Parte il Reddito di autonomia, Maroni: “Pronti a rafforzarlo”

Maroni“Il Reddito di Autonomia parte oggi e proseguirà per tutto il 2016: 50 milioni per quest’anno e quattro volte tanti per il prossimo”. Lo ha garantito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, annunciando che è pronto anche a “rafforzare ulteriormente” queste misure, “se nella legge di stabilità che il Governo nazionale presenterà entro pochi giorni, ci saranno, come promesso, maggiori risorse per la Regione Lombardia attraverso l’introduzione dei costi standard. Se sarà così – ha osservato – potremo introdurre il “Quoziente familiare” che favorisce le famiglie numerose”.

“Siamo di fronte a una misura straordinaria – ha aggiunto Maroni – articolata in cinque misure rivolte a famiglie con redditi bassi, alle persone fragili come anziani e disabili e ai disoccupati che non hanno alcuna entrata perché hanno finito la cassa integrazione o la mobilità”. Il significato di questa innovativa iniziativa, ha sottolineato il Governatore “è rendere autonomi i cittadini lombardi dallo stato di bisogno. Tutte queste misure, a parte l’abolizione del super ticket perché non è possibile farlo – ha evidenziato – sono rivolte solo ai cittadini che sono residenti in Lombardia da almeno 5 anni”. “Accanto alle misure previste nel Reddito di autonomia è stata prevista una ricognizione dei numerosi altri interventi di sostegno di altri Enti che sono stati messi in campo nel corso degli anni. L’obiettivo è quello di arrivare a una sorta di Dote unica di autonomia. “Stiamo già lavorando con i Comuni lombardi – ha aggiunto il governatore – per evitare duplicazioni o dispersioni e per fare sì che, dal prossimo anno, si possa partire riunificando le Misure, rendendole così più efficaci”.




Forza Italia incalza Pezzoni: «Si dimetta per rispetto degli elettori»

Dopo la confessione da parte del sindaco di Treviglio Giuseppe Pezzoni di esercitare la professione di insegnante e preside senza essere in possesso della laurea e le sue dimissioni dagli incarichi professionali, arriva la richiesta di dimissioni dalla carica di primo cittadino da parte dei commissari provinciali di Forza Italia Gregorio Fontana ed Enrico Piccinelli.

Giuseppe Pezzoni«Eravamo convinti che le dimissioni di Giuseppe Pezzoni da sindaco di Treviglio, dopo l’incresciosa vicenda che lo ha riguardato, arrivassero presto in quanto atto dovuto – affermano Fontana e Piccinelli – ma visto che questa scelta tarda ad arrivare sollecitiamo pubblicamente il sindaco Pezzoni affinché rassegni al più presto le sue dimissioni. Riteniamo che questo sia un atto non più prorogabile per due motivi: in primo luogo perché solo così si potrà ridare dignità alla politica e all’istituzione municipale offuscate da questo personale spiacevole episodio, in secondo luogo per rispetto nei confronti degli elettori di centrodestra che nel 2011 gli avevano dato fiducia e che chiedono si faccia di tutto per non consentire che Treviglio cada in mano al governo della sinistra. A Treviglio, in Forza Italia e negli altri partiti di centrodestra, c’è una classe dirigente competente e capace in grado di poter vincere anche questa sfida. Per noi questi sono punti prioritari – concludono Fontana e Piccinelli – che mettono in secondo piano qualunque altra discussione e valutazione in merito a vicende amministrative, che in questo momento passano inevitabilmente in secondo piano».




La confessione choc di Pezzoni: «Io, prof senza laurea»

giuseppe-pezzoni ritIl contenuto del post su Facebook è subito diventato virale. Il sindaco di Treviglio Beppe Pezzoni, preside e insegnante di materie umanistiche al Centro Salesiano Don Bosco, ha confessato di non avere quella laurea in Lettere che compare anche nel curriculum (per la verità senza dettagli come anno, ateneo, titolo della tesi e voto) pubblicato in nome della trasparenza sul sito del suo Comune.

Un fardello, o come lui stesso lo definisce “scheletro nell’armadio”, che si porta dietro dal 2001 e di cui ha deciso di alleggerirsi solo alle 15.15 di oggi, mercoledì 23 settembre.

Non si tratta però di un pentimento così spontaneo come l’uso del social farebbe pensare, piuttosto il tentativo di limitare i danni e dare la propria versione prima che la bomba scoppiasse.

Che Pezzoni non avesse il titolo lo ha infatti verificato un giornalista del Corriere della Sera, fatto di fronte al quale il preside-sindaco non ha potuto che fare coming out. E non deve essere stata un’inchiesta sul mondo della scuola a far drizzare le antenne al cronista, piuttosto qualche dritta interessata.

Ecco cosa ha scritto sul social: «Io, Beppe Pezzoni, ho uno scheletro nell’armadio. Nel 2001, dopo un anno di riposo dovuto al sovraccarico di lavoro, ho raccontato una balla: ho dichiarato alla scuola di aver discusso la tesi di laurea quando così non è stato. La tesi è rimasta nel computer, così come il titolo di dottore. Ma ho fatto il prof con tutta la passione che già avevo iniziato a metterci quando mi chiesero di fare una supplenza e poi quando mi è stata data una possibilità di proseguire. Mi ci sono trovato dentro e bene, perché quella in cui sono stato è per me molto più di una scuola». «Oggi però non sono più nelle condizioni di continuare, credo sia necessario riconoscere un errore trascinato nel tempo e garantire alla scuola ogni azione perché possa avere un prof ed un coordinatore delle attività didattiche degno di questo nome e di questo titolo. Mi restano i ricordi dei tanti momenti passati, del cammino percorso con tante persone e dell’impegno che ci ho sempre messo, lì come in tutti i ruoli che ho ricoperto in questi anni. A tutti coloro che con me, nelle situazioni più diverse, hanno condiviso parte del cammino, vanno le mie scuse. Ma non posso permettere e permettermi di andare avanti così. Grazie a tutti e, di nuovo, scusatemi».




Maroni: “Abbiamo 700 milioni da investire e ci interessa entrare nella newco tra Sea e Sacbo”

“La Regione interessata ad entrare nella Newco tra Sea e Sacbo? Ho già detto che siamo pronti a entrare, sono interessato a partecipare alla costruzione di un’unica società che gestisca il sistema aeroportuale della Lombardia. Sono interessato e se i soci di Sea e Sacbo mi dicono di entrare io come Regione entro”. Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni incontrando i giornalisti alla rappresentazione dell’opera Elisir d’Amore di Gaetano Donizetti, in svolgimento al Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa. “Non voglio entrare per comandare – ha precisato Maroni -, ma per favorire lo sviluppo del sistema aeroportuale lombardo, che ha potenzialità enormi, che oggi non vengono tutte sfruttate”. “La quota ideale? Noi abbiamo le risorse e abbiamo soldi per investimenti per 700 milioni nel 2015, soldi che devo impegnare entro fine anno, ma ormai manca poco – ha concluso -. Per cui, se i soci sono interessati, io sono disponibile, altrimenti investiremo questi soldi altrove”.




Bergamo, Forza Italia prepara le “election day”

Reddito d’autonomia, per il 2015 stanziati 50 milioni

“Abbiamo reperito molte risorse, ben 250 milioni di euro dal Bilancio della Regione, e non è stato facile, per aiutare i cittadini lombardi in difficoltà. L’abbiamo chiamato Reddito di autonomia perché vogliamo che questi cittadini, che sono in stato di bisogno, possano rendersi autonomi e tornare in condizioni degne di chi vive, abita e lavora in Lombardia”. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di TeleLombardia “Orario continuato”. “E’ un pacchetto di misure – ha aggiunto il governatore – che stiamo definendo in queste settimane, per l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e il reinserimento nel mondo del lavoro per chi ovviamente è ancora in età da lavoro. Saranno aiuti mirati in base alle situazione della persona in difficoltà, integrando politiche attive per il lavoro a politiche per il sociale. Voglio partire subito, entro ottobre, con una sperimentazione: mettiamo 50 milioni per il 2015 e poi altri 200 milioni per il 2016”.




Maroni: “Pronto a una grande alleanza per l’autonomia”

Maroni Gori e Rossi“Sulla maggiore autonomia della Regione sono disponibile a discutere con chiunque e fare iniziative comuni con chiunque, a prescindere dal colore politico, se sono nell’interesse della Regione Lombardia e dei cittadini lombardi”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, al termine dell’incontro con Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, e Matteo Rossi presidente della Provincia di Bergamo, presso il Palazzo di Via Tasso sul tema della maggiore autonomia. “Accolgo con favore questa iniziativa del sindaco di Bergamo e del presidente della Provincia di Bergamo. Io non voglio fare il referendum a prescindere, come prova muscolare, voglio fare il referendum perché’ sono convinto che sia la strada più efficace per ottenere il risultato, ma se si segue un’altra strada, che è quella della grande alleanza di tutte le autonomie, va bene lo stesso. Finora questa strada era preclusa per motivi politici, ma se si apre sono pronto ad esplorarla: abbiamo cominciato oggi a discuterne e vedremo in tempi rapidi se e cosa si potrà fare”.




Gli immobiliaristi: “Restiamo cauti su tagli di Imu e Tasi”

Condominio-Settore-immobiliare-Appartamenti-Imc“Il taglio dell’Imu agricola e della Tasi sulla prima casa, annunciato dal primo ministro Renzi, potrebbe ridare linfa vitale alla filiera immobiliare, rimettendo in moto anche il comparto delle compravendite. Siamo sempre convinti che l’elevata pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie costituisce una zavorra pesantissima per la ripresa economica”. È il commento di Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, Agenti Immobiliari, Mediatori Creditizi, Mediatori Merceologici e Agenti in Attività Finanziaria) – aderente a Confcommercio – alle parole del premier Renzi che ha illustrato i primi tasselli del taglio delle tasse a partire dal 2016, annunciato lo scorso luglio. Misure che entreranno nella prossima legge di Stabilità e che peseranno alle casse dello Stato per circa 4,3 miliardi di euro.

“Una riforma finalizzata alla riduzione della pressione fiscale – continua il Taverna – è la premessa fondamentale per far ripartire l’economia di tutto il Paese. Ridurre le tasse sul mattone riordinandole in un’unica tassa sulla casa, la local tax, tagliare l’Imu sui terreni agricoli e quella sui macchinari delle imprese fissati a terra, è un percorso condivisibile per la ripresa del mercato immobiliare. Ma la cautela rimane d’obbligo visto che ancora si deve capire se e da dove arriveranno le coperture necessarie al riordino fiscale. I fondi necessari potrebbero essere recuperati tagliando la spesa pubblica inefficiente”.




Green economy, la Provincia firma il contratto con la Bei

matteo rossiIl presidente della Provincia Matteo Rossi ha firmato, nei giorni scorsi, il contratto con la Bei (Banca europea per gli investimenti) per l’assistenza tecnica ai Comuni aderenti al progetto FABER (“Funding action in Bergamo for Emission Reduction”), nell’ambito del Patto dei Sindaci. Il contratto prevede un finanziamento di 1.330.000 euro (per una spesa complessiva di 1.478.000 euro, di cui il 10% a carico dell’ente di via Tasso), che consentirà di accompagnare 124 Comuni nella realizzazione dei progetti e nell’accesso ai finanziamenti europei per la realizzazione di una serie di interventi mirati al risparmio energetico e alla riduzione di emissioni inquinanti. Si tratta investimenti per un budget complessivo di 54 milioni di euro, di cui 34 per la riqualificazione di edifici pubblici, 11 per di efficientamento della pubblica illuminazione e 9 per la realizzazione di piccole reti di teleriscaldamento.

“Un passo avanti sulla strada del Patto dei Sindaci – commenta Rossi – per la green economy e la riqualificazione energetica che interessa gran parte del territorio bergamasco e che entrerà nel vivo nel prossimo autunno”. Ad oggi su 242 Comuni bergamaschi sono 217 quelli che hanno aderito al Patto, di cui 185 avvalendosi del supporto della Provincia; 124 Comuni sono stati coinvolti nel progetto FABER e stanno quindi per passare alla fase operativa, quella dell’ottenimento dei finanziamenti per poter concretizzare gli interventi in tema di risparmio energetico e utilizzo fonti rinnovabili.




Finite le ferie ecco pronta la stangata

bollette-enel-ivaAmara sorpresa al rientro dalla ferie per le famiglie italiane. L’arrivo dell’autunno, infatti, coinciderà con una pesante stangata in termini di prezzi, tasse e tariffe. “Nonostante una diminuzione dei costi dell’energia, che si ripercuote leggermente su bollette e riscaldamento – annuncia Federconsumatori – nei mesi di settembre, ottobre e novembre le famiglie dovranno comunque sostenere pesantissimi costi”. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato diversi importi: scuola 788,70 euro, TASI (seconda rata) 117,03, bollette (acqua, luce, gas, telefono) 455, Tari (seconda rata) 143, riscaldamento (prima rata) 256,60. Il tutto per un totale di 1.760,23 euro.

“La stangata autunnale rappresenterà un grave colpo per i bilanci delle famiglie e si ripercuoterà pesantemente sui consumi e sull’intero sistema produttivo” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef -. Il potere di acquisto delle famiglie infatti è ai minimi storici (si è ridotto del -13,4% dal 2008 ad oggi) e tali costi non potranno che incidere sempre di più sulla domanda di mercato. Inoltre l’elevato tasso di disoccupazione si ripercuote, ovviamente, sui bilanci familiari, poiché sono proprio genitori e nonni a sostenere economicamente i giovani senza lavoro”. Di fronte a un tale quadro per Federconsumatori l’intervento governativo non è più rimandabile. “È dunque più che mai urgente che il Governo metta in atto efficaci provvedimenti per rilanciare il nostro sistema economico attraverso un Piano Straordinario per il Lavoro che punti sulla ricerca e l’innovazione, sullo sviluppo tecnologico, sulle comunicazioni (banda larga in primis), sulle bonifiche territoriali, sulla realizzazione di infrastrutture utili alla riqualificazione del settore turistico e sulla messa in sicurezza dell’edilizia scolastica”.