Fiere, nasce il Polo della Lombardia orientale. Bergamo della partita

“È già pronto l’accordo formale e presto nascerà il Polo fieristico della Lombardia orientale”. È quanto ha annunciato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Mauro Parolini, al termine della seconda riunione operativa del tavolo fiere territoriale, al quale siedono Brescia, Montichiari, Bergamo e Cremona (Fiera di Brescia – Brixia Expo e Centro Fiera del Garda, Promoberg e Bergamo Fiera Nuova, Cremonafiere). All’ordine del giorno, la condivisione delle azioni comuni per aumentare la competitività e l’efficacia del sistema fieristico della Lombardia dell’Est attraverso una maggiore integrazione e aggregazione tra gli operatori. “Nel settore fieristico – ha spiegato Parolini – è necessaria una svolta radicale: o si condividono scelte strategiche tra diversi territori oppure non si fa un servizio utile alle imprese e la gestione è più difficoltosa. Per questo durante la legislatura ci siamo confrontati con gli operatori fieristici della Lombardia orientale sulla necessità di attivare e rilanciare iniziative congiunte, coordinando i rispettivi calendari e mettendo a fattor comune le risorse e le competenze per dare un respiro sempre più internazionale agli eventi”.

“I vertici dei quartieri fieristici, che conoscono molto bene il mercato, hanno colto questa sfida con lungimiranza e attenzione e, dopo il positivo accordo tra Montichiari e Brescia, – ha sottolineato l’assessore – firmeranno una nuova intesa con l’obiettivo di creare una forte aggregazione della Lombardia dell’Est in grado di competere in modo positivo e integrarsi con la realtà milanese e quella della Lombardia occidentale e di stabilire una più forte integrazione anche con le vocazioni industriali dei diversi territori, coinvolgendo i soggetti del tessuto economico di riferimento, il Sistema Camerale e le Associazioni di categoria”. “La Regione Lombardia essere promotrice di una positiva relazione tra le fiere e si impegnerà ad affiancarle per valorizzare in modo sussidiario questo accordo. Contemporaneamente – ha aggiunto l’assessore – rilanceremo anche il nostro ruolo di interlocutore col MISE per ottenere maggiore attenzione in termini di sostegno strutturale alle nostre fiere e per affrontare le questioni di fiscalità che gli operatori ci hanno sottoposto”.

“Il nostro sistema fieristico costituisce un fattore primario per lo sviluppo dell’economia regionale, per la crescita e la promozione internazionale delle nostre imprese e dei prodotti lombardi. E – ha ricordato infine Parolini – oltre a rappresentare uno strumento di proiezione delle imprese sui mercati internazionali, soprattutto in relazione alle micro o piccole imprese, dimensione prevalente nella nostra struttura produttiva, e soprattutto in questa importante porzione di Lombardia, le manifestazioni fieristiche sono anche un importante veicolo di promozione della nostra ricchissima offerta turistica”. “Per questo, oltre all’azione politica ed istituzionale – ha concluso l’assessore – abbiamo lanciato con successo una misura regionale da 900mila euro rivolta agli organizzatori di manifestazioni fieristiche, proprietari e gestori di quartieri fieristici per cofinanziare i loro progetti di innovazione dell’offerta, ammodernamento delle strutture, promozione di nuove fiere e rilancio di manifestazioni esistenti, sottolineando il valore dell’aggregazione anche per questo settore”.

 




Ricettività in Lombardia, Bergamo al terzo posto per numero di strutture

Hotel-reception-bellNel 2015, in Lombardia si contavano 8.532 esercizi ricettivi per il turismo, di cui il 39% costituito da esercizi complementari, il 33,9% da strutture alberghiere, il 27,1% da bed & breakfast (gli esercizi complementari includono campeggi, villaggi turistici, alloggi privati, agriturismi, ostelli, rifugi di montagna e altre strutture). La maggior parte si trova nella provincia di Brescia (25,4%), seguita dalle province di Milano (14,8%), Bergamo (13,5%) e Sondrio (12,8%). E’ quanto emerge dai recenti dati dell’Annuario statistico regionale di Eupolis Lombardia.

La capacità ricettiva media degli esercizi complementari è minore rispetto a quella delle strutture alberghiere (45 posti letto per struttura), con differenti caratteristiche a seconda delle province di appartenenza. Le strutture più grandi si trovano a Varese con 89 posti letto, a Brescia e Lecco entrambe con circa 78 posti letto. Le strutture alberghiere invece si concentrano soprattutto nelle province di Brescia (24,8%) e Milano (23,4%). I bed&breakfast si trovano soprattutto nelle provincie di Milano (19,3%), Brescia (15,8%), Bergamo (14%), Varese (9,9%) e Como (9,8%). I bed&breakfast lombardi offrono mediamente ai propri ospiti circa 5 posti. Si osserva inoltre che per il 2015 la ricettività lombarda è aumentata (+8,5%), con un aumento di 667 strutture rispetto all’anno precedente. Sono aumentati maggiormente i bed&breakfast (+302 strutture) e gli esercizi complementari (+350 strutture).

 




Turismo, contributi a fondo perduto dalla Regione. Coinvolto anche il commercio

La Giunta regionale della Lombardia ha approvato i criteri di un nuovo Bando denominato “Valorizzazione turistico-culturale della Lombardia”, con una dotazione di 5 milioni di euro della programmazione comunitaria FESR. Il Bando intende valorizzare il territorio lombardo finanziando percorsi di promozione del patrimonio culturale, itinerari naturalistici, d’arte contemporanea e archeologici. Potranno partecipare al bando network di Mpmi e attività professionali, appartenenti ai settori: culturale e creativo (arti visive, spettacolo dal vivo, editoria, musica, cinema e videogiochi, moda, design, comunicazione, marketing e digitale); turistico-commerciale, del terziario innovativo e della manifattura creativa (strutture ricettive, tour operator, agenzie di viaggio, bar e ristoranti, commercio al dettaglio in sede fissa, artigianato)

Tra gli interventi ammissibili segnaliamo in particolare:

  • Azioni di promozione turistica
  • Realizzazione di strumenti e attività di web-marketing, campagne e materiali di comunicazione e sistemi informativi per il posizionamento sul mercato.
  • Progettazione/Realizzazione di sistemi tecnologici per il marketing digitale e il CRM
  • Narrazioni finalizzate alla promozione turistica e culturale (storytelling).
  • APP, realtà aumentata, ricostruzioni 3D, videogiochi
  • Interventi per la valorizzazione delle filiere territoriali di qualità.
  • Interventi di tipo edile e/o impiantistico, strettamente funzionali alla natura del progetto.

Il Bando prevede progetti del valore minimo di 100mila euro e un contributo a fondo perduto fino al 70% delle spese sostenute e in ogni caso fino a 500mila euro. La pubblicazione del Bando è prevista per fine maggio/inizio giugno 2017.

 




Avete perso il cane o il gatto? C’è l’app per trovarlo

Cat and dog resting together

Avete smarrito il vostro animale domestico e volete ritrovarlo? Oppure volete adottarne uno? Per aiutarvi c’è una App. L’ha creata Regione Lombardia, si chiama Zampa a Zampa e permette di accedere all’Anagrafe animali d’Affezione lombarda (il sistema informativo in cui sono registrati cani, gatti e furetti, identificati, presenti sul territorio regionale lombardo).

Attraverso l’applicazione si possono rintracciare sul territorio lombardo i cani e i gatti adottabili gratuitamente e, in caso di smarrimento, cercare il proprio animale tra quelli smarriti e accalappiati, visualizzando la loro posizione sulla mappa. Inoltre è possibile consultare sia l’elenco di tutte le strutture di ricovero sia quello dei veterinari e accreditati all’Anagrafe.

Tutto questo direttamente dal proprio dispositivo mobile. La ricerca può essere effettuata filtrando i risultati per tipologia di animale, razza, taglia, numero di microchip, provincia, ecc, e c’è anche una sezione dubbi e curiosità.

L’app è disponibile per dispositivi Ios dalla versione 7 e successive, e per i dispositivi Android dalla versione 4.4 ed è scaricabile gratuitamente da Google Play e App Store




Errico (FIVA): “Sulla Bolkestein compromesso accettabile. No a chi fa allarmismo”

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Giacomo Errico

Oggi a Milano assemblea di FIVA Confcommercio, l’organizzazione che associa il maggior numero di ambulanti del Paese. Presenti, assieme al presidente Giacomo Errico, l’assessore regionale Mauro Parolini, il consigliere regionale Alessandro Colucci; il senatore Francesco Colucci e molti altri rappresentanti delle istituzioni. Oltre ai temi ordinari dell’associazione, si è discusso molto della norma Bolkestein, approvata dalla Commissione europea nel 2006, recepita nel 2010, che continua a preoccupare gli ambulanti. Tra i punti più contestati l’obbligo di rimessa al bando per alcune concessioni pubbliche. Ma il decreto Milleproroghe, per il commercio su strada ha rinviato la scadenza per la gara al 31 dicembre 2018.

Giacomo Errico, presidente Fiva ha spiegato che quello odierno è “un appuntamento necessario a puntualizzare alcuni passaggi: vogliamo spiegare ai nostri dirigenti provinciali di non ascoltare chi fa solo campagna elettorale senza badare al bene della categoria. Certo non siamo felicissimi dell’esito legislativo perché l’emendamento poteva essere più concreto, sappiamo però che è stato il frutto di un compromesso. Ma qualcuno utilizza questo emendamento per mettere in discussione i bandi. Cosa che non sarà più possibile”. Poi una ricognizione sulla situazione in Lombardia: “In regione il comune di Bergamo ha procrastinato di 60 giorni i bandi, come stanno facendo anche altre amministrazioni, anche perché si era diffusa la falsa notizia che i bandi erano slittati. Per evitare che qualche ambulante non riesca a partecipare al bando qualche comune ha scelto il rinvio”. A Milano siamo tranquilli: l’assessore al Commercio Tajani ha garantito che nel giro di una settimana usciranno i bandi”, conclude Errico.

Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, presente all’assemblea FIVA, giovedì prossimo parteciperà, nell’ambito della conferenza Stato-Regioni all’incontro dedicato al Commercio e dell’applicazione della Bolkestein. “Lo Stato ha fatto una norma di proroga di cui non si sentiva la necessità – spiega -. L’applicazione di tale norma compete però allo Stato, noi proporremo di far salvo ciò che è già stato fatto e di non mettere in discussione gli obiettivi raggiunti con l’intesa unificata del 2012. Una deroga chiara all’applicazione della Bolkestein, che permetta in sede di prima applicazione di avere un riconoscimento della professionalità acquisita di chi già occupa i posteggi nei mercati. Credo che garantisca un’adeguata continuità di un’attività che coinvolge centinaia di migliaia di operatori e di lavoratori, che non possono essere vittima di un’applicazione astratta di una norma che invece deve tener conto della situazione esistente. Noi difendiamo il lavoro delle imprese che sono presenti nei mercati e crediamo che questa norma permetta la continuità. Chi punta a scardinare questo accordo, che è già in campo da 5 anni e che ha raccolto le leggi di 20 regioni, non fa l’interesse delle imprese. Noi – ha concluso Parolini – difendiamo l’interesse di una categoria diffusa, importante che è in grado di rispondere anche alle necessità del mercato moderno e che ha bisogno di certezze”.




Riaprire i negozi sfitti e gli spazi vuoti, Bergamo fa l’en plain di contributi

open aprire un negozio

Il rilancio dei centri storici passa anche dalla riapertura degli negozi sfitti e dal recupero in senso commerciale dei contenitori cittadini. La Bergamasca ha buone idee su come poterlo fare. Lo dice la graduatoria – pubblicata ieri sul Burl – del Bando Sto@ 2020, la misura da 3,2 milioni che la Regione ha dedicato ai Distretti urbani del commercio per rendere più attrattive vie e piazze, da un lato, e, dall’altro, fare tornare l’interesse sull’avvio di nuovi negozi, attività artigianali, turistiche e di servizi.

Al bando hanno partecipato tutti e quattro i Duc presenti in provincia (Bergamo, Seriate, Treviglio e Romano di Lombardia) e tutti e quattro sono stati ammessi al contributo per l’importo massimo previsto, ovvero 100mila euro. Tutti, inoltre, si sono visti assegnare la premialità di 30mila euro, in considerazione della qualità dei progetti. Dalla Regione arriveranno perciò nella nostra provincia 520mila euro come contributo ad investimenti complessivi da parte dei Comuni per 3.179.000 euro. La parte del leone la fa il Comune di Bergamo con un piano da oltre 2 milioni di euro, seguito da Romano di Lombardia (525mila), Seriate (317mila) e Treviglio (283mila). In totale sono 19 i progetti finanziati: oltre ai quattro bergamaschi, quelli di Brescia, Chiari, Crema, Cremona, Lecco, Lissone, Monza, Cinisello Balsamo, Pioltello, Mantova, Vigevano, Busto Arsizio, Saronno, Tradate e Varese.

Il bando Sto@ 2020 (per esteso Successful Shops in Towncenters Through Traders, Owners & Arts Alliance) promuove la collaborazione tra i diversi soggetti portatori di interesse dei centri storici per dare vita a modalità innovative di recupero del tessuto urbano e sviluppo dell’attrattività.

Roberto Ghidotti«Come già avvenuto con i Distretti dell’Attrattività, anche in questa occasione i progetti della provincia di Bergamo sono stati premiati dalla Regione – dice con soddisfazione Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti per l’Ascom di Bergamo -. Non solo, infatti, tutte e quattro le iniziative hanno ottenuto il contributo massimo, ma si sono viste riconoscere anche il bonus di 30mila euro per la particolare rilevanza degli interventi, un en plein che non è riuscito a nessun altra provincia. È la conferma della capacità progettuale presente sul territorio e della volontà di collaborare alla ricerca di nuove soluzioni per ridare slancio al binomio centri storici-commercio».

«Ogni progetto si declina secondo obietti e modalità specifiche – spiega -, leve comuni sono gli interventi diretti delle Amministrazioni per rinnovare le vie e le piazze e renderle più attrattive, gli incentivi per la riqualificazione dei locali e per l’apertura di nuove attività, ma anche sistemi che favoriscono l’incontro tra la domanda e l’offerta dei locali sfitti e iniziative di animazione».

I progetti in sintesi

Bergamo/ Retail Location and Urban Resilience

via san bernardino ritIl progetto interessa sei zone: l’asse commerciale delle vie Tiraboschi, Paglia e Guglielmo d’Alzano; quello di via Moroni – San Bernardino; via Palazzolo – Spaventa – Quarenghi – Broseta; l’area dei grandi contenitori (uffici statali, ex Cariplo, ex Teatro Nuovo); Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo.

Tre le linee di intervento. EasyShop, da un lato prevede l’adozione di strumenti normativi che possano favorire l’insediamento di nuove strutture di vendita al dettaglio negli spazi sfitti del centro, come le medie strutture, considerate importanti per migliorare l’appeal commerciale del centro; dall’altro una piattaforma on line per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di spazi. Call for Ideas in Action è invece un sistema di incentivi e strumenti per lo start up di nuove iniziative commerciali, di turismo e di servizi nei luoghi sfitti localizzati in ambiti di riqualificazione urbana (il restauro e la riqualificazione di piazza Carrara, il rifacimento della pavimentazione di via Borgo Palazzo, la valorizzazione del centro piacentiniano con il concorso internazionale di progettazione, il rifacimento delle pavimentazioni in pietra in piazza della Repubblica). Creative and cultural event as shopping asset, infine, mira a rafforzare il legame tra cultura e commercio promuovendo allestimenti culturali ed eventi creativi.

Romano di Lombardia / ViviRomano

portici_romano.jpgIl piano riguarda tre aree commerciali distinte del Duc: il cuore del centro storico di Romano, corrispondente al castrum romano e delimitato dalle vie Schivardi, Matteotti, Pagliarini, Monsignor Rossi e Piave; l’area, nella zona occidentale del Duc, compresa tra via delle Costellazioni, strada Campagna e via XXV Aprile, in corrispondenza della ex sede dell’Agenzia delle Entrate; l’area di piazza Don Sandro Manzoni, compresa tra via dell’Armonia, via Lamer e via G. Antonio Cavalli.

Sotto l’etichetta “Promotion” sono state raccolte le iniziative per favorire l’incontro tra domanda e offerta degli immobili sfitti (dagli accordi con i proprietari, già in atto, al coinvolgimento delle agenzie immobiliari, fino ad una piattaforma per il matching con informazioni dettagliate), ma anche lo sconto sulla Tari per le nuove attività, una tariffa agevolata per i parcheggi e l’abbellimento dei negozi sfitti con materiale promozionale del Duc. L’area di intervento “Infrastructure” prevede invece contributi per chi rimoderna i locali sfitti e gli interventi comunali per la riqualificazione di piazza Don Sandro Manzoni, delle linee elettriche e delle infrastrutture sotto i portici del centro storico e dell’ex cinema Rubini, che diventerà piazza e parco pubblico. Nel capitolo “Events” finisce infine il programma annuale degli eventi e delle manifestazioni storicamente realizzate sul territorio comunale,

Seriate /#CommercioVicino

SERIATEDue le aree commerciali coinvolte, entrambe nel centro di Seriate. La prima è quella attorno al ponte principale e lungo il Serio (le vie Dante Alighieri, Cerioli, Cesare Battisti, Decò e Canetta, piazza Bolognini), la seconda è la Galleria Italia, nei pressi del palazzo del Comune e dell’ospedale. In quest’area sono stati individuati 20 negozi sfitti, concentrati in particolare in via Decò e Canetta e in Galleria Italia.

L’area di intervento “Incentive” prevede un censimento dei negozi sfitti, il coinvolgimento dei proprietari, degli amministratori di condominio, delle agenzie immobiliari e la creazione di una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta. E ancora un bando comunale per l’incentivazione di nuove aperture (che abbatte gli oneri, offre contributi e rimborsa parzialmente Tari e Tasi), convenzioni con geometri e architetti per prestazioni a tariffe ridotte, pubblicità gratuita sul notiziario comunale e attività formative. A favore delle ristrutturazioni e del recupero urbano (area Quality) il Comune prevede contributi per il ripristino strutturale o igienico-sanitario dei locali e la riqualificazione dell’illuminazione pubblica nelle aree del progetto. Già partito è poi il bando di idee “per la riqualificazione urbana, commerciale e sociale del centro storico” e il potenziamento del presidio e il vigile di quartiere. Fino al 30 aprile è in atto inoltre la sperimentazione degli ispettori ecologici nell’area del centro storico.

Novità anche sul fronte degli eventi. Accanto alle manifestazioni consolidate, arrivano due iniziative che uniscono animazione culturale e commerciale. L’associazione Albatro realizzerà visite guidate del centro abbinate alla riscoperta dei negozi storici, mentre “Seriate Recuperare il centro storico” realizzerà “RigenerArte”, una settimana che mette al centro l’arte come strumento di rigenerazione di uno spazio cittadino scarsamente frequentato, piazza Bolognini.

Treviglio / #centro25

1410 Treviglio (1)Si concentra sull’area meridionale del Duc, delimitata dalle vie Fratelli Galliari e San Martino a Nord, e dalla circonvallazione delle mura nelle altre tre direzioni. Assi principali sono le vie Fratelli Galliari, San Martino, XXV Aprile, Andrea Verga e Giacomo Sangalli.

Come per gli altri progetti il primo passo (incentivi) riguarda il censimento dei negozi sfitti, il coinvolgimento dei proprietari per valutare un abbattimento temporaneo dei canoni di locazione, degli amministratori di condominio e delle agenzie immobiliari e la creazione di una piattaforma per fare incontrare al meglio domanda e offerta. Per chi apre, il Comune prevede poi l’esenzione totale dal pagamento della Tosap e un contributo una tantum a tutte le attività che entrano in strutture commerciali sfitte nel 2017, mentre per ridurre l’impatto negativo delle vetrine vuote saranno realizzate grafiche con materiale promozionale del Duc. In programma anche la formazione degli operatori commerciali su temi innovativi come la vendita online.

Sul fronte “spazi” sono previsti contributi per il ripristino strutturale o igienico-sanitario dei locali, la riqualificazione di piazza XXV Aprile e la riprogettazione delle attività di raccolta rifiuti del complesso del centro storico. Nel capitolo eventi, infine, rientrano la realizzazione di manifestazioni itineranti con artisti di strada e le luminarie e l’animazione natalizie.




Recupero dei seminterrati per uso commerciale, via libera della Regione

Regione LombardiaCon 37 voti favorevoli e 32 contrari, il Consiglio regionale ha dato il via libera  alla legge per il recupero dei vani e dei locali seminterrati esistenti, sul quale il relatore Fabio Altitonante (FI) ha presentato nuovi emendamenti “con l’obiettivo di recepire ulteriori contributi e suggerimenti emersi durante le audizioni e il confronto in Commissione”. La proposta di legge vuole facilitare la ristrutturazione di ciò che già esiste, ma che non viene sfruttato, consentendo di recuperare i seminterrati per un uso abitativo, commerciale o terziario.
“Con l’approvazione di questa legge perseguiamo un duplice obiettivo – ha detto il relatore Fabio Altitonante (FI): -da una parte regolarizziamo, rendendoli abitabili, i seminterrati, spesso utilizzati oggi come taverne o magazzini o come stanze di lavoro e studio, dall’altra diamo nuovo impulso e spinta al settore edile, tuttora ancora pesantemente condizionato dalla crisi economica. Il tutto senza nuovo consumo di suolo e con interventi mirati al contenimento dei consumi energetici”.
Il testo finale definisce come seminterrato “il piano di un edificio il cui pavimento si trova a una quota inferiore, anche solo in parte, rispetto a quella del terreno posto in aderenza all’edificio, e il cui soffitto si trova, anche solo in parte, a una quota superiore rispetto al terreno posto in aderenza all’edificio”.
La legge, di cui sono primi firmatari i Consiglieri regionali comaschi Francesco Dotti (FdI), Alessandro Fermi (Forza Italia) e Daniela Maroni (Lista Maroni), prende spunto da una proposta delle associazioni di categoria lariane Ance e Confedilizia Como.
In avvio di seduta era stata respinta con 33 voti contrari, 31 favorevoli e 1 astenuto la questione pregiudiziale presentata da Roberto Bruni (Patto Civico), secondo cui questo provvedimento presenta profili di incostituzionalità e potrebbe essere impugnato dal Governo nazionale. “In tema di governo del territorio la Regione può  esercitare potestà  legislativa soltanto nel rispetto dei principi fondamentali determinati dalla normativa statale –ha spiegato Bruni- mentre il progetto di legge in discussione presenta elementi di conflitto con il testo unico dell’edilizia”.

I contenuti della legge

Uno dei principali parametri a cui il nuovo provvedimento permette di derogare è l’altezza dei locali da recuperare, che comunque non potrà essere inferiore a 2,40 metri. Nel caso di incremento del carico urbanistico, è previsto l’obbligo di reperire nuovi spazi per parcheggi e servizi consentendo, in caso di difficoltà nel reperimento, la possibilità di monetizzarli: sono esenti dal versamento del costo di costruzione vani e locali seminterrati con una superficie lorda di pavimento non superiore ai 200 metri quadrati se destinati a uso residenziale e non superiore ai 100 metri quadrati se destinati ad altri usi, che costituiscono pertinenza diretta di unità immobiliari.
E’ fissato un termine massimo perentorio di 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, entro il quale a ciascun Comune resta in ogni caso la facoltà di disporre l’esclusione di parti del territorio dall’ambito di applicazione della legge stessa, per esigenze legate alla necessità di tutela paesaggistica o igienico sanitaria, rischio idrogeologico e difesa del suolo. Restano in ogni caso escluse le parti di territorio interessate da operazioni di bonifica in corso o già effettuate e quelle dove siano presenti fenomeni di risalita della falda acquifera, così come contenuto in due distinti emendamenti presentati da Giampiero Reguzzoni (Lega Nord). I Comuni potranno aggiornare gli ambiti di esclusione anche dopo la scadenza dei 120 giorni, qualora in presenza di nuovi eventi alluvionali o a seguito di specifiche analisi di rischio geologico e idrogeologico locale  (emendamento Assessore Viviana Beccalossi).
Ogni intervento dovrà essere effettuato nel pieno rispetto di tutte le prescrizioni igienico-sanitarie e sarà possibile solo laddove i seminterrati siano stati legittimamente realizzati alla data di entrata in vigore della legge e laddove siano posti in edifici già serviti da tutte le urbanizzazioni primarie. Le norme possono essere applicate agli immobili realizzati successivamente all’entrata in vigore della legge, solo se saranno decorsi almeno 5 anni dalla loro costruzione.
Un emendamento inizialmente presentato da Giampiero Reguzzoni (Lega Nord) e poi fatto proprio da Iolanda Nanni (M5Stelle), stabilisce che i vani e i locali seminterrati non potranno essere oggetto di mutamento di destinazione d’uso nei dieci anni successivi al conseguimento dell’agibilità; ogni cambio di destinazione d’uso sarà assoggettato al pagamento di un corrispettivo secondo quando già previsto nella legge n°12 del 2005. Via libera a scrutinio segreto con 35 voti a favore e 34 contrari anche ad un altro emendamento fatto proprio da Iolanda Nanni (M5Stelle), dopo essere stato inizialmente ritirato dal suo primo presentatore Giampiero Reguzzoni (Lega Nord), con il quale si prevede che qualora il recupero dei locali seminterrati dovesse comportare la creazione di un’autonoma unità abitativa, i Comuni dovranno trasmettere comunicazione alle ATS dell’avvenuto rilascio del certificato di agibilità, ai fini dei controlli necessari per accertare l’idoneità igienico-sanitaria dei locali.
Complessivamente sono stati discussi e votati in Aula 46 emendamenti. In Commissione era già stato approvato un emendamento di Riccardo De Corato (FdI), confermato nella versione finale del testo, che, richiamandosi alle norme dell’art.72 della legge regionale n°12 del 2005, vieta la possibilità di recuperare i seminterrati per adibirli a finalità di culto.
Via libera infine anche a un ordine del giorno presentato da Carlo Malvezzi (Lombardia Popolare) che impegna la Giunta regionale a introdurre elementi di maggiore flessibilità nell’esenzione dei contributi sul costo di costruzione anche per quanto riguarda il recupero dei sottotetti esistenti.




Gestione dei torrenti, convenzione tra Regione e Consorzio di bonifica

Consorzio di bonifica“È stato approvato lo schema di convenzione tra la Regione Lombardia e il Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca per la gestione dei corsi d’acqua del reticolo principale”. Il provvedimento è stato approvato su proposta dell’assessore al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana di Regione Lombardia, Viviana Beccalossi.
“La Convenzione – sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi – di durata annuale, rinnovabile di anno in anno, individua e disciplina le attività per le quali Regione Lombardia si avvale del Consorzio, per la gestione e manutenzione ordinaria di alcuni corsi d’acqua del Reticolo Idrico Principale, per la gestione di attività di pulizia idraulica e della georeferenziazione delle opere concesse e autorizzate, regolandone condizioni e modalità di esecuzione”.
“Con la stipula di questo documento – spiega Terzi – il Consorzio si impegna, tra l’altro, a eseguire, in raccordo con l’UTR Bergamo, la necessaria manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua del reticolo idrico principale , al fine di assicurare il buon regime delle acque che vi transitano e garantire la difesa idraulica dei territori attraversati”.
Nel dettaglio, l’elenco dei corsi d’acqua coinvolti per un totale di 108.707,3 metri.
– Torrente Dordo
– Torrente Zerra, detto anche Borgogna nel tratto da Albano nell’immissione della Roggia Borgogna nel Torrente Zerra fino a Costa di Mezzate dove parte lo scolmatore (tutto il corso).
– Torrente Seniga (dallo sbocco alla confluenza del fosso Busone)
– Rio Morla o Rio Morletta (tutto il corso fino all’altezza della cascina Valota)
– Torrente e rio Morla (dalle origini fino a Cascina Ceresola in Comune di Zanica)
– Torrente Tremana (tutto il corso).




Alternanza scuola/lavoro, 36 gli istituti coinvolti nella Bergamasca

formazioneUn flash-mob che ha coinvolto un migliaio di ragazzi colorando e animando Piazza Città di Lombardia e uno slogan semplice, ma chiaro e diretto: “Chi abbandona la scuola abbandona la festa”. Si sono aperti così gli Stati generali della Formazione professionale organizzati dall’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, presenti anche i sottosegretari Gabriele Toccafondi (ministero dell’Istruzione) e Luigi Bobba (ministero del Lavoro e delle Politiche); Delia Camapnelli, direttore dell’Ufficio scolastico regionale; GiovannicBrugnoli, vicepresidente Capitale Umano Confindustria e Ilaria Cavo, assessore all’ Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Liguria. Lavorare per imparare è il messaggio lanciato da Aprea nell’aprire i lavori della mattina. “Con l’approvazione della Legge 30/2015 – ha detto – il sistema duale dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato ha definitivamente svoltato. Oggi siamo capaci di assicurare ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro, non trascurando aspetti altrettanto importanti come l’innovazione, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione”. E’ nato così, e si è consolidato, un sistema che si caratterizza per un’alleanza forte, e vincente, fra istituzioni formative e imprese. Un circolo virtuoso di incrocio fra domanda e offerta che ha portato 13.001 studenti a scegliere percorsi Iefp per l’anno scolastico 2017/2018. In controtendenza rispetto al dato nazionale anche il numero degli apprendisti che è passato dai 110 del 2013 ai 2.600 del 2016″. Il sistema lombardo si basa dunque sull’integrazione fra mondo dell’educazione e del lavoro. Il primo fornisce tutto ciò che serve per essere competitivi nel mercato del lavoro. Le aziende, di contro, diventano il luogo dove acquisire skill nei settori d’avanguardia e progettare il futuro.  In questo percorso si è inevitabilmente rafforzata l’alternanza scuola/lavoro che si attesta tra il 15 e il 50 per cento del monte ora complessivo del percorso triennale di qualifica. Alla formazione degli apprendisti e’ destinata una quota complessiva non inferiore al 5 per cento delle risorse complessive. “Alla fine dello scorso anno scolastico – ha sottolineato Aprea – 21.892 ragazzi hanno concluso questi percorsi. In particolare 14.794 si sono qualificati e 7.098 si sono diplomati. Nel 2012/2013 erano 13.724”.

La scheda

Valentina Aprea
Valentina Aprea

Di seguito i numeri principali emersi durante gli Stati generali della Formazione professionale

– 1,3 miliardi di euro sono i fondi investiti dalla Regione Lombardia nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale nel quadriennio 2013/2017.

– 360.000 i giovani che hanno usufruito dell’investimento, di cui 73.970 sono qualificati, 32.004 diplomati, 3.206 apprendisti e 1.657 supertecnici, distribuiti prevalentemente nei settori informatica ed elettronica, chimica e biotecnologie, servizi e internazionalizzazione delle imprese, benessere, agroalimentare, artigianato evoluto, legno e moda.

– 201 sono le istituzioni Formative (Cfp) e gli istituti scolastici che attivano i percorsi triennali Iefp nella Regione Lombardia, con 241 sedi accreditate. Di queste, ben 58 si trovano nella provincia di Milano, 36 in quella di Bergamo e 33 in provincia di Brescia.

– Ogni anno oltre 56.150 giovani scelgono i corsi triennali Iefp, di cui 36.000 sono beneficiari degli incentivi economici assicurati da Dote Iefp.

– Ristorazione e benessere sono i settori più scelti. Crescono quelli dell’elettricità, della grafica, della meccanica.

– Un’indagine di Eduscopio ha certificato che, a 12 mesi dal conseguimento della qualifica di operatore, hanno trovato un impiego quasi 14.800 ragazzi. Di questi, particolarmente lusinghieri i risultati dei giovani specializzati nel settore meccanico, occupati nel 58 per cento dei casi; di quelli che hanno scelto il settore edile, occupati nel 53 per cento dei casi, e degli operatori elettrici, occupati nel 41 per cento.

– Quasi 8.500 sono i giovani che scelgono di proseguire nel percorso della Formazione professionale seguendo un quarto anno di corso che consente loro di ottenere la qualifica di tecnico, presso le 6.583 Istituzioni formative accreditate (di cui 5.300 beneficiarie di Dote Iefp) e le 1.908 Istituzioni scolastiche che erogano il corso.

– Degli oltre 7.000 diplomati al quarto anno nel 2015/2016, hanno trovato un impiego entro i 12 mesi dal conseguimento della qualifica il 63 per cento dei tecnici edili, il 51 dei tecnici nel settore dell’acconciatura, il 50 dei tecnici per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati.

– Chiudono la filiera professionalizzante i supertecnici iscritti ai corsi di istruzione tecnica superiore, che ad oggi sono 1.657.

– Ancor più significativi i dati relativi agli esiti occupazionali di questi supertecnici. Trovano un impiego il 94 per cento dei tecnici superiori di prodotto e processo nel settore gomma, l’82 dei tecnici superiori delle produzioni chimico industriali, e il 76 dei tecnici superiori per la ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi a base biotecnologica.

– Tra i principali successi delle politiche attive del modello lombardo, infine, vi sono quelli registrati dall’attuazione del sistema duale, che consente una fruttuosa continuità tra l’istruzione professionale e l’inserimento in azienda. I 1.173 apprendisti di primo livello che si formano in questo ambito nell’anno 2016/2017, hanno scelto per il 23 per cento il settore dell’alloggio e della ristorazione, per il 16 l’attività manifatturiera, per l’11 il commercio, la riparazione di autoveicoli, l’8 il settore delle costruzioni, e un ulteriore 8 quello della fornitura di energia.

 

 




Negozi Storici, riconoscimento per altre due attività bergamasche

macelleria Gastoldi«Riconoscimento per altri 28 Negozi Storici lombardi che rappresentano un patrimonio della nostra regione. Locali storici del commercio che vogliamo continuare a valorizzare e sostenere in quanto punti di riferimento ed elementi di attrattività per i centri urbani. Non solo, anche perché dietro queste insegne ci sono storie di vita significative, che raccontano l’identità regionale e un modo di fare attività economica in grado di durare nel tempo, nonostante la crisi e i rapidi cambiamenti imposti dal mercato». Così ha parlato Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico, annunciando stamane il riconoscimento e l’inserimento nell’apposito Registro regionale dei Negozi Storici di altre 28 attività nelle province di Bergamo, Como, Cremona, Lecco, Milano e Sondrio.

A Bergamo i riconoscimenti sono andati alla Gastoldi Macelleria Salumeria Gastronomia di Bariano, aperta nel 1937 (Storica Attività) e al Panificio Zatti di Tavernola Bergamasca, avviato nel 1849 (Storica Attività). «È dal 2004 – ha aggiunto Parolini – che la Regione, in accordo con gli enti locali e le associazioni di categoria, ha istituito questo riconoscimento proprio per tener viva la memoria e premiare la professionalità di quelle generazioni di imprenditori che da più di 50 anni hanno saputo unire tradizione e innovazione e creare con il loro servizio un valore per le comunità di riferimento».

insegna storica panificio zatti - tavernola

Le sfongadine del panificio Zatti – Affari di Gola – giugno 2011