Corso di lingue per stranieri. Iscrizioni aperte

L’Università degli Studi di Bergamo organizza un corso intensivo di lingua e cultura italiana per stranieri che si terrà in Città Alta dal 27 giugno al 22 luglio. Il corso può essere frequentato per 2, 3, 4 settimane e prevede un impegno di 5 ore al giorno (3 al mattino e 2 al pomeriggio) per un totale di 25 ore settimanali. Cinque i livelli considerati: principiante-A1, elementare-A2, intermedio-B1, post-intermedio- B2, avanzato C1. Il corso prevede lezioni di cultura (per i livelli intermedio-avanzati due pomeriggi alla settimana sono dedicati a lezioni di cultura italiana contemporanea) e attività ricreative che comprendono una visita guidata di Bergamo Alta e dell’Accademia Carrara, una camminata sui colli di Bergamo e una gita di una giornata a Milano con visita del Teatro La Scala. Tra le attività pomeridiane anche canti e balli italiani, teatro, cucina, giornalino-telegiornale del CIS, concorso letterario a premi e visione di film. Al termine delle lezioni  viene rilasciato un attestato di frequenza con test di verifica finale con certificazione del punteggio (su richiesta) nella terza e quarta settimana di corso. Le domande devono pervenire almeno 8 giorni prima dell’inizio del corso, oltre questa scadenza saranno accettate se ci saranno ancora posti disponibili.

Informazioni e iscrizioni: Tel. 035 2052407 – infocis@unibg.it – www.unibg.it




Bergamo e la sfida dell’istruzione. Studenti stranieri al 14% nelle scuole

integrazione-scuolaErano 1792 dieci anni fa, oggi quasi 4000. Ma soprattutto è la percentuale che impressiona maggiormente: dal 12% del 2005 al 23,71 del 2015. Stiamo parlando della popolazione immigrata residente in città, nella fascia fino ai 14 anni. Un raddoppio della presenza che si confronta con il modesto e lento crescere della popolazione giovane “autoctona”. Sono dati elaborati dall’Ufficio Studi CISL di Bergamo e si proiettano sul mondo della scuola, attuale e futura. Secondo i dati del MIUR, invece, nell’anno scolastico 2014/2015, nelle scuole di Bergamo città erano iscritti 4.621 ragazzi stranieri o di origini straniere. In tuta la provincia sono oltre 28.000 il 14 % della popolazione scolastica, con punte del 16 nella scuola dell’infanzia e del 17 in quella primaria. In Italia la media è del 10%. “Il nostro sistema scolastico è pronto, dal punto di vista didattico che formativo ad accogliere e valorizzare questa nuova presenza? Tutto il nostro tessuto sociale, il mondo della cultura e l’intera nostra società saprà veramente trasformare e vedere questo inevitabile cambiamento demografico come una risorsa e non come un problema? Come un’opportunità per tutti noi e non come un ostacolo?” Domande che Gabriella Tancredi pone all’interno e all’esterno del sindacato, cercando, soprattutto tra gli addetti ai lavori, risposte che faticano a arrivare. “Non possiamo girare lo sguardo altrove: il cambiamento non è più alle porte, ma è a pieno titolo dentro di noi e questo ce lo dicono in modo veramente inequivocabile questi dati. Vanno sempre più crescendo e rafforzano la loro presenza i giovani, anche molto giovani. Lo confermano i dati dell’ultimo censimento, dove si riscontra che su 960 nati a fine 2011 a Bergamo, 257 erano immigrati e a fine 2014 su 899 nati, 290 erano immigrati. Si evidenzia così un importante fenomeno che con il diminuire delle nascite complessive vanno aumentando le nascite della popolazione immigrata. Dovrebbe bastare questo dato per far nascere alcune importanti riflessioni in ognuno di noi. E’ una grande sfida, importante e soprattutto inevitabile, che né muri e né barriere potranno bloccare o deviare. Allora la nostra visione del futuro più prossimo e degli interventi da realizzare non potrà non tener conto di questi dati, non potrà far finta che nulla stia succedendo, ma dovranno sempre più mettere al centro della loro azione fenomeni come questo per fare in modo che l’immigrazione diventi sempre più un’opportunità per tutti e sempre meno un ostacolo”.

 




“Il dono del cuore”, ecco gli elaborati premiati al concorso Avis

AVIS 2016Con la vittoria della scuola primaria di Grassobbio, s’è conclusa, sabato scorso, la 9° edizione del contest «Il dono del cuore» organizzato dall’Avis Comunale Bergamo, in collaborazione con il gruppo Avis Celadina in memoria della maestra Alba Negri. Un concorso amatissimo a cui hanno partecipato gli studenti delle classi 5° elementari delle principali scuole di Bergamo e provincia con 64 elaborati, sfidandosi per una missione speciale: realizzare un cartellone dedicato donazione del sangue. Tema d’ispirazione per il 2015- 2016: l’Albero della Vita di Expo Milano. Il primo premio, infatti, è andato a «Le mani in cielo che donano sangue alle mani sulla terra assetate e fare in modo che la vita rifiorisca», realizzato dalle classi quinte unite della scuola primaria di Grassobbio. Elaborato che ha valorizzato appieno il tema del concorso mettendo in evidenza, con originalità e sensibilità, il significato più profondo e universale del dono del sangue, aggiudicandosi un buono di 250 euro per acquisto di libri.

AVIS 2016Secondi e terzi sul podio: «Il dono del sangue fa crescere la vita che è in noi», realizzato dalla classe quinte A e B della scuola “De Amicis” di Celadina (buono di 200 euro) e «La linfa dell’albero che produce frutti (gocce bianche) che sono le donazioni di sangue», della classe 5 B della scuola primaria “Ghisleri” di Borgo Palazzo (buono di 150euro). A premiarli Loredana Poli, assessore del Comune di Bergamo all’Istruzione e alla Formazione; Paola Crippa, rappresentante del Provveditorato agli Studi di Bergamo; Pasquale Scopelliti, direttore sanitario dell’Avis Comunale Bergamo e Antonio Terranova, medico collaboratore di Avis Comunale Bergamo.

«È stato molto difficile, per la Commissione, scegliere gli elaborati migliori. Le proposte dei ragazzi sono andate ben oltre le aspettative e questo ci ha riempito il cuore di gioia – ha detto il presidente di Avis Comunale Bergamo, Roberto Guerini, sottolineando –  Il mondo tra pochi anni sarà nelle loro mani: se noi diamo un esempio positivo, non solo a parole, ma con fatti e impegno personale, cresceranno consapevoli che la strada indicata è quella giusta e l’unica che vale la pena percorrere”. “Diventare donatori di sangue- ha aggiunto Oscar Bianchi, Presidente Avis Provinciale Bergamo – infatti, può essere proprio un esempio di questo tipo, capace di testimoniare generosità, solidarietà e attenzione civile».

 

 




Il mondo dell’intelligence incontra gli studenti universitari

intelligence-liveDalla cultura della segretezza ala Cultura della Sicurezza partecipata. L’Intelligence nazionale prosegue il suo confronto con il mondo delle Università e delle eccellenze per leggere scenari e fronteggiare insieme le sfide asimmetriche del nostro tempo. Venerdì 29 aprile, alle 11, nell’Aula Magna dell’Università di Bergamo, gli 007 italiani incontreranno gli studenti universitari nella tappa numero 24 del roadshow “Intelligence live” che da ottobre 2013 vede il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica dialogare con i giovani nei principali atenei italiani: ai giovani, i Servizi segreti 3.0 raccontano chi sono e cosa fanno, avviando percorsi culturali condivisi. Ad aprire i lavori, i saluti introduttivi del Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini. Il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, porterà un contributo ai lavori intervenendo sul tema “Per una nuova Intelligence”. A seguire, Michele Brunelli, del Dipartimento di Lettere, Filosofia e comunicazione rifletterà sul tema “Ci rivedremo a Dabiq’. L’Europa e lo Stato islamico dopo Parigi e Bruxelles: alla ricerca di una strategia comune”.

Paolo Scotto di Castelbianco, direttore della Scuola di formazione del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, nella sua conversazione dal titolo “Intelligence…conosciamola meglio”, risponderà alle domande degli studenti. Il sottosegretario Marco Minniti, autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, traccerà un’analisi delle questioni che riguardano la sicurezza nazionale, indicando nel suo intervento dal titolo “Nuove sfide e ruolo dell’Intelligence”, le priorità del Comparto Intelligence e la profondità strategica della sua mission per la difesa degli interessi nazionali. La partnership tra la Scuola di formazione del Comparto Intelligence e il mondo universitario – frontiere avanzate di saperi e innovazione – permette di leggere scenari fluidi, adeguare le capacità di risposta all’evoluzione delle minacce e individuare prassi ancora più incisive di vicinanza alle imprese contro attacchi cyber. Per gli studenti universitari è sufficiente iscriversi al link http://bit.ly/1Sge8O4

L’iscrizione è obbligatoria. Per ragioni organizzative l’ingresso in sala è consentito fino alle ore 10.40




Scuole aperte e pedalare. In tre istituti di Bergamo la gara a chi produce più energia

energiadi-lodi-vecchio-600x400Scuole aperte di notte per produrre energia elettrica pulita. Sono le Energiadi, il primo social energy game che premia la capacità di coinvolgere i diversi attori di un territorio sui temi dell’energia sostenibile, partendo dai ragazzi delle scuole.

Dopo il successo di Milano, quest’anno l’iniziativa arriva anche a Bergamo. A seguito di un percorso didattico sul tema energia con strumenti idonei ai giovanissimi (plastici, cartamodelli, tavole illustrate), tre istituti comprensivi della città, De Amicis, I Mille (dal 22 al 24 aprile) e Santa Lucia (dal 6 all’8 maggio), saranno coinvolti in una maratona-pedalata di 48 ore, dalle 8.30 del venerdì alle 8.30 della domenica, attraverso i BES –Bike Energy System – speciali biciclette collegate a generatori di corrente elettrica. Tra le 9 biciclette, una postazione che consente di pedalare con le braccia, affinchè l’iniziativa sia accessibile a tutti.

Le scuole rimarranno aperte grazie al coinvolgimento dei ragazzi, degli insegnanti, dei genitori, delle Reti Sociali e delle associazioni territoriali, che animeranno tutte le ore del giorno e della notte per proseguire nel gioco e nella gara, in modo da vincere il premio in materiale tecnologico destinato a coloro che saranno in grado di produrre più energia semplicemente pedalando. Solo per quello che riguarda l’Istituto De Amicis (appuntamento alle ore 14.30 di venerdì 22 con un momento conviviale per dare il via alla maratona) saranno ben 20 le associazioni del territorio chiamate a partecipare e a pedalare, tra spazi giovanili, la parrocchia, associazioni del Progetto Senz’Acca sulla disabilità, Boccaleone Basket e gruppi ciclistici amatoriali, tra merende e minitornei, che accompagneranno e terranno aperto l’Istituto, richiamando decine di persone nei suoi corridoi.

L’Istituto Comprensivo I Mille ha saputo invece coinvolgere, tra le altre, le squadre giovanili di Atalanta e Volley Bergamo per produrre energia pedalando fino a mezzanotte di venerdì, mentre sabato sera alle 21 è previsto un concerto all’interno della scuola per accompagnare la maratona energetica.

«Le Energiadi – spiega Loredana Poli, assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo – sono una sfida a mettere in gioco la propria energia per raggiungere un obiettivo comune: sensibilizzare i cittadini sulle tematiche ambientali, diffondendo una nuova cultura dell’energia, fondata sui principi dello sviluppo sostenibile (efficienza; efficacia; rinnovabilità; riduzione dei consumi superflui). In questo senso i partecipanti sono chiamati da una parte a trasformare l’energia fisica in corrente elettrica, dall’altra a stimolare l’energia sociale per diffondere partecipazione attorno ai valori e agli obiettivi progettuali. Si tratta di una manifestazione che può lanciare uno stile di collaborazione tra scuola e territorio attraverso il lavoro delle Reti Sociali».

L’iniziativa è promossa dalle associazioni Social Ice e You Able Onlus, dal Comune di Bergamo e da numerosi partner istituzionali e privati. Per il primo anno la manifestazione esce da Milano e si apre al territorio lombardo: da febbraio a marzo sono stati coinvolti gli Istituti di Milano, la gara continua in queste settimane a Lodi, Sesto San Giovanni, Pavia, Bergamo, Lecco, Varese. Le scorse edizioni l’energia prodotta è stata impiegata a Milano per illuminazioni natalizie, concerti jazz e campagne di sensibilizzazione sull’autismo. Anche quest’anno la corrente elettrica prodotta sarà utilizzata per iniziative di comunicazione sociale.




In 40 gelaterie bergamasche “La merenda non si paga”

Locandina Merenda non si paga 2016Torna dal 18 al 21 aprile “La merenda non si paga”, l’iniziativa promossa dai Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom. Per quattro giorni, quaranta gelaterie distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi delle scuole elementari di 31 comuni della Bergamasca.

Le attività che hanno aderito alla tradizionale iniziativa primaverile, promossa nell’ambito dell’annuale Campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale che quest’anno ha per titolo “A tutta frutta”, saranno riconoscibili da una locandina.

Per ricevere il cono di gelato gratis sarà necessario presentare uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui le gelaterie sono presenti.

“La merenda non si paga” in queste gelaterie

  • In città

Cherubino (via Colleoni ) e Stekko (via Gombito)

  • In provincia

Il dolce freddo (Albano Sant’Alessandro), Fior di Panna (Almenno San Bartolomeo), Mamma Mia (Antegnate), Rosa (Arcene), Bogni (Arcene), La Gabbia (Capriate San Gervasio), Bar Alpino (Casirate d’Adda), Caffè del Cioccolato – Il gelato di Ubaldo (Chiuduno), Da Claudio (Clusone), Selz Cafè (Clusone), Pezzotta (Costa di Mezzate), Sweet Anastasia (Curno), Gelatissimo (Darfo Boario Terme), Oasi (Fara Gera d’Adda), Gelateria Bar Centrale (Lovere), Pirata (Lurano), Melograno (Madone), Arizzi (Olmo al Brembo), La Fonte (Oltre il Colle), Bar Commercio (Osio Sotto), Mento (Roncola San Bernardo), Arlecchina (San Paolo d’Argon), La Gelateria (San Pellegrino Terme), La Gatteria (Sarnico), Mej (Sarnico), Mary’s (Seriate), Bar Roma (Sovere), Rubis (Torre Boldone), Bollicine (Trescore Balneario), Lo Chef del Gelato (Trescore Balneario), Essenza (Trescore Balneario), Gelatiamo (Treviolo), Brina (Urgano), La Crem (Vertova), L’Oasi (Villongo), Artigel (Zanica), Il Gioppino (Zanica), La Voglia Matta (Zanica).




PiacentiniAMO, gli alunni in tour scoprono i tesori del centro di Bergamo

PiacentiniAMOGiunta alla seconda edizione, torna il progetto culturale PiacentiniAMO, il tour culturale promosso dalla Immobiliare Fiera in collaborazione con l’Ufficio Scolastico per la Lombardia, il Teatro Donizetti e la Banca Popolare di Bergamo – che si rivolge alle scuole primarie e secondarie di primo grado di Bergamo e della provincia, guidandole alla scoperta del cuore architettonico della loro città: il Centro Piacentiniano. Il primo appuntamento s’è tenuto martedì 5 aprile e si ripeterà con cadenza regolare tutte le mattine di martedì, mercoledì e giovedì di aprile. Per due turni (il primo dalle 9 alle 11, il successivo dalle 10 alle 12) i bambini e i ragazzi delle scuole verranno invitati a immergersi in un centro architettonico di pregio che annovera, tra i suoi edifici, il palazzo destinato alla Banca d’Italia, la Camera di Commercio, la Torre dei Caduti – la cui visita è inserita per la prima volta quest’anno nel tour culturale – e il blocco di edifici sul Sentierone, tra cui quello della Banca Unicredit: una visita affascinante che consentirà alle nuove generazioni di comprendere le radici storiche e nello stesso tempo l’evoluzione della propria città. Nei luoghi, infatti, in cui un tempo si teneva l’antica fiera di Sant’Alessandro e il vicino Teatro Donizetti la vita della città si animava. E così oggi, quello che i bergamaschi considerano da sempre il “salotto” cittadino si offre loro a una fruizione intrigante e approfondita. Il percorso è organizzato da guide capaci di svelare, attraverso attività ludico-didattiche, i segreti del Centro Piacentiniano, della Torre dei Caduti e del prestigioso Teatro Donizetti, che per l’occasione aprirà i battenti facendo conoscere agli studenti i segreti del “dietro le quinte”. Gli studenti e i loro insegnanti potranno raggiungere il Centro Piacentiniano a piedi o, se la scuola è lontana dal Centro, potranno avvalersi di un comodo e gratuito servizio di navetta. Per prenotare le visite, gli insegnanti devono collegarsi al sito internet: www.immobiliaredellafiera.it/piacentiniamo, compilare il form con le indicazioni richieste e scegliere il giorno della visita per la propria classe, secondo le disponibilità indicate in calendario.




Università, il Gruppo Sanpellgrino mette a fuoco le criticità

Premio Sanpellegrino Campus (2)Gli ultimi dati Eurostat spiegano che l’Italia è al penultimo posto in Europa (peggio fa solo la Grecia) per occupazione dei suoi laureati a tre anni dalla conclusione della carriera di studi. Con lo scopo di sostenere i giovani e creare un ponte tra Università e Aziende, il Gruppo Sanpellegrino ha assegnato il 3° Premio Sanpellegrino Campus e promosso un dibattito sul tema “Giovani e Lavoro: quale sistema tra Università e Aziende per favorire l’occupazione e valorizzare il Made in Italy”.  “Da anni abbiamo intrapreso un percorso di avvicinamento e ascolto dei giovani – afferma Stefano Agostini, Presidente e AD del Gruppo Sanpellegrino – Crediamo che recuperare il gap esistente con gli altri Paesi sia necessario non solo per il futuro dei nostri laureati ma anche per dare una prospettiva al sistema economico italiano e all’industria Made in Italy attraverso idee e visioni innovative. Per questo ci impegniamo a dare loro centralità fungendo da facilitatori tra il mondo accademico e quello delle Imprese”. Per il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, che ha inviato un messaggio all’evento: “L’iniziativa di oggi rappresenta un esempio brillante di come il mondo dell’università e il mondo del lavoro possano incontrarsi positivamente. Non dobbiamo stancarci di dire che la laurea rappresenta un vantaggio competitivo per una rapida e migliore occupazione rispetto a chi non ce l’ha. Bisogna lavorare quindi per un vero diritto allo studio e per un patto forte tra atenei e imprese non solo alla fine dei percorsi universitari”. A portare la loro testimonianza e cercare di fare luce su come creare sistema tra Università e Aziende sono stati, oltre a Stefano Agostini, presidente e ad del Gruppo Sanpellegrino, Angelo Miglietta, pro-Rettore dello Iulm di Milano; Camilla Lunelli, communication director di Cantine Ferrari; l’avvocato Enrico Moretti Polegato, presidente di Diadora e Andrea Saviane, country manager di Bla Bla Car Italia. Una ricerca promossa dal Gruppo Sanpellegrino sul tema, tra 10mila ragazzi e laureati, ha fatto anche luce sul punto di vista dei giovani. Poca esperienza maturata (26%), scarsa propensione delle aziende ad assumere (19,5%), settori di interesse saturi (17%) sono alcune delle difficoltà individuate da laureati e studenti nel trovare un’occupazione e per il 46,5% di loro nemmeno l’Università prepara adeguatamente ad entrare nel mondo del lavoro. In effetti, stando alle ultime statistiche Eurostat, poco più di un laureato su due (il 52,9% del totale) risulta occupato entro tre anni dal conseguimento del diploma, si tratta del dato peggiore dell’Unione europea dopo la Grecia. Ridurre questo gap e valorizzare i giovani significa, per il 44% dei laureati e studenti coinvolti nella ricerca, dare anche un’opportunità per sostenere il Made in Italy e impiegare energie nuove per l’intero Paese.

Nell’ambito del convegno è stato assegnato anche il terzo Premio Sanpellegrino Campus, tre borse di studio del valore di 1.500 euro e 3 stage alle migliori tesi in categorie chiave per il sistema economico italiano, ovvero “Acqua e Benessere”, “Sostenibilità Ambientale ed Economica”, “Made in Italy”. A ricevere il riconoscimento sono stati nell’ordine Francesco Azzola, 25enne di Clusone; Pietro Richelli, 26enne di Verona; Giorgio Tinacci, 25enne di Montespertoli (Fi).




Anche Bergamo lancia l’appello al governo per rafforzare l’Università

università bergamo - via dei caniana - ingresso 2016 - ritPer riaffermare il ruolo Università come patrimonio comune, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) promuove iniziative in tutti gli Atenei italiani per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e della formazione per il futuro dell’Italia. Anche l’Università degli Studi di Bergamo partecipa alla giornata “Per una nuova primavera delle Università” con un dibattito aperto al pubblico per discutere e raccogliere idee da proporre e consegnare al Governo per rilanciare l’università. Appuntamento lunedì 21 marzo, dalle 9.30 alle 12, nella Sala Galeotti del Campus Economico e Giuridico dell’Ateneo in via dei Caniana, dove oltre al Rettore Remo Morzenti Pellegrini interverrà Paolo Buonanno, Ororettore delegato alla Ricerca dell’Università e a seguire uno studente, un assegnista di ricerca e un rappresentante del personale tecnico amministrativo. La discussione si aprirà in seguito al territorio con una tavola rotonda con rappresentanti del mondo politico-istituzionale, economico e sociale. Parteciperanno, oltre a Buonanno, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo; Giacomo Stucchi, senatore della Lega e presidente COPASIR,; Antonio Misiani, deputato del Pd; Alessandro Sorte, assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità e Dario Violi, consigliere regionale Lombardia, M5S. Modera Alberto Ceresoli dell’Eco di Bergamo.

Nel pomeriggio, alle 14, l’Università di Bergamo parteciperà alla conferenza stampa nazionale che si terrà presso il Comune di Milano, alla presenza di Rettori e ProRettori delegati alla Ricerca degli Atenei del Paese. Dal 2008 il sistema universitario italiano è soggetto a tagli lineari e progressivi delle risorse. Invece che investire in ricerca e istruzione per uscire più velocemente dalla crisi, la spesa pubblica in ricerca è diminuita da 4 a 2,8 miliardi (-30%) e la spesa per l’università da 8,6 a 7,8 miliardi (-9%). I continui tagli e l’assenza di una strategia di investimento pubblico e privato nella ricerca e nell’alta formazione, rendono estremamente difficile mantenere il sistema competitivo e attrattivo. Le politiche di tagli, di blocco del turnover e di blocchi retributivi hanno impedito di rinnovare il corpo docente, disincentivando i migliori a restare e allontanando i giovani talenti e i ricercatori stranieri. L’indebolimento del diritto allo studio ha causato un continuo calo di iscritti e laureati, soprattutto nelle regioni meridionali. Gli immatricolati sono calati del 20%, in un paese ultimo in Europa per numero di laureati, e i docenti e ricercatori del 17%. Nonostante tutto, le nostre università riescono ad essere competitive e, uniche tra le amministrazioni pubbliche, sono finanziate sulla base dei costi standard e degli esiti delle valutazioni scientifiche.

“Sono anni che si parla di ricerca e università – evidenzia una nota dell’Ateneo cittadino – ma il dibattito non ha mai affrontato con decisione i veri problemi e le vere priorità. La ricerca e l’università sono un patrimonio di tutta la società. Rinunciando ad investire in ricerca e istruzione si rinuncia a investire nel futuro. L’Università di Bergamo negli anni ha mostrato che si può e si deve invertire questa tendenza, ma per poterlo fare serve la volontà di tutti: politica e società. UniBg ha arricchito la propria offerta formativa, aumentato il numero di studenti, creato relazioni e sinergie con le realtà locali e territoriali e con prestigiosi atenei internazionali, investito in diritto allo studio, investito in edilizia universitaria con importanti ricadute sul territorio. L’università non è e non vuole essere una torre d’avorio ma luogo di ricerca, conoscenza e confronto e un attore importante della società civile. Per questo occorre invertire la rotta e insieme costruire la “nuova primavera” della ricerca e dell’università italiana”.




Mediazione e conflitti d’impresa, Bergamo all’avanguardia in Italia

La mediazione funziona nei conflitti d’impresa. Lo dimostrano i dati del Ministero della Giustizi che registrano nel primo trimestre del 2015 il +22% nell’utilizzo dello strumento della mediazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre è salito al 43% il tasso di successo della procedura.  Alla mediazione, procedura snella, veloce, economica e riservata, chiave di volta per risolvere i conflitti d’impresa l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo, ha dedicato il convegno «Conflitti d’impresa: la mediazione e altri strumenti di soluzione» tenutosi il 16 marzo al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni di Bergamo. Intorno al tavolo Confindustria Bergamo, l’università di Bergamo, la Camera di Commercio e l’Ordine degli avvocati. «Mentre in passato era poco conosciuta e non si aveva chiara percezione della sua utilità, oggi, le richieste sono in costante aumento, anche a livello locale. Dopotutto, una tempestiva risoluzione delle controversie e l’adozione di procedure giudiziarie più efficaci contribuiscono a determinare un clima di fiducia generalizzata, presupposto fondamentale per lo sviluppo del sistema economico »  ha spiegato Andrea Pellizzari, presidente della Commissione Arbitrato e Conciliazione ODCEC Bergamo.

La squadra dell'Università di Bergamo vincitrice della Competizione Italiana di Mediazione
La squadra dell’Università di Bergamo vincitrice della Competizione Italiana di Mediazione

A determinare il successo della procedura: la breve durata – deve chiudersi entro tre mesi dal suo avvio, dunque molto inferiore ai circa quaranta mesi richiesti dal giudizio ordinario -, la totale terzietà dell’Organismo di mediazione che garantisce la correttezza formale del  procedimento, la neutralità del mediatore e la totale riservatezza dei fatti emersi, la certezza delle tariffe, determinate in maniera univoca, e la possibilità di rendere il verbale di conciliazione titolo esecutivo attraverso l’omologa. «Non solo: ulteriore aspetto positivo è costituito dalla possibilità di ricorrere alla procedura di mediazione anche per la risoluzione di liti transnazionali, vantaggio tanto più rilevante in un sistema economico globalizzato in cui le distanze effettive tra i Paesi sono nei fatti ridotte, soprattutto in alcuni settori, come il commercio elettronico» – ha aggiunto Pellizzari, evidenziando: «il contenzioso compromette fortemente l’immagine dell’impresa sul mercato, riducendo la competitività sia della stessa impresa che del sistema Paese nel suo complesso laddove il sistema giudiziario non garantisce efficienza, mentre la mediazione promette un riscontro positivo immediato anche in termini di attrattività sul mercato».

Fondamentale la collaborazione della Camera di Commercio di Bergamo, ente tra i primi in Italia ad aver scelto di configurarsi come punto di riferimento per l’offerta dei servizi di soluzione alternativa dei conflitti, avvalendosi di mediatori esperti e specializzati, selezionati fra i professionisti appartenenti alle categorie professionali – Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Ordine degli Avvocati, Consiglio Notarile – per offrire un servizio di elevata qualità e professionalità nella mediazione. Professionalità riconosciuta fin dai banchi universitari visto che l’Università degli Studi di Bergamo ha vinto l’edizione 2016 della Competizione Italiana di Mediazione tenutasi a Milano il 18 e 19 febbraio. Sedici le università italiane partecipanti alla competizione nazionale che misurava l’abilità degli studenti a negoziare nell’ambito del procedimento di mediazione civile e commerciale. Evento durante il quale gli studenti bergamaschi si sono messi in gioco, applicando sul campo le regole apprese all’Università, primeggiando rispetto ai colleghi di altri atenei. «Questo è un ottimo risultato, la nostra categoria ha bisogno di professionisti preparati che possano offrire consulenze di qualità proponendo ai clienti formule nuove, come quella della mediazione – evidenzia il Alberto Carrara, presidente dell’Ordine dei Commercialisti – I 35 commercialisti che oggi operano per l’organismo di mediazione della Camera di Commercio sono in grado di offrire un servizio dedicato a imprese e privati, puntando sull’ascolto, sulla sensibilità e sulla professionalità, che permette al mediatore di volta in volta di giungere all’obbiettivo finale della formulazione».