“Notti in sicurezza”, nei locali sconti sul taxi e premi analcolici per i giovani  

Consumazioni gratis per chi rimane sobrio e riaccompagna a casa gli amici al termine della serata e sconti sui taxi. Giocano la carta del “premio” le nuove iniziative per ridurre i rischi legati al consumo di alcol tra i giovani, in particolare, gli incidenti stradali. Il progetto “Notti in sicurezza” ha preso il via lo scorso 31 ottobre alla discoteca Bolgia di Osio Sopra e sarà in città per altri sei fine settimana in altrettanti locali (The Tucans Pub, Pub Sant’Orsola, Spazio Giovani Edonè, Café de la Paix – Bar del Polaresco, Bar Borsa e Doma) per promuovere il ruolo del “guidatore designato”. A convincere i gruppi di ragazzi ad organizzarsi per un rientro tranquillo saranno giovani volontari della Croce Rossa, del Rotaract e dell’associazione Atena, appositamente formati. Il loro intervento sarà l’occasione per informare sui rischi dell’alcol e offrire le consumazioni omaggio messe a disposizione dai gestori a chi dimostrerà di avere un tasso alcolico pari a zero e potrà, quindi, fare da “safe driver” per gli amici. Un’altra opportunità per garantirsi sicurezza negli spostamenti sono i buoni sconto da 8 euro per il servizio taxi dalle 21 alle 6, erogati dal Comune di Bergamo, che potranno essere richiesti direttamente al barista e non agli uffici comunali come accaduto sino ad ora, limitando di fatto l’utilizzo.       
Le azioni sono il frutto del tavolo permanente “Notti in sicurezza” al quale partecipano diversi soggetti, tra cui anche l’Ascom, interessati a contrastare l’abuso di alcol e i comportamenti a rischio. «Una delle novità rispetto ad interventi analoghi realizzati in passato – sottolinea Luca Biffi, responsabile dell’unità operativa Prevenzione del dipartimento Dipendenze dell’Asl di Bergamo – è la riduzione dei costi per il personale grazie alla partecipazione dei volontari in luogo degli educatori professionali. Si tratta di una trentina di ragazzi tra i 20 e 25 anni, che formati da noi e suddivisi in gruppi, si alterneranno nei locali per sensibilizzare i loro coetanei, una modalità che introduciamo in via sperimentale e di cui verificheremo al termine delle sette serate i risultati e l’eventuale prosecuzione». Dal tavolo e, in particolare dal confronto con i gestori, è scaturito pure un codice etico di autoregolamentazione, che prevede una serie di azioni volontarie da parte dei locali in tema di vendita e somministrazione di alcolici. «Un testo – spiega Biffi – che vuole essere la sintesi di codici etici già realizzati in questi anni e diventare un riferimento a livello provinciale. E che, soprattutto, è declinato anche sul versante delle sagre estive, altro ambito fondamentale per il contrasto all’abuso di alcol».  “Notti in sicurezza” prosegue gli interventi sul divertimento responsabile che periodicamente l’Asl e altre istituzioni mettono in campo. «È un processo lungo – afferma l’esperto -, ma qualcosa dal punto di vista culturale sta cambiando. Sul fronte della sicurezza stradale si stanno diffondendo l’autista designato e l’attenzione al tasso alcolico, anche per via dell’inasprimento delle sanzioni del codice della strada, e anche la sensibilità dei gestori dei locali è molto aumentata in questi anni». «Non è però calato l’allarme sul consumo di alcol da parte dei giovani – precisa -, il fenomeno emergente è infatti quello del binge drinking, ossia il bere in rapida successione per raggiungere la sbronza il prima possibile, praticato in fasce d’età sempre più basse, anche tra minorenni. La campagna di sensibilizzazione non ha la pretesa di risolvere un problema complesso, ma almeno di ridurre i rischi».  Da parte dei gestori il giudizio è positivo. «Per una volta tanto non si parla di divieti e restrizioni ma di incentivi per chi mette in atto comportamenti responsabili», afferma Francesco Pappi, vicepresidente del gruppo Caffè e bar dell’Ascom e responsabile dei locali serali. «Mi sembra un modo intelligente di affrontare il problema. L’alcol fa parte del divertimento dei giovani, non lo si può negare, ciò che si può fare è cercare di limitare le conseguenze negative e gli esercenti possono dare una mano in questo». «In realtà – rimarca – ogni gestore serio mette già in atto quei comportamenti previsti dal codice etico. Siamo noi i primi ad accertarci che il ragazzo che ha esagerato non salga sullo scooter o a chiamare i soccorsi in caso di problemi. Quanto ai prezzi delle consumazioni, i costi stessi delle materie prime rendono impossibili certi ribassi, che sembrano piuttosto il tentativo disperato per restare a galla di alcune attività». Il coinvolgimento dei locali nel progetto è, secondo Pappi, «un passo avanti perché riconosce agli esercenti la capacità di tenere d’occhio il fenomeno, che assume contorni ben più pericolosi se si sviluppa in ambiti non controllati. Purtroppo non tutte le iniziative vanno in questa direzione. Il divieto di vendita e somministrazione salito a 18 anni ha creato problemi agli esercenti ma non ha ridotto il consumo di alcol, lo ha semplicemente allontanato dai locali in situazioni meno protette».

L’impegno degli esercenti formalizzato in un codice etico

Il codice etico di autoregolamentazione per la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche impegna i locali a promuovere il consumo di bevande e cocktail analcolici dando visibilità alle proposte e adottando politiche di prezzo che ne incentivino la scelta e, di contro, a non adottare strategie di promozione che incentivino l’abuso di alcolici, ad esempio gli sconti cumulativi, i giochi con premi o gadget abbinati al consumo di alcolici. Chiede inoltre agli esercenti di mettere in atto strategie che promuovano la moderazione, come abbinare al consumo di alcolici l’offerta di cibi, e di favorire la possibilità di scelta tra dosaggi differenziati mantenendo costi proporzionati alla “dose” maggiore. Impegna poi i gestori a rendersi disponibili a collaborare con le campagne di informazione promosse dalle Istituzioni a tutela della salute e in particolare sui danni derivanti dall’abuso di bevande alcoliche; a promuovere e sostenere l’uso di alcol-test da parte dei clienti ed invitare coloro che escono dai locali in stato di ebbrezza a rinunciare a mettersi al volante; a sensibilizzare all’ingresso del locale sull’identificazione del guidatore designato, trovando eventualmente strategie di promozione; ad esporre in modo ben visibile i cartelli di divieto di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 18 anni e a coloro i quali siano in evidente stato di ebbrezza, come previsto per legge, le tabelle alcolimetriche ministeriali e il codice etico stesso. 




Expo, tra le sfide anche lo sviluppo delle Pmi 

Agricoltura, alimentazione ed energia non saranno i soli argomenti oggetto della prossima Esposizione Universale di Milano. Tra i temi che terranno banco nei numerosi dibattiti che si svilupperanno all’interno di Expo 2015, gli addetti ai lavori indicano come prioritario e trasversale quello del potenziale delle Pmi per il futuro sviluppo dell’economia mondiale.
I limiti di un modello di crescita basato sul ruolo preponderante delle multinazionali, emersi con la crisi economica tuttora in corso, stanno stimolando una riflessione planetaria sul contributo che le imprese di dimensioni medio-piccole potranno offrire in vista della ripresa. Non dimentichiamo che nella sola Europa le Pmi generano ben due terzi dell’intera occupazione privata indipendente.
Non è un caso che il 2014, l’anno che precede l’Expo dedicata a un tema così importante quale è l’alimentazione, sia stato dedicato dalle Nazioni Unite alla celebrazione dell’agricoltura familiare (family farming), ovvero ad una realtà produttiva fino a poco tempo fa relegata in molti Paesi ai margini della considerazione pubblica ed ora, improvvisamente, promossa al ruolo di presidio mondiale dell’alimentazione di qualità.
La grande maggioranza delle oltre 96.000 imprese registrate in provincia di Bergamo sono piccole e medie imprese. Di queste quasi 48.000 sono imprese individuali e poco meno di 18.000 sono imprese di persone. È quindi doveroso chiedersi: quale sarà il profilo vincente della piccola e media impresa nei prossimi anni?
La Pmi del futuro, che guarda ad Expo e oltre Expo per prepararsi alle sfide future, dovrà avere tre caratteristiche fondamentali: sarà ecosostenibile, collaborativa e orientata all'innovazione. Partiamo dal primo punto: un processo produttivo può considerarsi sostenibile quando utilizza le risorse naturali secondo modalità tali da consentirne una costante rigenerazione. Al di là del rispetto di una serie di norme vincolanti, la scelta di percorsi di sostenibilità ambientale è ormai condizione indispensabile per accedere a finanziamenti pubblici, soprattutto sul fonte Ue. Non bisogna peraltro dimenticare che essere conosciuti dall’opinione pubblica come imprenditori attenti all’ambiente può portare evidenti vantaggi di immagine e di mercato alle piccole e medie imprese, in particolar modo a coloro che puntano ad avere un rapporto diretto con i consumatori finali. Altra sfida fondamentale che le Pmi dovranno saper cogliere nel prossimo futuro è quella della collaborazione. Per raggiungere le necessarie economie di scala in qualsiasi ambito produttivo, dall’artigianato all’agricoltura, dal commercio al settore dei servizi, l’integrazione con altre imprese rappresenta una via maestra di fatto ineludibile. Non sempre il cammino è facile, ma oggigiorno esistono percorsi “guidati” che possono portare in breve tempo a risultati più che soddisfacenti: dalla partecipazione a progetti promozionali di rete proposti dalla propria associazione di categoria fino all’inserimento in distretti produttivi, secondo una logica di collaborazione che troverà all’interno di Expo 2015 momenti di grande visibilità. Il terzo imperativo cui non è possibile sottrarsi è quello dell’innovazione.
L’imprenditore innovatore, indipendentemente dalle dimensioni della propria azienda, dovrà avere una mentalità flessibile e aperta. Non bisogna mai stancarsi di innovare, sia che si punti a soluzioni tecnologiche sia che si privilegino le strategie di marketing o la semplice presentazione in forme nuove dei propri prodotti. Per far questo occorre sapersi liberare dai vecchi paradigmi, che spesso ci fanno rimanere inutilmente fedeli a indirizzi aziendali inefficienti e senza futuro.

Start up, un bando assegna contributi e spazi nel Padiglione Italia

Con un bando che si apre il 6 novembre, la Regione Lombardia e le Camere di Commercio lombarde incentivano lo sviluppo di nuove imprese che propongano al mercato idee originali, nuovi prodotti, servizi, modelli organizzativi da presentare tra le eccellenze italiane durante Expo 2015. In particolare, l’attenzione sarà dedicata alle start up guidate da giovani imprenditori (sotto i 35 anni).
L’iniziativa ha una dotazione finanziaria di 1.550.000 euro (di cui 300.000 provenienti dal sistema camerale lombardo e 1.250.000 da Regione Lombardia DG Attività Produttive, Ricerca e Innovazione e DG Giovani) e si articola in due fasi. La prima, dedicata ai business plan, prevede contributi a fondo perduto per servizi di affiancamento, consulenza e investimento in capitale umano, per un importo pari a 15.000 euro per ogni impresa. La seconda fase, denominata “Start up per Expo” seleziona le iniziative per la partecipazione al programma Spazio Start Up di Padiglione Italia.
Il bando è aperto ai progetti di impresa strettamente legati alle eccellenze imprenditoriali e creative della Lombardia e collegati al tema principale di Expo Milano 2015 (Feeding the Planet, Energy for Life), «che possano portare ad un cambiamento concreto nel business dell’impresa con particolare attenzione all’utilizzo delle nuove tecnologie».
I settori previsti sono: Agrifood (sicurezza e qualità del cibo, scienze e tecnologia alimentare, scienze e tecnologie per la biodiversità), Life Science (prodotti o servizi dedicati alla salute dell’uomo, educazione alimentare), Social Innovation (iniziative relative a prodotti o servizi che aspirano a produrre innovazione sociale e culturale), Industrial (prodotti o servizi dedicati allo sviluppo di materiali e processi industriali innovativi), Smart cities (sviluppo di tecnologie ed applicazioni che permettono di migliorare in modo sostanziale la gestione e la vita nelle città, ad esempio nel campo dei servizi, del turismo etc), Energy (progetti finalizzati a generazione, distribuzione e uso efficiente di energia, da quella tradizionale a quella connessa alle energie rinnovabili), Environment (miglioramento della gestione del ciclo dei rifiuti e dell’acqua).
Le start up innovative e le Mpmi lombarde possono presentare le domande telematicamente dalle ore 10 del 6 novembre 2014 alle ore 12.30 del 16 genniao 2015 seguendo la procedura sul sito https://gefo.servizirl.it/re-startup/. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio Promozione della Camera di Commercio di Bergamo (Lorena Mariani tel. 035 4225223 – e-mail: promozione@bg.camcom.it).

Confcommercio presente per tutto il semestre espositivo

In rappresentanza di un sistema associativo capillarmente distribuito in tutte le regioni italiane, Confcommercio Imprese per l’Italia sarà presente al Padiglione Italia a Expo Milano 2015 con un ufficio di rappresentanza per l’intero semestre espositivo, dal primo maggio al 31 ottobre.
Lo spazio, concepito come un vero e proprio “salotto” all’interno dell’avveniristico Palazzo Italia, ospiterà incontri istituzionali con la vasta platea dei Paesi presenti coinvolgendo il mondo imprenditoriale, in un’ottica di sviluppo dell’internazionalizzazione e dell’export delle filiere del Made in Italy. In contemporanea, la Confcommercio milanese trasformerà Palazzo Bovara, il Circolo del Commercio in corso Venezia, in una “casa” per la business community di Expo.
Il contratto di partecipazione è stato firmato da Diana Bracco, commissario generale di sezione per il Padiglione Italia a Expo Milano 2015, e Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia. «L’accordo dimostra l’interesse del mondo delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi per Expo – ha rilevato Sangalli -. Si tratta di un altro importante passaggio nel percorso, talvolta molto complesso, che ci sta portando verso il traguardo del 2015. Il Padiglione Italia che sarà un punto di riferimento dell’Esposizione Universale sia per la qualità innovativa architettonica che per quella dei contenuti».




Beauty Planet, a maggio la nuova fiera del benessere e del fitness

nella foto: Luigi Trigona e Olga Maggioni, amministratrice di MediaConcept, hanno presentato in fiera il logo di Beauty Planet

Tre giornate dedicate all’attività fisica e al benessere. Accadrà nel lungo week end del primo maggio 2015, quando al polo fieristico di Bergamo debutterà Beauty Planet, la nuova kermesse organizzata dall’Ente Fiera Promoberg in collaborazione con MediaConcept per promuovere fitness, wellness e bellezza. La manifestazione vuole diventare un nuovo appuntamento di riferimento a livello nazionale sia per le aziende (quelle italiane sono al top a livello mondiale) sia per chi ama stare in forma e mantenersi sano. «Il settore fitness & wellness ha un bacino d’utenza molto significativo – ha osservato Luigi Trigona, segretario generale della Promoberg in occasione della presentazione -, sia sul fronte delle imprese che su quello dei suoi estimatori e frequentatori. L’alleanza con MediaConcept nasce dalla convinzione che Beauty Planet possa favorire nuovi scambi e nuove sinergie commerciali. Si tratta di una collaborazione organizzativa tutta bergamasca che aggiunge un altro tassello alla filosofia operativa di Promoberg: cogliere la realtà e saperla interpretare attraverso gli eventi».
Il Pianeta della bellezza psico-fisica occuperà l’intera area al coperto del polo fieristico di Bergamo e parte dell’area esterna. «I due padiglioni principali, A e B, saranno dedicati alla ricca parte espositiva e alle varie organizzazioni, mentre il padiglione C sarà riservato agli eventi – hanno spiegato Carlo Conte, responsabile per Promoberg del progetto, e Giuseppe Buonaguro, direzione organizzativa MediaConcept -. Stiamo lavorando per allestire un ricco calendario di appuntamenti collaterali, tutti gratuiti per il pubblico, quali ad esempio masterclass e convention del panorama fitness mondiale, con la partecipazione di famosi presenter internazionali. In area outdoor ci sarà spazio invece per diverse discipline sportive, come l’arrampicata, un campo di allenamento in stile “marines” americani e piscina per immersioni. Ma le idee sono molte e da qui a maggio Beauty Planet si arricchirà di tante altre interessanti iniziative».
La rassegna riserverà molta attenzione anche alla parte formativa e divulgativa. «Abbiamo già in calendario diversi appuntamenti di carattere scientifico – ha evidenziato Olga Maggioni, amministratrice di MediaConcept – su temi molto importanti quali l’alimentazione, la rieducazione motoria e posturale e altri capitoli che analizzano in profondità il rapporto tra salute e sport».




Gorle, dopo settant’anni il bar Ponte passa di mano

nella foto: il bar Ponte in una fotografia del 1945

«Non avrei resistito quasi settant’anni qui dentro se non fosse un ambiente speciale». Dire che Rosario Epis sia legato al suo locale è poco. Ci è cresciuto dentro, nel vero senso della parola. Vi è arrivato all’età di due anni, portato nello zaino dallo zio, in bicicletta da Oneta, quando la famiglia ha acquistato l’immobile nel ‘45, e nel tempo ne ha fatto la sua “creatura”. Stiamo parlando del bar Ponte, a Gorle – «un esercizio che chi passa non può non vedere», sottolinea -, a ridosso del ponte di origine romana sul Serio che collega con Scanzorosciate e con una terrazza sul fiume che invita ad una sosta con vista.
Dalla fine di ottobre, con tanto di festa d’addio, Epis ha passato la mano, senza rimpianti, nella consapevolezza di aver affidato la sua “Ferrari” a chi può sfruttarne appieno le potenzialità (cosa non scontata di questi tempi, anche per locali che hanno fatto la storia). Appena conclusi alcuni ritocchi, il locale riaprirà sotto la guida della famiglia Marino, da 15 anni al bar Stadio in città, che continuerà a gestire parallelamente alla nuova attività. «Le mie due figlie hanno scelto altre strade professionali – racconta Epis – e da tempo ero ormai solo nella conduzione. Cedere era una scelta obbligata e le offerte non sono mancate, ma erano poco congrue, per non dire peggio. È vero che c’è la crisi, non volevo però svendere ed ho tenuto duro finché non ho trovato chi mi dava garanzia di continuità». 
Anche perché il suo non è un posto come tanti. «I locali si possono anche arredare con l’oro, ma è la posizione che fa la differenza – rimarca -. Chi si beve un caffè su questa terrazza non se lo scorda più, è uno scorcio a contatto con la natura a due passi dalla città. E anche per chi ci lavora è tutta un’altra vita, gli ambienti sono esposti al sole per tutto il giorno e sono ariosi».
Nel giudizio, naturalmente, c’è il cuore di chi su quell’angolo affacciato sul Serio ci ha trascorso un’esistenza e con il ricordo ama tornare ai tempi in cui «qui era tutta campagna». Emblematica è la fotografia del 1945 che compare in formato gigante anche all’esterno della struttura. Sulla soglia del bar – che era anche tabaccheria (rivendita numero 1 a Gorle), trattoria e salumeria – c’è tutta la famiglia e lui è il più piccolo. «Allora passava ancora il tram, che arrivava fino in via Galliccioli, a Bergamo – racconta -. E le due lampadine che si intravedono sopra l’insegna, pochissimi watt, alimentate da una centralina idroelettrica, erano l’unica luce del paese». Il bar era un punto di ritrovo, «la classica osteria, dove si mangiava la trippa, si giocava a carte e a morra e non mancavano le risse. Mi padre per interromperle svitava le lampadine, così non ci si vedeva più e la gente se ne tornava a casa. Quando siamo arrivati non c’era nemmeno il pavimento, poi man mano abbiamo sistemato».
Nel ’60 al corpo originale dell’edificio si è aggiunta la salumeria del fratello Enrico, oggi diventata un negozio di ortofrutta, mentre nel ’65 il fratello Bruno apriva di rimpetto l’abbigliamento Giromoda. «Mio padre ci aveva visto giusto – commenta Rosario – avevamo realizzato un centro commerciale prima dei tempi, con tanto di parcheggi». A lui è stato affidato il bar tabacchi, affiancato da quella colonna che era mamma Maria, «la più conosciuta tra tutti noi – sottolinea -. È scomparsa cinque anni fa, a novant’anni, ed è rimasta dietro al bancone fino all’ultimo».
Un pallino di Rosario è sempre stato quello di valorizzare l’affaccio sul fiume, ma anche proteggere il locale, esposto alle bizze del corso d’acqua, così nell’82 è stato costruito il muro di contenimento. Nel ’90, invece, il bar Ponte è stato tra i primi in Bergamasca, forse addirittura il primo, a proporre il karaoke, «che fu un vero successo». Poi sono arrivati la pizzeria e una decina di anni fa l’ultima importante ristrutturazione con il ristorante. «L’ammodernamento e l’aggiornamento sono fondamentali in questo settore – afferma Epis, che ha fatto parte per due mandati del Consiglio direttivo del Gruppo Caffè e bar dell’Ascom -. È vero anche che in una storia così lunga si vivono alti e bassi, ma ciò che ho sempre cercato di difendere è il nome del locale».
Un’eredità che la famiglia Marino dimostra di volere valorizzare. Il capostipite Giovanni, originario di Palermo, di anni ne ha ben 86, 65 dei quali impegnati nella gestione di diversi locali in Bergamasca, e oggi è ancora contento di dare una mano al figlio Gianluca. «I tempi non sono dei più facili – commenta – ma le potenzialità ci sono. Certo bisogna saperle sfruttare tutte e far girare il locale a pieno regime e noi qui proporremo bar, ristorante e pizzeria».   




Pos, grazie alla Fogalco commissioni più vantaggiose

L'Ascom di Bergamo, attraverso la Cooperativa di Garanzia Fogalco, ha siglato importanti convenzioni con il sistema bancario per garantire agli associati commissioni scontate per tutte le operazioni di pagamento elettronico rese obbligatorie per gli importi superiori ai 30 euro, come sancito dal Decreto del Ministero delle Finanze (n.51 del 24 gennaio 2014).
L'obbligo di installazione dei POS per imprese e liberi professionisti a partire dallo scorso 30 giugno, ha generato confusione ed incertezze., oltre a comportare un considerevole aggravio dei costi. “L’avvio, il mantenimento del servizio e le commissioni sui pagamenti rappresentano – soprattutto per le imprese con margini di redditività e volumi di fatturato molto ridotti – un ulteriore aggravio a carico di settori già pesantemente colpiti dalla crisi – commenta  Antonio Arrigoni, direttore Fogalco -. Gli oneri allo stato attuale ricadono sulle imprese, lasciate peraltro sole a cercare di "strappare" da una posizione di debolezza condizioni contrattuali dignitose.
Se l’interesse è collettivo, è necessario che tutti i soggetti coinvolti abbiano a percepirne i vantaggi, e non solo gli intermediari finanziari che gestiscono i relativi sistemi di pagamento”. Di fronte ad un obbligo che finisce col gravare sulle imprese, Fogalco ha sensibilizzato gli istituti bancari, invitandoli a ridurre le commissioni legate all’uso del Pos e al transato.
“Nei prossimi mesi ci impegneremo a far valere le indicazioni europee che prevedono un notevole abbassamento delle condizioni – sottolinea Riccardo Martinelli presidente della Fogalco -. La proposta di Regolamento della Commissione Europea sulle commissioni interbancarie, del 24 luglio 2013, evidenzia la necessità dell’imposizione di un tetto massimo delle commissioni fissato nella misura dello 0,3% per le carte di credito e dello 0,2% per le carte di debito”.
Nell'accordo non manca un’offerta commerciale ideale per gli associati che per esigenze commerciali e normative devono essere in grado di ricevere pagamenti tramite carta anche al di fuori di una sede lavorativa fissa. “Il servizio Mobile-Pos ha le dimensioni di una Pin Pad e basta uno smartphone per attivarlo.
A differenza dei Pos tradizionali il dispositivo mobile non richiede l’intervento di un installatore ma viene spedito direttamente dal circuito all’esercente entro circa sette giorni lavorativi e viene attivato all’istante. Con questo sistema innovativo che integra smartphone e Pos anche le piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi possono garantire un servizio ovunque ed in tempi veloci, in un mercato che va sempre più di corsa e che richiede di rivedere i mezzi tradizionali di pagamento”.

ISTITUTI DI CREDITO

UBI BANCA POPOLARE BERGAMO

BANCO POPOLARE

CREDITO BERGAMASCO

INTESA

SAN PAOLO

BANCA POPOLARE

VICENZA

DEUTSCHE

BANK

ATTIVAZIONE

Gratuita

Gratuita

Gratuita

Esente

(per interventi standard)

Gratuita

COMMISIONE

SU TRANSATO BANCOMAT

0,6%

0,6%

0,40%**

 

 

COMMISSIONE

SU CARTA

DI CREDITO

1,1%

1,2%

1,25% Moneta Visa Mastercard

1,30% Mastercard

1,05%**

 

0,95%***

1,15% senza apertura conto

1,10% con apertura conto

CANONE

MENSILE

Gratuito per 12 mesi**

Gratuito fino al 31 dicembre 2015**

9,90 mensile***

Esente

Esente salvo mancato utilizzo

ALTRE

AGEVOLAZIONI

Possibile ottenere linea di credito in relazione ai volumi di incasso

Anticipo POS pari al 70% dei volumi medi mensili

in relazione rating cliente

Anticipo POS Euribor 3m+spread in relazione rating cliente

NOTE

 

*** gratuito per i primi sei mesi

** Esente primi 6 mesi

 

** senza apertura conto

 

*** con apertura conto




Anche il cervello va in palestra. Dall’Ascom il corso Superbrain Yoga

Difficoltà a concentrarsi? A ricordarsi appuntamenti e impegni? In aiuto arriva il corso teorico-pratico “Superbrain Yoga: due minuti al giorno per avere un supercervello”, due incontri della durata di quattro ore ciascuno proposti da Ascom Formazione il 12 e il 19 novembre.
Il Superbrain Yoga è una potente tecnica energetica che coniuga scienza e spiritualità. La tecnica permette con un semplice esercizio di due minuti al giorno di migliorare la memoria, la concentrazione, l’intelligenza, la capacità di risolvere problemi, di gestire lo stress e consente di migliorare l’equilibrio psicologico.
Si tratta di un esercizio fisico di facile e rapida esecuzione ma che ha sorprendenti risultati. Nel corso dei due incontri si parlerà di: centri energetici, dei principi dell’auricolo-terapia e della legge della corrispondenza; di come funziona il cervello e di come attivarlo, del ruolo della meditazione e dell’esercizio fisico e degli esercizi per sollevare lo stress ed energizzare corpo e cervello.
Il corso si tiene il mercoledì dalle 14 alle 18 alla Scuola di Osio Sotto, in piazzetta Gandossi 1.
Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione, tel. 035 41.85.706/707 o  info@ascomformazione.it




Fattura elettronica, pmi agevolate grazie alla Camera di Commercio 

Online il nuovo strumento gratuito per compilare, trasmettere e conservare a norma i documenti verso la Pubblica Amministrazione

è online, sul sito della Camera di Commercio di Bergamo, il servizio base di fatturazione elettronica espressamente dedicato alle piccole e medie imprese iscritte all' Ente camerale che abbiano rapporti di fornitura con le Pubbliche amministrazioni. Dal 6 giugno scorso, tutte le PA centrali sono infatti tenute per legge a ricevere fatture esclusivamente in formato elettronico. E, a partire dal mese di aprile del prossimo anno, l’obbligo sarà esteso a tutte le PA. Il nuovo strumento, messo a disposizione dal Sistema Camerale in collaborazione con l’Agenzia per l’Italia digitale della presidenza del Consiglio dei ministri ed Unioncamere, si rivolge a tutti i piccoli fornitori della Pubblica Amministrazione, senza alcun onere per l’impresa.
Obiettivo del servizio è agevolare le imprese ad adeguarsi alle nuove regole di fatturazione e favorire una rapida e completa transizione verso l’utilizzo delle tecnologie digitali, in una strategia pubblica di inclusione digitale.
A fare da “ponte” e da volano sul territorio continuerà ad essere la rete camerale, dal cui sito infatti sarà possibile connettersi direttamente con la piattaforma https://fattura-pa.infocamere.it che fornisce contenuti informativi sulla fatturazione elettronica e che, da oggi, ospiterà anche il nuovo servizio, consentendo alle imprese la creazione e la completa gestione di un limitato numero di fatture nell’arco dell’anno.
Le pmi possono così adeguarsi alla nuova realtà digitale, semplicemente collegandosi al portale di servizio segnalato sulle home-page delle Camere di commercio e dell’Unioncamere, senza dover scaricare alcun software.
Al servizio si accede previo riconoscimento del titolare dell’impresa tramite la Carta nazionale dei servizi (Cns), strumento introdotto dal Codice dell’amministrazione digitale (Cad) per l’accesso telematico ai servizi della PA, consentendo la compilazione del documento contabile, l’individuazione del destinatario, la firma digitale, l’invio e relativa conservazione a norma. Nel corso degli ultimi anni le Camere di commercio hanno già rilasciato agli imprenditori una quantità significativa di Cns e di certificati di firma digitale; chi ne fosse ancora sprovvisto può ottenerli presso la Camera di commercio di Bergamo, oppure rivolgendosi ad altri Enti o Amministrazioni pubbliche (per la Cns) o ad operatori di mercato certificati (per i dispositivi di firma digitale).
La fatturazione elettronica – Per fatturazione elettronica si intende la possibilità di emettere e conservare le fatture nel solo formato digitale, così come viene indicato nella Direttiva Ue  del 20 dicembre 2001 introdotta in Italia dal Decreto Legislativo di recepimento del 20 febbraio 2004 n. 52 e dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 23 gennaio che stabilisce le "Modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto".
La Finanziaria del 2008 impone che ogni fattura destinata alle PA debba essere emessa in formato elettronico in modo da poter transitare per il Sistema di Interscambio nazionale, istituito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e gestito da Sogei S.p.A. (come stabilito dal Decreto del 7 Marzo 2008), attraverso il quale transitano i flussi di documenti contabili tra i fornitori e le Pubbliche Amministrazioni, e permette un'importante attività di monitoraggio e controllo delle finanze pubbliche anche per rendere più efficienti i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione. Il nuovo standard elettronico è regolamentato dal Decreto interministeriale del 3 aprile 2013 numero 55, che oltre a stabilire le regole in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica, fissa al 6 giugno 2014 la data di entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica verso i ministeri, le Agenzie fiscali e gli Enti previdenziali; il Decreto Irpef 2014 ha successivamente fissato al 31 marzo 2015 la scadenza per tutte le altre Pubbliche amministrazioni, tra cui anche le Camere di Commercio.
Gli operatori economici, cioè i fornitori di beni e servizi verso le PA, possono adeguare i propri sistemi contabili per emettere fatture elettroniche, oppure rivolgersi ad intermediari, vale a dire soggetti terzi che forniscono strumenti di supporto per la compilazione, trasmissione e per la conservazione sostitutiva della fattura elettronica prevista dalla legge.
Le Pubbliche amministrazioni possono servirsi degli intermediari per la ricezione del flusso elettronico e per la conservazione sostituiva. Gli intermediari possono essere: banche, Poste, altri intermediari finanziari, intermediari di filiera, professionisti, imprese ICT.




Cave, concorso di idee per rilanciare il recupero

Lo scorso 24 ottobre, il Gruppo Industriali Tecnologie e Materiali per l’edilizia di Confindustria Bergamo ha organizzato, con l’obiettivo di valorizzare l’immagine del settore estrattivo, l’iniziativa Cava Day,  aprendo a oltre 400 studenti e agli insegnanti delle scuole superiori della provincia di Bergamo alcune realtà estrattive della provincia. La giornata ha previsto infatti la visita agli impianti estrattivi per far conoscere le peculiarità dei processi produttivi in cava, le caratteristiche dei materiali naturali estratti e le loro molteplici applicazioni.
Il dialogo con le scuole è iniziato nel 2011 in occasione dell’edizione di Bergamo Scienza, nell’ambito della quale l’allora Gruppo Industriali Marmo Pietre Affini e Industrie Estrattive di Confindustria Bergamo ha organizzato una serie di attività e iniziative a cui hanno preso parte 16 cave provinciali allo scopo di consolidare il dialogo con il territorio, promuovendo fra la popolazione e gli opinion leader una più approfondita conoscenza dell’attività svolta e del patrimonio di valori economici, sociali ed ambientali di cui le cave sono portatrici.
Tale progettualità è quindi proseguita e si è evoluta. Tra le molte iniziative, lo scorso anno è stato anche organizzato il concorso di arredo urbano rivolto alle scuole medie superiori di II grado per la valorizzazione delle pietre locali.
La giornata di venerdì 24 ottobre ha rappresentato dunque un’ulteriore tappa di questo percorso per la diffusione della conoscenza del valore delle risorse naturali di cui il nostro territorio è rappresentativo sia per qualità dei materiali prodotti che vengono impiegati nella produzione di pavimentazioni, rivestimenti, calcestruzzi, asfalti, manufatti in cemento e prefabbricati, sia per la realizzazione di monumenti di pregio come chiese, edifici civili e industriali e ristrutturazioni e manutenzione degli stessi, oltre che di infrastrutture prioritarie per uno sviluppo sostenibile quali piste ciclabili, strade, aeroporti. Infine, nell’ambito di questa edizione del Cava day è stato lanciato il concorso di idee intitolato “Cava 2.0 – Nuova vita per le aree estrattive – concorso di idee e progettazione per il recupero funzionale di due cave della provincia di Bergamo”. L’iniziativa – riservata agli studenti del triennio degli istituti superiori della provincia di Bergamo – intende promuovere progetti di recupero funzionale delle cave per fare in modo che, esaurita la capacità estrattiva, possano continuare a generare valore economico e occupazionale. Saranno oggetto del concorso due diverse realtà specifiche del panorama estrattivo: una cava di pianura, appartenente al settore sabbia e ghiaia, ed una cava di monte, per l’estrazione delle pietre ornamentali. Gli elaborati progettuali dovranno essere consegnati entro le 14 del 30 aprile prossimo alla segreteria organizzativa presso Confindustria Bergamo, in via Camozzi 70 a Bergamo. Info: e-mail a.gamba@confindustriabergamo.it, tel. 035 275 272.




Ascom, Bergamo e Alessandria unite dal gusto

In piazza Pontida gli stand con i prodotti tipici della provincia piemontese e l’incontro tra le due associazioni

Mentre allo stadio andava in scena la sfida tra AlbinoLeffe e Alessandria, in piazza Pontida si celebrava un gemellaggio all’insegna del gusto, con l’iniziativa Ascom Village e Vivi Alessandria, sorta dall’incontro tra l’Ascom della provincia di Alessandria e la società calcistica per la promozione del territorio attraverso le trasferte della squadra. Per tutta la giornata di sabato è stato possibile prendere parte alle degustazioni, acquistare i prodotti alessandrini (vino, cioccolato, conserve di frutta e verdure, sughi e salse, funghi, baci di dama, schiacciatine) e avere informazioni sul territorio e sull’accoglienza turistica. Non è mancato il momento istituzionale, con l’incontro tra i vertici dell’associazione piemontese e quelli dell’Ascom Bergamasca, con la presenza di Cristina Parodi a ben simboleggiare l’incontro tra le due terre. La giornalista infatti, bergamasca d’adozione e moglie del sindaco Giorgio Gori, è nata e cresciuta ad Alessandria.




Seriate, l’associazione che vuole diventare piazza

Da sinistra: Paolo Perini, Anna Piras, Renato Sarli, Stefania Pellicano, Giuseppe Bonfanti e Angiolino Pedrini

Ha il nome di una strada, ma vuole essere una piazza, quella piazza che a Seriate non esiste come luogo fisico di incontro di una comunità e che si vuole costruire almeno nelle relazioni. L’associazione “Statale 42” si propone come collettore di idee e iniziative capaci di riannodare un tessuto sociale e culturale sfilacciato, per «dare vita ad una città che abbia un senso e non sia solo un agglomerato di case». «Seriate paga la sua posizione di satellite del capoluogo e non ha mai sviluppato un’anima propria – è stato sottolineato nell’incontro di presentazione – e il turn over di 2mila residenti all’anno, pari quasi al 10% della popolazione, non fa che accentuare il carattere di “dormitorio”. Ci sarà però un motivo se chi viene ad abitare qui non decide anche di fermarsi…», è la provocazione.
Il nuovo sodalizio dà concretezza ad una proposta nel cassetto da un paio di anni, che ha avuto tra gli ispiratori Carlo Dal Lago, figura carismatica della sinistra seriatese e non solo, scomparso quest’anno in un incidente stradale. I fondatori, tra i quali Stefania Pellicano candidata sindaco per il Pd nella recente tornata elettorale e componenti della stessa lista, non nascondo la visione politica – democratica, laica e progressista – alla base del progetto, ma evidenziano anche lo scarto rispetto alle azioni del partito. «L’associazione è apartitica e non si sovrappone alle iniziative del Pd – rimarca Pellicano –. L’obiettivo è coinvolgere le persone, farle uscire dal proprio guscio, smuoverle dall’indifferenza, nella consapevolezza che l’impegno migliora la vita di tutti».
Statale 42 si occuperà in particolare di formazione, musica, arti figurative, società, gestione del territorio e politica e per farlo, oltre che su di una struttura organizzativa ben articolata, punta a coinvolgere le altre associazioni locali «che sono sì numerose, circa 120, ma poche sono attive e visibili». «Come per i computer – afferma Giuseppe Bonfanti – c’è bisogno di un’operazione di “defrag”, di ricompattare le forze per di costruire qualcosa insieme».
Il nome, già del progetto originario, è quello dell’arteria stradale che attraversa l’abitato, della quale si mette in luce il valore di collegamento e non di divisione, «perché, senza la strada e il ponte sul Serio, Seriate non esisterebbe». «In mancanza di un luogo – spiega Renato Sarli, che di professione è direttore creativo – anche un’associazione può essere una piazza. Quella che abbiamo rappresentato nel nostro logo si sviluppa attorno alle direttrici ideali del fiume e della statale, è circolare, unisce, ma è anche aperta perché Seriate deve per forza mettersi in relazione con l’esterno, in primis Bergamo, l’aeroporto e la Val Seriana, che da qui parte. Statale 42 vuole costruire relazioni e raccogliere la passione, l’amicizia e il consenso di chi condivide una certa visione della società. Le strade sono molteplici, anche un torneo di burraco, un corso o andare insieme a un concerto fanno crescere i rapporti».
Si sta però già lavorando anche ad un evento di un certo peso, il festival “Voci” previsto in primavera. «Una manifestazione di tre giorni – anticipa Anna Piras – con al centro attività in cui la voce è protagonista, dal dialogo in cui si confrontano posizioni diverse al reading, fino alla letture di poeti e scrittori stranieri in lingua originale in diversi punti della città, a mostrare come immigrazione significhi anche cultura».   
L’associazione sta raccogliendo iscritti. Con la prima assemblea dei soci si eleggerà il direttivo.