Bergamo, ritornano nelle librerie i testi per la scuola primaria

I testi per la scuola primaria tornano anche quest’anno nelle librerie e cartolibrerie di quartiere, grazie al rinnovo dell’accordo siglato l’anno scorso con l’Amministrazione comunale che ha permesso alle insegne indipendenti di tornare a gestire il servizio di distribuzione dei libri scolastici dopo l’amara parentesi dell’affidamento ad un unico soggetto.
Il lavoro congiunto delle due Associazioni di categoria provinciali dei librai riporta i ragazzi e le loro famiglie in libreria, restituendo il piacere alla nuova generazione di piccoli studenti di ritirare sottocasa i libri che li accompagneranno a scoprire nuovi mondi e a sostenere le prime prove. La gestione del servizio è resa più agevole da una piattaforma informatica che mette in rete le scuole, i punti vendita e il Comune. Le prenotazioni si gestiscono con un click: le scuole caricano i dati degli alunni aventi diritto ai testi e al libraio non resta che verificare la presenza del nominativo, attraverso il codice fiscale, di ogni piccolo studente che richieda il servizio. Il programma stampa la cedola con i titoli dei libri assegnati e basta una firma del genitore per avviare la procedura di ordine e fornitura.
La gestione digitale accelera i tempi di consegna e semplifica la rendicontazione al Comune grazie al costante aggiornamento e riepilogo delle operazioni effettuate che non richiedono la vecchia conta delle cedole accumulate. Oltre a semplificare il processo e a valorizzare le librerie e le cartolerie – in accordo con i programmi di tutela e rilancio dei negozi di vicinato intrapresi dall’Amministrazione – il protocollo assicura un risparmio al Comune dell’8% sul prezzo ministeriale (comprensivo del già previsto sconto dello 0,25% stabilito dal Miur), soddisfacendo il requisito del contenimento dei costi ormai imprescindibile per gli enti pubblici. I librai si impegnano a garantire al Comune lo sconto concordato, mentre l’amministrazione assicura il rispetto dei tempi di pagamento delle fatture, che devono essere saldate entro 60 giorni a partire dal 22 settembre 2014.
L’adesione al progetto rappresenta l’occasione di riportare in libreria le famiglie e i lettori di domani. «Dopo il successo dello scorso anno abbiamo rinnovato l’accordo per offrire un’opportunità ai nostri associati, riportando i punti vendita al centro della distribuzione dei testi scolastici – sottolinea il presidente del Gruppo Librai e Cartolibrerie dell’Ascom, Cristian Botti -. Le adesioni confermano una maggiore concentrazione in città, ma l’intenzione è quella di estendere il servizio in tutta la provincia». La nuova gestione è apprezzata dalle librerie alle prese con il servizio di prenotazione dei libri prima della partenza delle famiglie per le vacanze estive. E se è ancora presto per un bilancio, i commenti sono comunque positivi. «La sensazione è che le prenotazioni siano in crescita. Il programma funziona alla perfezione e senza intoppi, rendendo senza dubbio più agevole la gestione del servizio in ogni aspetto – spiega Mariangela Marinelli della Libreria Buona Stampa -. Sul fronte della rendicontazione i vantaggi sono davvero molti, a partire dal risparmio di tempo e dall’aggiornamento costante delle cedole virtuali. Da parte dell’Ufficio Scolastico ci sono la massima disponibilità e supporto. L’anno scorso i tempi di pagamento del Comune sono stati addirittura in leggero anticipo rispetto alla data concordata e la speranza è che anche quest’anno si attengano al 2013, anche perché i margini sono davvero risicati e il lavoro richiesto è molto». L’accordo non sembra aver ancora portato grandi risultati in termini di vendite: «Senza dubbio ha portato molte famiglie in libreria, dove abbiamo una sezione dedicata ai più piccoli con tanto di area gioco, e questo è senza dubbio un dato positivo – continuano dalla Buona Stampa -. La speranza è che si riesca a fidelizzare la clientela che per ora si limita ad ordinare i libri di scuola».
Positivo anche il commento di Norma Rossi della Cartolibreria Matisse del Villaggio degli Sposi: «La scuola di quartiere ha ricordato nelle note di fine anno alle famiglie di rivolgersi in libreria per prenotare, come lo scorso anno, i libri di testo. Grazie anche al passaparola fra le mamme ho ricevuto molte prenotazioni, al momento, più dello scorso anno. È un servizio apprezzato dalle famiglie che consente di ristabilire un legame con le insegne di vicinato e di accompagnare i più piccoli nel loro percorso scolastico». Le prenotazioni sono continue anche alla Cartolibreria Block Notes, che Paolo Sorbera ha inaugurato l’anno scorso con la moglie Laura in via Radini Tedeschi a Redona, reinventandosi dopo esperienze lavorative diverse, lui nell’informatica, lei nell’industria. «Il servizio è apprezzato dalla clientela e abbiamo già raccolto un buon numero di prenotazioni – osserva -. La speranza è che questo primo contatto con nuovi clienti possa portare a frequentare il nostro punto vendita, cui ci si può rivolgere per servizio fotocopie, fax, articoli di cancelleria e tante idee per la scuola. Lo sconto concesso all’Amministrazione è elevato e la speranza è che sia l’occasione per fare conoscere la nostra attività e fidelizzare la clientela».




Progetti Territoriali, una leva per le imprese

Bergamo Sviluppo, grazie al finanziamento della Camera di Commercio, e in collaborazione con tutte Organizzazioni di categoria del territorio, sta realizzando l’iniziativa “Progetti Territoriali”, finalizzata a favorire lo sviluppo del sistema produttivo ed economico provinciale, in particolare di quello dei territori della Pianura Bergamasca, della Valle Seriana, della Valle Brembana e della Valle Imagna. “Il progetto, che rispetto allo scorso anno coinvolge anche la Valle Brembana – sottolinea il Presidente di Bergamo Sviluppo Angelo Carrara -, ha un duplice obiettivo: supportare un campione di imprese attive nei territori coinvolti, attraverso consulenze personalizzate gratuite o iniziative di tipo seminariale, e favorire la creazione d’impresa, perché su tutti i 4 territori sono previste attività formative per aspiranti imprenditori. Questa iniziativa, che ci porta al contatto diretto con i territori, può aiutare le imprese, in un momento che continua ad essere di difficoltà, ad intraprendere percorsi di sviluppo e/o di rilancio competitivo”. E il progetto sembra essere andato incontro proprio alle esigenze delle imprese. “Infatti – prosegue Maria Teresa Azzola, delegata all’innovazione per Bergamo Sviluppo – si prevedeva di poter assegnare ore di consulenza a 57 imprese dei 4 territori, ma le 101 domande pervenute ci hanno portato a richiedere alla Camera di Commercio fondi integrativi per riuscire a seguirne un numero maggiore, 71, selezionate rispettando i principi di eterogeneità dei settori, dimensione e forme giuridiche diverse, così da avere aziende rappresentative del territorio”. “Questo è un progetto – prosegue il direttore dell’Azienda Speciale Cristiano Arrigoni – che ci occupa tutto l’anno: abbiamo iniziato l’animazione sui 4 territori tra febbraio e marzo, realizzando 6 focus group propedeutici alle attività successive. Dopo la selezione delle 71 imprese sono stati realizzati i relativi check-up, per definire gli ambiti di consulenza da assegnare a ciascuna e poter quindi individuare i consulenti da coinvolgere. Adesso il progetto sta procedendo in modo parallelo: svolgimento delle attività seminariali/formative sui diversi territori, destinate sia ad aziende sia ad aspiranti imprenditori, ed erogazione delle consulenze mirate alle 71 imprese selezionate, che entro la fine dell’anno beneficeranno di 1775 ore di consulenza, in media 25 per ognuna”.

Sant’Omobono Terme
Jolly Market, l’“arte” di fidelizzare i clienti

I negozi di vicinato hanno la capacità di presidiare il territorio e assicurare la fornitura di un servizio che, oltre a fare mercato, risulta fondamentale per armonizzare il tessuto socioeconomico locale. Alda Locatelli si divide tra il supermercato Jolly Market "Fresco Mio" di Sant’Omobono Terme e il minimarket che serve la zona di Selino Alto, unico punto di acquisto e riferimento della frazione che conta 500 abitanti. Proprio questo piccolo negozio è censito come attività storica e apparirà in un volume dedicato all'economia locale che la Regione sta approntando per Expo 2015 nell’ambito del progetto di rilancio dei negozi storici lombardi.
“L’attività esiste dal 1927, ed è stata fondata da mio zio. Vi ho lavorato come commessa e poi sono subentrata nel 1997 rilevandola – racconta la titolare -. Ho aperto il secondo punto vendita "Fresco Mio" nel 2009 con la collaborazione di mio marito, per anni venditore ambulante di oggetti artigianali in legno. La nostra è una clientela fidelizzata, potendo offrire anche il servizio a domicilio, utile soprattutto alle persone anziane. Ho partecipato al seminario sulle ricerche di mercato e identificazione dei clienti, tenutosi a Sant’Omobono Terme, perché mi piace tenermi aggiornata e anche perché incuriosita dalla tematica. Sono a conoscenza di strumenti nuovi per promuoversi sul mercato, come i social network. Per quanto mi riguarda, la sola presenza sul portale vallimagna.com vale come indicazione e promozione. Un turista può collegarsi a internet e arrivare facilmente a noi. Nel seminario si è parlato di tanti aspetti legati alla tecnica per richiamare l’attenzione dei clienti e fidelizzarli. Per quanto riguarda i nostri clienti, la prima regola è trattarli bene, con gentilezza e pazienza”.
Il market di Sant’Omobono sfrutta bene la posizione e d’estate richiama clientela turistica. Oltre a prodotti freschi, alimentari in genere e prodotti per la casa, si vendono anche sali e tabacchi, ricariche telefoniche, gratta e vinci. Occupa tre commesse. Due invece quelle occupate a Selino Alto. “Non c’è solo il cliente a cui badare. Bisogna prestare attenzione alla ricerca del fornitore, che deve offrire le dovute garanzie di qualità, genuinità, freschezza e puntualità. Mi riferisco soprattutto a salumi, formaggi, frutta e verdura. Qualcuno si serve da noi da vent’anni e possiamo quindi considerarlo fidelizzato” – conclude la signora Alda, che ha portato al seminario territoriale di Bergamo Sviluppo anche un po’ della sua esperienza.

Canonica d’Adda
TibiBio, ecco i ganci biodegradabili per vitigni

A Nicola Tibaldi, titolare insieme al fratello Dario della TibiBio di Canonica d’Adda, è bastato leggere la newsletter di Bergamo Sviluppo per capire che il seminario sull’innovazione sarebbe stata un’occasione per venire a conoscenza di qualche elemento di novità o semplicemente confrontarsi. La sua prima partecipazione a un evento del genere ha lasciato uno strascico positivo e motivante. Stiamo parlando di una figura imprenditoriale a capo di un’azienda giovane, specializzata nello stampaggio di materie plastiche. Laureato da poco più di un anno in Scienze Sociali per la Globalizzazione nell’ambito del corso accademico di Scienze Politiche, Nicola Tibaldi sa bene quanto sia importante non tralasciare le opportunità ogni qualvolta ci sia di mezzo il tema dell’innovazione.
“Nasciamo come branca dell’azienda di famiglia che fa capo a nostro padre e produce da contoterzista – spiega -. Siamo una piccola divisione, ma già consolidata. Acquistiamo la materia prima certificata dal Canada attraverso un fornitore italiano. I nostri articoli sono ecosostenibili e adatti a molteplici impieghi. Produciamo principalmente per il settore agricolo: siamo specializzati nella fabbricazione di ganci utilizzati nella viticoltura e nelle coltivazioni in serra. Impieghiamo materiale biodegradabile adattato alle esigenze dei nostri clienti. E’ naturale che la nostra azienda abbia a che fare con il discorso dell’innovazione. Dopo il percorso accademico ho colto la possibilità di partecipare a questo seminario, riscontrando l’ottima preparazione del docente e la sua capacità di comunicazione. Un’occasione di approfondimento breve, ma di cui fare tesoro. Siamo fornitori nel settore agricolo, in cui imperano i metodi tradizionali, ma comunque soggetto a margini di miglioramento e all’introduzione di nuove soluzioni”.
Nell’azienda, certificata Iso 9001-2008, insieme a Nicola operano il fratello Dario e quattro collaboratori. Lo stampaggio avviene con una dozzina di presse a iniezione, che vanno dalle 40 alle 220 tonnellate di potenza, da cui fuoriescono oggetti piccoli (i ganci per vitigni) o più grandi (come il classico portaoggetti). E per la vendita non c’è solo il mercato italiano. TibiBio esporta anche in Spagna e ha messo nel mirino il Cile e, recentemente, l’Australia, dopo aver partecipato alla missione imprenditoriale promossa dalla Camera di Commercio di Bergamo a Melbourne.

Leffe
Turismo, l’App che va oltre l’Expo

Giovane, neolaureata e intraprendente. Ma altrettanto attenta e prudente per essere sicura di fare le cose per bene. Ecco il profilo di Ilaria Pisoli, architetto attualmente al lavoro in uno studio di Milano, che ha partecipato al seminario promosso da Bergamo Sviluppo a Leffe per fornire un aiuto concreto a chi è interessato a “mettersi in proprio”. Un intervento orientativo dedicato ad aspiranti imprenditori.
“Ho aderito insieme alla mia amica Anna, anche lei architetto che lavora in un’agenzia di comunicazione ed eventi, con la quale condivido un progetto pratico e ambizioso che ci lega ad altre due coetanee, una laureata in storia dell’architettura, l’altra laureanda all’Università Cattolica di Milano – spiega Ilaria -. Vorremmo costituire una società di professionisti per dare corso alla nostra idea di sviluppare un’applicazione per il turismo. Per tale motivo abbiamo preso con noi un programmatore, che ha sviluppato una versione beta, ovvero il concept di tale applicazione. Ci siamo attivate partecipando a una serie di bandi e concorsi. Abbiamo ottenuto un periodo di tutoraggio dalla Cattolica per lo sviluppo del business plan e partecipato con PopApp Tour a Start-up live a Bergamo”.
L’opportunità si è presentata allo sportello camerale, che ha messo a conoscenza del seminario “Mettersi in Proprio”,  svoltosi il 10 maggio scorso. Ilaria e Anna hanno seguito l’intera giornata, dedicata nella prima parte al business plan e al business model e nella seconda alla costituzione di una società.
“Il seminario è stato molto utile: partivo da una conoscenza abbastanza limitata degli aspetti organizzativi e ho potuto trarre vantaggio in termini di nuove conoscenze e suggerimenti – riconosce Ilaria -. Si è trattato di un importante momento di confronto”.
“L’idea dell’applicazione è stata legata inizialmente all’architettura, con l’obiettivo di proporre tour virtuali dei monumenti più importanti delle città italiane. Poi abbiamo deviato su un’App più legata al turismo. Vorremmo sfruttare l’appuntamento di Expo 2015 per puntare alla valorizzazione del territorio di Bergamo, della cultura enogastronomica, del cibo e delle specialità locali. Siamo ancora in fase di studio, un vero e proprio work in progress. Siamo impegnate a reperire i contenuti da inserire nell’applicazione. L’auspicio è riuscire ad essere pronti prima di Expo. Il nostro obiettivo è rendere il format replicabile ovunque. Pensiamo che i ricavi possano derivare da banner pubblicitari, partnership con ristoratori, venditori e produttori di specialità gastronomiche locali”.




Ascom e Lia alleate, più sostegno alle pmi

nella foto: La presentazione dell’accordo.
Da sinistra: Amigoni, Malvestiti, Paccani, Martinelli e Arrigoni 

Ascom e Lia rafforzano il sostegno al credito per le piccole e medie imprese bergamasche. Le due associazioni di categoria hanno dato vita alla collaborazione tra le cooperative di garanzia Fogalco, attraverso Asconfidi Lombardia, e Lia Eurofidi, che ha scelto di trasferire l’operatività al confidi regionale, iscritto tra gli organismi vigilati della Banca d’Italia, ex 107. La convenzione siglata nei giorni scorsi impegna Lia Eurofidi a collaborare nell’attività di rilascio di garanzie e controgaranzie di Asconfidi Lombardia, che mette a disposizione condizioni più agevoli per gli imprenditori del territorio.  Asconfidi Lombardia aggrega un terzo dei soggetti che operano in regione e sin dalla sua costituzione – promossa e fortemente voluta da Fogalco, tra i soci fondatori – rappresenta una struttura organizzativa competitiva. Il confidi di secondo grado mantiene infatti l’autonomia di ogni organismo di garanzia associato. Il presidio del territorio, lo sviluppo dei rapporti commerciali e la conoscenza delle imprese e del contesto economico locale restano appannaggio dei Confidi territoriali, mentre Asconfidi si occupa di dare maggior peso ad ogni singola richiesta, garantendo condizioni migliori e agevolando la concessione di finanziamenti alle aziende. Il bacino verso il quale si rivolge l'attività di Asconfidi Lombardia è formato dalle 54.000 micro e piccole e medie imprese socie dei confidi partecipanti al capitale sociale. Nel corso del 2013 Asconfidi Lombardia ha garantito 2.649 operazioni per un totale finanziato di 152.175.209 euro, di cui garantito pari a 82.573.450 euro.
«L’accordo rafforza la collaborazione tra Ascom e Lia e continua il percorso aggregativo intrapreso da Fogalco che ha promosso sin dall’inizio la costituzione del confidi regionale – commenta Paolo Malvestiti, presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio -. L’apertura verso Lia ci permette di integrarci con una realtà associativa molto attiva sul territorio e trasversale a diversi settori produttivi, con una particolare vocazione verso l’artigianato». L’intesa rafforza il legame con il territorio: «Uniamo le forze per avere un peso maggiore nella sfida di garantire finanziamenti alle piccole imprese, agevolandone l’accesso al credito – commenta Marco Amigoni, presidente della Lia, Liberi imprenditori associati -. Dobbiamo condividere la profonda conoscenza di ogni impresa e di ogni progetto imprenditoriale per supportare ogni richiesta».
L’ingresso di Lia segna il primo passo nel percorso di aggregazione che impegnerà Asconfidi Lombardia nei prossimi mesi: «Lia Eurofidi ha già garantito, attraverso il Confidi regionale, alcuni finanziamenti a breve periodo ed è il primo Confidi ad entrare a far parte di Asconfidi, nel percorso che fino ad oggi ha interessato i 13 soci fondatori – rileva Riccardo Martinelli, presidente della Fogalco e componente del Consiglio di sorveglianza e del Comitato per il Controllo Interno di Asconfidi Lombardia – . Ora siamo pronti ad aprirci ad altre realtà consortili bergamasche, dai Confidi dell’artigianato a quelli dell’agricoltura».
Dal 2004 al 2013, il consorzio Lia Eurofidi, che conta 1.175 soci, ha assistito con la propria garanzia 1.962 finanziamenti per un totale di 170.669.000 euro, di cui 23.340.221 approvati nel 2013: «Siamo un Confidi giovane con un modo di operare che rispecchia gli obiettivi di Asconfidi – commenta Irene Paccani, presidente della Lia Eurofidi -. È una realtà caratterizzata da un modello di gestione innovativo, in linea con l’indirizzo di Regione Lombardia. Il percorso di selezione e razionalizzazione dei Confidi deve essere però accompagnato da una logica che premia le organizzazioni che hanno scelto di fare sistema. Le condizioni del credito sono fondamentali per le imprese e non sempre le banche garantiscono una riduzione dei costi, nemmeno per gli organismi vigilati ex 107. Ci batteremo per dare un maggiore supporto alle imprese attraverso il contenimento dei costi». Criticità e difficoltà continuano infatti ad accompagnare l’accesso al credito per le pmi: «A noi viene chiesto di crescere e di evolverci, mettendo in campo molte energie e risorse, ma il nostro ruolo non è ancora valorizzato appieno – aggiunge Antonio Arrigoni, direttore della Fogalco -. La politica non sta aiutando la garanzia consortile e gli stessi istituti di credito ricorrono al fondo centrale di garanzia scavalcando spesso il sistema dei confidi. Le banche devono valorizzare l’impegno del nostro sistema che si avvale del lavoro della propria associazione di riferimento per accompagnare e orientare l’imprenditore nelle quotidiane scelte finanziarie, oltre che nel fornire consulenza e supporto ad ogni esigenza imprenditoriale. Asconfidi non è solo un’aggregazione di numeri, ma anche e soprattutto di valori associativi». Gianluigi Maffeis, direttore di Lia Eurofidi, sottolinea la necessità che il sistema bancario fornisca risposte immediate alle diverse esigenze manifestate dalle piccole e medie imprese in un contesto di grande difficoltà. 




Alberghi, «ormai fuori controllo il fenomeno B&B»

La stagione è partita con il piede giusto a giugno per poi zoppicare a luglio, mentre, con le prenotazioni che arrivano ormai all’ultimo minuto, agosto resta un’incognita. In montagna pioggia e temperature tutt’altro che estive hanno compromesso l’ultimo mese con un calo delle prenotazioni di appassionati di trekking e arrampicate, come delle famiglie in cerca di un po’ di sano relax. Anche sul lago il meteo ha tarpato le ali alla stagione, che si spera decolli di qui in agosto, da sempre il mese più atteso dagli albergatori del Sebino. In città il flusso di turisti non riesce ancora a bilanciare lo stop per le vacanze di congressi e incontri d’affari, ma l’aspettativa è di confermare il dato dell’anno scorso. Le visite alla città e al borgo storico infatti non mancano ed iniziano ad arrivare i primi gruppi di russi e perfino qualche americano. Nelle hall degli hotel si trovano sempre più frequentemente brochure anche in cirillico russo e kanji, anche se per ora i turisti giapponesi si fanno attendere. Tra gli stranieri prevalgono comunque tedeschi, svedesi, norvegesi e francesi. La sensazione è che, almeno in città, arrivino meno spagnoli, costretti a fare i conti con la crisi. Non mancano i turisti dello shopping, attratti dai saldi. «Stanno arrivando alcuni russi a caccia di affari, complici le vendite di fine stagione – sottolinea Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori dell’Ascom -. Quanto all’andamento generale, se reggono le prenotazioni nel periodo di luglio e agosto ci sono buone possibilità di riconfermare la stagione dello scorso anno, anche se i ricavi medi sono scesi, portando ad un’inevitabile riduzione di marginalità. La speranza è che il maltempo abbia compromesso solo in parte l’estate in montagna e al lago e che si possa recuperare ad agosto».

IN CITTÀ
«B&B abusivi, un fenomeno ormai fuori controllo»

Luglio non è stato un gran mese in città e le prenotazioni procedono a rilento: «È il primo mese dell’anno a registrare presenze inferiori al 2013, salvo colpi di coda a fine mese – racconta Donato Anastasia, vicedirettore dell’Hotel San Marco –. Quest’anno, nonostante la chiusura di Orio a maggio, dal primo gennaio ad oggi abbiamo avuto una crescita del 3% delle prenotazioni. Iniziamo ad avere i primi gruppi di russi, oltre ai turisti da Paesi Bassi, Svizzera, Germania, Norvegia e Finlandia. C’è anche qualche americano, dai manager in viaggio d’affari agli “zii d’America” che vengono a trovare i parenti d’estate». Difficile fare previsioni con prenotazioni last-minute, per non dire last-second: «Le richieste sembrano in calo rispetto all’anno scorso – commentano dalla reception dell’Arli Hotel -. Agosto è ancora fermo mentre a luglio abbiamo lavorato con prenotazioni che arrivano all’ultimo momento. La nostra vocazione resta quella del turismo d’affari e congressuale, anche se abbiamo ospitato diversi stranieri in viaggio di piacere, soprattutto dai paesi del Nord, Svezia e Norvegia in testa. Sono diminuiti rispetto allo scorso anno i turisti spagnoli». In Città Alta, luglio e agosto sono al di sotto delle aspettative, anche se è presto per bilanci: «La stagione estiva era partita bene: a giugno, grazie alle numerose convention organizzate dagli enti pubblici è aumentata la clientela business anche in settimana ed abbiamo registrato un numero di prenotazioni superiore allo scorso anno – commenta Tiziana De Franceschi dell’Hotel Piazza Vecchia -. Luglio e agosto, mesi nei quali invece la città è visitata prettamente dai turisti, procedono a rilento. Città Alta è piena di stranieri ma negli ultimi anni la presenza di bed and breakfast e affittacamere non tutti regolari, con palazzi trasformati in alberghi a tutti gli effetti, sta mettendo a dura prova tutte le strutture alberghiere. La situazione è ormai fuori controllo – sottolinea -. Negli ultimi due anni il numero di strutture extralberghiere è cresciuto in modo esponenziale fino ad arrivare a 200 attività, che non hanno gli oneri burocratici e di sicurezza che comportano invece per noi enormi investimenti. Nella maggioranza dei casi non è un servizio di ospitalità reso da una famiglia, ma un vero e proprio business che crea concorrenza sleale».
 

IN MONTAGNA
«Il maltempo ha fatto crollare le prenotazioni»

La stagione all’ombra delle Prealpi procede con qualche difficoltà, legata soprattutto a pioggia e maltempo. «La stagione è tutt’altro che soddisfacente. Il settimo anno di crisi sommato al maltempo ha portato ad un crollo delle prenotazioni del 20% rispetto allo scorso anno – commenta Massimo Ferrari, Albergo Aurora di Castione della Presolana -. Peccato perché l’estate era partita col piede giusto a giugno, mese in cui abbiamo ospitato diversi gruppi per i ritiri sportivi. Agosto si preannuncia in linea con gli altri anni, mentre abbiamo già raccolto qualche prenotazione per settembre». Nonostante le difficoltà, c’è chi riesce ad avere la piena occupazione dell’albergo: «Dal 20 luglio al 20 agosto abbiamo per fortuna il tutto esaurito, dopo un avvio di stagione a rilento e disdette causa maltempo. Non è stato un anno facile, anche perché si avverte la mancanza di una promozione adeguata della nostra montagna per attrarre nuovi turisti» dice Fiorenzo Minelli dell’Hotel Europa di Clusone.
In Val Brembana il meteo ha disincentivato famiglie e sportivi. «Le prenotazioni estive sono calate di almeno il 20%. Le richieste fortunatamente ci sono ma per le conferme si attende l’ultimo minuto – spiega Gianfranco Invernizzi dell’Hotel Des Alpes di Foppolo -. L’interesse per il Sentiero delle Orobie, grazie alla promozione turistica e al passaparola, è in crescita ed è percorso in lungo e in largo da irlandesi, scozzesi e svizzeri. Anche la pista di downhill sta richiamando appassionati. Speriamo che l’ultimo scampolo di luglio e agosto risollevi le sorti di una stagione compromessa da piogge e temperature autunnali».

AL LAGO
In crescita gli arrivi dal Nord Europa

Il lago non perde il suo fascino ma il maltempo lo rende un po’ uggioso. «Giugno è andato decisamente meglio dell’anno scorso, grazie anche alle festività e ai ponti di Ascensione e Pentecoste che hanno portato molti turisti da tutta Europa. Il numero degli stranieri sul nostro lago è in crescita specialmente da Germania, Svezia, Norvegia e Danimarca – evidenzia Roberto Polini dell’Albergo Miranda di Riva di Solto -. Luglio invece, complice il tempo ballerino, è decisamente al di sotto delle aspettative. Speriamo di salvare la stagione estiva. Ad agosto l’hotel è occupato per il 70%, contiamo di raggiungere la piena occupazione». Anche a Sarnico la stagione fa un po’ le bizze: «È un’estate sottotono: si lavora con prenotazioni all’ultimo minuto e fare previsioni diventa davvero difficile. Anche ad agosto le conferme al momento sono al di sotto delle nostre attese – spiega Maurizio Marini del Cocca Hotel -. Quanto alla clientela, la maggior parte proviene dalla Lombardia o comunque da località a medio e corto raggio. Sono per lo più coppie in cerca di relax, ma non mancano piccoli gruppi e famiglie straniere, dai tedeschi appassionati di bicicletta, agli svedesi, ai russi».

E sul Sebino gli stranieri comprano casa
Da località turistica a buen retiro dove trascorrere in tranquillità la pensione, a qualche ora di volo dal Paese di origine. Cresce il numero di stranieri che cercano casa sul Sebino, sponda bergamasca. La vista lago è un lusso irrinunciabile e poi non manca il fascino per edifici storici e vecchi casali da ristrutturare, veri e propri archetipi dell’Italian style. «Crescono le richieste da parte di svedesi, norvegesi e olandesi – conferma Simone Bonanomi dell’Agenzia Immobiliare Quinta Strada di Sarnico -. Ogni venti contatti, almeno uno o due provengono da stranieri, molti in vista della agognata pensione. Le tipologie di immobili variano come il budget a disposizione, dal rustico da sistemare alla villetta in riva al lago. La spesa in media va dai 200 ai 250mila euro e la compravendita si chiude senza mutui né finanziamenti». Anche gli immobili di lusso richiamano molti stranieri, anche se al momento le trattative non sono ancora entrate nel vivo. «Sono in crescita le richieste di olandesi e tedeschi per immobili di pregio, dalle ville con vista lago (con richiesta sui 700mila euro) ad altre soluzioni indipendenti, con almeno un giardino o una terrazza – rileva Marco Zoppini dell’Agenzia Engel & Volkers di Sarnico, specializzata in immobili di lusso con personale che parla olandese e russo -. L’incertezza di tassazione crea qualche perplessità tra gli acquirenti e al momento alcune trattative avviate sono in stallo».

LUOGHI DI FEDE
«Tanti i pellegrini, ma non soggiornano qui»

Il turismo religioso è in crescita, ma i pullman di fedeli in visita a Sotto il Monte nell’anno della canonizzazione di Papa Roncalli e in pellegrinaggio a Caravaggio si limitano ad una giornata di visita. Gli albergatori non riescono ad intercettare i gruppi di pellegrini che raggiungono da ogni angolo del mondo i nostri luoghi di fede. A Sotto il Monte manca una struttura alberghiera e la nuova Casa del Pellegrino rappresenta l’unica opzione per i fedeli in viaggio. Gli alberghi della zona si sono attivati per supportare l’afflusso record di turisti religiosi nei luoghi giovannei nell’anno della santificazione, ma i pellegrini in hotel devono ancora arrivare: «Ogni giorno vediamo passare pullman con gruppi di fedeli ma esaurita la visita a Sotto il Monte proseguono oltre o rientrano a casa – spiega Sofia Baggioni dell’Hotel Solaf di Medolago -. Anche se la nostra clientela di riferimento è quella d’affari, capita sempre più frequentemente di ospitare turisti che scelgono la nostra struttura per visitare poi la città e il territorio. La maggior parte proviene da Francia e Germania e si ferma solo una notte». Anche Caravaggio, che con due milioni di presenze annue si conferma il luogo di culto più visitato della regione, sembra faticare a trattenere anche solo per una notte i pellegrini. «La domenica mattina presto frotte di filippini raggiungono il Santuario per la Messa e il Sacro Fonte richiama turisti da tutta Europa. Si tratta però di pellegrinaggi di giornata o comunque lungo il tragitto verso altre destinazioni – commenta Emanuele Gatti dell’Hotel Villa Belvedere -. La nostra clientela di riferimento è quella business ma capita di ospitare olandesi appassionati di ciclismo e russi diretti a Milano». 




Pos, Ascom e Fogalco abbassano i costi

La norma è in vigore, ma non ci sono sanzioni. Resta perciò ancora fluido lo scenario entro il quale si inserisce l’obbligo, scattato il 30 giugno scorso, per imprese e professionisti di accettare pagamenti con carta di debito per importi superiori a 30 euro. Il confronto sul provvedimento, quindi, prosegue. Accanto alle proteste degli operatori, che evidenziano come l’avvio, il mantenimento e le commissioni del Pos (point of sale) rappresentino un ulteriore aggravio sulle spalle di categorie imprenditoriali già pesantemente vessate, si è, ad esempio, schierato il Consiglio della Regione Lombardia che ha approvato una mozione per chiedere al Governo la sospensione dell’obbligo sino a quando i costi del servizio non saranno in linea con la media europea. Lo stesso ministero dello Sviluppo Economico ha avviato il 16 luglio un tavolo di confronto che coinvolge i soggetti interessati dal provvedimento (Banca d’Italia, Abi, Consorzio Bancomat e organizzazioni di categoria) con l’obiettivo, da un lato, di colmare il forte ritardo rispetto agli altri Paesi europei che l’Italia registra nell’uso della moneta elettronica e, dall’altro, di arrivare ad una riduzione dei costi di questa modalità di pagamento, attivando economie di scala, maggiore efficienza e concorrenza.
A Bergamo nel frattempo si sono attivate anche l’Ascom e la sua cooperativa di garanzia Fogalco, che a settembre presenteranno le nuove convenzioni stipulate con gli istituti di credito locali che abbasseranno per gli associati le commissioni per pagobancomat e carte di credito. «La riduzione dell’uso del contante e una più marcata diffusione della moneta elettronica rappresentano un obiettivo condiviso dai commercianti e dai consumatori – afferma Oscar Fusini, vicedirettore dell’Ascom -. Un obiettivo dai molteplici benefici per la collettività: maggiore sicurezza per gli esercenti, migliore propensione agli acquisti, la possibilità di tracciare tutti i movimenti, con evidente utilità nel contrasto dell’evasione fiscale. Ma oggi si impone una riflessione sulle modalità con cui questo processo debba avvenire perché i costi, sia fissi (installazione, canone, componente fissa cosiddetta flat fee) che variabili (legati al volume complessivo degli incassi tramite Pos), derivanti dall’uso di strumenti per l’utilizzo della moneta elettronica non possono ricadere esclusivamente sugli esercenti, come attualmente avviene. Come Associazione, e in stretta collaborazione con la nostra cooperativa di garanzia Fogalco, stiamo attivando delle nuove convenzioni con gli istituti bancari locali che prevedono un buon margine di risparmio sulle commissioni per pagobancomat e carte di credito».
Sul versante delle regole a livello nazionale, Confcommercio propone alcune misure concrete per rimuovere gli ostacoli alla diffusione della moneta elettronica che, in sintesi, prevedono: l’introduzione dei tetti massimi alle commissioni interbancarie in coerenza con quanto previsto dalla proposta di Regolamento della Commissione Ue sulle commissioni interbancarie del 24 luglio 2013; la ridefinizione della clausola cosiddetta di “non discrimination rule” per favorire l’utilizzo degli strumenti di pagamento più efficienti, in coerenza con quanto previsto anche dal Libro verde della Commissione europea del 2012 “Verso un mercato europeo integrato dei pagamenti”; la detraibilità fiscale di tutti gli oneri legati all’installazione e alla gestione del Pos.

In Germania meno terminali ma più bonifici

– In Italia sono istallati nei punti di vendita 1.501.600 terminali Pos, contro 1.834.000 della Francia e 720.000 della Germania. In Francia l’ammontare totale in euro delle transazioni è più del doppio (398 miliardi) rispetto alla Germania (174 miliardi) e all’Italia (160 miliardi).

– Per l’utilizzo dei bonifici, è invece la Germania (56.600 miliardi di euro) che supera di oltre il doppio la Francia (24.100 miliardi di euro) e di circa 7 volte l’Italia (7.800 miliardi di euro).

– Alla luce di questi dati, «il tema della diffusione della moneta elettronica va ripensato  – secondo Confcommercio – in termini ben più ampi e non può essere circoscritto ai pagamenti tramite carte di plastica introducendo, di fatto, nuovi oneri a carico di soggetti dotati di minore potere contrattuale nei confronti del sistema bancario».ù

Per i “piccoli” il servizio pesa di più

Più l’impresa è piccola, più pesa la moneta elettronica. Lo dice un’indagine di Confcommercio che evidenzia come l’incidenza percentuale dei costi legati agli incassi tramite Pos cresca al diminuire della dimensione aziendale, anche in relazione al minore potere contrattuale nei confronti del sistema bancario. 

 

Impresa A

Impresa B

Stima ammontare incassi tramite Pos

pari al 50% del totale

Canone annuale gestione

servizio Pos

Commissione media

Spese annue per chiusura

e accredito giornaliero Pos

Percentuale sul fatturato incassato

2,56%

3,12%

Tagli alla Camera di Commercio, anche i dipendenti dicono “no”

Preoccupati per il proprio futuro, ma anche per il venir meno del sostegno al mondo imprenditoriale, anche i dipendenti della Camera di Commercio di Bergamo si schierano contro il dimezzamento del diritto annuale e il trasferimento della gestione Registro Imprese al ministero dello Sviluppo Economico. Ecco il documento inviato dalla Rsu dell’Ente ai ministri e parlamentari bergamaschi.
 

Gentilissimi tutti,
con riferimento alle iniziative normative del Governo in materia di riforma della Pubblica Amministrazione, Vi sottoponiamo alcune osservazioni relative alle due norme che interessano il futuro delle Camere di Commercio:
• art. 28 del D.L.90/2014 attualmente all’esame del Senato della Repubblica in vista della necessaria conversione in legge,
• art. 9 del DDL PA di riforma della Pubblica Amministrazione recentemente predisposto dall’Esecutivo.
L’art. 28 del D.L. 90/2014 prevede, a partire dal 2015, la riduzione del 50% del diritto annuale pagato dai soggetti iscritti al Registro delle Imprese alle Camere di Commercio.
Tale riduzione porterà alla singola impresa un risparmio di circa 40/60 euro per anno, a fronte di una riduzione dei proventi del sistema camerale a livello nazionale di circa 400/500 milioni di euro all’anno.
Per la Camera di Commercio di Bergamo la riduzione dei proventi ammonterà a circa 9 milioni di euro a fronte di proventi correnti che annualmente sono pari a circa 26 milioni di euro.
Il taglio previsto dall’art. 28 comporterà l’impossibilità di garantire lo svolgimento di compiti e funzioni fissati dalla legge e soprattutto limiterà pesantemente la capacità degli enti di intervenire in sostegno alle produzioni locali, all’accesso al credito per le micro, piccole e medie imprese, in supporto all’internazionalizzazione e nell’ambito della regolazione del mercato (perplessità in proposito sono state evidenziate anche dalla X Commissione Attività Produttive Commercio e Turismo della Camera dei Deputati).
Secondo un recentissimo studio curato dalla Cgia di Mestre, si stima che la riduzione prevista dall’art. 28 DL 90/2014 potrebbe generare un effetto recessivo sull’intero sistema economico quantificabile in circa 2,5 miliardi di euro. Nel medesimo studio della Cgia di Mestre si evidenzia che la spesa complessiva del sistema camerale è pari allo 0,2% della spesa della pubblica amministrazione, mentre quella delle amministrazioni centrali pesa per il 24%. Dal 2007 al 2012, inoltre, il Sistema camerale ha aumentato del 47% l’ammontare degli interventi economici a favore delle imprese italiane, di converso, dal 2003 al 2012, il personale del sistema camerale si è ridotto dell’11,9% mentre la media di riduzione delle unità di personale impiegate nella PA nel medesimo periodo è pari al 6,9%.
Di fatto le Camere di Commercio valgono appena lo 0,2% dei costi del personale pubblico in Italia mentre le Amministrazioni Centrali pesano per il 56,2%.
Le conseguenze negative della riduzione del tributo sarebbero particolarmente pesanti per il nostro Ente e per le altre Camere di Commercio della Lombardia che hanno già assunto impegni finanziari importanti per onorare il pluriennale Accordo di Programma per la competitività delle imprese siglato con la Regione.
Le Camere lombarde e le loro aziende speciali sono inoltre fra i principali referenti di numerosi progetti legati ad Expo 2015, progetti la cui sostenibilità economica risulterebbe compromessa dal taglio della principale entrata camerale.
In considerazione del ruolo che siamo chiamati a svolgere in qualità di Organizzazioni sindacali, a tutela degli interessi dei colleghi camerali, non possiamo non manifestare a tutti Voi, la nostra preoccupazione circa il probabile svilimento delle elevate professionalità maturate in decenni di esperienza nella produzione dei servizi a imprese e utenti e le pesantissime conseguenze di tali misure normative sui livelli occupazionali garantiti dal Sistema camerale.
A livello nazionale si tratta di circa 2.600 unità di personale in esubero su un totale di circa 10.500 dipendenti che prestano servizio presso le Camere di Commercio italiane e le loro aziende speciali.
Non bisogna altresì sottovalutare che la riduzione del diritto annuale avrebbe conseguenze negative sui conti pubblici del nostro Paese, considerato che le Camere di Commercio figurano fra gli Enti inclusi nel Conto consolidato dello Stato. La previsione normativa in parola potrebbe infatti concorrere al superamento del limite massimo consentito dai vincoli europei per il rapporto deficit/PIL, nonostante la modesta incidenza del gettito garantito dal diritto annuale rispetto al valore complessivo delle entrate tributarie nazionali.
Tutto questo a fronte di una contrazione assai modesta del carico fiscale sulle imprese.
Gentilissimi Parlamentari e Ministri, se l’intento del Governo è quello di garantire un maggior livello di competitività, riducendo i costi sostenuti dai soggetti privati e rendendo più efficace e meno “burocratica” l’organizzazione pubblica italiana, chiediamo:
– perché ridurre un tributo che viene totalmente finalizzato a sostenere le nostre produzioni in Italia e all’estero?
– perché provocare la paralisi di quella che, fra le Pubbliche Amministrazioni, ha il compito di tutelare l’interesse dei sistemi imprenditoriali locali?
– perché incidere così pesantemente sulle attività delle Camere di Commercio proprio ora in prossimità di EXPO 2015?
– perché non immaginare, al contrario, una riduzione di altre imposte (esempio imposta di bollo o IRAP)?
Infine e se possibile ancora più allarmante è la disposizione contenuta nell’art. 9 del DDL di riforma della PA recentemente predisposto dal Consiglio dei Ministri, che prevede il trasferimento delle competenze e della gestione del Registro delle Imprese dalle Camere di Commercio al Ministero dello Sviluppo Economico.
Anche in questo caso la scelta operata dal Governo lascia perplesso il popolo del sistema camerale e alcuni tra i più rappresentativi stakeholders del sistema.
Gli Enti camerali hanno dato prova di essere in grado di rivitalizzare il Registro delle Imprese facendo leva su:
– una rapida ed efficiente informatizzazione dei dati e la creazione di un sistema integrato di informazioni economico-giuridiche messo a disposizione degli utenti economici con l’utilizzo di strumenti telematici,
– una elevata professionalità del personale di front e back office dedicato, aumentandone in misura esponenziale il potenziale valore, per la collettività economica e non solo, del patrimonio di informazioni economico-giuridiche ivi contenute (il Registro italiano è considerato best practice a cui si ispirano molti Paesi).
Permetteteci di sottolineare ancora il ruolo determinante che nel raggiungimento di un simile risultato ha avuto il personale delle Camere, con la disponibilità dimostrata di accrescere le proprie competenze e la capacità di affrontare (e vincere) le sfide che la necessaria modernizzazione del settore pubblico impone al Paese.
L’avvio negli ultimi anni dello Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) ne è una chiara dimostrazione.
In considerazione del ruolo che siamo chiamati a svolgere in qualità di Rappresentanti sindacali, a tutela degli interessi dei colleghi dipendenti di Camere di Commercio, non possiamo non manifestare la nostra preoccupazione circa il futuro professionale dei 10.500 colleghi coinvolti.
Può davvero la riforma della Pubblica Amministrazione italiana fare a meno del contributo che il Sistema camerale, articolato e radicato sul territorio, è in grado di offrire al processo di modernizzazione del Paese?
È utile rischiare di paralizzare attività e funzioni di un ramo dell’Amministrazione Pubblica che da anni dimostra capacità di innovare e garantisce un’elevata qualità dei propri servizi operando in base al principio di sussidiarietà costituzionalmente sancito?
Serve al Paese sacrificare investimenti, professionalità, anni di lavoro, per varare una riforma che, pur di essere rapida ed avere tempi certi, rischia di dissipare patrimoni informativi e iniziative rilevanti per il rilancio economico del Paese e per il sostegno alla competitività delle nostre imprese?
È convinzione di chi scrive che occorra procedere con incisività, che occorra effettivamente cambiare l’Italia come intende fare il Governo, ma che sia utile procedere con razionalità, valutando le conseguenze di ogni singolo intervento da attuare e analizzandone con attenzione il reale rapporto costi/benefici.
Riteniamo indispensabile, e di conseguenza, che si proceda con il maggior coinvolgimento possibile di ciascuna delle parti in causa nelle riforme in atto, certi che i lavoratori della nostra e delle altre realtà camerali possano dare un contributo notevole al cambiamento, ma anche certi della necessità di difendere con orgoglio e determinazione il nostro lavoro e le peculiari competenze  professionali  acquisite in anni di servizio, perché anch’essi costituiscono un patrimonio irrinunciabile da utilizzare per il progresso del nostro Paese.
RingraziandoVi per l’attenzione che ci avete riservato e sicuri che saprete trasferire Le nostre osservazioni al Consiglio dei Ministri, Vi salutiamo cordialmente.

LA RSU della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bergamo




Birra artigianale, i successi di Bergamo raccontati da Affari di Gola

«Bergamo è tra le zone d’Italia che è cresciuta maggiormente in questi anni, con una concentrazione di qualità elevata per merito di molti produttori che, nei prossimi anni, saranno sempre più protagonisti». Sono parole di Eugenio Signoroni, curatore della Guida Birre d’Italia 2015 di Slow Food, che su 331 birrifici selezionati ne segnala anche quattro bergamaschi: Elav, Birrifcio Valcavallina, Via Priula ed Endorama. Alle birre premiate e ai loro creatori il numero di luglio di Affari di Gola dedica il servizio di apertura, che dà anche conto di alcune nuove iniziative made in Bergamo.
La rivista, distribuita in edicola e sfogliabile on line, passa in rassegna anche le proposte enogastronomiche degli spazi estivi in città e per una gita fuori porta offre una guida tra i caseifici del Monte Bronzone. L’approfondimento storico riguarda gli ortaggi, mentre l’incontro “social” con lo chef bergamasco all’estero è questa volta con Marino D’Antonio, di Cisano, che a Pechino lavora all’Opera Bombana ed è stato eletto “chef of the year”.
Prettamente di stagione anche i consigli per la tavola, con il vademecum per un barbecue perfetto e le indicazioni della macelleria Oberti e della pescheria Rossi.
Un numero estivo da gustare pagina dopo pagina.  




La Settimana per l’Energia scalda i motori 

È in pieno movimento la macchina organizzativa della sesta Settimana per l’Energia, la manifestazione sulla green economy promossa da Confartigianato Bergamo in collaborazione con Confindustria Bergamo, nata per offrire alle imprese nuove occasioni di sviluppo e riconversione legate alla sostenibilità.
Quest’anno il meeting si terrà dal 19 al 26 ottobre, snodandosi tra decine di eventi tra cui seminari, visite guidate a poli tecnologici ed impianti di eccellenza (anche fuori provincia), laboratori sull’efficienza energetica, manifestazioni e spettacoli per i ragazzi delle scuole.
E come l’anno scorso, anche questa edizione esordirà in una sorta di “staffetta” con Bergamo Scienza, grazie all’organizzazione sinergica di un convegno che farà da fil-rouge tra le due manifestazioni.
«Mai come quest’anno – spiega il presidente di Confartigianato Bergamo Angelo Carrara – la Settimana per l’Energia sarà legata alle tematiche internazionali, soprattutto in vista dell’imminente Expo di Milano: il 2014 è infatti “anno europeo della green economy”, “anno europeo contro lo spreco alimentare” ma anche “anno internazionale dell’agricoltura familiare come strumento per lo sviluppo sostenibile”. Proprio da questi spunti, e nella visione prospettica del più importante evento per il nostro territorio degli ultimi decenni, abbiamo voluto declinare il tema centrale della nostra manifestazione come “lo sviluppo sostenibile per le imprese e per il territorio che rappresentiamo”».
Allo sviluppo sostenibile, in particolare, sarà dedicato l’evento conclusivo, realizzato in collaborazione con l’Università di Bergamo che è parte attiva del comitato tecnico-scientifico organizzatore, unitamente alle due Organizzazioni imprenditoriali, a Bergamo Sviluppo, agli Ordini degli architetti e degli ingegneri, all’Ufficio scolastico per la Lombardia e a Bergamo Scienza.
Il programma degli eventi, in via di definizione, prevede iniziative informative e di aggiornamento rivolte alle diverse categorie imprenditoriali, a cominciare da quelle più direttamente coinvolte nelle tematiche energetiche e delle fonti rinnovabili (come le costruzioni e l’impiantistica) e alle categorie professionali per le quali verranno riconosciuti anche crediti formativi. Anche l’intera cittadinanza sarà coinvolta con incontri, eventi ed installazioni nelle piazze della città di Bergamo: tra queste, un coreografico “roadshow” sulla produzione e l’efficienza energetica che rimarrà attivo per tutta la durata della kermesse.
«La Settimana per l’Energia – continua Carrara – negli anni è riuscita a diventare esempio tangibile di sinergia tra tutte le eccellenze del nostro territorio, riuscendo a coinvolgere in modo trasversale i diversi attori politici, economici e sociali: ovvero, il cosiddetto “sistema Bergamo”. La porta, però, è sempre aperta a chiunque voglia portare idee e proposte. Pertanto invitiamo tutti coloro che credono nella green economy e nello sviluppo “smart” delle nostre imprese e della nostra economia a diventare partner di questa nuova avventura».
Le imprese, le associazioni e gli enti interessati a far parte della Settimana per l’Energia 2014 possono contattare la Segreteria organizzativa ai numeri: 035 274293-337-327; e-mail: energia@artigianibg.com.




Giovani Imprenditori, «Coordinamento pronto ad aprirsi al territorio»

Al Castello di Malpaga la serata conclusiva degli incontri del Coordinamento Bergamo Giovani

Si è chiusa la stagione formativa di “Let’s Synergy International”, il percorso congiunto, promosso dal Coordinamento Bergamo Giovani, formato dai Gruppi Giovani provinciali di Ance, Ascom, Confartigianato e Confindustria, che, nell’arco di sei mesi, ha affrontato il tema dell’internazionalizzazione. La serata conclusiva al Castello di Malpaga ha portato a stilare una guida che racchiude le buone prassi per guardare con successo oltre confine e inseguire nuovi orizzonti. Daniele Radici, ingegnere gestionale ed esperto in modelli e strategia di business, ha aiutato i partecipanti a cimentarsi nei quattro grandi argomenti stabiliti, dall’organizzazione ai vincoli di sistema, dall’appetibilità del prodotto o del servizio al dialogo con la cultura locale. Imprenditori junior e senior delle quattro associazioni, divisi in gruppi, hanno condiviso esperienze e riflessioni mettendo in comune esperienze e spunti utili alla stesura di un vero e proprio vademecum, pronto a guidare le imprese a muovere i primi passi oltre confine o a rafforzare il percorso internazionale intrapreso.
«Il tema dell’internazionalizzazione è trasversale – sottolinea Luca Bonicelli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Ascom – perché interessa ogni impresa e non solo in termini di outgoing ma anche di incoming, di vitale importanza per le imprese dell’accoglienza e del turismo. Il percorso avviato ha portato a creare una vera sinergia fra le associazioni e un rinnovato spirito di collaborazione. Abbiamo mostrato di saper fare gruppo e sul tema dell’internazionalizzazione abbiamo parlato tutti al “plurale”, mettendo da parte le peculiarità di ogni settore e di ogni singola impresa per abbracciare strategie che potessero essere comuni ad ogni attività, da quella micro a quella più strutturata».
L’obiettivo del progetto condiviso dalle associazioni di categoria, avviato nel 2013 per creare sinergie positive tra i quattro Gruppi di Giovani Imprenditori di rappresentanza, sembra raggiunto: «Ora che abbiamo mostrato di saper fare squadra confrontandoci sul tema del passaggio generazionale lo scorso anno e sui processi che guidano l’internazionalizzazione quest’anno, dobbiamo confrontarci con il territorio e con le istituzioni – continua Bonicelli -. Dobbiamo sensibilizzare la cittadinanza e il tessuto imprenditoriale sul fatto che esistono risorse e competenze che devono essere sfruttate e messe a disposizione di tutti per la crescita del nostro territorio».




GeoSkyLab, il mondo dei droni senza più segreti

Chi, in tempi recenti, non si è imbattuto in un drone, uno di quegli oggetti volanti che svolazzano soprattutto in occasioni di eventi e manifestazioni per riprendere le scene da un punto di osservazione privilegiato? Non sono giocattoli e richiedono elevate capacità professionali per un utilizzo sicuro e rispettoso delle norme vigenti. Lo sa bene Carlo Giorgio Facchetti, 40enne pilota professionista abilitato ai comandi di Atr e Citation jet e istruttore per il brevetto di volo privato VFR, fondatore di GeoSkyLab, presente nell'Incubatore d'impresa di Dalmine. L’obiettivo è offrire servizi legati al mondo dei droni, in particolare vendita di velivoli a pilotaggio remoto, assistenza tecnica e formazione. I droni sono assemblati adattando le schede di pilotaggio e modificando alcune componenti aerodinamiche, elettroniche e i supporti per i sistemi di rilevamento e riprese videofotografiche.
“Ho messo a frutto una passione nata anni fa nell'assemblare droni per interesse personale – dice Facchetti -. Sono rimasto affascinato dal dinamismo in questa nicchia di mercato che è letteralmente esplosa nell'ultimo anno e mezzo. Prima il drone era argomento di prevalente interesse militare. Questi velivoli hanno potenzialità straordinarie, possono svolgere lavori che prima potevano essere affidati ad alti costi solo impiegando velivoli ad ala fissa o rotante. Inoltre, sono soggetti a uno sviluppo tecnologico rapido. La normativa Enac ha dato impulso al settore regolamentandolo. Io stesso seguirò l'iter di certificazione. Il mio obiettivo è di orientarmi verso la formazione degli operatori di velivoli a pilotaggio remoto oltre che nell'assistenza relativa alla redazione della manualistica necessaria ad arrivare alla certificazione del mezzo, prima fra tutte il manuale operativo”.
Il cockpit di un drone non è diverso quello di un aereo di linea. Facchetti sta lavorando su prototipi, due ad ala fissa e uno ad ala rotante a sei motori, veri e propri laboratori volanti destinati alla formazione. GeoSkyLab si rivolge a chi vuole diventare professionista in questo settore, individuando il mezzo più idoneo per il tipo di lavoro da effettuare, ma sempre nel rispetto della sicurezza. I drone di Facchetti sono dotati di software che garantiscono il rientro alla base in caso di avaria.