Lavoro, in Lombardia boom di contratti a tempo determinato

Nel 2013 in Lombardia c’è stata una predominanza di utilizzo del contratto a tempo determinato (43,31%), seguito dal contratto a tempo indeterminato (22,41%) e dal part-time (14,34%). Il contratto a progetto (5,04%) è utilizzato meno rispetto a quello per apprendista (5,84%) e al lavoro accessorio (5,26). Nonostante la crisi, solo il 34% delle risoluzioni sono avvenute per licenziamento e comunque, anche volendo considerare tutte le risoluzioni consensuali (7%) come conseguenza dell’espulsione voluta dal datore di lavoro, il dato resta intorno al 40% (il paniere delle cessazioni è limitato ai contratti a tempo indeterminato). Riguardo gli ammortizzatori sociali, meno del 7% dei lavoratori è interessato a ricorrere a tale strumento. È quanto scrive il quotidiano Affaritaliani.it, dalla ricerca dell’Osservatorio sul mercato del lavoro del Centro Studi dei Consulenti del Lavoro della Lombardia, effettuata! su un campione di 9.143 datori di lavoro (prevalentemente aziende) che hanno alle loro dipendenze complessivamente 119.381 addetti (un mix da unità aziendali con un solo dipendente a unità con oltre 500 addetti). Questi dati sono stati presentati nei giorni scorsi al primo congresso regionale dei Consulenti del Lavoro della Lombardia promosso insieme da ANCL e Consulta degli Ordini provinciali presso il Centro Congressi Stella Polare all’interno di Fiera Milano Rho al quale hanno partecipato fra gli altri Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e neo consigliere di Finmeccanica, Tiziano Treu già ministro del Lavoro, Arturo Maresca, professore ordinario di Diritto del Lavoro nell’Università “La Sapienza” di Roma, Antonio Marcianò direttore regionale lombardo dell’Ufficio del Lavoro, Giuliano Quattrone, direttore INPS Lombardia, Eduardo Ursili, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate.
Dalla ricerca emerge inoltre che ci sono i primi segnali di ripresa per l’occupazione nell’area milanese: il numero dei dipendenti in cassa integrazione o contratti di solidarietà, nel 2013 si è dimezzato rispetto al 2012, passando dal 7,54% al 3,94% del campione. L’anno scorso ogni 100 nuove assunzioni, circa 26 sono state a tempo indeterminato, più di 47 a tempo determinato. Le restanti 27 sono rappresentate da part-time, apprendisti e contratti a progetto. Forte incremento per le stabilizzazioni dei contratti a termine, salite dal 19% del 2012 al 48% del 2013. 




Plastica, le imprese investono poco in ricerca e sviluppo 

Nella provincia di Bergamo, la filiera della lavorazione delle plastiche conta all’incirca 200 imprese, con un fatturato complessivo di 1,4 miliardi di euro e oltre 5.500 occupati. Il dato è emerso al convegno dedicato all’analisi dell’andamento del settore della plastica promosso da UBI Banca e Banca Popolare di Bergamo, in collaborazione con Cesap e Confindustria Bergamo.
Alla luce della rilevanza del settore, nella Bergamasca è stata condotta un’analisi focalizzata su un campione di 41 imprese rappresentativo dell’intera filiera, con suddivisione del campione in quattro cluster focalizzati su granuli e compound, stampaggio sia per conto proprio sia per conto terzi; soffiaggio ed estrusione; commercializzazione, sia di intermedi sia di prodotti finiti. Per ciascun cluster l’analisi è stata centrata su due aspetti principali: i fattori critici per le prospettive di sviluppo e la creazione di valore da parte delle stesse in favore dei loro soci.
Dall’analisi è emerso che l’impresa “tipo” esternalizza poco, investe poco in ricerca e sviluppo, vende prevalentemente a marchio proprio, realizza almeno la metà del fatturato all’estero, è cresciuta quasi esclusivamente per linee interne ed è a gestione familiare.
Sotto il profilo della competitività, le imprese hanno nella qualità dei prodotti e nella flessibilità dei processi produttivi i principali punti di forza, puntano sull’ampliamento della gamma prodotti e sull’accesso a nuovi mercati per rafforzare la posizione competitiva e vedono le principali minacce nei costi di produzione elevati e nello scarso utilizzo della capacità. Infine gli oneri amministrativi e burocratici rappresentano il principale ostacolo alla competitività.
Un’impresa con queste caratteristiche rappresenta un modello vincente sotto il profilo economico-finanziario? Per rispondere a questa domanda la seconda parte dell’analisi è stata focalizzata su un’indagine prospettica della capacità dei cluster di imprese di creare valore per i propri soci. In base alle stime, quest’anno solo il cluster delle imprese che producono per soffiaggio ed estrusione dovrebbe creare valore in virtù del fatto che, in aggregato, il ritorno sul capitale investito (ROI) di questo cluster supera il costo del capitale investito. Per il cluster dello stampaggio, il ROI dovrebbe superare il costo del capitale investito nel prossimo anno, mentre per gli altri due cluster (granuli/compound e commercializzazione) nel 2016. Ciò significa che per molte imprese del campione l’attesa ripresa di fatturato e redditività è una condizione necessaria per garantire che nel tempo il valore delle imprese aumenti. Tuttavia gli effetti positivi della ripresa possono essere moltiplicati se le attività volte a rafforzare la posizione competitiva delle imprese si intensificano soprattutto nell’area dell’innovazione (che appare indietro rispetto ai progressi compiuti sul fronte della qualità dei prodotti e della flessibilità dei processi produttivi) e dell’ottimizzazione del capitale investito.
Per Luca Gotti, direttore territoriale di Bergamo Città e Valle Brembana della Popolare di Bergamo “le imprese analizzate evidenziano risultati positivi che fanno ben sperare per il prossimo futuro”. Fabio Bosatelli, presidente del Gruppo Materie Plastiche e Gomma di Confindustria Bergamo, riferendosi ai dati che configurano il comparto bergamasco della plastica ha ricordato che “siamo di fronte a un settore fondamentale per l’economia della nostra provincia, con una particolare vocazione all’esportazione (che ci ha “salvato” anche nei periodi peggiori della crisi). L’originalità di questa analisi sta nel fatto che da un lato c’è uno studio di tipo qualitativo sull’organizzazione aziendale, la componente ricerca e sviluppo, l’internazionalizzazione e la strategia aziendale; dall’altro, c’è uno studio volto ad indagare più in profondità i dati numerici e di bilancio per verificare la capacità di creare valore da parte delle imprese del comparto. Tutti i cluster nei quali è stato suddiviso il complesso mondo della plastica – ha concluso Bosatelli – indicano una tendenza positiva in termini di fatturato, marginalità ed equilibrio finanziario per il prossimo triennio. Certamente la conferma di questi risultati passerà attraverso il mantenimento e il miglioramento della competitività aziendale grazie ad investimenti costanti nell’area ricerca ed innovazione”.




Expo, Bergamo lancia il portale per promuovere il territorio 

Emozioni, entusiasmo, energia. È con questo spirito che Bergamo si prepara ad accogliere i turisti che, tra un anno, si riverseranno sul suo territorio in occasione di Expo 2015. Si stima che circa 8 milioni di passeggeri atterreranno tra Orio e Linate. E la Bergamasca, da sola, è potenzialmente pronta ad accogliere 6 milioni di persone. Di qui l’esigenza di creare un nuovo sito internet bilingue che funga da bussola per tutti i visitatori spaesati che per la prima volta si troveranno a fare i conti con una nuova realtà ricca di spunti e opportunità da cogliere. Voluto dalla Camera di commercio, in collaborazione con Turismo Bergamo, il portale www.expo.bergamo.it guiderà gli internauti alla scoperta delle numerose attività economiche, culturali, sportive ed enogastronomiche del territorio orobico. “È uno strumento importante per rendere attrattivo il nostro territorio e farlo conoscere a tutti coloro che, nel periodo dell’Expo, decideranno di fare una tappa anche da noi – ha detto il presidente Turismo Bergamo Luigi Trigona – Lo slogan “Idee per Expo” che fa capolino sulla piattaforma è stato tradotto in un logo che mettiamo a disposizione di tutti coloro che vogliono partecipare all’esposizione milanese attraverso la realizzazione di specifiche iniziative”. Basta un click per vedere le immagini più belle di città e provincia, per approfondirne la storia, per scegliere i migliori ristoranti in cui poter assaporare piatti tipici o per tracciare itinerari all’insegna dell’arte e della cultura.
“Il portale – precisa il segretario generale della Camera di commercio Emanuele Prati – vuole venire incontro anche alle esigenze delle imprese orobiche che intendono mettere a disposizione dei Paesi partecipanti all’Expo i loro servizi e le loro competenze. Per questo sul sito abbiamo pubblicato un catalogo dei fornitori che, al momento, raccoglie 366 iscritti ma è aperto a ulteriori adesioni. C’è per esempio un’azienda bergamasca che sta per firmare un contratto per curare l’immagine del padiglione dell’Afghanistan”.
Per rendere ancora più completa la collaborazione fra le istituzioni e le forze economiche locali, è stato inoltre esteso a nuovi partner il “Protocollo per la promozione, ideazione, progettazione e realizzazione di iniziative e attività finalizzate alla valorizzazione del Sistema Bergamo”. Settimana scorsa, in occasione della presentazione del portale, anche Cgil, Cisl e Uil, Confagricoltura Bergamo, Centro etica ambientale e Bergamo Scienza hanno infatti deciso di aderire all’intesa. Il documento, già sottoscritto il 13 febbraio scorso dall’ente camerale, Comune, Provincia, Università, Confindustria, Imprese & Territorio e Diocesi, può ora contare sull’appoggio di nuovi enti che saranno chiamati in causa, attraverso un tavolo di lavoro, per censire le iniziative già avviate dai soggetti firmatari e predisporre un programma di attività, verificandone il progressivo stato di attuazione. Tra i dossier già aperti ci sono la realizzazione di un evento al Kilometro rosso dedicato alle nuove tecnologie per la nutrizione. Il parco scientifico è l’unica location orobica che ha avuto l’approvazione da Expo per ospitare iniziative collaterali. Da maggio a ottobre 2015 il polo tecnologico ospiterà quindi una mostra sull’alimentazione che partirà dai  macchinari per l’agricoltura fino ad arrivare alla lavorazione degli alimenti, al confezionamento e alla grande distribuzione, tutti segmenti ben presenti e di interesse per il mondo imprenditoriale. Il tavolo di lavoro monitorerà anche la partecipazione del Sistema Bergamo al padiglione Italia con uno spazio di rappresentanza e uno stand espositivo, per la durata di una settimana, nell’area del Cardo, uno dei due assi perpendicolari che, insieme al Decumano, formano il masterplan di Expo Milano 2015.




Proprietà industriale, al Point iniziative e servizi per la competitività delle Pmi

Si è celebrata il 26 aprile scorso la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale (PI), promossa dal 2000 dall'Organizzazione Mondiale della PI per sottolinearne l’importanza quale leva per promuovere l'innovazione e la creatività. I dati dei depositi nel 2013, suddivisi nelle quattro categorie di riferimento, ossia marchi (556), invenzioni (37), modelli di utilità (47) e disegni/modelli (16), pongono Bergamo al terzo posto della classifica regionale, con un totale di 656 depositi dietro Milano (4.319) e Brescia (964). E per far comprendere alle imprese come i brevetti possano davvero essere considerati fattori trainanti della crescita economica sia la Camera di Commercio sia l’Azienda Speciale Bergamo Sviluppo sono da anni impegnate a realizzare iniziative, con l’obiettivo di favorire la tutela e la valorizzazione di questo importante asset aziendale.  In particolare ricordiamo il progetto “Tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle MPMI bergamasche”, di cui è stata appena avviata una nuova edizione, sempre finanziata dalla Camera di Commercio e realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con le Organizzazioni di categoria e con il contributo tecnico-scientifico dell’Ufficio Brevetti e Marchi dell’Ente camerale e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo. «Si tratta di un progetto pensato per le micro, piccole e medie imprese (MPMI) locali – spiega il presidente di Bergamo Sviluppo Angelo Carrara -, che devono imparare a individuare, tutelare e valorizzare di più la propria PI interna. Per loro sono state pensate iniziative e servizi che hanno l’obiettivo di favorirne il rafforzamento e quindi la crescita competitiva». «Nell’ambito della precedente edizione del progetto – evidenzia il direttore di Bergamo Sviluppo Cristiano Arrigoni – sono state realizzate/messe a disposizione delle imprese locali sia attività seminariali e formative (68 ore a cui hanno aderito 263 partecipanti, tra privati e imprese), sia il servizio informativo offerto dallo Sportello Valorizzazione della PI (60 ore di attività di cui hanno beneficiato 67 utenti/imprese), sia percorsi di assistenza tecnica personalizzata (600 ore usufruite da 21 imprese)». «Dare continuità ad un progetto come questo – concludono Maria Teresa Azzola e Gianluigi Viscardi, delegati all’innovazione per Bergamo Sviluppo – significa incentivare l’innovazione e la creatività sul territorio e nelle nostre imprese, perché si vuole puntare sia a dare valore alla conoscenza, trattandola come risorsa materiale, sia a diffondere il concetto di tutela per favorire la crescita delle imprese nei settori/mercati di riferimento». Le attività del progetto, riassunte nel box in pagina, sono consultabili sul sito www.bergamosviluppo.it, dove verranno anche segnalate tutte le attività formative e seminariali organizzate sul tema PI nel corso dell’anno.




Negozi, le idee che sfidano la desertificazione in città

Cercare di tenere vive o di restituire attrattività alle zone della città che perdono negozi è una bella sfida. Il Comune di Bergamo lo sa e per questo negli ultimi anni ha varato complessivamente cinque bandi per assegnare contributi a sostegno dell’apertura di nuove attività commerciali o artigianali di vicinato nelle zone più a rischio. Ma l’incentivo economico da solo non basta, occorre una certa dose di originalità per cercare di emergere, cosa che non sembra mancare alle cinque iniziative imprenditoriali che si sono aggiudicate la quinta edizione del finanziamento. Con loro salgono a 14 le attività supportate sino ad ora dall’Amministrazione per un totale di 150mila euro di fondi assegnati. Il contributo per ogni azienda è pari al 50% degli investimenti previsti per l’avvio, fino ad un massimo di 15mila euro. Quest’ultima tornata, oltre alle zone del centro più a rischio desertificazione, ha riguardato i quartieri di Longuelo, Grumello al Piano e Celadina. Ecco un assaggio delle nuove idee raccontate da chi le realizzerà. A loro si aggiunge Elisabetta Ghezzi che in via Celadina 16/18 aprirà una lavanderia automatica con macchinari ecologici. Lo spazio sarà presidiato e l’attività sarà affiancata da un lavaggio per gli animali domestici, spazio giochi per i bambini, area relax per adulti con rete wi-fi con la previsione per il futuro di offrire anche servizi di sartoria e corsi di attività manuali.

via Moroni
Con un touch screen tutti diventano stilisti

Una definizione precisa di quanto Mirko Gaverini e Pietro Oluyede stanno realizzando in via Moroni 160 non c’è. Si può parlare di sartoria, ma con un alto contenuto di tecnologia e innovazione. Nel loro negozio – Re:pulse, che aprirà a luglio – produrranno in tempo reale capi personalizzati. Attraverso un touch screen il cliente potrà scegliere il modello che preferisce e la stampa più originale e dare il via alla confezione che si concluderà in una quindicina di minuti. «Si tratta di modelli che richiedono poche cuciture – evidenzia Gaverini -, quindi veloci da realizzare, ma che abbiamo voluto rendere riconoscibili per alcuni dettagli che identificano il nostro stile. Al momento ne abbiamo prototipati cinque, tra magliette e abiti da donna, sui quali il cliente si può sbizzarrire scegliendo di applicare la grafica che preferisce, tra quelle che proponiamo, tutte molto particolari, legate a immagini artistiche».
Si abbatte così la separazione tra chi pensa il capo e chi lo indossa, dando la possibilità a tutti di diventare co-stilisti.
I due promotori lo definiscono anche «sistema di moda collaborativo». Entrambi 27enni, perito informatico Gaverini, architetto Oluyede, condividono la passione per l’abbigliamento e hanno trovato l’ispirazione in esperienze simili già presenti in alcune capitali europee. «Il mio terrore, che penso sia anche di molti altri, era quello di uscire ed imbattermi in qualcuno con indosso un capo uguale al mio – confessa Gaverini -. Ognuno vuole essere in qualche modo unico, per questo l’idea ci è piaciuta tanto». L’iniziativa non nasce dall’urgenza per i due giovani di trovare un lavoro, era un progetto sul quale stavano ragionando da circa un anno e il bando del Comune ha fatto scattare la scintilla definitiva. «Un aspetto che teniamo a sottolineare – aggiunge – è che le stoffe sono tutte made in Italy e che per realizzare questo nuovo sistema abbiamo cercato partner bergamaschi. Si tratta quindi di capi “pensati in locale”. Ci piacerebbe che fosse capito questo concetto, insieme a tutto il know how che sta dietro questa proposta».

via Pignolo
I mattoncini da costruzione più famosi al mondo trovano casa in città

È “La città del mattoncino” il negozio che Pierluigi Cervati, 35 anni, e la moglie Beatrice Da Ros, 33, apriranno al numero 18 di via Pignolo. Cinque vetrine che fanno angolo su piazzetta Santo Spirito, che vogliono diventare il punto di riferimento per gli appassionati da zero a 99 anni dei mattoncini da costruzione più famosi al mondo (è atteso l’ok della sede italiana per poterli chiamare con il loro nome, l’apertura potrebbe essere a giugno o a settembre). «In vetrina non ci saranno scatole – tiene a precisare Cervati per rimarcare la differenza rispetto al modo tradizionale di proporre questi giochi – ma vere e proprie ambientazioni e sculture a grandezza naturale, capaci di attirare l’attenzione e stupire grandi e piccoli». Ad esempio, è già pronto a prendere posto nei locali un diorama di circa 9 metri quadrati e 45mila pezzi realizzato da Cervati, che per merito della moglie ha ricoperto la passione per le costruzioni. Le difficoltà del settore auto in cui lavorava fino a due anni fa (area commerciale di Fiat, con gestione di eventi e manifestazioni) ci hanno messo il resto nel far decidere alla coppia di intraprendere una strada del tutto nuova. «Oltre all’allestimento, a caratterizzare il negozio sono la specializzazione e l’alto assortimento – prosegue -. Si potranno trovare set esclusivi provenienti dall’estero, o rari e da collezione, e si potranno acquistare pezzi sfusi per completare le proprie creazioni. Ci sarà uno spazio giochi per i bambini, disponibile anche per feste, e forniremo assistenza a chi vuole illuminare il proprio diorama, renderlo dinamico o applicare soluzioni tecnologiche. In previsione c’è anche l’installazione di una stampante in 3D per realizzare da sé le parti necessarie a completare i propri progetti, senza dimenticare l’ulteriore chicca dell’esclusiva per l’abbigliamento a marchio da zero a 12 anni». Insomma uno store tematico con pochi precedenti. «Questa impostazione presuppone un bacino di utenza più ampio della città e della provincia stessa. Non avremmo mai scelto via Pignolo – confessa – e l’incentivo comunale ha avuto un ruolo determinante. La via soffre per lo scarso passaggio, ma contiamo di investire in comunicazione ed eventi di richiamo quanto potremo risparmiare grazie allo stanziamento, in questo modo contribuendo a riaccendere l’interesse sulla zona».

via Masone
La panetteria a chilometro zero fa il bis

Per Irene Gabucci, 36 anni, il bando del Comune è stato l’occasione per un bis. A settembre aprirà infatti in via Masone 1F il secondo punto vendita della sua Zero Bakery, panetteria che punta con decisione sul “chilometro zero” utilizzando la farina di grano tenero prodotta in Bergamasca. L’iniziativa è recente – il laboratorio con negozio e alcuni spazi per fermarsi a mangiare è stato infatti aperto in via Don Luigi Palazzolo poco più di un anno fa, precisamente il 5 maggio –, ma il riscontro è stato così positivo (e ancor più notevole in tempi di crisi) da suggerire di fare un passo in più. «Ciò che ci contraddistingue – spiega la titolare – è la selezione degli ingredienti, su tutti l’utilizzo del lievito madre e della farina del territorio, che danno vita a quello che i nostri clienti, spesso guidati in negozio proprio dal profumo, chiamano “pane vero” o “pane di una volta”, riconoscendo senza difficoltà la differenza rispetto a prodotti realizzati a partire da semilavorati ed attribuendo grande valore all’impiego di materie prime locali».
Dopo nove anni come commessa in un panificio e un’esperienza come titolare di una rivendita di pane, Irene Gabucci ha deciso di passare dal bancone al laboratorio dedicandosi personalmente alla produzione. Ha impostato l’attività in base ai nuovi tempi di consumo del pane e questo le ha risparmiato il lavoro notturno e permesso di districarsi meglio (non senza sacrifici e collaborazione) tra gli impegni di mamma. «Le sfornate sono continue – spiega –, così riusciamo ad offrire pane sempre freschissimo, in più rimaniamo aperti fino alle 20, in modo che anche chi esce dal lavoro tardi possa trovare panini e pagnotte fragranti». Con la farina di Bergamo sono realizzati anche dolci, panettoni e colombe, grissini, schiacciatine e per la pausa pranzo sono proposte lasagne, parmigiane di melanzane, crocchette, verdure, «piatti che possono realizzati in forno, che piacciono per la loro semplicità e genuinità – evidenzia -. Le richieste dei clienti ci stanno indirizzando anche verso le proposte vegane, confermando l’importanza crescente che per i consumatori hanno la qualità e l’origine di ciò che si mangia». In via Masone l’offerta sarà la stessa, con un po’ più di spazio per chi si ferma per il pranzo o uno spuntino, visto che il laboratorio è centralizzato. «Trovare uno sbocco ulteriore per la produzione era importante – conclude – l’incentivo del Comune ci ha dato la spinta per rilanciare».

via San Bernardino
Frutta e verdura selezionate dall’esperienza di una mamma

Ora che i figli sono grandi, Monica Bolognesi ha deciso di dedicarsi ad un’attività commerciale. A inizio giugno aprirà in via San Bernardino 57, di fronte all’Istituto Palazzolo, il negozio “Non solo frutta”, che oltre a frutta e verdura fresche offrirà una piccola sezione di alimentari per la spesa quotidiana – latte, burro, biscotti, uova e via di seguito – e un assortimento di fiori e confezioni regalo, pensati soprattutto per chi fa visita agli ospiti della casa di cura. Casalinga, 49 anni, diploma di ragioniera, lavoro in uno studio e poi impegnata nel crescere bambini – non solo i suoi – ha scelto di condividere la sua esperienza nel fare la spesa. «In un fruttivendolo c’è ben poco di innovativo da proporre – evidenzia -. Ciò che posso mettere in campo è la capacità di scegliere con cura le proposte valutando qualità e prezzo, versante sul quale, dovendo gestire una famiglia, ho una lunga e ben rodata “carriera”». Insomma su banchi e scaffali promette di portare prodotti approvati dalla sua competenza di massaia e quel servizio di vicinato che permette di avere a portata di mano ciò che serve senza per forza andare al supermercato. Se le si fa notare che il periodo non sembra dei migliori per lanciarsi in una nuova attività, risponde che però vale anche la pena avere fiducia ed essere positivi. «Era da un po’ che pensavo di aprire il negozio, che è comunque piccolo  – afferma –, e il contributo del Comune mi ha dato la spinta giusta. Diciamo che in famiglia siamo ci siamo stati contagiati dalla voglia di metterci in proprio. Mia figlia ha aperto a febbraio con il suo compagno un ristorante a Gazzaniga (La Follia ndr.) e anche io ho trovato il momento giusto per partire». 




Malvestiti: «In aiuto alle famiglie per ripartire»

L’Expo come opportunità, l’attenzione alla famiglia che deve tornare ad essere perno dell’economia, lo sviluppo dei distretti del commercio e la vicinanza alle aziende. Sono i punti cardine sui quali il presidente dell’Ascom Paolo Malvestiti ha impostato la propria relazione all’Assemblea annuale, lunedì scorso in Fiera. Un discorso concreto, come la situazione richiede, ovvero «la crisi più lunga e profonda che il nostro Paese ha conosciuto dal dopoguerra ad oggi, testimoniata dalla nostra discesa in piazza lo scorso 18 febbraio per chiedere risposte chiare ed efficaci al Governo. Una crisi che ha lasciato un'Italia più povera e che non lascia intravedere grandi spiragli».

Per il terziario solo deboli segnali
Nella nostra provincia, secondo l’indagine congiunturale della Camera di Commercio al primo trimestre 2014, per il terziario si coglie una leggerissima ripresa solo in alcuni settori. «Il giro d’affari del commercio al dettaglio è in calo dell’1,9% su base annua, con un settore alimentare che perde il 5,2% – ha ricordato Malvestiti -, mentre annotiamo una sostanziale stabilità del non alimentare (+0,2%). Purtroppo il commercio non specializzato ha ancora una perdita, del 3,4%, mentre c’è un piccolo miglioramento nei servizi, per cui il giro d’affari è in aumento dello 0,6% e l’occupazione denota una piccola crescita».

«La famiglia torni motore dell’economia»
Per ridare ossigeno al comparto è fondamentale che riprenda quota il potere di acquisto delle famiglie. «La famiglia – ha sottolineato il presidente – deve ritornare ad essere al centro della nostra economia ed è da questa consapevolezza che nascono molte delle iniziative che i nostri imprenditori e i distretti del commercio bergamaschi hanno messo in campo per incentivare i consumi, con card, sconti, schede di raccolta punti, lotterie. Iniziative che nell’ultimo anno hanno coinvolto 12 distretti, 1.500 commercianti, 250mila consumatori, per un giro d’affari di mezzo milione di euro».

Distretti del commercio verso il potenziamento
I distretti del commercio, che in Bergamasca sono 28, rappresentano la svolta nelle politiche di rilancio, ma la loro azione può e deve essere potenziata. «Sono un esempio di integrazione tra negozi, botteghe artigiane, servizi privati e pubblici per il cittadino. Offrono un clima accogliente e funzionale nei centri storici dei nostri comuni e sono una leva fondamentale per lo sviluppo ed in modo particolare per il turismo – ha rilevato il presidente dell’Ascom -. Dobbiamo avere una visione unitaria e strategica e in tal senso ci stiamo muovendo per coordinarli e rendere la loro azione più efficace ed efficiente».

No al mito delle chiusure al traffico
Il rilancio dei negozi passa necessariamente dal confronto con le amministrazioni comunali. «La regolamentazione delle aree di traffico limitato – ha citato in particolare Malvestiti – deve essere orientata alla armonizzazione dell’ambiente con le esigenze del cittadino e delle imprese commerciali che operano all’interno. Il principio di collaborazione tra pubblico e privato è indispensabile per la tutela degli interessi dei cittadini e delle imprese. Quindi diciamo no al mito delle chiusure del traffico con le esagerazioni ecologiche e ambientali».

«Expo è già una realtà per più di mille aziende»
Lo slancio ulteriore al coordinamento e a fare bene viene da Expo, «opportunità per rendere il nostro territorio sempre più bello da vivere e da visitare», che si fa ogni giorno più reale. «Expo c’è già – ha infatti evidenziato -. È una cosa vera e che sta già funzionando. Ad oggi sono state assegnate gare per forniture di beni e servizi e lavori per oltre 800 milioni di euro che hanno coinvolto circa 1.100 aziende. Per quanto riguarda la nostra Associazione i settori per i quali stiamo lavorando alacremente riguardano il sistema dell’accoglienza e della ricezione alberghiera, della ristorazione e della valorizzazione dei prodotti tipici, dello shopping e dei servizi». Da giugno in Ascom sarà presente anche un punto informativo sull’Expo, in collaborazione con  Bergamo Sviluppo, e l’assemblea stessa ha avuto come sfondo il logo del Sistema Bergamo per Expo che raffigurerà visivamente il nostro territorio nel Padiglione Italia.

«Vicini alle imprese con servizi innovativi»
Per quanto riguarda le politiche associative, l’obiettivo è garantire più assistenza e più servizi qualificati, accanto alla consolidata attività di rappresentanza con le Istituzioni. Credito, lavoro – compresa la delicata assistenza nella gestione delle crisi aziendali -, fiscale, sistemi gestionali e formazione sono le aree che l’Ascom presidia puntualmente, affiancate da sportelli dedicati ai temi emergenti, come l’analisi finanziaria, il sostegno all’innovazione e allo sviluppo e l’assistenza all’internazionalizzazione, novità sulla quale si stanno facendo i primi passi.




“AllenApp”, anche un tablet può essere utile nel reinserimento sociale 

Grazie a una serie di applicazioni, possibile supportare chi soffre di disabilità cognitivo-relazionali. Bozzolo: «La tecnologia oggi permette a persone con handicap di superare le proprie limitazioni»

La tecnologia non più solo come opportunità, ma come una necessità per migliorare la vita di tutti i giorni. Nasce da questa consapevolezza e come strumento a favore di tutte quelle persone, in Italia circa 750 mila, che soffrono di disabilità cognitivo-relazionali il progetto AllenApp della cooperativa sociale Progettazione di Pedrengo. Obiettivo promuovere l’acquisizione di un maggior livello di autonomia, crescita personale e reinserimento sociale e lavorativo attraverso l’utilizzo di un tablet e di applicazioni (app) specifiche.
«Negli ultimi 20 anni la tecnologia ha consentito di creare attrezzature che permettono a persone con handicap di affrontare le proprie limitazioni – spiega Alvaro Bozzolo, presidente della cooperativa affiliata a Confcooperative Bergamo -. Lo sviluppo della ricerca non ha, però, riguardato persone con disabilità e handicap cognitivi e relazionali e se negli anni la qualità dell’assistenza si è elevata, gli ausili tecnologici per la disabilità cognitivo-relazionale sono tendenti a zero. Per questo abbiamo ideato AllenApp, un programma di ausili formato da un tablet e da una serie di App appositamente studiati e selezionati per la stimolazione e il supporto all’utilizzo delle funzioni cognitive e dell’accrescimento delle competenze relazionali con l’obiettivo di migliorare la capacità di affrontare autonomamente la vita di tutti giorni».
I bisogni di persone con difficoltà intellettive sono infatti legati alla gestione della vita quotidiana: le disabilità cognitive comportano difficoltà pratiche che interessano memoria, percezione, comprensione dei concetti e risoluzione di problemi oltre a difficoltà relazionali conseguenti  a incompetenze sociali e di interazione con gli altri. Tutti problemi risolvibili grazie all’ausilio dell’informatica: le applicazioni di AllenApp sono studiate per la stimolazione delle funzioni che la lesione ha fatto perdere, utilizzabili da una vasta platea di disabili. Le App riguardano lo sviluppo di capacità sociali semplici e complesse come «preparare il caffè», «andare alla Posta», «organizzare una festa», «vestirsi» in funzione della temperatura esterna.
«Il mercato – spiega il Bozzolo – propone molti software per lo sviluppo cognitivo tutti destinati a un’età evolutiva per la scuola, mentre esistono pochissimi programmi per la disabilità per persone che per la vita di tutti i giorni necessitano di esercitazioni costanti, di allenamento cerebrale, di aiuto per “ricordare”. Con AllenApp mettiamo a disposizione “pacchetti” di applicazioni che consentono di confezionale un prodotto individuale funzionale ad ogni specifica area di svantaggio». Il metodo è semplice: dopo una valutazione della capacità si predispone sul tablet un  «programma» di 10 -15 App, funzionali alle difficoltà individuate. Le App considerano la pertinenza dei contenuti, la facilità del linguaggio, gli schemi cognitivi, l’immediatezza percettiva, la capacità di creare interesse e fornire gratificazione e si aggiornano in relazione al livello di abilità e autonomia raggiunto.
Oltre a ipotizzare lo sviluppo di nuove competenze e capacità, l’utilizzo di AllenApp consente anche di supportare le persone e i loro familiari. «Supporti per stimolare la memoria, mantenere attenzione, orientarsi negli spazi, realizzare procedure,  gestire la quotidianità sono funzionali anche alla famiglia di un disabile cognitivo – sottolinea Bozzolo -. Migliorare, mantenere, utilizzare al meglio le competenze residue favorisce il rientro al lavoro, diminuisce il carico assistenziale, migliora la qualità della vita di tutti.?Per questo, alla luce dell’importante evoluzione tecnologica degli ultimi anni, utilizzare il mondo informatico ai fini riabilitativi «cognitivi-ecologici» oltre che una opportunità diventa una necessità».




L’ASSEMBLEA / UBI Banca, passano le modifiche statutarie

Sì, a larghissima maggioranza, dell'assemblea di Ubi Banca alla modifica dello statuto. Sabato scorso, alla fiera di Brescia, erano rappresentati 6.980 soci, pari al 26,47% del capitale sociale: 2.939 in proprio, 3.872 per delega e 169 in rappresentanza. Hanno votato a favore dello statuto 6.870 soci, in rappresentanza del 26,43% del capitale, mentre i contrari sono stati 95 e gli astenuti 15. Nonostante questi numeri, le voci discordanti non sono mancate, a partire dai cinque consiglieri della lista di minoranza. I quali hanno sottolineato come  «d’ora in avanti sarà impossibile candidarsi senza alle avere alle spalle 20-30 milioni di euro di investimento in azioni, anche comprate a debito da imprenditori pericolanti per entrare nella stanza bottoni". Per il consigliere Andrea Resti "non sarà possibile partecipare per senso civico e spirito di servizio, cose di cui una banca popolare dovrebbe nutrirsi».
Il presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, ha invece evidenziato che la nuova governance rappresenta «una cornice entro la quale tutti i soci, gli amministratori e i dipendenti possono muoversi per favorire lo sviluppo competitivo della banca» nonché «un'apertura verso quella parte di soci che portano il capitale necessario per affrontare le sfide in una fase in cui ci viene chiesto un rafforzamento del patrimonio».
Entrando più nel dettaglio delle modifiche approvate, oggi per presentare una lista in assemblea sono necessarie le firme di 500 soci o il possesso di almeno lo 0,5% del capitale (circa 20 milioni agli attuali valori di borsa). La riforma renderà indispensabili entrambi i requisiti, con l'obiettivo di sbarrare la strada a formazioni con una rappresentanza marginale in termini di capitale. Ubi ha poi deciso la riduzione da 23 a 17 dei componenti del Consiglio di Sorveglianza e da 11 a 9 di quelli di Gestione, al cui interno sarà garantita la presenza di dirigenti apicali della banca. Rafforzati inoltre i requisiti di professionalità per i membri del CdS e l'introduzione di limiti di età per l'assunzione delle cariche
Col nuovo statuto è stata introdotta anche la video-conferenza nelle adunanze assembleari e l'aumento del numero di deleghe fino a cinque per ogni socio, per favorire la partecipazione assembleare. Infine, è stata approvata la distribuzione di un dividendo unitario di 0,06 euro alle 900.048.572 azioni ordinarie di UBI Banca in circolazione, per un monte dividendi complessivamente pari a circa 54 milioni di euro, a valere sull’utile della Capogruppo. Il dividendo sarà messo in pagamento con data di stacco, record date e data di pagamento rispettivamente il 19, 21 e 22 maggio prossimi.




Una “bussola” on line per orientarsi nel mercato del lavoro

Confindustria Bergamo e l’Assessorato al Lavoro della Provincia di Bergamo hanno realizzato una iniziativa a supporto della nuova occupazione rivolta sia al personale disoccupato residente in provincia di Bergamo, sia ai datori di lavoro interessati a conoscere nel dettaglio le agevolazioni e i finanziamenti fruibili in caso di assunzione di nuovo personale.
L’impegno si è concretizzato nell’attivazione di un sportello informativo on line, liberamente accessibile all’indirizzo www.assunzioneagevolata.it, implementato e periodicamente aggiornato da un gruppo di lavoro composto da funzionari dell’Associazione esperti di diritto del lavoro e da operatori del Servizio Lavoro della Provincia di Bergamo.
L’intervento – che vuole rappresentare un servizio offerto al territorio a sostegno del mercato del lavoro – deriva dalla considerazione che la normativa vigente, articolata e mutevole, propone soluzioni d’interesse ma fortemente differenziate in relazione alle molteplici situazioni, oggettive e soggettive, che possono connotare i singoli processi di assunzione.
Si rende pertanto opportuno – si legge in una nota firmata da Matteo Zanetti, vicepresidente di Confindustria Bergamo
e da Giuliano Capetti, assessore provinciale al Lavoro – uno strumento dinamico e continuamente aggiornato che, come una bussola, aiuti costantemente sia gli operatori aziendali sia le persone intenzionate ad immettersi nel mercato del lavoro a orientarsi tra le molteplici e variabili formule di riduzione contributiva, fiscale e di finanziamento, diretto o indiretto, introdotte e continuamente riadattate dalla successione dei provvedimenti legislativi e amministrativi.
La disciplina delle agevolazioni e dei finanziamenti è composta da tre livelli di regolamentazione (nazionale, regionale, locale) introduttivi di procedure intersecate, in parte complementari ed in parte sovrapposte, quindi si caratterizza per una complessità che rende opportuna una visione di insieme, una analisi schematica ma anche un grado di approfondimento adeguato, spesso non rinvenibile negli ordinari canali informativi già attivi a livello locale.
Lo sforzo divulgativo, che si è ritenuto realizzabile con particolare efficacia attraverso l’implementazione del portale on line deve poi necessariamente completarsi con l’ulteriore sostegno informativo offerto dai servizi dedicati della pubblica amministrazione locale, che attraverso la rete territoriale dei centri per l’impiego, all’occorrenza supportati per specifiche iniziative anche da Confindustria Bergamo, possono dare ulteriore riscontro e supporto ai datori di lavoro e ai lavoratori interessati a meglio comprendere le opportunità e le modalità di fruizione delle formule agevolative e dei finanziamenti disponibili.
Tutte queste riflessioni hanno quindi indotto la realizzazione del sito “guida alle assunzioni agevolate”, composto di schede tematiche, note di approfondimento, estratti di disposizioni normative, documenti amministrativi, link tematici, che si avvale di un continuo supporto tecnico da parte degli uffici di Confindustria Bergamo e dell’amministrazione provinciale per un aggiornamento costante.
Si tratta di una iniziativa – annotano Zanetti e Capetti – realizzata con l’auspicio che il mercato del lavoro locale possa, nei prossimi mesi, avvantaggiarsi degli effetti di una ripresa produttiva da tempo auspicata e che, in considerazione dei primi segnali emersi all’inizio del corrente anno, potrebbe forse trovare una parziale declinazione positiva nel 2014, pur nella consapevolezza delle criticità certamente indotte da 5 anni di crisi congiunturale, quindi della difficoltà di operare un recupero occupazionale che attenui significativamente la situazione ancora fortemente negativa riscontrata nel 2013.
Confindustria Bergamo e l’Assessorato al lavoro, istruzione e formazione della Provincia di Bergamo hanno condiviso che è comunque indispensabile guardare al futuro, aiutando imprese e lavoratori, anche con strumenti operativi e pragmatici, a concretizzare al meglio le dinamiche occupazionali che si potranno gradualmente delineare. 




Confartigianato Bergamo verso l’assemblea. La fedeltà associativa è a prova di crisi

Fervono i preparativi per la 69ª Assemblea generale di Confartigianato Bergamo, il principale appuntamento statutario dell’Organizzazione di via Torretta che, anche quest’anno, si svolgerà in due momenti distinti. Il primo appuntamento sarà sabato 24 maggio, alle 10, con la parte privata riservata ai soci chiamati ad esaminare e approvare il bilancio 2013.
È invece fissata per sabato 5 luglio, nell’Auditorium, l’assemblea aperta al pubblico che vedrà anche la presenza del presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, assieme ai rappresentanti del mondo politico ed istituzionale. Come ogni anno l’incontro sarà l’occasione per fare il punto sull’andamento dell’Organizzazione e sulle dinamiche che hanno interessato il mondo dell’artigianato e della piccola imprenditoria. «Non possiamo nascondere – spiega il presidente Angelo Carrara – che l’anno trascorso sia stato in assoluto il più negativo dall’inizio dalla crisi e che le aziende artigiane abbiano sentito più che mai il peso di una burocrazia opprimente che sembra faccia di tutto per ostacolare la voglia di investire e di innovare. Nonostante questo, il 2013 ha visto la nostra Organizzazione chiudere il tesseramento con una sostanziale tenuta e con percentuale di rinnovo delle ditte vicina al 96 per cento. Questo dimostra come le imprese, nonostante tutto, continuino ad avere fiducia in chi da sempre lotta al loro fianco, soprattutto nei momenti di difficoltà. Gli artigiani ci hanno voluto ripagare degli enormi sforzi, in termini di servizi per la competitività, formazione e internazionalizzazione, che abbiamo messo in campo per supportare la loro competitività».
Analizzando la distribuzione territoriale delle imprese associate emerge come, ad aver registrato le percentuali di rinnovi più elevate, siano state in particolare quelle ubicate nei Poli di Zogno e di Albino, rispettivamente con il 98,56% e il 97,41%.
Un dato interessante, poi, registra la distribuzione delle ditte nelle diverse Aree di mestiere, dove il settore dell’Impiantistica segna addirittura un’impennata rispetto al 2012, con il 102,21% dei rinnovi (ovvero una crescita del 2,21% di ditte tesserate). A seguire il comparto dei Servizi alle persone, con il 97,34% dei rinnovi, e quello dei Servizi con il 97,10%.
«La strada da fare è ancora molta – continua Carrara – ma sono convinto che le iniziative e i progetti realizzati in questi ultimi anni stiano andando nella giusta direzione. Sono, infatti, diversi i fronti su cui stiamo operando. Da un lato stiamo promuovendo una serie di opportunità per abbattere e razionalizzare i costi e le spese aziendali, mi riferisco, in particolare, allo Sportello Energia e gas che, grazie al consorzio CEnPI, sta permettendo di ottenere significativi risparmi in bolletta. O, ancora, allo Sportello assicurativo, novità del 2013, che consente di districarsi fra le varie polizze scegliendo quelle più adatte alle singole imprese. Dall’altro, grazie ad un potenziamento dell’offerta formativa, seminariale e consulenziale, oltre ad alcuni accordi stipulati con enti e istituzioni estere, stiamo promuovendo l’internazionalizzazione e l’aggregazione delle Pmi, due fattori ormai imprescindibili per poter riagganciare i pur timidi segnali di ripresa che si stanno intravedendo».
«Senza dimenticare – conclude il presidente di Confartigianato Bergamo – il grande progetto sul Welfare, che ci vede impegnati ormai da alcuni anni, con il quale stiamo studiando nuove forme strutturate di tutela e di assistenza. Questa sarà una delle più importanti sfide del futuro, affinché anche il mondo dell’artigianato possa godere di un welfare che sia più moderno, inclusivo e, soprattutto, “comunitario”».