Il Rotary Club Bergamo Ovest premia il restauratore Blumer

nella foto: Franco Blumer (a sinistra) riceve il premio da Alessandro Masera

Il 13 gennaio scorso, nel corso della riunione conviviale del Rotary Club Bergamo Ovest, il presidente Alessandro Masera ha conferito a Franco Blumer il Premio Professionalità 2014 per la sua attività di artista orafo e restauratore. Blumer, oltre a svolgere la sua opera di orafo e restauratore con la moglie Anna, nelle bottega di via Aquila Nera, ha restaurato il patrimonio del Tesoro del Duomo di Milano per conto della veneranda fabbrica del Duomo. Un esempio di creatività ed innovazione per l’utilizzo di tecniche avanzate nel restauro, ma anche di dedizione al lavoro in condizioni difficili (il ripristino della doratura della Madonnina del duomo a 110 metri di altezza).




“Dolci sogni liberi”, il laboratorio di pasticceria varca la soglia del carcere 

Si chiama «Dolci sogni liberi» ed è molto di più di un laboratorio di pasticceria per i detenuti del carcere di Bergamo. La cooperativa Calimero ha infatti messo in pista un progetto sociale allargato finalizzato al reinserimento lavorativo per far sì che i detenuti possano essere gli attori protagonisti del loro destino prima dentro e poi fuori dal carcere.  «Cosa c'è di più dignitoso di creare un'attività lavorativa che garantisca un minimo di autonomia e soprattutto occupi in  modo concreto una buona parte della giornata del detenuto, che così non la passa in uno spazio tre metri per tre?» spiega Rosa Lucia Tramontano. La direttore della Calimero nei mesi scorsi ha dato il via al laboratorio grazie all’ultimo finanziamento dell’Asl di Bergamo «in merito agli interventi a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e delle loro famiglie» (ex dgr 4333/2012) che prevedeva un area specifica sull’ «Implementazione dei corsi di formazione professionale da realizzare durante il periodo della carcerazione, così da consentire l’acquisizione di abilità specifiche che favoriscano, anche attraverso un contributo di sostentamento, il reinserimento lavorativo e sociale»,  e poter poi dare il via a una nuova attività imprenditoriale.
«Con una parte di questo finanziamento la cooperativa ha acquistato dall’Aspan, l’Associazione panificatori artigiani della provincia di Bergamo, le macchine che erano già istallate nel laboratorio, un forno industriale, impastatrici e spezzatrici e ha  ingaggiato un maestro d’arte bianca che desse ai ragazzi le basi per la produzione – spiega Tramontano –. Sono poi intervenuti anche i formatori del consorzio Coesi di Bergamo per la sicurezza e l’Hccp e tutto quello che la legge chiede sulla manipolazione e la conservazione degli alimenti. Stiamo costruendo una piccola squadra di pasticceri e panificatori che possa “sfornare” dei prodotti nuovi ed equi sotto ogni profilo».
Dalla parole ai fatti e la cooperativa Calimero ha messo in mostra le «golosità» del laboratorio alla fiera Creattiva di Bergamo dove per l’occasione sono stati presentati anche i prodotti di coltivazione biologica sperimentata all’interno della casa circondariale di via Gleno e gestita dalla coop Aretè. Il tutto cercando di seguire una logica equosolidale: «Stiamo collaborando con la cooperativa Equomercato  di Cantù che fornisce i negozi equosolidali sul territorio, acquistando da loro lo zucchero di canna, i frutti e le marmellate che provengono dai paesi Africani  e Messicani – spiega Tramontano -. A questo si aggiunge l’utilizzo della farina bergamasca dei mulini del territorio per la produzione di biscotti e crostatine  a “km 0”».
Il progetto, che ha già riscosso molti apprezzamenti, potrebbe essere oggetto di un secondo finanziamento necessario proprio a potenziare la struttura e a avere più risorse da spendere per il suo miglioramento. L’obiettivo è infatti quello di renderlo un laboratorio permanente di produzione specifica per il suo mantenimento e di formazione: «Si apriranno altre opportunità per altri detenuti, poiché naturalmente il detenuto per fortuna prima o poi esce dal carcere, ma il laboratorio deve sempre avere forze nuove che sono in grado di mandarlo avanti – conclude Tramontano -. Non è escluso che negli anni questo laboratorio possa dar vita ad una cooperativa autonoma gestita anche da soggetti svantaggiati, cioè i detenuti, che faranno di questa esperienza il loro trampolino di lancio verso una libertà dignitosa».




Impatto acustico, meno burocrazia per i pubblici esercizi

Semplificazione sì, ma mirata. Così è stata aggiornata la disciplina regionale (DGR n. 8313 del 2002) sulla documentazione di previsione di impatto acustico di cui i pubblici esercizi sono tenuti a dotarsi per l’avvio dell’attività, approvata dalla Giunta della Lombardia (deliberazione X/1217 pubblicata sul Burl serie ordinaria n. 3 del 15 gennaio 2014) accogliendo le richieste di Confcommercio Lombardia e Fipe di minori oneri amministrativi a carico delle imprese. Il provvedimento individua tre casi in cui è prevista una dichiarazione sostitutiva del gestore invece della certificazione di un tecnico abilitato e fornisce indicazioni per facilitare la predisposizione della documentazione nei casi in cui resta necessario rivolgersi al tecnico.
«La precedente normativa regionale in materia è del 2002», ricorda il vicedirettore dell’Ascom di Bergamo Oscar Fusini, che ha preso parte al confronto sulle proposte di semplificazione. «La nuova disciplina si è resa necessaria anche per rispondere ai mutamenti che nel frattempo sono intervenuti nel settore. C’è stata, di fatto, la liberalizzazione delle licenze oltre a quella degli orari e con il Decreto Monti sono state introdotte semplificazioni sul piano della dichiarazione dell’impatto acustico, ma nel contempo è cresciuta la conflittualità tra cittadini e pubblici esercizi, molto presente in un capoluogo come Milano, ma anche a Bergamo. «L’aggiornamento – rileva – rappresenta un punto di equilibrio tra l’attenzione alla libertà d’impresa e il rispetto delle esigenze di residenti e cittadini, evitando soprattutto di appesantire con costi e adempimenti quelle attività che non presentano significative criticità dal punto di vista dell’impatto acustico».
Senza dimenticare che al di là dei paletti posti dalle normative conta più di tutto la capacità di instaurare buoni rapporti di vicinato. «Oltre ad adempiere agli obblighi – sottolinea Fusini –, il gestore deve sapere sempre e comunque che l’attività è inserita in un contesto, tener conto delle condizioni particolari ed essere in grado anche di prevenire eventuali problemi legati al disturbo della quiete. Ma anche da parte dei residenti servirebbe una maggiore tolleranza: oggi è minima e si intavolano azioni anche per piccoli o sporadici episodi».
Se il provvedimento regionale semplifica gli adempimenti, le soglie di rumorosità restano quelle fissate dalla normativa nazionale ed è su queste che Fusini riflette e lancia una provocazione: «Il limite alle emissioni per la fascia dalle 22 alle 6 è davvero molto basso ed è inutile nascondere che penalizza gli esercenti. Non mi sembra uno sproposito pensare a fasce orarie differenziate a seconda del giorno della settimana, ad esempio facendo scattare i limiti alle 24 il venerdì e il sabato, offrendo così qualche possibilità in più alle attività».

Ecco quando basta la dichiarazione del gestore

La documentazione di previsione di impatto acustico è resa in forma di dichiarazione sostitutiva da parte del titolare/gestore se il pubblico esercizio o il circolo privato rientra in uno dei seguenti casi.
Caso 1: apertura dopo le 6; chiusura non oltre le 22; non viene effettuato dj set; non viene effettuata musica live; non vengono svolti intrattenimenti danzanti; assenza di impianti di diffusione sonora in esterno.
Caso 2: strutturalmente non connesso con edifici con destinazione d’uso residenziale; situato a più di 50 m da edifici ad uso residenziale; non viene effettuato dj set; non viene effettuata musica live; non vengono svolti intrattenimenti danzanti; assenza di impianti di diffusione sonora in esterno.
Caso 3: assenza di impianti di diffusione sonora con potenza complessiva superiore a 50 watt e assenza di subwoofer; assenza di impianti di diffusione sonora in esterno; non viene effettuato dj set; non viene effettuata musica live; non vengono svolti intrattenimenti danzanti; assenza di impianti di trattamento dell’aria installati in ambiente esterno oppure presenza di un unico impianto di trattamento dell’aria installato in ambiente esterno, dotato di certificazione di emissione massima ad 1 metro di distanza non superiore a 50 dB(A); assenza di plateatico esterno o presenza di plateatico esterno con capienza massima di 12 persone e fruibile non oltre le ore 24. 




Rilancio della compravendita immobiliare, accordo tra Fimaa Bergamo e MLS REplat

Il presidente della Fimaa Bergamo (la Federazione Italiana Mediatori e agenti d’Affari) Luciano Patelli e il Master Frimm Lombardia per il network MLS REplat, Giuliano Tito, hanno firmato un accordo di partnership della durata di quattro anni (2014 – 2018) che punta a stabilire una proficua collaborazione tra le parti: nello specifico, la sezione di Bergamo della Fimaa si occuperà di promuovere REplat, il Multiple Listing Service per la compravendita in collaborazione tra agenti immobiliari creato da Frimm, presso i suoi associati con un esclusivo listino a loro dedicato. Inoltre, Fimaa Bergamo e MLS REplat organizzeranno insieme una serie di corsi di formazione, eventi ad hoc per gli operatori del mercato del mattone e tutto quanto necessario per diffondere MLS REplat all’interno del network di FIMAA Bergamo.
“Questo firmato con i colleghi di Fimaa – afferma il responsabile del network lombardo Giuliano Tito – è un accordo fondamentale per il network MLS REplat della provincia di Bergamo che contribuirà in maniera decisiva a trasformare Bergamo nel secondo polo della collaborazione immobiliare della regione Lombardia. Un vero e proprio network nel network, in cui ogni agente beneficerà dei vantaggi del MLS e dell’appartenenza a un’associazione di categoria come Fimaa”.
La convenzione stilata con REplat consente di agevolare la buona riuscita di una transazione immobiliare favorendo l’incontro tra domanda e offerta e garantisce l’operatività nel settore aste e stralci, con un’assistenza legale e una formazione costante:  “Una nuova filosofia di collaborazione si sta imponendo nel nostro settore, con uno strumento B2B innovativo e concreto come la piattaforma Re-Plat- sottolinea Luciano Patelli, presidente Fimaa Bergamo e segretario di Fimaa Lombardia -. Il portale rappresenta un modo agevole per rispondere alle richieste dei clienti in tempi brevi. Ampliando il mercato e condividendo la banca dati immobili con altre agenzie, si possono incrementare le vendite, inserendo condizioni contrattuali trasparenti e modulabili a seconda dell’immobile proposto. La forza di Re-Plat sta nel poter contare su un fondo di garanzia chiamato a dirimere ogni eventuale controversia, oltre che nella formazione sulla gestione di immobili in sofferenza, una nuova sfida che gli agenti sono chiamati ad affrontare”.




InGruppo ricorda Veronelli e dona 12mila euro a “Un porto per noi”

nella foto: Luigi Veronelli

La serata di beneficenza ad alto contenuto enogastronomico svoltasi in Fiera il 2 dicembre scorso, che ha visto impegnati ai fornelli gli chef che hanno dato vita all’iniziativa InGruppo, contribuirà a realizzare un importante progetto. Nel corso della serata sono stati infatti raccolti 12mila euro, somma che sarà interamente devoluta all’Associazione Onlus “Un porto per noi”, Centro di Informazione, ascolto e cura per ansia e depressione.
Sempre InGruppo, il prossimo 2 febbraio, nell’ottantottesimo anno dalla nascita di Veronelli, ricorderà il grande maestro omaggiando i clienti con una bottiglia di Valcalepio rosso 2011 offerta dal Consorzio di Tutela. 3500 le bottiglie che per l’occasione avranno un’etichetta commemorativa. Il migliore modo per ricordare il cantore delle vigne e dei vignaioli con il rituale millenario di alzare le coppe del nettare divino. I 15 ristoratori di InGruppo sono: A’Anteprima, Al Rustico, Al Vigneto, Antica Osteria dei Camelì, Colleoni&dell’Angelo, Collina, Da Vittorio, Frosio, Il Saraceno, La Caprese, Lio Pellegrini, LoRo, Osteria della Brughiera, Posta, Roof Garden.




Promos, l’export bergamasco resta in buona salute

nella foto: Andrea Bonalumi

L’Asia, specialmente centrale, segna una battuta d’arresto nelle vendite oltre confine. La crescita delle esportazioni è trainata dal Nord America (+45,7 %), dall’America centro-meridionale (+15,7%) e dai Paesi africani. Andrea Bonalumi, dirigente Promos, azienda speciale per le attività internazionali della Camera di Commercio di Milano, a tre anni dalla costituzione della sede bergamasca nel febbraio 2011, tira le somme dell’attività svolta e fa il punto sull’export di prodotti e servizi made in Bergamo, tra limiti e nuove opportunità da cogliere. Le esportazioni bergamasche crescono ad un ritmo superiore – segnando un +5,9% – a quelli del resto d’Italia e della stessa Lombardia (entrambe a 3,7%): decollano con una crescita a due cifre apparecchi elettronici e ottici, agroalimentare e metalli e prodotti in metallo e anche il settore di punta dell’export provinciale, i macchinari, registra un + 8,9%. Crescono anche i servizi ma, in chiave Expo, i riflettori sono puntati sui prodotti enogastronomici e agricoli, promossi  con missioni in Russia, Cina, India, Regno Unito, Stati Uniti e Hong Kong. “Expo sarà l’evento più importante che si svolgerà in Italia nei prossimi dieci anni e sarà l’occasione per promuovere l’eccellenza della nostra imprenditoria, oltre che dei suoi prodotti – sottolinea Andrea Bonalumi -. L’Esposizione Universale genererà un indotto rappresentato da nuove attività che si creeranno dall’internazionalizzazione di pmi e rappresenterà  anche un motivo di visita per l’intero territorio lombardo che stiamo promuovendo a livello turistico attraverso la nuova società Explora”.
Qual è il bilancio dalla costituzione di Promos Bergamo? Quale il contributo all’internazionalizzazione d’impresa?
“Il bilancio dell’attività svolta nel corso dei tre anni dalla creazione di Promos Bergamo  è stato senza dubbio positivo e ha permesso la realizzazione di oltre 20 iniziative promozionali ed eventi in Italia, all’estero e sul territorio bergamasco. Il servizio alle imprese di Promos è risultato essere utile ed efficace grazie all’ottima collaborazione con la Camera di commercio di Bergamo e agli enti e alle istituzioni locali con cui collaboriamo quotidianamente, che hanno una conoscenza capillare del territorio e delle sue imprese. Tra queste, in particolare, segnalo la collaborazione avviata ormai da qualche tempo con le Banche di Credito Cooperativo della Bergamasca, con cui abbiamo avviato numerose attività congiunte dedicate all’internazionalizzazione delle Pmi del territorio orobico; la collaborazione con la Popolare di Bergamo, con cui, solo per citare l’ultima iniziativa, abbiamo organizzato qualche mese fa una missione imprenditoriale in Vietnam, la partnership ormai consolidata e sempre proficua con il Creberg, da cui sono nate numerose iniziative e servizi a favore delle imprese del territorio e con Cdo Bergamo, con cui abbiamo già realizzato iniziative congiunte nel 2013 e continueremo ad organizzarle anche quest’anno. Queste fondamentali partnership hanno contributo al coinvolgimento di oltre 500 imprese bergamasche nelle nostre attività dall’apertura di Promos Bergamo ad oggi”.
Il made in Bergamo e in Lombardy in che misura vale e pesa ancora?
“Nell’attuale contesto economico certamente non roseo, se analizziamo l’andamento dell’economia bergamasca e in particolare le relazioni commerciali con l’estero, troviamo alcuni spunti molto interessanti. L’export della provincia di Bergamo nel secondo trimestre del 2013 ha raggiunto un valore di quasi 3 miliardi e mezzo di euro, in aumento sul trimestre precedente ma in calo del -0,7 per cento su base annua. Nello stesso periodo le importazioni destinate alla provincia valgono quasi 2 miliardi, poco meno del valore del trimestre precedente ma con una diminuzione del -8,7 per cento nel confronto tendenziale. Nel dato consolidato del primo semestre, l’export provinciale della prima metà del 2013 vale 6,6 miliardi, mentre l’import è pari a 3,8 miliardi. La leggera flessione delle esportazioni è determinata dal risultato verso i mercati Ue (-3,7%) mentre è ancora in crescita l’export destinato ai paesi extra Ue (+4,4%) e il saldo tra esportazioni e importazioni è positivo, con un valore di 2,7 miliardi (rispetto ai 2,5 nel primo semestre del 2012).
Analizzando i settori, i dati positivi più rilevanti provengono dall’export di macchinari, seguiti da prodotti chimici e alimentari. Mezzi di trasporto e prodotti in metallo pesano in misura significativa sul complessivo risultato negativo. Dall’analisi delle aree geografiche, emerge che la contrazione dell’export verso l’Eurozona sottrae più di 2 punti alla dinamica tendenziale (la sola Germania ne toglie 1,3); contribuiscono al dato negativo anche Nord America, i paesi non Euro dell’Unione Europea e l’Asia centrale. Controbilanciano la caduta le esportazioni verso Asia Orientale, Medio Oriente e Africa”. 
Quali sono i consigli per le imprese che muovono i primi passi all’estero? Quanto contano gli investimenti sul prodotto e quanti quelli nel capitale umano?
“Il consiglio più prezioso per un’impresa che vuole estendere il proprio business all’estero è quello di non operare da sola. Per sviluppare la propria attività in un mercato estero è necessario conoscerne molteplici aspetti, sia di tipo economico che burocratico e muoversi in autonomia eleva di molto le percentuali di un possibile fallimento. Ecco perché Promos da oltre vent’anni assiste le imprese nei loro processi di internazionalizzazione, con lo scopo di mettere gli imprenditori nelle migliori condizioni per affrontare la complessità dei mercati a cui si rivolgono, fornendo loro consulenza e formazione, oltre che strumenti che ne facilitino l’accesso al credito. E proprio sul tema della formazione del capitale umano, Promos da qualche anno ha dato vita a NIBI – Nuovo Istituto di Business Internazionale che, anche sul territorio bergamasco, grazie al prezioso supporto di Bergamo Sviluppo, offre corsi di formazione dedicati alle specifiche necessità di imprenditori, export manager, consulenti e professionisti che svolgono attività e tengono relazioni economiche con i mercati esteri”.
Si esportano più servizi e meno prodotti?
“In Lombardia si concentra oltre un terzo (36,3%) di tutto l’export italiano e quasi il 50% delle importazioni. Le imprese lombarde, prevalentemente piccole e medie, che esportano i loro prodotti o servizi all’estero sono più di 50 mila. In questo contesto, il peso del settore dei servizi è molto rilevante, in particolare grazie al ruolo di Milano che è la città italiana leader del settore, ma i prodotti di eccellenza lombarda mantengono ancora una primazia nelle esportazioni regionali, in particolare in quei settori consolidati che rappresentano il fiore all’occhiello della produzione “Made in Lombardy” e più in generale dell’imprenditoria italiana”.
Quali sono i Paesi emergenti e i settori di maggiore interesse?
“Negli ultimi mesi sono i mercati extra europei ad attirare le nostre imprese, in particolare il Nord America, l’America centro-meridionale e i paesi africani, con particolare rilevanza ai paesi dell’Africa Sub-Sahariana. Si è invece registrato un leggero calo nelle vendite verso Asia centrale, mentre l’export verso l’Eurozona ha fatto registrare un incremento, seppur leggero”.
In avvicinamento ad Expo, il Food lombardo sta conquistando nuovi mercati, grazie anche alle missioni e al progetto Lombardia Food?
“La promozione del food lombardo, anche in previsione di Expo, è una delle priorità di Promos. Da qualche anno, in collaborazione con Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, abbiamo dato vita al progetto Lombardia Food, che ha tre obiettivi chiave: facilitare l’entrata di nuove imprese lombarde nei mercati target, aiutandole finanziariamente e nelle operazioni di certificazione e distribuzione dei prodotti; sostenere le imprese lombarde già attive nei mercati target, rafforzando la loro presenza e visibilità in loco tramite operazioni di marketing orientate ai consumatori locali e diffondere la consapevolezza che il consumo di prodotti eno-agroalimentari lombardi è sinonimo di alimentazione sana e corretta. Nel 2013 il progetto ha coinvolto oltre 70 imprese lombarde con attività in Russia, Cina, India, Regno Unito, Stati Uniti e Hong Kong. Nel 2014, nell’ambito del progetto, è previsto un incoming in Lombardia di operatori da Russia, Cina ed India oltre a missioni in Germania e Russia”.
Expo Milano può fare da traino a tutta l’imprenditoria lombarda?
“Expo è l’evento più importante che si svolgerà in Italia nei prossimi dieci anni e non coinvolge solo Milano o la Lombardia, ma l’intero Paese. L’Esposizione Universale sarà l’occasione per valorizzare il nostro territorio, i nostri prodotti, l’eccellenza della nostra imprenditoria, senza dimenticare che l’Expo genererà un indotto rappresentato da nuove attività che si creeranno dall’internazionalizzazione di Piccole e Medie Imprese e dalle grandi opere che già sono state fatte e di altre che si stanno concludendo. E’ importante comunicare bene queste opportunità, far capire ai cittadini e agli imprenditori il valore di questa manifestazione e la Camera di Commercio di Milano/Promos, insieme alla Società Expo 2015, si è attivata per sviluppare strumenti utili alle nostre imprese per la creazione di relazioni sia con i paesi partecipanti all’Esposizione che con imprese estere che visiteranno il nostro Paese nel corso dei sei mesi dell’Expo.
Inoltre, per valorizzare il turismo lombardo, la Camera di Commercio di Milano, Regione Lombardia e la società Expo 2015 hanno costituito pochi mesi fa la società Explora, che ha l’obiettivo di promuovere l’offerta turistica del territorio lombardo, in coordinamento con le realtà istituzionali associative locali in vista di Expo Milano 2015”.




Con l’Ascom parte un anno di “Vantaggi” 

Si apre un nuovo anno di privilegi e sconti per i soci Ascom, con 24 convenzioni per aiutare gli imprenditori a gestire la propria impresa, a competere sul territorio e a sfidare la crisi. Ascom Vantaggi mette a disposizione delle piccole e medie imprese del commercio, dei servizi e del turismo associate, un carnet di offerte solitamente dedicate a grandi imprese. Nel pacchetto di Ascom Vantaggi sono stati scelti partner che affiancano le aziende nell’attività di tutti i giorni, dalle spedizioni alla pubblicità, dalla sicurezza all’accesso ad internet, alla selezione del personale e alle risorse umane. Per rispondere alle esigenze di una maggiore sicurezza, Ascom ha tra i nuovi partner Secur-Shop, l’unico allarme sos video collegato con le forze dell’ordine per la sicurezza di persone e beni. Un’attenzione particolare in avvicinamento ad Expo, in un mercato sempre più globale e in una città sempre più turistica, è stata posta alle traduzioni e all’interpretariato: le imprese associate potranno infatti contare su sconti servizi offerti da Geakoinè. Per supportare i soci nella gestione delle risorse umane e nella selezione del personale entrano nel pacchetto Ascom Vantaggi i servizi su misura di ogni esigenza imprenditoriale offerti da Life-in Agenzia per il Lavoro. Non mancano agevolazioni per portare innovazione in ogni punto vendita e attività: l’accordo con Brevi Due prevede un buono sconto per l'acquisto di registratore di cassa ( pari a 150 euro) e  per l'acquisto di sistema touch-screen per pubblici esercizi (pari a 350 euro). Offrire l’accesso internet ai propri clienti ha, grazie alla partnership con Linkem Internet Revolution, un prezzo “politico” pari a 50 euro per un anno.  Sul fronte del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità d’impresa, figurano tra i nuovi accordi quello siglato con Ressolar per il servizio di raccolta gratuito degli oli da cucina esausti e di scarto, il rilascio del formulario obbligatorio, speciali promozioni  e sconti in diversi settori (energia, turismo, viaggi, consulenze ed altri servizi.).
Tra i nuovi partner, Essebi Italia assicura lo sconto del 20 per cento sui depuratori d’acqua e su altre soluzioni benessere. Confermata anche quest’anno la convenzione per incentivare consegne e commissioni ad impatto zero con Orobici Ecologistica, società che ad un prezzo competitivo porta a destinazione pacchi e pacchetti  dribblando il traffico cittadino in bicicletta per gli ordini più piccoli e con tricicli cargo per pacchi fino a 130 chili. Ascom ha rinnovato anche quest’anno l’accordo esclusivo con Poste Italiane che prevede di accedere al nuovo servizio di e-commerce a condizioni molto vantaggiose, avviando, gestendo e controllando tutti i processi della catena del commercio elettronico, dallo shop virtuale alla consegna del prodotto. Solo i soci Ascom possono infatti godere di sconti per aprire un negozio virtuale, gestire i sistemi di pagamento tramite la piattaforma delle Poste ed avere un report delle vendite, un’ assistenza marketing, dalla newsletter allo scouting, alla spedizione e al tracking degli ordini. Lo sconto sale per l’ “offerta master”, la soluzione completa per l’e-commerce che gestisce in modo integrato logistica, spedizione, pagamento e assistenza clienti, con tanto di servizio di gestione magazzino e logistica e contact center per i clienti.
Famiglia, sport e tempo libero. La costituzione lo scorso anno del nuovo gruppo Terziario Donna ha portato a siglare un’importante convenzione per semplificare la vita di chi è chiamato a farsi in quattro e a dividersi tra impresa e famiglia. Grazie all’accordo con Click Clack Family, nuovo luogo di incontro cittadino, con servizi e supporto per  le future mamme e per famiglie con bambini fino agli 11 anni. Diversi i servizi proposti dal centro: si comincia con le mamme che portano ancora in grembo il proprio bambino con corsi preparto per poi andare ad accompagnare le neo-mamme per la remise en forme post partum ed offrire loro un’alternativa all’asilo nido.  Per i più piccoli i corsi spaziano dalle lingue straniere, con il corso Kindermusik Abc English alla cucina su misura di Mini Chef a un’ampia proposta di laboratori pronti a sviluppare creatività e attitudini dei bimbi. E’ possibile utilizzare il Centro per realizzare feste, dal baby shower ai compleanni.
Agli sconti e ai vantaggi pensati per la gestione di ogni attività del commercio, del turismo e dei servizi, si affianca anche quest’anno un’interessante proposta di offerte per il tempo libero, dalla cultura allo sport al benessere. Agli accordi si è aggiunta la convenzione per la stagione di prosa e altri percorsi al Teatro Donizetti e al Teatro Sociale.  Gli associati avranno il privilegio di fruire dell’ingresso a prezzo ridotto per tutti gli spettacoli in calendario il  martedì, mercoledì e giovedì non festivi per la stagione di prosa, mentre per la rassegna Altri percorsi, in programma in Città Alta al Teatro Sociale, gli sconti varranno per tutti gli eventi in calendario. Per ottenere la riduzione sui prezzi dei biglietti basta esibire alla biglietteria del Teatro Donizetti la tessera di appartenenza ad Ascom. Per il tempo libero valgono anche quest’anno lo sconto del 15% sugli spettacoli (segnalati sul sito) in cartellone al Teatro Creberg e l’ ingresso a prezzo ridotto a tutte le mostre in calendario alla GAMeC- Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, oltre allo sconto del 10 % sui prezzi di listino per l’affitto degli spazi all’interno del museo per eventi e feste, uno sconto del 10 % per l’acquisto di libri e del 20% per i cataloghi della mostra. Non mancano novità sul fronte dello sport: oltre alla possibilità di tifare Atalanta, grazie all’accordo siglato con la società, che ha messo a disposizione anche quest’anno un numero limitatissimo di biglietti, gli appassionati del Volley potranno supportare le ragazze della Foppa Pedretti al Lazzaretto, grazie a biglietti omaggio (in numero limitato) messi a disposizione dalla società per le partite in casa. Si ampliano anche le piste del  circo bianco con l’accordo con Ski Snow Sun Presolana/Monte Pora, che si aggiungono a quelle già in essere con Brembo Ski (Foppolo- Carona- San Simone), Colere Ski Area e Monte Campione, che riservano agli associati e alle loro famiglie sconti di 5 euro nei festivi e dai 4 ai 5 euro nei feriali sugli ski-pass giornalieri. Per tenersi in forma, oltre allo sci, c’è l’imbarazzo della scelta, dal golf alla palestra al nuoto, alla boxe. Tra i nuovi accordi, quello con Distretto 300 Sport & Salute e Accademia Pugilistica Bergamasca, con uno sconto del 10 per cento sugli abbonamenti. Confermate anche quest’anno le convenzioni con Golf Indoor – che offe uno sconto del 10% sull’attrezzatura ed un mese di ingressi in omaggio – e con Nuoto Bergamo Alta ,che taglia del 10% il prezzo dell’ingresso alle piscine del Seminario in Città Alta e a Mozzo. Per il divertimento su misura di famiglia, anche quest’anno Minitalia Leolandia riserva agli associati uno sconto sugli ingressi.




Saldi, i negozi si accontentano «Almeno non sono un flop»

Quando iniziano i saldi a Londra, i più incalliti maniaci dello shopping si mettono in fila davanti ai negozi di Oxford Street per essere in pole position al levare delle saracinesche. Chissà cosa darebbero i commercianti orobici per vedere, anche in centro, uno scenario così. Ma la realtà, qui da noi, è un po’ diversa. Qualche temerario che durante il weekend dell’Epifania ha sfoggiato il suo ombrellino portatile alla ricerca di occasioni in via XX settembre c’è stato. Ma chi ha sfidato il maltempo lo ha fatto più per curiosità che per una reale voglia di buttarsi a capofitto in acquisti sfrenati. Occhi puntati alle vetrine ma mano poco propensa ad aprire il portafoglio, insomma, se guardare non costa nulla, prima di spendere i bergamaschi ci pensano due volte. La crisi li ha fatti diventare oculati nelle scelte dei capi da acquistare, limitati da un budget sempre più ristretto. E così ai futili ornamenti si prediligono articoli pratici, ma soprattutto duraturi. «Nei primi due giorni di saldi abbiamo registrato un +0,5% delle vendite rispetto all’anno scorso con uno scontrino medio che si aggira intorno ai 180 euro», afferma il presidente del gruppo abbigliamento dell’Ascom Diego Pedrali. Il temuto flop, quindi, non c’è stato, anche se, a forza di sentir parlare di recessione, molti commercianti hanno assunto un atteggiamento remissivo e non riescono più a provare entusiasmo per un periodo che un tempo era atteso da tutti con ansia. «Io sono una mosca bianca perché nel mio negozio di Torre Boldone non aderisco mai ai saldi – dice Pedrali –. Vendo tutto l’anno marchi medio-alti a un prezzo un po’ più contenuto rispetto alle boutique blasonate della provincia, quindi non ho bisogno di prendere parte a queste sfide al ribasso. Comunque, in generale sono convinto che se la Regione liberalizzasse le vendite promozionali, scatterebbe una corsa al prezzo più stracciato. Ma l’eterna svendita non è la soluzione per risollevare l’economia del settore, anzi, questi stratagemmi snaturano la nostra attività». «La ristorazione bergamasca – evidenzia – ha trovato in alcune iniziative di gruppo con menù a prezzi fissi e convenienti un’idea per stimolare i consumi e ottimizzare forniture e organizzazione del lavoro. Peccato che nel settore dell’abbigliamento questo non sia possibile perché non si può prevedere quanta gente entrerà in negozio, quanti commessi serviranno e non si può decidere di vendere solo giacche blu e pantaloni grigi. Inoltre le ditte ci obbligano ad acquistare le stesse quantità di prodotti di cinque anni fa, ma i tempi sono cambiati. Oggi vendiamo il 40% in meno rispetto al 2008. Si rischia di comprare in anticipo un sacco di capi che magari non venderemo e che comunque non potremo tenere a lungo in magazzino perché poi passano di moda».
A penalizzare i negozianti del centro concorrono inoltre le spese fisse dell’attività, che incidono in maniera pesante sul bilancio annuale. Gli affitti per chi vuole aprire un locale in via XX settembre oscillano dai 20mila ai 100mila euro annui, a seconda delle dimensioni. Chi resiste è perché ha locali di proprietà. Bisogna poi fare i conti con le tasse, da quelle sui rifiuti a quelle legate all’occupazione del suolo pubblico. E poi ci sono i contributi da versare ai dipendenti, l’Iva, per non parlare delle bollette. C’è chi la mattina tiene la luce spenta per risparmiare e chi, se non fosse per il Pos, della linea telefonica fissa farebbe volentieri a meno, visto che sono solo più le tasse a pesare sulla cifra finale della bolletta che non gli effettivi consumi. A cavarsela meglio in queste prime settimane di saldi, sono stati i centri commerciali. È negli ipermercati, infatti, che bergamaschi e turisti si sono riversati in maniera più massiccia, in particolare nel weekend dell’Epifania. Basti pensare che il 3 gennaio l’apertura straordinaria di Oriocenter fino a mezzanotte ha attirato oltre 42mila persone. Sabato 4, primo giorno di saldi, in due ore sono entrate nel centro commerciale 15mila persone. 

KAMMI (passaggio Bruni)
«L’orario continuato ci sta dando una mano»

Gli anfibi biker non sono più appannaggio dei motociclisti. Da qualche tempo sono infatti entrati a far parte anche del guardaroba delle ragazze alla moda. E proprio questi scarponcini, presenti in ogni stile, forma e colore, sono tra i capi di abbigliamento più ricercati dalle bergamasche durante gli ultimi saldi. A confermarlo è Elena Gnecchi, commessa di Kammi: «Stiamo vendendo bene questi stivali perché sono adatti al clima invernale. In generale sto notando che la clientela chiede soprattutto articoli di stagione, a prescindere dallo sconto. Il pregio del nostro negozio sta proprio nel fatto che i prodotti sono di qualità e non vendiamo certamente dei fondi di magazzino o articoli a prezzi gonfiati per poi applicare ribassi esagerati al 50 o al 60%. I nostri prezzi sono adeguati anche durante l’anno, così come gli sconti, che oscillano tra il 20 e il 30%». Per incentivare la clientela all’acquisto, Kammi ha deciso di tenere aperto con orario continuato dalle 9.15 alle 19.30 due volte la settimana, il giovedì e venerdì. Una soluzione che sta risollevando il trend negativo registrato nel primo weekend di saldi: «Siamo partiti male – prosegue la commessa – poi c’è stata una ripresa. Nel primo fine settimana siamo stati un po’ penalizzati dal brutto tempo che di certo non ha invogliato la gente a fare due passi all’aria aperta. E così si sono riversati tutti nei centri commerciali. La tendenza è più o meno quella dell’anno scorso, non noto cambiamenti. Comunque non temo la concorrenza della grande distribuzione perché sono convinta che se una persona cerca un prodotto di qualità là non lo trova». Il problema dei negozi del centro, secondo Elena Gnecchi, sono semmai i parcheggi: «La sosta dura al massimo un’ora – conclude – e questo, purtroppo, induce i passanti a guardare le vetrine di fretta, sempre con l’orologio alla mano».

DIOGENE (via XX settembre)
«Nei prezzi si è ridotta la corsa pazza al ribasso»

Lo sconto di partenza non si cambia. È questa la filosofia di Antonello Colombi. Il titolare del negozio di abbigliamento Diogene, che da anni fa capolino in via XX settembre, è fermamente deciso a non andare oltre il 30% per i suoi capi, a prescindere da come andranno i saldi. «Vada come vada – dice – manterrò gli sconti stabiliti all’inizio di gennaio. Non è possibile vendere prodotti di stagione a metà prezzo senza andare in perdita e chi lo fa, sicuramente, tira fuori dal magazzino articoli vecchi che altrimenti rimarrebbero invenduti. Comunque, rispetto a qualche anno fa, non vedo più una rincorsa pazza al 50%. D’altronde da noi non è che ci si può aspettare un afflusso esagerato con file fuori dai negozi come avviene a Londra o alle gallerie Lafayette di Parigi. E poi diciamoci la verità: non c’è più la reale esigenza di acquistare un capo di abbigliamento. Se lo si trova, bene, sennò pazienza, tutti hanno un cappotto o una giacca per coprirsi, no? In questi tempi di crisi non si spende più per capi futili». Nonostante le inclementi condizioni meteorologiche imperversate su Bergamo nel weekend dell’Epifania, Colombi non traccia un bilancio negativo: «I primi tre giorni sono andati bene – spiega –, ho tenuto aperto il negozio anche nei festivi e con orario continuato. Solo che anche se di gente in giro ce n’è, è diminuita la capacità di spesa. E così, dopo il primo acquisto emozionale in cui i bergamaschi sono stati trascinati dalla voglia di accaparrarsi qualche occasione, poco alla volta il flusso di clienti sta scemando e tra qualche settimana la mole di lavoro tornerà normale. Ormai succede così da tre anni a questa parte».

TIMBERLAND (passaggio Bruni)
«Pochi acquisti nel weekend, meglio durante la settimana»

«I primi giorni di saldi sono andati discretamente. Siamo sotto rispetto all’anno scorso, ma pensavo peggio». Così Andrea Riccardi, commesso del negozio Timberland di passaggio Bruni, commenta l’esordio dei saldi. E nonostante il tam tam mediatico che ha creato forti aspettative tra i commercianti per il weekend della Befana, a sorpresa pare proprio che i migliori acquisti si facciano durante la settimana. «Il sabato c’è tanta gente in giro ma pochi comprano – conferma Riccardi –, la domenica, poi, passano più curiosi che altro. Ci sono soprattutto famiglie che passeggiano e osservano le vetrine, ma non sembrano intenzionati a spendere. I migliori affari li facciamo durante la settimana perché i clienti arrivano da noi già con l’idea precisa di quello che vogliono acquistare». Con lo sviluppo delle nuove tecnologie, sono sempre di più i bergamaschi che prima di recarsi fisicamente in negozio, consultano i cataloghi in internet sperando poi di trovare le stesse occasioni. Ma spesso vigono dinamiche differenti, come spiega Riccardi: «Ho notato che sempre più giovani e persone di mezza età guardano i siti internazionali della Timberland e magari passano da noi sperando di trovare anche nel nostro piccolo punto vendita tutti i prodotti che sono segnalati anche sul portale americano. Questo non è chiaramente possibile. Tra l’altro, pur trattandosi della stessa catena commerciale, ogni nazione predilige determinati articoli a seconda delle esigenze di mercato». Timberland, inoltre, può fare i conti con una duplice realtà, quella del borgo storico e quella del centro commerciale: «Abbiamo vari punti vendita, sia in città che in grandi centri come l’Oriocenter – conclude Riccardi – e ho sentito dire che lavorano di più i nostri negozi collocati nelle grande catene di distribuzione. Cambiano però i target: là bisogna puntare sulla quantità, nei centri storici invece sulla qualità e sulla clientela affezionata. I nostri sconti variano dal 20 al 30%. Può essere che qualcuno si aspettasse fin da subito una percentuale di sconti più alta. Comunque, già nelle prossime settimane alcuni pezzi verranno ulteriormente ribassati. Questo è in linea di massima il consiglio aziendale che ci è stato dato, ma i ribassi riguarderanno prevalentemente gli articoli che vanno di meno».

CAROM (piazza Matteotti)
«Sono tempi duri, ma spese e tasse non danno tregua»

Nel cuore di Bergamo, tra piazza Matteotti e passaggio Zeduri, fa capolino da oltre mezzo secolo il negozio di abbigliamento uomodonna Carom. Anche in questo piccolo angolo di storia, che ha contribuito con la sua eleganza a vestire generazioni di bergamaschi, lo spettro della crisi si fa sentire. Ma periodi come questi non spaventano i fratelli Carlo e Romolo Volpi che, insieme alle figlie Maria Grazia e Monica, sono ancora a capo di questa azienda sorta nel lontano 1951, il giorno del patrono Sant’Alessandro: «Anche in passato ci è già capitato di vedere dei momenti così calmi – conferma Romolo Volpi –. Certo provo tristezza quando sento storie di operai e specialisti del settore che hanno una famiglia alle spalle da mantenere e, nonostante tutte le loro competenze, non riescono più a trovare un lavoro sicuro. Sono tempi duri». A destare maggior preoccupazione sono soprattutto le tasse e le imposte che ruotano attorno all’attività: «I saldi sono un’opportunità se si è lavorato bene tutto l’anno, altrimenti è una perdita – interviene Monica Volpi –. Stiamo vendendo qualcosina in più dell’anno scorso ma non basta per recuperare le spese. Il nostro guadagno è il ricarico che si ha sul prezzo base dei nostri capi, ma va scremato di tutte le spese fisse: l’Inps, i dipendenti, le tasse, le bollette. Lo sa che il Comune chiede 1.510 euro all’anno solo per avere la scritta Carom stampata sulle tendine e 200 euro l’anno per esporre lo zerbino con il nostro marchio?». «Avevamo anche i vasi di fiori fuori dal negozio – la interrompe Monica – ma visto quello che bisogna pagare per l’occupazione del suolo pubblico, li abbiamo tolti. Una volta offrivamo ai clienti anche un servizio sartoria interna ma visti i costi abbiamo dovuto rinunciare. Il fatto è che i rappresentanti ci pressano per farci acquistare la merce un anno prima e noi dobbiamo chiaramente pagare in anticipo senza poi sapere se tutti quei prodotti riusciremo a venderli».

TASCHINI (piazza Matteotti)
«Gli stranieri spendono di più, ma fanno fatica a scoprire il centro»

È una lunga storia legata alla moda e all’abbigliamento di qualità anche quella della famiglia Taschini. Negli anni d’oro, quando l’economia era in ripresa e c’era ancora margine per investire, di boutique che portavano questo nome ce n’erano cinque in città. Oggi, dopo la chiusura nel 2008 di due punti vendita in via San Bernardino e in via XX settembre (dove oggi ha trovato spazio la libreria Feltrinelli) il marchio Taschini resta solo in piazza Matteotti. Una scelta obbligata, visti i tempi di crisi. E di certo i saldi non aiutano a risollevare le sorti di un mercato in stallo: «L’affluenza è quella che è – si sfoga Andrea Taschini –. Di gente in centro ne passa sempre meno e noto una sfiducia generale. Una volta c’erano grandi aspettative per i saldi, adesso sembrano gli incassi di un periodo normale. Purtroppo la crisi sta colpendo tutti. Noi esistiamo come marchio dal 1945, avevamo cinque punti vendita e ora ne è rimasto uno. Persino un’istituzione nel settore dell’abbigliamento come Sacerdote ha chiuso. Sono finiti i bei tempi e temo che non ritorneranno più. Io ormai sono prossimo alla pensione ma mi chiedo che futuro ci sarà per i giovani». Chi acquista di più rispetto a un tempo sono invece gli stranieri: «L’unico problema – commenta Taschini – è che, atterrando ad Orio, i turisti vengono immancabilmente attirati dall’Oriocenter oppure preferiscono visitare Città alta. Una volta sono rimasto allibito quando un turista mi ha chiesto: “Scusi ma dove si trova il centro?”».

POMPEO CALZATURE (passaggio Limonta-via XX settembre)
«Forte anche la concorrenza delle boutique-outlet»

«Calma piatta dal punto di vista degli acquisti». A lamentare questo trend sono i titolari del negozio di calzature Pompeo che fa angolo tra passaggio Limonta e via XX settembre. «Di gente che cammina per le principali vie del centro nei fine settimana se ne vede anche parecchia – dicono i titolari –, il problema è che in pochi spendono. Non ci sono più i soldi da buttare via come una volta. Non è il periodo per sperperare». Anche le calzature d’alta moda, quindi, stanno affrontando un periodo non facile. La storia imprenditoriale di questo noto marchio di famiglia ha inizio nel 1957. Fondato dal nonno Cristiano Pompeo, il progetto continua ancora oggi ad essere attuale. Dopo anni di esperienza, nel 1974 grazie al figlio questa linea di calzature tipiche dell'area campana è ben presto diventata un modello di stile apprezzatissimo anche tra i bergamaschi più abbienti. Oggi però tutti devono fare i conti con la crisi: «Sentiamo molto anche la forte concorrenza degli outlet – proseguono i responsabili –. Ormai sembra che tutte le nuove boutique amino etichettarsi con questo titolo solo per far vedere che hanno grandi firme a poco prezzo. Però bisogna stare attenti. Abbiamo visto molti commercianti acquistare a poco prezzo partite di vestiti fuori stagione che poi all’occorrenza mettono in vendita nel periodo dei saldi. Questo non è, a nostro avviso, l’approccio giusto».




Lovere, dal Comune contributi ai negozi del centro storico

L’amministrazione comunale di Lovere, nell’ambito del programma quadriennale per lo sviluppo del settore commerciale 2013-2016, ha attivato due bandi finalizzati a favorire la crescita e il ricambio delle attività, nonché la permanenza degli esercizi tradizionali nella zona del centro storico. Per dare una boccata d’ossigeno alle imprese esistenti sono stati stanziati 15mila euro: «Un aiuto concreto alle attività del nostro borgo, specialmente in un periodo economico difficile come quello che stiamo vivendo – spiega l’assessore al Commercio Francesca Bertolini – . Il bando è solo l’ultima delle misure adottate in questi anni dall’Amministrazione comunale per sostenere e dare maggiore impulso al settore del commercio cittadino. Tra queste, la recente decisione di confermare per l’anno 2013 la Tassa per la Raccolta e lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) con le stesse tariffe del 2012, garantendo così un notevole risparmio per tutte le famiglie e le attività produttive loveresi».
Le nuove aperture sono invece agevolate con un contributo complessivo di 10mila euro: «Con l’attivazione di questo bando – commenta Antonio Cadei, presidente della Consulta comunale “Agenzia per il Centro Storico” – intendiamo rendere meno onerosa l’apertura di attività commerciali e artigianali a tutte le persone che, condividendo le finalità del progetto di rigenerazione urbana denominato “Borgo Vivo”, decideranno di mettersi in gioco investendo tempo e denaro nel nostro splendido borgo antico, fra i più belli d’Italia. I nuovi esercenti, inoltre, potranno reinvestire l’incentivo comunale nella propria attività per apportare migliorie al negozio e/o aumentarne la competitività». Nella fase di valutazione delle varie istanze avrà particolare rilevanza il punteggio attribuito ai criteri legati alla fattibilità e alla sostenibilità economico-finanziaria degli interventi proposti, al grado di innovazione dell’attività rispetto alle categorie merceologiche presenti nel borgo, al livello di promozione dell’attività nelle diverse forme e all’estensione dell’orario di apertura.

Le vie interessate
Gli investimenti ammissibili devono essere effettuati da imprese già esistenti e di nuova costituzione con sede operativa nel centro storico: via Matteotti, via Rose, via S. Capitanio, via Bertolotti, via Mazzini, piazza Vittorio Emanuele, via Gramsci, via Cavour, via Roma, via S. Giorgio, vicolo Dott. Pennacchio, vicolo Torre, via Cavallotti, via Brighenti, via S. Maria, vicolo Fossa, vicolo Ratto, via Zitti, Vicolo S. Antonio, vicolo S. Chiara, vicolo Gaioncelli, via Piazzola, portichetto S. Giorgio, via S. Gerosa, passaggio S. Chiara.

BANDO ATTIVITÀ ESISTENTI
per l’erogazione di contributi economici agli esercizi di vicinato, alle attività artigianali, ai pubblici esercizi e alle attività ricettive con sede nel centro storico

Il provvedimento prevede l’erogazione di un contributo pari al 50% delle spese sostenute dall’1/1/2013 al 28/2/2014, per un importo massimo di euro 500 per singola impresa sino ad esaurimento dei fondi stanziati. Saranno riconosciute e finanziabili le spese relative all’affitto, alla ristrutturazione dei locali, alle utenze energetiche, agli investimenti in macchinari, alle attrezzature e agli arredi, agli hardware e ai software e ai costi per la promozione dell’attività. Le domande dovranno essere presentate all’Ufficio Protocollo del Comune di Lovere entro e non oltre le ore 12 di venerdì 28 febbraio 2014. Rientrano in questa tipologia le imprese che subentrano in attività esistenti (o cessate da meno di sei mesi) per affitto o cessione d’azienda. Non sono erogabili contributi di importo inferiore a 250 euro.

BANDO NUOVE ATTIVITÀ
per l’erogazione di contributi economici agli esercizi di vicinato, alle attività artigianali, ai pubblici esercizi e alle attività ricettive di nuovo insediamento con sede nel centro storico

L’intervento consiste nell’erogazione di un contributo pari al 70% delle spese sostenute dall’1/12/2013 al 31/10/2014, per un importo massimo di euro 2.000 per singola impresa fino ad esaurimento dei fondi stanziati (pari a complessivi 10mila euro). Le imprese richiedenti dovranno iniziare o aver iniziato l’attività nel periodo compreso tra l’1/1/2013 e il 31/08/2014 e potranno rendicontare le spese sostenute per l’avviamento, la costituzione, l’affitto, l’acquisto e la ristrutturazione dei locali, gli investimenti in macchinari, le attrezzature e gli arredi, gli hardware e i software, i costi per la promozione commerciale e l’utenza energetica. Le domande dovranno essere inviate all’Ufficio Protocollo del Comune di Lovere entro e non oltre le ore 12 di domenica 31 agosto 2014.

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Le domande dovranno essere redatte in duplice copia in modo chiaro ed inequivocabile sul modulo  – scaricabile dal sito del Comune di Lovere e disponibile presso l’Ufficio di Polizia Locale negli orari di apertura al pubblico – e dovranno essere presentate al Comune di Lovere, complete degli allegati richiesti (autocertificazione circa l’assolvimento degli obblighi assicurativi e previdenziali, autocertificazione circa l’assenza, per gli interventi richiesti, di altri benefici economici e copia di un documento di identità) a partire dalla data del 7/1/2014.
La domanda potrà essere presentata: a mano presso l’Ufficio protocollo del Comune negli orari di apertura al pubblico; per posta mediante raccomandata a.r.; mediante inoltro alla casella di posta elettronica certificata (PEC) del Comune utilizzando necessariamente una casella di posta elettronica certificata (PEC).
Ai fini dell'attestazione della ricezione delle domande presentate, anche a mezzo raccomandata A/R o PEC, faranno fede la data e l’ora di invio della stessa. In caso di richieste recanti la medesima data farà fede il numero di registrazione attribuita dal Protocollo generale del Comune.
Le domande pervenute entro il termine fissato saranno valutate da un apposito Comitato di valutazione, composto dal presidente della Consulta comunale “Agenzia per il centro storico”, dal responsabile del Servizio Polizia Locale e Commercio del Comune, dall’Assessore alle Attività Produttive e da un rappresentante dell’Associazione di categoria del settore Asarco. Tale Comitato avrà il compito di deliberare l’ammissibilità delle richieste al contributo comunale. Le determinazioni saranno assunte a maggioranza dei presenti. Per ogni propria riunione il Comitato redigerà verbale.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del Credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo 137 a Bergamo, tel. 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)




Treviolo, il teatro va in azienda. Due serate tra recital e dibattito

Il teatro si confronta con la crisi del lavoro facendo dialogare imprenditori, sindacati, rappresentanti di associazioni, commercianti, lavoratori precari e giovani che si avvicinano creativamente a nuove professionalità e all'innovazione. Non su un palcoscenico, ma in due aziende che hanno aderito alla proposta. È quanto propone “Al lavoro”, due appuntamenti, a metà tra recital e dibattito, promossi da Qui e Ora Residenza Teatrale nell’ambito del progetto “Coltivare Cultura”, con il quale si è aggiudicata il bando Cariplo per l'avvicinamento di nuovi pubblici al teatro. Le serate, promosse in collaborazione con il Comune di Treviolo e il coordinamento della biblioteca, sono in programma il 17 e il 31 gennaio a partire dalla 20.30, in aziende presenti nel comune stesso. La prima nel laboratorio di incisione Manenti Guido e figli (via Carlo Alberto Dalla Chiesa 10/26), la seconda alla Tappezzeria Poli (via Falcone 3/5).
Il 17 gennaio con, “Testimoni d’impresa, le buone pratiche esistono”, Luisella Traversi Guerra, consigliere di amministrazione della Robur di Zingonia, esperta nello sviluppo delle potenzialità umane, racconta una vita per l’azienda, accompagnata dal controcanto poetico di Qui e Ora Residenza Teatrale.
Il 31 gennaio “Giovani lavoratori alla ricerca di buone pratiche” si apre con la pillola teatrale della residenza teatrale Idra “Il credo” di Davide D’Antonio con Massimiliano Setti e prosegue con una tavola rotonda tra rappresentanti del mondo del lavoro, membri delle politiche giovanili Tool Box Cgil e giovani lavoratori.
«L'iniziativa – spiega Francesca Albanese, co-direttore artistico di Qui e Ora – sposa perfettamente le finalità della residenza teatrale che da qualche anno gestiamo con alcuni Comuni della Bassa Bergamasca e dell’hinterland. Il progetto Coltivare Cultura, infatti, si fonda sull'idea di un teatro che esce dai teatri e si connette strettamente al territorio in cui opera, mettendo a disposizione le proprie energie e il suo potenziale comunicativo per essere un organismo vivo, che entra in intimo contatto con i cittadini, le loro necessità reali, le problematiche che interessano la comunità residente, come quelle, appunto, sollevate dalla contrazione economica che tali e tante difficoltà sta creando alle imprese, in particolare quelle medio piccole».
L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria (biblioteca@comune.treviolo.bg.it)