Sicurezza sul lavoro, il 21 gennaio apre  il bando Inail

Il 21 dicembre è stato pubblicato il Bando Inail che prevede la concessione di contributi a fondo perduto alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di sicurezza e salute sul lavoro. L’ammontare delle risorse finanziarie è pari a circa 307 milioni di euro, di cui 49 milioni destinati alla Regione Lombardia. Potranno presentare domanda le imprese, anche individuali, iscritte regolarmente alla Camera di Commercio. Sono escluse le imprese ammesse a contributo su precedenti Avvisi Inail 2010-2011-2012. Il finanziamento consiste in un contributo in conto capitale pari al 65% delle spese sostenute per la realizzazione del progetto, per un massimo di 130mila euro. Sarà inoltre possibile richiedere un’anticipazione fino al 50% del contributo, previa garanzia fidejussoria, per i progetti che prevedono un contributo pari o superiore a 30mila euro. Le domande dovranno essere presentate in modalità telematica e verranno finanziate, secondo l’ordine cronologico d’invio, fino ad esaurimento delle risorse.

IL BANDO
Il bando ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Per “miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro” si intende il miglioramento documentato delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti e riscontrabile con quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali. Le imprese possono presentare una sola domanda in una sola Regione o Provincia autonoma.

RISORSE FINANZIARIE
Lo stanziamento relativamente alla Regione Lombardia è pari a complessivi 49.285.378 euro.

REQUISITI E CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ
I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura che non abbiano ottenuto, a seguito della verifica amministrativa e tecnica della documentazione a conferma della domanda on line, il provvedimento di ammissione al contributo per uno degli Avvisi pubblici Inail 2010, 2011 o 2012 per gli incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

PROGETTI AMMESSI A CONTRIBUTO
Sono ammessi a contributo i progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie:
1) progetti di investimento;
2) progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
3) progetti per la sostituzione o l’adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio anteriormente al 21 settembre 1996 con attrezzature rispondenti ai requisiti di cui al Titolo III del D.lgs 81/2008 s.m.i. e di ogni altra disposizione di legge applicabile in materia

AMMONTARE DEL CONTRIBUTO
Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse. Il contributo è calcolato sulle spese sostenute al netto dell’Iva. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è pari a 130.000 euro. Il contributo minimo ammissibile è pari a 5.000 euro.

SPESE AMMESSE
Sono ammesse a contributo tutte le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto nonché le eventuali spese accessorie o strumentali, funzionali alla realizzazione dello stesso ed indispensabili per la sua completezza. Le spese, documentate, devono essere direttamente sostenute dall’impresa richiedente i cui lavoratori e/o titolare beneficiano dell'intervento. Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data dell’8 aprile 2014.

SPESE NON AMMESSE
Non sono ammesse a contributo le spese relative all’acquisto o alla sostituzione di:
– dispositivi di protezione individuale nonché ogni altro relativo complemento o accessorio;
– automezzi e mezzi di trasporto su strada, aeromobili, imbarcazioni e simili;
– impianti per l’abbattimento di emissioni o rilasci nocivi all’esterno degli ambienti di lavoro, o comunque qualsiasi altra spesa mirata esclusivamente alla salvaguardia dell’ambiente;
– hardware, software e sistemi di protezione informatica fatta eccezione per quelli dedicati all’esclusivo ed essenziale funzionamento di sistemi (impianti, macchine, dispositivi e/o attrezzature) utilizzati ai fini del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza;
– mobili e arredi.
Non sono inoltre ammesse a contributo le spese relative a:
– consulenza per la redazione, gestione ed invio telematico della domanda di contributo;
– adempimenti inerenti la valutazione dei rischi di cui agli artt. 17, 28 e 29 del D.lgs 81/2008 s.m.i.;
– interventi da effettuarsi in locali diversi da quelli nei quali è esercitata l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda;
– manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, di attrezzature, macchine e mezzi d’opera;
– adozione e/o certificazione e/o asseverazione dei progetti di tipologia 2 relativi ad imprese senza dipendenti o che annoverano tra i dipendenti esclusivamente il datore di lavoro e/o i soci;
– le spese inerenti i compensi ai componenti degli Organismi di vigilanza nominati ai sensi del D.lgs 231/2001;
– acquisizioni tramite locazione finanziaria (leasing);
– mero smaltimento dell’amianto (lo smaltimento è ammesso solo nel caso in cui l'intervento rientri in un progetto complessivo volto al miglioramento delle condizioni di salute dei lavoratori dell'azienda nel quale è compresa la rimozione dell'amianto ad esempio presente in coperture, per coibentazione e similari;
– acquisto di macchinari o apprestamenti indispensabili per l'erogazione di un servizio o per la produzione di un bene, di cui l’impresa non dispone ma che deve comunque possedere per avviare l’impresa o una nuova attività;
– costi del personale interno: personale dipendente, titolari di impresa, legali rappresentanti e soci.

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
Le domande devono essere presentate in modalità telematica, secondo le seguenti tre fasi successive:
1) accesso alla procedura on line e compilazione della domanda;
2) invio della domanda on line;
3) invio della documentazione a completamento della domanda da effettuarsi nei tempi e con le modalità indicati.
A partire dal 21 gennaio 2014 ed inderogabilmente fino alle ore 18 del giorno 8 aprile 2014 sul sito www.inail.it – sezione Servizi online le imprese registrate avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà loro, attraverso la compilazione di campi obbligatori, di:  effettuare simulazioni relative al progetto da presentare; verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità; salvare la domanda inserita.
Ai fini del raggiungimento della soglia minima di ammissibilità sono stati individuati dei parametri, associati sia a caratteristiche proprie dell’impresa sia al progetto oggetto della domanda. Ai parametri sono attribuiti punteggi la cui somma deve raggiungere la soglia minima di ammissibilità pari 120 punti. Dopo le ore 18 dell’8 aprile 2014 le domande salvate non saranno più modificabili. A partire dal 10 aprile 2014 le imprese che abbiano raggiunto o superato la soglia minima di ammissibilità prevista e salvato la propria domanda, potranno accedere all’interno della procedura informatica per effettuare il download del codice che le identificherà in maniera univoca. La stessa procedura, mediante un’apposita funzionalità, rilascerà un documento contenente tale codice che dovrà essere custodito dall’impresa ed utilizzato nel giorno dedicato all’inoltro telematico.

INVIO DELLA DOMANDA ON LINE
Le imprese potranno inviare attraverso lo sportello informatico la domanda di ammissione al contributo, utilizzando il codice identificativo attribuito alla propria domanda e ottenuto mediante la procedura nei giorni precedenti l’invio telematico. Lo sportello informatico collocherà le domande in ordine cronologico di arrivo sulla base dell’orario registrato dai sistemi informatici Inail. Le data e gli orari dell’apertura e della chiusura dello sportello informatico per l’invio delle domande, saranno pubblicate sul sito www.inail.it a partire dal 30 aprile 2014. In caso di ammissione al finanziamento, il progetto deve essere realizzato (e rendicontato) entro 12 mesi (365 giorni) decorrenti dalla data di ricezione della comunicazione di esito positivo della verifica.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del Credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo 137 a Bergamo, tel. 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)




Contro l’abusivismo il marchio “Orgoglioso di essere artigiano”

Un marchio per valorizzare la professionalità e la qualità del lavoro artigiano e, allo stesso tempo, tutelare la cittadinanza dal rischio di trovarsi di fronte ad abusivi e persone improvvisate.
È l’obiettivo della campagna “Orgoglioso di essere artigiano”, lanciata da Confartigianato Bergamo in concomitanza con la campagna tesseramento 2014.
A tutti gli associati è stato distribuito un adesivo, con l’invito ad esporlo pubblicamente nei propri negozi, laboratori e automezzi aziendali, per attestare che l’impresa fa parte di Confartigianato Bergamo, è regolarmente iscritta alla Camera di Commercio nella “sezione delle imprese artigiane” e i suoi titolari e dipendenti investono in modo costante nella formazione e nell’aggiornamento.
«Abbiamo voluto tenere a battesimo il nostro recente cambio di denominazione, da Associazione Artigiani a Confartigianato Bergamo – spiega il presidente Angelo Carrara –, con una forte campagna antiabusivismo che ci vede ancora di più al fianco dei nostri imprenditori: persone che quotidianamente producono valore, servizi, prodotti di qualità e, soprattutto, garantiscono posti di lavoro, pagano le tasse e generano punti di Pil, rappresentando il motore della nostra economia. Tale impegno deve però essere promosso e valorizzato, sia nei confronti della clientela che delle istituzioni. I cittadini, anche solo camminando per strada, vedendo questo simbolo identificativo sapranno di trovarsi di fronte ad un professionista serio e saranno maggiormente sensibilizzati a scegliere prodotti e servizi realizzati con cura, evitando brutte sorprese. Ma allo stesso tempo ci rivolgiamo alle istituzioni, che spesso si sono dimostrate sorde alle nostre richieste di maggiore tutela, di una legislazione che spinga verso la crescita e gli investimenti e di una burocrazia meno oppressiva e più “a misura di Pmi”».
Il presidente Carrara sottolinea come il marchio sia solo uno degli strumenti messi in campo dall’Organizzazione di via Torretta per tutelare il valore delle imprese artigiane. Ad affiancare l’iniziativa è infatti in partenza un ricco pacchetto di proposte formative e informative per qualificare ulteriormente le differenti categorie. «Per combattere concretamente l’abusivismo – evidenzia – bisogna anche sapere investire nel futuro, sapendo interpretare le mutevoli esigenze del mercato dando alla clientela risposte sempre più puntuali e di qualità. Bisogna comprendere che per continuare ad essere competitivi servono innovazione, formazione e internazionalizzazione perché il nostro mercato di riferimento ormai non è più locale ma globale. Mantenere alta la professionalità del comparto artigiano significa sostenerlo in questa fase necessaria di traghettamento fra un vecchio e un nuovo mondo. Confartigianato Bergamo questa sfida la vuole giocare fino in fondo e anche per questo ha predisposto un ricco ventaglio di proposte formative e seminari di aggiornamento mirati».
A questo proposito, lunedì 27 gennaio sono in programma due incontri, entrambi nell’Auditorium di via Torretta e aperti dal presidente Carrara. Alle 15, per gli Acconciatori e le Estetiste, si terrà un seminario che approfondirà le tematiche del cosiddetto affitto di poltrona e il ruolo del responsabile tecnico: moderati dal capo Area Servizi alle persone Maurizio Locatelli, interverranno il presidente degli Acconciatori di Confartigianato Lombardia Aurelio Salvoni, Giovanna Bolis della Camera di commercio di Bergamo e il consulente legale di Confartigianato Lombardia Claudio Venghi.
Alle 18.30 seguirà un seminario per gli Alimentaristi, organizzato in collaborazione con l’Asl di Bergamo e incentrato sul tema della celiachia: interverranno Lucia Antonioli e Elio Azzolari dell’Area Igiene degli Alimenti e Sicurezza Nutrizionale dell’Asl di Bergamo, Eugenio Bolognini, consulente nel settore alimentare e il capo Area Alimentari di Confartigianato Bergamo Giosuè Berbenni.




Farmacie, accordo tra Farbanca e Asconfidi Lombardia

Asconfidi Lombardia ha siglato un accordo con Farbanca a sostegno delle imprese del commercio che operano nel settore farmaceutico, chiamate ad erogare servizi e prestazioni professionali ai cittadini e a diventare “farmacie di servizi”. L’istituto di credito Farbanca – nato nel 1997 per iniziativa di oltre cento farmacisti ed esponenti di associazioni di categoria specializzato nell’offerta di servizi finanziari e bancari dedicati al mondo della Farmacia del Gruppo Banca Popolare di Vicenza – mette a disposizione, oltre a prodotti bancari dedicati alla gestione delle imprese che operano in questo settore, un plafond a tasso agevolato da destinare a richieste di finanziamento garantite da Asconfidi Lombardia e finalizzato a nuovi investimenti o ristrutturazioni aziendali. A questo si sommano le garanzie che Asconfidi Lombardia, attraverso l’accordo siglato, potrà concedere su linee finanziarie richieste dalle Farmacie a Farbanca, agevolando l’erogazione del credito.
“La convenzione appena siglata con Farbanca, istituto specializzato nei servizi bancari alle imprese che operano nella commercializzazione di farmaci ed articoli farmaceutici, consentirà ad Asconfidi Lombardia – sottolinea il presidente del Consiglio di Gestione di Asconfidi Lombardia Enzo Ceciliani -,  di poter svolgere la propria attività di servizi per le garanzie ed il credito ad un settore di grande importanza per l’economia del Paese. Asconfidi Lombardia si pone l’obiettivo, grazie alla convenzione sottoscritta con Farbanca, di fornire servizi sempre più efficienti ed efficaci per far fronte alle esigenze di gestione delle farmacie”. La nuova convenzione si aggiunge agli accordi che  il soggetto di garanzia vigilato dalla Banca d’Italia Asconfidi Lombardia, Confidi che interviene fornendo garanzie su crediti bancari alle 55 mila micro e piccole e medie imprese socie, ha siglato con i principali istituti di credito. “La convenzione offre delle linee di credito agevolate per le imprese che operano in un settore di vitale importanza come quello farmaceutico – commenta Antonio Arrigoni, direttore della Fogalco, incaricato da Asconfidi Lombardia di seguire gli accordi con il sistema bancario -.  L’accordo supporta le imprese nell’acquisto della farmacia, nell’anticipo crediti Asl per lo smobilizzo dei crediti e con finanziamenti per riequilibrare la situazione finanziaria o sostenere gli investimenti. In un contesto di inasprimento del costo del credito e in un sistema in cui l’ accesso ai finanziamenti diventa sempre più selettivo, il ruolo dei Confidi assume sempre maggior importanza nel garantire e supportare le piccole imprese attraverso linee di credito dedicate che possano rispondere alle reali esigenze che ogni settore  presenta”. Giampiero Bernardelle, amministratore delegato di Farbanca ha ribadito l’importanza dell’accordo: “L’intesa va a rafforzare il sostegno che il Gruppo Banca Popolare di Vicenza attraverso Farbanca rivolge al comparto della farmacia, settore che presenta importanti opportunità di sviluppo. Farbanca, oltre ad offrire prodotti bancari ed assicurativi su misura per la gestione della farmacia, si conferma come partner finanziario di riferimento in grado di soddisfare le esigenze di gestione, crescita ed evoluzione delle imprese verso la “farmacia dei servizi”. L’accordo con Asconfidi Lombardia consentirà di sviluppare importanti sinergie volte a facilitare l’accesso al credito e alle agevolazioni regionali da parte delle imprese che operano in questo comparto”. Tra le agevolazioni previste dall’accordo, la proposta di un conto su misura delle imprese che operano nel settore, con la possibilità di essere integrato dal Programma Farmacisti con prodotti assicurativi e strumenti di pagamento a condizioni vantaggiose. Una particolare attenzione è riservata al servizio POS e Anticipi Incassi e all’home banking. La linea di finanziamenti dedicata supporta l’acquisto di farmacia, agevola lo smobilizzo dei crediti mediante la presentazione delle Distinte Contabili Riepilogative relative alle forniture effettuate dall’Azienda Sanitaria Locale con la quale il farmacista è convenzionato, offre un finanziamento per operare una ristrutturazione o riequilibrare la situazione finanziaria e supporta investimenti per l’ammodernamento e l’acquisto di beni strumentali. Il progetto “Stop & Start” aiuta i farmacisti ad affrontare un mercato in continua evoluzione ed influenzato da novità normative che richiedono la trasformazione in “farmacia di servizi”, attraverso una consulenza su misura. Il progetto mira a sostenere percorsi di analisi aziendale tesi a rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria della farmacia, individuando posizionamento strategico ed iniziative da intraprendere per migliorare le performance reddituali e competitive. Rientra nell’accordo anche una soluzione assicurativa creata sulle reali esigenze del farmacista che copre l’attività quotidiana con una polizza ad hoc. 




Librai, «resistere è sempre più difficile»

Il rapporto Istat aggiornato alla fine del 2013 dice che la percentuale dei lettori in Italia è passata dal 46 al 43%, gli editori hanno stimato (aggiornato ad ottobre) un calo delle vendite dei libri del 5% e gli acquisti on line guadagnano terreno. Proprio questo canale, con le sue proposte scontate, è indicato dalle librerie indipendenti come la minaccia più preoccupante. Un nemico in più per realtà che sono già da tempo il soggetto più debole e indifeso del mercato (la moria di attività, a Bergamo come nel resto del Paese, ne è una conferma), perché non possono ingaggiare battaglie sul prezzo con le catene gestite dagli editori e la grande distribuzione. 
Ciò che oppongono è il loro “essere librai”. Vogliono cioè continuare a leggere, scegliere e proporre titoli ed edizioni seguendo il proprio giudizio, condividere la passione per la lettura con i propri clienti, offrire una proposta e uno stile personale. In mancanza di regole che riequilibrino la concorrenza si affidano al senso critico dei consumatori, affinché comprendano le differenza dell’offerta e il valore del loro servizio.

â–  Mondadori (Stezzano) / Roberto Cecchinelli
«Il libro ha ancora lunga vita, se non sarà
trattato come una merce qualsiasi»

Da vent’anni nel settore, Roberto Cecchinelli ha aperto quasi quattro anni fa nel centro commerciale Le due Torri di Stezzano la propria libreria, affiliata in franchising alla Mondadori ma «gestita come una libreria indipendente – tiene a sottolineare -, con i titoli scelti da noi in base a criteri di qualità e interesse». «È vero, all’interno del centro commerciale i libri sono venduti anche al supermercato e nello store di elettronica – nota -, ma non lo considero un ostacolo, un conto è accatastare libri, un altro è la libreria e ritengo che competenza e specializzazione abbiano ancora un senso». I risultati sono di tenuta, Natale compreso, «considerando che l’attività è ancora giovane e deve per forza crescere. Certo è un lavoro che si fa per passione, perché si sa che non si diventa ricchi, la marginalità è molto bassa e viene erosa dall’aumento dei costi fissi, mentre le vendite sono rallentate dalla crisi, che sui libri però si è forse fatta sentire meno rispetto ad altri settori».
Una volta di più Cecchinelli sottolinea l’impossibilità di confrontarsi con gli sconti della grande distribuzione e soprattutto dell’online, «oggi il vero rivale delle librerie». «Su tutti colossi come Amazon che però si scopre applicano condizioni di lavoro da terzo mondo – rimarca -. La concorrenza non è alla pari e il compito delle organizzazioni di categoria dovrebbe essere quello di far capire all’opinione pubblica che le librerie sono un’altra cosa, far riflettere su cosa sarebbe il mondo senza più librerie. Io credo che sarebbe una perdita sociale». Il dati Istat sul calo dei lettori lo preoccupano: «La sensazione è che sia dovuto all’assalto delle nuove tecnologie – dice –, il tempo a disposizione è sempre lo stesso e se lo si passa sui social network è logico che se ne dedichi meno alla lettura». Non crede, al contrario, che la comunicazione digitale possa essere d’aiuto alla promozione della lettura e se non considera gli e-book un concorrente («la quota di mercato è ancora marginale»), non li vede nemmeno come un supporto. «La passione per la lettura si costruisce sui libri – afferma -, la lettura è anche atmosfera, sensazione, sentimento e credo che il libro abbia ancora lunga vita, se non verrà fatto morire trattandolo come una merce qualsiasi».

â–  Libreria Fantasia (Bergamo) / Laura Togni
«Letture animate e attività con le scuole,
così facciamo sbocciare la passione»

«Alla fine ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti a tenere ed è l’obiettivo che ci eravamo proposti. Ma quanta fatica», esordisce Laura Togni della libreria Fantasia, aperta dal settembre 2005 in via Borgo Santa Caterina e specializzata nella letteratura per ragazzi. «Natale è stato ancor più faticoso – prosegue -. Solitamente potevamo contare su un flusso costante, mentre quest’anno le vendite sono partite in ritardo e sono proseguite tra alti e bassi, rendendo difficile anche pianificare la presenza di addetti in negozio. Mi sembra che la gente abbia girato di più prima di fare acquisti, anche se questa maggiore attenzione a come si spende ha premiato i libri che, nel confronto con i giochi, costano meno e rappresentano comunque un regalo di qualità». Al di là della crisi, che tocca tutti i settori merceologici, la debolezza di fondo, secondo la libraia, è data dalla scarsa abitudine alla lettura degli italiani. «La possibilità di detrarre fiscalmente la spesa per i libri promossa dal governo è senz’altro un aiuto – dice -, vedremo se darà risultati, ma la cosa più importante è una forte azione di promozione alla lettura sin dalla tenerissima età». Ne è talmente convinta da averne fatto un punto centrale della propria attività. Ogni sabato, dall’autunno a Pasqua, propone nella sua libreria letture animate che registrano sempre il tutto esaurito, ospita classi che scoprono come nasce un libro e come è organizzata una libreria, collabora con le insegnati. «È un lavoro nel lavoro, che però permette di costruire un lettore – commenta –. I risultati in termini di vendite non sono immediati, ma si porta gente in libreria e si alimenta il passaparola». E se è vero che l’online cresce per via dell’assortimento e dei prezzi scontati, non bisogna dimenticare che «su una pagina internet – sottolinea – non si troverà mai un consiglio o un servizio personalizzato». Tra l’altro, proprio la guerra degli sconti avrebbe avuto l’effetto di aumentare il prezzo dei libri: «Un best seller come Dan Brown – rileva Laura Togni – è stato proposto a 25 euro, siamo ai livelli di un libro illustrato. Fino a qualche anno fa eravamo attorno ai 22 euro. Si tratta di operazioni di marketing, alzare il prezzo per poi giocare la carta dello sconto, ma sono pericolose e il prezzo sta diventando un ostacolo alla vendita. Bisognerebbe ragionare sulla qualità dell’offerta, non solo sul prezzo e, in quest’ottica, sono le librerie indipendenti quelle che rispondono a logiche di qualità e non di mercato. Chiediamoci cosa succederebbe se chiudessero tutte…».

â–  Libreria Palomar (Bergamo) / Valentina Porta
«La conduzione familiare ci fa andare avanti»

«Il libro a Natale funziona sempre perché ha costi contenuti e si fa sempre bella figura. Quest’anno le vendite sono andate meglio dello scorso anno, alcuni clienti ci hanno detto apertamente di aver scelto di fare acquisti in una libreria indipendente per sostenere questo tipo di proposta, ma l’intera annata è stata faticosissima», racconta Valentina Porta della libreria Palomar di via Maj a Bergamo, di cui è titolare dal ’97, insieme alla madre, libraia da 35 anni. «Resistiamo perché abbiamo una conduzione familiare – evidenzia -, è la nostra passione e siamo disposte a rinunciare allo stipendio se alla fine di un mese non ci sono soldi a sufficienza. Teniamo al nostro lavoro e finché riusciamo tiriamo avanti». «Sicuramente siamo pessime comunicatrici e manager – ammette -, ma noi vogliamo fare le libraie, significa fare una selezione tra le 60mila novità che escono ogni anno, cambiare la vetrina di continuo per mostrare ciò che ci piace e che vogliamo far conoscere. Confrontando la nostra classifica delle vendite con quella generale si troveranno al massimo due titoli in comune». Insomma qualcosa di diverso dal proporre «quello che vogliono farti comprare editori e catene distributive», un valore che i lettori sembrano aver colto, almeno a giudicare dalle dichiarazioni raccolte durante le feste dalla libraia. «Siamo nel campo delle scelte critiche – rileva -, una sorta di commercio equo e solidale, ma tutte le responsabilità sul futuro delle librerie non possono ricadere esclusivamente sui consumatori. Sono scelte che andrebbero aiutate offrendo le condizioni per una concorrenza alla pari». Anche secondo Valentina Porta oggi il problema maggiore è rappresentato dalle vendite online e dagli sconti indiscriminati, «su articoli che hanno un prezzo imposto, un vero paradosso. In Francia e Germania esiste da tempo una regolamentazione che ha dimostrato di tutelare le librerie indipendenti, mentre in Italia la legge sul tetto agli sconti offre troppe scappatoie». L’e-book invece non fa paura, «è solo un supporto diverso che il lettore può scegliere, così come può decidere di prendere un libro in biblioteca. Anzi, se si diffonde potrebbe trarne vantaggio anche il libro, facendo crescere l’interesse per la lettura. Sarà poi la persona a decidere, di volta in volta, se scaricare un titolo, comprarlo o prenderlo in prestito dalla biblioteca».




Haccp, verso la semplificazione nelle microimprese

Regione Lombardia, con DGR n. 1105 pubblicata sul Bollettino Ufficiale dell’8 gennaio, ha approvato le “Disposizioni regionali di indirizzo programmatico in materia di coordinamento, trasparenza e semplificazione dei controlli nel settore della sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria”. Il Provvedimento regionale approva le “Linee di indirizzo per la semplificazione dell’applicazione del sistema Haccp nelle microimprese del settore alimentare” destinate agli operatori del settore alimentare (chioschi, banchi del mercato, auto negozi, banchi temporanei di vendita, locali in cui sono serviti prevalentemente bevande, negozi alimentari al dettaglio, piccoli bar, macellerie, pescherie, panetterie, piccoli ristoranti, ecc.). La Direzione Generale Salute della Regione Lombardia ha precisato che «queste Linee di indirizzo non rappresentano uno strumento cogente, bensì orientamenti operativi sui quali le singole Asl, nei prossimi mesi, organizzeranno incontri a livello territoriale con le Categorie di impresa interessate, al fine di diffondere e spiegare i contenuti di tali indirizzi».  Lo stesso Provvedimento, inoltre, ha approvato il Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali – “Asl Regione Lombardia” relativo agli standard di organizzazione e funzionamento, ai sensi del Regolamento (CE) n.882/2004. È stato inoltre istituito il “Tavolo regionale di coordinamento per la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria” (composto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministero della Salute, il Corpo Forestale dello Stato, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, la Polizia di stato e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli) ed è stato approvato il relativo Protocollo di Intesa – sottoscritto da tutti i componenti del tavolo regionale di coordinamento – per l’attuazione degli adempimenti previsti dal Piano Nazionale Integrato dei controlli ufficiali ai sensi del Regolamento (CE) n. 882/2004.




Barometro alberghiero, focus su Bergamo il 29 gennaio

Il Barometro alberghiero è lo strumento che la Camera di commercio di Bergamo offre gratuitamente alle imprese alberghiere della provincia per l’analisi e il monitoraggio dei principali indicatori di prestazione. Il Barometro serve a valorizzare e ottimizzare le politiche tariffarie, nell’assoluto rispetto della riservatezza dei dati di ciascuna struttura. Attraverso la comparazione sistematica e continua delle prestazioni con il mercato di riferimento, il sistema fornisce dati aggregati dei flussi e dei valori generati, utili agli amministratori e a tutti i soggetti che operano nell’accoglienza turistica per meglio pianificare azioni di valorizzazione delle imprese direttamente e indirettamente collegate al turismo nel territorio.
Mercoledì 29 gennaio dalle 15 alle 16.30, nella sala del Consiglio di via Petrarca 10 a Bergamo, Marco Malacrida di Res presenterà i dati consuntivi 2013 in forma contestualizzata nello scenario italiano e internazionale.
La partecipazione è gratuita.




“Credito Adesso”, ampliati il target ed i benefici per le pmi

È stato pubblicato (sul Burl n. 51 del 19 dicembre 2013) il nuovo Avviso pubblico che modifica la misura “Credito Adesso” per la concessione di interventi finanziari a sostegno del capitale circolante delle micro, piccole e medie imprese lombarde. L’iniziativa, messa in campo da Regione Lombardia e Finlombarda S.p.A., finanzia uno o più ordini/contratti che siano stati accettati per la fornitura di beni e/o servizi. La dotazione finanziaria è di 500 milioni, di cui una quota pari a 50 milioni è impiegata per finanziare contratti/ordini esteri al fine di favorire l’internazionalizzazione delle imprese lombarde. Della dotazione finanziaria complessiva, 10 milioni sono riservati alle imprese del mantovano colpite dal sisma di maggio 2012, 5 milioni alle imprese della provincia di Sondrio e Lecco interessate dalla chiusura della Strada Statale 36 e 4 milioni alle imprese della provincia di Milano interessate dalla tromba d’aria di luglio 2013 (con sede nei comuni di Grezzago, Masate, Trezzano Rosa e Trezzo sull’Adda); per tutte queste imprese, il contributo in conto interessi è stato innalzato dall’1% al 3%.
Il target delle imprese beneficiarie – rappresentato dai settori manifatturiero, costruzioni, commercio all’ingrosso e servizi alle imprese – è stato ampliato alle imprese turistiche operanti nel settore dell’alloggio, alle agenzie di viaggio e tour operator, alle lavanderie industriali e alle imprese che svolgono attività di servizi per edifici e paesaggio. La quota di finanziamento è stata innalzata dal 50% al 60% del valore degli ordini (i finanziamenti hanno importo compreso tra 18mila e 500mila per le micro e piccole imprese, tra 60mila euro e 750mila euro per le medie); per le micro e piccole imprese l’importo minimo finanziabile di uno o più ordini/contratti è abbassato da 100mila a 30mila euro; per le medie imprese l’importo massimo dei finanziamenti è innalzato da 500mila a 750mila euro; il contributo in conto interessi di Regione Lombardia è aumentato dall’1% all’1,25%; è possibile richiedere più di un finanziamento (fino al limite massimo previsto); le procedure di accesso sono semplificate per richieste di finanziamento fino a 45mila euro (non è necessario presentare ordini).
Credito Adesso non richiede garanzie di natura reale, non prevede spese d’istruttoria e ai fini della rendicontazione della spesa è sufficiente presentare l'ordine/contratto accettato.
Le domande si sono aperte il 27 dicembre 2013. La presentazione è esclusivamente online: http://gefo.servizirl.it; http://www.finlombarda.it/finanziamentieservizi/creditoadesso2013




Pressione fiscale sempre più forte, «la riduzione nel 2014 resta un’illusione»

Nel 2013 la pressione fiscale è salita al 44,3%, nuovo record assoluto nella storia del nostro Paese dopo quello già raggiunto nel corso del 2012, e nel 2014 resterà ben oltre il 44%. È il risultato di un'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio sull'evoluzione del carico fiscale in Italia, da cui emerge uno scenario in cui, per riavviare il processo di crescita, occorerebbero più coraggio e più incisività nei tagli alla spesa pubblica e, soprattutto, politiche fiscali dal lato dell'offerta, a cominciare da una significativa riduzione degli oneri fiscali che gravano sui fattori produttivi, primo fra tutti il lavoro. «La riduzione del carico fiscale – evidenzia l'associazione – deve, dunque, essere l'obiettivo prioritario e irrinunciabile dell'azione di Governo nel prossimo futuro. Non spostare o rimodulare, ma ridurre, semplicemente ridurre in modo certo, progressivo e sostenibile la pressione fiscale è l'esigenza fondamentale di lavoratori, imprese, pensionati. È il solo modo, questo, per rilanciare le forze produttive vitali, ben presenti nel nostro Paese». Nell'anno che si è appena concluso il prelievo sotto forma di imposte e contributi previdenziali è aumentato di circa 1,6 miliardi di euro rispetto al 2012. Nello stesso arco di tempo, il Pil nominale ha subìto una flessione di oltre 8,7 miliardi di euro. Il rapporto aritmetico che esprime la pressione fiscale è dunque salito al 44,3%, vale 0,3% in più rispetto al livello del 2012. Invece che di "riduzione delle tasse", quindi, si dovrebbe più correttamente parlare di incremento assoluto delle "tasse" nonchè di incremento del carico fiscale (cioè in proporzione al Pil). Sempre nel 2013, per ogni euro prodotto in Italia la frazione di imposte, tasse e contributi pagata è cresciuta di altri 3,5 decimi di punto percentuale assoluto, aggiornando il record assoluto della pressione fiscale apparente nella storia d'Italia già raggiunto nel corso del 2012. «Non c'è stato dunque affatto – prosegue la Confcommercio – l'avvio di un percorso di riduzione della pressione fiscale e si è assistito, invece, a parziali effetti redistributivi che modificano il mix del gettito tra le diverse categorie di contribuenti. Purtroppo anche nel 2014 la riduzione della pressione fiscale è soltanto illusoria (le previsioni governative parlano di centesimi di punto percentuale) e il livello si manterrà sopra il 44,2%. La previsione governativa della pressione fiscale nel 2014 al 44,2%, peraltro, è compatibile con una crescita del Pil reale dell'1%, un tasso di variazione che nelle attuali condizioni economiche del Paese non sarà facile raggiungere».




Caffè, tutti lo bevono ma pochi lo conoscono

Ma è vero o no che quando l’espresso è buono tiene a galla lo zucchero? Pare che la risposta, come per molte altre annose questioni, sia un “sì, ma”: lo zucchero, secondo diversi esperti, deve rimanere un poco sospeso sopra una crema di giusto spessore, elastica quanto basta, e il foro creato dopo l’azione del cucchiaino deve richiudersi velocemente. Così non la pensa, comunque, quasi il 70% di consumatori facenti parte del campione intervistato dalla società "Apertamente" per conto dell’Istituto Internazionale Assaggiatori, in collaborazione con la rivista on-line Coffee Taster. La ricerca, condotta al telefono durante tutto il primo semestre 2013 su un campione di 180 adulti di entrambi i sessi distribuiti sul territorio nazionale, ha raccolto dati sulle abitudini, conoscenze e preferenze rispetto a questa tipica bevanda calda che gli italiani considerano di loro proprietà, con l’intento di verificare se ci sia spazio per un eventuale salto di qualità verso un consumo più consapevole, caratterizzato da un’attenzione maggiore alle caratteristiche del prodotto, anche a costo di pagare un prezzo lievemente maggiorato rispetto allo standard.
Ma le indicazioni non vanno in questa direzione. Se è vero, infatti, che emerge una minoranza più evoluta, la quota più consistente delinea un consumo un po’ meccanico, abitudinario, di chi forse non sa riconoscere la qualità e non mostra, in ogni caso, un particolare interesse a gustare prodotti migliori.
Il caffè viene consumato dal 78% degli intervistati, mentre il resto opta per altre bevande calde al bar fra caffè d’orzo, ginseng e altro ancora, quota che sale al 91% se vengono considerati solamente i maschi. Si può quindi certamente parlare di un consumo molto ampio e generalizzato. Il 69% del totale non pensa che il caffè sia di migliore qualità se tiene a galla lo zucchero e dimostra, quindi, una scarsa conoscenza dell’abc dell’espresso fatto a regola d’arte. L’86% degli intervistati non consuma a casa cialde e capsule, dato che ha un po’ sorpreso i ricercatori, visto che apparentemente le macchine casalinghe sembrano essere arrivate dappertutto. La stragrande maggioranza del campione (88%) ammette la propria ignoranza sull’esistenza del caffè monorigine, cioè del caffè proveniente da un’unica regione geografica, e fra quel 12% di consumatori più consapevoli spopola la qualità arabica, seguita a una certa distanza dalla robusta, sostanzialmente esaurendo con le due varietà principali le conoscenze sul monorigine.
Il 75% degli intervistati non intende pagare di più un caffè migliore, ma secondo i ricercatori il 25% di possibilisti è una quota interessante. Fra questi la stragrande maggioranza sborserebbe qualcosa in più “per un caffè davvero buono al gusto” (64%) e “di alta qualità” (31%), evidenziando, secondo i curatori dell’indagine, motivazioni un po’ generiche che confermerebbero la scarsa conoscenza del mondo del caffè e quindi l’impossibilità di citare altri indicatori di eventuale eccellenza come, per esempio, la consistenza e il colore della crema, la giusta temperatura e il flavour, ossia la ricchezza e la corposità del gusto.
Così non sorprende che la scelta del bar avvenga in genere per comodità e abitudine: il 18% beve l’espresso sotto casa, il 12% in un bar lungo il tragitto, il 13% sotto l’ufficio, il 5% dove capita. C’è però anche un 14% che beve il caffè in un bar che lo fa buono e l’11% che va alla scoperta di bar consigliati da amici.
Interpellata sull’eventuale miglioramento nel tempo della qualità del caffè del bar, la maggioranza degli intervistati non si mostra in grado di valutare il trend, posizione confermata anche per la successiva domanda focalizzata sull’evoluzione negli ultimi 5 anni. In questo caso la maggioranza (il 74%) ritiene che il caffè non sia né migliorato, né peggiorato e un 15% opta per un generale peggioramento.
Idee più chiare sulla qualità del caffè bevuto al ristorante, che il 59% degli intervistati ritiene peggiore rispetto al bar, forse per i ben noti problemi legati al minor utilizzo delle macchine o semplicemente alla minore vocazione del ristoratore.




In Fiera gennaio è il mese dell’Arte e della Cultura

Il nuovo anno fieristico della Promoberg si apre come consuetudine con i due appuntamenti dedicati all’arte e alla cultura: BAF (Bergamo Arte Fiera) e BergamoAntiquaria. Il primo evento, dedicato all’arte moderna e contemporanea, sarà allestito alla Fiera di Bergamo dal 10 al 13 gennaio 2014, mentre BergamoAntiquaria seguirà dal 25 gennaio al 2 febbraio.
Le due manifestazioni si ripresentano con un’importante novità. Da quest’anno, infatti, Promoberg ha acquisito da MediaConsulter tutti i diritti di BAF e BergamoAntiquaria e Sergio Radici, patron di Media Consulter, continuerà a curare i due appuntamenti in qualità di direttore artistico.

BAF sarà animata da oltre ottanta gallerie, tra le più importanti in Italia e presenti agli appuntamenti nazionali ed internazionali più affermati. La mostra, allestita su 6.500 metri quadrati di superficie, si presenta come un insieme armonico, senza divisioni in settori, in cui le articolazioni tematiche forniscono diverse opportunità per confrontare le molteplici anime dell’arte del Novecento e della produzione attuale. Ai visitatori si offre quindi un percorso di alta qualità artistica e culturale, dove accanto alle opere di artisti ormai “storicizzati”, saranno esposte nuove proposte attentamente selezionate. Ma BAF ha avuto anche il grande merito, nei suoi intensi primi dieci anni di vita, di andare ben oltre l’essere un Salone espositivo di alta qualità. L’evento ha incluso, infatti, sin dal suo debutto, un ricco calendario di eventi collaterali. Appuntamenti artistici, culturali, storici e di approfondimento, che hanno coinvolto trasversalmente, oltre agli esperti e agli appassionati del settore, anche molte persone che non si erano mai avvicinate prima alle mostre-mercato. Gli eventi collaterali di BAF 2014 avranno quali protagonisti Gabriele Basilico, Umberto Carrara, Margherita Leoni e Mariella Bettineschi.

È invece giunta all’undicesima edizione BergamoAntiquaria, la mostra mercato di alto antiquariato, che torna con il suo inconfondibile format capace di fondere il fascino della tradizione con le esigenze di un mercato moderno e dinamico. Il nuovo appuntamento vedrà la partecipazione di 80 gallerie, scelte dall’organizzazione per consentire al pubblico un percorso rappresentativo del complesso panorama antiquariale italiano. Gli espositori, ognuno con le proprie specificità, provengono in particolare dai centri cardine del settore. Oltre che da Bergamo, arrivi quindi soprattutto da Brescia, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli.
La mostra racchiude le specificità artistiche e culturali di tutto il panorama italiano in una visione d’insieme ampia ed eterogenea che naturalmente volge lo sguardo oltralpe. Dagli arredi lombardi a quelli dello Stato Pontificio, dai mobili Genovesi a quelli del Regno delle due Sicilie, dall’Impero Francese al Vittoriano inglese. La ricca esposizione comprenderà gli argenti francesi e inglesi, ma anche quelli con il marchio della Lanterna o di Valadier, dipinti veneziani, della scuola romana, ma anche degli orientalisti, guaches napoletane, macchiaioli toscani ma anche acquarelli inglesi di viaggiatori del Gran Tour. E poi, vetri, porcellane, maioliche, gioielli, per soddisfare gli appassionati più esigenti e gli innamorati dell’ultima ora.
A BergamoAntiquaria spazio anche per un omaggio all’Accademia Carrara, che, nonostante la chiusura per i lavori di ristrutturazione, non ha mai smesso totalmente la sua attività.
Info http://www.promoberg.it