Expo ScuolAmbiente, Bergamo “green” per 3 giorni

Promuovere uno stile di vita improntato ad un uso consapevole delle risorse ambientali, favorendo cambiamenti nei comportamenti fin da giovani. Si apre con questo auspicio la XX edizione del Expo ScuolaAmbiente (Bergamo, 23-26 maggio) che è stato presentato nei giorni scorsi al Museo
civico di Città Alta "E. Caffi", dall'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, affiancata dall'assessore comunale all'Ambiente e dai rappresentanti degli enti che collaborano all'organizzazione.
"Bergamo – ha sottolineato l'assessore – per tre giorni diventa la città più verde della Lombardia. Quest'anno più che mai ci poniamo l'obiettivo di far capire a partire dalle giovani generazioni quanto è importante tutelare l'ambiente, perchè questa è la base del nostro futuro e che ci permetterà di vivere in un ambiente migliore". L'assessore ha anche evidenziato come, purtroppo, "non siano immediatamente visibili e misurabili gli interventi che si fanno a tutela dell'ambiente", perché spesso questi hanno carattere strutturale e di lungo periodo. "Questo però – ha sottolineato – non ci deve scoraggiare, anzi. Da qui l'importanza di trasmettere 'buone maniere' fin dai bambini "Perché l'ambiente – ha aggiunto l'assessore – è fatto di risorse che non sono infinite. Dobbiamo iniziare a trattarle meglio e a rilevarne l'importanza". Per spiegare come fare, l'assessore ha preso a prestito un principio consolidato in giurisprudenza: quello dell'interiorizzazione della norma "solo spiegando il perché di taluni provvedimenti, persuadendo gli interlocutori della bontà del nuovo modo di agire, le decisioni possono essere capite e fatte proprie e non ritenute mere imposizioni dall'alto". Il tema al centro dell'edizione sarà "Aria nuova in Lombardia!". Il 2013 è infatti l' "Anno europeo della qualità dell'aria" nonché l'anno in cui Regione Lombardia approverà il PRIA (Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell'Aria), strumento innovativo volto a individuare concrete politiche per il miglioramento della qualità dell'aria. Il testo sarà al centro di una tavola rotonda
organizzata per la mattina di sabato 25 maggio. Dedicata a tutte le scuole della Regione, la manifestazione si propone come momento per affrontare i grandi temi dell'ambiente trasformandoli in progetti didattici capaci
di promuovere comportamenti ecologicamente corretti. Rappresenta un'occasione per tutti coloro che desiderano confrontarsi sui processi educativi per uno sviluppo sostenibile. Sono previste numerose attività rivolte alle scuole di ogni ordine e grado, alle famiglie e agli operatori del settore. L'iniziativa ospita anche una nuova e coinvolgente proposta, un concorso letterario "Raccontami che aria tira", occasione per condividere i valori della creatività, della responsabilità e della consapevolezza ambientale. Sarà inoltra allestita una mostra tematica dal titolo "Uno sguardo sull'aria", dedicata alle buone pratiche che possono essere messe in atto per contribuire a migliorarne la qualità.
Inoltre sabato 25 è in programma la tavola rotonda sul Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell'Aria (PRIA), un confronto aperto tra cittadini e rappresentanti delle Istituzioni, degli Ordini professionali e delle Associazioni. Numerosi laboratori didattici saranno realizzati a cura di Fondazione Lombardia per l'Ambiente, del Museo di Scienze Naturali, di alcuni Parchi della zona e di Arpa Lombardia, che sarà presente con la centralina mobile per illustrare la strumentazione per la rilevazione dei maggiori inquinanti. Per le scuole superiori è in programma un momento di formazione finalizzato a delineare l'iter necessario a divenire certificatori energetici e a evidenziarne i possibili sbocchi professionali. Il programma intero della manifestazione è consultabile sul sito www.exposcuolambiente.regione.lombardia.it




“Campionato italiano del gusto”, l’Accademia del Gusto vince a Udine

Allo Stadio Friuli, l’Atalanta è stata beffata da una doppietta di Totò Di Natale, ma Bergamo, con l’Accademia del Gusto, ha conquistato il podio nazionale con in campo lo chef Emanuele Poli. Dopo 13 sfide ai fornelli e ricette che hanno visto come protagonisti grandi chef di veri e propri templi della tradizione culinaria italiana, la finalissima del “Campionato italiano del gusto” ha visto lo scontro diretto tra Udinese e Atalanta. L’evento – organizzato da Turismo Friuli Venezia Giulia in collaborazione con  la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) lombarda e friulana e con il club bianconero –  per l’ultimo match  ha chiamato  in cucina per l’Udinese il ristorante Rosenbar di Gorizia con la lady chef Michela Fabbro. La chef dell’Udinese  ha proposto alla giuria un “Piatto di Primavera”, una composizione di erbe selvatiche  ed altri ingredienti che in un’unica ricetta ha raccontato un intero territorio grazie alla presenza di diversi asparagi (bianchi di Savogna, verdi di Fossalon, selvatici, luppolo e pungitopo), di una polpetta di ortica e ricotta, una frittata di uova ed erbe spontanee e un soufflé di formaggio Tabor e Jamar del Carso con sclopìt croccante.  Alla ricetta friulana, lo chef Emanuele Poli ha risposto con la tradizione bergamasca, rivisitata in chiave moderna, cucinando una “Lombata di coniglio con farcia profumata al tartufo nero, con crema di polenta gialla e salsa Strachitunt”. Nella cucina bergamasca tradizionalmente il coniglio accompagnato dalla polenta gialla è un piatto della domenica, che in questa ricetta viene riscoperto con un’interpretazione creativa. La lombata di coniglio, adagiata su una salsa creata da una riduzione di Moscato di Scanzo, è stata abbinata ad una spuma allo Strachitunt; a decorare il piatto un gustoso casoncello fritto nello strutto ed una cialda di patata croccante. “Sono state due ore di lavoro intenso prima del calcio d’inizio del match calcistico – spiega lo chef che ha portato Bergamo a vincere il campionato -. Abbiamo cucinato per oltre quaranta persone  e, in una sfida all’ultimo secondo, siamo riusciti a conquistare la giuria di esperti con il gusto della tradizione, impiegando tecniche moderne, come il sifone utilizzato per dare forma e leggerezza ad un’eterea spuma pronta ad esaltare il gusto dello strachitunt”.  Una vittoria che premia il nostro territorio e valorizza anche fuori provincia l’Accademia del Gusto, centro formativo d’eccellenza per la formazione permanente dei professionisti del settore Horeca di Ascom: “Hanno vinto con noi Bergamo e la tradizione – sottolinea Daniela Nezosi, responsabile  formazione dell’Associazione Commercianti e direttrice dell’Accademia -. La ricetta rivisitata in chiave moderna, che rappresenta per antonomasia la nostra cucina, dalla polenta al coniglio ai casoncelli, e i prodotti del nostro territorio, dal Moscato di Scanzo allo strachitunt, ha conquistato la giuria d’esperti”. 




Albino, «la Ztl ha messo in ginocchio i negozi»

Si respira tensione tra i negozianti di via Mazzini, la via centrale del commercio di Albino, per la Ztl che sta mettendo in ginocchio le loro attività: c’è chi ha già chiuso, chi sta riducendo gli orari ai propri dipendenti, chi ne ha già lasciato a casa qualcuno e chi sta pensando di spostarsi in un’altra zona più accessibile. Tanto è vero che sulle vetrine del centro è comparsa, dai primi giorni di maggio, una locandina che recita: “Ztl: noi non l’abbiamo voluta!”.
«Abito ed ho un’attività nel centro storico – afferma Ernesto Cugini, titolare del negozio Cugini Scarpe – e, secondo me, la Ztl può andare benissimo quando le persone ci sono, ma dal momento che questo flusso di persone non c’è, perché la passeggiata che il Comune si aspettava non si è realizzata, la Ztl non ha ragione di esistere, anzi è solo un danno. Tutti si aspettavano il passeggio, ma dopo una certa ora non c’è nessuno».
I primi a soffrirne sono gli alimentari, tanto che sabato 11 maggio è stato l’ultimo giorno di attività per il negozio di frutta e verdura La Buona Natura: «Chiudo perché, a parte la crisi generale, il Comune non ha aiutato per niente noi commercianti – spiega la titolare Monica Ubiali –. Anzi, nel mio caso, la Ztl ha inciso tantissimo sulla decisione di lasciare. Le clienti che venivano a fare la spesa con delle belle borse, non potendo parcheggiare, preferiscono andare al centro commerciale dove arrivano all’auto col carrello. Incontri con l’amministrazione ne abbiamo fatti e abbiamo fatto tutto il possibile. Ma non si sono mossi dalle loro idee e questo ci ha tagliato le gambe. Per il futuro non so cosa fare. Spero che i miei colleghi siano più fortunati di me»
Il provvedimento è stato «devastante – anche secondo Monica Frosio, titolare del Panificio Zanetti –. Ho dovuto diminuire l’orario al personale, fin dove riesco, perché il lavoro è calato veramente. Il pomeriggio c’erano mamme coi bambini che venivano, prendevano la merenda e poi andavano al parco. Ora, invece, più nessuno: vanno al centro commerciale e non le vediamo più. Il mio futuro lo vedo drammatico. Sono qui da vent’anni e garantisco che non ho mai vissuto una situazione del genere. Sto valutando anche il fatto di licenziare, perché se non abbiamo incrementi, non possiamo tenere il personale. Oppure di andare via da Albino, di prendere un’altra sistemazione: si parla di costi enormi, di rifarsi una clientela e non abbiamo più vent’anni. Dopo averci messo anima e cuore – è l’amara conclusione -, lavorando giorno e notte, ci troviamo con nulla di sicuro tra le mani».
Calo dei clienti anche per Paolo Acerbis dell’alimentari e macelleria di via Vittorio Veneto 1, angolo via Mazzini: «Ho ridotto parecchie ore di lavoro ai due ragazzi che hanno il contratto a chiamata – afferma -, perché la Ztl è stata purtroppo allungata rispetto a quello che era stato concordato con il sindaco e la giunta. Il lavoro è diminuito tantissimo al pomeriggio, perché alle 18, quando si riapre al traffico, tutti ormai sono a casa; e il sabato, aprendo la via alle 19, tutte le persone che venivano a fare la spesa pesante, perché potevano parcheggiare, non vengono più. Un’altra cosa che ci era stata promessa, erano i parcheggi lungo via Mazzini: con il comandante dei vigili, in base alle misure, ne avevamo individuati 25 realizzabili, ma ce ne hanno concessi solo 8 o 9».
La Ztl, nella forma attualmente applicata in via Mazzini e relative vie di accesso, è entrata definitivamente in vigore dal primo marzo 2013, chiudendo l’ingresso alle auto dalle 14 alle 18 dal lunedì al venerdì e dalle 13 alle 19 il sabato e i giorni festivi. Ma non è sempre stato così: «Senza lasciarci scelta, con la precedente amministrazione era partita una sperimentazione della Ztl dalle 9.30 alle 11.30 – ricorda Emanuela Poli, della Caffetteria Mazzini nonché presidente delle Botteghe –. Abbiamo chiesto di spostarla al pomeriggio, e dovevano essere due ore dalle 14.30 alle 16.30, il periodo in cui i bambini escono dall’asilo e dalla scuola e le mamme sono in giro. Ma l’amministrazione cosa ha fatto? Prima l’ha istituita dalle 13 alle 18 e abbiamo chiesto di attivarla almeno alle 14. E il sabato era dalle 12 alle 19 con il risultato che a mezzogiorno erano ancora aperti anche i negozi alimentari, ma non avevano più clienti, perché non poteva più entrare nessuno. Insomma decisioni prese senza nessuna attenzione al nostro lavoro».
Un altro elemento determinante è dato dalle multe: dal primo marzo, in un solo mese, ne sono state staccate circa 380, con una media di 93 euro a contravvenzione, che oltre ad aggravare l’esodo di chi prima si recava ad Albino per le spese, denota, secondo i commercianti, una segnalazione non chiara ai varchi di accesso: «La gente non passa più perché non sa più se deve passare al mattino o al pomeriggio – conferma Susanna Picinali, del negozio Susanna Home Design –. Non conoscendo ancora bene gli orari e facendo fatica a capire dai pannelli del varco, ci sono state molte multe, un disagio davvero pesante, e perciò la gente non è incentivata a venire da noi. Possiamo dire che quelle persone a cui è arrivata la multa, ad Albino non vengono più».
Multe che colpiscono anche chi sosta brevemente durante le ore di accesso per un acquisto al volo. «C’è subito il vigile che fa la contravvenzione – sottolinea con rammarico Carla Petteni della Tabaccheria Petteni – e non è bello che per un pacchetto di sigarette si prendano 35 euro o più di multa». Sostanzialmente «la problematica è legata al fatto che per tanti negozi il passaggio è la cosa fondamentale – commenta Loredana Cugini, della cartolibreria Valoncini di via Vittorio Veneto –, perché abbiamo articoli che necessitano di acquisti veloci. Non potersi fermare anche solo per pochi minuti ha creato un decremento del lavoro considerevole. In un momento in cui già di per sé il commercio risente della crisi, la Ztl ha aumentato le difficoltà».
E se proprio il Comune vuole questa zona a traffico limitato, «si poteva fare anche la via più bella, mettendo fioriere e panchine – conclude Roberto Gritti, artigiano titolare di Fantasie di vetro –. Invece, è stata fatta di botto; noi ci siamo opposti, ma non c’è stato nulla da fare. Comunque la maggioranza di noi negozianti è contraria e non siamo stati noi a volerla».




«Imprese allo stremo. È ora che la politica dia risposte»

Dopo la parte privata riservata ai soci dello scorso 21 aprile, nella quale sono stati ratificati gli eletti nel nuovo consiglio direttivo, sabato 25 maggio a partire dalle ore 10, l’Associazione Artigiani – Confartigianato Bergamo vivrà la sua 68ª Assemblea generale (parte pubblica), che avrà per titolo “Guardiamoci dentro… per continuare a guardare oltre”.
Ad ospitare il principale appuntamento statutario dell’Organizzazione (il primo della nuova giunta guidata dal riconfermato presidente Angelo Carrara) sarà l’Auditorium della sede di via Torretta e tra le autorità spicca la presenza del nuovo presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti.
Il programma dei lavori prevede il saluto e la relazione morale del presidente Carrara, a cui seguirà l’intervento di Licia Redolfi che illustrerà l’ultimo Rapporto sull’Artigianato Bergamasco a cura dell’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia.
La mattinata proseguirà con l’intervento del presidente dell’Organismo di Vigilanza dell’Associazione Artigiani Benito Melchionna, con i saluti dei presidenti dei Movimenti Donne (Ida Rocca), Anziani (Giuseppe Carrara) e Giovani (Daniele Lo Sasso) e delle autorità presenti.
Verso mezzogiorno è quindi previsto l’intervento di Merletti e, prima della conclusione dei lavori, si terrà la cerimonia di consegna dei riconoscimenti al personale dipendente con 19 e 18 anni di servizio.
«Questa Assemblea generale – esordisce Angelo Carrara – sarà il prosieguo di quella organizzata l’anno scorso, che aveva per titolo “Guardiamo oltre: nuove prospettive per una crescita sostenibile”. In quell’occasione, non lesinando pesanti critiche ad un mondo politico che sembra essersi dimenticato della profonda crisi in cui versano le piccole e medie imprese, avevamo avanzato diverse proposte per cercare di uscire da questa situazione e per rilanciare l’economia e i consumi. E avevamo chiesto la partecipazione di tutti gli attori sociali, economici e politici del territorio, in modo da fare squadra».
Tra le istanze che saranno presentate, spiccano la facilitazione dell’ingresso nel mondo del lavoro, specialmente dei giovani, l’abbassamento della pressione fiscale per agevolare gli investimenti e una nuova politica creditizia. «Sono richieste che ripetiamo da troppo tempo – aggiunge Carrara – ma se i nostri interlocutori continuano mostrarsi sordi e a non voler dar loro attuazione, non vedo nessuna via d’uscita. Le nostre aziende la loro parte la stanno già facendo, e in questo sono spesso lasciate sole, adesso tocca alla politica rimboccarsi le maniche».
E proprio il grido “Adesso tocca a voi!” è stato al centro, il 9 maggio scorso a Roma, dell’Assemblea di Rete Imprese Italia, dove è stato presentato un appello al governo e al parlamento. «Anche l’Associazione Artigiani – sottolinea il presidente Carrara – era presente per portare tutto il disagio delle imprese bergamasche. Da tutta Italia sono state raccolte le firme di amministratori e imprenditori per dare maggiore peso all’appello col quale abbiamo chiesto alla politica di agire immediatamente, con misure concrete a sostegno della crescita e dell’economia reale. La nostra assemblea sarà fortemente influenzata da questa ennesima grande mobilitazione, che denuncia come le aziende siano ormai arrivate allo stremo delle forze».




Bergamo wi-fi “apre” la connessione anche a 600 negozi della città

Un viaggio a Copenhagen può aprire la mente. Proprio la Danimarca, infatti, nota come la nazione più connessa d’Europa, è stata il modello a cui il vicesindaco Gianfranco Ceci, con delega alla Smart City-Innovazione, si è ispirato per dar vita a Bergamo wi-fi. Certo Palafrizzoni non è ancora in grado di raggiungere l’intera rete dei trasporti pubblici con i suoi hot-spot gratuiti, ma poco ci manca. Già, perché tra circa due mesi le 19 oasi telematiche presenti in città per la navigazione libera in internet diventeranno 22 con l'aggiunta di tre nuovi punti d’accesso wi-fi: piazza Matteotti, la stazione degli autobus e il tribunale di Bergamo, in collaborazione con l'Ordine degli avvocati.
“Ora il Comune intende estendere i luoghi di connessione gratuita coinvolgendo tutti coloro che vorranno aderire al progetto in un’ottica federata – spiega Ceci – della rete farà parte anche il distretto urbano del commercio nonché i singoli esercenti che, su richiesta, potranno dare al cliente la possibilità di navigare gratis nei loro bar e ristoranti ed allargare, di conseguenza, il raggio di azione di rete wi-fi a disposizione dei cittadini. Si tratta di un’iniziativa fondamentale per Bergamo, soprattutto in vista di tre obiettivi importanti come l’entrata nell’Unesco, l’Expo 2015 e la candidatura a città della cultura nel 2019”.
Gli operatori economici che aderiranno al progetto potranno quindi allestire, nelle loro sedi, infrastrutture wi-fi compatibili con la rete esistente, oppure consentire il roaming gratuito degli utenti appoggiandosi alla rete cittadina. A tale scopo, Tiscali e Internavigare, i due partner scelti da Palafrizzoni per la gestione di questa operazione, hanno pensato a un kit speciale dedicato ai 600 negozianti della città, con un prezzo base agevolato che parte da 14 euro al mese.
“Il progetto Bergamo wi-fi è nato nel 2010 dall’iniziativa BiblioLess del Comune di Bergamo e piazze wi-fi della Fondazione Bergamo nella Storia e Fondazione Famiglia Legler – dichiara Massimo Casanova, responsabile del settore Mobilità e trasporti, ecologia e ambiente del Comune di Bergamo –. In tali ambiti era stata avviata una sperimentazione per la navigazione internet gratuita in alcune biblioteche comunali  e in tre piazze cittadine. Nel corso del 2011 l’assessorato all’Innovazione tecnologica si è fatto carico della regia e del coordinamento dei due progetti, individuando nelle società Tiscali e lnternavigare i soggetti privati capaci, per i successivi 6 anni, di garantire la continuità del servizio nelle sei oasi telematiche già attivate e la realizzazione di nuove oasi con connettività internet gratuita 24 ore su 24 e 7 giorni su 7”.
Dal cellulare all’Ipad passando attraverso il più tradizionale computer portatile, la connessione senza fili rappresenta oggi un punto di contatto ormai imprescindibile per i bergamaschi. I numeri parlano da soli: il picco delle connessioni si è verificato a novembre 2012 con 24.000 accessi mentre si è navigato meno ad agosto (7.356). L’hot spot più gettonato è quello della biblioteca Tiraboschi: per studio o per lavoro, solo lo scorso aprile si sono collegate in questa zona 14.200 persone. Ricercate sono anche le oasi del Polaresco, della circoscrizione 2 mentre resta meno sfruttata quella di via Furietti, in corrispondenza della sede della prima circoscrizione.
I numeri
“Quando è partita questa avventura tre anni fa – spiega Andrea Aglani dell’area manager Tiscali – c’erano solo 700 utenti al mese, oggi sono triplicati. Dal 2011 a oggi alla Bergamo wi-fi si sono registrati 17mila utenti. Nel complesso, solo ad aprile 2013 ci sono stati 21.923 accessi e 3.735 utenti unici. In media ogni utente si collega cinque-sei volte al mese. Si nota che il giorno in cui internet è meno usato è la domenica. Quindi sono prevalentemente cittadini e lavoratori a usufruire di questo servizio, forse anche perché avevamo bisogno di aggiornare la piattaforma anche per i turisti che si appoggiano a gestori stranieri. Internet è un fenomeno in costante crescita e si coniuga con altre tecnologie in evoluzione come Skype, Viber o Wazzup. Credo che i tempi siano ormai maturi per una completa liberalizzazione dell’accesso da reti pubbliche condivise”.
La procedura è semplice: basta connettersi alla rete cittadina, registrarsi inserendo i propri dati e attendere un sms di conferma contenente la password. “Wi-fi è ormai entrato nella nostra mentalità – spiega Massimo Basile, direttore tecnico del progetto – la gente lo cerca ovunque vada senza bisogno di vedere la pubblicità in giro. Adesso con 22 oasi disponibili, il progetto parte davvero con un servizio sempre più aperto in grado di agevolare il flusso di nuove idee. Al Polaresco, per esempio, grazie a questa piattaforma, i ragazzi hanno organizzato dei gaming online. Abbiamo fatto del nostro meglio anche per snellire la parte hardware e aumentare la performance del sistema in caso di guasto e di manutenzione”.
Fino ad oggi la rete di Bergamo wi-fi contava 19 oasi telematiche in luoghi strategici della città. Alcune di queste sono in spazi aperti (piazza Vecchia, piazza Vittorio Veneto, piazza Mercato delle Scarpe, piazza della Libertà, Cortile Gamec, Lazzaretto, parco Suardi, Colle aperto), altre in spazi pubblici al coperto (palazzo Frizzoni, circoscrizioni 1 e 2, biblioteca Tiraboschi e Caversazzi, Museo civico di Scienze naturali), e altre ancora sono sia outdoor che indoor (Urban center e piazzale Alpini, chiostro San Francesco, Polaresco, centro sportivo Italcementi, centro di aggregazione giovanile Edoné).




San Pellegrino, un carnet di “assegni” sostiene gli acquisti delle famiglie

Un blocchetto di assegni con buoni spesa, sconti e promozioni per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie del distretto Fontium et Mercatorum. Il distretto del commercio brembano, che unisce nel rilancio dei negozi di vicinato i comuni di San Pellegrino Terme, Serina, Oltre il Colle, Costa Serina, Bracca e Cornalba e le associazioni di categoria, tra cui l’Ascom, costituitosi in associazione con tanto di certificazione di qualità europea, ha inviato a casa di ogni famiglia residente nei comuni del distretto un blocchetto di carte-sconto. Un vero e proprio blocchetto di assegni, realizzato con il contributo di Ubi Banca Popolare di Bergamo e Radio Due Punto Zero, da presentare negli oltre cento punti vendita del territorio entro il 30 giugno. Su ogni buono–assegno è riportata la tipologia di sconti che ogni singolo commerciante ha deciso di proporre alle famiglie. L’utilizzo è facile ed immediato: non serve far altro che staccare un “assegno” ad ogni commerciante. L’iniziativa intende rilanciare i consumi nei negozi di fiducia attraverso carte da trasformare in euro sonanti di sconto nei negozi.
La Carta Sconti Famiglie abbraccia tutto l’universo possibile degli acquisti, dai negozi di alimentari (dal fruttivendolo al macellaio, dal supermercato alla macelleria, dalla gelateria alla pasticceria) all’hi-tech, dai negozi di abbigliamento e calzature a bar, ristoranti, pizzerie, birrifici e pub, dai negozi di arredamento e design ai fioristi, dall’autofficina alle farmacie, dal parrucchiere alla gioielleria, dall’ottica all’edicola, alla carto-libreria. Non mancano le adesioni di carrozzerie, ferramenta, tabaccherie, gommisti, lavanderie e artigiani specializzati in ogni campo, perfino nel restauro. Gli sconti vanno dal 3% per salire fino al 30%, con una media di tagli alle spese elevata, compresa tra il 15 e il 20%, senza contare che sono molte le attività a non indicare una soglia minima di acquisto. Fare shopping nel distretto consente, considerata l’ampia proposta commerciale che abbraccia ogni esigenza, di dare un taglio di diverse centinaia di euro alle spese familiari. «È un’iniziativa che unisce i comuni del distretto e che grazie al contributo di ogni singolo commerciante incentiva gli acquisti in tutta l’area – sottolinea Michele Pesenti, presidente dell’associazione del distretto Fontium et Mercatorum -. I riscontri finora sono più che positivi. L’iniziativa, partita ad aprile e che prosegue fino alla fine di giugno, sta finora dando ottimi risultati, con piena soddisfazione da parte dei commercianti, che riscontrano un incremento nelle vendite, e delle famiglie che abitano nel distretto, che approfittano degli sconti, che rappresentano un piccolo aiuto ed un segnale di attenzione, in questo momento difficile».
Il distretto ha in serbo altre iniziative per stimolare i consumi, purtroppo ai minimi storici: «Il modo migliore per aiutare il commercio e l’economia dei nostri paesi sta nell’aiuto e nel sostegno a chi lo vive, alle famiglie, ma anche ai giovani, i consumatori del futuro – continua Pesenti -. Un’iniziativa che lanceremo a breve, approvata dalla Regione, sarà legata ai giovani. Nei prossimi mesi distribuiremo a tutti i ragazzi residenti nell’area una carta vantaggi espressamente studiata per loro. L’iniziativa rappresenta un importante banco di prova per i negozi tradizionali ed un passo importante verso la rivitalizzazione dei nostri centri storici, attraverso l’invito a riscoprire grazie agli sconti l’intera offerta commerciale e di locali pubblici sotto casa». Quanto al regolamento, gli sconti della Carta non sono cumulabili con sconti o promozioni particolari già praticati dal commerciante (salvo diversa indicazione del negoziante stesso). Determinati prodotti quali farmaci con ricetta, articoli con prezzi imposti, giornali, libri, ricariche telefoniche, gratta e vinci ecc. non rientrano nelle promozioni della Carta Sconti.




Malvestiti: «Il nostro impegno per il futuro del commercio»

Un commercio che si sta profondamente trasformando, attività affaticate anche da un corpo a corpo con le banche, un tessuto cittadino ridisegnato, in cui alcuni quartieri sono diventati tematici, con spazi per la movida e aree etniche. Molte sfide alle porte e grande desiderio di rispondere ai nuovi bisogni e alle nuove esigenze.
È questo il quadro del terziario delineato nel corso dell’Assemblea annuale dell’Ascom, svoltasi lunedì scorso al Polo fieristico di Bergamo. Un’assemblea che è stata chiamata anche a rinnovare i vertici che guideranno l’associazione nei prossimi 4 anni e accompagneranno gli imprenditori del terziario a riconquistare quel ruolo di protagonisti dell’economia bergamasca, segnato dalla recente crisi.
«L’ambizione della nostra Associazione è quella di far tornare il commercio e il terziario protagonisti dell’economia del territorio e per questo che, negli ultimi anni, si sono messi in campo progetti e iniziative che hanno lo scopo di sostenere e rafforzare le imprese – afferma il presidente dell’Ascom, Paolo Malvestiti -. Ora la situazione chiede anche a noi di diventare propositivi, attraverso non solo una gestione efficiente ed efficace che ci consenta di consolidare ed accrescere il nostro rapporto con le Istituzioni, ma anche con l’ampliare e qualificare il legame con le imprese, con azioni intelligenti e coordinate. Per questo, dobbiamo essere in grado di coniugare conoscenza, competenza e competitività, chiavi di volta della nuova economia».
Conoscenza intesa proprio come capacità di percepire i bisogni, di leggere le dinamiche sociali prima ancora che si traducano in comportamenti di consumo, di comprendere l’evolversi degli stessi modelli culturali, di scoprire in quale direzione deve puntare il commercio del futuro. Una conoscenza che crea competenza, cioè capacità di trarre profitto e creare valore dall’interazione con il cliente, con i fornitori, con i collaboratori, con gli stessi concorrenti e con le nuove esigenze del mercato.
«Conoscenza e competenza che producono competitività – spiega Malvestiti -, i cui punti di forza sono i distretti e le reti del commercio, il sostegno ai Consorzi fidi, la condivisione tra pubblico e privato così da creare sviluppo, ricchezza ed occupazione, consentendo il principio della leale concorrenza tra le aziende nelle loro diversità».
In Assemblea il presidente Malvestiti ha tracciato le linee del commercio del futuro, ha rimarcato l’originalità di distretti del commercio, l’importanza del turismo, le novità che possono arriva da  Expo e, in chiusura, ha ricordato il ruolo di servizio e di tutela dell’Associazione.
Il commercio del futuro
Ci sono oggi abitudini e modelli comportamentali nuovi e diversi: c’è un ritorno al negozio di vicinato, una maggior attenzione agli acquisti che evita quelli di impulso, una grande disponibilità ad adeguarsi alle nuove condizioni. Si sviluppano piccole catene di negozi, l’attività commerciale tende a specializzarsi o a diversificarsi ed ad uscire da quell’anonimato che la rende meno competitiva. Si delinea così a poco a poco il commercio del futuro, costruito sulla base di tre pilastri: coerenza con i nuovi bisogni dei consumatori, tutela della libertà imprenditoriale in un ambito di corretta concorrenza tra operatori e sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente, delle persone e della legalità.
Distretti del commercio
Un esempio concreto del processo di cambiamento è il consolidamento dei distretti urbani del commercio. Da quando nel 2008 la Regione ha iniziato a investire su questo modello, si sono creati 199 distretti, coinvolgendo più di 800 comuni. Nella provincia di Bergamo si contano 28 distretti per un totale di 120 comuni coinvolti e più di 10mila attività imprenditoriali. Ad inizio marzo è stato pubblicato il V° Bando “Distretti del commercio verso Expo 2015” con risorse messe a disposizione che ammontano complessivamente a oltre 1 milione.
Il ruolo del commercio risulta, tramite il distretto, modificato in senso sociale: da semplice momento di incontro tra venditore e consumatore dà origine ad un luogo dove trascorrere il proprio tempo libero, relazionarsi con gli altri utilizzando una serie di servizi integrati e vivere momenti di intrattenimento organizzati. Quindi il distretto non è solo un’aggregazione di imprese, ma una vera e propria rete dove attività commerciali e tempo libero contribuiscono a creare nuovi equilibri territoriali, economici e sociali. In conclusione il distretto commerciale dà un apporto concreto agli abitanti e a chi visita il territorio.
Il turismo
Negli ultimi anni si è creato un legame stretto tra i distretti del commercio e il turismo. L’Ascom ha la rappresentanza istituzionale del turismo all’interno della Camera di Commercio; quindi ha una responsabilità primaria nel contribuire a rendere efficace la leva del turismo per lo sviluppo dell’economia locale.
L’Expo 
L’Expo rappresenterà una grande occasione per il commercio, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello organizzativo, perché potrà stimolare le riflessioni sull'organizzazione territoriale. Expo, infatti, non dovrà essere una sporadica opportunità per il singolo, ma piuttosto la piattaforma di lancio di modelli commerciali integrati, di avanguardie imprenditoriali, di nuove collaborazioni tra pubblico e privato. Farà emergere le potenzialità dei territori e degli operatori, premiando quelle realtà che avranno colto e sviluppato al meglio le strategie distrettuali regionali.
I rapporti con le istituzioni
I distretti, il turismo, il commercio devono integrarsi con le pubbliche amministrazioni e le istituzioni del territorio.
Le relazioni di Ascom si intrecciano con Regione, Comune, Provincia e Camera di Commercio. Sul tema della viabilità, del lavoro, delle imposte sono nati confronti che hanno dato risultati vantaggiosi per gli imprenditori, come ad esempio l’alleggerimento dell’imposta di soggiorno, la riduzione dell’Imu per i negozi di vicinato, i contributi per l’apertura di nuovi esercizi nelle aree desertificate e le aperture serali nel mese di luglio.
In particolare con l’Ente Camerale l’attenzione è stata indirizzata ad agevolare e incrementare l’accesso al credito, l’innovazione, l’internazionalizzazione e la formazione, grazie anche al contributo di Bergamo Sviluppo e di Promos.
Il ruolo di servizio dell’Associazione
Il ruolo di rappresentanza si accompagna a quello dei servizi a sostegno delle aziende associate. Le imprese apprezzano il lavoro svolto; in particolare per la funzionalità del contratto di lavoro, per l'azione di riequilibrio tra piccoli negozi e grande distribuzione, per il supporto prestato alle imprese nell'affrontare i temi locali, per la valorizzazione del turismo. Si sentono accompagnate nel loro lavoro e nell'affrontare le proprie difficoltà; per questo che accanto ai servizi tradizionali della tenuta della contabilità e dell’amministrazione del personale, Ascom nell’ultimo quadriennio ha sviluppato il settore una serie di servizi a sostegno della qualificazione delle imprese: dalla formazione, al sostegno alla nuova e giovane imprenditoria, dall’internazionalizzazione alle agevolazioni per il credito e per il consumo di energia e gas.
Infine per rispondere alla provocazione che lancia la sfida economica. l’Ascom a ottobre prenderà parte al Master in Europrogettazione per la Piccola e Media Impresa, un’iniziativa frutto della collaborazione tra Promoberg e il Centro Universitario di Formazione in Europrogettazione che ha come obiettivo quello di saper utilizzare e far fruttare le risorse dell'Unione Europea a favore del settore del commercio.




Udinese e Atalanta si sfidano anche ai fornelli

Domenica 12 maggio Udinese e Atalanta scenderanno in campo per sfidarsi ai fornelli. Dopo il successo delle tappe precedenti, questa domenica torna la quattordicesima tappa del "Campionato italiano del gusto". Alle 13, infatti, la cucina dello Stadio Friuli di Udine ospiterà la sfida culinaria che anticiperà quella calcistica, tra Udinese e Atalanta.  Scenderanno in campo per il Friuli Venezia Giulia il Ristorante Rosenbar di Gorizia e per la Lombardia l'Accademia del Gusto di Bergamo. La squadra di casa con la chef Michela Fabbro preparerà "Piatto della Primavera".  La Lombardia guidata dallo chef Emanuele Poli sfiderà il Friuli Venezia Giulia proponendo il piatto: "Lombata di coniglio con farcia profumata al tartufo nero, con crema di polenta gialla e salsa Strachitunt". La squadra vincitrice sarà proclamata da una giuria composta da giornalisti, una rappresentanza di tifosi dell'Udinese e dell'Atalanta e da personalità varie che valuteranno la capacità di preparare al meglio la ricetta della loro tradizione locale.




Metalmeccanica, in quattro mesi persi 640 posti nella Bergamasca

La crisi economica continua a ridurre i posti di lavoro nel settore metalmeccanico lombardo. Secondo i dati delle liste di mobilità compilate dai centri per l'impiego delle diverse province, nel primo quadrimestre del 2013 in tutta la Lombardia hanno perso il posto di lavoro quasi 3.100 metalmeccanici. Un numero che rappresenta il 18% circa in più dei posti persi nel primo quadrimestre del 2012, quando i licenziati erano arrivati a 2500 circa.
La provincia più colpita è quella di Milano, con 922 licenziamenti, il 30 per cento del totale. Seguono Bergamo (641, quasi il 21 % del totale), Brescia (362, il 12% circa del totale), Monza e Brianza (344, l'11% del totale). Questi i dati delle altre province: Como 41 licenziamenti, Cremona 48, Lecco 196, Lodi 24, Mantova 127, Pavia 169, Sondrio 10, Varese 189. “Siamo estremamente preoccupati perché il numero dei licenziamenti aumenta mese dopo mese – dice Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia -. L'emorragia di posti di lavoro continua senza che vengano attuati provvedimenti a sostegno delle imprese e dell'occupazione. Oramai siamo all'erosione del sistema industriale lombardo e al collasso dei posti di lavoro. Con alcune forze politiche presenti in Regione Lombardia stiamo facendo incontri e sollecitando interventi urgenti. In particolare chiediamo che vengano utilizzati maggiormente i contratti di solidarietà che permettono il mantenimento dei posti di lavoro. Da qui ai prossimi mesi – conclude Rota – rischiamo grossi problemi per quanto riguarda la tenuta sociale e l'aumento della povertà in una regione come la Lombardia che continua ad avere grandi potenzialità”.




Bergamo, nuovo crollo della produzione

Segnali negativi per l’economia bergamasca. La Congiuntura economica, resa nota dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Bergamo, evidenzia che nei primi tre mesi del nuovo anno tutti i settori registrano una pensante caduta in termini di produzione, vendite, occupazione e consumi. I risultati confermano che la recessione continua: la produzione dell’industria bergamasca perde 2,3 punti nel trimestre e 4,5 punti rispetto al corrispondente periodo di un anno fa; nell’artigianato manifatturiero la caduta è ancora più pesante e sfiora i 10 punti nel trimestre e 7 nel confronto tendenziale; nel commercio il giro d’affari è in calo del 6,2% su base annua.
Le vendite dell’industria bergamasca sono in calo nei primi tre mesi dell’anno e, per la prima volta, la flessione del fatturato dall’estero è più marcata rispetto al fatturato interno, quest’ultimo in fase negativa da diversi trimestri. Gli ordini dal mercato nazionale continuano a calare ma anche la dinamica degli ordini esteri è in rallentamento a Bergamo su base trimestrale (e in flessione netta nel dato medio lombardo) e ben al di sotto dei livelli di un anno fa.
«Quel che sembra profilarsi nei dati dell’indagine – afferma Paolo Malvestiti, presidente di Camera di Commercio – è un’attenuazione recente del contributo proveniente dai mercati internazionali e in specifico da quello europeo. L’area Euro nel suo complesso è in recessione e la situazione critica dei paesi dell’Europa mediterranea indebolisce l’interscambio commerciale e l’attività produttiva dei Paesi del Nord Europa. La stessa Germania, partner principale per molte aziende lombarde e bergamasche, sta registrando negli ultimi mesi un deterioramento dell’indice di fiducia delle imprese». Secondo il presidente causa di questa pesante flessione è dovuta anche alla difficile situazione politica che ha attraversato il Paese: «Alle conseguenze delle politiche di austerity adottate simultaneamente nei Paesi dell’eurozona e alle prospettive di stagnazione dell’economia europea si sono poi aggiunti, in misura difficilmente determinabile, gli effetti di un prolungato periodo di vuoto politico e istituzionale per il nostro Paese che non hanno certo contributo ad accrescere la fiducia di imprese e consumatori o ad incentivare investimenti e consumi».
Nell’industria spingono a limare al ribasso i prezzi dei prodotti finiti le difficoltà di mercato e il tendenziale rientro delle quotazioni delle materie prime.
Anche l’occupazione diminuisce, nonostante i primi tre mesi dell’anno siano un periodo stagionalmente propizio per le nuove assunzioni, e l’utilizzo effettivo della Cassa integrazione aumenta sia nell’industria che nell’artigianato.
«Le prospettive prevalentemente negative sul prossimo trimestre, le difficoltà sul versante occupazionale e la compressione del reddito disponibile – commenta Malvestiti – continuano a deprimere i consumi»
Il commercio al dettaglio risente pesantemente della situazione: il giro d’affari è in calo a Bergamo su base annua del 6,2 per cento (e del tutto simile è il dato dell’intera Lombardia): -9,3 per cento nel comparto alimentare, -9,5 per cento nel non alimentare e -2,2 per cento nel commercio non specializzato. Il 60 per cento delle imprese che vendono al dettaglio accusa perdite importanti di fatturato. E gli addetti del commercio bergamasco calano, anche se meno rispetto al dato medio regionale.
Il fatturato medio nei servizi è in calo su base annua del 4,2 per cento, poco meno rispetto al dato medio regionale, ma con una flessione superiore ai 10 punti nei servizi alle persone, cali di oltre 4 punti per i servizi di ristorazione e i servizi alle imprese e una più moderata riduzione, inferiore ai 2 punti percentuali, nel commercio all’ingrosso. Spunto positivo per l’occupazione che cresce nei servizi a Bergamo nonostante un complessivo arretramento a livello regionale.
Infine nell’edilizia il giro d’affari resta molto negativo (-7,8 su base annua) anche se non in peggioramento. Peggiorano però le aspettative delle imprese.