Gas ed elettricità, dall’Ascom un aiuto per tagliare le tariffe

L’Ascom dà un taglio alle bollette di gas e luce per rispondere alle esigenze di ogni singola impresa del commercio, del turismo e dei servizi, dal piccolo negozio all’azienda più strutturata.
L’accordo siglato con Unogas – gruppo che opera sui mercati internazionali per l’approvvigionamento di gas naturale e di energia elettrica, tra i primi operatori privati nella fornitura di gas a livello nazionale – garantisce tariffe particolarmente vantaggiose per gli associati Ascom.
La convenzione  prevede sconti sulle tariffe approvate dall’ Autorità competente per l’Energia e il Gas, calcolati sulla base dell’effettivo consumo – espresso in kilowatt/ora per l’energia elettrica e in metri cubi per il gas, rispetto al listino costante in vigore nel periodo di riferimento – e, in caso di sottoscrizione del contratto di fornitura per entrambi, un ulteriore sconto grazie alla tariffa agevolata “Dual Fuel”.  La sottoscrizione del contratto garantisce l’accesso anche all’assistenza diretta di Unogas Energia, presente a Bergamo con la sede di via XX Settembre 29. E’ incluso nell’offerta il servizio “Pacchetto sicurezza”, che prevede la copertura assicurativa gratuita della caldaia per i rischi legati alla rottura accidentale. Il contratto garantisce inoltre un servizio di assistenza nell’asseverazione della pratica di richiesta di applicazione di aliquota ridotta delle accise gas-metano, che consente un risparmio notevole ad ogni impresa. Oltre alle agevolazioni previste dal protocollo d’intesa siglato dall’Associazione Commercianti, attraverso Cat-Ascom Sistemi Gestionali, ribadito dallo slogan “La nostra energia, la vostra tutela”, ogni associato avrà modo di tenere in qualsiasi momento sotto controllo risparmio e consumi, tramite l’accesso gratuito al portale per il monitoraggio e la verifica dell’effettivo utilizzo di gas ed energia elettrica.
“In tempi di caro-energia e di penalizzazioni fiscali che sovraccaricano ulteriormente i costi energetici delle attività, già alle prese con una contrazione di consumi senza precedenti e ritardi sempre più gravosi nei pagamenti, l’Ascom ha sottoscritto un accordo con un partner tra i leader del settore che consente tariffe vantaggiose alle imprese socie” ha sottolineato il responsabile di Cat-Ascom Servizi Gestionali Andrea Comotti. Le imprese interessate ad avere maggiori informazioni sul “pacchetto energia” Ascom-Unogas possono contare su una linea dedicata e contattare il numero verde gratuito 800587383.
Per aderire alla proposta è necessario essere soci Ascom ed essere in regola con i contributi associativi. La modalità è semplice ed immediata: inviando all’indirizzo energia@ascomqsa.it l’ultima bolletta (gas o energia elettrica, o entrambe) è possibile avere un preventivo su misura e valutare l’effettivo risparmio. Il contratto di fornitura non è soggetto a vincoli temporali ed è in qualsiasi momento possibile rescindere dall’offerta.




Francesco Nullo, a 150 anni dalla morte l’omaggio del Comune in un libro

A 150 anni dalla scomparsa (5 maggio 1863), il Comune di Bergamo pubblica un volume, a cura del giornalista Giuseppe Dossi, sull’eroe garibaldino Francesco Nullo.
Il libro, “Omaggio a Francesco Nullo” (Sestante edizioni), che sarà presentato martedì 16 aprile alle ore 18 nella sala Riccardi del Teatro Donizetti, contiene gli interventi di: Arturo Colombo, docente dell’Università di Pavia, che ha curato la presentazione; Giuseppe Dossi con il saggio dal titolo “L’eroe di due Stati nell’eterna lotta per i diritti umani”; Umberto Zanetti “Era bello e parlava bergamasco”; Intervista a monsignor Loris Capovilla “Nullo nel ricordo di Papa Giovanni”; Paolo Merla “Francesco Nullo e i Fratelli dell’Ovo. Due famiglie bergamasche nell’epopea del Risorgimento”; Franco Nicefori “Nullo e Piccinini. Due bergamaschi nel cuore di Garibaldi protagonisti della spedizione dei Mille”; Anna Tola “Nullo e Garibaldi: una affettuosa amicizia nutrita da ideali comuni”; Silverio Signorelli “Civicum monumentum a Francesco Nullo”; Francesco Ghidotti “I fatti di Sarnico e l’arresto di Nullo a Palazzolo sull’Oglio”; Mario Sigismondi “Francesco Nullo, imprenditore tessile e commerciante di sete”; Rosanna Casari “Nullo «Garibaldi del Nord» e l’odissea dei volontari bergamaschi prigionieri in Siberia”; Andrea Trovesi “La memoria di Francesco Nullo in Polonia”.
All’incontro, moderato da Giulio Orazio Bravi, interverranno, oltre al curatore del saggio, il sindaco Franco Tentorio, l’assessore comunale alla Cultura Claudia Sartirani e lo storico Arturo Colombo.




La Germania alla scoperta di Bergamo

Due economie a confronto: quella bergamasca e quella tedesca. Regia dell’evento la Camera di Commercio di Bergamo. Da giovedì 4 a sabato 6 aprile una delegazione tedesca del Land del Baden Württemberg, zona sud Occidentale della Germania, verrà in visita a Bergamo per un confronto tra istituzioni, mondo economico e universitario.
La delegazione è composta da Rainer Haas, presidente della provincia di Ludwigsburg, Claus Munkwitz, direttore generale della Camera di Commercio per l’artigianato di Stoccarda, Hienz-Werner Schulte, vicepresidente vicario della Camera di Commercio e Industria di Stoccarda, Jochen Haller, direttore generale della Camera di Commercio e Industria di Stoccarda – Sezione di Ludwigsburg, Wolfram Ressel, rettore dell’Università di Stoccarda, Georg Maag, direttore dell’Italien Zentrum presso l’Internationales Zentrum Fuer Kultur – Und Tecnikforschung dell’Università di Stoccarda e Barbara Garzia–Jansen, coordinatrice della Ricerca dell’Italien Zentrum.
Ad accoglierli giovedì sera saranno i presidenti di Imprese & Territorio, con una cena all’Antico Ristorante del Moro in città, e poi venerdì la regia dell’evento, che prevede una serie di incontri, passerà nelle mani della Camera di Commercio di Bergamo.
«Il land del Baden Württemberg è una delle più importanti regioni della Germania – spiega Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo -. Insieme alla Lombardia, alla Catalogna e al Rhône-Alpes è uno dei cosidetti quattro motori d’Europa e costituisce una forza economica trainante per il resto dell’Unione Europea. Per questo motivo l’incontro con la delegazione tedesca è una grande occasione di scambio di conoscenze delle rispettive economie e ed è un’opportunità per poter analizzare e valutare eventuali sinergie economico-scientifiche culturali che possono arricchire entrambe le realtà territoriali».
Il Baden Württember è uno dei 16 stati federati della Germania, la cui capitale è Stoccarda, ed ha un’economia ricca e moderna, la terza in Germania per contributo al prodotto interno lordo. Molte sue aziende sono di dimensioni medie e piccole, ma anche molto innovative e con un'ampia gamma di produzioni. Vi è una modesta attività agricola e mineraria nei centri più piccoli, ma il reddito è fornito in gran parte dall'industria e dai servizi.
«La regione tedesca ha un tessuto economico molto simile al nostro con molte piccole e medie imprese nel settore della meccanica, dell'occhialeria e dei giocattoli, della metallurgia e più di recente dell'elettronica. Inoltre è una regione a buon sviluppo turistico e commerciale ed ha una attenzione particolare al mondo della formazione con numerose università e istituti parauniversitari e di ricerca – continua Malvestiti -. Quindi ci sono molte caratteristiche che ci accomunano. Come ci sono molte elementi simili tra la nostra economia e quella della provincia di Ludwigdburg sia dal punto di vista economico ma anche di qualità della vita».
La regione tedesca aveva negli anni scorsi già intrecciato rapporti con la nostra realtà territoriale, ma con la visita si vogliono allacciare rapporti soprattutto dal punto di vista economico. La delegazione tedesca venerdì 5 aprile sarà ricevuta in Camera di Commercio dal presidente Malvestiti alle ore 9, dove, dopo lo scambio di saluti, ci sarà un momento di presentazione e di confronto tra le due economia; alle 10.30 è previsto il trasferimento al Polo Fieristico, lì, dopo una breve visita alla Fiera dell’Edilizia, il presidente dell’Ente Fiera di Promoberg, Ivan Rodeschini, illustrerà le azioni, la mission della fiera bergamasca e le possibilità di rapporti che possono nascere. Nel pomeriggio, dopo il pranzo previsto in Città Alta – che permetterà di godere delle bellezze anche architettoniche e enogastronomiche del territorio – le altre due tappe saranno l’Università di Bergamo e l’Associazione Artigiani. La partenza della delegazione è prevista per sabato mattina.




Albergatori, incontro con i dirigenti della Questura sulla trasmissione telematica dei dati

Giovedì 4 aprile l'Ascom organizza un incontro per tutti gli albergatori interessati a ricevere le informazioni necessarie per la trasmissione telematica dei dati delle persone alloggiate. L’appuntamento è nella sede di Bergamo (via Borgo Palazzo 137 – sala Villa) alle ore 15 e vedrà la presenza del capo di gabinetto della Questura dott. Francesca Ferraro e dell’ispettore capo Michele Emme.
Saranno approfondite le modifiche apportate dal Decreto Legge 201/2011 che prevede di comunicare, entro 24 ore, direttamente alle Questure e non più alle autorità locali di pubblica sicurezza le generalità delle persone alloggiate avvalendosi solo di mezzi informatici o telematici e non più cartacei.
Coloro che desiderano partecipare all’incontro possono confermare la propria presenza con una mail a info@ascombg.it o all’ufficio soci Ascom tel. 035 4120304.




“La riqualificazione sarà il nuovo tema chiave”

di Luigi Trigona*

Che il comparto dell'edilizia abbia urgente bisogno di un nuovo modello di sviluppo è una constatazione divenuta di stringente attualità.
Parlando di crisi, non sempre si deve guardare, però, il bicchiere mezzo vuoto, ma occorre saper cogliere quegli aspetti, quelle opportunità che anche in un periodo difficile come questo si celano.
Il settore delle costruzioni, come la nostra manifestazione testimonia attraverso i settori merceologici presenti, deve intraprendere con decisione la strada della sostenibilità, declinata in tre concetti chiave: riqualificazione, recupero dell'esistente e innovazione tecnologica. Una fiera come Edil, non può che cogliere e tracciare un solco in questa ottica operativa.
Ventisette edizioni rappresentano un bagaglio importante per una mostra che ha saputo diventare un punto di riferimento solido per il comparto edilizio a livello regionale e nazionale, con una formula capace di fornire contenuti tecnici all’articolato mondo dei professionisti della filiera delle costruzioni e insieme di soddisfare le aspettative di chi ogni anno viene in fiera per essere aggiornato sulle ultime novità del settore.
Un compito che abbiamo inteso perseguire anche quest’anno, attraverso la proposizione di alcuni temi “forti” come ad esempio la riqualificazione dell’esistente. Riqualificare l’esistente è la via per ridare fiato all’economia e lavoro ed occupazione al mondo dell’impresa, ma significa soprattutto innalzare la qualità della vita della città e dei suoi abitanti attraverso interventi mirati, che incrementino l’efficienza energetica degli edifici e ne migliorino le caratteristiche acustiche e antisismiche.
Va da sé che questa percorrere questa via ci consentirà di raggiungere un obiettivo di primaria importanza, ovvero il risparmio di suolo, altro tema delicatissimo su cui occorre riflettere con sensibilità ed attenzione,
La riqualificazione sarà sempre più un tema chiave nell’edilizia, ed è indispensabile che su questo fronte si faccia squadra tra tutti gli attori della filiera: committenti, progettisti, imprese e Pubblica Amministrazione devono operare in sinergia con l’obiettivo di avere città e case più sicure, con edifici più confortevoli ed efficienti.
Per comprenderne l’importanza basti dire che l’80% del nostro patrimonio edilizio risale a prima degli anni Settanta, ed è stato quindi realizzato quando non esistevano normative per l’efficienza energetica. Le conseguenze sono tangibili: attualmente gli edifici sono responsabili del 40% dei consumi energetici totali.
Prima di parlare di energie alternative, ci si dovrà quindi impegnare per ridurre i consumi degli edifici attraverso politiche mirate al miglioramento dell’uso dell’energia.
Un altro tema di estrema importanza con un patrimonio edilizio così datato è quello della messa in sicurezza degli edifici, soprattutto sotto il profilo antisismico. Se vogliamo poi parlare di ricadute economiche, basti citare un altro dato: si è stimato che la mancata attuazione dei provvedimenti in materia di efficienza energetica abbia comportato un’occasione persa per un milione di posti di lavoro.
E’ un tourbillon di cifre e numeri che, seppur nascondendo scenari a volte sconfortanti, non ci deve togliere la fiducia di guardare avanti e di gettare il cuore oltre l’ostacolo.

*segretario generale dell’Ente Fiera Promoberg




Fruttivendoli, premiata la storia di due famiglie

foto: inControluce Studio Fotografico

«Le nostre sono imprese familiari e per questo ci piace l’idea di premiare non l’azienda ma la famiglia, marito e moglie che hanno lavorato fianco a fianco per diversi anni. Segno anche del valore che la famiglia continua ad avere nella nostra società e nel mondo imprenditoriale bergamasco». Nelle parole del presidente del Gruppo Fruttivendoli dell’Ascom, Livio Bresciani, la motivazione del premio assegnato durante la tradizionale Festa di Primavera a due famiglie che hanno cessato l’attività perché raggiunta l’età pensionabile e che sono state un punto di riferimento per la categoria: Carmen e Antonio Mora del Fruttivendolo Mora di via Borgo Santa Caterina a Bergamo, chiuso nel 2012 dopo 45 anni di attività, e Ornella e Attilio Gotti del negozio di frutta e verdura di via Tremana, sempre in città, chiuso nel 2011 dopo 33 anni di attività.
La premiazione – effettuata da Bresciani, dal presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio Paolo Malvestiti e Dino Abbascià, dal presidente nazionale della Fida, la federazione dei dettaglianti alimentari – ha avuto come scenario il ristorante Roof Garden, all’ultimo piano dell’Hotel Excelsior San Marco di Bergamo dove una nutrita schiera di fruttivendoli con le loro famiglie si è puntualmente ritrovata, dopo la messa nel monastero di San Benedetto, per l’incontro annuale della categoria. Un’occasione per rinsaldare i legami tra colleghi e focalizzare le tematiche di maggiore attualità per il settore, senza dimenticare la buona tavola e l’intrattenimento. La presenza tra gli ospiti della signora Gabriella Vitali, vedova del maresciallo Luigi D'Andrea, ucciso da Renato Vallanzasca a Dalmine nel 1977, presidente dell'associazione intitolata al marito, ha dato lo spunto al presidente Bresciani per ringraziare le forze dell'ordine che difendono famiglie e negozi dalla criminalità ed ha auspicato che la loro azione sia potenziata con nuovi uomini e mezzi.




Rapina in gioielleria a Seriate La solidarietà e l’allarme dell’Ascom

Un altro episodio di cronaca riaccende l’attenzione sul problema sicurezza nelle attività commerciali. Il titolare della Casa dell’Orologio, nella centralissima via Italia a Seriate, è finito in ospedale dopo essere stato aggredito con calci e pugni da tre rapinatori che hanno assaltato il negozio martedì mattina appena dopo l’apertura e se ne sono andati svuotando la cassaforte. Esprimendo solidarietà all’imprenditore e ai suoi collaboratori, il presidente dell’Ascom Paolo Malvestiti ribadisce l’importanza del problema. «È un fatto gravissimo, anche perché avvenuto in pieno giorno e nel pieno centro di Seriate – ha sottolineato –. Siamo solidali con le persone coinvolte e nello stesso tempo ribadiamo la nostra di fiducia e piena collaborazione alle Forze dell’Ordine con le quali da tempo abbiamo consolidato un’azione di prevenzione».
Malvestiti rilancia così l’appello a difesa dei negozi presenti sul territorio: «È necessario agevolare e incentivare l’utilizzo dei sistemi di sicurezza passivi come le telecamere, accrescendo la prevenzione attraverso la collaborazione con le forze dell’ordine, perché i nostri negozi sono presidi sociali».
Collaborare con le istituzioni per favorire la sicurezza dei commercianti rappresenta uno degli obiettivi più importanti dell’Ascom. «La sicurezza è uno dei bisogni primari delle persone, soprattutto per coloro che, come gli esercenti, svolgono il loro lavoro sulla strada e sono più esposti agli attacchi della criminalità – spiega Malvestiti -. Il commerciante non teme la violenza solo per ragioni di ordine economico ma anche, e soprattutto, di carattere umano. Nel negozio, a seguito di rapina, possono subire violenza fisica e psicologica tanto lui quanto i suoi familiari, dipendenti e clienti, persone alle quali egli è strettamente legato affettivamente. E questo oggi è accaduto. Occorre ristabilire un clima di fiducia e di moderato ottimismo intorno all’esercizio delle attività commerciali e tutti gli strumenti sono validi se prevengono i reati e riducono i rischi della violenza».




Liste Ubi, raccolte le firme ora scattano le procedure di verifica

Numeri alle fine confermati; quasi 900 per la lista istituzionale capeggiata da Andrea Moltrasio, 700 tondi per la compagine del professor Andrea Resti, "Ubi Banca Popolare!" e circa 700 per "Ubi Ci Siamo" di Giorgio Jannone. Giornata da “redde rationem” numerica quella di lunedì 25 marzo per la presentazione dei sottoscrittori delle tre liste in lizza per il rinnovo dei vertici Ubi, in programma il 20 aprile alla Fiera di Bergamo. Un quorum, quello delle 500 firme, ampiamente superato che ha rappresentato molto più di un atto formale. Come se, simbolicamente (ma non troppo) oltrepassare quel limite, le Colonne d’Ercole dell’azionariato a sostegno, fosse considerata già una “misurazione”, una cartina di tornasole delle forze in campo. Una specie di “primarie” dei soci della banca con una necessaria puntualizzazione: solo il 29 marzo la procedura di verifica delle firme (e dunque la loro validazione) si potrà dire conclusa. Da qui a venerdì dovrà essere infatti presentata la documentazione che attesti la titolarità delle azioni bloccate dal depositario ed il "tagliando” di ammissione all’assemblea. Senza questo corredo previsto dalle norme vigenti in tema societari, istituzional-bancario, infatti, le firme, seppur fatte in presenza di un notaio, non valgono nulla. Intanto la vicenda assume toni appassionanti tra interviste, assemblee varie e presenzialismi in vari ambiti.
Tuttavia, al consueto convegno annuale dei pensionati Bpb, al Seminarino di Bergamo, non si è visto il direttore generale Giuseppe Masnaga. Un’assenza “storica”, dal momento che nell’ annuale convention la presenza dei principali vertici della prima banca rete di Ubi è di rigore. In realtà Masnaga risultava in ferie. Periodo di vacanza che sembrerebbe essersi prolungato. Assenza tattica dopo i rumors di un suo coinvolgimento nella compagine guidata dal bocconiano Resti? Attivismo quello di Masnaga, che anche l’ex onorevole Jannone, dalle colonne del Corsera di Bergamo, cita neanche troppo velatamente. Una dichiarazione sua, quasi da calcio mercato: “Nonostante la sua (di Masnaga) vicinanza alla terza lista, mi piacerebbe averlo in squadra, se vincessi io”.
Donatella Tiraboschi




I Giovani Imprenditori in campo per progettare la “Bergamo del futuro”

La firma dell'accordo. Da sinistra Daniele Lo Sasso, Cristian Vitali, Marco Bellini e Luca Bonicelli 

Fare sinergia e collaborare per sviluppare nuove progettualità da condividere con le istituzioni sui temi del lavoro, dell’impresa e del futuro della comunità, favorendo così lo sviluppo di politiche economiche e sociali per la Bergamo che verrà: è questa la mission che si è dato il Coordinamento Bergamo Giovani, varato nei giorni scorsi. Firmatari dell’iniziativa sono stati i presidenti in carica dei rispettivi Gruppi Giovani di quattro Associazioni bergamasche, ovvero Cristian Vitali (Ance), Luca Bonicelli (Ascom), Daniele Lo Sasso (Confartigianato) e Marco Bellini (Confindustria). Il Coordinamento è aperto all’adesione di tutti gli altri Gruppi Giovanili di Bergamo, già costituiti o che si costituiranno, che operano nel campo della rappresentanza d’impresa, delle libere professioni, dell’Università e del Terzo settore.
Il neonato Coordinamento non prevede in alcun modo la fusione tra le associazioni coinvolte, ma nasce con l’idea di promuovere e coordinare progetti condivisi, nel rispetto degli specifici scopi già perseguiti da ciascun Gruppo aderente, favorendone l’attuazione e la massima divulgazione e ponendosi come interlocutore unico su questioni di particolare rilevanza nei confronti dell’Amministrazione pubblica e delle istituzioni locali, sociali ed economiche. Il coordinamento punta anche ad attivare relazioni di natura internazionale finalizzate alla crescita e allo sviluppo di vere e proprie reti e a promuovere forme di economia nuove ed efficienti, finalizzate all’incremento del tasso occupazionale, alla valorizzazione dell’ambiente e del territorio.
“Ritengo che al giorno d'oggi i problemi che le nostre aziende e il nostro territorio devono affrontare siano molto più complessi rispetto a solo qualche anno fa. Diventa quindi necessario fare sinergia e lavorare in gruppo in modo da mettere in rete competenze diverse e complementari al fine di ottenere risultati condivisi che possano avere delle ricadute positive per tutto il territorio – ha dichiarato Marco Bellini, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo -. “Credo quindi nel tavolo di coordinamento giovanile come strumento per l'accrescimento delle nostre competenze imprenditoriali tramite la mutua contaminazione e per il rilancio del territorio condividendo obiettivi comuni a medio e lungo termine”. In fase di lancio è il progetto “Let’s International”, che punta a promuovere un’internazionalizzazione di ampio respiro, “economica – ha precisato Bellini – ma anche culturale, legata alla promozione di un turismo evoluto, alla cultura dell'accoglienza in senso più ampio, che favorisca anche il turismo dei cervelli, grazie anche ad un territorio attrattivo e alla propensione all’interscambio culturale”. Nell’ambito del progetto, che prenderà il via entro la primavera per una durata complessiva di circa dieci mesi, sono previsti momenti formativi sui temi della globalizzazione, dei flussi di manodopera, del turismo, dell’internazionalizzazione e approfondimenti sulle opportunità offerte da Expo 2015. L’obiettivo è poi quello di elaborare un’agenda di proposte da presentare alle istituzioni locali.  
“Il tavolo di coordinamento deve essere non solo stimolo per i giovani nel fare impresa ma anche e soprattutto "buon esempio" nel fare rete, fare squadra tra i vari imprenditori della stessa area e con colleghi di associazioni diverse –  afferma Luca Bonicelli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’ Ascom di Bergamo -. Noi giovani dovremmo essere strumento per avvicinare al mondo del lavoro gli studenti, indipendentemente dal percorso scolastico, per "educare" al lavoro rendendo lo stesso "lavoro come cultura del fare”. E’ assolutamente necessaria, inoltre, un'attenzione al turismo, che non deve essere improvvisato, perché altrimenti da risorsa rischia di diventare  un grosso autogol. Dobbiamo imparare e guardare oltre i nostri confini. Per noi imprenditori del terziario è assolutamente necessario uscire dai soliti schemi che ci "imprigionano", perché guardare cosa succede al di fuori di casa nostra è di stimolo e di esempio”.
“L’iniziativa è un avvenimento importante, poiché suggelliamo l'inizio di un percorso che ci vedrà uniti nella formazione e nella creazione di contesti stimolanti per i giovani. Fin da subito ci siamo domandanti che cosa potesse attirare i nostri giovani a stare insieme e a vivere il nostro mondo della rappresentanza imprenditoriale. I temi che ne sono usciti abbracciano le nostre aziende, fatte di persone che si mettono in costante confronto con il territorio e le istituzioni – ha dichiarato Daniele Lo Sasso, presidente del Gruppo Giovani degli Artigiani -. Guardiamo all'Europa e al mondo non come terre da scoprire ma come ospiti nelle nostre città in previsione di Expo 2015 e di altre importanti manifestazioni. Siamo riusciti a superare le diverse provenienze  associative, mettendoci dalla parte dei giovani al fine di stimolare sani confronti che sfocino in progetti pragmatici, misurabili e tangibili. Siamo molto interessati  ad esempio all'argomento della Smart city, e sono sicuro che i prossimi gruppi di lavoro saranno orientati a capire come Bergamo possa evolversi per  rispondere ai bisogni di una popolazione sempre più esigente e dinamica. Mi ritengo soddisfatto poiché i giovani artigiani non sono più rinchiusi nelle proprie botteghe manuali, ma sono attori sociali che sanno mettere in condivisione le loro esperienza e idee.  Avevamo una necessità di fare sinergia, ci siamo allineati, abbiamo creato contesti e ora progettiamo il nostro presente per concretizzare un futuro sostenibile”.
“Sono molto soddisfatto dell’intesa raggiunta. Un risultato importante, il frutto di un’intensa attività di collaborazione e condivisione degli obiettivi, portata avanti dai nostri Gruppi in quest’ultimo anno. Viviamo un particolare momento congiunturale, dove manca una visione univoca e condivisa, dove la competizione non è più tra economie ma tra territori – ha dichiarato Cristian Vitali, presidente dei Giovani Ance Bergamo -. Unire le idee e gli sforzi e fare sistema è oggi più che mai necessario e strategico per lo sviluppo del nostro Territorio, attraverso la semplificazione, la valorizzazione delle attività e la promozione di forme di economia nuove ed evolute. E’ per questo che è necessario portare avanti nuovi modelli di dialogo e concertazione, ed in tal senso il coordinamento Bergamo Giovani ne è l’esempio.”




«Inaccettabile che le imprese muoiano per colpa di uno Stato che non paga»

Nella foto il presidente di Confcooperative Bergamo, Giuseppe Guerini

Lo sblocco dei 40 miliardi che lo Stato deve alle imprese, la burocrazia troppo macchinosa, la frammentazione del sistema produttivo locale: sono solo alcuni dei nervi scoperti di questo 2013 iniziato da pochi mesi e Giuseppe Guerini, presidente di Confcooperative Bergamo, non usa giri di parola nel commentare il capitolo dello sblocco dei crediti alle imprese: «Il ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione è uno dei punti da risolvere più urgentemente ma non sembra che le decisioni del governo tengano pienamente conto della gravità della questione: le imprese muoiono sotto il peso di un credito maturato da mesi, in alcuni casi da oltre un anno e il governo risponde con annunci di decreti e misure che non sono esecutivi da subito». «Pensavamo – prosegue Guerini – che la manifestazione dei sindaci dell’Anci dello scorso 21 marzo  a cui tutto il movimento cooperativo aveva espresso l’appoggio per richiedere una soluzione al problema del ritardo dei pagamenti mettesse l’acceleratore all’azione di Governo che deve rendersi conto che le richieste che arrivano da cooperative e imprese non sono un falso allarme, ma una richiesta di emergenza, senza se e senza ma. La cifra annunciata di 40 miliardi, pur avendo la sua importanza, rappresenta meno di un terzo della montagna dei debiti accumulati dalla PA e spalmata su due annualità, per quanto utile non è risolutiva, perché risponde a esigenze immediate con tempi che potrebbero essere più lunghi della capacità di tenuta delle imprese».
Tutta colpa degli enti pubblici?
«Assolutamente no. Il patto di stabilità dell’Unione Europea e quello degli enti locali devono essere rivisti: è necessario mettere in condizione gli enti locali di programmare i flussi finanziari ed escludere dal patto di stabilità interno le spese sostenute dai comuni per le politiche sociali che garantiscono i livelli essenziali di assistenza di cui all’art. 117 della Costituzione. Anche i Comuni virtuosi non possono pagare in tempo per non sforare i parametri del Patto. L’Ue sembra aver iniziato a prendere atto che bisogna mettere gli Stati in condizione di programmare i flussi finanziari e pagare i debiti alle imprese. Crediamo che il patto di stabilità debba essere intelligente, sostenibile, inclusivo. Ora occorre agire e agire presto».
Quali sono secondo lei i problemi principali per le imprese?
«Direi in primis l’eccessivo costo della burocrazia: il quadro normativo nazionale e regionale si presenta ancora molto complesso e l’entrata in vigore del Suap telematico, che avrebbe dovuto semplificare e consentire di “aprire un’impresa in un giorno”, in realtà si è rivelato una corsa ad ostacoli». Semplificare deve infatti consentire l’eliminazione di orpelli burocratici e adempimenti che richiedono passaggi ridondanti, abbreviare i tempi di attesa per avere risposte da parte delle Pubbliche amministrazioni, ridurre i costi e i vari diritti di segreteria: significa in sostanza rendere un procedimento amministrativo snello e facilmente fruibile a tutti i livelli». 
Il 2013 sarà l'anno della ripresa?  
«Ci sono segnali che fanno intravedere una timida ripresa che come sempre è trainata dalle imprese che esportano. Da questo punto di vista i dati di crescita dei prodotti e dei servizi dell'alta qualità del “made in Italy” sono esemplari e incoraggianti. La questione drammatica è che si rischia una ripresa "economica" senza però una ripresa del lavoro, sopratutto per l'Italia, dove sta esplodendo ulteriormente il dramma occupazionale».
Quali sono i nervi scoperti del sistema bergamasco? 
«Direi in prima istanza la frammentazione del sistema produttivo: per anni la nostra forza è stata l'imprenditoria diffusa ma serve un cambio di cultura e di strategia e agire di più nella direzione delle aggregazioni e del lavoro di rete per competere con l’estero perché abbiamo ancora un tessuto economico prevalentemente parcellizzato e legato ad un mercato interno. Un proverbio africano dice che “se vuoi arrivare primo corri da solo ma se vuoi andare lontano cammina in gruppo”: ecco perché insistiamo tanto sulla coesione territoriale e lo stiamo facendo nella rappresentanza con Imprese & Territorio: serve sempre più farlo nelle imprese, la collaborazione e la cooperazione sono il principale fattore competitivo. Ma serve anche un cambio culturale che va accompagnato».   
E i punti di forza?
«Grazie al lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto il dna bergamasco è fatto di laboriosità, sobrietà e un sistema istituzionale che è in gran parte affidabile grazie a realtà come la Banca Popolare  di Bergamo, il sistema delle Bcc e il Credito Bergamasco, l'aeroporto di Orio al Serio, l'Università, le grandi imprese che competono sui mercato globali, una Diocesi forte, autorevole, ricca di testimonianze di solidarietà. Un tessuto di impegno civico e sociale con associazioni di volontariato e cooperative sociali molto qualificato. Queste dotazioni di fondo sono la base su cui sono cresciute le imprese».
La sfida per essere competitivi? 
«La sfida principale è quella dello sviluppo competitivo: una strategia per “industrializzare” con azioni di sistema che sostengano la cooperazione tra imprese per promuovere una competitività di territorio. Il sistema della piccole e medie imprese non ha bisogno di modelli di sviluppo fondati sulla sola ricetta della crescita dimensionale ma deve essere accompagnato nella sua  crescita su assi strategici quali l’innovazione, l’ internazionalizzazione, la formazione e l’aggregazione, valorizzando il tessuto di impresa diffusa e cercando di qualificarlo. La nostra provincia è forse la più "densa" e competitiva "piattaforma" manifatturiera d'Europa. Questo patrimonio va difeso e qualificato». 
E sul rapporto banche-imprese?
«Nel programma di Imprese & Territorio il rapporto con il sistema del credito è uno dei punti focali: abbiamo avuto risposte positive per un lavoro da sviluppare insieme dalle principali realtà bancarie del territorio e dai Consorzi di garanzia fidi legati alle nostre associazioni. Siamo di fronte ad una pesante contrazione della disponibilità di denaro in circolazione e vi sono regole e meccanismi del credito che sono diventati eccessivamente astratti e rigidi, col rischio di "spersonalizzare" il rapporto tra banche e clienti. Il credito si basa essenzialmente su fiducia, rispetto, competenze: sono tre qualità che si maturano con tempi congrui e con impegno».