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Romano, «con la sosta a pagamento il centro rischia di svuotarsi» 

Il centro storico di Romano di Lombardia, da lunedì mattina, data in cui è scattata l’ora della sosta a pagamento, si trova ad affrontare la sua “questione Fiume”. Dal 4 febbraio, all’indomani della Fiera di San Biagio, è infatti entrata in vigore in 424 posteggi – tra cui la centralissima piazza Fiume di gran lunga l’area più contestata e contesa della cittadina – l’area di sosta a pagamento. Fatta salva la pausa pranzo, tutti i giorni – festivi esclusi – dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 19 si sborsano 80 centesimi l’ora e comunque, anche per una toccata e fuga, un minimo di 20 centesimi, corrispondenti a 15 minuti di parcheggio. Le strisce, oltre a piazza Fiume, sono diventate blu nelle vie Piave, Monsignor Rossi, Montegrappa, Matteotti, Pagliarini, Sauro, Battisti, Filzi, Cainarca e Cavagnari e in piazza Locatelli. Alle tariffe-base sono stati affiancati carnet ed abbonamenti, su base settimanale, al prezzo di 38 euro, e mensile, a 145 euro; è possibile acquistare tessere magnetiche e prepagate per 10 e 20 ore di sosta, vendute ad 8 e 16 euro oltre che i “gratta e sosta”. Per controllare il rispetto della sosta a pagamento di cruscotto in cruscotto sono entrati in pieno servizio gli ausiliari del traffico, incaricati di mettere nero su bianco ogni contravvenzione. 

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Il grido di allarme dell’Ascom: “La politica aiuti il commercio”

Nell’ambito della Giornata di mobilitazione nazionale, promossa da Confcommercio, l’Ascom di Bergamo ha incontrato i candidati alle elezioni regionali lanciando un appello ai politici. “L’attuale sistema – ha sottolineato il direttore dell’Associazione, Luigi Trigona – uccide il sogno di fare impresa anche nei nostri giovani che, nonostante la crisi, hanno entusiasmo, idee e  innovazione, ma che si trovano a deporre una buona fetta delle loro speranze di fronte ad un sistema bancario che non concede credito sotto i 30 anni, ad un iter burocratico spesso in salita e ad ostacoli e ad una pressione fiscale insostenibile”. 

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