Il pesce di lago protagonista a tavola al Cocca Hotel

La cucina di lago esalta la tradizione bergamasca, con un tocco thai, al Cocca Hotel di Sarnico. Il lago e i suoi tesori ittici sono stati i protagonisti della cena a tema organizzata nei giorni scorsi nel ristorante dell’hotel. Un menù a base di pesce di lago per restituire nel gusto la fatica e l’impegno dei pescatori locali e tramandare a tavola la ricchezza del “pesce povero”, storica e insostituibile fonte proteica per la popolazione del Sebino. “Sono pochi i ristoranti che ancora propongono e cucinano il pesce del nostro lago- commenta Mario Battista Marini dell’Hotel Cocca Royal Thai Spa- . Con il lago sotto i livelli di guardia dopo mesi senza piogge e con il dilagare dei pesci siluro la materia prima purtroppo scarseggia, ma va posta alta l’attenzione su quella che è un’eccellenza del territorio. Lucci, coregoni, tinche e persico con i loro sapori delicati sanno sorprendere il palato con accostamenti interessanti, come quello con pancetta e verdurine croccanti alla thailandese”. Il menù, realizzato dallo chef thai Warakan Boonle, per tutti “Giorgio”, si apriva con un’insalata di luccio con pancetta e verdurine croccanti accompagnato da Schiava Doc, Terre del Colleoni. Un rosato autoctono che ricorda la fortuna del Chiaretto lacustre: “Un tempo il Chiaretto veniva prodotto e imbottigliato a Villa Surre, gioiello liberty realizzato dall’architetto Giuseppe Sommaruga- continua Marini-. Una tradizione che si è persa ma che un vino autoctono come questo ricorda molto bene, riportandoci indietro nel tempo”. Il menù è proseguito sempre innaffiato da Schiava, con un risotto carnaroli ai sapori di lago, con filetto di persico impanato. Accostato invece ad un Valcalepio Bianco Doc Orologio il filetto di coregone di lago gratinato in crosta di pane, accompagnato da purè di patate, spinaci e pomodorini confit. E, per chiudere in bellezza (e in dolcezza), semifreddo al torroncino caramellato.




Turismo in Lombardia, voglia di ripartenza in un clima di grande instabilità

La guerra in Ucraina, i rincari energetici e l’inflazione incidono negativamente sul comparto, ma le aspettative ora sono riposte nel mercato europeo e interno

Voglia di ripartenza, ma tanta preoccupazione ed incertezza a causa della guerra in Ucraina e per i rincari di energia e materie prime, con l’inflazione che riduce ulteriormente i consumi. È questo il sentiment – registrato da Confcommercio Lombardia – del comparto del turismo lombardo che, dopo il lungo periodo di inattività e difficoltà dovuto alle restrizioni, aveva iniziato a guardare con speranza alla roadmap definita in Consiglio dei Ministri sul fronte dell’allentamento delle norme Covid.

Il mancato arrivo dei turisti dalla Russia e da altri Paesi dell’est peserà maggiormente su alcuni territori rispetto ad altri – a Lecco nel periodo pre-Covid rappresentavano il 5% delle presenze totali, a Livigno per la fine della stagione invernale stimano un calo di presenze tra il 20 e il 30%, a Milano rappresentano il 12% della spesa dei turisti extra UE.

Le aspettative ora sono riposte nel mercato europeo e soprattutto interno, anche se per la Pasqua e i ponti primaverili è ancora difficile fare una previsione, alla luce della tendenza a prenotare all’ultimo minuto.

L’aumento dei costi energetici – con i conseguenti rincari – ha un effetto sia sulle imprese in termini di riduzione della marginalità sia sulle famiglie per la riduzione alla propensione ai consumi con il rischio, insieme al notevole aumento dell’inflazione, di rendere vani tutti gli sforzi ed il recupero registrato nel 2021.

La guerra in Ucraina oltre ad essere un dramma umanitario avrà una forte impatto sul turismo e sull’economia lombarda in generale – afferma il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti – Bene il percorso delineato dal Governo verso l’uscita dallo stato d’emergenza e le misure previste per il taglio dei costi energetici, ma chiediamo alle Istituzioni di intervenire in modo deciso sulla carenza di liquidità e la scadenza delle moratorie, perché in questo clima di così grande incertezza non possiamo permetterci di lasciare indietro le piccole imprese fondamentali per la nostra economia”.




Alberghi, Alessandro Capozzi alla guida

Vicepresidente della categoria dal 2017, riceve il testimone da Giovanni Zambonelli, presidente Ascom 

Alessandro Capozzi

Il gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo ha nominato alla guida Alessandro Capozzi,già vicepresidente della categoria dal 2017, che raccoglie il testimone da Giovanni Zambonelli, presidente Ascom.

Capozzi, 43 anni, dell’ “Hotel Città dei Mille” di Bergamo porta avanti una lunga tradizione di famiglia nell’ospitalità e nell’impegno associativo. Lo affiancano nel direttivo: Ferdinando Carrara dell’“Albergo Ristorante Giardinetto” di Serina, Michele Forchini di “Arke Hostels” di Bergamo, Graziella Bonomidi “Hotel Parigi 2” di Dalmine, Maurizio Marinidi “Cocca Hotel” di Sarnico, Maurizio Nugnes di “Art e Hotel Treviolo”, Uta Wilmer di “Petronilla Hotel” di Bergamo, Daniele Zambonelli di “Hotel Cappello d’Oro” di Bergamo, Beniamino Tomasoni di “Hotel Excelsior San Marco” di Bergamo, Davide Scanavino di “Albergo Piemontese” di Bergamo, Cristina Pontiggia di “Airport Hotel” di Bagnatica, Filippo Pavesi di Hotel Torre di Trescore Balneario e Gianfranco Invernizzi di “Hotel Des Alpes” di Foppolo.

Ringrazio chi mi ha preceduto e fatto crescere in questi anni estremamente difficili per la categoria- commenta Alessandro Capozzi-. Sono pronto a continuare a portare avanti le istanze del nostro settore, chiamato ad affrontare una crisi senza precedenti e che non ha fatto a tempo ad accogliere una timida ripresa del turismo per ritrovarsi sopraffatto dagli aumenti energetici e dalla guerra in Ucraina”. Fare squadra è un’esigenza prioritaria per il settore: “Grazie a un gruppo coeso, che durante la pandemia con l’azzeramento del turismo e un caos di norme e decreti da inseguire ha rinsaldato i propri legami, contiamo di allargare ulteriormente la base associativa- continua il neo presidente-.Intendiamo rafforzare la nostra presenza sul territorio, promuovendo incontri e individuando dei referenti per ogni zona, pronti a fare valere nelle diverse sedi istituzionali le nostre richieste”. Tra le priorità della categoria anche la formazione, per




Caro carburante, gli agenti di commercio chiedono ulteriori misure

Per la categoria i rincari rischiano di tradursi in un maggiore esborso annuo fino a 5 mila euro. La categoria richiede anche l’innalzamento del tetto di deducibilità del costo dell’auto

Gli agenti di commercio salutano con favore la scelta del governo di rispolverare l’accisa mobile, ma chiedono ulteriori misure, a partire dalle detrazioni fiscali, per contenere i costi legati al caro

Fabio Fracassi

carburante. “Contro il caro carburante, l’impegno del Governo per interventi che riducano il prezzo è apprezzabile ma non basta– commenta Fabio Fracassi, presidente del Gruppo Agenti di commercio Ascom Confcommercio Bergamo- .Gli sconti grazie all’extragettito Iva per abbassare la febbre del prezzo del carburante non sono più sufficienti a causa degli importanti rialzi del prezzo degli ultimi giorni. Non risolvono il problema e riportano tutt’al più la situazione a qualche giorno fa, quando i carburanti costavano 15/20 centesimi in meno, perché questa è la stima di sconto per ogni litro, che si avrà con l’introduzione dell’accisa mobile, slittata peraltro a domani. Agire in fretta sui costi del carburante e dell’energia è indispensabile: nonostante la drammatica guerra in Ucraina e le conseguenze internazionali, il rincaro così accentuato del carburante non trova giustificazione”. Tra le proposte della categoria, anche l’innalzamento del tetto di deducibilità del costo dell’auto, che può consentire di orientare la scelta verso auto con consumi inferiori. “Per noi agenti l’auto è insostituibile, come può esserlo il camion per gli autotrasportatori- continua Fracassi-. Abbiamo nell’auto un vero e proprio ufficio, con una media annua che va dai 50mila ai 70mila chilometri percorsi. Il tetto di deducibilità del costo dell’auto, 25mila euro, è bloccato da tempo ormai immemore e non ci consente di acquistare auto a minori consumi”. L’aumento del carburante incide in modo significativo “Gli aumenti per ogni pieno sono dell’ordine del 30-40 per cento, il che si traduce, a questi ritmi, in un maggiore esborso annuo compreso tra i 4 mila e i 5mila euro. Sono cifre importanti, che pesano enormemente sulla nostra attività con i margini già assottigliati per l’aumento dei costi e la diminuzione delle vendite a causa della carenza di materie prime. Servono misure per calmierare i costi o all’acquisto o in detrazione fiscale”. Il mercato per molti settori si sta di nuovo bloccando: “Siamo in una situazione che richiede azioni tempestive: non si sta vendendo e i costi aumentano vertiginosamente. Bisogna agire in fretta per calmierare i costi e ridare così fiato e fiducia alle imprese” conclude il presidente degli agenti di commercio bergamaschi.




Servizi professionali per le imprese, nasce Asseprim Bergamo

Il settore è tra i più dinamici e in evoluzione a livello territoriale. Sono 5812 le aziende iscritte alla Camera di Commercio di Bergamo

Nasce Asseprim Bergamo, rappresentanza dei servizi professionali per le imprese. Il nuovo direttivo risponde all’esigenza, partita direttamente dal tessuto imprenditoriale dei servizi, di

Italo Testa e Luciano Patelli

rappresentare uno dei settori più dinamici e in evoluzione a livello territoriale. Sono 5812 le aziende che operano nel settore dei servizi alle imprese iscritte alla Camera di Commercio di Bergamo (dato al IV trimestre 2021). La consulenza aziendale e tecnico professionale rappresenta, con 1990 imprese, la parte più consistente del settore; seguono i servizi tecnici con 1179 iscritti, le agenzie di marketing, servizi, formazione e lavoro a quota 990 e design tecnico e web con 722 aziende. Ben 931 le imprese che operano in settori diversi, da quello finanziario a quello assicurativo (tra queste, 185 sono holding), dal recupero crediti ai servizi logistici, dalla traduzione e interpretariato agli impianti sportivi.

Costruire la base associativa e allargare la rappresentanza è la sfida che, come accade per ogni gruppo di nuova costituzione, spetta al direttivo Asseprim Bergamo, che vede come presidente Luciano Patelli. Classe 1958, Patelli è titolare dell’omonima società attiva nei servizi immobiliari a Bergamo. Lo affianca come vicepresidente Italo Testa, 69 anni, titolare di “Ti Consulenza assicurativa” di Bergamo, già consigliere della Federazione nazionale Asseprim. Nel direttivo: Roberta Caldara di “Plus&Plus” di Bergamo, Emanuele Bucarelli di “Indie Studio” di Bergamo e Alberto Gottardi di “PG&W” di Bergamo.

“Iniziamo con la costituzione di Asseprim un lungo percorso che ci porterà a migliorare la rappresentanza di un settore vario e frammentato come quello dei servizi alle imprese, allargando il più possibile la base associativa- commenta Luciano Patelli-. I numeri del comparto sono significativi e in continua crescita, con una forte concentrazione- pari a oltre un terzo del totale- in città, segno di una forte spinta verso la terziarizzazione rispetto alla tradizione manifatturiera”.




Ente Mutuo, webinar con il pediatra sulle allergie respiratorie nei bambini

Appuntamento mercoledì 16 marzo alle ore 12

Proseguono gli incontri sulla salute promossi da Ente Mutuo Regionale. Il secondo appuntamento del ciclo di eventi online “Dialogo con il pediatra” ha come tema le allergie respiratorie nei bambini. Sarà l’occasione per genitori e nonni di ascoltare il dottor Alberto Martelli, pediatra ospedaliero di lungo corso, ex primario della Pediatria dell’Ospedale Salvini di Garbagnate Milanese, dopo anni di lavoro all’Ospedale Macedonio Melloni di Milano. L’appuntamento è mercoledì 16 marzo,  a partire dalle ore 12. Per iscriversi cliccare qui 

L’iniziativa rientra nel percorso di educazione alla salute alle famiglie e ai soci, ideato da Ente Mutuo Regionale per aggiornare su tematiche selezionate direttamente dagli utenti. I soci hanno infatti la possibilità di sottoporre all’attenzione dell’Ente temi di interesse

Per proposte COMPILA IL FORM

 




Grossisti, Aurora Minetti è la nuova presidente, Carlo Garletti vice

In 5 anni le attività sono cresciute di 12 unità ( +3,6%)

Aurora Minetti

Cambio alla guida dei Grossisti alimentari Ascom Confcommercio Bergamo. Aurora Minetti, 49 anni, amministratore unico di “Puntogel”di Bergamo, azienda di distribuzione specializzata per la gelateria, pasticceria e ristorazione, subentra a Giovanna Pradella. La affiancano nel direttivo con il ruolo di vicepresidente Carlo Garletti di “Garletti”, grossista ortofrutticolo, di Bergamo, Marino Lazzarini di “Lazzarini Dolciumi” di Azzano San Paolo e Maurizio Rovetta di “RCM Food” di Lallio.

Carlo Garletti e Aurora Minetti

“Il settore è chiamato ad affrontare nuove difficoltà, caro energetico in primis, con una pandemia che ancora non ci siamo lasciati alle spalle- sottolinea la neo presidente-. L’emergenza sanitaria ha evidenziato i limiti del non fare sistema: senza aiuti, ristori o normative per supportare l’uscita dall’impasse, ogni imprenditore ha messo in campo le proprie risorse, anche e soprattutto economiche”. La rappresentanza punta a rafforzare spirito di appartenenza e identità per portare avanti con maggiore forza le istanze del settore: “La capacità di fare rete è fondamentale. Dobbiamo rinsaldare legami e relazioni e rafforzare l’identità di gruppo” continua Minetti, che punta a intensificare i percorsi di formazione e informazione della rappresentanza. “Operiamo in un contesto di crescente complessità, diventa indispensabile dotarsi di strumenti che ci aiutino a surfare in un mare fuori controllo, tra alti e bassi. Digitalizzazione e ottimizzazione della logistica rappresentano le principali competenze su cui investire. Molto sentita dalla categoria anche l’informazione e l’aggiornamento su bandi per intercettare risorse messe a disposizione a livello regionale, statale e comunitario”. La complessità va vissuta come un valore, sottolinea infine Aurora Minetti: “È attraverso la soluzione a situazioni complesse e operando su più fronti che si fa impresa e si cresce. E in questo credo che il genere femminile possa apportare valore. Per questa ragione mi onora rappresentare la parte distributiva dell’alimentare, visto che il consumatore finale è anche, in larga misura, una consumatrice. Mi auguro di portare contribuire nel portare nel gruppo una visione e una sensibilità in più, capace di arricchire, circolarmente, anche quella del consumo”.

Quanto ai numeri, si contano 328 grossisti alimentari (dati Ascom su fonte camerale al IV trimestre 2021), di cui 98 specializzati nell’ortofrutta (in città sono 51 le imprese che operano nel settore, di cui 18 in quello ortofrutticolo). In 5 anni le attività sono cresciute di 12 unità ( +3,6%).

 

 

 

 

 

 




Caro carburante, i benzinai spengono le luci per protesta. Da lunedì 14 self service al buio

La categoria chiede misure urgenti, dall’accisa mobile a revisione contratti compagnie petrolifere

In attesa che vengano intraprese dal Governo azioni atte ad arginare l’aumento vertiginoso dei costi del carburante, a margini invariati, a partire dalla serata di lunedì 14 marzo i distributori di benzina spegneranno le luci durante le ore notturne. Non ci sarà alcuna illuminazione degli impianti in modalità self-service e il rifornimento avverrà al buio. Un segnale forte lanciato dalla categoria- compatta nelle tre sigle rappresentative del comparto Figisc Confcommercio, Faib Confesercenti e Fegica Cisl- che ha scelto di affrontare con metodi non tradizionali una situazione non più sostenibile da un comparto già fortemente provato dai rincari energetici, sommati dai crescenti costi legati alla componente fiscale- Iva e accise- e ai margini sempre più risicati previsti dai contratti con le compagnie. L’adesione all’iniziativa sarà accompagnata dall’esposizione di una locandina, dal titolo “Ecco dove finiscono i tuoi 50 euro” che mostra ai consumatori l’incidenza dei costi della benzina, attraverso la visualizzazione della banconota, che vede all’ultimissimo angolo il ricavo lordo dei gestori.

Renato Mora

“Il prezzo dei carburanti alle stelle ci sta mettendo in seria difficoltà- spiega Renato Mora, presidente dei Benzinai Ascom- . La stessa incidenza del crescente ricorso ai pagamenti elettronici sta diventando insostenibile: al crescere degli importi pagati dietro accettazione di carte di credito e bancomat crescono in proporzione le commissioni. A ciò si sommano aumenti per i rincari energetici insostenibili, che ci costringono a lasciare le nostre stazioni al buio”. La forte speculazione -a quantità di petrolio e gas pressoché invariate, spesso governate da contratti a lungo termine con prezzi fissati in altro periodo- e l’isteria che caratterizza questa fase del mercato hanno fatto schizzare i prezzi alle stelle. Bisogna tornare indietro di dieci anni per trovare, nel 2012, un prezzo della benzina a circa 1,90 euro al litro e quello del gasolio a circa 1,78 euro. E non c’era alcuna situazione di conflitto o sanzioni a gravare sul mercato. “Da sempre accisa ed Iva compongono la parte maggioritaria del prezzo, sfiorando il 60% di quello pagato dal consumatore e non si può far finta di ignorarlo- continua Renato Mora- . Ma, se questa situazione è insostenibile per i consumatori, lo è ancor meno per i gestori che -indipendentemente dall’andamento del prezzo- continuano a percepire 3,5 centesimi (lordi) su ogni litro di prodotto immesso nel serbatoio degli automobilisti, continuano ad assolvere un pubblico servizio essenziale pur in presenza di vendite in progressivo declino e a sopportare i relativi costi connessi”. Servono interventi urgenti per mitigare i costi del carburante: “Chiediamo con insistenza l’accisa mobile, meccanismo che consente di sterilizzare l’iva sugli aumenti, rinunciando al maggior gettito di imposta. Al Governo chiediamo di bloccare l’Iva sugli aumenti e alle compagnie di intervenire sui nostri margini, ridotti all’osso”. I Gestori, in attesa che si sciolgano i nodi dell’ammodernamento e del rilancio di un comparto che appare, oggi più che mai, essenziale al Paese e alla sua economia, chiedono che il Governo intervenga immediatamente dando applicazione a quanto previsto dalla L. 244/07, in tema di Accisa Mobile (o anticiclica) che consente , da una parte, di sterilizzare gli aumenti dell’Iva (già oggi maggiori di 7,00 centesimi a litro, rispetto solo a due mesi fa) e, dall’altra, di creare un minimo di stabilità per famiglie ed operatori economici.

La categoria valuta di intraprendere altre iniziative per salvaguardare il mantenimento dei livelli occupazionali degli oltre 22 mila distributori di carburanti, di un settore al servizio del Paese e dei cittadini che dà lavoro ad oltre 100 mila famiglie. Nella nostra provincia sono 218 le stazioni di servizio, di cui 40 in città (dati al IV trimestre 2021,elaborazione Ascom su dati camerali).

 

 

 




PNRR, il piano di rilancio che non tiene conto del terziario

Il commercio non è inserito nel piano di rilancio. I benefici sono solo indiretti attraverso la rigenerazione urbana

Oscar Fusini

Se il PNRR apre la stagione di rilancio dell’azione pubblica e accelera la progettualità, sembrano limitati i benefici per le imprese del commercio, turismo, terziario e servizi. Ascom Confcommercio Bergamo sottolinea una mancanza di attenzione a un settore che ha pagato alto il prezzo della crisi e della pandemia, tra stop forzati e continue restrizioni. E la coperta sta diventando ancora più corta per i pesanti rincari di energia e materie prime. Le principali opportunità progettuali e strategie del PNRR per le imprese del terziario non saranno infatti dirette, ma richiedono un approccio integrato, oltre a nuove politiche di governo del territorio. Servono capacità di tenuta, presidio dei servizi commerciali ricreativi turistici e culturali e sportivi.
Progetti di rilancio della prossimità, sviluppo della distrettualità, rivisitazione dei progetti di rigenerazione urbana e territoriale. Sul territorio lombardo ricadono ad oggi circa 6,3 miliardi di euro divisi tra le diverse azioni: rigenerazione urbana, borghi e cultura. “Su circa 60 bandi ancora aperti per circa 40 miliardi in gioco c’è n’è solo uno aperto alle imprese del terziario che è il bando per le strutture ricettive, peraltro con risorse a disposizione talmente scarse da rendere quasi impossibile il buon fine del finanziamento per gli imprenditori- sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. La competitività nel turismo si fa certo con i luoghi ma anche e soprattutto con le imprese ricettive e questo concetto non è passato nel PNRR”. Va peggio per le attività commerciali: “Il grande escluso è il commercio- continua-. In particolare, pur essendoci circa il 21% delle risorse totali, pari a 40,29 miliardi, destinate alla digitalizzazione, competitività e cultura, non ci sono misure stabilite a favore delle imprese del commercio”. I benefici sembrano solo indiretti: “Siamo consapevoli che le risorse destinate alla rigenerazione urbana potranno in via trasversale costituire una modalità di rilancio anche del commercio ma questo potrà avvenire esclusivamente per le aree destinatarie dei progetti finanziati- sottolinea Oscar Fusini-. Il PNRR avrebbe potuto intervenire sui problemi reali che vivono i nostri borghi, la desertificazione commerciale soprattutto nei piccoli paesi di montagna, che fanno servizio e presidio per la gente e che sono determinanti per la qualità del vivere e dell’abitare. Questo non è avvenuto e questa parte del mondo produttivo pagherà ancora di più il divario con quella parte del mondo delle imprese che godrà di contributi notevoli”.

 




Marina Rodeschini alla guida dei Grossisti non alimentari, Sergio Pezzotta e Maura Misurini vice

Sergio Pezzotta, Marina Rodeschini e Maura Misurini

È Marina Rodeschini, 48 anni, della “Figli di Pietro Rodeschini Spa” di Gorle la nuova presidente (succede a Giorgio Corno) del Gruppo Grossisti non alimentari Ascom Confcommercio Bergamo. Un settore eterogeneo, chiamato a fare da cerniera tra produzione e vendita al dettaglio e ad operare in contesti estremamente competitivi e, in molti casi internazionali, acquistando grandi partite di merce all’origine. La affiancano con il ruolo di vicepresidenti Sergio Pezzotta, della “Ros” di Zanica e Maura Misurini di “Frigogelo” di Azzano San Paolo. Nel direttivo con il ruolo di consiglieri: Battista Azzola di “Alba Elettronic” di Pedrengo, Carlo Del Rosso di “Del Rosso Vernici” di Bergamo e Ulisse Poloni di “Cartaorobica Poloni” di Torre de’ Roveri.

“La pandemia ha rappresentato per le nostre imprese un duro banco di prova- sottolinea Marina Rodeschini-. Nel continuo susseguirsi di decreti e

Marina Rodeschini

nella giungla di codici Ateco, è emerso chiaro il limite di non fare sistema. Grazie all’associazione contiamo di rafforzare la rappresentanza e di portare avanti al meglio le nostre istanze. Le nostre imprese sanno più delle altre adattarsi al cambiamento e sin dagli anni Novanta hanno mostrato di saper rimodulare organizzazione e logistica. Mai come in questi anni supportiamo la nostra clientela con consegne e spedizioni puntuali e, con grandi sacrifici, riusciamo a dilazionare pagamenti”. Il momento non è dei migliori: “Con l’aumento del costo del petrolio abbiamo assistito a una escalation del prezzo del gasolio per autotrazione con conseguente aumento dei costi delle merci- continua Rodeschini-. La situazione sanitaria prima e il conflitto in Ucraina ora non hanno certo agevolato scambi e consegne. I costi energetici pesano sulle imprese, che contano su ampie superfici tra magazzini, uffici ed esposizione. Cercare di fare economie di scala e raggiungere accordi o convenzioni sarà sicuramente nell’interesse di tutte le aziende associate: contiamo di poter abbassare i costi attraverso un’azione comune”. Tra i progetti che il nuovo direttivo intende portare avanti, vi è senz’altro la formazione: “Le capacità richieste non bastano mai, come in ogni lavoro- continua Rodeschini-. Marketing e management aziendale rientrano tra le competenze comuni che possono aiutare settori e contesti così diversi ed eterogenei come quelli che rappresentiamo. Intendiamo inoltre organizzare con gli altri grossisti Ascom un convegno che possa fare il punto sul settore, per affrontare al meglio i grandi cambiamenti che siamo chiamati a compiere”.

Quanto ai numeri, sono 208 i grossisti non alimentari in Bergamasca (dato Ascom su elaborazione fonte camerale al IV trimestre 2021), numero in crescita rispetto al 2020, quando se ne contavano 194 (+6,7%). Sono tuttavia calate da 40 a 35 (2020 a confronto 2021) le attività in città, per effetto della ricollocazione per esigenze logistiche e viabilistiche nell’hinterland.