Il commercio si tinge di azzurro e giallo per dire no alla guerra

Ascom aderisce alla campagna nazionale Confcommercio in solidarietà all’Ucraina

Il commercio esprime solidarietà all’Ucraina, scegliendo di esporre nei negozi un messaggio di pace. Un “no alla guerra”, che affianca i colori della bandiera italiana a quelli ucraini. Ascom Bergamo aderisce alla campagna nazionale Confcommercio per dare un segnale di partecipazione e vicinanza alle popolazioni colpite dal conflitto ucraino con una vetrofania da scaricare ed esporre sulle vetrine degli esercizi commerciali e da utilizzare sui social per dire convintamente “no alla guerra, sì alla pace”.

“La guerra in Ucraina rende chiara l’esigenza di scelte tempestive ed adeguate per riaffermare le ragioni della libertà, della democrazia e del diritto internazionale. All’Europa serve una compiuta e comune politica estera di difesa e sicurezza, così come una compiuta e comune politica energetica. Sfide straordinarie che metteranno ancora una volta a dura prova la nostra economia, le prospettive di crescita e la tenuta delle nostre imprese già duramente colpite da due anni di pandemia”, questo il messaggio che accompagna la campagna nazionale.

Tra le iniziative messe in campo, anche quella del Gruppo Librai e cartolai Ascom che aderisce alla campagna nazionale Ali- Associazione librai italiani, invitando a “vestire” le vetrine con i colori della bandiera ucraina. La proposta di Ali è quella di utilizzare le copertine dei libri per tingere le vetrine di giallo e blu.

“In questo momento drammatico Ascom intende riaffermare con decisione il valore della pace e dire no alla guerra a partire da ogni singola vetrina- commenta il presidente Ascom Confcommercio Bergamo Giovanni Zambonelli-. Invitiamo inoltre i soci ad aderire alla raccolta fondi della Fondazione Comunità Bergamasca Onlus a sostegno della popolazione ucraina in arrivo nella Bergamasca, per accogliere nel migliore dei modi chi fugge dalla guerra, vedendosi costretto a lasciare il proprio Paese”.

La vetrofania e il messaggio da condividere sui social si possono scaricare qui

Per partecipare alla raccolta della Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus è possibile effettuare un bonifico con erogazione liberale e causale “Emergenza Ucraina” alla Fondazione (IBAN: IT 58 U 03069 09606 100000185910; BANCA: Banca Intesa; Swift/Bic: B C I T I T M M) Le donazioni possono essere anche fatte on line sul sito della Fondazione(cliccando al link https://www.fondazionebergamo.it/news/un-aiuto-per-lucraina/).




Abbigliamento, negli ultimi 5 anni perse 403 insegne. Pedrali: “Fare gruppo è vitale”

Riconferma per Pedrali e Rota come vice. In consiglio entrano Paola Morandi e Guido Rossi

Diego Pedrali, 71 anni, titolare de “L’uomo più” di Torre Boldone è stato confermato alla guida del Gruppo Abbigliamento, calzature e articoli sportivi Ascom Confcommercio Bergamo, carica che ricopre dal 2001. Lo affianca con il ruolo di vicepresidente Gianfranco Rota, 60 anni, di “Rota Calzature” a Valtesse.

Il direttivo, allargato, raccoglie tutti i settori merceologici rappresentati, dall’abbigliamento alle calzature, dagli articoli sportivi agli abiti da cerimonia. In consiglio: Marisa Gamba di “Pigal” Abbigliamento da cerimonia di Almè, Andrea Provenzi di “Provenzi store” di Trescore Balneario, Lodovico Ruggeri di “Via Roma 8” di Costa di Mezzate, Paola Morandi di “Atelier Emè” di Bergamo, Guido Rossi di “Guido Confezioni” di Clusone e Luciano Zenoni di “Calzature Franca” di Clusone.

“Spero di poter continuare a rappresentare al meglio la categoria, grazie anche alle informazioni che raccolgo in Federmoda Italia– commenta Diego Pedrali, che ricopre anche la carica di vicepresidente della Federazione nazionale-. Mai come in questi due anni difficili i continui stop e riaperture hanno rappresentato l’occasione di dare valore alle relazioni, tenendo noi commercianti in costante contatto Avere un’attività nell’immediata periferia della città mi ha sempre consentito di cogliere le problematiche vissute sia nella provincia che in centro, e mi ha portato a rinsaldare i legami costruiti in questi anni con i colleghi. La prima azione del Gruppo sarà quella di rafforzare la presenza sul territorio, anche grazie alle delegazioni Ascom, e di fare così sentire la nostra vicinanza ai singoli negozi”.

Negli ultimi anni il settore ha pagato alto il prezzo della crisi. Nel nostro territorio si sono spente 403 insegne (-18,7%) negli ultimi 5 anni, di cui 50 in città (-11,9%). Oggi i negozi di abbigliamento sono 1743, di cui 367 in città (dati Ascom IV trimestre 2021 su elaborazione dati camerali).

Stare aperti è già una sfida con i tempi che corrono– ha continuato Pedrali-. In questi anni abbiamo purtroppo assistito a troppe chiusure, che non hanno risparmiato nemmeno imprese storiche e prestigiose e nemmeno nel centro della città. Il nostro settore merita più attenzioni e portare avanti le nostre istanze in questi anni difficili è doveroso e importante”. Grazie all’azione a livello nazionale di Federmoda Confcommercio sono arrivati i primi importanti risultati: “Abbiamo ottenuto il credito d’imposta al 30% sulle rimanenze in questi due anni di pandemia, che prima della nostra azione sindacale era riservato solo alle aziende produttrici- continua Pedrali-. Ora intendiamo opporci con decisione alla liberalizzazione delle vendite promozionali e dei saldi che, sommate agli orari liberi e alle aperture domenicali, non possono che andare ad esclusivo beneficio delle medie e grandi strutture di vendita, mettendo ulteriormente in croce le piccole imprese familiari”.




Benzinai, Renato Mora alla guida. “Settore in crisi, tra caro carburante e crisi energetica”

Ernesto Tironi confermato alla vicepresidenza, tre nuove nomine in consiglio

Renato Mora, 55 anni, titolare della stazione di servizio Eni di Dalmine, è stato confermato alla guida del Gruppo Distributori carburanti Ascom Confcommercio Bergamo, carica che riveste dal 2017, oltre a far parte del consiglio direttivo nazionale Figisc Confcommercio.

Renato Mora

Lo affianca anche in questo mandato con il ruolo di vicepresidente Ernesto Tironi, 59 anni di Mozzo. Il consiglio vede la conferma di Michele Caputo di Ciserano e Angelo Amissini e l’ingresso di tre nuovi componenti: Massimiliano Pagnoncelli di Grumello del Monte, Bismarck Flores Segalini di Alzano Lombardo e Ricardo Bustamante di Bergamo.

La categoria vive una crisi senza precedenti, tra prezzi alle stelle dei carburanti e caro energia: “Gli incrementi delle bollette dell’energia elettrica oscillano tra il 50 e il 100 %. Siamo davvero allo stremo- sottolinea Renato Mora– . Non possiamo intervenire sull’illuminazione, indispensabile per la sicurezza e per permettere il rifornimento nelle 24 ore. A differenza di altre categorie non abbiamo altre leve per risparmiare, con prezzi imposti, tassazione elevata e oneri contrattuali legati alle compagnie petrolifere. A livello nazionale la Federazione Figisc Confcommercio sta cercando un dialogo sia con il Ministero dello Sviluppo Economico che con i rappresentanti delle compagnie petrolifere per calmierare i prezzi e rivedere o rimodulare i contratti di fornitura alla luce dei considerevoli aumenti dei costi. A queste condizioni, senza contare poi le probabili ripercussioni del conflitto in Ucraina sul prezzo del greggio e del carburante, è davvero difficile stare in piedi”. I distributori di carburanti sono stati già messi a dura prova negli ultimi due anni: “Durante il lockdown abbiamo registrato un crollo dell’80-90% del lavoro, nonostante fossimo aperti per decreto in quanto attività essenziale, e il 2020 nel complesso ha segnato in media il 30-40% di perdite di fatturato– continua Mora. Con questi numeri abbiamo rischiato tutti di chiudere: i nostri margini di ricavi sono davvero minimi tra Iva e accise e oneri contrattuali con le rispettive compagnie petrolifere. Senza contare che all’inizio della pandemia, quando i dispositivi di protezione individuale erano irreperibili, moltissimi di noi si sono ammalati di Covid-19”. La crisi ha fatto però riscoprire lo spirito di squadra e il valore dell’associazione: “Non siamo mai stati uniti e compatti come in questi anni ed è stato bello ritrovarsi in occasione di questa prima assemblea annuale. L’associazione è stata fondamentale per orientarci in un mare di decreti, fornendo un’assistenza burocratica insostituibile. Grazie all’azione sindacale della Federazione sono stati inoltre ottenuti risultati vitali per le nostre imprese, a partire dall’ottenimento dei ristori da cui la nostra categoria era stata inizialmente esclusa”.

Quanto ai numeri, si evidenzia, nonostante tutto, una sostanziale tenuta del numero di impianti di distributore carburante. Sono 218di cui 40 in città (dati al IV trimestre 2021,elaborazione Ascom su dati camerali). Il numero nel corso degli ultimi cinque anni è stato pressoché uguale, è calato solo di 4 unità a livello globale, mentre in città non si sono registrare diminuzioni.

Resta tuttavia elevato il turn-over nelle attività: “Purtroppo assistiamo a continui cambi di gestione, in media ogni tre anni- spiega Mora. Il ricambio per fortuna c’è anche nell’associazione, che viene sempre più percepita come importante soprattutto tra le nuove leve. Per questo confidiamo di allargare ulteriormente la base associativa nei prossimi mesi”. 




No alla guerra in Ucraina, la vetrofania da scaricare ed esporre

Il manifesto Confcommercio per riaffermare le ragioni della democrazia e del diritto internazionale 

La guerra in Ucraina rende chiara l’esigenza di scelte tempestive ed adeguate per riaffermare le ragioni della libertà, della democrazia e del diritto internazionale. All’Europa serve una compiuta e comune politica estera di difesa e sicurezza, così una compiuta e comune politica energetica. Sfide straordinarie che metteranno ancora una volta a dura prova la nostra economia, le prospettive di crescita e la tenuta delle nostre imprese già duramente colpite da due anni di pandemia.

Confcommercio vuole dare un segnale di partecipazione e vicinanza alle popolazioni colpite dal conflitto con una vetrofania da scaricare ed esporre sulle vetrine degli esercizi commerciali e da utilizzare sui social per dire convintamente “no alla guerra, sì alla pace”.

La vetrofania da scaricare con un click




PNRR: 191 miliardi da spendere, ma per le imprese del commercio non si è visto un euro

Quanti soldi il PNRR! 191 miliardi di euro da spendere entro il 2026. Mai visti così tanti soldi tutti insieme. Ben 80 miliardi saranno affidati agli enti pubblici: Regioni e enti locali mentre gli altri saranno gestiti dalla macchina statale. La maggior parte dei soldi andrà al sud perché, si dice, ne ha più bisogno (mah…).

Per realizzare il piano occorrerà far correre veloce una macchina poderosa fatta di 6 missioni, 63 riforme da attuare e ben 527 tra obiettivi e traguardi da raggiungere. Per un Paese come l’Italia non proprio capace di cambiare sarà un’impresa!

Il Piano poi non parla più di creare imprese, aumentare la produzione e la vendita e creare posti di lavoro ma di transizione digitale, inclusione e coesione, istruzione e ricerca, infrastrutture per la mobilità sostenibile, transizione verde e salute e resilienza. Cose importanti certo ma non si è capito chi le dovrà realizzare. Questa è l’evoluzione, almeno secondo chi lo sostiene.

Ci chiediamo: saremo in grado di fare tutto bene per ottenere davvero questi soldi? Gli enti, soprattutto del sud, saranno in grado di spenderli? Inoltre sapranno utilizzarli bene? I dubbi sono tanti e le paure fondate perché questi soldi qualcuno li dovrà pur restituire.

Infine quali imprese beneficeranno di contributi? Dalle prime informazioni sembra che pochi li prenderanno mentre la maggioranza resterà a “bocca asciutta”. Mentre tutti saremo chiamati a pagarne il costo. Finora per le imprese del commercio non si è visto nemmeno un euro. Una volta, con meno soldi, c’erano contributi a pioggia per tutti e qualcosa arrivava anche alle piccole imprese. Da buone formichine mettevano queste risorse a frutto, creando  reddito e occupazione. Adesso invece preferiscono dare molti soldi a pochi. Forse è l’evoluzione che questi preferiscono.

Dino l’acidino

 




Amministratori di condominio: inaugurata la sezione Unai di Bergamo

La presidente Laura Capelli: “La formazione sarà il nostro fiore all’occhiello con eventi a cadenza bimestrale in sinergia con gli ordini e i collegi interessati”

Nasce Unai Bergamo, nuova sezione provinciale di Unai, la più antica Associazione di amministratori di immobili in Italia. L’adeguata tutela e rappresentanza nelle sedi istituzionali e la garanzia di poter contare sull’assistenza dell’associazione, da quest’anno anche a Bergamo, sono il fiore all’occhiello dell’azione di rappresentanza Unai che venerdì 25 febbraio all’Nh Hotel si è presentata agli amministratori del territorio in occasione del primo evento formativo “L’amministratore di condominio: doveri, poteri e responsabilità nella vita condominiale”.

«Abbiamo voluto portare anche a Bergamo la professionalità e la serietà che da oltre 50 anni contraddistingue Unai, la prima associazione riconosciuta dal Ministero della Giustizia – sottolinea la presidente di Unai Bergamo, Laura Capelli, amministratore di Lalus Gestioni Immobiliari Integrate di Bergamo -. Stiamo vivendo un momento storico di profondo cambiamento nel diritto delle relazioni condominiali, nel quale si evidenzia ancora una volta la necessità che l’amministrazione condominiale sia espressione di competenza, precisione e puntualità. La riforma apportata dalle legge n. 220 del 2012 e il recente decreto rilancio che ha visto i condomini quali principali destinatari del Superbonus hanno reso evidente l’importanza di contribuire attivamente alla preparazione professionale della categoria e, quindi, della formazione continua ed efficace».

Formazione che di fatto è stata al centro della presentazione di Unai Bergamo: l’evento formativo, moderato dal giornalista Saverio Fossati del Sole 24 Ore, ha avuto come oggetto le ultime novità sia normative che giurisprudenziali sulle tematiche condominiali e ha visto anche la partecipazione del presidente nazionale Unai, Rosario Calabrese, unitamente ad alcuni avvocati del Foro di Bergamo.

“La professione dell’amministratore richiede competenze poliedriche e professionalità multidisciplinari e una provincia come Bergamo dove ci sono tantissimi condomini ha bisogno di amministratori all’altezza – sottolinea il presidente nazionale Rosario Calabrese -. La sede di Bergamo è pronta a fornire il supporto e l’assistenza legale e tecnica a tutti gli amministratori che vorranno parte della nostra associazione che conta 15.000 associati in tutta Italia ed è stata la prima organizzazione nazionale degli amministratori di condominio ad ottenere la qualifica di ‘associazione massimamente rappresentativa a livello nazionale'”.

Il Centro Studi Condominiali di Unai Bergamo, una vera e propria Academy per la formazione obbligatoria degli amministratori di condominio con l’avv. Luca Savi nominato responsabile scientifico di Unai Bergamo, si configura quindi come un hub formativo al servizio degli amministratori: «In questi ultimi mesi abbiamo riscontrato come spesso gli amministratori siano pressoché soli nell’interpretazioni delle norme – conclude Capelli -. Si pensi al Superbonus e alle sue molteplici modifiche e al forte impatto che possono avere sulla vita condominiale e sulle finanze degli stessi condomini. Ecco perché Unai Bergamo, con i suoi professionisti, si candida ad essere un interlocutore di fiducia per gli amministratori chiamati a gestire e affrontare le sfide del futuro. A partire da oggi, organizzeremo con cadenza bimestrale eventi di formazione, anche multidisciplinari e in sinergia con gli ordini e i collegi interessati, sulle problematiche più attuali e impattanti nelle relazioni condominiali. Nei prossimi mesi, inoltre, inaugureremo anche la sede Unai Bergamo in città».




B2B e Forme speciali di vendita, Giorgio Corno presidente del Gruppo

Gregory Airapetyan vicepresidente e Claudio Gualdi in consiglio 

da sinistra Gregory Airapetyan, Giorgio Corno e Claudio Gualdi

È Giorgio Corno il presidente del Gruppo “B2B Forme speciali di vendita”Ascom Confcommercio Bergamo. Giorgio Corno, 57 anni, è presidente di Dif Spa, società di distribuzione prodotti editoriali con sede ad Azzano San Paolo. Lo affiancano Gregory Airapetyan, 38 anni, titolare di impresa operante nel settore delle utilities, con il ruolo di vicepresidente e Claudio Gualdi, 66 anni, titolare di un’azienda del settore editoria e pubblicità.

“Il nostro è un gruppo trasversale che raccoglie e abbraccia diversi settori, agendo su rapporti rapporti stabiliti tra aziende lungo la catena di valore prima che il prodotto arrivi al consumatore finale, sia tra un’azienda e i suoi fornitori o tra un’azienda e altre aziende dello stesso settore- sottolinea il neopresidente-. L’obiettivo è allargare la rappresentanza, generando valore e intrecciando le esigenze delle imprese, dalla smaterializzazione ai servizi aggiuntivi, a contratti più vantaggiosi per abbattere i costi fissi”. Le imprese rappresentate sono frutto dell’evoluzione del commercio e dell’ibridazione tra commercio e servizi. Si tratta di imprese dalla forte connotazione commerciale, la maggior parte di medie e grandi dimensioni.

Nell’ultimo anno, sulla base dei dati Ascom su elaborazione dati camerali, il numero di imprese è passato da 506 a 544, con una crescita del 7,5%.




Assemblea Fiva, ambulanti in crisi: “Servono strategie di rilancio”

Diego Pesenti è il nuovo presidente, salgono a dieci i consiglieri 

Il nuovo direttivo Fiva

È Diego Pesenti, 47 anni, di Madone, il nuovo presidente di Fiva Bergamo, l’associazione che riunisce gli ambulanti bergamaschi che fa capo ad Ascom Confcommercio Bergamo. Pesenti, che ricopre la carica di vicepresidente di Fiva Bergamo dal 2007, subentra a Mauro Dolci, scomparso prematuramente nel maggio del 2021. Il neo presidente Pesenti svolge l’attività di ambulante nel settore del abbigliamento per bambini dal 1989 e lavora su alcune delle piazze più importanti non solo della provincia bergamasca: Osio Sotto, Brembate, Verdello, Urgnano, Trezzo sull’Adda e Pioltello.

Dieci i consiglieri del gruppo in carica da qui al 2026, di cui nove riconfermati: Mirko Algisi, 48 anni di Dalmine, Oscar Marco Bosio, 47 anni di Torre Boldone, Attilio Butti 65 anni di Brusaporto, Emilio Crotti 62 anni di Grassobbio, Luigi Daminelli 58 anni di Verdellino, Stefano Ginami, 56 anni di Treviolo, Alessio Lecchi, 52 anni di Grumello del Monte, Maria Pasta, 56 anni di Sorisole, Fabrizio Pezzoli 57 anni di Casnigo. Nuovo eletto in consiglio Alessandro Donzelli di Chiuduno, 52 anni. Nel corso del prossimo consiglio direttivo avverrà la nomina dei vicepresidenti della categoria.

Diego Pesenti

“Accolgo un’eredità impegnativa perché conosco il grande spessore di chi mi ha preceduto, ma sono pronto a farlo con a fianco una squadra che ha lavorato molto per la categoria, monitorando la situazione dei mercati e delle fiere, un settore quest’ultimo cancellato dalla pandemia” sottolinea il neopresidente. Oltre all’emergenza delle ordinanze di sospensione delle fiere, prioritaria è la questione dell’impoverimento dei 260 mercati bergamaschi: “C’è un progressivo abbandono da parte degli ambulanti e una riduzione dell’offerta commerciale e con essi, un calo della presenza della clientela– continua Pesenti-. Serve adottare strategie che possano conquistare anche quella grande fetta di consumatori che non conosce la nostra realtà, anche attraverso soluzioni sperimentali, magari utilizzando gli strumenti digitali”.

L’assemblea annuale degli ambulanti ha rappresentato l’occasione per fare il punto sul settore.

Gli ambulanti in bergamasca sono 2.021 (dati Ascom su elaborazione dati camerali al IV trimestre 2021): 1491 del settore non alimentare e 530 del settore alimentare. Il numero negli ultimi 5 anni è andato progressivamente calando e ha registrato una diminuzione di 383 unità, pari a – 15,9% (nel 2017 erano 2.404: 1809 non alimentari e 595 alimentari, settore che ha registrato il calo più importante). “Il commercio si può dire sia nato con noi, eppure soffre enormemente della crisi” ha sottolineato Giacomo Errico, presidente Fiva Confcommercio. E nel corso dell’assemblea il presidente nazionale ha lanciato un appello al Comune per la sede del mercato del lunedì, visitata da Errico in mattinata. “ Bisogna affrontare la questione del mercato del lunedì con la massima urgenza. La piazza non è adeguata per il commercio ambulante. Non si può lavorare così, ho visto le corsie vuote, non c è parcheggio”. Il vicesindaco Sergio Gandi ha ricordato come il mercato del centro cittadino “stia dando buoni risultati, grandi criticità erano state rilevate anche sul parcheggio della Malpensata”. Gandi ha ribadito la vicinanza dell’amministrazione alla categoria: “Il settore è stato tra i più penalizzati dalla pandemia, con sei mesi di chiusure per gli ambulanti, ben diciotto per i fieristi. E la difficoltà perdura. Da parte nostra il Comune ha cercato di agevolare il commercio su area pubblica e le manifestazioni, ma non è così in tanti comuni, tanto che è stato lanciato un appello anche al Prefetto e ai sindaci che speriamo venga accolto. Le fiere rappresentano momenti di socialità e condivisione insostituibili, confidiamo in una ripresa”. Il vicesindaco ha ricordato gli aiuti al settore: “Gli aiuti sul canone occupazione non sono mancati, ma non bastano, come i ristori insufficienti. Abbiamo comunque cercato di fare il possibile, con sgravi Tari 500 mila euro nel 2020, 1,5 milioni nel 2021 e esenzione Tari e 18 milioni per il progetto Rinascimento”. Manuel Bentoglio consigliere della Provincia sindaco e assessore al commercio di Grassobbio ha sottolineato l’importanza della valorizzazione dei mercati: “Negli ultimi due anni il settore ha affrontato periodo pieni di incognite. Le attività lottano per la sopravvivenza. Servono iniziative a tutela di un lavoro segno della rinascita e simbolo di vicinanza nelle piazze alla persona, parte della nostra cultura e modo di vivere il territorio”.

La consegna dei defibrillatori al mercato

Nel corso dell’assemblea è stata consegnata alla famiglia di Mauro Dolci, alla moglie Maria Ivonne e al figlio Paolo, una medaglia d’oro in suo ricordo. “È stato un imprenditore di grande valore e con grande visione, che ha dato tantissimo all’associazione sia per gli ambulanti che per tutto il commercio” ha sottolineato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom. In ricordo di tutti i presidenti Fiva bergamaschi sono stati donati questa mattina al Comune, nel cuore del mercato di Via Spino, luogo di lavoro degli ambulanti, due defibrillatori che saranno installati nell’area mercatale di Via Spino e dello stadio. Il ricordo sarà visibile a tutti con la posa di una targa in omaggio dei presidenti del commercio su area pubblica. Alla cerimonia di consegna in memoria dei presidenti Fiva Mauro Dolci, Mario Vanoncini, Rino Monari e Angelo Garofano, hanno partecipato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, Carlo Garzetta, segretario Fiva Bergamo, Diego Pesenti, Attilio Butti, vicepresidente Fiva Bergamo, Giacomo Errico, presidente Fiva Confcommercio, Armando Zelli, segretario Fiva Confcommercio, Luigi Leanza, segretario Fiva Milano e Marco Brembilla, assessore ai lavori pubblici Comune di Bergamo. Commosso il ricordo da parte dell’associazione e dei vertici Fiva di tutti i presidenti della Federazione: “Bergamo ha dato tantissimo alla Federazione nazionale, agli ambulanti e a tutto il commercio. Tutte le grandi decisioni degli ambulanti sono state prese qui, come le strategie per il rilancio del nostro settore: ricordo le nottate per l’iter del decreto Bersani e le riunioni la sera fuori dall’associazione. Sono stati quattro presidenti di grandissimo valore” ha sottolineato il presidente nazionale Errico. Il Comune ha ringraziato per la donazione: “Ricordo gli scontri con Mauro Dolci e le fatiche nello spostare il mercato dalla storica sede della Malpensata a Via Spino, una sede che aveva e ha ancora tante incognite – ha sottolineato Marco Brembilla, assessore ai lavori pubblici Comune di Bergamo-. È stato un confronto costruttivo e stimolante. Ringrazio di cuore la Fiva per questa donazione: sono fondamentali strumenti per salvare vite”.

La consegna della medaglia d’oro alla famiglia Dolci




Moscato Scanzo, appuntamento al buio con il blind tasting

Il 18 febbraio e l’11 marzo degustazioni alla cieca con diversi produttori

Dopo il successo ottenuto lo scorso ottobre con la formula della BLIND TASTING durante la masterclass dedicata al Moscato di Scanzo nell’ambito della Milano Wine Week, il Consorzio di Tutela della DOCG bergamasca propone due serate a tema nel proprio territorio.
Il 18 febbraio e l’11 marzo prossimi, presso la Sala Galizzi a Scanzorosciate, gli ospiti avranno la possibilità di degustare, guidati dal sommelier AIS nonché ambasciatore del Moscato di Scanzo Federico Bovarini, varie sfumature del Moscato di Scanzo assaporando, durante una degustazione bendata e sensoriale, i prodotti di almeno cinque diversi produttori che ben rappresentano le tre sottozone in cui il territorio di Scanzorosciate può essere suddiviso: Scanzo, Rosciate, Tribulina. Tre diverse esposizioni, metodi di allevamento, conformazioni del terreno differenti donano infatti ad ogni zona caratteristiche particolari che si ritrovano nei vini.
Le serate si concluderanno con assaggi degli altri vini dei produttori partecipanti con accompagnamenti salati (il contributo è di 38 euro). Il 18 Febbraio saranno in degustazione i vini delle aziende Cascina San Giovanni, De Toma, Magri Sereno, Martinì Col di Paste, Pagnoncelli Folcieri. L’11 marzo saranno proposti i Moscati di Andrea Benigni, Biava, Cerri, Fejoia, La Corona, La Rodola.

Per info e prenotazioni: Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo, 035.6591425, info@consorziomoscatodiscanzo.it




Il gelato artigianale è anche solidale, al via la nuova campagna dei Gelatieri Ascom

Oltre alla donazione alla Pediatria del Papa Giovanni XXIII corsi di aggiornamento e formazione

 

Giorgia Mologni

Gelato artigianale, Gelato solidale” è il titolo della nuova campagna del Gruppo Gelatieri Ascom Confcommercio Bergamo, che si impegna quest’anno per il reparto pediatrico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Il titolo della campagna nasce dal fatto che quest’anno oltre alla donazione, il Gruppo Gelatieri organizza durante l’anno iniziative solidali, omaggiando con coni e coppette gli ospiti di case di riposo, istituti, reparti ospedalieri.

“Per il primo anno la campagna rappresenta anche l’occasione di aggiornare le nostre competenze e di metterci in gioco- sottolinea Giorgia Mologni, presidente del Gruppo Gelatieri Ascom-. Oltre al corso gratuito in materia di sicurezza e igiene alimentare, che rappresenta un’occasione per assicurare l’adozione dei più severi protocolli di sicurezza nelle nostre attività, dalla produzione alla somministrazione, abbiamo organizzato con Ascom Formazione un corso su accoglienza e tecniche di vendita e un seminario sulle decorazioni in gelateria per dare un valore aggiunto ai nostri clienti”. Il calendario formativo previsto dalla campagna del Gruppo si apre il 28 febbraio ed è rivolto sia ai soci che ai loro collaboratori. Il corso di sicurezza e igiene alimentare è in programma il 22 marzo. Entrambi i corsi si svolgeranno nella sede Ascom Confcommercio Bergamo, in Via Borgo Palazzo 137.