Lotteria degli scontrini, Confcommercio ha chiesto al Governo una proroga dell’avvio

lotteria scontrini

Il presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, ieri ha inviato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, chiedendo al Governo una proroga dell’avvio della lotteria degli scontrini.

Ci sono infatti grossi problemi che devono essere affrontati, in quanto affinché la nuova lotteria possa partire sono necessari interventi di adeguamento tecnico dei registratori telematici già installati che, ad oggi, il mercato non è stato in grado di eseguire su un’ampia platea di soggetti. A ciò si aggiunge un problema economico: il costo di aggiornamento va dai 60 euro ai 150 euro a seconda della cassa in dotazione, fino ad arrivare alla sostituzione con un nuovo registratore di cassa in caso non si riesca ad adeguare. 

«E’ eticamente sbagliato incentivare i pagamenti elettronici attraverso il gioco, che è una piaga per l’Italia – afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo-. Ci sono alcuni problemi da affrontare. Innanzitutto, si parte con un’iniziativa senza aver risolto il nodo dei costi delle commissioni. Poi, come già avvenuto per altri provvedimenti, si punta alla digitalizzazione per legge, trascurando il fatto che siamo la nazione con il più alto ritardo tecnologico. Infine, c’è una totale disinformazione tanto nei consumatori quanto nei commercianti. Mentre sul cashback non abbiamo nulla da eccepire trattandosi di un sistema che non prevede investimenti e oneri per le pmi, la lotteria degli scontrini ci appare oggi inopportuna e dannosa. La questione del buono vacanze dovrebbe aver dimostrato che la gente rinuncia del tutto al bonus quando non riesce tecnicamente ad accedervi».




Azzano San Paolo, 80mila euro per il commercio. Domande entro il 18 dicembre

Il Comune di Azzano San Paolo – Assessorato al commercio ed attività produttive, ha emesso il bando denominato “Rilancio” per l’erogazione di un contributo comunale straordinario alle attività commerciali ed artigianali del territorio a seguito dell’emergenza Covid-19.
Il fondo disponibile è pari a 80mila euro. 
Il termine per la presentazione della domanda di contributo è stato fissato per il giorno 18 dicembre 2020. 

Ascom è a disposizione per la presentazione delle domande: consulenza@ascombg.it; 0354120201 Roberto Ghidotti 

 




Natale, prevale la voglia di reagire alle difficoltà

Non sarà un Natale come gli altri ma la voglia di reagire alla crisi c’è. Questo sembra essere il titolo dell’indagine annuale dell’Ufficio Studi Confcommercio su consumi di Natale e tredicesime. Nonostante la crisi e un calo pesante dei consumi, intorno al 12% rispetto all’anno scorso, le famiglie sembrano voler reagire al lungo periodo di difficoltà e non rinunciare comunque ai regali di Natale. 

Ovviamente le tredicesime saranno più più leggere, con una forte riduzione di coloro che faranno regali: da quasi l’87% del 2019 a poco più del 74%. Ma chi può, spenderà per i regali una cifra solo un po’ più bassa di quella dello scorso anno (164 euro a testa conto i quasi 170 del 2019)

Il mese di dicembre, che per i consumi commercializzabili vede ridursi il suo valore economico da 81 a 73 miliardi, resta comunque il mese più importante dell’anno. E potrebbe valere ancora di più se ci fossero condizioni più favorevoli di contesto e di fiducia: molti italiani potrebbero spendere le risorse involontariamente accumulate durante il lockdown per mancanza oggettiva di opportunità di consumo. I risparmi detenuti in forma liquida sono cresciuti di 80 miliardi di euro nei primi sei mesi del 2020 rispetto alla prima parte del 2019.

Nel complesso, dunque, il prossimo mese di dicembre sarà una reazione vitale per l’oggi e una promessa per il futuro: come già accaduto nel terzo trimestre dell’anno, le famiglie sono pronte a fare la loro parte, quando la fiducia migliorerà.

Commentando i dati dell’indagine, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha sottolineato che “sarà un Natale difficile anche dal punto di vista economico. La crisi rallenta i consumi e l’emergenza Covid obbliga ancora molte imprese a restare chiuse come quelle della ristorazione. Ma c’è tanta voglia di ripartire che va incoraggiata. Bene, come da noi richiesto, che l’ultimo decreto preveda l’esonero degli oneri fiscali per le imprese più penalizzate. Un’attenzione necessaria che chiediamo anche per gli indennizzi che devono essere ancora rafforzati”.

 




Sos Lavoro, dalla gestione dell’emergenza al riposizionamento strategico

Il progetto “Sos Lavoro -Supporto, Organizzazione e Sostenibilità” di Ascom Confcommercio Bergamo prevede l’intervento di un team di professionisti qualificati ed esperti dell’area Lavoro e Welfare per assistere le imprese nella definizione e attuazione delle misure necessarie nel breve periodo, oltre a mettere in atto una revisione strategica nel lungo periodo. Attraverso una consulenza personalizzata saranno valutati i punti critici e le priorità operative, definiti gli interventi di ottimizzazione, riorganizzazione, cambiamento organizzativo. “Il progetto nasce per rispondere alle crescenti richieste delle imprese, in un momento di grande difficoltà economica e disorientamento generale – sottolinea Enrico Betti, responsabile Area Lavoro, Welfare e Relazioni sindacali-.E’ necessario coniugare la gestione emergenziale con quella di riposizionamento strategico sul mercato o di miglioramento della situazione organizzativa– Bisogna prepararsi a sostenere l’auspicabile ripresa senza farsi trovare impreparati”. Il ricorso agli ammortizzatori “emergenziali” ha sicuramente contribuito a sostenere imprese e lavoratori nella fase più critica, ma per affrontare al meglio l’immediato futuro in condizioni di sostenibilità, è prioritario che le imprese adottino dei piani e interventi anche operativi, da eventuali procedure sindacali, vertenze e amministrative al ricorso a piattaforme dedicate per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il servizio risponde alla crescente richiesta da parte degli imprenditori, alle prese con una crisi economica senza precedenti, di adottare piani e interventi sul fronte strategico e organizzativo. Le imprese vanno aiutate non solo a gestire gli ammortizzatori sociali e le pratiche conseguenti ma a riposizionarsi come business. È indispensabile cercare di anticipare come ripartirà il mercato dopo le nuove restrizioni, disegnare le esigenze in termini di risorse umane, ripensare alle figure che potranno essere di aiuto non tanto in termini quantitativi ma soprattutto qualitativi. 

Per informazioni: lavoro@ascombg.it, 0354120306 




Tornano i banchi non alimentari nei mercati rionali e comunali

Mauro Dolci

Tornano da oggi i banchi non alimentari nei mercati rionali e comunali, con il passaggio in zona arancione della Lombardia. Sono 1500 le attività di commercio su area pubblica bergamasche che possono riprendere la loro attività dopo quattro settimane di stop. Si va così a completare l’offerta commerciale degli appuntamenti settimanali dei mercati, prima limitati alle sole attività alimentari. Si parte già da oggi con il mercato principale di Via Spino in città e, a seguire, in tutti i quartieri cittadini e in tutti i comuni della provincia.

Un passo importante per un graduale ritorno alla normalità e la salvaguardia degli acquisti natalizi nelle bancarelle specializzate in abbigliamento, calzature, accessori e regalistica. “È una notizia attesa dal settore, gravemente provato dai continui stop alle attività, nonostante gli sforzi e gli investimenti per garantire la sicurezza di tutti- commenta Mauro Dolci, presidente provinciale  Fiva- Federazione italiana venditori ambulanti su area pubblica, aderente ad Ascom-. Ci auguriamo di potere continuare a lavorare, sempre nel rispetto delle norme. La notizia della ripresa dei mercati nella completezza della loro offerta arriva alla vigilia dell’inizio del mese più importante per il commercio e per le famiglie per gli acquisti legati alle festività. Ora mi auguro che possano presto riprendere l’attività anche i mercati coperti e quelli legati a fiere e feste, questi ultimi fermi da febbraio”.




Torna la Campagna di Natale del Centro Missionario

Torma anche quest’anno la Campagna di Natale del Centro Missionario Diocesano, giunta alla diciassettesima edizione: un lavoro di rete che si è intensificato sempre più nel corso degli anni e che ha permesso di raggiungere e coinvolgere innumerevoli realtà commerciali, istituzionali, famiglie, bambini e ragazzi, giovani, persone anziane.

La Campagna di Natale ha dato a tutti la gioia di sostenere, in sedici anni, 52 progetti missionari che hanno raggiunto ogni angolo di mondo. Più di 1 milione e 200mila euro sono stati destinati a questi progetti.

La nuova Campagna, la diciassettesima, dal titolo “Avvoltidalle stelle…come il bimbo nella culla”, compartecipata da Ascom Confcommercio Bergamo e Web Solidale, prende il via, come tradizione a fine novembre. “Certamente è un tempo un po’ particolare e molto faticoso, ma nonostante questo, la nostra convinzione è che non possiamo chiudere gli occhi di fronte ai poveri più poveri, perché è anche così che la Chiesa vive la sua identità di Chiesa in uscita verso le periferie fisiche ed esistenziali di ogni uomo- commenta Don Massimo Rizzi, direttore del Centro Missionario Diocesano-. Questa campagna, come tutte quelle degli anni scorsi, si prefigge l’obiettivo di sostenere alcuni progetti legati alla fragilità in terre lontane e vicine a noi, attraverso alcune iniziative specifiche”.

Al cuore dell’iniziativa, il desiderio di creare percorsi di sensibilizzazione e partecipazione ad alcuni progetti che necessitano di un particolare sostegno e in favore dei quali vengono orientate tutte le varie iniziative che vanno a costellare l’intera campagna. “Nel Natale ci viene donato colui che è vita del mondo: siamo così aiutati a dare spazio alla vita, a porci in suo ascolto, a colorare di speranza l’orizzonte che porta ancora tratti della morte e della sofferenza” continua don Rizzi.

Effetà: a Betlemme, ascolta la vita

La Scuola “Effetà Paolo VI” di Betlemme è una scuola specializzata per la rieducazione audiofonetica di bambini audiolesi che abitano nei territori palestinesi. La scuola, intitolata a Paolo VI è sorta a Betlemme, proprio per volere di papa Montini durante la sua visita in Terra Santa nel 1964; in quella occasione il Papa constatò la presenza di molti bambini non udenti privi di assistenza ed espresse il desiderio che fosse realizzata un’opera educativa per la loro riabilitazione. Nel corsodegli anni la scuola si è specializzata anche nell’ambito medico.
Nelle scorse settimane, attraverso l’Ufficio Diocesano Pellegrinaggi, è giunta dalle Suore Dorotee la richiesta del rifacimento del riscaldamento dell’intera struttura. Abbiamo accolto la loro richiesta perché siamo certi che garantire a questi ragazzi la possibilità di un ambiente sereno e caldo, favorisce il raggiungimento degli obiettivi dell’istituto. I ragazzi, giunti al termine del ciclo di studi, saranno capaci di affrontare con autonomia la loro vita, costruendo il loro futuro in modo sereno.
Il progetto è compartecipato/condiviso/realizzato insieme con l’Ufficio Diocesano Pellegrinaggi Filippine, dai casa alla vita Tibagan San Pedro, è uno dei quartieri più periferici e più poveri della metropoli di Manila; in questo quartiere le Suore Orsoline di Somasca sono presenti da 34 anni.
Tra loro una suora bergamasca, suor Vera Ravasio che, insieme alle sue consorelle, attraverso la loro presenza e la loro opera, si impegnano quotidianamente a migliorare le condizioni di vita delle migliaia di poveri, attraverso l’educazione e la formazione delle giovani generazioni e l’assistenza agli anziani e alle famiglie più bisognose. L’appello di suor Vera e delle sue consorelle riguarda l’urgenza di ricostruire unità abitative completamente distrutte da un incendio avvenuto nel mese di ottobre 2019. Sono bastate due ore per ridurre in cenere 162 case addossate l’una all’altra: una piccola fiammella accesa per gioco da due bambini, ha causato in brevissimo tempo, un enorme disastro. Il progetto è compartecipato/condiviso/realizzato in comunione con l’istituto delle Suore Orsoline di Somasca

Associazione Paolo Belli – Casa del Sole, dona speranza alla vita

L’Associazione Paolo Belli è nata l’11 febbraio 1992: essa porta il nome di un ragazzo, Paolo Belli, che a 24 anni è stato strappato alla vita dalla leucemia. L’associazione nasce da una parte con l’intento di non dimenticare Paolo e tutte le persone che hanno contratto la leucemia e dall’altra con il desiderio di accompagnare la famiglia e l’ammalato nel percorso della malattia anche attraverso piccoli e utili gesti quotidiani. Le disposizioni sanitarie e governative per il contenimento del contagio da Covid 19, hanno obbligato a limitare il numero e la differenziazione di iniziative. Testimonial dell’iniziativa: “Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” …sarà uno svota tasche in cuoio ad accompagnare l’intera campagna e a porre un segno concreto di cura: a sera lo svuota tasche accoglie la nostra giornata, la fatica, le gioie di una quotidianità fatta di lavoro, di incontri, di relazioni. Insieme allo svuota tasche le bustine per una tisana calda e una
piccola candela. Sono piccoli segni per un grande impegno. Il costo del kit è di 10,00 euro. Chiediamo a tutti di farsi portavoce di questa possibilità di acquisto, presso parenti e amici: raccogliendo le adesioni, faremo in modo di raggiungere tutti con il kit (prenotazioni allo 0354598480; cmd@diocesi.bergamo.it). Un
ringraziamento particolare alla Fondazione I.S.B. che arricchirà alcuni kit di biscotti prodotti durante i laboratori di pasticceria. Il progetto, condiviso con l’Associazione, si prefigge di offrire un contributo economico per l’acquisto di questo mezzo di trasporto, nonché di sostenere l’accoglienza presso la struttura di ragazzi bisognosi cure presso l’ospedale Papa Giovanni. Anche così ci si prende cura della vita fragile e debilitata che chiede sostegno e protezione.

Concorso artistico per le scuole di ogni ordine e grado

In collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale e l’Ufficio Diocesano scuola (in modo particolare il settore dell’IRC), è stato indetto un concorso per le scuole. La realizzazione di fantasiose “opere d’arte” diventeranno fotografie che, a loro volta, saranno trasformate in cartoline solidali. Il termine ultimo per iscrizioni il 30 novembre. Al seguente link il modulo di iscrizione:https://forms.gle/orYbhdDuAySWvW4c7

Cartolina solidale collegata al concorso scolastico

Anche i singoli, le parrocchie, gli oratori vi possono partecipare inviando all’indirizzo mail: centromissionario@gmail.com, i loro elaborati. Si tratta della possibilità di invio delle cartoline solidali attraverso il sito www.websolidale.org. Per ogni cartolina inviata e ricevuta, alla campagna viene devoluto un euro. A chi riceve e a chi invia non costa nulla. Obiettivo è il raggiungimento di 25.000 cartoline spedite.




Federmotorizzazione: “Servono incentivi o sgravi contributivi per l’acquisto di auto usate”

Loreno Epis

Il mercato dell’Auto ha segnato nel mese di settembre 2020 una crescita del +9,54% sulle immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2019, un segnale positivo per gli operatori del settore che da marzo stanno annaspando in una delle più gravi crisi economiche del dopoguerra, alimentato finalmente da iniziative di sostegno mirate ma purtroppo di breve durata.
Il mese di ottobre, che aveva alimentato rosee aspettative, ha ben presto spento gli entusiasmi registrando nuovamente un lieve segno negativo sull’andamento del mercato(0,2%), con un totale di 1.123.194 immatricolazioni nei primi 10 mesi rispetto al 1.625.500 del 2019 (-34% rispetto ai volumi dell’anno precedente: circa 500.000 immatricolazioni perse).
Questo calo è dato essenzialmente dall’esaurimento degli incentivi per le auto nuove, con sconti per le auto a basso impatto ambientale (pochi a dire il vero), stanziati dal Governo per il rilancio dell’Automotive. A dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in questo momento di difficoltà e incertezza l’unica leva per rianimare il settore auto è quello delle agevolazioni fiscali e degli incentivi.
Federmotorizzazione Confcommercio già in aprile aveva avviato, al pari delle altre Associazioni di categoria, interlocuzioni con le istituzioni al fine di, dati alla mano, proporre soluzioni che potessero aiutare il settore e facilitare o promuovere l’acquisto da parte dei privati e delle aziende. Oggi la Federazione del settore automotive spalleggia una proposta di Aniasa interessante, già avanzata: chiedere lo stanziamento di incentivi per l’acquisto di vetture usate, purché con motore elettrico, ibrido o endotermico in classe di emissione Euro 6, dunque le più moderne. Per rendere economicamente sostenibile la proposta, se non fosse possibile concedere una somma da sottrarre al prezzo d’acquisto come avviene con gli incentivi per le nuove auto, l’alternativa può essere quella di erogare un bonus tramite credito d’imposta o mediante esenzione dal pagamento dell’Imposta provinciale di trascrizione e del bollo auto nel caso di acquisti di queste tipologie di vetture.
La proposta, che sarà portata sui tavoli dei Ministeri competenti, è stata avanzata da Loreno Epis, consigliere di Federmotorizzazione e presidente del Gruppo Autosalonisti Ascom Confcommercio Bergamo: “L’Italia ha il parco auto circolante tra i più vecchi d’Europa che va assolutamente svecchiato. Il settore dell’usato ha numeri molto importanti, superiori di gran lunga a quelli del nuovo, poiché una vettura usata può essere oggetto di compravendita più volte durante la propria vita funzionale e costituisce un ramo del mondo automotive che sorregge in misura importante il mercato degli operatori- commenta-. L’acquisto di vetture nuove a basso impatto ha un costo importante e sempre meno, di questi tempi, alla portata di una vasta platea di utenti”. Per questo motivo rivolgersi al mercato dell’usato può essere una valida soluzione che merita quindi finalmente attenzione anche per i benefici che può portare all’ambiente. “Anche il secondo lockdown ha comunque mostrato che, nonostante le restrizioni agli spostamenti, il livello di pm10 resta comunque elevato- continua Epis-. Svecchiare il parco auto è comunque prioritario per ottimizzare risorse e consumi”. Incentivare il comparto dell’usato agevolerebbe la sostituzione dei mezzi, eliminando quelli più obsoleti: “I rivenditori ufficiali e gli autosaloni assicurano la totale sicurezza sul prodotto che si acquista, caratteristiche che non sono garantite dalle vendite tra privati- ricorda Epis- . Gli operatori mettono in campo una funzione di selezione e valutazione dei possibili canali di vendita (in base allo stato d’uso del veicolo), procedendo a manutenzioni anche straordinarie prima di metterlo in vendita e rilasciando garanzia. L’attesa da parte del comparto dell’usato è la formulazione se non di incentivi ad hoc, di bonus credito d’imposta per gli autosaloni e di esenzione pagamento bollo o Ipt per chi acquista”. 




Partite Iva, da Confcommercio Professioni Bergamo tutte le misure e gli aiuti a disposizione

Matteo Mongelli

Sono giorni molto difficili anche per il mondo dei liberi professionisti non ordinistici. Nei giorni scorsi è andato in scena il Convegno Nazionale di Confcommercio Professioni dove è stato presentato il report dei numeri del settore.  Sono oltre 1 milione e 400 mila i liberi professionisti in Italia, pari al 6,2% degli occupati complessivi e in crescita del 24,2% tra il 2008 il 2018. Tra questi, a crescere di più, del 71,6% nello stesso periodo, sono i professionisti non ordinistici, circa 390 mila persone che operano per la quasi totalità nei servizi di mercato (98,2%) e che si dimostrano il segmento più dinamico dell’occupazione.  Aumenta di oltre il 30% in dieci anni il reddito complessivo generato dalle professioni non ordinistiche, pari a 6,5 miliardi di euro, ma diminuisce del 22,6% il reddito medio pro capite sceso a 16mila e 600 euro. Tra i professionisti non iscritti ad albi o ordini rientrano guide turistiche, amministratori di condominio, formatori e figure emergenti delle nuove professioni, come designer, professionisti Ict, consulenti e formatori di management, wellness coach, wedding planner. Più della metà della categoria svolge attività scientifiche e tecniche ad elevata specializzazione. Tuttavia, a registrare i più forti incrementi tra il 2008 e il 2018 sono le attività complementari dei servizi alla persona, dall’istruzione (+195%) all’assistenza sociale (+123%) e al tempo libero (+93%). L’analisi dei numeri indica il come i liberi professionisti da qualche anno stiano diventando un vero e proprio zoccolo duro del mondo del lavoro. In questo momento di stallo del sistema economico occorre resistere e raccogliere quel bacino di competenze che saranno utili nel momento della ripartenza del mercato. “Per questo, attraverso la creazione di Confcommercio Professioni Bergamo- commenta il neopresidente Matteo Mongelli- abbiamo cercato di coinvolgere più professionisti possibili per mettere a disposizione diversi aiuti per dare un aiuto concreto per questo periodo di resilienza”. 

Ecco qui di seguito un riepilogo delle misure a disposizione dei professionisti, anche attraverso Ascom e la cooperativa Fogalco. 

Bando Rinascimento

Il Comune di Bergamo, insieme a Cesvi ed Intesa San Paolo ha esteso il Bando Rinascimento anche ai liberi professionisti non ordinistici. Un riconoscimento che ci fa molto piacere e un’unione di intenti che ci vedrà anche partecipi nel Webinar di presentazione del Bando al quale parteciperemo nella diffusione. E’ previsto un contributo a fondo perduto e un contributo chiamato finanziamento di impatto con tassi agevolati vicini allo 0,4%. Verranno finanziati e sostenuti progetti di digitalizzazione, ecosostenibilità, partnerariati e sicurezza. Fogalco sarà al fianco di tutti quei professionisti, residenti o aventi attività all’interno del Comune di Bergamo, che intendono partecipare al bando con un supporto nello studiare il progetto e presentarlo al Comitato che esaminerà le pratiche. Per scoprire nei dettagli il bando Anguissola, il 26 novembre il Comune, con Intesa San Paolo e Cesvi hanno organizzato un workshop di approfondimento. 

Finanziamento professioni

Insieme a Fogalco Confcommercio Professioni Bergamo ha messo a punto una misura di finanziamento ad hoc con tassi variabili tra il 2% e il 4% per cercare di supportare i professionisti. La forza del libero professionista è quella di programmare e fornire servizi a clienti per sviluppare un piano di impresa. La liquidità in questo momento è necessaria per la resilienza e l’acquisizione delle competenze necessarie per la futura ripartenza

Incontro e rappresentanza

“Sembrano parole scontate e già sentite più volte ma incontro e rappresentanza non sono mai stati così utili ed efficaci come in questo periodo- sottolinea Matteo Mongelli-. Il mondo delle libere professioni ha diverse sfaccettature. Dal grafico all’organizzatore di eventi, dal consulente al personal trainer. Stiamo organizzando i professionisti in sottogruppi per cercare di dedicare supporto e rappresentanza mirati ad ogni tipologia di categoria. Il gruppo dei professionisti del mondo dello sport è ormai ai nastri di partenza e altri gruppi si stanno sviluppando per formare veri e propri team di rappresentanza”. 




Ristori, via libera a calzature e accessori, ingiustamente esclusi

Renato Borghi

Federazione Moda Italia-Confcommercio esprime soddisfazione per l’accoglimento da parte del Consiglio dei Ministri delle richieste avanzate dalla categoria, approvando l’integrazione, con il codice Ateco 47.72.10 “Commercio al dettaglio di calzature e accessori”, dell’allegato 2 del decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149. I negozi di calzature che hanno subito restrizioni nelle zone rosse e che erano stati esclusi ingiustamente dal Decreto Ristori bis potranno così accedere al contributo a fondo perduto e alle altre misure come, ad esempio, il credito d’imposta del 60% dell’affitto per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Resta ancora escluso il Codice Ateco 47.71.30 “Commercio al dettaglio di biancheria personale, maglieria, camicie”.

“Un doveroso segnale di attenzione al settore moda, che vive di stagionalità e, già in forte sofferenza, subisce restrizioni nel momento più importante dell’anno, così commenta il presidente di FederazioneModaItalia-Confcommercio, Renato Borghi, le novità del Decreto Legge “Ristori ter”.

Al governo – prosegue Borghi – chiediamo di indennizzare anche i negozi di camicie e maglierie che, pur essendo chiusi, inspiegabilmente non rientrano ancora tra i beneficiari delle misure. Vogliamo poter esercitare il nostro diritto di fare impresa e di lavorare. Servono, però, ristori congrui e a geometrie variabili anche nelle aree arancioni e gialle, altrimenti si correrà il rischio di perdere per sempre una parte importante di un tessuto d’imprese che s’intreccia, come trama e ordito, nel futuro delle nostre città. I nostri negozi, infatti, fanno vivere le comunità, illuminando animi e strade, offrendo sicurezza, decoro, cordialità e relazioni sociali”.

Federazione Moda Italia informa inoltra che il Consiglio dei Ministri ha accolto le richieste della nostra Organizzazione, approvando l’integrazione con il codice Ateco 47.72.10 “Commercio al dettaglio di calzature e accessori” dell’allegato 2 del decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149.

Il nuovo Decreto-legge che introduce misure finanziarie urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha infatti previsto un contributo a fondo perduto del 200% rispetto a quello del mese di maggio 2020 e misure a sostegno delle aziende che sono state sospese nella zona rossa come, ad esempio, il credito d’imposta cedibile al proprietario dell’immobile locato pari al 60% dell’affitto per ciascuno dei mesi di ottobre, novembre e dicembre.  Il provvedimento prevede, tra l’altro, l’incremento di 1,45 miliardi, per il 2020, della dotazione del fondo previsto dal decreto “Ristori bis” (decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149) per compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta. Per il Presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi: “Si tratta di un risultato importante per la categoria, con particolare riferimento a chi è stato ingiustamente escluso dal Decreto Ristori bis (DL 149/2020), frutto anche della serrata interlocuzione con il governo da parte del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.




Covid-19, presentato in Provincia l’impatto effettivo del virus a Bergamo

Questa mattina, 23 novembre, nell’auditorium Ermanno Olmi della Provincia il presidente Gianfranco Gafforelli ha convocato i parlamentari, i consiglieri regionali e i rappresentanti del mondo economico e sindacale bergamasco per un incontro sulla situazione della diffusione del Covid-19 nel territorio provinciale.
L’incontro ha preso le mosse da uno studio dell’Università di Bergamo sull’andamento della pandemia condotto dal professor Mario Buonanno, docente di Economia e prorettore, che lo ha illustrato insieme al rettore Remo Morzenti Pellegrini.
Lo studio, nell’evidenziare lo spostamento del virus verso la zona ovest della regione Lombardia rispetto alla prima ondata, ipotizza tra le cause di minor contagio in Bergamasca l’immunità di gregge ma anche la forte attenzione degli individui nel regolare i propri comportamenti; la violenza della prima ondata avrebbe reso le persone maggiormente responsabili e disposte alla cooperazione generando quello che in economia viene definito “capitale civico”, in grado di fare la differenza tra la situazione dei contagi a Bergamo e quella nel resto della regione.
“Ho tenuto a organizzare questo incontro perché ritengo doveroso che i principali rappresentanti del territorio si confrontino attorno a un tavolo per essere consapevoli di quale sia la situazione a livello locale, grazie al prezioso supporto scientifico che ci viene dall’Università, e per decidere insieme se sia opportuno muovere dei passi insieme, per esempio per chiedere un alleggerimento delle restrizioni in vigore – ha spiegato Gafforelli – . Non voglio imporre nulla né prevaricare il ruolo di chi deve prendere decisioni, ma così come lo scorso marzo mi sono mosso per chiedere di chiudere tutto, in rappresentanza di tutti i sindaci bergamaschi, allo stesso modo oggi mi rivolgo al territorio per una riflessione comune”.
A conclusione del confronto si è deciso di non muovere per ora azioni per chiedere una differenziazione di livello provinciale rispetto alle misure in atto, in considerazione del fatto che tra pochi giorni la Lombardia sembra destinata a passare nella “area arancione”, e allo stesso tempo che i dati nella Pianura destano qualche preoccupazione. Alla Provincia sono state però portate diverse sollecitazioni. La prima è la richiesta che la cabina di regia presso Regione Lombardia non si limiti ai sindaci dei Comuni capoluogo ma includa anche le Province, in quanto espressione dell’intero territorio. La Provincia ha chiesto inoltre di attivarsi in tema di Politiche attive del lavoro coinvolgendo sindacati e organizzazioni datoriali per individuare misure di sostegno dell’occupazione, soprattutto nel momento in cui verrà meno il blocco dei licenziamenti. Non è mancato l’invito a replicare incontri a cadenza periodica per un monitoraggio sull’andamento della situazione e per mantenere aperto un canale di confronto utile e proficuo. Il presidente Gafforelli si è detto disponibile a impegnarsi in tutte queste direzioni: “Sono soddisfatto di aver raccolto queste sollecitazioni che ci impegneremo a mettere in pratica. Quello che più mi preme è che tutti si esprimano in modo da prendere le decisioni insieme, e che se dovrò portare la mia voce alla Regione o al Governo, questa sia la voce di tutto il territorio bergamasco”.