Ente Mutuo, l’importanza dell’assistenza integrativa in emergenza Covid

Giuseppe dalla Costa

Il Tribunale dei diritti del malato nei giorni scorsi ha indicato a quasi 18 milioni il numero di prestazioni a livello nazionale prorogate da fine febbraio a oggi. Tra queste, visite mediche, screening, interventi chirurgici, prestazioni diagnostiche “messe in stand by” a causa dell’emergenza Coronavirus, ma che purtroppo, in molti casi, non hanno mai smesso di essere realmente urgenti. In attesa di un piano nazionale per il rientro delle liste d’attesa, annunciato già nell’estate scorsa ma non ancora approvato, i cittadini si arrangiano come possono, vale a dire imboccando la strada del privato, spesso affrontando costi molto elevati, oppure mettendosi in coda aspettando pazientemente che arrivi finalmente il loro turno. Se non è emergenza salute, poco ci manca. «Si tratta di una situazione critica, non fosse altro che perché in ballo c’è la salute delle persone», commenta Giuseppe dalla Costa, direttore di Ente Mutuo Regionale, la mutua degli iscritti a Confcommercio delle province lombarde. «Da considerare poi che nel tempo i danni della mancata prevenzione e del differimento delle prestazioni genereranno un ulteriore aggravio sul Sistema Sanitario Nazionale, già da mesi in forte affanno». Ragion per cui in questo momento storico, il poter contare su una forma di assistenza sanitaria integrativa che garantisca in primis prestazioni in tempi brevi e costi calmierati rappresenta un enorme fattore di fiducia, soprattutto per i nuclei familiari che si trovano a dover far fronte a diverse esigenze di salute. «Siamo ben radicati in Lombardia, ma in particolare sul territorio bergamasco abbiamo stretto accordi con alcune delle più qualificate strutture ospedaliere e ambulatori. Penso alla rete del Gruppo Habilita, alle Cliniche Gavazzeni, al Policlinico San Pietro, Policlinico San Marco e Casa di Cura San Francesco. Strutture che sono diventate per noi e i nostri Soci veri e propri partner e che garantiscono una proposta sanitaria di elevata qualità. L’accesso a questi servizi è poi molto semplice, da effettuarsi tramite il sito internet www.entemutuomilano.it o il supporto del nostro personale». Una copertura a vita intera che è garanzia di assistenza nel corso del tempo e che accompagna l’intera esistenza dell’individuo

Ente Mutuo, del resto, gode di un’esperienza di 65 anni di attività e poggia su una filosofia no profit basata sui valori di assistenza, solidarietà e coesione sociale. Principi di mutualità senza tempo, ma che si declinano ed evolvono sulla base del mutare del contesto e delle necessità espresse dai Soci. Ragion per cui, in un momento caratterizzato da grande incertezza a livello economico, Ente Mutuo ha pensato inserire nella propria gamma di servizi Smart Plus, una nuova forma di assistenza sanitaria rivolta non solo agli imprenditori Soci, ma anche ai loro dipendenti, proponendosi così come efficace strumento di Welfare Aziendale. Spiega il dottor dalla Costa: «Il benessere dei dipendenti è un tema sempre più centrale per gli imprenditori. Oltre a essere sensibili alla ricaduta sociale dell’attività delle proprie aziende, essi sono consapevoli che la salute dei collaboratori è un motivo di continuità e garanzia del business. Prevenzione e assistenza sanitaria di qualità sono le parole chiave per costruire un rapporto di valore con i propri collaboratori». Ecco dunque che la tessera Smart Plus dà accesso ad una serie di vantaggi a favore della salute dell’individuo: tra questi rientrano prestazioni ambulatoriali presso le strutture convenzionate a tariffe agevolate, visite mediche specialistiche, diagnostica strumentale, analisi di laboratorio, prestazioni odontoiatriche, terapia fisica, consulenza medica h24. Non solo: grazie alla nuova Forma ci si garantisce assistenza medica a domicilio, trasporto sanitario e assistenza di viaggio, ma anche accesso a network assistenza domiciliare utili per la ricerca babysitter, badanti qualificate… Il tutto a un prezzo promozionale di 80 euro, passibile anche di vantaggi contributivo e fiscali.

«Un piccolo investimento che consente di avere un elevato valore aggiunto –conclude dalla Costa – in particolare riguardo la prevenzione, in cui crediamo fortemente e che non può essere rinviata a data da destinarsi».

Per informazioni: commerciale.entemutuo@ascombg.it   

www.entemutuomilano.it

tel: 035 41 20 303




Turismo, l’impatto del Covid pesa enormemente sul settore

Si conferma l’impatto negativo dell’emergenza sanitaria sugli arrivi e le presenze del periodo giugno – agosto, che registrano rispettivamente un -60,3% e – 53,5% rispetto all’estate 2019.
Il Covid ha inciso profondamente sul peso del turismo italiano e di quello straniero, a vantaggio del primo: il peso del turismo domestico rispetto a quello straniero risulta nettamente maggiore rispetto al rapporto registrato nel 2019 gli arrivi dei turisti italiani passano dal 53,2% nel 2019 al 77% del 2020 e le presenze dal 57,1% al 79,4%. Anche osservando il trend di crescita sia degli arrivi che delle presenze, da maggio a agosto, il turismo domestico ha una crescita maggiore rispetto a quello internazionale.
Complessivamente nel periodo estivo gli arrivi degli italiani calano del 42,6% e quelli degli stranieri dell’80,5% rispetto all’anno scorso; per quanto riguarda le presenze il calo è -35,4% per gli italiani e -77,6% per gli stranieri.
La durata media del soggiorno è però aumentata sia per gli italiani che per gli stranieri: la tendenza è quella di soggiornare più a lungo nella stessa struttura rispetto allo scorso anno: per
gli italiani la media passa da 2,4 giorni di pernottamento a 2,7, mentre per gli stranieri si passa da 2,1 a 2,4 giorni.
Nonostante l’emergenza da Covid anche nell’estate 2020 si conferma il settore alberghiero quello preferito dai turisti (arrivi 60,8%), nonostante il peso del settore extra alberghiero (arrivi
39,2%) risulti in aumento. Rispetto all’anno precedente tuttavia la perdita è maggiore nel settore alberghiero ( arrivi -62,3% presenze -59,2%), rispetto a quello extralberghiero
(arrivi -56,9%, presenze – 45,8%).
L’analisi della distribuzione presenze evidenzia un sostanziale pareggio tra i due settori (49,7% dell’extralberghiero contro il 50,3% dell’alberghiero), grazie ad un importante
avanzamento della permanenza nelle strutture extra alberghiere rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Per quanto riguarda il turismo nazionale, nelle strutture extra alberghiere i segnali di ripresa del mercato sono evidenti, registrando un dato ad agosto molto simile a quello dello
scorso anno (solo 2,2% in meno rispetto all’estate 2019). Si allungano, da giugno ad agosto, i tempi di soggiorno.
In riferimento al turismo internazionale, gli andamenti dei flussi tra alberghiero ed extralberghiero sono sostanzialmente analoghi. Anche ad agosto, in entrambi i casi si rilevano
perdite oltre il 60% rispetto allo scorso anno.
I territori
Scomponendo il dato del -60,3% di arrivi e -53,5% di presenze si evidenziano notevoli differenziazioni sui territori: le Valli Seriana e Brembana e l’area del Sebino hanno raggiunto
i risultati migliori registrando ribassi più contenuti con una sostanziale tenuta.
Per quanto riguarda gli arrivi la Valle Brembana registra -30,9%, la Valle Seriana -33,7%, discrete anche le performance del Sebino (-38,1% il Basso Sebino e -43,5% l’Alto Sebino).
Per quanto riguarda le presenze, buoni risultati per la Valle Seriana (-35,5%), il Basso Sebino (-35,2%), l’Alto Sebino (-37%) e la Valle Brembana (-38,5%).
Osservando le presenze del turismo nazionale, nell’Alto Sebino si osserva addirittura una crescita dell’11,5%.
Drastica invece la riduzione del turismo in Bergamo città (arrivi – 79,5% e presenze -75,4%) e nella Grande Bergamo (arrivi -67,0%, presenze -64,5%).
In tutti i territori la diminuzione dei flussi turistici colpisce più il turismo internazionale e il settore alberghiero rispetto a quello extralberghiero.
“Registriamo qualche segnale di ripresa dell’estate, grazie soprattutto ai buoni risultati delle nostre valli, tuttavia alla luce dell’attuale quadro pandemico non possiamo
ignorare che la situazione rimanga critica e, per certi aspetti, preoccupante- commenta il consigliere provinciale con delega al Turismo Claudio Bolandrini -La consapevolezza dello
stato di sofferenza che il turismo bergamasco sta attraversando deve pertanto spronare fin da ora le istituzioni e gli operatori a trovare le risorse e le sinergie necessarie per un rilancio del settore,
anche attraverso lo studio e la riorganizzazione di nuovi modelli turistici sostenibili, primo passo per una vera ripartenza”.
“I dati presentati oggi confermano lo scenario che ci eravamo prefigurati, ma ci raccontano anche che la voglia di viaggiare è – se mai – più forte di prima. Lo testimonia la ripresa immediata che
abbiamo registrato post lockdown, anche se relativa ad un mercato diverso a quello a cui siamo abituati – afferma Christophe Sanchez, amministratore delegato di VisitBergamo – . E’ per questo
che, seppure in uno scenario internazionale che si sta nuovamente complicando, credo fermamente nella necessità di continuare a promuovere e comunicare il brand Bergamo e di associarlo ad
immagini di bellezza e di rinascita. Dobbiamo essere pronti per quando ripartirà nuovamente il turismo, soprattutto quello internazionale; per questo stiamo lavorando ad una nuova campagna (Fly To Bergamo) in collaborazione con Ascom, Confesercenti e Sacbo dedicata ad incentivare anche questo tipo di mercato”. 

Riportiamo qui il report_estate_2020




Fimaa, webinar su bonus ristrutturazioni martedì 27 ottobre, ore 14.30

Fimaa organizza un webinar martedì 27 ottobre alle ore 14.30 per scoprire in tutti i dettagli le opportunità offerte dal bonus ristrutturazioni. L’incontro, dal titolo “Superbonus 110%: requisiti, fattibilità e cessione del credito”, sarà moderato da Oscar Caironi, presidente Fimaa Bergamo e coordinatore Fimaa Lombardia. Tra i relatori, Alessandro Scarpellini,  membro della Commissione Imposte Dirette e Indirette dell’Ordine dei Commercialisti e Esperti Contabili di Bergamo, Alessandro Nani, ingegnere meccanico esperto in ambito energetico, Rosy De Cillis, architetto responsabile nazionale progetto Ecobonus residenziale Gabetti Lab, Antonio Gabbiadini, responsabile Area Mercato Ratail – BCC Bergamasca e Orobica,  Massimo Tufano,  Grandi Accordi – Iccrea ban. 

La partecipazione è gratuita previa registrazione entro le ore 9.00 del giorno dell’evento




Quel coprifuoco che spegne il commercio e la ristorazione più che il virus

Lo scontro aperto tra governo e sindaci, con la pubblicazione del nuovo DPCM, ribattezzato anche lo “scaricabarile” sui Sindaci, ha trovato ben presto una linea di convergenza e di rilancio: non si chiudono le piazze, non  si puniscono i trasgressori,  ma si manda a casa tutti alle 23. E a ciò si aggiunge la chiusura dei centri commerciali e delle medie superfici di vendita, per scongiurare assembramenti il sabato e la domenica.

Insomma, tra la richiesta drastica dei diversi comitati Scientifici, composti da luminari, di imporre un nuovo lockdown, è passata una linea comune e condivisa: le Regioni firmano   ordinanze restrittive sul terziario, i Sindaci dei comuni capoluoghi propongono e avvallano soluzioni che non richiedono grandi spiegamenti di polizia e all’orizzonte si intravede- di nuovo- un nuovo DPCM.

Alla fine, purtroppo a pagare è sempre il soggetto debole, in questo caso il commercio. Esistono forse evidenze che il Covid si trasmetta nei negozi e nei ristoranti e non sui mezzi pubblici, in classe o in mille altri luoghi e modi?

Mai come in questa fase esiste una forte discrasia tra quanto riferito dai media che pubblicano interviste e approfondimenti sui rischi sanitari gravissimi che corriamo e quello che la gente pensa e scrive nelle chat, sui  social, che evidenzia come larga parte dell’opinione pubblica valuti le scelte delle regioni spropositate e autolesionistiche rispetto alle necessità.

Dove sta quindi la questione? 

Comitati tecnici scientifici e politici dicono di voler “contemperare le esigenze produttive”, intendendo con questo termine la produzione industriale, l’esercizio dei mestieri e l’erogazione di servizi alle persone e alle imprese, ma in questo elenco non compare il terziario. Deduciamo quindi  che il commercio, la ristorazione l’intrattenimento siano da considerarsi  di “serie B”, ossia siano servizi voluttuari non indispensabili.

Peccato che rappresentino un quarto delle imprese e un terzo degli addetti occupati della nostra provincia.

Le domande che ci poniamo sono queste. Se la situazione è così grave perché allora imporre il fermo dalle 23 alle 5 quando il 95% delle persone in questa fascia oraria è già a casa (e tra queste, molte hanno probabilmente contratto il virus durante il giorno)?

Perché non procedere a misure di lockdown e di isolamento per gli over 60-65 anni, le persone più vulnerabili, come già avvenuto a marzo, con possibilità di uscita all’aria aperta ma a distanza e non in ambienti chiusi?

Perché fermare il commercio e la ristorazione in blocco e non punire solo chi non rispetta le regole?

Forse queste domande, estremamente semplici, sono troppo difficili per la classe politica che ci ritroviamo. Nel gioco dello “scaricabarile” è stata trovata la vittima di turno.  E’ come fermare l’intera edilizia per quelle poche imprese che non rispettano le regole di sicurezza e prevenzione.

Consapevoli di questo, lanciamo qui un appello: smettiamola di annunciare misure restrittive che costano gravissimi danni economici (agli imprenditori e ai loro dipendenti) e di chiedere contestualmente al Governo di stanziare risorse riparatrici. Perché l’esperienza recente ci ha insegnato che alle piccole imprese e ai lavoratori arrivano solo le briciole e a “Babbo morto”.

 




Dal 5 all’8 novembre Pizza Village a Milano in delivery a casa

Si svolgerà a Milano, dal 5 all’ 8 novembre p.v., una formula inedita del noto evento PizzaVillage di Napoli denominata Pizza Village @ Home. L’evento, ideato e prodotto dalle società Oramata Grandi Eventi ed AADV Entertainment si basa su un nuovo format, attraverso il delivery, per raggiungere le persone a casa con la pietanza più conosciuto al mondo: la pizza.
 
“In questo particolare momento, purtroppo, le persone non potranno riversarsi in piazza per affollare un’edizione fisica del Pizza Village in programma a Milano, motivo per il quale il Pizza Village diventa @Home e arriva direttamente nelle case dei milanesi. Un nuovo format che manterrà una identità fisica attraverso il delivery e ne assumerà una nuova e digitale attraverso i social, le piattaforme di streaming e il web”. Affermano gli organizzatori dell’evento.
 
Nel capoluogo lombardo, dalla Campania al Veneto, giungeranno i top player del settore: Toto Sorbillo (Gino e Toto Sorbillo), Errico Porzio (Errico Porzio), Antonio Falco (Antica Pizzeria da
Michele), Francesco Carrano (Artesana), Vincenzo Capuano (Vincenzo Capuano), Davide Civitiello e Antonio Sorrentino (Rossopomodoro) e Fabio Cristiano (Antica Pizzeria da Gennaro).
I maestri pizzaioli, in collaborazione con trenta colleghi tra i migliori d’Italia, realizzeranno una selezione ad hoc nei due hub di produzione, che saranno posizionati in aree strategiche tali da garantire la più ampia copertura del territorio urbano. Il menù prevede sei pizze speciali a cui si aggiunge la regina delle pizze: la Margherita. Le consegne, nei 4 giorni di evento, saranno effettuate attraverso Glovo, Official Delivery Partner, che impiegherà centinaia di rider per consegnare gli ordini a destinazione.

Il Pizza Village, pur conservando il mood e la matrice originale dell’happening partito da Napoli dove ha superato il milione di visitatori e, da due anni, giunto anche a New York, si presenta così a Milano con un nuovo format in grado di far fronte alle limitazioni imposte dal distanziamento sociale. È proprio da questi presupposti, nonché dai dati confortanti che rilevano quanto gli italiani utilizzino il delivery per il cibo, che è nata l’idea che unisce Napoli e Milano mettendo insieme il know-how di Oramata Grandi Eventi e l’esperienza di AADV Entertainment.  
Le special box del Pizza Village @ Home, che oltre la pizza includeranno altre sorprese tra cui anche una bottiglia di Coca-Cola, una lattina di Acqua Minerale S. Bernardo, una bottiglia di Birra del Borgo Lisa, un mini pack di caramelle HARIBO, una mignon di Vecchio Amaro del Capo e una confezione di Caffé Kenon, saranno proposte al prezzo di 12,00 euro cadauno. Si potranno inoltre acquistare in pre-sales (2-4 novembre) al prezzo speciale di 5,00 euro. Gli ordini si potranno effettuare dal 2 all’8 novembre in delivery attraverso il partner Glovo.
Pizza Village @ Home arriverà anche con un’iniziativa di charity, sviluppata in collaborazione con il Comune di Milano, per sostenere le mense con la consegna quotidiana di pizze.

www.pizzavillage.it




Federmotorizzazione, ingiustificata la chiusura degli autosaloni nel week-end

Da Federmotorizzazione e Assomobilità (Confcommercio Milano) la richiesta di non far chiudere i concessionari auto e moto il sabato e la domenica per la prevista ordinanza regionale sull’emergenza Covid con il “coprifuoco” in Lombardia. “Proprio quando – finalmente dopo mesi terribili che ci hanno fatto lasciare sul campo ben 500.000 immatricolazioni e, quindi, vendite non recuperabili, con un progressivo alla fine di settembre del -34% – il mercato stava riprendendo, grazie anche agli incentivi” afferma Simonpaolo Buongiardino, presidente Federmotorizzazione e Assomobilità, “la dichiarata stretta sulle aperture del fine settimana potrebbe dare il colpo di grazia ad un settore già in grandissima difficoltà”.

“Il sabato e, spesso, la domenica – spiega Buongiardino – sono i giorni in cui si realizza un numero di vendite pari al 30% ed a volte al 40% di tutta la settimana, poiché l’acquisto di un’auto comporta il coinvolgimento del nucleo familiare e può, quindi, più agevolmente avvenire nel fine settimana.

Le strutture di vendita dell’automotive necessitano di ampi spazi (un’auto in esposizione richiede almeno 20mq. di superficie), ma il numero di clienti giornaliero è basso rispetto alla superficie disponibile e consente ogni distanziamento. Per giunta quasi sempre il cliente fa visita su appuntamento”.

“Alla conclusione del lockdown di primavera, con le aperture scaglionate – aggiunge Buongiardino – voglio ricordare come al nostro settore fu consentita una riapertura anticipata, in Italia ed in Europa, riconoscendo proprio la caratteristica di agevole distanziamento”.

“Abbiamo adottato – afferma il presidente di Federmotorizzazione e Assomobilità – tutti i protocolli di sicurezza alla ripresa delle attività e fatto fino in fondo la nostra parte per evitare i contagi: ora il settore si trova sotto la linea di galleggiamento e sta lottando con tutte le forze per proseguire nonostante le imprese abbiano ricevuto contributi di sostegno molto modesti. Nuove restrizioni non sono giustificate: la densità di presenze nei saloni di vendita auto e moto è molto bassa”.

In Lombardia il settore dell’automotive conta 18.000 imprese e 72.000 addetti: “lo stop nel weekend  – conclude Buongiardino – produrrà un ulteriore pesante calo di fatturato. Molte aziende rischieranno di chiudere e, conseguentemente, sarà pesante l’impatto sull’occupazione”




Ascom su nuova stretta Regione: “Agiamo sul rispetto delle regole, non sulle chiusure”

Oscar Fusini

Ascom Confcommercio Bergamo esprime il suo disappunto e non nasconde la propria preoccupazione di fronte a quella che ormai sembra una decisione già presa da parte della Regione di un coprifuoco a partire dalle 23 alle 5, oltre alla chiusura di centri commerciali e medie superfici di vendita nei week-end, che dovrebbero entrare in vigore già a partire da giovedì 22 ottobre. “Bisogna valutare le situazioni territorio per territorio, non può pagare tutta la Regione per Milano- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. La pandemia non si risolve chiudendo solo il commercio. Il pregiudizio è che il commercio e il turismo siano settori di serie B, anche se coinvolgono migliaia di imprese e di lavoratori nelle nostra provincia. Non siamo solo critici, formuliamo anche una proposta: nei territori che mantengono un numero basso di contagi – come, al momento la nostra città e provincia – chiediamo che si possa continuare a lavorare. Chiediamo di agire sul rispetto delle regole e non sulla paura di non essere capaci di farle rispettare”. L’anticipata chiusura alle 23 penalizza ulteriormente un settore, come quello dei pubblici esercizi, già in grossa difficoltà: “Dopo aver colpito duramente i locali serali e il settore dell’intrattenimento, ora arriva una nuova mazzata per la ristorazione: le 23 è un orario che limita fortemente le cene fuori casa. I locali non avrebbero i tempi necessari per offrire un servizio adeguato e le prenotazioni si concentrerebbero così in primissima serata” continua Fusini. La chiusura di centri commerciali e medie superfici preoccupa tutto il commercio: “Tra le medie superfici rientrano anche attività che contano su grandi spazi espositivi, penso a concessionarie e mobilifici, che non portano certo ad assembramenti- continua il direttore Ascom-. Inoltre la chiusura dei centri commerciali mette a rischio centinaia di punti vendita e migliaia di lavoratori”.




Confcommercio Professioni Bergamo: “Aspettiamo gli aiuti promessi dal Governo”

Matteo Mongelli

I lavoratori autonomi e titolari di Partita Iva non nascondono il timore per una nuova stretta da parte di Governo e Regione: “Sicuramente temiamo un nuovo lockdown ma al momento fortunatamente non è contemplato nel nuovo DPCM- spiega Matteo Mongelli, presidente di Confcommercio Professioni Bergamo-. Qualche aiuto al lavoro autonomo è stato pubblicamente promesso, sicuramente ce n’è bisogno. In questo momento di difficoltà noi professionisti dobbiamo rimboccarci le maniche e prepararci a quando saremo chiamati a fare gli straordinari. Quando il mercato ripartirà ci sarà bisogno della nostra preparazione per affiancare le aziende nel momento della ripartenza. Noi bergamaschi siamo portati al lavoro e ai sacrifici”.
Non resta che attendere gli aggiornamenti normativi e continuare a mantenere alta l’attenzione sul fronte sicurezza e distanziamento sociale per scongiurare nuove chiusure: “Come Gruppo Confcommercio Professioni Bergamo in questo momento, grazie alla newsletter Ascom, abbiamo l’obiettivo di informare nel migliore dei modi gli associati di tutte le novità che arrivano da decreti e ordinanze, oltre ad aggiornare sulle opportunità messe a disposizione attraverso bandi e finanziamenti”. Il Gruppo inoltre punta a promuovere le attività di ogni impresa interessata, attraverso l’App #Compravicino: “Apriremo all’interno dell’App CompraVicino anche una sezione dedicata ai professionisti che farà da vera e propria vetrina dove l’utente troverà nostre informazioni e servizi. In un momento come questo sono l’unione e la competenza che fanno la forza”




Sostenibilità, il punto sulla sottoscrizione dell’Agenda 2030

La sostenibilità è un tema di strettissima attualità, non una questione puramente ambientale. A cinque anni dalla sottoscrizione dell’Agenda 2030 vi è sempre più consapevolezza della necessità di affrontare, con un importante cambio di paradigma socio-economico, le numerose e complesse sfide ambientali e istituzionali, adottando un approccio integrato e misure concrete per ottenerla. Il cibo, nelle sue molteplici declinazioni, è il settore che maggiormente incarna la sfida per lo sviluppo sostenibile.

Se ne parlerà venerdì 23 ottobre 2020 alle ore 16 alla tavola rotonda dal titolo: “Il 2030 è nella nostra agenda? Le sfide della sostenibilità” Il cibo come elemento primo della sostenibilità alimentare, agricola e le sue espressioni nel mondo cinematografico.

L’evento, organizzato dalla Camera di commercio di Bergamo, Coldiretti Bergamo, Comune di Bergamo, Associazione Culturale Art Maiora, Associazione Montagna Italia con Ersaf, Cooperativa Sociale Namastè, si inserisce nel palinsesto delle attività della tre giorni dell’agricoltura e diritto al cibo del Comune di Bergamo. Interverrà l’onorevole Maurizio Martina.

È possibile partecipare registrandosi su Zoom. Maggiori dettagli su www.bg.camcom.it.




Nuovo decreto e ordinanza regionale, ecco tutte le novità

Ecco le novità introdotte dal nuovo DPCM del 18 ottobre 2020,  che vanno ad integrarsi a quelle previste dall’Ordinanza Regionale n. 620 del 16 ottobre 2020. Comunichiamo che il Comune di Bergamo è in fase di ritiro dell’ordinanza n. 51 del 15 ottobre 2020 (anti assembramento). Il DPCM è in vigore da oggi, lunedì 19 ottobre 2020, fino al 13 novembre 2020. L’Ordinanza Regionale è in vigore dal 17 ottobre 2020 al 6 novembre 2020.

Manifestazioni ed eventi (DPCM 13.10.20 art. 1 lettera n e DPCM 18.10.20 art. 1 c. 1 l. d p. 5)
Sospese le attività che hanno luogo nelle sale da ballo, discoteche e locali assimilati.
Le feste conseguenti alle cerimonie civili e religiose sono consentite con la partecipazione massima di 30 persone.
Sono vietate le sagre e le fiere di comunità.
Sono sospese le attività convegnistiche e congressuali (aperte al pubblico) .
Nella pubblica amministrazione le riunioni si svolgono a distanza salvo la sussistenza di motivate ragioni.
E’ fortemente raccomandato che le riunioni private (aziendali) siano svolte in modalità a distanza.
 
Centri benessere (DPCM 13.10.20 art.1 lettera z)
Le attività dei centri benessere e centri termali sono consentite nel rispetto della legge e dei protocolli. 
 
Ristorazione (DPCM 18.10.20 art. 1 c. 1 lettera d punto 8)
Le attività sono consentite dalle ore 5,00 alle ore 24,00 con consumo al tavolo e solo fino alle 18,00 senza consumo al tavolo. (l’Ordinanza 620 di Regione Lombardia prevede gli stessi orari).
Obbligo di rilevare la temperatura dei clienti in caso di accesso a qualsiasi tipologia di esercizio di somministrazione, quindi anche al cliente che consuma al banco (Ord. Regione Lombardia 620 del 16.10.2020).
Feste conseguenti alle cerimonie massimo 30 persone.
Massimo 6 persone al tavolo (quindi divieto di tavoli con capienze superiori).
Consegna a domicilio sempre ammessa nel rispetto delle regole.
Vendita per asporto fino alle ore 24,00 con divieto di consumo sul posto o nelle adiacenze (dalle 18 non è però possibile vendere bibite alcoliche- cfr Ordinanza Regionale 620).
E’ fatto obbligo di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale sulla base delle linee guida.
Restano aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, secondo le norme vigenti di distanziamento interpersonale.

Gioco (Ordinanza Regione Lombardia 620 del 16.10.20)
Sono sospese le attività delle sale giochi, sale scommesse e sale Bingo.
E’ sospeso il gioco operato con dispositivi elettronici del tipo slot machines all’interno degli esercizi pubblici, degli esercizi commercial e delle rivendite di monopoli.
 
Commercio e consumo (ordinanza Regione Lombardia 620 del 16.10.20)
E’ vietata la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica di qualsiasi esercizio commerciale dalle ore 18,00.
Sono chiusi dalle 18,00 alle ore 6,00 i distributori automatici h24 che distribuiscono alimenti e bevande con affaccio sulla pubblica via (esclusi i distributori di acqua e latte).
E’ vietata dalle 18,00 alle 6,00 la consumazione di alimenti e bevande su aree pubbliche.
E’ sempre vietato il consumo di bevande alcoliche nelle aree pubbliche, parchi giardini ville ecc.
 
Sanzioni (DL 19/2020)
Sanzione amministrativa da euro 400 a euro 1.000 così come previsto dal D.L. 19/2020 convertito con modificazioni dalla Legge 35/2020.
Per alcune fattispecie è prevista la sanzione accessoria della chiusura dell’attività da 5 a 30 giorni.
 
Capienza e organizzazione tavoli
I tavoli devono essere disposti in modo che esista una distanza di un metro tra le sedute.
Eventualmente deve essere ridotto il numero dei tavoli.
I nuovi DPCM non prevedono la distanza inferiore per i congiunti che comunque non è informazione gestibile dal ristoratore.
Gli invitati alle cerimonie che appartengono a nuclei familiari diversi non sono in ogni caso considerabili congiunti. 
Il cartello della capienza, in assenza di chiarimenti, deve prevedere sia i posti all’interno sia all’esterno del locale.   

Il nuovo Dcpm 

Allegato 

La nuova ordinanza regionale