Confcommercio, in Lombardia persi 22,6 miliardi di consumi causa Covid

Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio ogni italiano spenderà 1.900 euro in meno. Il calo più forte in Lombardia con oltre 22 miliardi, mentre a livello percentuale il primato è del Trentino Alto Adige (-16%). E’ un effetto-Covid a diverse velocità quello che emerge dall’analisi dei consumi nelle regioni italiane per il 2020 effettuata dall’Ufficio Studi di Confcommercio.

Se a livello nazionale la previsione è di un calo del 10,9% (pari a una perdita di 116 miliardi, 1.900 euro pro capite), il Nord risulta l’area più penalizzata (-11,7%, con il Trentino Alto Adige capoclassifica a -16%), con quasi il 60% del calo complessivo concentrato nelle sue otto regioni e con la Lombardia che registra la maggiore perdita in valore assoluto (oltre 22,6 miliardi di consumi), mentre nel Mezzogiorno la riduzione della spesa sul territorio è più contenuta (-8,5%, Molise con -7,5% la regione meno penalizzata) a causa della minor presenza di turisti stranieri e di una minore caduta dei redditi. In ogni caso, il quadro complessivo appare sconfortante e in tutti i territori, per differenti ragioni, dovrebbero passare almeno cinque anni per tornare ai livelli di spesa pro capite del 2019.

“La Lombardia, regione produttiva per eccellenza e traino dell’economia nazionale, sta pagando un prezzo tra i più alti all’emergenza sanitaria e al conseguente lockdown; in più, settembre e l’autunno si preannunciano molto difficili: per questo bisogna agire subito con misure concrete per aiutare il sistema economico”.

Così Confcommercio Lombardia a commento dei dati dell’Ufficio studi Confcommercio che evidenziano una perdita di 22,6 miliardi di consumi nella regione per il 2020. Si tratta del dato più alto, in valori assoluti, a livello nazionale.

Il mese di agosto ha visto solo un parziale recupero, e soltanto nelle località di villeggiatura, in particolare su laghi e montagne. Assolutamente insufficiente per parlare di ripresa, sottolinea Confcommercio Lombardia, perché si tratta a tutti gli effetti di una “fiammata” agostana, e perché, al contrario, i centri storici delle grandi città, delle città d’arte e dei capoluoghi, a cominciare da Milano, hanno visto la quasi totale mancanza di turisti stranieri, scontando crolli di attività e consumi mai registrati prima. Il settore alberghiero nelle città non ha praticamente avviato la stagione, registrando cali di fatturato dell’80%, e anche le prospettive per settembre, con prenotazioni intorno al 10%, sono molto preoccupanti.

“Accanto alla mancanza dei turisti” aggiunge Confcommercio Lombardia “saranno ancora l’assenza dei lavoratori e il perdurare dello smart working nelle imprese a infliggere un altro durissimo colpo a molti operatori già in grave difficoltà”.

Per questo – rileva Carlo Massolettivicepresidente di Confcommercio Lombardia – sono più che mai urgenti misure per scongiurare un autunno nero sul fronte delle imprese e della perdita di posti di lavoro: a cominciare da fondi a sostegno di turismo e commercio, più contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e contributivi a livello locale e nazionale e provvedimenti per una politica di forte rilancio dei consumi“.

“Rimangono pertanto fondamentali – sottolinea l’Ufficio Studi – riforme strutturali, da finanziare in parte con i fondi europei, per tornare a crescere a ritmi più coerenti con le legittime aspettative di famiglie e imprese”.

“Nessuna area del Paese è stata risparmiata dalle conseguenze del Covid. Nell’anno in corso perderemo oltre 116 miliardi di consumi e circa 9,5 punti di Pil. Per tornare a crescere, grazie anche ai fondi europei, servono provvedimenti più incisivi e rapidi nella loro applicazione. Il tempo non gioca a nostro favore e i nodi fiscali e burocratici che rallentano la crescita devono ancora essere risolti”: così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commenta l’analisi dell’Ufficio Studi della Confederazione sui consumi regionali.




Distretti, 102 richieste e 22 milioni per il rilancio

Sono, per ora, 102 le ‘concessioni di premialità che Regione Lombardia ha riconosciuto ai ‘Distretti del commercio’ dei Comuni lombardi a favore delle imprese.  Il bando che si è aperto lo scorso 5 giugno ha fatto già segnare un ottimo risultato.  C’è tempo fino al 30 settembre 2020 per presentare le richieste. 
Sono oltre 22 i milioni di euro messi a disposizione per la ricostruzione economica. Il provvedimento nasce dalla consapevolezza che la crisi in corso cambierà l’equilibrio economico attuale delle attività sul territorio e la loro distribuzione urbana.  Per questo la Giunta regionale ha messo a disposizione, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, complessivi 22.564.950 euro con l’espressa volontà di volere recuperare altre risorse, a vantaggio dei partenariati pubblico privati costituiti nei Distretti.   Sono previste specifiche forme di premialità e di incentivazione per quegli Enti Locali che riusciranno, anche in forma associata e in collaborazione con le Camere di Commercio, a concedere i contributi alle imprese entro il 2020.  La misura potrà inoltre fare sinergia con il programma di opere pubbliche per la riqualificazione urbana immediatamente cantierabili grazie alle risorse messe a disposizione dei Comuni da Regione Lombardia. “Siamo soddisfatti – commenta l’assessore- del gran numero di domande arrivate. Esprimono due segnali precisi: da una parte i centri urbani hanno voglia di essere protagonisti, dall’altra c’è la piena realizzazione di quella capacità di far sistema fra pubblico e privato per il rilancio della crescita economica e sociale”.

I Comuni di Bergamo. Brescia, Como, Cremona, Lodi. Mantova, Pavia e Varese riceveranno 170 mila euro. Per tutti gli altri la quota sarà di 100 mila euro. 

Ecco l’elenco dei comuni e dei distretti beneficiari nella nostra provincia

Bergamo: distretto urbano del commercio di Bergamo ; Seriate: distretto urbano del commercio di Seriate; Ponte San Pietro: distretto diffuso di rilevanza intercomunale Ville e Torri dell’Isola; Clusone: Alta Val Seriana – Clusone; Dalmine: distretto diffuso di rilevanza intercomunale 525 (Area di Dalmine); Zogno: la porta della Valle Brembana – distretto del commercio fra Storia e Territorio 100; San Pellegrino Terme: Fontium et Mercatorum; Cologno al Serio: Castelli e Fontanili della Bassa; Valbondione: distretto diffuso del commercio di Asta del Serio; Vertova: distretto di Honio; Antegnate: distretto del commercio dell’area di Antegnate; Valle Imagna: Invalleimagna: Tradizione e Qualità; Gandino: distretto diffuso del commercio della Val Gandino; Alzano Lombardo: Insieme sul Serio; Piazza Brembana: distretto del commercio dell’Alto Brembo; Bonate Sopra: distretto diffuso del commercio Lexena; Curno: distretto dei Colli e del Brembo: Commercio, Turismo e Servizi; Trescore Balneario: Delle Torri; Di Scalve: distretto del commercio della Valle di Scalve Quota Scalve; Romano di Lombardia: distretto del commercio dell’area di Romano di Lombardia; Lovere: Lake & Hills – distretto nella Natura e nella Storia dell’Alto Sebino; Treviglio: distretto del commercio di Treviglio; Calusco d’Adda : distretto diffuso del commercio di Isola Bergamasca; Stezzano: Morus Alba. 




Federalberghi e Fipe promuovono l’utilizzo dell’App Immuni

Federalberghi e Fipe collaborano con la Presidenza del Consiglio dei ministri per promuovere la diffusione e l’utilizzo dell’app “Immuni”, creata per aiutare a combattere le epidemie, a partire da quella del COVID-19:

  • l’applicazione si propone di avvertire gli utenti potenzialmente contagiati il prima possibile, anche quando sono asintomatici;
  • gli utenti possono conseguentemente isolarsi per evitare di contagiare altre persone;
  • grazie all’informazione immediata, gli utenti possono rivolgersi tempestivamente al proprio medico e ridurre così il rischio di complicanze;
  • si minimizza la diffusione del virus, riducendo il rischio che si diffonda una nuova ondata di contagi e allo stesso tempo si velocizza il ritorno a una vita normale per la maggior parte della popolazione.

L’app Immuni è stata progettata e sviluppata ponendo grande attenzione alla tutela della privacynon raccoglie e non è in grado di ottenere alcun dato identificativo dell’utente. L’applicazione è disponibile in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.

Sono state realizzate locandine promozionali:

  • Locandina, in lingua italiana, è stata realizzata dalla Presidenza del Consiglio utilizzando la linea grafica istituzionale della campagna “Immuni”  (per scaricarla cliccare qui)
  • Locandina, in lingua italiana, inglese, francese, russa, spagnola e tedesca, realizzata da Federalberghi utilizzando la linea grafica della campagna “Accoglienza Sicura”(per scaricarla cliccare qui).
  • Locandina realizzata da Fipe per i pubblici esercizi (per scaricarla cliccare qui)

Inquadrando con lo smartphone il QR code presente sulle locandine, l’utente verrà reindirizzato al sito internet dove potrà scaricare l’applicazione.




No alla mala movida, una guida al consumo consapevole di alcol

Comportamenti inadeguati, violazione alle regole e agli orari, consumi incontrollati e poco attenti alla qualità, eccessiva facilità di accesso all’alcol. Sono alcune delle concause che stanno dietro all’esplosione del fenomeno della “movida molesta”, o “mala movida”, che caratterizza le notti di molte città italiane, in particolare nei fine settimana. Un fenomeno preoccupante che oggi, con la necessità di coniugare il ritorno alla normalità dopo i funesti mesi di lockdown, con l’osservanza delle norme sul distanziamento sociale, deve essere tenuto ancor più sotto controllo. Anche per questo Federvini e Fipe-Confcommercio – associazioni di categoria che rappresentano rispettivamente il settore della produzione di bevande alcoliche e la loro somministrazione, da sempre attive nel promuovere un approccio responsabile e moderato, hanno deciso di realizzare insieme un vademecum per un corretto approccio al bere.

La ‘Guida al servizio per un consumo consapevole’ analizza il fenomeno del consumo di alcol sia dal punto di vista dei pubblici esercizi, che da quello dei consumatori, e punta a diffondere una serie di buone pratiche da adottare per scongiurare eccessi e patologie alcol-correlate. Un’azione congiunta ulteriormente significativa, se si considera l’impatto negativo che i mesi di pandemia hanno determinato su tutta la filiera dell’Ho.Re.Ca., pronta a ripartire, promuovendo un modello di consumo capace di esaltare l’approccio responsabile, fatto di equilibrio, giusto apprezzamento della qualità e contrasto agli eccessi.

“Il concetto di ‘consapevolezza’ accompagna la ‘responsabilità’ per dare un segnale di impegno ragionato ed emotivamente coinvolgente” ha dichiarato Sandro Boscaini, Presidente di Federvini. “Non è semplicemente una questione nominalistica: consapevolezza significa essere convinti nel profondo che una certa azione è giusta e porta benefici condivisi al di là di una norma o di un pungolo imposto dall’esterno, il quale può anche non essere né condiviso né sentito. Consapevolezza significa anche costruire una sorta di affinità elettiva con il prodotto, attraverso una profonda conoscenza delle sue caratteristiche organolettiche, ed empatia verso brand affidabili e storici nonché verso i territori di provenienza, facendo così convergere elementi razionali ed emozionali. Con questo abbrivio fatto di passione è quindi possibile contrastare gli eccessi ed il consumo errato, attraverso la comunanza di obiettivi da parte di produttori ed operatori. Questi ultimi, grazie ad un percorso formativo in grado di accrescere la propria competenza professionale, possono giocare un ruolo centrale in un’azione sistematica di prevenzione di abitudini sbagliate, le quali impediscono di assaporare, appieno, le nostre specialità”.

Il ‘consapevole’ rapporto con il vino, gli aperitivi, i liquori e i distillati è quindi un elemento positivo per tutti gli attori: i produttori hanno l’obiettivo di fare accostare i consumatori ai propri prodotti facendone apprezzare le qualità organolettiche, la storia e le tradizioni ed associandoli a preziosi ed indimenticabili momenti di socialità; il tutto attraverso un servizio che esalta l’esperienza della degustazione e della convivialità.

“Il settore dei pubblici esercizi da sempre punta sulla qualità e sulla responsabilità nella somministrazione di bevande alcoliche – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio – con il ruolo di principale attore per la diffusione delle buone pratiche per il bere consapevole, promotore di questo percorso virtuoso, capace, cioè, da una parte, di valorizzare la qualità e la storia delle bevande somministrate e, dall’altra, di coniugare esigenze commerciali con la responsabilità sociale in capo agli esercenti sui temi della prevenzione, sensibilizzazione ed educazione ad un consumo consapevole e responsabile. L’attenzione dei Pubblici Esercizi deve essere massima, perché il rischio è quello che diversamente si facilitino comportamenti pericolosi e dannosi per le persone e la società. Gli episodi di mala movida, certamente lontani dai valori e dagli interessi dei nostri imprenditori, sono spesso correlati alla carenza di adeguati requisiti professionali e morali, a una lotta contro l’abusivismo commerciale a volte debole e a un presidio del territorio da parte delle Forze dell’Ordine non sempre puntuale, anche per le tante incombenze che interessano la loro attività. Questi episodi finiscono poi con l’indebolire il comparto, danneggiandolo sia dal punto di vista commerciale che reputazionale”.

La Guida è strutturata in quattro parti: la disciplina normativa, alcol e fattori di rischio, caratteristiche delle bevande alcoliche, suggerimenti per il miglioramento del servizio. La filosofia che ha suggerito la guida è, infatti, un approccio olistico, nel quale proprio la cura e la disciplina nel servizio rendono l’esperienza di degustazione unica e ricca di emozioni. In questo senso, i trend più attuali come bartending e mixology si inseriscono in un solco di somministrazione consapevole, accentuando l’aspetto di ritualità del consumo e generando un concetto di divertimento improntato alla sana convivialità. A distribuire la guida a tutti gli operatori italiani provvederanno le Associazioni Territoriali di Fipe-Confcommercio, accompagnando anche una miniserie in 4 clip video, su ‘orari di somministrazione e vendita delle bevande alcoliche’, ‘alcol e guida’, ‘alcol e minori’, ‘il corretto servizio’ consultabili da subito sul sito della Federazione- Fipe (www.fipe.it) 

 




Camera di Commercio, un secondo semestre pesante per l’economia bergamasca

Prosegue la caduta della produzione manifatturiera in provincia di Bergamo, riflettendo nei dati del secondo trimestre del 2020 gli effetti della pandemia e delle misure di contenimento adottate. Secondo le ultime rilevazioni il divario rispetto ai livelli produttivi dello stesso periodo del 2019 ha raggiunto il -20,1% per le imprese industriali con almeno 10 addetti e il -22,3% per quelle artigiane con 3 o più addetti. L’indice della produzione, che fa riferimento al livello medio del 2010 pari a 100, scende per entrambi al minimo storico: rispettivamente 85,2 per l’industria e 78,7 per l’artigianato. In compenso, risalgono le aspettative degli imprenditori con un miglioramento del clima di fiducia rispetto al primo trimestre, anche se resta negativo il saldo tra previsioni di crescita e di diminuzione, ben lontano dai livelli dell’anno scorso.
Per l’industria bergamasca il calo congiunturale della produzione rispetto al trimestre precedente risulta pari al -11,6%, con una accelerazione rispetto al primo trimestre (quando era di -9,8%). Nel complesso, il risultato della provincia di Bergamo è però leggermente migliore di quello registrato a livello regionale: in Lombardia il calo congiunturale è stato del -12,7% con una variazione su base annua del -20,7%.
Lo shock economico non ha colpito tutti i settori in modo uniforme: sono state minori le perdite per l’industria alimentare e la chimica, mentre gomma-plastica e meccanica hanno mostrato un calo vicino alla media complessiva. I contraccolpi più pesanti hanno riguardato i comparti legati alla filiera della moda, con perdite produttive su base annua nell’ordine del 40%.
Il fatturato, che nel primo trimestre aveva evidenziato un calo su base annua più limitato, nel secondo trimestre registra una discesa più pronunciata con un -20,3% rispetto ai livelli del 2019, in linea con il dato della produzione.
Anche il dato sugli ordinativi mostra un ulteriore peggioramento della dinamica: quelli relativi al mercato interno scendono del -26,1% su base annua (la variazione tendenziale era pari al -10,5% nel primo trimestre), mentre gli ordini esteri, che nel primo trimestre avevano fatto registrare un segno ancora positivo, mostrano adesso un forte calo (-22,6%). Come previsto, con l’allargarsi della pandemia agli altri paesi anche la domanda estera è venuta progressivamente a ridursi.
Gli strumenti a sostegno dell’occupazione e il blocco dei licenziamenti hanno per ora “congelato” il dato sull’occupazione delle imprese. Mentre la Cassa Integrazione è utilizzata dal 74% delle imprese industriali intervistate a Bergamo, il numero di addetti risulta in lieve calo rispetto al trimestre precedente (-0,2%).
Il calo della produzione manifatturiera bergamasca nei due primi trimestri del 2020 è di intensità maggiore anche in confronto alla crisi finanziaria internazionale del 2008-2009. Le aspettative degli imprenditori registrano però nel secondo periodo un miglioramento dei livelli di fiducia, con saldi tra le previsioni di aumento e diminuzione della produzione che, pur negativi, si riducono significativamente (per la produzione la differenza tra pessimisti e ottimisti passa da  -58,8% a -16,1%). I risultati sono in linea con una possibile ripresa nella seconda parte dell’anno, anche se la fiducia rimane lontana dai livelli pre-Covid, con tempi di pieno recupero tutti da valutare.
Anche il calo della produzione dell’artigianato manifatturiero bergamasco nel secondo trimestre è stato molto rilevante. Con una variazione congiunturale di -10,2% – in rallentamento in confronto ai primi tre mesi dell’anno (-16%) – la perdita su base annua si attesta a -24,3%, dato lievemente meno marcato rispetto alla media lombarda. Anche il fatturato e gli ordinativi interni registrano flessioni superiori al 20% rispetto allo stesso periodo del 2019 (rispettivamente -22,3% e -21,9%), completando un quadro di estrema gravità per l’artigianato produttivo della provincia; l’unico indicatore a mostrare una sostanziale tenuta è quello relativo al saldo occupazionale (-0,1% nel trimestre), spiegato dall’ampio ricorso alla Cassa Integrazione (72% delle imprese). Come per le imprese industriali, le aspettative degli imprenditori artigiani indicano un miglioramento per il prossimo trimestre, anche se il livello di fiducia è più basso che nell’industria. L’indicatore su cui le valutazioni sono più ottimiste è la domanda estera, per cui il maggior grado di dipendenza dell’artigianato dal mercato domestico si traduce in valutazioni più pessimistiche degli imprenditori sulla possibilità di una ripresa in tempi rapidi.
Anche per le imprese bergamasche dei servizi prosegue il significativo calo dei livelli di fatturato, che fa registrare una perdita su base annua del -24,2% dopo il -12,1% del primo trimestre. Le attività di alloggio e ristorazione si confermano il settore più colpito, con una diminuzione di fatturato superiore al 50%, mentre i servizi alle imprese riescono a limitare i danni grazie alla possibilità di lavorare in remoto.
Il commercio al dettaglio conferma la flessione più ridotta tra i macro settori analizzati (-17,1% la variazione di fatturato su base annua), per via della tenuta dei consumi alimentari di cui hanno beneficiato soprattutto i supermercati. Le perdite risultano però molto ingenti per i negozi non alimentari, dove le vendite risultano diminuite di circa il 30%. Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “Ci aspettavamo questi risultati perché il blocco produttivo è iniziato con marzo ma ha interessato soprattutto il secondo trimestre. Si tratta di numeri certamente preoccupanti, tuttavia le aspettative espresse dagli imprenditori intervistati mostrano un miglioramento del clima di fiducia rispetto al periodo precedente, cosa che fa auspicare risultati più incoraggianti per il prossimo trimestre.”




Turismo, al via la campagna “Quanto sei bella Bergamo!”

Giorgio Beltrami, presidente VisitBergamo

In questo contesto di  inizio ripartenza, nasce la nuova campagna di promozione del territorio di Bergamo promossa da Visit Bergamo, un’iniziativa che proseguirà lungo tutto l’anno 2020. Bergamo è oggi conosciuta nel mondo intero come l’epicentro occidentale della pandemia: è necessario cogliere l’occasione della notorietà della parola Bergamo, soprattutto sulla rete internet, per dissociare da essa il concetto di sofferenza e associarle invece un nuovo e semplice concetto di bellezza.
Per questo nasce “Quanto sei bella Bergamo!” una semplice affermazione che si rivolge ai bergamaschi in primis, ma che si allarga all’Italia e al mondo intero per raccontare a tutti che Bergamo è soprattutto bellezza e rinascita.
La campagna si declinerà “Through The Line” ovvero social e web, ma punta a intercettare anche un pubblico più eterogeneo con una promozione “Above The Line” attraverso una serie di affissioni e spot televisivi. Le affissioni prevedono una diffusione sul territorio provinciale, all’aeroporto di Orio al Serio il Caravaggio, ma anche in alcuni luoghi di Milano, Firenze, Siena, Genova (per un periodo che va dalle due alle quattro settimane), oltre a spot televisivi 
Per quello che riguarda il mercato internazionale, VisitBergamo prevede un concorso attraverso il quale sarà possibile vincere una vacanza di quattro giorni sul territorio bergamasco e una campagna sui social network particolarmente massiccia, declinata nazione per nazione e con una particolare attenzione alla promozione delle esperienze disponibili a Bergamo.
“Promozione, formazione e rete: queste le parole chiave verso cui  la strategia per il rilancio del turismo bergamasco dovrà puntare  nei prossimi mesi- commenta Claudio Bolandrini, Consigliere delegato al turismo della Provincia di Bergamo-.  A partire da questi elementi, occorre proseguire nel lavoro di costruzione di alleanze tra enti locali, soggetti istituzionali ed economici che possono permettere la valorizzazione dei diversi prodotti turistici integrando le opportunità dell’offerta presente sul territorio provinciale.”
Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo ha sottolineato:  “I dati dei flussi di visitatori del 2019 confermano come il turismo – grazie anche allo straordinario sviluppo dell’aeroporto – sia emerso negli ultimi anni come una componente essenziale della nostra economia. Oggi è pressoché azzerato. Bergamo – lo sappiamo – non è una qualunque città alle prese con la crisi innescata dal coronavirus. Bergamo si è trovata ed essere l’epicentro di questo flagello. L’impresa a cui Bergamo è chiamata è dunque quella di riprendersi da un colpo da ko, ricostruendo ciò che è andato distrutto in poco più di due mesi, di ribaltare l’immagine della città – oggi universalmente collegata al nome del virus – per tornare a renderla attrattiva, soprattutto sotto il profilo turistico”. L’obiettivo, ribadisce il sindaco, è ridisegnare e ricostruire  l’immagine della città in chiave turistica e culturale, visto che con Brescia sarà nel 2023 capitale italiana della cultura: “Ci aspetta un grande lavoro, in cui il capoluogo è chiamato ad un ruolo di riferimento per tutto il territorio provinciale. Abbiamo iniziato questo percorso con l’alleanza con Brescia, Cremona, Mantova e Milano, promuovendoci di fatto a vicenda in quest’estate 2020 con la campagna “Why not?”, ora siamo pronti a rilanciare con “Quanto sei bella Bergamo!”, primo tassello per la rinascita turistica futura del nostro territorio. Con un orizzonte preciso, quello del 2023, quando la nostra città, insieme a Brescia, sarà capitale italiana della cultura”. Giorgio Beltrami, Presidente di VisitBergamo, aggiunge:  “Oggi registriamo l’importante dato relativo al 2019, un anno che  confermava il trend positivo in ambito turistico, ma soprattutto registriamo i primi cenni di ripresa del comparto nel 2020,che vogliamo leggere come segnale della rinascita di questo territorio. Una rinascita che porta con sé tutto il lavoro corale delle istituzioni che compongono VisitBergamo: la Camera di Commercio , la Provincia e il Comune di Bergamo assieme agli operatori di tutto il territorio bergamasco, che ringrazio”. Carlo Mazzoleni, Presidente della Camera di commercio di Bergamo, sottolinea il ruolo dell’Ente in questa difficile fase: “La Camera di commercio sostiene da tempo l’attrattività del territorio per missione istituzionale e ha lanciato diversi progetti di promozione per valorizzare il turismo. La pandemia Covid-19 ha provocato una profonda crisi nel “Sistema Turismo” e la nostra volontà di promuovere e sostenere fortemente questa importante campagna di comunicazione è finalizzata a recuperare in positivo l’immagine del nostro territorio e ristabilire un generale clima di fiducia, anche in vista degli importanti appuntamenti di Bergamo e Brescia Capitali italiane della Cultura 2023 e delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.” 

 

 

 




Fimaa, webinar il 30 luglio con novità e focus settore immobiliare

Fimaa Bergamo organizza il 30 luglio alle ore 11 “#Restate con Fimaa”, un incontro via web aperto a tutti soci e non per gli ultimi aggiornamenti in tema di registrazione contratti preliminari con tutte le nuove disposizioni e cambio modello di versamento imposte. Durante l’incontro si farà il punto sulla nuova edizione del “Listino dei prezzi degli immobili Fimaa Bergamo”, con novità e aggiornamenti sulla raccolta prezzi e campagna pubblicitaria. Il convegno, moderato dal presidente Fimaa Bergamo, Oscar Caironi, rappresenta l’occasione per approfondire le principali evidenze del mercato immobiliare. La partecipazione è gratuita previa registrazione entro le ore 9.00 del giorno dell’evento

Per iscriversi al webinar

 




Fondi per il commercio e il turismo: pubblicati i bandi in nove Distretti

Dopo i comuni di Gandino, Clusone, Vertova, Piazza Brembana,  Stezzano, Antegnate e Dalmine anche Ardesio, Gandellino, Gromo, Oltressenda Alta, Oneta, Premolo, Valbondione, Valgoglio, Villa d’Ogna, Sedrina, Val Brembilla e Zogno  hanno pubblicato i bandi destinati alle attività commerciali di somministrazione, di vendita di beni o servizi con vetrine sul fronte strada ubicate nei Comuni dei rispettivi distretti: Commercio Asta del Serio, La Porta della Val Brembana, Le 5 Terre della Val Gandino, Alta Val Seriana-Clusone, Honio, 525 Dalmine, Morus Alba, Antegnate, Piazza Brembana. Le misure sono rivolte a tutti gli operatori del commercio, del turismo e dell’artigianato di servizio e sono relative al Bando regionale “Distretti del Commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana”.
La disponibilità di ciascun bando è di 100.000 euro in conto capitale messi a disposizione da Regione Lombardia. Le imprese potranno richiedere un cofinanziamento a fondo perduto per le proprie iniziative di miglioramento o abbellimento delle attività, oppure per tutti gli adeguamenti e gli investimenti che si stanno rendendo necessari per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e per adeguare le procedure di sicurezza, a tutela di clienti e collaboratori.

Il bando del distretto di Antegnate scade il 17 agosto, quello Piazza Brembana il 21 agosto, quello di Clusone il 5 settembre; per Morus Alba e Dalmine la scadenza è il 15 ottobre mentre per  quelli della Asta del Serio, Val Gandino e  Honio il 19 ottobre. Il bando del Distretto de La Porta della Val Brembana, scade invece il 20 ottobre.

Per informazioni consulenza@ascombg.it

 

Le specifiche del bando

Validità delle spese (data della fattura): dal 5 maggio 2020 alla data di presentazione della domanda.

Contributo: da un minimo garantito del 30% fino ad un massimo del 50% delle spese ammesse, e comunque fino a un massimo di 5.000 euro per operatore.

Modalità di presentazione delle domande: esclusivamente via PEC all’indirizzo indicato nel testo del bando.

 




Discoteche, siglato il protocollo per un divertimento sicuro

Ascom Confcommercio Bergamo, attraverso il Gruppo Sale da Ballo, è tra i firmatari del protocollo per un divertimento sicuro voluto dal Ministero dell’Interno. 

ll documento è stato siglato nella mattinata di martedì 14 luglio in Prefettura, alla presenza dei vertici provinciali delle forze di polizia, dal prefetto Enrico Ricci, dal direttore generale di Ats Massimo Giupponi e dai rappresentanti delle organizzazioni rappresentative delle categorie dei gestori delle discoteche e dei servizi di controllo nei locali di pubblico spettacolo
Il protocollo recepisce, dandone attuazione a livello locale, i contenuti dell’accordo-quadro nazionale, siglato il 21 giugno 2016 dal ministero dell’Interno con le Organizzazioni maggiormente rappresentative delle citate categorie nonché quelli dell’intesa programmatica sottoscritta il 12 luglio 2019 con i presidenti delle associazioni rappresentative del settore Silb-Fipe, Asso Intrattenimento e Fiepet Confesercenti.

L’obiettivo dell’intesa è la promozione di una più stretta collaborazione tra le forze di polizia e gli operatori del settore, finalizzata a rafforzare le strategie di prevenzione di situazioni di illegalità e comportamenti violenti all’interno o in prossimità delle discoteche. Con la firma del protocollo le parti si impegnano a realizzare campagne informative e di sensibilizzazione rivolte ai giovani e, più in generale, a tutti fruitori delle attività di intrattenimento, sia all’interno sia all’esterno dei locali da ballo per prevenire l’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope, l’abuso di alcolici, contribuendo ad orientare i giovani verso forme di divertimento e stili di comportamento sani.

I gestori assicureranno l’impiego di personale autorizzato ai sensi del Decreto del ministero dell’Interno 6 ottobre 2009, come modificato dal D.M. Interno 24 novembre 2016, l’installazione di apparati di videosorveglianza e garantiranno la salubrità e la sicurezza degli ambienti destinati alle attività di intrattenimento. Massimo, inoltre, sarà l’impegno per il contrasto delle organizzazioni illegali di trattenimenti danzanti e di spettacoli da parte di soggetti non autorizzati.

“L’accordo rinnova l’impegno della nostra categoria per promuovere un divertimento responsabile- sottolinea Paolo Visinoni, presidente Gruppo Sale da Ballo, Ascom Confcommercio Bergamo-. Il protocollo permette anche di contrastare il fenomeno crescente dell’abusivismo e dei locali “improvvisati”, che oltre a danneggiare i locali in regola mette a rischio anche gli utenti”. 

Il protocollo, come ha sottolineato il Ministro Matteo Salvini, segna l’inizio di un cammino che impegna lo Stato ad essere vicino a chi gestisce il divertimento dei giovani, garantendo loro la sicurezza anche nelle serate di svago. L’obiettivo è quello di contrastare l’abusivismo e dare il bollino blu ai locali del divertimento sicuro.

L’intesa prevede, su base volontaria dell’istituzione presso le Prefetture di un Albo, dei gestori delle discoteche sicure che, anche attraverso la sottoscrizione di appositi protocolli, si rendano disponibili a collaborare con le Autorità competenti, per innalzare i livelli di sicurezza nell’ambito delle attività di intrattenimento”

Importante novità anche per i “buttafuori” con l’”istituzione presso le Prefetture, su base volontaria, di un Albo dei “referenti” per la sicurezza, indicati da ciascun gestore, aventi requisiti predefiniti;

Per quanto riguarda la questione abusivismo, ci saranno maggiori controlli e sanzioni per le improvvisate feste in stabilimenti non idonei e non destinati alla funzione, come spesso avviene in molte città, con particolare riferimento a quelle balneari e lotta anche alla somministrazione abusiva di alcolici all’esterno dei locali. A tal proposito, sarà eliminato il divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dopo le 3 del mattino.

Ecco alcuni dei punti salienti dell’accordo: diffondere la cultura del “divertimento nella legalità”, rafforzare ulteriormente  il contributo dei gestori dei locali da ballo attraverso azioni complementari preventive, contrastare ogni forma di trattenimento danzante posta in essere fuori dal quadro autorizzatorio e di sicurezza, favorire incontri periodici per fare il punto in ordine all’efficacia e all’incisività degli strumenti di collaborazione sperimentati, anche al fine di poter individuare nuovi meccanismi operativi e, se del caso, nuove progettualità.

I gestori si impegnano a :

 promuovere ogni utile iniziativa per rendere sempre più le “discoteche sicure”;

 favorire la realizzazione di campagne informative e di sensibilizzazione rivolte ai giovani e, più in generale, a tutti fruitori delle attività di intrattenimento, sia all’interno sia all’estero dei locali da
ballo, in particolare per prevenire l’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope e l’abuso di alcolici, contribuendo a orientare i giovani verso forme di divertimento e stili di comportamento “sani”;

 favorire la formazione specifica del personale addetto, per una maggiore professionalizzazione degli stessi operatori e, in particolare, di quelli impiegati nell’attività di somministrazione di bevande alcoliche, anche al fine di prevenirne l’abuso;

 sensibilizzare i gestori e gli operatori del settore a collaborare con le Forze dell’ordine nei casi e secondo le modalità concordate localmente e, in particolare, a segnalare tempestivamente situazioni di illegalità o di pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico di cui vengano a conoscenza presso gli esercizi, valorizzando la “rete” delle Associazioni di categoria per incrementare il flusso informativo verso le competenti Autorità;

 promuovere l’installazione, all’interno dei locali e agli ingressi, in caso di obiettivi e persistenti elementi di rischio, di apparati di video-sorveglianza gestiti dai titolari degli esercizi tramite i citati
addetti ai servizi di controllo, ovvero affidati ad istituti di vigilanza privata, nel rispetto delle norme stabilite a tutela della riservatezza;

 osservare le vigenti disposizioni di legge a tutela dei minori, con particolare riferimento al divieto di somministrazione di bevande alcoliche




Bando turismo, webinar Ascom il 21 luglio ore 15.30

Un webinar dedicato alle strutture ricettive per scoprire le opportunità offerte dal nuovo bando regionale, che sostiene gli investimenti degli imprenditori in un momento di grande difficoltà. Regione Lombardia ha infatti pubblicato il bando “Riqualificazione alberghi e strutture ricettive non alberghiere all’aria aperta” con una dotazione finanziaria di 17 milioni di euro.

Ascom Confcommercio Bergamo illustra nei dettagli il bando e altre opportunità di finanziamento martedì 21 luglio alle 15.30 (nella giornata in cui si apre la possibilità di presentare le domande per accedere alla misura) nel corso di una conferenza via web (Google Meet).

L’incontro vede la partecipazione di Lara Magoni,  assessore al Turismo di Regione Lombardia,

Giovanni Zambonelli presidente di Ascom Confcommercio Bergamo, Riccardo Martinelli presidente della Cooperativa di Garanzia Fogalco e Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo e Fogalco.  La presentazione del bando e delle altre opportunità finanziarie sarà a cura di Antonio Allievi, consulente Fogalco ed esperto di finanza agevolata.

Le domande per accedere al contributo potranno essere presentate dal 21 luglio al 15 ottobre 2020. La valutazione sarà a progetto e non sulla base della data di presentazione.

La partecipazione al webinar è gratuita previa iscrizione

Il bando

Soggetti beneficiari sono le strutture ricettive alberghiere (alberghi o hotel; residenze turistico-alberghiere; alberghi diffusi; condhotel) e le strutture ricettive non alberghiere all’aria aperta (villaggi turistici, campeggi e aree di sosta).

I progetti devono riguardare i seguenti macrotemi: enogastronomia & food experience; natura & green; sport & turismo attivo; terme & benessere; fashion e design; business congressi & incentive.

Gli interventi finanziabili sono:

– realizzazione, ristrutturazione e riqualificazione degli immobili/aree destinati all’attività ricettiva e/o delle strutture ed infrastrutture complementari direttamente connesse;

– acquisto e installazione di arredi, macchinari e/o attrezzature anche di carattere tecno- logico.

Le spese ammissibili devono essere state sostenute a decorrere dalla domanda di presentazione e in particolare attenere a:

– arredi, macchinari e attrezzature;

– opere edili murarie e impiantistiche;

– progettazione e direzione lavori per un massimo dell’8%;

– spese generali e forfettarie per un valore del 7%.