Credito, il rapporto banca-impresa tiene grazie al sistema associativo e ai Confidi

Nella difficoltà generalizzata del lockdown il rapporto banca – impresa ha tenuto e ha registrato in città e provincia indici migliori rispetto ai dati nazionali. La maggior parte delle imprese del terziario ha chiesto un fido, ma il 40% è ancora in attesa di una risposta. Elevato il numero delle domande accolte, sostanzialmente stabile il costo dei finanziamenti. Ma resta fondamentale l’erogazione tempestiva del credito. Di contro, i tempi per la restituzione dei finanziamenti sono ancora giudicati troppo brevi per le piccole imprese, che, a sorpresa, si sentono più tutelate dalle coperture pubbliche. Sono questi in sintesi i dati dell’Osservatorio del credito emerso dal rapporto commissionato da Ascom Confcommercio Bergamo all’agenzia Format Research e relativo all’impatto dell’emergenza Covid–19 sull’andamento delle imprese del terziario. Il dato positivo è in parte da attribuire al sistema associativo e ai consorzi fidi che hanno sostenuto le imprese nella richiesta delle moratorie e di liquidità dei decreti emanati. Un ruolo, quello dei Confidi, tutto da valorizzare, come ha sottolineato Riccardo Martinelli, presidente Fogalco, cooperativa di Garanzia Ascom Confcommercio Bergamo: “Per le aziende più deboli è in gioco la sopravvivenza. Grazie alla mediazione di Fogalco, attraverso Asconfidi Lombardia, siamo riusciti ad innalzare le garanzie, con il medio credito centrale, al 100%. Abbiamo perfezionato diverse richieste di liquidità veloce, come stabilito dal Decreto, per importi fino a 25 mila euro. Le operazioni in essere sono state riviste. Ora anche il bando Unioncamere che assicura finanziamenti fino al 25% del fatturato presenta condizioni interessanti per le pmi”. Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, ha ribadito l’importanza del sistema associativo: “Ascom è a fianco delle imprese, dal check-up finanziario al supporto nell’accesso al credito, a condizioni migliori e con maggiore tempestività, 

Riccardo Martinelli

fondamentale in questa fase. I confidi stanno facendo un grande lavoro di mediazione per fare valere le ragioni delle pmi e dare voce agli imprenditori nel rapporto con gli istituti di credito”. 

I dati dell’Osservatorio

Il 32% delle imprese del terziario bergamasche ha chiesto un fido nei primi 4 mesi del 2020 (il 4% in più rispetto al semestre precedente). Di queste, il 47% ha avuto risposta immediata e positiva; il 7% delle domande sono state accolte ma con importo inferiore e il 6% sono state respinte. Al 30 aprile il 40% delle imprese era ancora in attesa di riposta. I dati bergamaschi sono migliori del quadro nazionale, in cui si registra la richiesta di finanziamento da parte del 41% delle imprese (+ 9% rispetto a Bergamo). Solo il 41% ha avuto tuttavia immediato via libera (– 6% rispetto alla nostra provincia) e il 51,1% ad aprile era ancora in attesa (+11,1 rispetto a Bergamo).

Nonostante quindi Covid-19 e lockdown abbiano colpito fortemente il territorio bergamasco, rispetto al quadro nazionale sono meno le imprese ad aver ricorso a finanziamenti e le aziende che si sono rivolte al sistema bancario hanno avuto risposte più positive e immediate.
Resta sostanzialmente stabile il costo del finanziamento con un indice del 51 (-0,7% rispetto al semestre precedente). Il dato è fortemente negativo e in peggioramento per le microimprese e per il settore turismo, il più esposto al lockdown.

L’indicatore del costo dell’istruttoria diminuisce di poco rispetto al semestre precedente (arriva al 37,9 con – 4,1% rispetto a ottobre 2019). Non ci sono grandi differenze settoriali, mentre è sempre peggiore la percezione della piccolissima impresa.

Il nodo dei costi incide soprattutto sulla micro e piccola impresa, che non ha potere contrattuale con la banca e che avrebbe maggiormente la necessità di un’intermediazione associativa nella relazione con il sistema bancario, attraverso i Confidi.

È in forte peggioramento l’indice della durata temporale, che si attesta al 43,4 (– 6,5% rispetto al semestre precedente). Nettamente sotto la media il dato relativo alle micro e piccole imprese (fino a 5 addetti), mentre la tendenza è uniforme nei settori.

Migliora l’indicatore relativo alle garanzie richieste 43,1% (+ 3%) e paradossalmente è più elevato nelle micro e piccole imprese fino a 5 addetti e nel comparto del commercio, imprese che hanno avuto accesso alle garanzie base del Decreto liquidità. Hanno invece pagato lo scotto delle garanzie soprattutto le imprese tra 6 e i 9 dipendenti, più esposte rispetto ai requisiti forniti dal Decreto e di dimensione ancora piccola per sostenere in autonomia l’affidamento. Il decreto liquidità è stato più efficace per le micro imprese e per le realtà più strutturate, lo è stato decisamente meno per le imprese oltre i 5 ed entro i 10 dipendenti.

In miglioramento l’indicatore del costo dei servizi bancari che si attesta a 51,5 con una crescita del 2,2%, trainata dalle imprese di media e grande dimensione e dai servizi.

Per quanto riguarda il blocco degli affidamenti o moratoria fino a settembre 2020, alla fine di aprile se ne è avvalso il 37% delle imprese del terziario bergamasco; il 25% era in procinto di farlo; mentre, il 21% non l’ha chiesto e il 17% non conosceva questa opportunità.

Se si considera che il 53% delle imprese del terziario non hanno subito il lockdown in quanto hanno potuto proseguire l’ attività, l’impatto sulla liquidità è stato quasi generalizzato: chi non ha lavorato ha sicuramente fatto ricorso alle moratorie e chi ha tenuto aperto ha richiesto liquidità per allentare la pressione finanziaria.

 

 

 




Camera di Commercio, eletta la nuova giunta Giovanni Zambonelli rappresenterà il commercio

Giovanni Zambonelli

Il Consiglio camerale, che si è insediato l’8 giugno scorso e che ha nominato il nuovo presidente, ha eletto al suo interno i componenti che formano la nuova Giunta, sotto la guida di Carlo Mazzoleni. Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio, primo per numero di votazioni, rappresenterà il mondo del terziario nella Giunta camerale.  Con lui sono stati eletti : Marco Giuseppe Amigoni (artigianato),  Marco Bolis (servizi alle imprese), Alberto Brivio (agricoltura),  Giacinto Lucio Giambellini (artigianato), Giuseppe Guerini (cooperazione), Vanessa Pesenti (industria). 
Ai sensi di legge e di statuto la Giunta della Camera di commercio di Bergamo è composta dal presidente e da sette componenti, di cui almeno quattro in rappresentanza dei settori dell’industria,
del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura. I componenti da eleggere erano dunque sette e ogni consigliere in sede di votazione ha potuto esprimere fino a due preferenze. Il numero dei
votanti è stato 24 e altrettante le schede valide. Commenta il presidente Carlo Mazzoleni: “La Giunta appena eletta è chiamata ad operare in un contesto economico molto difficile; dobbiamo sentirci tutti, membri di Giunta e Consiglio, impegnati a lavorare con senso di responsabilità nell’interesse delle imprese e per la coesione del tessuto economico e sociale del territorio. C’è la volontà di favorire un dialogo e un confronto costruttivo con le componenti del Consiglio camerale che non hanno potuto trovare rappresentanza nell’organo esecutivo della Camera, anche immaginando nuove forme di coinvolgimento. Non mi resta che rinnovare gli auguri di buon lavoro ai colleghi di Giunta e di Consiglio”. 




Confcooperative, Giuseppe Guerini confermato alla guida: “Associazione in crescita, riferimento del terzo settore”

Giuseppe Guerini è stato confermato alla guida di Confcooperative Bergamo. Quello che si svolgerà nei prossimi quattro anni è il terzo e ultimo mandato per Guerini, 54 anni nato a Casnigo, riconfermato all’assemblea congressuale tenutasi questa mattina in modalità a distanza, nel rispetto delle norme anti-covid. L’assemblea, la prima su piattaforma digitale a livello regionale, ha visto anche l’elezione del nuovo consiglio provinciale, composto da 33 membri, nonché la nomina del collegio sindacale e dei delegati che parteciperanno al rinnovo cariche di Confcooperative Lombardia e di Confcooperative nazionale.     
Guerini è stato eletto con 106 voti su 106 voti espressi; il voto è stato segreto in ottemperanza a quanto previsto dalle norme statutarie e dai regolamenti per i candidati che si propongono ad un terzo mandato. È intervenuto ai lavori dell’Assemblea Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative.
Oltre al rinnovo delle cariche istituzionali, l’assemblea congressuale è stata l’occasione per fare il punto della situazione sui quattro anni di mandato della presidenza di Guerini e sulle prossime sfide che il mondo cooperativo è chiamato ad affrontare: «Sono stati 4 anni importanti perché abbiamo interrotto un ciclo negativo e la base associativa è in risalita – sottolinea Guerini – I risultati gestionali lo confermano: 296 imprese che raggruppano oltre 137.000 mila soci e dove sono impiegati più di 14 mila lavoratori, per un valore della produzione di oltre 475 milioni di euro. È cresciuto anche il numero dei soci, così come la capitalizzazione delle nostre cooperative, diffuse in modo capillare in tutta la provincia con una concentrazione maggiore in città e nella pianura, territorio dalla forte vocazione cooperativa. Abbiamo tenuto anche sul fronte del credito: nel corso del quadriennio le 6 Bcc della provincia, anche grazie a fusioni e incorporazioni avvenute con Bcc fuori provincia, hanno incrementato il bacino di clienti, da 162.500 a quasi 190.000, e di soci, da 51.500 a quasi 59.000».
L’aumento del numero di soci nel corso degli anni è segno di vitalità imprenditoriale, una base solida da cui ripartire: «Confcooperative ha interpretato il dinamismo delle cooperative sostenendole a livello rappresentativo e operativo – prosegue Guerini -. Nel 2016 abbiamo infatti concluso l’iter di unificazione del centro servizi che ha portato alla nascita di Csa Coesi che oggi supera i 4 milioni euro di valore della produzione e 700 utenti, tra cooperative ed enti del terzo settore, configurandosi come punto di riferimento per l’economia sociale del territorio. Dal 2015, inoltre, una quota rilevante degli utili sono andati a sostenere progetti sul territorio come quello con la Diocesi di Bergamo negli oratori della provincia».
Collaborazioni con le istituzioni e il tessuto economico e sociale locale che si confermano un asset importante per Confcooperative, a cominciare proprio dalla Diocesi di Bergamo, «un interlocutore di alto livello con vicinanza e convergenza forte grazie anche all’assistenza spirituale di don Cristiano Re  – ha ricordato Guerini -.  Tanti anche i progetti avviati con l’Università degli Studi di Bergamo, da anni un partner stabile: mi riferisco ai percorsi di formazione, alla sperimentazione dell’apprendistato di terzo livello, prima esperienza in Italia, per creare rapporto diretto tra università e mondo lavoro, e alle ricerche sull’economia cooperativa».      
All’interno di Imprese&Territorio, inoltre, è stato promosso I&T Hub, il digital innovation Hub per accompagnare le imprese all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, un contratto di rete che ha unito i centri servizi delle associazioni di categoria ed è coordinato dal segretario generale di Confcooperative Bergamo, Lucio Moioli.
Anche sul fronte sindacale Confcooperative Bergamo ha avviato un percorso che mira alla definizione di una «white list» all’interno dell’Osservatorio sulla cooperazione istituito presso l’Ispettorato nazionale del lavoro per offrire strumenti di riconoscibilità alla buona cooperazione. «Il rapporto costante con le organizzazioni sindacali nel Comitato misto paritetico territoriale ha portato anche a siglare accordi sugli ammortizzatori sociali che hanno riguardato 140 cooperative e 20 associazioni cooperative e 5 mila lavoratori durante l’emergenza Covid».«Il 29 febbraio ci immaginavamo un’assemblea diversa che avrebbe concluso un mandato di 4 anni ricco di elementi di innovazione e invece ci siamo trovati in mezzo a un dramma – sottolinea Guerini -. Non ci siamo  mai arresi come dimostra l’esperienza emblematica del Bes hotel a Mozzo per i pazienti Covid. Nei mesi del lockdown abbiamo poi lanciato il progetto “Emergenza e Cooperazione” che si è tradotto in diverse iniziative per sostenere tutti i settori cooperativi nella gestione delle problematiche normative, sindacali, di interlocuzione politica, di accesso al credito, di reperimento di personale, di ottenimento di DPI e molto altro.
E proprio l’emergenza sanitaria ha aperto paradigmi dentro cui Confcooperative si prepara ad affrontare scenari nuovi di rappresentanza politica e non solo: «I prossimi quattro anni dovranno essere necessariamente all’insegna dell’innovazione con un’attenzione particolare al consolidamento delle nostre cooperative e a una coesione territoriale e sociale – conclude Guerini..In queste settimane abbiamo dovuto adattarci rapidamente ad un utilizzo avanzato e ancora più sistematico delle nuove tecnologie per continuare a lavorare o per sviluppare servizi nuovi: una grande occasione di cambiamento e innovazione che dobbiamo saper valorizzare e che potrebbe aiutarci a ripensare il nostro lavoro. Per le nostre cooperative immaginiamo i prossimi come mesi di fermento e di fibrillante ricerca di forme e strumenti nuovi con cui pensare e realizzare servizi e interventi che mettendo al centro la sicurezza e la protezione delle persone, ci aiutino anche a guardare in modo diverso e nuovo il nostro ruolo nel territorio».
A fine assemblea è stato eletto il nuovo consiglio provinciale che nelle prossime settimane sarà chiamato a completare il quadro di governance con il consiglio di presidenza e i vicepresidenti. Il nuovo consiglio provinciale vede un rinnovamento significativo (più del 50% sono nomi nuovi al precedente) e un ampliamento della presenza femminile che sale a nove membri.




Ad Almenno San Bartolomeo si riscopre il Lampone dell’Albenza con la collaborazione dei ristoranti

Domenica 21 giugno, dalle ore 9 fino le ore 18, presso il Campo sportivo di Albenza, frazione di Almenno San Bartolomeo, ritorna l’appuntamento con il «Mercato del Lampone d’Albenza e del prodotto tipico» organizzato nel rispetto delle norme anti-Covid. Come dice il nome stesso, si tratta di una manifestazione che vedrà la presenza di produttori locali di questo squisito frutto della natura albenzese, oltre che di altri prodotti locali come formaggio, vino, fragole, dolci. A rendere ancora più golosa la manifestazione organizzata dalla Pro Loco locale con il supporto di Ascom Bergamo Confcommercio anche la collaborazione di tutti i 5 ristoranti di Almenno San Bartolomeo che proporranno un menù dedicato con almeno un piatto a base di lampone: Ristorante Collina, Ristorante Camoretti, Ristorante Da Ivan, Agriturismo al Robale, Antica Trattoria Giubì, Pizzeria la Quarenga.          
«Siamo entusiasti della collaborazione con i ristoranti d’eccellenza di Almenno che hanno preparato deliziosi menù appositi – sottolinea Pietro Rota, presidente della Pro Loco di Almenno San Bartolomeo -. Insieme ai vigneti, il lampone d’Albenza e tutti i piccoli frutti del nostro territorio rappresentano un aspetto fondamentale e caratterizzante del nostro territorio e che dobbiamo proteggere e andarne fieri. Al Mercato saranno presenti sei produttori di lamponi: Giovanni Tironi, Alessandro Rota con Naturalbenza, Ambrogio Todeschini, Cristina tironi oltre che Diego, Cinzia e Stefania. Durante la giornata ci sarà anche la benedizione dei trattori presenti fin dal mattino».

Il Lampone dell’Albenza       
«Una ventina di anni fa, ad Almenno San Bartolomeo esisteva la Cooperativa Piccoli Frutti che pensava a commercializzare il famoso Lampone dell’Albenza, venduto persino alla Campari – prosegue il presidente della Pro Loco -. Ora quella cooperativa non c’è più e purtroppo negli anni si è persa la cultura, e la coltura, dei nostri piccoli frutti, soprattutto per via della grande distribuzione e delle produzioni industriali meno costose. Questa iniziativa nasce proprio per dare valore a un prodotto che è specchio della tradizione del territorio».   
«Il lampone fa parte della nostra storia e delle nostre tradizioni: nei bar, nei ristoranti, nelle gelaterie e nei locali rinomati – aggiunge Giovanni Tironi, albenzese, ideatore della Sagra del lampone d’Albenza e produttore di lamponi -. La storia e l’amore per la nostra terra è tornata ancora più forte di prima per riportare il nostro prodotto all’eccellenza. Mi è capitato di trovarmi anche a distanza da Bergamo e sentire parlare del nostro lampone d’Albenza. L’amore per la nostra terra unito da un senso morale, ha rimesso in moto la macchina del tempo. Bentornato lampone d’Albenza. Ricordo che queste attività agricole sono importanti anche per la manutenzione e la pulizia di boschi e campagna».

La collaborazione con i ristoratori e lo sconto sul menù   
«Per via delle normative in vigore non sarà presente alcun servizio cucina in questa edizione – conclude Rota -. Abbiamo però voluto, in questo momento difficile per i ristoratori, proporre loro una collaborazione che si è concretizzata in poco tempo. Oltre ai menù dedicati, tutti i partecipanti al Mercato di domenica riceveranno infatti un tagliando con il quale avranno il diritto al 15% di sconto sul conto finale presso i ristoranti aderenti».     

La presentazione di «Albenzola», il dolce al lampone       
In occasione della manifestazione, inoltre, lo chef almennese Mario Cornali, patron del Ristorante Collina, presenterà al Mercato del Lampone il suo nuovo dolce «Albenzola lampone per la gola» che si candida a diventare una specialità tipica del territorio. «Si tratta di un dolce a lievitazione naturale a base di lamponi dell’Albenza, sviluppato sulla scorta del grande successo delle nostre colombe pasquali – spiega lo chef Mario Cornali -. Lo abbiamo denominato “Albenzola”, registrandone marchio e logo».

Albenzola dolce lampone

Il rispetto delle misure di sicurezza            
In ottemperanza alle misure di sicurezza previste dalla normativa per la prevenzione dell’epidemia da covid 19, accesso e uscita dal campo sportivo saranno regolati da apposita segnaletica e dal personale grazie all’aiuto degli Alpini di Almenno e di Albenza. «Si richiede tranquillità, pazienza e collaborazione oltre che a rispettare le norme in vigore come l’uso della mascherina e le distanze di sicurezza – conclude Rota -. Ringraziamo anche gli Alpini e i Bersaglieri di Almenno San Bartolomeo, sempre disponibili a collaborare, e Gianbattista Brioschi, Presidente Ambito Territoriale Valle Imagna-Villa d’Almè, per aver concesso il benestare alla manifestazione».

 

I RISTORANTI ADERENTI E I LORO MENÙ (IN ORDINE ALFABETICO)

 

Agriturismo Al Robale, Via Cabinetti 2, Almenno S.B. – 035/642633

In carta:

-Risotto al lampione con prosecco,

-Gelato con lamponi freschi

-Torta di lamponi alla bavarese

Prenotazione obbligatoria entro domenica 21 giugno (ore 11)

 

Antica Trattoria Giubì, Via Cascinetto 2, Almenno S.B. –  035/540130

-Il tagliere dell’Osteria, Parmigiano extra vecchio, il fiore croccante

-A scelta il secondo del giorno tra cui controfiletto di cinta senese con sottobosco di lamponi

-Caffè della Mokka e piccola dolcezza

-Bicchiere di vino e acqua minerale

29 euro a persona – Se possibile prenotazione entro sabato

 

Ristorante Camoretti, Via Camoretti 1, Almenno S.B. 035/550073

– Antipasto tradizionale con verdure in olio e torta salata

– Cannelloni di burrata e patate ai fiori di zucchine

– Filettino di maiale cotto a bassa temperatura con salsa all’aceto balsamico e lamponi

Chips di patate

– Sfoglia al cacao con crema al gianduja e lamponi

35 euro a persona – con scelta di due portate, dessert, acqua e caffè (vino escluso)

Prenotazione obbligatoria entro sabato 20 giugno (ore 18)

 

Ristorante Collina, Via Capaler 3, Almenno S.B. – 035/642570

-Carpaccio di salmerino di Preore con salsa Ceviche, gocce di lampone e olio al sedano

-Risotto con funghi porcini e mirtilli

-Pancia di maialino morbia e croccante, purea di carote e gel di ribes rosso

-L’incontro tra il lampone dell’Albenza e la nocciola gentile del Piemonte “Albenzola lampone per la gola”

Coperto e acqua inclusi (vini esclusi)

65 euro a persona

 

Ristorante Pizzeria Da Ivan, Via Barlino 62, Almenno S.B. – 035/642573

-Antipasto assortito

-Casoncelli alla bergamasca

-Filetto di vitello con riduzione al Valcalepio rosso e lamponi

-Semifreddo ai lamponi

-Caffè

38 euro a persona (min. due persone compreso ½ litro di vino)

 

Ristorante Pizzeria La Quarenga, Via Piusano 2, Almenno S.B. – 333/9199573

-Risotto ai lamponi e grana padano

-Medaglioni al lampone

-Tortino al cioccolato con cuore di lampone

-compreso ½ litro acqua e ¼ vino

-Caffè e amaro

30 euro a persona

 

Ai prezzi indicati nei seguenti menù dedicati verrà applicato da tutti i ristoranti il 15% di sconto alla presentazione del tagliando che verrà rilasciato a tutti i visitatori del Mercato del Lampone d’Albenza e del prodotto tipico.




Coronavirus, dalla Regione proroga al pagamento delle tasse

Sospensione bollo auto fino al 30 settembre 2020 e proroga pagamento tasse, senza applicazione di sanzioni e interessi, al 31 ottobre 2020. Lo stabilisce la delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Attilio Fontana, di concerto con l’assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini. “Il provvedimento delle tasse regionali sospese per il coronavirus – spiega l’assessore Caparini – riguarda gli adempimenti tributari e i termini dei versamenti della tassa auto, anche in domiciliazione bancaria, che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 30 settembre 2020 per chi ha il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa in Lombardia. “Gli adempimenti – prosegue Caparini – e i versamenti sospesi, potranno essere regolarizzati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2020”. “Non è previsto – specifica – il rimborso di quanto eventualmente già versato”. “Come sempre – ricorda l’assessore – i cittadini troveranno tutte le informazioni sulla pagina Tributi del Portale di Regione Lombardia www.tributi.regione.lombardia.it”.”
La delibera approvata in Giunta – chiarisce Caparini – inoltre sospende il pagamento dei tributi fino al 30 settembre. Mettendo al riparo dalla decadenza della eventuale rateizzazione degli importi dovuti




Dehors, in città assegnati cinque spazi da Città Alta al centro

Gli uffici del Comune di Bergamo hanno appena concluso il lavoro per l’assegnazione degli spazi di somministrazione all’aperto che l’Amministrazione ha messo a bando nei giorni scorsi per cercare di costruire – integrandosi con gli spazi già resi disponibili in oltre 20 luoghi della città – un grande dehor diffuso per venire incontro alle esigenze di baristi e ristoratori, così colpiti dall’emergenza coronavirus, e della cittadinanza, desiderosa di spazi di aggregazione all’aperto e da vivere in sicurezza.
Un bando non ordinario, quello del 2020: distanziamento fisico, sanificazione degli spazi, solo posti a sedere e servizio solo al tavolo e altro ancora rendono la proposta 2020 diversa da quella di tutti gli anni precedenti. Non saranno gli “estivi” che Bergamo è abituata a frequentare, ma spazi con regole chiare e inderogabili in questi mesi di convivenza con il COVID19.
Il Comune di Bergamo ha messo a bando 6 luoghi diversi della città, ognuna con esigenze a sé: sono stati assegnati 5 su 6, con 7 domande pervenute (una per spazio, eccetto per il parco della Trucca per il quale ne sono pervenute 2, di cui una non ammissibile). Non è stato assegnato il Parco della Crotta: è pervenuta una richiesta da un circolo/associazione privata, pertanto non rispondente ai parametri stabiliti dal bando, rivolto a esercenti di attività di somministrazione di alimenti e bevande (bar, ristoranti, trattorie, ecc).

Questo il risultato, spazio per spazio:

Parco della Trucca: Bar Haiti, Il Circo Srl, Food Pontida Srl, Pontida Srl

Parco di Sant’Agostino: Comunità delle Botteghe – Osteria del vino buono, Pozzo Bianco, Fly Pub, Papageno, ELAV Kitchen, Vineria Cozzi, Tucan’s Pub, la birreria di Città Alta, Bar dell’Angelo, Gelateria Carmen

Piazza Vecchia: Aggregazione il borgo in piazza – il Fornaio di Pesenti, il sole in bocca, l’Alimentari, Stekko, Profilo

Parco Brigate Alpine: Pizzeria Portofino

Area verde esterna al Parco Goisis :Caffè dei portici, Barrier, Borghetto, NUTOPIA, Tassino Eventi.

Il Sindaco Giorgio Gori ha inoltre avviato un’interlocuzione con diverse altre attività di somministrazione della città, costituitesi nel comitato Co.ri.le. e rappresentate dall’avvocato Marco Bonomi, con l’obiettivo di costruire un percorso comune in vista dell’offerta estiva 2021.




Ente Mutuo, secondo webinar salute e benessere. Appuntamento il 4 giugno

Proseguono i webinar promossi da Ente Mutuo Regionale, dopo il successo dell’incontro della scorsa settimana su alimentazione e benessere. Il prossimo appuntamento del percorso on line di educazione sui temi della salute e del benessere è giovedì 4 giugno, alle ore 17.30, si parlerà di “Salute urologica dell’uomo: prostata ma non solo, consigli e falsi miti” insieme al dottor Andrea Cestari, Urologo, Primario della U.O. di Urologia del Centro Avanzato di Urotecnologie dell’Istituto Auxologico Italiano.

Un evento che si rivolge ad un pubblico prettamente maschile e che tratta un argomento delicato, ovvero la salute urologica: lo specialista chiarirà quali sono le cause dei disturbi legati non solo alla prostata, ma anche alla cistite, ai problemi ai reni, all’incontinenza e alla disfunzione erettile, darà utili consigli per prevenirli e sfaterà i più comuni falsi miti.

L’evento è gratuito e aperto al pubblico, per registrarsi clicca qui




Ente Mutuo incontra, al via le videointerviste per approfondire l’attualità e il mondo della salute

Oscar Fusini

I primi protagonisti di Ente Mutuo Incontra, il format di video interviste ideato da Ente Mutuo Regionale per approfondire temi riguardanti l’attualità e il mondo

Giuseppe Dalla Costa

della Sanità, della Salute e
dell’Associazionismo, sono Giuseppe dalla Costa, direttore di Ente Mutuo, e Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo.
Durante il confronto, realizzato a mezzo video e visibile a questo link, è stata illustrata la natura di una partnership molto forte, per Oscar Fusini motivata dal fatto che “Ente Mutuo rappresenta una delle leve principali con cui migliorare la nostra proposta di servizi alle imprese”. Grazie alle convenzioni con strutture sanitarie e ospedaliere di alto profilo, come Humanitas Gavazzeni e
Habilita, Ente Mutuo è infatti in grado di offrire ai soci di Bergamo e provincia un ottimo servizio di assistenza sanitaria integrativa.
Del resto, oggi più che mai Ente Mutuo e Ascom Bergamo sono diventati un punto di riferimento per i loro associati, grazie alla intensa attività di informazione, supporto e ascolto. È da questa
volontà di rimanere vicino ai soci che nasce il progetto di Ente Mutuo, il quale esplora le possibilità di interazione che derivano dai canali digitali; uno sviluppo di un intenso programma di eventi e
iniziative di educazione alla salute e al benessere che, data l’emergenza Coronavirus, oggi si appoggia e sfrutta al meglio le opportunità date dalla tecnologia.
Ecco, dunque, che saranno fruibili tramite i nostri canali social ulteriori materiali multimediali legati a questa intervista, quali video pillole e podcast, e proseguirà il confronto con altri
protagonisti del mondo della Sanità: prossimo appuntamento con la videointervista a Giuseppe dalla Costa e Paolo Godina, direttore del CAB Polidiagnostico.
Per vedere il video
Ascolta il podcast

 

 




Le foto e i più bei lavori dei ragazzi

Claudio Tiano

 

Claudio Tiano – Scuola Primaria di Endenna Zogno 

MOSCHE, CAVALLETTE, SCARAFAGGI E PREMIO NOBEL di Luigi Garlando

Motivazione: “Ha compreso il senso del recensire, che è raccontare le emozioni del libro e non il libro stesso”.

Il libro racconta di Luigi Aloe che ha avuto una  vita avventurosa e leggendo la sua storia, sembra che abbia avuto molto successo. In realtà, anche dopo le sue importanti scoperte, nessuno si è mai accorto di lui perché noi tutti conosciamo Rita Levi-Montalcini, però non sappiamo niente di chi ha avuto l’onore di lavorare con lei e di permetterle di raggiungere i suoi traguardi.
Il libro è scritto molto bene e le illustrazioni, messe ogni tanto all’interno delle pagine, rendono la storia più concreta.

L’autore ha raccontato questa storia lasciandoci  un grande messaggio: con la cultura e l’intelligenza si possono battere molti nemici. In questo caso il nemico è la miseria, ma noi possiamo applicare l’insegnamento anche alla  vita dei nostri giorni: solo la cultura e la scienza ci permetteranno di superare questo momento difficile che stiamo attraversando”.

 

Samuele Maffi

Samuele Maffi –Scuola primaria Gabriele Rosa – ICC Camozzi – Bergamo

IL FENOMENALE P.T. HELIODORE di Guido Sgardoli  

Motivazione: “Ha compreso il senso del recensire, che è raccontare le emozioni del libro e non il libro stesso”.

E’ un libro a dir poco perfetto! Contiene tutto ciò di cui un libro ha bisogno; lo scrittore è riuscito a descrivere molto bene tutto e a sviluppare diversi discorsi e argomenti.

Non sono mancati i colpi di scena.

I personaggi sono descritti bene, con caratteristiche fisiche e psicologiche molto diverse tra loro e appropriate ai vari personaggi come ad esempio la fantasia di P.T., la cattiveria dei signori Pettigufer e la dolcezza di Alice (la ragazza piuma).

Il libro suscita sia felicità che tristezza, è scritto talmente bene che nei momenti più difficili riesce a trasmetterti quella tensione come se tu fossi il protagonista (P.T. Heliodore).
Il libro mi ha fatto venire la pelle d’oca e mi ha insegnato a migliorare me   stesso e ad accettare ciò che ho.

Il libro è stupendo! Leggetelo!”

 

Simone Carrusci

Simone Carrusci – Scuola primaria “Dante Alighieri”Istituto comprensivo di Mapello

SOLO UNA PAROLA. UNA STORIA AL TEMPO DELLE LEGGI RAZZIALI  di Matteo Corradini 

Motivazione : “Per l’analisi approfondita, le riflessioni sociali e per il messaggio di ottimismo generazionale con il quale chiude la sua recensione”.

E’ un bellissimo libro ambientato a Venezia nel 1938, accompagnato da splendide illustrazioni di Sonia Cucculelli, parla di un bambino di nome Roberto che frequenta la quinta elementare. La sua vita è normale: ha 9 anni, va a scuola, ama giocare con gli amici a qualsiasi gioco, adora ammirare le stelle e individuare le costellazioni nelle notti limpide, ha una famiglia che gli vuole bene, ha un debole per le lentiggini di Lucia…e porta gli occhiali.

Ma tutta questa normalità, tutto di un tratto si dilegua, quando un giorno, un signore alla radio (la televisione non c’era ancora), nomina una parola: “occhialuti”. Questo signore dice che “degli occhialuti non ci si può fidare”, “dagli occhialuti dobbiamo difenderci”… Da quel momento, Roberto si accorge che tutti lo guardano in modo strano, facendogli capire che qualcosa in lui, lo rende diverso dagli altri: i suoi occhiali. 

Ma da quando indossare gli occhiali è un problema? Lo diventa se qualcuno inizia a giudicare chi porta gli occhiali diverso dagli altri. Ma possibile, che le persone che portavano gli occhiali, fossero così simili tra di loro da essere accomunate tutte? È pensabile che dall’uso improprio di quella, che è solo una parola possa cambiare il destino delle persone?

Eppure Roberto da quel momento è costretto a subire le discriminazioni dei suoi compagni, prese in giro a scuola, dispetti nei bar… Non può più andare alla sua scuola, ma deve frequentare una scuola speciale, solo per bambini con gli occhiali. La solitudine lo accompagna sempre di più fino a quando se ne andrà, con la sua famiglia e altri “occhialuti”, alla ricerca di un mondo migliore… “Dove persino le persone s’avvicinano tra di loro senza volersi male, dove chi ha gli occhiali viene trattato esattamente come chi non li porta. Dove la radio trasmette buone notizie. Dove il primo Ministro parla solo per incoraggiare, risolvere, sostenere. E non per spezzare, dividere, impaurire”. Una nuova speranza si accende nel cuore di Roberto e della sua famiglia.

Questo romanzo prende spunto dalla storia vera di Roberto Bassi, bambino ebreo espulso dalla scuola elementare, raccontata in un documentario di Giorgio Treves del 1938, “Diversi” prodotto da Tangram Film.

L’autore cerca di spiegare il razzismo a noi ragazzi con una storia inventata che ti coinvolge, che ti trasporta con l’immaginazione proprio in quei tempi, proprio a pensare di subire una discriminazione così ingiusta… Attraverso la metafora degli occhiali, l’autore svela cosa successe agli ebrei durante le leggi razziali. Se si fa un piccolo sforzo e si mettono gli ebrei, al posto degli “occhialuti” del romanzo, si avrà davanti un libro che parla di storia, di quella storia avvenuta in Italia e in Europa negli anni, che hanno preceduto la Seconda guerra mondiale. Una storia che parla di un regime fascista, che sconvolge la vita degli ebrei con odio, violenza. E’ accaduto veramente, che gli ebrei venissero presi in giro anche alla radio, che la gente li guardasse con sospetto, che i bambini venissero allontanati dalle loro scuole …

Portare gli occhiali, avere le lentiggini, avere i piedi piatti, essere ebreo, essere portatore di diversità. può significare essere diverso agli occhi degli altri per qualche fattore e ciò può alimentare comportamenti di discriminazione, di odio, di  emarginazione, di violenza…

Ma cosa vuol dire essere diverso? Non siamo forse tutti esseri umani con gli stessi diritti davanti agli occhi di Dio, del mondo e degli altri? Le nostre diversità, i “nostri colori” non sono forse quelle particolarità che ci differenziano dagli altri in modo bello, unico e significativo?

Quando qualcuno ti prende in giro, quando qualcuno ti isola, quando qualcuno ti disprezza solo perché tu sei fatto così non è bello. Significa che vince il pregiudizio, cioè si giudicano gli altri senza conoscerli e li si respingono. Avviene un’ingiustizia!

La nostra storia è colma di infiniti episodi di discriminazioni, mi auguro che da questi errori la mia generazione possa aver imparato e che questo possa offrire una  nuova speranza per il nostro futuro.

Mi piace credere, come Roberto, che ci possa essere spazio e tempo per un mondo migliore, fatto di Uguaglianza e di Giustizia!”. 

Iris Cassone

Iris Cassone – Istituto Sant’Angela Merici

SENTIRAI PARLARE DI ME di Sara Rattaro
Motivazione: “Per lo stile pulito, conciso e con una chiusa poetica ma di forte determinazione”.

 


“Bianca, un’alunna delle scuole medie, affascinata dal mondo della scrittura, vorrebbe fare la giornalista.

Bianca, innamorata di un ragazzo della sua età di nome Matteo, è dotata di una spiccata curiosità.
La ragazzina si occupa del giornale della scuola con il suo migliore amico Martino, con il quale scambia quotidianamente confidenze.

Durante la cosiddetta “giornata dei mestieri”, alcuni adulti vengono chiamati in aula per parlare dei loro lavori. Ed è in questa settimana che Bianca incontrerà Vittoria, una giornalista che li cambierà la vita. Vittoria infatti saprà incuriosirla raccontando le vicende di Nellie Bly, una giornalista giunta a compiere imprese incredibili alla ricerca della verità.

Nello stesso periodo a scuola viene fatto un murales da una persona in incognito chiamata Solaro. Bianca, totalmente conquistata dalle imprese di Nellie Bly farà di tutto per incontrare Vittoria.
Bianca riuscirà a scoprire chi è Solar? E come? Come andrà con Matteo?
Mi è piaciuto lo stile di scrittura di Sara Rattaro: frasi lunghe mozzafiato, punteggiatura corretta, doppi sensi…
Mi ha colpito molto il motto di Nellie Bly “Non ho mai scritto una parola che non venisse dal cuore e mai lo farò” perché ha determinazione e dimostra autostima, ma anche quando le donne venivano sottovalutate e maltrattate ingiustamente. 

Consiglierei questo libro a persone che amano narrazioni avvincenti in cui si scoprono realtà tristi e spesso sconosciute.

Sinceramente non ho consigli da dare all’autrice. Era tutto perfetto!”

 

Mathias Borbone

Mathias Borbone – Classe 1 A Castel Rozzone – Istituto Tecnico Comprensivo C. Consonni 

Castel Rozzone 

MOSCHE,CAVALLETTE, SCARAFAGGI E PREMIO NOBEL di Luigi Garlando

Motivazione: “Per essere riuscito in poche righe a cogliere il senso preofondo del libro e dei messaggi che l’autore ha voluto trasmettere”. 
“Il libro racconta la storia di Luigi, o meglio è Luigi stesso, Gigino, che ci racconta la sua vita partendo però, non dall’inizio, ma dal traguardo raggiunto: la storia si apre con la partecipazione del protagonista alla serata in cui Rita Levi Montalcini ha vinto il Nobel per la Medicina. E qui, grazie ad una mosca che si poggia sul suo ginocchio destro, il protagonista inizia a raccontarci la sua vita facendo un salto nel passato: Gigino era il terzo di sei fratelli, nato in una famiglia calabrese numerosa e povera. Un’infanzia difficile la sua, quando è ancora un bambino perde il padre e, anche se ancora “piccolo”, lascia la quarta elementare per iniziare a lavorare ed aiutare la sua famiglia. Grazie però a tutti i suoi lavori riesce ad incontrare e conoscere le persone giuste che lo aiutano, insieme alla sua grande determinazione e forza di volontà, a cambiare il suo destino e a raggiungere i suoi obiettivi: dalla bottega del sarto Salvatore ad Amantea, suo paese natale, dove impara, prima ancora del lavoro da sarto, a catturare le MOSCHE affrontandole dal davanti; dal lavoro di muratore prima nel suo paese e poi in Germania, lavoro così duro che lo porta ad ammalarsi e ad essere ricoverato in ospedale. Ed è proprio qui, durante il ricovero, che conosce il suo angelo custode, Armando Rigobello che, capite le sue grandi capacità, lo sprona a studiare e gli apre le porte del suo futuro; al lavoro di aiutante del Professor Colombo all’Università dove si occupa delle CAVALLETTE; all’aiutante di Rita Levi Montalcini con la quale collabora inizialmente come addetto alla pulizia e cura degli SCARAFAGGI. In ogni suo lavoro però ci mette sempre tanto impegno, non solo svolge ciò che gli viene chiesto ma osserva il modo di operare degli altri e lo impara. Riesce così a colpire Rita Levi Montalcini, con la quale inizia un rapporto di grande amicizia e soprattutto di collaborazione. Grazie alla sua volontà e impegno riesce ad aiutarla nelle sue ricerche, negli esperimenti, impara ad usare benissimo il microscopio. Grazie all’aiuto e impegno di Luigi, la Professoressa riuscì a dimostrare che la proteina NGF determinava la crescita delle cellule del sistema nervoso. Scoperta che la portò a vincere nel 1986 il Premio Nobel, cerimonia alla quale partecipò anche Luigi.

Devo ammettere che fin da subito il titolo di questo libro mi ha incuriosito: un titolo strano che all’inizio non riuscivo a capire, mi chiedevo quale poteva essere il legame tra “mosche, cavallette, scarafaggi “e “Premio Nobel”.  Ma ecco che durante la lettura, piano piano, tutto ha preso significato: ogni parola del titolo rappresenta infatti una tappa importante nella vita del protagonista e ciascuna di esse nasconde un insegnamento:
MOSCHE la lezione che ha imparato dal capo sarto di Amantea, quella di catturare le mosche prendendole dal davanti e non alle spalle: la vita va catturata dal davanti cioè bisogna viverla con passione, affrontando tutti gli ostacoli per poter raggiungere i propri sogni, con impegno e la voglia di fare sempre qualcosa di più di quello che ci chiedono per migliorarci.
CAVALLETTE con questo lavoro conosce il Professor Colombo grazie al quale riesce ad avere il lavoro al fianco della Professoressa Rita Levi Montalcini. A volte nella vita ci sono degli incontri e delle scelte che ci danno la possibilità di cambiare il nostro destino che non è immutabile: dipende da noi, dall’impegno, dalla volontà che ci mettiamo per cambiarlo e volte anche da un po’ di fortuna e di incontri speciali.
SCARAFAGGI: un lavoro che in pochi avrebbero accettato e che per lui si rivela la svolta della sua vita. Ogni sfida o ogni esperienza che incontriamo nella vita, anche se all’inizio magari ci sembra negativa, ci aiuta a crescere e a migliorare e a volte si capovolge in qualcosa di positivo
PREMIO NOBEL: tutti gli sforzi, gli ostacoli e le prove che la vita ci presenta se affrontati con impegno, con tanta volontà possono cambiare e magari a capovolgere il nostro destino”.

Francesco Leone

Francesco Leone – Scuola Gabriele Rosa –  ICC Camozzi – Bergamo

Il FENOMENALE P.T. HELIODORE di Luigi Sgardoli
Motivazione: “nella sua recensione riesce a trasmettere, nella contrapposizione tra sogni e realtà, un poetico senso di magia”.

 

Dopo aver letto P.T HELIODORE ho capito che:
1) Se vuoi bene a una persona con lei puoi fare tutto
2) Se hai un desiderio e lo vuoi avverare non ti può fermare niente.
Questo libro dimostra che i sogni, anche se visti ad occhi chiusi si possono avverare ad occhi aperti.

Questo brano parla di un ragazzino con una famiglia molto povera, un padre mancato e una madre, 

che per molti può sembrare pazza ma per P.T. è magica.La madre di P.T. aveva un mondo tutto suo senza tristezza e senza dolore, una specie di autismo positivo.

A differenza degli altri, P.T. pensava che la madre non fosse pazza e malata ma pensava che lei sfruttava il diritto di essere felice, nel senso che invece di vivere una vita povera e dolorosa voleva serenità e felicità, e ne aveva il diritto.

P.T. ha ereditato da suo padre un territorio di palude dove si rifugiarono degli esiliati dalla società, soltanto che loro erano più poveri e malmessi di P.T.

Questo territorio era chiamato Nickle Island.

Invece di cacciare questi “esiliati” dal territorio, come avrebbe fatto chiunque, P.T. li accudì, diede 

loro da mangiare, nuove case ecc…

P.T. aveva un sogno: costruire un teatro e far volare la ragazza che amava, la ragazza piuma.

P.T. venne pure incolpato di aver ucciso il figlio maggiore del signore più ricco del suo paese, in verità erano tutti invidiosi del suo “potere”.
Quindi, in sintesi, questo libro dimostra che i sogni non ci sono soltanto quando si dorme e per questo motivo mi è piaciuto molto”.




Istat, fiducia a picco per cittadini e imprenditori

Dopo la sospensione nel mese di aprile 2020 dovuta all’emergenza sanitaria in corso, le indagini sulla fiducia di consumatori e imprese tornano ad essere effettuate nel mese di maggio 2020. Le stime effettuate con i dati raccolti a maggio 2020 indicano livelli storicamente bassi dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (94,3) e dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (51,1). Il confronto dei dati di maggio con quelli relativi a marzo segnala flessioni per tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori; la diminuzione è marcata per il clima economico e corrente mentre il clima personale e quello futuro registrano diminuzioni contenute. Il clima economico passa da 94,4 a 71,9, il clima personale cala da 102,4 a 100,9, il clima corrente cade da 104,8 a 95,0 e il clima futuro decresce solo lievemente, passando da 93,3 a 93,1. Con riferimento alle imprese, le stime degli indici evidenziano una caduta della fiducia, rispetto a marzo 2020, nel settore dei servizi di mercato (l’indice passa da 75,7 a 38,8), del commercio al dettaglio (da 95,6 a 67,8) e delle costruzioni (da 139,0 a 108,4). Nella manifattura, l’indice di fiducia registra una flessione relativamente più contenuta, passando da 87,2 a 71,2, mantenendosi comunque su livelli storicamente bassi. Per quanto attiene alle componenti dell’indice di fiducia, nell’industria manifatturiera peggiorano, rispetto a marzo 2020, i giudizi sugli ordini mentre le scorte di prodotti finiti sono giudicate in accumulo; le attese di produzione subiscono un’ulteriore diminuzione. Per le costruzioni, la flessione dell’indice è causata da un forte peggioramento dei giudizi sugli ordini; relativamente più contenuto il calo delle aspettative sull’occupazione presso l’impresa. Nei servizi di mercato, il calo dell’indice rispetto a marzo 2020 è determinato da giudizi, sia sugli ordini sia sull’andamento generale dell’azienda, in forte peggioramento; si segnala invece un miglioramento delle aspettative sugli ordini, che tuttavia rimangono su livelli storicamente bassi. Con riferimento al commercio al dettaglio, crollano i giudizi sulle vendite e le scorte di magazzino sono giudicate in forte accumulo. Si registra un calo contenuto delle aspettative sulle vendite, dopo la caduta subita lo scorso marzo