La task force Federalberghi mette al sicuro strutture e turisti

Si chiama “Accoglienza sicura” ed è il Protocollo nazionale realizzato dalla task force di Federalberghi per contrastare il diffondersi di Covid – 19. La Federazione nelle scorse settimane ha costituito un gruppo di lavoro che ha approfondito le procedure e le cautele che le aziende turistico ricettive saranno chiamate ad adottare in vista del ritorno alla normale attività. Lo scopo è quello di individuare soluzioni capaci di assicurare il necessario equilibrio tra le esigenze di tutela della sicurezza dei clienti e dei collaboratori, della qualità del servizio e del controllo dei costi di gestione.

La task force, composta da imprenditori e dirigenti, italiani e stranieri, espressione delle diverse categorie e tipologie di strutture turistico ricettive aderenti al sistema Federalberghi, ha operato con l’ausilio di consulenti in materia di igiene e sicurezza e della Croce Rossa Italiana, sotto la supervisione di un esperto in malattie infettive. Inoltre, in considerazione dell’esigenza di rappresentare unitariamente al Governo e alle Regioni la posizione della categoria, ha partecipato ai lavori anche una rappresentanza di Confindustria Alberghi e di Assohotel.

Il Gruppo di lavoro ha analizzato le diverse fasi dei processi di produzione ed erogazione del servizio, individuando i punti critici e suggerendo le misure da adottare, prospettando quando possibile la disponibilità di soluzioni alternative, ispirate al principio della sicurezza equivalente. Il protocollo nazionale “Accoglienza Sicura” è composto da:

– schede dedicate a specifiche aree di attività aziendale: ricevimento; pulizia delle camere e degli ambienti comuni; somministrazione di alimenti e bevande; riunioni, conferenze ed eventi (è allo studio la possibilità di elaborare ulteriori schede, concernenti altre aree di attività aziendale);

– schede di carattere generale: informazioni per gli ospiti e i collaboratori; dispositivi di protezione individuale; gestione dei casi di contagio;

– fac simile di comunicazioni destinate agli ospiti. 

Il documento – che è disponibile per gli associati Ascom – sarà soggetto a revisione in caso di aggiornamento delle fonti che regolano la materia e di evoluzione della situazione epidemiologica.




Ambulanti, scadenza al 30 settembre per il Move-in

La Regione allunga i tempi di scadenza al 30 settembre  per l’installazione della scatola nera Move-in. 

La decisione è stata presa nei giorni scorsi dalla Giunta Regionale che ha così approvato la deroga alla scadenza, che era fissata al 30 aprile prevista.  Possono beneficiare della misura gli operatori del commercio ambulante soggetti alle limitazioni della circolazione dei veicoli più inquinanti. La delibera ha efficacia sull’intero territorio regionale.

La proroga porta anche una novità: viene consentito agli operatori del commercio ambulante di aderire a MoVe-In su base triennale. Per gli autonegozi e gli automarket – furgoni allestiti per la vendita di prodotti alimentari freschi e da cuocere – sarà prevista l’assimilazione ai veicoli di classi Euro superiori. Se aderiranno a MoVe-In, quindi, gli  Euro 0 saranno assimilati a Euro 2; mentre gli Euro 1 e 2 a a Euro 3. Ciò consentirà la percorrenza di 6mila km/anno per i veicoli Euro 0 e di  9mila km/anno per i veicoli Euro 1 e 2.

Infine, agli operatori che avranno aderito a MoVe-In sarà consentito recarsi ai mercati anche in caso di limitazioni temporanee al traffico per eccessive polveri sottili nell’aria. 




Impresa Sicura, bando per il rimborso di mascherine e dpi

Per le imprese sono a disposizione 50 milioni di euro per mettersi in sicurezza per la ripartenza.  Impresa SIcura è l’intervento previsto dal decreto Cura Italia (DL 18/2020, articolo 43, comma 1) che punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, di qualunque dimensione e operanti su tutto il territorio nazionale.

Il bando di Invitalia consente alle aziende di ottenere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale (DPI) finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il rimborso è concesso fino al 100% delle spese ammissibili e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.

Importo massimo rimborsabile: 500 euro per ciascun addetto dell’impresa – a cui sono destinati i DPI – e fino a un massimo di 150mila euro per impresa.
Importo minimo rimborsabile: non inferiore a 500 euro.
Le risorse disponibili sono 50 milioni di euro.

Il bando 

 




Gioiellerie, via libera a riparazioni e produzione con ritiro e consegna a casa

Federpreziosi chiarisce in una circolare (datata 2 maggio)le attività consentite per il comparto a partire dal primo avvio della fase 2, dal 4 maggio. Il via libera dal Governo è per le attività con codice ATECO 2007 32.12.10 Fabbricazione di oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti di metalli preziosi. E’ autorizzata, ai sensi dell’allegato 3 del decreto del 26 aprile (ed eventuali successivi aggiornamenti) la produzione ma non la vendita al dettaglio.
Ad affermarlo sono due FAQ pubblicate il 2 maggio sul sito della Presidenza del Consiglio.
Pertanto, nel caso delle attività artigianali del settore che contemplano la vendita a privati sono consentite unicamente altre forme di vendita previste dall’allegato 1 (via internet; per televisione; per corrispondenza, radio, telefono).
Per analogia, salvo ulteriori interventi della Presidenza del Consiglio, si ritiene che la ratio delle citate FAQ possa estendersi anche alle attività di ritiro/consegna di riparazioni, privilegiando i servizi di ritiro e consegna a domicilio.  Per tutte le attività Ascom è possibile aderire al progetto, con tanto di app, Compravicino. 

In materia di consegne a domicilio è obbligo rispettare le disposizioni in materia di sicurezza igienico- sanitaria previste dall’art. 2, comma 7, del DPCM 26 marzo 2020, al momento della consegna al domicilio quali: limitazione del contatto con il cliente e con il corriere, rispetto delle distanze di sicurezza, l’utilizzo di guanti nonché – ove prescritto, ma sempre consigliabile l’uso di mascherine protettive.
E’ sottinteso altresì il rispetto delle prescrizioni riguardanti la compilazione del modello di autodichiarazion;  dovrà essere posta particolare attenzione alla voce relativa alle comprovate esigenze lavorative, completata con tutte le indicazioni atte a consentire le verifiche sulla sussistenza di tali necessità. A tale autodichiarazione
dovrà essere allegata la documentazione – ove esistente – relativa da presentare su richiesta alle forze dell’ordine,

Per le attività di compravendita di oro usato assimilabili ai Codici ATECO 2007 consentiti dall’allegato 3 del DPCM 26 aprile 2020, alla luce delle citate FAQ del Governo, diviene indispensabile attivarsi presso le rispettive Prefetture di competenza per verificare la effettiva possibilità da parte dei cittadini di spostarsi dalla propria dimora per effettuare le suddette operazioni.




Federmobili, per negozi di arredo il vademecum per operare in sicurezza

Dal 4 maggio i negozi di arredo possono riprendere le attività di consegna e montaggio mobili, purché in possesso dei codici ateco 43.32.02 e/o 49.42.00, che debbono essere riportati 
nella visura camerale.  
L’emergenza sanitaria richiede sicuramente tuttavia di ripensare il proprio modo di lavorare. Per questo, al fine di accelerare il riavvio delle attività economiche in piena sicurezza, le parti sociali il 24 aprile 2020 hanno sottoscritto con il Governo il nuovo “Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, che integra quello precedentemente siglato in data 14 marzo 2020. Il Protocollo (ed eventuali successive integrazioni dello stesso) rappresenta il punto di riferimento per le imprese rispetto alle misure atte a garantire gli adeguati livelli di protezione nei luoghi di lavoro

In particolare, alla ripartenza, nei modi e nei tempi che l’Autorità comunicherà, ci si dovrà occupare di come ripensare la fase di montaggio e installazione di mobili presso l’abitazione del cliente, dove, di solito, non sono presenti le figure professionali preposte al coordinamento delle misure di sicurezza, alle quali compete la definizione dei presidi sanitari minimi necessari.

Le linee guida, raccolte nel vademecum di Federmobili e Cna, intendono offrire uno schema di lavoro per adottare le misure minime di protezione sanitaria nei confronti del contagio, in attesa che vengano emanati precisi provvedimenti da parte delle autorità, per la gestione di piccoli cantieri temporanei presso le abitazioni dei clienti.

Le linee guida non sostituiscono a nessun effetto altre prescrizioni obbligatorie che venissero nel frattempo emanate, con particolare riguardo ad eventuali campagne di test immunologici che dovessero essere introdotte dalle competenti autorità, né autorizzano ad anticipare o aggirare le norme che presiedono la possibilità di effettiva esecuzione dei lavori.

 

 




Ente Bilateriale del Terziario dona apparecchi per la ventilazione assistita all’Ospedale Papa Giovanni XXIII

L’Ente Bilaterale del Terziario di Bergamo – costituito da Ascom Confcommercio Bergamo e dalle Organizzazioni sindacali bergamasche Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – ha donato quattro apparecchi per la ventilazione assistita di ultima generazione all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. 

Un aiuto immediato e concreto – afferma il Presidente dell’ente Enrico Betti – a supporto del sistema sanitario e dei sui professionisti con la certezza che saranno di aiuto a salvare vite. Un ringraziamento speciale per aver reso possibile tutto questo si dottori Gianmario Bortolotti e Isabella Bianchi”. Non ci fermiamo qui – continuano i segretari generali dei tre sindacati, Colleoni, Citerio e Regazzoni – abbiamo intenzione di acquistare anche un ecografo

Dall’Ospedale Papà Giovanni XIII giunge questo ringraziamento: “Buona giornata, sono un rianimatore e lavoro da 33 anni presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Voglio esprimere il nostro più grande ringraziamento all’Ente che, con un gesto di enorme generosità, ci ha regalato strumenti preziosissimi per la cura dei nostri malati. In un arco temporale brevissimo, meno di 7 giorni dal primo contatto, ieri abbiamo ricevuto e messo in funzione 4 ventilatori Hamilton di ultima generazione. Prossimamente riceveremo un ecografo. I malati che giungono in terapia intensiva per infezione da Covid-19 presentano polmoniti molto gravi, difficili da trattare. Diventa necessario disporre di ventilatori di alta qualità, che permettano di sostenere al meglio i malati senza procurare ulteriori danni. È ciò di cui avevamo bisogno! Un ringraziamento anche alla Hamilton per la sollecitudine con cui ha provveduto alla fornitura ed al trasporto. Grazie, grazie è per noi stimolo prezioso a continuare il nostro lavoro in un momento così complesso. Gianmario Bortolotti”

 




Mobilità. Prorogata al 30 aprile scadenza Move-In per ambulanti

La Giunta regionale della Lombardia, ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, la delibera che proroga al 30 aprile la scadenza, inizialmente prevista al 31 marzo 2020, della deroga specifica relativa ai veicoli degli operatori del commercio ambulante per le limitazioni alla circolazione dei veicoli inquinanti. Gli ambulanti potranno installare la ‘scatola nera’ Move-In entro il 30 aprile 2020 grazie all’accordo sottoscritto lo scorso dicembre tra Regione Lombardia, Fiva-Confcommercio e Apeca e Anva Confersercenti.

Soggetti destinatari

Destinatari della manovra gli operatori del commercio ambulante soggetti alle limitazioni della circolazione dei veicoli.

Impatto territoriale

La delibera ha efficacia sull’intero territorio regionale.

Vicini a necessità di chi lavora

“Considerata la particolare situazione socio-sanitaria che si è venuta a determinare in relazione alla diffusione dell’emergenza epidemiologica in Lombardia – ha spiegato il l’assessore – Regione Lombardia ha deciso di venire incontro alle necessità di chi lavora, attuando un’ulteriore proroga fino al 30 aprile 2020 della scadenza, prevista al 31 marzo 2020, della deroga specifica relativa ai veicoli di questi operatori per le limitazioni alla circolazione dei veicoli inquinanti”.

Progetto triennale

“Il provvedimento – ha proseguito Cattaneo – consentirà agli operatori del commercio ambulante di aderire a Move-In su base triennale, con la possibilità di percorrere la somma dei chilometri concessi annualmente nell’arco del triennio. Per gli autonegozi e gli automarket (furgoni allestiti per la vendita di prodotti alimentari freschi e da cuocere) sarà prevista l’assimilazione ai veicoli di classi Euro superiori (Euro 0 assimilati a Euro 2 e Euro 1 e 2 assimilati a Euro 3) se aderiranno entro il 30 aprile 2020 a Move-In. Ciò consentirà la percorrenza di 6000 km/anno per i veicoli Euro 0 e di 9000 km/anno per i veicoli Euro 1 e 2”. Agli operatori che avranno aderito a Move-In sarà consentito muoversi per recarsi ai mercati anche in caso di limitazioni temporanee per limitare diffusione polveri sottili. Considerato il ruolo delle associazioni di categoria che fungono da garante per i requisiti richiesti il provvedimento approva i criteri che individuano e disciplinano, per gli aderenti ai servizi aggiuntivi MoVe-In appartenenti alla categoria degli operatori del commercio ambulante, le soglie chilometriche assegnabili, l’attivazione dei servizi aggiuntivi a partire dal 1° maggio 2020, il termine al 30 aprile 2023 e il coinvolgimento delle associazioni di categoria per la trasmissione e verifica degli elenchi degli aderenti. (LNews)




Ritorna la Caccia in cucina, fino al 1°aprile la selvaggina trionfa nei menu

Ritorna a Bergamo fino al 1°aprile la “Caccia in cucina”, la rassegna gastronomica dedicata alle carni selvatiche che quest’anno è alla sua diciottesima edizione. Un traguardo che ne fa un appuntamento consolidato e apprezzato sia dai ristoratori che dal pubblico. In Bergamasca la tradizione venatoria è storicamente radicata, con oltre 5mila cacciatori, e selvaggina e cacciagione continuano ad essere apprezzati a tavola, dai tradizionali ragù che accompagnano paste fresche a salmì, stufati e brasati. La manifestazione è promossa dal Gruppo Ristoratori Ascom Confcommercio Bergamo in collaborazione con Anuum (Associazione dei migratoristi italiani per la conservazione dell’ambiente naturale) e ha l’obiettivo di recuperare la tradizione gastronomica venatoria. La carne di selvaggina, che nel territorio bergamasco ha enormi potenzialità considerata la presenza di oltre 13mila ungulati selvatici tra cui cervo, camoscio, capriolo e cinghiale, ha tutte le carte in regola per essere valorizzata come eccellenza alimentare, a chilometro e impatto zero. Per un mese 19 tra ristoranti, osterie e trattorie sparsi tra la città e la provincia caratterizzeranno la loro proposta in carta, con almeno due portate a base di cacciagione. In cucina sarà un tripudio di sapori del bosco, dal cervo al cinghiale, dalla lepre al capriolo, dall’asino al daino. E c’è chi inserisce anche selvaggina da paesi lontani, dal canguro al guanaco.

L’elenco dei ristoranti aderenti

In città: La Torre. In provincia: Ristorante Corona (Branzi); Locanda Vecchio Mulino(Viadanica); Albergo Ristorante Quadrifoglio (Urgnano); Locanda della Corte e La Trattoria del Brugo (Alzano Lombardo); Da Pacio (Spinone al Lago); Trattoria Del Moro e Tandy La Gioia dei Sapori (Ponteranica); Cucina Cereda (Ponte San Pietro); Trattoria Bolognini (Mapello); Taverna Covo dell’artista (Villa d’Adda); Da Gianni e La Staletta (Zogno); Trattoria Taiocchi (Curno); Ristorante della Torre (Trescore Balneario); Isola Zio Bruno (Albino); Ristorante Drago (Oltre il Colle); Trattoria dei Portici (Clusone).

Per scoprire menù e ristoranti aderenti: www.ascombg.it.




Emergenza Coronavirus, limiti e i provvedimenti fino al 15 marzo

È stato emanato questa notte il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri con le nuove misure, le prescrizioni e i divieti per il contenimento del contagio e i provvedimenti da adottare in via preventiva sull’intero territorio nazionale. Il provvedimento richiama l’articolo 2 del precedente decreto emanato il 1°marzo. La validità delle norme è fino al 15 marzo.

“I limiti e i divieti sono quelli cui abbiamo avuto modo di convivere nelle ultime settimane. Ad oggi il provvedimento presenta ancora qualche incertezza interpretativa, che ci stiamo impegnando a chiarire” commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo.

Ecco i provvedimenti confermati che interessano la categoria

Svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
 
Apertura delle attività commerciali diverse da ristorazione, bar e pub condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 1° marzo stabilisce inoltre, per le sole province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona, la chiusura delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati nelle giornate di sabato e domenica.

Il provvedimento non si applica alle farmacie, parafarmacie e ai punti vendita di generi alimentari.

In tutta la Lombardia e nella sola provincia di Piacenza inoltre sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

 

 

 




La Regione chiede di attuare misure forti per l’economia Servono fondi per mancati guadagni e disdette

“Chiederemo al Governo di attuare misure shock sul modello del Ponte Morandi di Genova, riconoscendo alle imprese liquidità come sostegno per mancato guadagno. Tutta la Lombardia diventi economicamente zona rossa”. Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala intervenendo al consueto ‘punto stampa’ sul Coronavirus nel quale ha illustrate le valutazioni e le necessità emerse in occasione del tavolo Patto per lo Sviluppo convocato oggi a Palazzo Lombardia che ha condiviso un pacchetto di interventi da presentare al Governo.  La Lombardia chiede un commissario straordinario per le imprese sul modello ‘ponte Morandi’.

Le aziende colpite dall’attuazione delle ordinanze devono poter godere di un sostegno per mancato guadagno o per disdette facendo riferimento alla media degli ultimi 3 anni fino ad un massimo di 200.000 euro.  Il vicepresidente Sala che è anche coordinatore della task force permanente economia costituita per l’emergenza Coronavirus ha anche ribadito che il pacchetto di interventi prevede “Possibilità di anticipare fino al 70% della PAC alle imprese agricole (anche attraverso revisione delle relative disposizioni normative nazionali), maggiore flessibilità per l’utilizzo dei fondi FES e FESR per sostegno al reddito, semplificazione delle procedure per la liquidazione, riduzione della percentuale di cofinanziamento UE per la dotazione Fondi Strutturali 2021 – 2027”.

Ancora, dal Tavolo Patto Sviluppo è emersa la necessità di “riallocazione di risorse di Fondi Strutturali non assegnate/impegnate da parte di Regioni non interessate in misura rilevante dall’emergenza sanitaria, sostegno per la liquidità delle aziende con fondi pubblici e un rafforzamento dei Confidi ed una correlativa attivazione straordinaria di risorse BEI/FEI per investimenti di contrasto di lungo periodo delle conseguenze dell’emergenza economica (sanità, infrastrutture materiali ed immateriali, imprese 4.0), con concessione semplificata, anche con deroghe al codice appalti”.

Altri strumenti da attivare sono: una forte azione per realizzare investimenti pubblici con anticipazione al 2020 di parte delle risorse per investimenti, ad oggi allocate sugli anni successivi, semplificazione radicale delle procedure per gli affidamenti, assegnazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2021-2027 a Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Il vicepresidente Sala ha aggiunto che per le Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna occorrerebbe “l’assegnazione di quota-parte delle risorse destinati ad investimenti per la realizzazione di opere pubbliche (L.160/2019)”. Sul fronte tributario il documento elaborato dal tavolo Patto per lo Sviluppo prevede la sospensione, la rateizzazione fino alla cancellazione degli obblighi per l’anno d’imposta in corso per tributi e tasse nazionali e locali: IVA, IRPEF e Tributi locali con contemporanea compensazione delle risorse per i Comuni.

L’assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini ha sottolineato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità in conformità “alle attuali evidenze scientifiche, ha riconosciuto che è consentito fare ricorso alle mascherine chirurgiche quali dispositivi idonei a proteggere gli operatori sanitari”.

“In funzione di questo abbiamo ordinato 2,5 milioni di mascherine, 350.000 delle quali già consegnate ed entro la fine di questa settimana altre 700.000 arriveranno nei presidi ospedalieri. Poi – ha aggiunto – potremo passare a una programmazione tarata sull’ordinarietà e non sulla straordinarietà così come avvenuto fino ad ora”.

“Abbiamo inoltre ordinato nuovi ventilatori polmonari – ha evidenziato l’assessore regionale al Bilancio -, si tratta di attrezzature di difficile reperibilità. Per fare un esempio in questo periodo di emergenza è stato ordinato un numero di dispositivi pari a quelli che Regione Lombardia ordina in 3 anni”.  “Conseguentemente anche per le aziende produttrici – ha rimarcato – è difficile produrre nei quantitativi richiesti, ci vorranno circa 45 giorni”.

Davide Caparini ha infine ricordato che “sono stati investiti in tutto 47 milioni di euro per gli acquisti, tra questi 13 milioni di euro arrivano dalla Protezione Civile, il resto dalle casse di Regione Lombardia. A questi aggiungo i 10 milioni per il reclutamento del personale: 100 medici e 200 infermieri”.