Tetto alle aperture festive e domenicali Zambonelli: “Servono festività di rispetto”

Giovanni Zambonelli

La proposta di legge, avanzata dal sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa, intende reintrodurre un tetto del 25% alle aperture festive e domenicali degli esercizi commerciali. Secondo la proposta di legge le aperture straordinarie non potranno superare i 12 giorni all’anno e potranno essere introdotti, come accade già per le farmacie, turni a rotazione definiti nelle realtà locali.

Ogni Comune dovrà attenersi ad un limite di un negozio aperto su quattro dello stesso settore merceologico, ma le aperture festive durante il corso dell’anno non potranno superare i 12 giorni. Da questa proposta saranno però esclusi gli esercizi commerciali delle località turistiche, ma toccherà a regioni e comuni la regolamentazione e la gestione di una rotazione tra le attività.

L’idea del sottosegretario allo Sviluppo Economico riprende l’esperimento di Modena, che dal 2015 ha approvato e rispettato un Codice comportamentale di autoregolamentazione che impone la chiusura dei negozi a Natale, Capodanno, per la Festa della Liberazione e per la Festa del lavoro, mentre le rotazioni riguardano solo alcune zone della città.

Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo sottolinea come questi anni di liberalizzazione abbiano mostrato come non tutte le festività abbiano rilevanza e interesse commerciale: “ Alla luce di quanto emerso negli ultimi anni, dall’entrata in vigore della liberalizzazione stabilita dal decreto Monti, possiamo dire due cose. La prima è che nemmeno nelle realtà realmente turistiche (basate sulle presenze registrate e su altri indici inoppugnabili, anche per area nella stessa città) le festività hanno tutte valore commerciale. Ci sono periodi e giornate di bassa stagione in cui l’apertura rappresenta un costo molto alto per le stesse imprese”.

La corsa alle aperture festive e domenicali ha messo in difficoltà le piccole imprese familiari: “In questi anni hanno pagato dazio i piccoli imprenditori del commercio, che per ragioni fisiche ed economiche non possono aprire tutte le domeniche- aggiunge Zambonelli- . Non dobbiamo però ulteriormente penalizzare quelle realtà piccole e grandi, che in questi anni hanno investito sul lavoro domenicale e festivo”. Il presidente Ascom ha invocato una legge “moderna, agile e chiara che preveda un certo numero di festività di rispetto dove ci sia la chiusura di tutti e più che rotazioni, che sarebbero difficili da gestire, preferiremmo l’individuazione di un numero di festività in cui chiudere l’attività, concertate con il sindacato dei lavoratori”.

La proposta di legge

Questi gli argomenti affrontati nella relazione che accompagna la proposta di legge: “Le norme di liberalizzazione degli orari e delle aperture degli esercizi commerciali introdotte dapprima dall’ultimo Governo Berlusconi, in via sperimentale, con la manovra correttiva dell’agosto 2011 e successivamente confermate, in via definitiva, dal Governo Monti nell’ambito della «manovra Salva Italia», si sono rivelate fallimentari. Tali norme infatti sono state introdotte all’interno di un quadro anticrisi ma, dopo anni dalla loro entrata in vigore, possiamo senza dubbio affermare che non abbiano avuto gli effetti sperati, per il semplice fatto che, soprattutto in un periodo di recessione in cui la disponibilità economica delle famiglie e dei consumatori si riduce, come hanno ben potuto verificare gli stessi esercenti, non basta allungare gli orari dei negozi per aumentare il fatturato”

“L’aspetto problematico della questione, a cui questa proposta di legge intende porre riparo, non è tanto l’inefficacia delle misure sotto l’aspetto del sostegno all’economia, quanto purtroppo il danno che si è creato sotto il profilo della conflittualità nella ripartizione della competenza sulla materia tra lo Stato e le regioni, con la presentazione di numerosi ricorsi finiti davanti alla Corte costituzionale, nonché sotto il profilo della tutela dei diritti dei lavoratori e, non da ultimo, sotto il profilo di un vero danno economico nei confronti dei piccoli commercianti, che hanno subìto sulla loro pelle gli effetti della disapplicazione dell’articolo 41 della Costituzione, il quale ha inteso moderare il principio di libera iniziativa economica con un dettato magistrale: ‘L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali'”.
All’articolo 1 della proposta di legge si dispone “il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio, che svolge un’attività commerciale come individuata dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte” e inoltre stabilisce che”le attività di somministrazione di alimenti e bevande non sono soggette ad alcun obbligo di chiusura domenicale o festiva” e infine che “il piano per la regolazione dei giorni di apertura di cui al comma 3 prevede per ogni comune l’apertura del 25 per cento degli esercizi commerciali per ciascun settore merceologico in ciascuna domenica o giorno festivo, comunque non oltre il massimo annuo di dodici giorni di apertura festiva per ciascun esercizio commerciale”.
L’articolo 2, invece, dispone l’istituzione di un Osservatorio sulle aperture domenicali e festive presso il ministero dello Sviluppo Economico. L’Osservatorio avrà il compito di verificare gli effetti della regolazione delle aperture domenicali e festive prevista dalle legge e sarà composto da dieci membri (quattro funzionari del Mise, due rappresentanti delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, due rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative e due rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori maggiormente rappresentative”.




Turismo, crescita a due cifre: +11% i pernottamenti e +13,3% di arrivi sul 2016

Bergamo e la sua provincia prendono sempre più quota in termini turistici. Con una crescita dell’11,1% di pernottamenti e del 13,3% di arrivi rispetto al 2016, il 2017 conferma un risultato al di
sopra della media lombarda e nazionale e il consolidamento del trend iniziato negli ultimi anni. A ciò si affianca la consapevolezza che il turismo è diventato un segmento in espansione e una
opportunità su cui puntare e investire.
L’analisi dei flussi e dell’evoluzione turistica del territorio sono presentati nel Rapporto annuale elaborato dall’Osservatorio turistico del servizio Turismo e Cultura della Provincia di Bergamo, che
si avvale della forte collaborazione degli operatori intervistati e dei dati provenienti dalle strutture ricettive, culturali e Infopoint.
Un turismo, quello bergamasco, sempre più internazionale, anche grazie alla vicinanza dello scalo aeroportuale di Orio al Serio, caratterizzato ancora tuttavia dalla brevità della permanenza media
attorno a 1,8 giorni nel settore alberghiero e 2,3 nell’extralberghiero, in linea di tendenza con quanto succede a livello mondiale. Con 2.294.624 presenze e 1.201.437 arrivi, il 2017 si è quindi chiuso con un brillante risultato per il turismo nella Bergamasca, imputabile anche alla buona strutturazione del comparto.
“Alla soddisfazione di constatare, anche per il 2017, il consolidamento del dato positivo relativo ai flussi turistici che registra un ottimo +11,1% di pernottamenti ed un +13,3% di arrivi rispetto al
2016, si affianca la consapevolezza che il turismo rappresenti sempre più per la nostra intera provincia un segmento in espansione anche in termini di capacità ricettiva ed è dunque una voce
sempre più importante del P.I.L. della nostra provincia – afferma il presidente della Provincia Matteo Rossi – . In particolare è il dato dei turisti stranieri (in continuo e costante aumento) che ci
deve far riflettere poiché ci sono ancora diversi mercati emergenti di assoluto interesse che nei prossimi anni ci potrebbero dare ulteriori soddisfazioni. Sta a noi continuare a raccogliere la sfida
lungo tre direzioni: fare rete sui territori e fra i territori consolidando in modo capillare l’attività di programmazione condivisa per far emergere le numerose reticolarità della nostra offerta
territoriale; aumentare e diversificare la capacità ricettiva per andare incontro alle diverse esigenze dei turisti italiani e stranieri; ma soprattutto, nell’ottica di un turismo esperienziale che
porta con sé la voglia di ampliare le proprie conoscenze, approfondire la cultura e la tradizione del luogo e immergersi a pieno nella vita degli abitanti e nelle loro abitudini quotidiane, dobbiamo
diventare un territorio accogliente a 360 gradi, coinvolgendo sempre più la popolazione bergamasca nel raccontare una storia e far vivere un’emozione a chi decide di venire nel nostro
splendido territorio”.
Crescono sul 2016 sia i pernottamenti di turisti italiani con +9,1% sul 2016 e di turisti stranieri con +14%, un aumento a due cifre che si era solo registrato nel 2015, l’anno di svolgimento
dell’esposizione Universale, il grande evento di richiamo internazionale che ha fatto balzare in alto i grafici delle presenze turistiche in mezza Lombardia. Le presenze straniere aumentano in modo
progressivo e lineare negli ultimi dieci anni fino ad arrivare a +72,75, passando da 560.947 nel 2007 a 983.813 nel 2017.
Tra i paesi di provenienza, anche nel 2017 la Germania si assesta al primo posto con il 7,9% del totale delle presenze, seguita dalla Spagna, dalla Francia, dal Regno Unito e dalla Polonia ai primi cinque posti.
Tra i paesi che cominciano ad affacciarsi in modo significativo, i Paesi dell’Est Europa tra cui spiccano la Russia, la Polonia e la Romania. Eccellente la performance della Città di Bergamo che
registra un incremento di pernottamenti pari al 20,1% e di arrivi del 22,6%, così come buoni i risultati della “Grande Bergamo” e delle “Terre del Vescovado”, con presenze totali del +12,0% sul
2016, tre ambiti che giovano della prossimità dell’Aeroporto che eleva la Spagna (che esprime un turismo legato alle città d’arte) a primo Paese di provenienza di turisti in termini di pernottamenti,
strappando il primato alla Germania.
Ottimo anche l’incremento delle presenze dei turisti russi,+44,9% sul 2016, e il numero di accessi (pari a 27.751) agli Infopoint di Orio al Serio, di Bergamo Bassa e di Bergamo Alta, di viaggiatori
provenienti dall’Est Europa. L’analisi per singolo ambito turistico evidenzia come Bergamo città e l’Alto Sebino abbiano fatto registrare gli aumenti più consistenti in termini di presenze: Bergamo con +20,1 e Alto Sebino con +19,6%. Si conferma il trend positivo in termini di pernottamenti delle Orobie che ha avuto inizio qualche anno fa, dopo un periodo di contrazione, e che si manifesta in modo marcato nei mesi estivi.
Da segnalare l’incremento anche delle presenze totali nella nostra provincia in strutture del segmento extralberghiero: +26,6% sul 2016 e +96,6% sul 2007, e dei posti letto nelle strutture
extralberghiere: +193 strutture per 435 posti letto in più nel 2017 rispetto al 2016.

                            




Rigenerazione urbana, Ascom ospita l’unica tappa lombarda del Roadshow Confcommercio

Ascom Confcommercio Bergamo ospita il 12 e 13 luglio la quarta tappa dell’evento nazionale “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, promosso dalla Delegazione Confcommercio presso l’Ue e dal Settore Urbanistica e Progettazione Urbana di Confcommercio Imprese per l’Italia. La tappa bergamasca è l’unica a livello lombardo.

L’iniziativa, che già toccato Roma, Rovereto e Perugia e che dopo la nostra città sarà a Lecce, è nata con lo scopo di rafforzare l’impegno della Confederazione sul tema del rilancio delle città, intese quali luoghi di produzione di valori economici, sociali e culturali.

I temi che verranno affrontati a Bergamo, nel corso dei due momenti di confronto e approfondimento, sono la rigenerazione degli spazi dismessi e il ruolo dell’Unione Europea per il rilancio delle città. Alla due giorni interverranno esperti del mondo accademico, imprenditori, nonché rappresentanti politici nazionali ed europei.

L’obiettivo è quello di promuovere il dibattito sui temi della rigenerazione urbana fra rappresentanti delle realtà di Confcommercio e delle istituzioni locali, nazionali ed europee, al fine di incoraggiare lo sviluppo di percorsi condivisi per il rilancio economico delle città, anche raccogliendo e diffondendo casi concreti di “buone pratiche”.

Il programma del 12 luglio “Spazi dismessi per rilanciare commercio e città”

Giovedì 12 luglio dalle 10.30 alle 17,30 è in programma il Laboratorio Nazionale sulla Rigenerazione Urbana dal tema “Spazi dismessi per rilanciare commercio e città”, promosso dal Settore Urbanistica e Progettazione Urbana di Confcommercio Imprese per l’Italia. Il Laboratorio intende incoraggiare lo scambio di idee tra le Confcommercio locali attraverso testimonianze concrete e stimolare la nascita di progetti di rigenerazione urbana, anche con l’ausilio di esperti che forniranno spunti di riflessione utili al dibattito e al confronto sul futuro delle nostre città.

Ad aprire i lavori il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini insieme al segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo, Maria Paola Esposito e all’incaricato per le Politiche Ue di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori.

La mattinata proseguirà con l’intervento di introduzione alla tematica delle aree dismesse nelle strategie integrate di rigenerazione a cura dell’assessore alla riqualificazione urbana del Comune di Bergamo, Francesco Valesini, che, partendo dall’analisi delle dinamiche del commercio in rapporto alla trasformazione della città, illustrerà le azioni intraprese dalla sua amministrazione per dotarsi di nuovi strumenti con cui affrontare i cambiamenti.

A seguire, il professore di Urbanistica Luca Tamini, del Politecnico di Milano, a partire dall’osservazione dei crescenti fenomeni di dismissione commerciale, parlerà del rilevante ruolo urbanistico che i servizi di prossimità e i contenitori dismessi possono svolgere per il perseguimento di una maggiore qualità della vita nelle città. A tale riguardo, illustrerà tre casi di studio riferiti alle città di Milano, Venezia e Bergamo.

Il pomeriggio, dedicato al tema della riattivazione degli spazi dismessi per la rivitalizzazione economica della città, si aprirà con l’intervento del direttore generale Sviluppo Economico Regione Lombardia, Paolo Mora, che illustrerà le più significative misure attivate nel corso della X Legislatura (2013-2018), soffermandosi sugli aspetti di metodo, sulle caratteristiche e sui risultati dell’esperienza regionale, non mancando di fornire altresì alcuni spunti sull’impostazione in corso dei programmi di attività per la prossima legislatura.

A seguire, l’intervento del professore di Marketing all’Università degli Studi di Milano, Luca Zanderighi, che, partendo dall’esame del fenomeno delle dismissioni commerciali e delle dinamiche evolutive del commercio, presenterà alcuni casi di buone pratiche nazionali e internazionali di rigenerazione degli spazi commerciali proponendo, infine, una “cassetta degli attrezzi” per una nuova urbanistica commerciale degli spazi e dei contenitori dismessi, in termini sia di politiche attive che di strumenti. A conclusione dei lavori, il dibattito finale.

Il programma del 13 luglio “Europa e Agenda per le Città”

Venerdì 13 luglio dalle 9.30 alle 13 è in programma una Tavola Rotonda, alla quale interverranno autorevoli esponenti del mondo politico, locale, nazionale ed europeo, curata dalla delegazione Confcommercio di Bruxelles, sul tema delle politiche e delle opportunità europee per il rilancio delle Città.

Dopo i saluti di benvenuto del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, del presidente di Camera di Commercio, Paolo Malvestiti, del direttore generale di Confcommercio – Imprese per l’Italia,Francesco Rivolta e del vicepresidente di Ascom Bergamo, Giorgio Beltrami, il dibattito vedrà la partecipazione di autorevoli esponenti politici nazionali ed europarlamentari. Alessandro Mattinzoli, assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia, Piero Fassino, membro del Comitato Europeo delle Regioni, Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea a Milano, Rossana Torri, project manager “OpenAgri” del Comune di Milano. Tra gli europarlamentari hanno confermato la presenza: Brando Benifei, Stefano Maullu,Angelo Ciocca, Massimiliano Salini e Daniele Viotti. Gli interventi saranno moderati da Alberto Marchiori, incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia.

Il Laboratorio Nazionale su Rigenerazione Urbana

Il Laboratorio Nazionale su Rigenerazione Urbana di Anci e Confcommercio rappresenta, dal maggio 2016, il luogo di confronto e di diffusione di buone pratiche fra i comuni e le sedi territoriali che, aderendo alla sperimentazione, hanno sottoscritto accordi locali per dar vita ad iniziative condivise allo scopo di rigenerare le città. Lo scopo è quello di incidere sugli strumenti urbanistici e sulle norme, introdurre misure di fiscalità di vantaggio, costituire partenariati per la redazione di progetti a valere sulle risorse nazionali o europee e formare professionalità specifiche. Nato dalla firma del Protocollo d’intesa nazionale tra Confcommercio e l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Laboratorio ha visto – negli anni – l’adesione alla sperimentazione di numerose città, che si sono confrontate, indagando i temi della rigenerazione urbana. Quest’anno si è entrati nella fase concreta della sperimentazione in cui sono protagoniste le città che hanno costituito i Laboratori locali, definito un programma di azioni di rigenerazione urbana e individuato possibili fonti di finanziamento.

Il roadshow Confcommercio “Dare Forma ai Fondi: partiamo dalle Città!”

In continuità con il roadshow 2017 intitolato “Dare forma ai fondi”, l’iniziativa attualmente in corso, “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, ha l’ambizione di permettere un salto di qualità nel livello di coinvolgimento delle realtà locali di Confcommercio sul tema delle opportunità e delle politiche europee per il rilancio delle Città. Per questo, su iniziativa dell’incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori, e della delegazione Confcommercio di Bruxelles, il road-show 2018 è stato organizzato congiuntamente al Settore Urbanistica della Confcommercio nazionale che, nell’ambito del Protocollo d’Intesa Confcommercio-ANCI del 2015, è da anni impegnato nella promozione di nuove pratiche di collaborazione (i Laboratori Urbani), a livello nazionale e locale, nell’ambito delle politiche urbane di rivivificazione dei centri urbani. Il roadshow 2018, iniziato con la prima tappa di Roma del 12 e 13 aprile, tocca tutti collegi elettorali europei italiani (Rovereto, 31 maggio e 1° giugno; Perugia, 28 giugno; Bergamo, 12 e 13 luglio; Lecce, 18 e 19 ottobre) per concludersi il 28 novembre 2018 a Bruxelles presso il Parlamento europeo.




Negozi sempre più digitali. Ascom presenta il bando che dà contributi

Vetrine intelligenti, scaffali multimediali, specchi e camerini che permettono di provare gli abiti presenti in negozio con un click senza togliere il proprio, e ancora tablet e smartphone trasformati in casse, sensori per contare il numero dei clienti, strumentazioni vocali per reperire la merce in magazzino. I negozi di vicinato hanno uno strumento prezioso in più per rinnovarsi. Da Regione Lombardia arriva il Bando “StorEvolution” che stanzia 9,5 milioni di euro per la concessione di contributi a fondo perduto per favorire l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese commerciali al dettaglio in sede fissa. Per presentare il bando e permettere ai commercianti di conoscere le opportunità offerte, Ascom Bergamo Confcommercio promuove un calendario di incontri sul territorio. Il primo si terrà ad Albino giovedì 5 luglio alle ore 20.30 alla sala consiliare del municipio di Piazza Libertà 1.  Il bando finanzierà a fondo perduto, fino al 50%, gli investimenti della singola impresa (investimento minimo 10mila euro) e sino al 60% gli investimenti di un’aggregazione di almeno sei imprese (investimento minimo 20mila euro). Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 12 di lunedì 10 settembre fino alle ore 12 di mercoledì 10 ottobre 2018. L’assegnazione del contributo avverrà sulla base di una procedura valutativa “a sportello” secondo l’ordine cronologico di invio telematico della richiesta fino ad esaurimento dei fondi. Saranno finanziate spese relative a soluzioni e sistemi digitali e lo sviluppo di servizi per il cliente e di costumer experience nel punto vendita; spese per l’acquisto di arredi e impianti (solo nel caso di ristrutturazioni totali del punto vendita), macchinari e attrezzature, hardware e software, oltre che per consulenze e servizi di formazione necessari alla realizzazione del progetto e finalizzati agli investimenti ammissibili. 
Ascom Bergamo è pronta ad assistere gli associati. Per ogni ulteriore chiarimento o informazione e per prenotare la presentazione della domanda i referenti sono: Giorgio Puppi – Innovazione e Digitalizzazione – 035.4120123 e Matteo Milesi – Fogalco – 035.4120210.

Il calendario degli incontri 

5/7 Albino – Sala consiliare Municipio, Piazza Libertà 1

9/7 Sant’Omobono Terme – sala Comunità Montana, Via Veneto 90

10/7 San Giovanni Bianco – sala polivalente Giupponi, Via Castelli 19

16/7 Olmo al Brembo- Infopoint (ex segheria Pianetti), Via Roma

17/7 Azzano San Paolo – Auditorium Scuole, via don Gonella 4

18/7 Treviglio – Auditorium centro civico culturale Largo Marinai d’Italia

19/7 Clusone – Auditorium scuole elementari, via Roma

23/7 Osio Sotto- Sede Ascom, Piazzetta don Gandossi 1

25/7 Romano di Lombardia, Sala di Palazzo Muratori via Giovanni Battista Rubini 19

26/7 Seriate- Sala consiliare Comune, Piazza Alebardi 1

*Gli incontri sono in programma nelle date indicate a partire dalle ore 20.30

 




Federottica, Afragoli confermato presidente nazionale

La due giorni di lavori che ha impegnato Federottica, prima con l’assemblea elettiva domenica 17 giugno e, successivamente, con la convocazione del primo nuovo consiglio direttivo di lunedì 18, hanno portato alla riconferma di Andrea Afragoli come presidente Federottica anche per il quinquennio 2018-2023. Un risultato maturato grazie al grande consenso raccolto in occasione delle votazioni in assemblea, risultando di gran lunga il più votato dai colleghi presenti, anche in rappresentanza delle associazioni provinciali aderenti a Federottica.
«Grazie davvero!», sono state le prime parole del presidente Afragoli. «Le attività da portare a termine sono tantissime e gli impegni enormi. Si costruisce in squadra, ma tutti devono partecipare a questa equipe per fare la differenza. Lavoreremo tutti insieme per i prossimi 5 anni per fare il bene della categoria».
Il primo Consiglio Direttivo ha, subito dopo, eletto i vicepresidenti Marco Benedetti (Nord Italia), Marco Lollini (Centro Italia) e il riconfermato Domenico Brigida (Sud e Isole). Barbara Venturi è stata nominata amministratore Federottica, mentre Stefano Bertani è stato confermato segretario generale.

La nuova giunta esecutiva – La nuova squadra che affiancherà il presidente Andrea Afragoli per i prossimi cinque anni è così composta: Marco Barajon, Marco Benedetti, Domenico Brigida, Paolo Carelli, Marco Lollini, Gabriella Pagani, Giuseppe Sicoli, Barbara Venturi e Renzo Zannardi. Sono state, inoltre, assegnate specifiche deleghe relative ad alcune tematiche, di interesse per la categoria, e che necessitano di una specifica gestione: Massimo Revelli, per i rapporti internazionali, Daniele Da Lan, per i rapporti con Certottica e Comitato Tecnico Anfao, Renzo Zannardi, per i rapporti relativi al tavolo interassociativo TiOptO, Gabriella Pagani e Luigi De Luca, per i rapporti con scuola e università.

A Paolo Carelli è stato affidato l’incarico di coordinatore nazionale per quanto concerne il Nomenclatore tariffario, mentre a Marco Barajon è andata la delega per le iniziative sociali.




Saldi al via domani, si spenderanno 230 euro a famiglia

È iniziato il conto alla rovescia per i saldi estivi, già scattati il 1°luglio in Sicilia e il 2 luglio in Basilicata. L’appuntamento con lo shopping d’occasione per i bergamaschi e tutto il resto d’Italia è per sabato 7 luglio.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo poco meno di 230 euro (227 euro per la precisione), per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro. La spesa media prevista a persona sfiora i cento euro, 98 euro per l’esattezza. Le vendite di fine stagione conquistano il 60 per cento delle famiglie: 15,6 milioni (su 25,9 ) sono pronte ad acquistare capi a prezzi d’occasione.

Dopo una stagione non esaltante dal punto di vista dei consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi c’è attesa per i saldi estivi che rappresentano un banco di prova, soprattutto per i negozi al dettaglio multimarca. “Con le bizze meteo, l’assortimento nei negozi è quanto mai ricco e le vendite di fine stagione si può dire coincidano quest’anno con l’inizio delle temperature estive- commenta Diego Pedrali, presidente del Gruppo abbigliamento, calzature e articoli sportivi e componente della giunta nazionale Federazione Moda Italia Confcommercio-. Le previsioni di spesa nella nostra provincia rispecchiano quelle nazionali”. I saldi, tenendo conto anche di previsioni di vendita pressoché in linea con quelle dell’anno scorso, continuano ad essere appetibili per i consumatori, nonostante la concorrenza dell’e-commerce e quella di chi non osserva la legge regionale, che nei trenta giorni antecedenti i saldi vieta promozioni e vendite scontate. “La violazione della normativa è sempre più frequente e il problema si trascina da anni- continua Pedrali-. Ora agli sms si sommano le mail dei siti di e-commerce e non sono mancati nemmeno cartelli nelle vetrine per segnalare, più o meno velatamente, promozioni in negozio. Servono maggiori controlli e azioni severe e tempestive. Federazione Moda Italia segnala da tempo il problema e invoca un intervento deciso da parte della Regione in materia”.

Le sanzioni per chi non rispetta la normativa sui saldi (Legge Regionale n.6 del 2 febbraio 2010) vanno dai 516 ai 3098 euro.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Ascom Confcommercio Bergamo ricorda alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

 




Dal 1°settembre arriva la carta d’identità per le case vacanza Soddisfazione degli albergatori

Giovanni Zambonelli

Case e appartamenti per vacanze dovranno essere identificate e censite.  Dal 1°settembre  in Lombardia entrerà in vigore l’obbligo del Cir, il Codice identificativo di riconoscimento che attesta che tutta la gestione è in regola, dall’avvio del percorso amministrativo di regolarizzazione con comunicazione di avvio attività al possesso delle credenziali di accesso al sistema per la gestione della trasmissione dei flussi turistici. Ai gestori è richiesta anche l’attivazione delle procedure per la segnalazione degli ospiti e il rispetto di tutte le regole e normative in materia fiscale, sanitaria e di sicurezza. Una volta ottenuto il “Codice” , esso dovrà essere indicato sugli annunci usati per pubblicizzare, promuovere e commercializzare l’offerta di case e appartamenti per affitti turistici. Il “bollino di garanzia”, come ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo, Lara Magoni, “è una sorta di codice fiscale a garanzia in primis degli utenti. Siamo tra le prime regioni d’Italia ad adottare la normativa per garantire concorrenza leale e legalità, a fronte della dilagante crescita di offerta turistica in particolare sulle piattaforme on line”. I dati evidenziano chiaramente la crescita degli alloggi destinati ad affitti turistici. Le case vacanza (Cav) in Bergamasca sono più di 650 ed offrono un totale di quasi 4mila posti letto. La Regione con il nuovo Codice intende porre ordine e censire l’offerta di case vacanze, introducendo una più stretta regolamentazione del settore. Il Cir è accolto con soddisfazione dagli albergatori, che da anni invocano maggiore controllo su case vacanza e appartamenti. Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo e alla guida del Gruppo Albergatori sottolinea: “Tutti devono operare seguendo regole simili. Il provvedimento va a colmare un limbo normativo. La concorrenza nel libero mercato è sacrosanta, ma a parità di condizioni e di obblighi da rispettare”.  Negli ultimi anni le strutture tradizionali hanno dovuto fare i conti col proliferare della ricettività extralberghiera, promossa attraverso le principali piattaforme web: “La concorrenza, con la crescita esponenziale di questa tipologia di offerta negli ultimi anni, ci ha messo in difficoltà. La normativa regionale mette ora al centro la legalità, a vantaggio di tutti. Il provvedimento porta benefici soprattutto per i clienti, che si vedranno finalmente garantiti standard di qualità, certezza dei servizi, condizioni di sicurezza”.




L’aeroporto di Orio si prepara a conquistare i turisti cinesi

L’Aeroporto di Milano Bergamo intende presentarsi al mercato cinese come porta d’accesso per il Nord Italia per voli charter diretti dalle principali città cinesi, grazie alla Certificazione Welcome Chinese, prestigioso riconoscimento governativo, che permette alle sole strutture così riconosciute di entrare nel mercato cinese in modo diretto attraverso il sostegno della China Tourism Academy, Ente del Ministero della Cultura e del Turismo Cinese, che ne supporta il programma e offre particolari benefit di accredito presso i più importanti tour operator cinesi, in collaborazione con China Central Television (CCTV), rete televisiva nazionale, China Union Pay, unico circuito di carte di credito emesso in Cina.
La Certificazione Welcome Chinese dedicata al turismo cinese outbound è preposta alla promozione degli standard dei servizi per facilitare gli operatori turistici a comprendere meglio le esigenze dei turisti cinesi, permettendo quindi di avere un’esperienza di viaggio migliore.
In quest’ottica l’Aeroporto di Milano Bergamo sta attuando i relativi servizi: segnaletica dedicata all’interno del terminal, pagamento con carta credito Unionpay presso i negozi dello scalo,  traduzione dei menù in formato digitale presso i relativi punti di ristorazione, website in cinese e free wifi.
La Certificazione si inserisce anche nell’ambito della strategica promozione in atto per il 2018 Anno del Turismo EuropaCina, che vede coinvolti le maggiori aziende europee e i leader cinesi operanti nel settore turistico, come Tencent, Citrip, Tuniu, Fliggy, Mafengwo.
“L’Aeroporto di Milano Bergamo si è predisposto rapidamente a una forma di accoglienza a 360 gradi degli amici cinesi, che, in attesa di voli diretti, utilizzano vantaggiosamente i voli in concidenza con gli hub europei collegati al nostro scalo – dichiara Emilio Bellingardi, direttore generale di SACBO, società di gestione aeroportuale – La certificazione Welcome
Chinese è una forma di garanzia per la migliore accoglienza dei passeggeri di lingua cinese e un invito a scegliere il nostro scalo come porta di accesso all’area milanese e del nord Italia”.
“Siamo onorati di accogliere l’Aeroporto di Milano Bergamo tra i nostri partner e di presentare al mercato cinese un nuovo punto di accesso all’Italia con voli diretti charter in maniera coerente con la promozione per l’Anno del Turismo EuropaCina che stiamo portando avanti – ha dichiarato Jacopo Sertoli, Presidente di Welcome Chinese – La certificazione consente all’aeroporto di realizzare un ulteriore e fondamentale passo in avanti nel rafforzamento del legame di accoglienza tra l’hinterland Milanese e l’est Lombardia i tanti e nuovi turisti cinesi in arrivo.”.




Sul Sentierone torna BergamoIncontra, tre giorni di convivialità, cultura e amicizia

Sul tema della manifestazione offriranno il proprio contributo i seguenti ospiti: Luca Doninelli, Gemma Capra, Matteo Bonanni, Melissa Schilling, Marilena Chessa, don Claudio Burgio, Ingrid Cicolari Lucio Cassia, Patrizia Graziani, Giangi Milesi, Daniele Rocchetti, Daniele Bellasio, Jun Choi, Maurizio Lupi, Giorgio Gori e Francesco Seghezzi.
L’inaugurazione si svolgerà venerdì 29 giugno alle ore 17.30 al Quadriportico del Sentierone.
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Il programma

 

 




A Castro ritorna Festambientelaghi

Si apre a Castro, sul Lago d’Iseo, Festambientelaghi, la sagra gourmet promossa da Legambiente Alto Sebino che porta in piazza ricette di alta ristorazione. L’appuntamento per questa nuova edizione – la 9^ – è fino a domenica 1 luglio all’area feste sul lungolago. La rassegna è unica nel panorama delle sagre bergamasche. Non aspettatevi quindi le proposte tradizionali. I piatti sono ricercati, preparati con materie prime di qualità e presentati con la cura di un ristorante stellato. Con due benefit: un costo contenuto e lo scenario suggestivo del lago. Quest’anno in carta spiccano gli gnocchi con fonduta al Blù di Endine, gli spaghetti alle sarde e finocchietto, il merluzzo in guazzetto, il rollè di coniglio agli spinaci e uvetta, il branzino al pesto di agrumi, le grigliate, i taglieri di formaggi della Val Palot e della Val Camonica. E c’è una grande novità, ‘l’oro nero degli Zar’, in collaborazione con Agroittica Lombarda, sono proposti due piatti a base di caviale e storione, un menù principesco ad un prezzo da sagra. Non mancano proposte vegetariane e vegane. E per chi desidera fare un aperitivo o una cena veloce c’è una ricca lista con proposte di street food.  La festa si basa su “concept” irrinunciabile per l’associazione ambientalista: bandita la plastica e tutti i detersivi industriali, le tavole sono allestite con tovaglie e tovaglioli di cotone, i piatti sono in ceramica, i bicchieri di vetro, le stoviglie in metallo e si utilizza l’’acqua del sindaco’. Per il settimo anno consecutivo, la manifestazione ospita Goletta dei Laghi 2018, la campagna di monitoraggio delle acque di balneazione per la tutela e la valorizzazione degli ecosistemi lacustri in Italia. In programma anche visite naturalistiche guidate nei dintorni.
Anche questa edizione conferma lo spirito solidale: la sagra rinnova il sostegno all’Associazione Angelman, onlus bergamasca che raccoglie fondi per sostenere la ricerca scientifica sulla Sindrome di Angelman. Per ogni commensale 1 euro del coperto verrà destinato a finanziare la borsa di studio di una giovane ricercatrice bergamasca all’Erasmus MC di Rotterdam in Olanda. Alla manifestazione sono legati il recupero e la valorizzazione del “Parco della gola del Tinazzo”, un’area naturale situata a Castro che fa parte delle aree protette di Legambiente Lombardia. Lo scopo è fare conoscere il parco e lo stato di avanzamento dei lavori, coinvolgere amici e simpatizzanti e raccogliere ifondi necessari per renderlo sempre più bello e fruibile.