Gelateria Franca, trent’anni di dolcezza ad Albino

La Gelateria Franca festeggia trent’anni di dolcezza. La storica insegna, punto di riferimento per una pausa all’insegna del gusto ad Albino, nasce infatti nel 1988, quando il maestro gelataio Giovanni Cornalba, forte di una tradizione di famiglia che dura dagli anni Cinquanta, decide di aprire un punto vendita. Nel 2002 il testimone passa ai quattro cugini Martinelli, che portano nel locale esperienze e competenze diverse: Mirko, chef si occupa della cucina, Massimo del bar e cocktail, Giuliana di allestimento vetrine e creazione cesti e Daniela di tutto ciò che amministrazione e gestione del personale richiedono. Il locale fa sempre le ore piccole,  non va mai in vacanza e si trasforma di continuo nel corso della giornata. Si parte la mattina presto con le colazioni e si abbassa la saracinesca a tarda ora. Il buongiorno inizia con il piede giusto con una selezione di brioches, torte e pasticceria. A mezzogiorno i menù di lavoro rispondono alle più svariate esigenze: dal menù light ad una colazione di lavoro espressa, ma completa. Il tocco da chef è evidente nel menù: spaghetti allo scoglio, gnocchi e pasta fatti in casa, riso venere e gamberi, insalate di farro e orzo e un’ampia scelta di secondi di terra e di mare.
La lista delle coppe proposte dalla Gelateria Franca è chilometrica e può contare su una scelta di oltre cento varianti, con tanto di mise en place dedicata: la Coppa Caraibi viene servita in una ciotola a forma di pappagallo, quella che celebra Verona ha la forma dell’Arena, e via dicendo. In carta, dieci versioni di “affogati”, dal caffè al cioccolato alla frutta, e c’è davvero l’imbarazzo della scelta per la salsa golosa da abbinare a una coppa leggera allo yogurt. Crepes, centrifughe ed estratti di frutta completano l’offerta. Da non perdere tra i gelati, anche da asporto o in cono e coppetta, il gusto che celebra i trent’anni di attività: fiordilatte al caramello e banana. Il locale è un indirizzo ideale anche per un aperitivo, abbinato a finger-food e stuzzichini, e per un cocktail dopo cena. 
Con la bella stagione il giardinetto rappresenta una piccola oasi, mentre è sempre disponibile, anche per la realizzazione di eventi e feste, la splendida terrazza, inaugurata nel 2016. 

 

(*Nella foto lo staff al completo. Sul divano partendo da sinistra il fondatore Gianni Cornalba, Mirko Martinelli (chef), Giuliana e Daniela Ruffini (socie e sorelle). Il quarto socio,  Massimo Martinelli è in piedi a destra. Sulla sinistra, in piedi,  Sergio Pezzoli, che cura la produzione di gelato, con la moglie Lauretta Cornalba).




Donizetti Night, conto alla rovescia per la nuova edizione del 16 giugno

Grande attesa per la nuova edizione, sabato 16 giugno (dalle ore 18.30 a notte fonda), della Donizetti Night, la notte bergamasca dedicata al compositore che rivivrà con parole, immagini e colori ispirati alle sue opere, animando le strade, i chiostri e le piazze di Bergamo. È la quarta edizione della felice iniziativa (per la seconda volta in Città Bassa), dedicata alla conoscenza e alla diffusione delle opere e della vita dell’artista orobico: da piazzetta Santo Spirito a Largo Rezzara – attorno al teatro Donizetti chiuso per restauri – si svolgeranno gli appuntamenti in programma per “risvegliare” in città l’orgoglio verso l’arte del musicista conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Tantissimi i professionisti e i tecnici – alcuni già a lavoro da mesi sul progetto ideato da Francesco Micheli, direttore artistico del festival Donizetti Opera – che saranno impegnati in 21 palcoscenici diversi allestiti per ospitare circa 80 appuntamenti fra musica, parole e danza: questi i primi numeri che caratterizzano l’edizione 2018 della manifestazione che ha come sponsor ABenergie: “la luce della Donizetti Night”.
La programmazione si articola in tre macro aree tematiche: “Donizetti da salotto” per la zona di piazzetta Santo Spirito/via Tasso; “Donizetti da favola” per i più piccoli ma non solo, attorno al cantiere del Teatro Donizetti e in piazza Dante;“Donizetti da strada” da via Vittorio Emanuele a largo Rezzara, per la programmazione più “pop”, innovativa e sperimentale.
Novità nella zona del cantiere del Teatro Donizetti: in piazza Cavour, intorno al monumento a Gaetano Donizetti, sarà allestita la Donizetti Beach, a cura di Alice Benazzi e Paola Rivolta, dove si desidera raccontare in maniera fiabesca la dimensione umana di Gaetano Donizetti: come il compositore ha reso immortali personaggi della storia attraverso la musica, il linguaggio popolare della Night cerca di portare i giovani vicino al monumento a lui dedicato e alla sua dimensione terrena, per salpare su un mare di grande immaginazione tra le note delle opere che compiono duecento anni. La stessa colonna sonora sarà alla base di “Donizetti Live Panting”, progetto di Pigmenti con due artisti di fama internazionale, Nemo’s e Luogo Comune, che trasformeranno la recinzione del cantiere in una grande tela dedicata alle opere donizettiane.
Sul Sentierone, già da venerdì 15 giugno alle 18, tornano il Donizetti Spriss e l’“Isola del gusto” promossa dalla Fondazione Teatro Donizetti in collaborazione con il DUC di Bergamo, ASCOM e Confesercenti che, in postazioni create per l’occasione, proporranno specialità gastronomiche ispirate a Donizetti o al territorio.
L’edizione 2018 sarà caratterizzata da tre appuntamenti, in cima a una lista ideale degli eventi da non perdere. Primo in ordine cronologico è Dante da camera: l’Inferno in salotto, in scena alle 20.30 nella Corte della Biblioteca Caversazzi, spettacolo con drammaturgia e testi del direttore scientifico della Fondazione Paolo Fabbri e con versi di Dante Alighieri. Firma la regia l’attore bergamasco Maurizio Donadoni che torna in coppia con Fabbri per vestire i panni di Alighiero Dantone, declinazione del Sommo poeta, affiancato dallo stesso musicologo nel ruolo di Virgil Smith. Con loro il baritono Bruno Taddia – fra i più applauditi interpreti del Donizetti Opera 2016 nel ruolo di Olivo nell’opera Olivo e Pasquale – che sarà il Satanasso melomane. Al pianoforte Andrea Corazziari eseguirà musiche di Giuseppe Balducci, Gaetano Donizetti, Adauto Gaggi, Liszt Ferenc e Gioachino Rossini; i costumi sono a cura della Scuola di moda “Fashion Atelier” di Bergamo con il coordinamento artistico di Jana Grossmann.
Alle 21.30, al Palazzo della Provincia, la produzione della Fondazione Teatro Donizetti, in collaborazione con il Conservatorio cittadino, dell’opera comica in un atto Rita, composta da Donizetti nel 1840 su versi di Gustave Vaëz. Sul podio dell’Orchestra del Conservatorio salirà Roberto Frattini, Francesca Longa sarà Rita, Luigi Albani sarà Beppe, Giorgio Valerio Gasparo e come narratore interverrà Pietro Ghislandi che, con lo stesso Frattini, cura l’adattamento dei dialoghi di questa produzione. La regia è affidata a Luis Ernesto Doñas del Gruppo Regia di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, importante progetto di studio e avviamento al palcoscenico realizzato dal teatro della Capitale.
Alle 22.30 l’opera-concerto Donizetti Tudor, arie e abiti per le regine inglesi, un inedito viaggio musicale in cui si intrecciano le vicende delle regine Tudor – Elisabetta I, Anna Bolena, Maria Stuarda – protagoniste immortali di molte opere di Donizetti. Lo spettacolo è ideato da Francesco Micheli per il palcoscenico principale della Donizetti Night, in viale Roma (Torre dei Caduti) con la scenografia naturale di Città Alta. Per questa occasione così importante, il direttore artistico del festival Donizetti Opera ha voluto al suo fianco una famosa imprenditrice di moda bergamasca, Tiziana Fausti, che selezionerà gli abiti di scena dei tre soprani protagonisti, attingendo alla propria collezione attuale e all’archivio che comprende meravigliosi pezzi vintage da collezione. Gli abiti scelti da Tiziana Fausti si alterneranno con i costumi di scena di ispirazione elisabettiana disegnati da Cinzia Mascheroni – responsabile della sartoria del Donizetti – grazie ai quali si svilupperà questo percorso fra potere, amori e moda. Protagoniste vocali dei celebri personaggi donizettiani saranno Sonia Ciani (Elisabetta), Angela Nisi (Maria Stuarda e Giovanna Seymour) e Marta Torbidoni (Anna Bolena), guidate in scena dalla narrazione dello stesso Francesco Micheli, con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali diretta da Michele Spotti.
 Oltre ai tre appuntamenti caratterizzanti l’edizione 2018, il pubblico potrà assistere a decine di spettacoli disseminati lungo le tre aree tematiche. Sarà la parata inaugurale – che prenderà il via da Piazzetta Santo Spirito alle ore 19 – della Banda musicale “Don Guerino Caproni” di Carrobbio degli Angeli diretta da Silvano Brusetti a dare inizio alla Donizetti Night.
 Nella zona “Donizetti da salotto” saranno protagonisti gli allievi di Conservatorio Donizetti, la Corale Santa Maria Annunziata di Serina, l’Ensemble Matteo Salvi, il Gruppo strumentale femminile, il Donizetti Opera Ensemble, il soprano Kremena Dilcheva e il tenore Luca Bodini. Il Quintetto di fiati “Orobie” sarà impegnato con Bernardino Zappa e il soprano Holly Czolacz nello spettacolo “Il volo del Gufo”, piccola anticipazione del prossimo festival Donizetti Opera. E ancora le melodie donizettiane per glassarmonica con Sasha e Sebastian Reckert, i Solisti di Achrome Ensemble, il Fabrizio Garofoli Trio e l’organo di Simone Vebber per un originale concerto basato sui suggerimenti del pubblico.
Nella zona “Donizetti da favola” protagonisti saranno Gli Harmonici, i Piccoli Musici, il Coro degli studenti del Liceo Musicale Statale “Secco Suardo” di Bergamo; a piazza Dante – nuovo spazio del 2018, immaginaria fiera d’epoca – Opera Guitta, spettacolo scritto e diretto da Antonio Vergamini, con Nicanor Cancellieri, Irene Geninatti Chiolero, Franca Pampaloni, in collaborazione con Mirabilia Festival e Spazio Circo Bergamo e in collaborazione con il Théâtre de Colombier. In programma anche l’Elisir d’a ore con I Burattini di Daniele Cortesi, Maté Teatro con uno spettacolo realizzato grazie ai commercianti di via San Michele e il TTB Teatro Tascabile Bergamo che stupirà il pubblico con una versione originale la Night del loro celebre “Valzer”, questa volta basato sulle pagine del compositore cittadino.
Nel tratto “Donizetti da strada” si potrà assistere al concerto in tre parti – in una scenografia che certamente stupirà il pubblico – offerto da SACBO e BGY BIS International Services “Donizetti Nightfly: Rock”, “Donizetti Nightfly: Pop” e “Donizetti Nightfly: Dance” i cui protagonisti saranno gli allievi e i docenti della IMA Italian Music Academy; unica eccezione “extra-donizettiana” sarà il balletto d’azione di Monica Casadei Il barbiere di Siviglia su musiche di Gioachino Rossini nell’anno del 150° anniversario della morte del compositore pesarese, omaggiato in tutta la programmazione dell’anno; NicoNote propone “Donizetti Limbo Session”, il Quartetto Kaosmos “GaetanTime”. In Largo Rezzara si alterneranno i Knobs e le loro sessioni “Donizetti Rave” e “Donizetti Disco” con programmi di musica elettronica dal vivo ispirata a temi donizettiani con il Soncino Percussion Ensemble (“Drummin’ Gaetano”) e con DJ’Tano (Donizetti Dj).
Prima dell’inizio della Donizetti Night, dalle 18 alle 20, al Bar del Parco Suardi si potrà partecipare a “Aperitivo con delitto a tema donizettiano”, di e con Fabiano Facchetti e Teatro Lavori in Corso, con il soprano Luana Lombardi e Giulio Marazia al pianoforte.
La Donizetti Night ospiterà anche degli eventi continuativi come la mostra-laboratorio “Udite, udite, o rustici!”, esposizione dei costumi realizzati dagli allievi della Scuola di Moda Fashion Atelier di Bergamo, con il coordinamento artistico di Jana Grossmann e dei bozzetti realizzati dagli studenti del liceo Artistico Fantoni in una messa in scena pensata da Eleonora Moro con gli studenti del Liceo Sarpi. In piazza Dante ci sarà il Ludobus della Cooperativa Sottosopra e il Truccabimbi del Magico mondo di Mari. Davanti Palazzo Frizzoni “Il fondale degli Angeli”: Angelo Sala e Angelo Andreoli insieme agli studenti del Liceo Artistico “Andrea Fantoni” dipingeranno fondali d’opera. In Largo Gavazzeni ci sarà anche spazio per le maschere di Franz Cancelli con “In carrozza con Gaetano”.
Il pubblico sarà quindi libero di muoversi creando il proprio percorso fra cortili e palcoscenici, guidato dalla mappa in distribuzione durante la serata e grazie al supporto di un gruppo di volontari riconoscibili grazie all’ormai immancabile t-shirt gialla con il ritratto 2018 di Gaetano, acquistabile presso lo spazio di via Tasso 77 e presso la biglietteria ai Propilei di Porta Nuova. I luoghi numerati potranno essere individuati anche grazie alla segnaletica caratterizzata dai colori giallo e rosso che marcheranno in vari modi l’intero percorso.
Durante la Donizetti Night sarà anche possibile acquistare i biglietti per il festival Donizetti Opera con lo sconto del 10%.
 
Il calendario dettagliato degli eventi è disponibile su donizetti.org.
 
Sino al 15 giugno, i biglietti per i tre spettacoli a pagamento possono essere acquistati in prevendita presso la biglietteria dei Propilei di Porta Nuova e online su VivaTicket. Durante la Donizetti Night la biglietteria sarà sempre funzionante; i biglietti per Dante da camera: l’Inferno in salotto potranno essere acquistati anche presso la Biblioteca Caversazzi e quelli per Rita presso il Palazzo della Provincia.
biglietteria e informazioni
Per informazioni e dettagli sugli spettacoli:
T. 035.41 60 601 / 602 / 603 – biglietteriateatro@comune.bg. it
T. 035.41 60 681 oppure www.donizetti.org / info@donizetti.org
da martedì a sabato, ore 13-20; domenica ore 14-15:30 (solo nelle domeniche di spettacolo).

(*la foto in apertura è di Gianfranco Rota)




No all’aumento dell’Iva, la parola di Di Maio all’assemblea Confcommercio

Luigi Di Maio all’assemblea di Confcommercio

“Dò la mia parola che l’Iva non aumenterà e che le clausole di salvaguardia saranno disinnescate”.  Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche sociali, ha scelto l’Assemblea annuale di Confcommercio, svoltasi oggi, 7 giugno a Roma, per l’annuncio tanto atteso da migliaia di imprenditori del terziario. E’ stata la sua prima uscita pubblica dopo la formazione del nuovo Governo, e il numero uno del Movimento Cinque Stelle ne ha approfittato per spiegare prima di tutto che l’unione dei due dicasteri sotto la sua responsabilità sta a significare che “è finita l’epoca del datore di lavoro contro il dipendente e che esiste una ricetta per far decollare le imprese che creano lavoro e sviluppo:  lasciarle in pace. Leggi come quelle per la semplificazione hanno soltanto complicato la vita degli imprenditori, deve cambiare la cultura di fare le leggi”. “Spesometro, redditometro, split payment hanno reso schiavo chi crea lavoro di una serie di adempimenti burocratici che costano decine di miliardi e 100 giorni l’anno. Se troveremo i fondi incroceremo le banche dati e invertiremo l’onere della prova: siete tutti onesti – ha proseguito Di Maio rivolgendosi alla platea – fino a prova contraria”. Passando a parlare di infrastrutture, il ministro ha detto che “ci lavoreremo tantissimo, non siamo il governo del No, ma va chiarito che non abbiamo bisogno di nuove leggi, piuttosto di semplificare il codice degli appalti. Secondo noi è importante il valore dell’esempio: se le istituzioni si comportano in modo corretto ed etico, così fanno i cittadini”. Quanto invece al salario minimo, “per le professioni in cui vige la contrattazione nazionale – ha detto Di Maio -vale quest’ultima, mentre per le altre, come è il caso dei riders, serve il salario minimo in attesa di mettere in piedi una contrattazione nazionale”. Per quanto riguarda poi il capitolo Innovazione, ” va sempre di più semplificato l’accesso a Impresa 4.0. Sarò sempre a disposizione – ha detto il leader dei Cinquestelle – per agevole e semplificare l’accesso agli incentivi e ai meccanismi di sgravio per le imprese”. Detto sulla scuola che “occorre rimettere in piedi i vecchi istituti tecnici e commerciali”, Di Maio ha concluso sottolineando che “dobbiamo ricontrattare a livello europeo alcune condizioni che l’Italia non può più adempiere, anche dicendo alcuni no. Non serve la clava, ma se non c’è interesse per gli italiani fermiamoci un attimo come è stato fatto per altri Paesi europei”.

La relazione del presidente Confcommercio Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli
“Serve maggiore responsabilità per un Paese vulnerabile ma coraggioso come l’Italia”

La relazione annuale di Carlo Sangalli

Serve “una responsabilità comune ed urgente, perché gravi ed urgenti restano le questioni aperte a livello europeo e nell’agenda del nostro Paese”. Così il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in apertura della sua relazione all’Assemblea Generale della Confederazione a Roma. L’Europa, appunto, per cominciare. A proposito della quale la scelta non è tra “meno o più Europa, ma per un’Europa migliore, cioè più prossima ai cittadini, più amica delle imprese”, ha detto Sangalli, che invece ha definito l’Italia “vulnerabile e coraggiosa al tempo stesso”. Vulnerabile per effetto dell’alto livello del debito pubblico, per l’eccesso di pressione fiscale e di burocrazia, per la consuetudine a interpretare le regole piuttosto che a rispettarle, per una logistica sottovalutata nelle sue potenzialità e maltrattata nella sua governance. Sono, questi ultimi, “i principali nodi che strozzano la ripresa ogni volta che sta per prendere fiato”. Una ripresa, ha sottolineato il presidente di Confcommercio, “insufficiente per ossigenare l’economia perché talmente esigua da restare nel recinto delle statistiche e perché incapace di dare calore e fiducia alle attese di famiglie e imprese”. Bisogna al contrario “trasformare l’attuale ripresa in una crescita concreta e duratura, tra il 2 e il 2,5% annuo”, per “ricucire le crescenti distanze tra il Mezzogiorno e il resto del Paese”, “ridurre l’area della povertà assoluta”, “recuperare a una degna occupazione tanti italiani che l’hanno persa o che non l’hanno mai trovata”. Per raggiungere l’obiettivo, occorre “dare continuità ad un coraggioso cammino delle riforme”. Entrando nello specifico, Sangalli ha elencato le “condizioni necessarie per il blocco degli aumenti Iva”: flessibilità di bilancio, contenimento della spesa pubblica improduttiva, recupero di evasione ed elusione. Perché gli aumenti Iva, che nel nel 2019 sarebbero pari a circa 200 euro a testa per ogni italiano, “finirebbero per essere una beffa, oltre che la fine certa delle già modeste prospettive di ripresa”. Secondo il presidente di  Confcommercio, “alla base del ricorso ‘salvifico’ all’Iva, c’è un grave e diffuso pregiudizio nei confronti della domanda interna” e la battaglia contro gli aumenti è sì “una battaglia di Confcommercio”, ma anche “una battaglia a favore di tutto il Paese”. Insomma, “sull’Iva non si tratta e non si baratta!”. Oltre che vulnerabile, dicevamo, per Sangalli l’Italia è anche coraggiosa, come “gli imprenditori, che continuano nonostante tutto a creare nuova occupazione, che non mollano nonostante un accesso al credito sempre difficile, che non desistono nonostante una burocrazia asfissiante, che ogni giorno fanno impresa anche in zone dove illegalità e criminalità minano le fondamenta delle comunità”. Sono imprenditori, quelli associati a Confcommercio, che lavorano anche per il bene comune, per i quali “la barca del Paese è prima di tutto la nostra”. In questo quadro, ha sottolineato Sangalli “a noi, alle parti sociali, alle associazioni di rappresentanza delle imprese, va richiesto un supplemento di responsabilità”. Dobbiamo “mantenere la barra dritta, rinsaldare i tanti temi che ci uniscono, indicare un credibile e sostenibile cammino di riforma per la crescita del Paese”. Dopo la diagnosi, la prognosi. Per Confcommercio è ora di un “contratto per la crescita” in tre punti: lavoro, tasse, infrastrutture e innovazione. Sul primo, il lavoro, la Confederazione “riconosce certo l’utilità degli strumenti che mitigano gli effetti della povertà assoluta”, ma “la via maestra resta il reddito che viene dal lavoro. Lavoro dignitoso e salario giusto”. Qui si inserisce il tema del “salario minimo”, a proposito del quale, ha detto Sangalli, “abbiamo la preoccupazione che finisca per disperdere un patrimonio di relazioni e traguardi ottenuti. C’è in gioco la consolidata storia di contrattazione collettiva del nostro Paese”. Anche per questo “serve pesare la rappresentanza, valorizzando i contratti più diffusi e rappresentativi, in grado di razionalizzare e migliorare la stessa spesa sanitaria e previdenziale” e “dobbiamo pensare alla cittadinanza economica e sociale del mondo delle nuove professioni”. Sempre in tema di lavoro, occorre “mettere a sistema i servizi più efficienti per il lavoro e le politiche attive” e sono necessari “investimenti in formazione continua ed alleggerendo il cuneo fiscale sul costo del lavoro”. Sangalli ha quindi definito “utile” la proposta contenuta nel Contratto di governo per uno “strumento” digitale  semplice e chiaro che sopperisca all’eliminazione dei voucher, mentre anche sul tema della sicurezza sul lavoro servono riforme semplici e concrete per “una prevenzione concreta e non burocratica”. Al secondo punto del “contratto” di Confcommercio c’è il sistema fiscale: per un percorso concreto e paziente di riordino, semplificazione e soprattutto riduzione della tassazione, le precondizioni sono “recupero dell’evasione e dell’elusione, e una coraggiosa spending review”. Non è possibile, per Sangalli, che “contro le nostre imprese ci sia anche il pressing serrato delle tasse locali con il tridente d’attacco IMU-TASI-TARI”. Il presidente di Confcommercio ha quindi proposto di “mettere mano anche alla tassazione locale, con una local tax, unica, certa e semplice” e ha invocato “risposte immediate” come “la deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali” e “il riporto delle perdite per le oltre due milioni di piccole imprese in regime di cassa” e “la web tax”. Il terzo e ultimo punto del contratto riguarda le infrastrutture e l’accessibilità: per il presidente di Confcommercio è fondamentale “connettere l’Italia” tramite “una rete di accessibilità, di competitività e di innovazione” partendo dal piano “Impresa 4.0”. Innovazione significa anche “rendere più efficace la pubblica amministrazione, anche permettendo che alle gare pubbliche possano partecipare le pmi”, “semplificare le grandi opere pubbliche”, “investire nelle autostrade del mare”. Sempre a proposito di infrastrutture, Sangalli ha chiesto di rilanciare in Europa la richiesta di scorporare gli investimenti essenziali dal computo del deficit, nel contempo “utilizzando meglio i fondi europei già disponibili”. Si tratta di temi -infrastrutture, innovazione, accessibilità – sui quali “si gioca il futuro dei territori e quindi anche la sfida del turismo”. Per quest’ultimo settore il presidente di Confcommercio ha chiesto “decisioni tempestive”, dal recepimento della direttiva sui pacchetti di viaggio e i servizi turistici  al contrasto dell’abusivismo, fino al tema delle concessioni demaniali, invocando “regole chiare” e “rispetto del lavoro di tanti imprenditori e tante famiglie”. Sangalli ha quindi ricordato che Confcommercio ha da tempo investito “sulla cultura e la valorizzazione dei territori”, oltre che “sulla riqualificazione e la rigenerazione delle aree urbane” in una prospettiva in cui “commercio e attività del terziario ricuciono le città e i territori”, perché “le nostre imprese fanno parte fondamentale di quel capitale urbano che è il sedimentarsi di storie individuali e collettive”. Anche qui però servono “regole comuni e certe”, com’è il caso del commercio su aree pubbliche, così come “va fatta chiarezza sul futuro ambientale dei carburanti, senza demagogia ma tenendo presente la realtà vera delle imprese”. Confcommercio, ha concluso Sangalli, “è la casa del pluralismo commerciale e della libertà di fare impresa, è la rappresentanza dei luoghi dove non ci si arrende a sentirsi periferia, è la testa, il cuore e la passione dei suoi imprenditori, liberi e forti”. E che si sente parte di “un’Italia responsabile, che chiede a se stessa ogni volta più capacità, più tenacia, più passione. E’ la nostra Italia. L’Italia che vogliamo per i nostri figli”.

I numeri: il terziario, motore dell’economia nazionale
Pesa quasi il 40% dell’economia e sfiora il 47% dell’occupazione

L’economia italiana è sempre più terziarizzata: tra il 1995 e il 2017 la quota di valore aggiunto prodotta dai servizi di mercato dei settori di rappresentanza di Confcommercio – commercio, turismo, servizi, trasporti, professioni – è infatti aumentata dal 37,1% al 39,7%, mentre nello stesso periodo l’industria ha ridotto la sua incidenza dal 29,1% al 23,8%. In generale, il terziario di mercato vale ormai quasi il 40% del totale dell’economia e poco meno del 47% dell’occupazione. E’ quanto emerge dal rapporto “Il terziario di mercato, una lunga espansione che batte la crisi”, realizzato dall’Ufficio Studi Confcommercio e presentato in occasione dell’Assemblea generale della Confederazione. Si tratta di una tendenza confermata in modo ancor più evidente dal contributo che i servizi di mercato danno alla creazione di posti di lavoro. Sempre tra il 1995 e il 2017, infatti, la relativa quota di occupati è passata dal 37,4% al 46,9%, con un incremento complessivo di oltre 740mila occupati negli ultimi 3 anni, 50 mila dei quali nel solo nel commercio al dettaglio. Da parte sua, il contributo del manifatturiero si è ridimensionato dal 27,1% del 1995 al 21,7% del 2017, con 60mila posti in meno di lavoro nel triennio 2014-2017. Tra i molti dati contenuti nello studio spiccano poi un paio di novità da sottolineare: nei 23 anni presi in considerazione la nuova componente della rappresentanza di Confcommercio – le professioni – ha accresciuto il suo peso nel sistema economico, sempre in termini di valore aggiunto, passando dal 9,8% al 13%, mentre nel triennio di ripresa 2014-2017 è aumentata la produttività del commercio al dettaglio (+13,4%), realizzata con una crescita dell’occupazione pari 50mila unità. Passando infine alla situazione economica generale, l’Ufficio Studi Confcommercio sottolinea che nella prima parte del 2018 l’economia è in rallentamento, con una crescita che a fine anno sarà intorno all’1%, mentre peggiora il clima di fiducia di famiglie e imprese. Tra le principali cause della bassa crescita ci sono i difetti strutturali del nostro Paese, come l’eccesso di tasse e burocrazia e i deficit di legalità, infrastrutture e capitale umano. E’ un’economia frenata la nostra, quindi, che ci colloca  alle spalle dei principali partner europei: nel 2014-2017 la produttività del lavoro è cresciuta nel nostro Paese di appena lo 0,3%, dieci volte meno rispetto alla Germania (+3,3%), alla Francia (+3,1%) e alla media dell’area euro (+3%).

Livio Bresciani, presidente del gruppo Ortofrutta Ascom Bergamo e vicepresidente nazionale Fida- Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari, commenta soddisfatto la sua partecipazione all’assemblea annuale: “Per la prima volta in tanti anni i politici non hanno portato a casa nessun fischio dalla platea. Come imprenditori aspettavamo da tempo una rassicurazione sulla rinuncia ad un ulteriore aumento dell’Iva, oltre a segnali di apertura e vicinanza da parte della politica. Oggi abbiamo avuto finalmente le risposte desiderate: ora confidiamo che alle belle parole seguano i fatti”. I rappresentanti del nuovo Governo hanno assicurato una linea dura su abusivismo e concorrenza sleale: “Le regole devono essere uguali per tutti. E ciò vale, per citare alcuni esempi per le strutture extraalberghiere e per i farmer’s market, che sottraggono quote importanti alle nostre imprese. Anche il commercio on-line non può essere una giungla” ha continuato Bresciani. “Ci aspettiamo, dopo le rassicurazioni date dal ministro Di Maio, che il nuovo governo dia immediate risposte su temi fermi nell’agenda da mesi, a partire da una reale riforma fiscale che diminuisca la pressione che grava sulle imprese” ha aggiunto il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini




Concorso Mestiere del futuro premio alla IIIA della Scuola Capitanio

La III A della Scuola di Primo Grado Superiore (media) Santa Bartolomea Capitanio di Bergamo si è aggiudicata il primo posto del Concorso Trivia Quiz- Mestiere del Futuro 2018. I ragazzi, primi per la provincia di Bergamo, sono stati premiati dal direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini con una targa di riconoscimento e un buono spendibile per forniture e materiale scolastico. Il concorso, promosso a livello nazionale da Confcommercio e a livello locale da Ascom Bergamo, mira a promuovere l’orientamento scolastico, favorire l’autoimprenditorialità giovanile ma soprattutto far innamorare le nuove generazioni dei mestieri del settore del terziario.
In questi mesi gli insegnanti, coordinati dalla professoressa Cristina Lorenzi, hanno portato nelle aule della Scuola Capitanio piattaforme di educazione digitale e strumenti interattivi.
Il format educativo “Il mestiere del futuro”, validato dall’Università Cattolica di Milano, ha stimolato la classe alla discussione e ha portato gli studenti a conoscere da vicino l’imprenditoria del commercio, turismo e servizi, con veri e propri quiz e preparazione alla sfida finale, con Trivia Quiz.
Il software ha decretato così, a colpi di click e risposte corrette, la classe vincitrice. “Il concorso informa e avvicina i ragazzi in modo giocoso e originale, con quiz e lezioni interattive, al mestiere del futuro- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom-. Un’occasione per comprendere quanto il panorama lavorativo sia cambiato con internet e con le nuove tecnologie, ma soprattutto per farsi un’idea sulle competenze, inclinazioni e possibilità professionali emergenti, per ambire a un domani ricco di opportunità e soddisfazioni”.
“La nostra scuola è stata tra le prime ad introdurre in aula l’uso del tablet e di libri digitali, ormai sei anni fa- commenta Cristina Lorenzi, docente referente del progetto-. La partecipazione al concorso è stata accolta con entusiasmo. L’ultima esperienza di squadra come classe coincide con una vittoria. E non c’è epilogo migliore per salutarsi alla fine di un percorso scolastico”. 




Più di 5mila fiori e 30 flower designer per accogliere Papa Giovanni

Una staffetta di 30 fioristi Ascom, ha lavorato -anche di notte- per accogliere nel migliore dei modi il ritorno di Papa Giovanni XXIII nella sua terra, a Sotto il Monte, a sessant’anni dall’elezione al soglio pontificio del Cardinale Angelo Roncalli, allora Patriarca di Venezia. Sono più di 5mila i fiori impiegati per onorare il Santo, allestendo con fiori il palco della tensostruttura a Sotto il Monte, il giardino della pace, la Parrocchiale e la teca di rose nella cripta. I fioristi stanno lavorando dal 15 di maggio per progettare gli allestimenti, attenendosi per la Messa in diretta tv alle esigenze televisive. Solo per allestire i 30 metri del palco della tensostruttura sono stati donati 4 mila fiori tra anthurium, rose, margherite, orchidee, nei colori giallo e bianco del Vaticano. Per la teca sono stati usati 800 tra garofani e rose rosse; per il Giardino della pace e il fontanile la scelta è ricaduta sulle rose bianche.

Adriano Vacchelli, presidente del Gruppo Fioristi Ascom commenta con orgoglio il lavoro fatto dalla categoria: “Per accogliere al meglio il Santo c’è stata una vera e propria staffetta di fioristi, che ha fatto a gara per dare il suo contributo con generosità, senza badare orari, tanto che si è lavorato anche di notte. E’ stata un’occasione per fare squadra e condividere un momento storico”. 




Fatturazione elettronica, i benzinai chiedono un avvio sperimentale

I gestori carburanti si preparano alla fatturazione elettronica- che diventerà obbligatoria dal 1°luglio- ma confidano nell’adozione di un regime transitorio che possa rendere meno traumatico questo passaggio. “Mantenere schede carburanti oltre ad e-fatture da qui a fine anno, quando l’obbligo scatterà anche per tutti i titolari di partita Iva, permetterebbe di adeguarsi con meno angoscia alla novità” ha sottolineato il presidente del Gruppo Benzinai Ascom Confcommercio Bergamo Renato Mora, nel corso dell’incontro che l’Associazione Commercianti ha dedicato al tema lunedì sera, 4 giugno, nella sede di Via Borgo Palazzo.

L’incontro ha visto la partecipazione di oltre 70 gestori di impianti, fortemente preoccupati per l’adozione del nuovo provvedimento. Caduto l’emendamento per la proroga, le schede carburanti hanno ormai i giorni contati e saranno rimpiazzate da e-fatture dal 1°Luglio. Non vi è al momento alcuna rassicurazione, come sottolinea la Figisc- Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Confcommercio, sulla possibile coesistenza delle vecchie schede e delle fatture elettroniche, né sulla fase di avvio sperimentale, richiesta a gran voce dalla categoria.

L’area fiscale Ascom ha informato le imprese, illustrando nei dettagli l’iter della fatturazione digitale e le modalità di gestione delle diverse tipologie di e-fattura: immediata, differita, con carte prepagate, con buoni carburanti elettronici e con contratto di netting.

L’Associazione provinciale si è attivata, in accordo con la Federazione nazionale Figisc, per agire sui margini di gestione dei benzinai, schiacciati da imposte e contratti onerosi con le compagnie petrolifere. “Si modernizza il Paese a spese delle piccole imprese, con un ulteriore aggravio dei costi in un settore con margini risicatissimi, tra imposte, accise, Iva e Ricavo Industriale Lordo – commenta Renato Mora-. L’ulteriore innalzamento degli oneri che la fatturazione elettronica porta con sé, sommato alle commissioni più alte per i pagamenti elettronici, risulta insostenibile”.

Per accompagnare le imprese nell’adeguamento alla nuova normativa, Ascom offre un servizio di emissione e invio delle fatture elettroniche, e fornisce programmi per la gestione in autonomia di tutti i processi di fatturazione, firma, invio e ricezione. Oltre all’emissione elettronica, Ascom aiuta le imprese a rispondere all’obbligo di conservazione digitale dei documenti.

Il dato

Nella nostra provincia il provvedimento (Legge di Bilancio 2018 n. 205 del 27 dicembre 2017 ) coinvolgerà 215 imprese di gestione di carburante per circa 300 impianti (Dati Ascom su Elaborazione Dati Cciaa al 31 marzo 2018), di cui 38 in città. Sono 99.300 i lavoratori indipendenti bergamaschi (Dati Annuario Statistico Regionale aggiornato ad aprile 2018, su dato 2017) che dovranno richiedere fatture digitali ed effettuare pagamenti tracciabili (con carta di credito, bancomat, assegno o bonifico) per potere scaricare le spese di gasolio e benzina.

Cosa cambia

Le fatturazioni dovranno essere in formato xml (extensible markup language). Il nuovo tracciato impone l’inserimento di tutti i dati che compongono la fattura in modo standardizzato (scompariranno loghi ed altre personalizzazioni). Il file xml prima dell’invio attraverso il canale dedicato Sdi (sistema d’interscambio) potrà essere firmato digitalmente per garantire autenticità e integrità. Sdi recapiterà le fatture ai singoli destinatari (codice univoco inserito nel file o in sostituzione indirizzo Pec) dopo aver effettuato i controlli di correttezza formale; contestualmente rimanderà a chi ha emesso fattura una ricevuta attestante l’invio. Le fatture elettroniche sono soggette ad obbligo di conservazione, che può essere affidata anche a soggetti terzi in possesso dei requisiti di legge.




Claudia Gambirasio, da Villongo alla costa spagnola per sfidare a Gandia i migliori cocineros di fideuà

Karlos Escoto e Claudia Gambirasio

A sfidare i migliori cocineros di fideuà è stata una chef bergamasca. Claudia Gambirasio, 31 anni, cuoca del ristorante Cadei di Villongo, è volata in Spagna per rappresentare l’Italia nell’edizione numero 44 del Concorso gastronomico internazionale organizzato da Cesar Garcia. La manifestazione folcloristica si è svolta oggi, martedì 5 giugno, a Gandia, cittadina di mare a sud di Valencia. Gli sfidanti erano 37, in gran parte della comunità valenciana. Claudia non ha vinto, ma ha dato il meglio di sé. “E’ stata un’esperienza entusiasmante, all’inizio è salita l’adrenalina, poi me ne sono dimenticata, come fosse uno show cooking qualsiasi – commenta, davanti alla paellera a due manici -. Avevo studiato il piatto, so che la pasta va cucinata nell’acqua salmastra e che avevo a disposizione la miglior materia prima: in mezz’ora di tempo ho fatto del mio meglio, ma la concorrenza era agguerrita”. Il piatto tipico della tradizione catalana è una variazione della paella: il riso è sostituito da una pasta sottile spezzata simile agli spaghetti, chiamati fideos, che si aggiunge a pesce fresco, come scorfano, cozze, vongole, gamberi e seppie, con pomodori e peperoni, rosmarino, scalogno e zafferano. L’aspetto è una festa di colori. A dare un giudizio è stato anche Francesco Tresoldi, pittore esperto di gastronomia, di Caravaggio, che fa parte della delegazione italiana. Secondo una leggenda la fideuà è stata creata nel 1915 dal cuoco di bordo Joan Batiste Pascual, originario di Safor, meglio conosciuto come Zabalo, per frenare l’ingordigia del suo capitano, talmente ghiotto di paella da lasciarne ben poca ai suoi marinai.
La miglior fideuà è stata quella preparata dal ristorante Miguel Y Juani di Valencia. Il secondo posto è andato al giapponese Ginza Vidrio di Tokyo; valenciano anche l’ultimo gradino del podio con la ricetta de La Granja. 
A creare un ponte tra la tradizione culinaria bergamasca e quella spagnola era stato il papà di Claudia, Roberto, vincitore del Cucchiaio d’oro, che ha gestito il ristorante Cadei dal 1994, scomparso nel 2013. Schivo di carattere, era aperto alle novità e, dopo i viaggi organizzati da Pino Capozzi, allora presidente dei ristoratori Ascom, aveva creato un gemellaggio con il ristorante La cuina de Karlos Escoto, tra i migliori del posto, che ha aiutato la chef bergamasca. Quattro anni fa è stata la signora Tarcisia, mamma di Claudia, a gareggiare. “A mio papà devo tutto, mi ha insegnato da bambina partendo dai compiti più elementari come caricare la lavastoviglie per imparare l’ordine e che tutto ha un suo posto, poi a pulire e a tagliare le verdure fresche e cotte, dopo sono passata alle zuppe – racconta Claudia -. Oggi amo sperimentare, la lonza per esempio non la cucino arrosto, ma con un sugo di latte e birra. Però guai a toccare la fideuà, la tradizione non si cambia”.




Assemblea Generale Confcommercio, il 7 giugno a Roma

Giovedì 7 giugno a Roma, a partire dalle ore 10.30, all’Auditorium della Conciliazione di via della Conciliazione, si terrà l’Assemblea Generale di Confcommercio. Prevista la relazione del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e l’intervento di un rappresentante del Governo. L’incontro pubblico offre l’opportunità di presentare con autorevolezza alle forze politiche ed al Governo le istanze dei settori che si riconoscono nella Confederazione e le proposte e aspettative del mondo del terziario per la valorizzazione del ruolo delle imprese.

 

 

 




Distributori automatici A Fieramilanocity apre Venditalia

Dal 6 al 9 giugno a Fieramilanocity si svolge Venditalia, la più importante vetrina internazionale sul settore del vending. Alla manifestazione parteciperanno oltre 300 espositori provenienti da 22 Paesi arappresentare tutti i segmenti del settore: dalle tecnologie delle vending machine alla varietà dei prodotti alimentari, distribuiti all’interno di un allestimento su 14mila metri quadrati di superficie
espositiva.
“Venditalia– spiega Ernesto Piloni, Presidente di Venditalia – è un vero e proprio hub internazionale della distribuzione automatica all’interno del quale si sviluppano relazioni e business, si scoprono novità e trend di mercato, si approfondiscono temi tecnici e tecnologici”.

I NUMERI DELLA MANIFESTAZIONE E DEL SETTORE

Degli oltre 300 espositori a Venditalia, 57 provengono dall’estero e ben 68 sono alla loro prima partecipazione. Numeri che identificano il dinamismo del settore, il vending, che nel 2017 ha superato la soglia di 1,8 miliardi di euro di fatturato, con 5 miliardi di consumazioni in crescita dell’+1,31% rispetto all’anno precedente. Tutto questo senza considerare il mercato del porzionato (capsule e cialde) che ha un giro d’affari di 1,7 miliardi con oltre 6 miliardi di capsule e cialde vendute in un anno. “La distribuzione automatica – commenta il Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti – è una filiera Made in Italy: le aziende italiane che producono vending machine, infatti, esportano mediamente il 70% della propria produzione all’estero. Ma non solo. Anche il mercato interno è leader a livello europeo. In Italia
abbiamo oltre 810mila distributori automatici installati (mentre la Francia ne ha 590mila e la Germania 550mila) e 3.000 aziende di gestione che offrono un servizio di ristoro di qualità e certificato”.

TECNOLOGIA 4.0 ED ECOSOSTENIBILITÀ
Venditalia ha una naturale vocazione all’innovazione: i distributori automatici di nuova generazione sono sempre più smart grazie all’adozione di tecnologie IoT. Inoltre:
connettività, tecnologia digitale, touch screen, pagamenti mobile. Oltre all’evoluzione tecnologica, l’innovazione delle vending machine punta anche sull’eco‐sostenibilità: logistica green, prodotti alimentari
biologici, a chilometro zero ed equosolidali.

EVENTI E CHARITY
Oltre alla parte espositiva, l’edizione 2018 di Venditalia ospita un ricco palinsesto di conferenze, dibattiti, talk show internazionali e incontri sui temi caldi del comparto: dall’iperammortamento
ai pagamenti mobile, dai nuovi trend del caffè al vending sostenibile. E, per festeggiare i 20 anni della manifestazione l’8 giugno si terrà una serata magica riservata agli operatori del mondo del Vending in una
suggestiva location, Spirit de Milan, storica cristalleria milanese trasformata un uno spazio per eventi esclusivi dove si terrà un evento charity a favore di tre associazione benefiche.

Per informazioni: CONFIDA – Federica Bertoglio – 02/33106427 – federica.bertoglio@confida.com




Cene. Il 7 giugno ritorna ‘Aperitivo con le imprese’

Giovedì 7 gìugno a Cene si svolge il secondo appuntamento del ciclo di incontri ‘Aperitivo con le imprese’. Ospite, Omar Imberti che illustrerà il progetto di mobilità elettrica EcoMobility di Scame Parre S.P.A. Così com’è avvenuto con altri cambiamenti epocali, le nuove tecnologie legate alla mobilità elettrica e ai relativi servizi connessi ad essa implicheranno il cambiamento di molti modelli di business e di molti comportamenti. Gestirli e favorirli diventa fondamentale per un impatto positivo su tutti i livelli. Consumazione 3€ per i soci PromoSerio, 5€ per i non soci.

Il ciclo di incontri è organizzato da PromoSerio in collaborazione con Multi e il patrocinio di Comunità Montana Valle Seriana. Gli incontri, aperti a tutti, riguardano tematiche legate al mondo delle imprese, in particolare la Sostenibilità nelle aziende.