Bergamo in Fiore, si chiude con successo un mese di shopping e eventi

Da sinistra Oscar Fusini, Marco Recalcati e Giovanni Zambonelli

Una pioggia di quattrocento fiori ha decorato le vie dello shopping cittadino e 168 vetrine sono state allestite a tema floreale, con vasi, cesti e vere e proprie installazioni. Si chiude con successo un mese caratterizzato da eventi e Flower Lab, laboratori che hanno animato la città specialmente nei week-end. Per i più piccoli sono stati organizzati laboratori di riciclo creativo a tema floreale, lezioni di Kokedama (il giardino sospeso giapponese) e di acquerello botanico. E l’Accademia Carrara ha proposto il laboratorio creativo per bambini “Fioriscono dettagli”. Ma non sono mancati corsi per adulti ed esperti, come la dimostrazione sull’arte antica del Tombolo. Tra le varie iniziative realizzate questo mese, l’esposizione di un giardino verticale in Piazza Matteotti, laboratori creativi (tra cui la realizzazione di fiori in tessuto, in collaborazione con l’istituto professionale regionale ABF di Bergamo,  lezioni di cucina, workshop di decorazione di t-shirt a tema Bergamo in Fiore, realizzazione di accessori floreali, scuola di ikebana) e una “colazione in fiore” in Largo Rezzara. Degustazioni, menù a tema e workshop sono stati organizzati nei negozi del Borgo e del centro città. 
L’iniziativa Bergamo in Fiore, promossa dall’Associazione dei Commercianti del Centro Bergamo, “Bergamo Vive”, con il Patrocinio del Comune e il sostegno del Duc – Distretto Urbano del Commercio, affiancati dall’Associazione dei Commercianti di Borgo Santa Caterina, ha coinvolto gli esercenti, impegnati a far rifiorire lo shopping sottocasa a colpi di colore e creatività. Un party in stile floreale ha chiuso un evento che mai come quest’anno, per la terza edizione dell’iniziativa, ha riscosso consensi e successo: “Complice la coreografia, con l’allestimento di 400 fiori appesi nel cielo  per colorare 31 vie dello shopping del nostro centro commerciale naturale- commenta Marco Recalcati, presidente dell’associazione BergamoVive-.  Chi ha visitato la città ha camminato sotto un tetto fiorito e nei fine settimana grazie alla collaborazione di flower designer i fiori e l’arte floreale sono stati protagonisti di laboratori creativi”. Gli eventi di maggio hanno amplificato l’evento, tra sacro e profano: “Il passaggio dei bolidi della Mille Miglia, il Bergamo Pride e la peregrinatio di Papa Giovanni XXIII hanno portato in città turisti, visitatori e pellegrini” continua Recalcati. L’evento si è chiuso con un grande evento, un secret flower party: “Bergamo in Fiore ha valorizzato e abbellito ulteriormente il nostro centro cittadino- commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo-. Non posso che ringraziare i commercianti del centro per l’impegno, la sensibilità e la creatività messa in campo per fare grande questa terza edizione dell’iniziativa”. Il direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini,  ha aggiunto: “La nostra città fiorita è stata molto apprezzata dai turisti presenti questo mese a Bergamo, conquistati dagli allestimenti floreali e dai fiori sospesi”. 

 




Aspan, arriva il consorzio di impreseper esportare il pane made in Bergamo

L’Associazione provinciale panificatori si prepara ad affrontare nuovi mercati. Dopo il successo dell’export del pane made in Bergamo, già promosso e portato avanti da Luca Tresoldi de “La boutique del pane” in Viale Papa Giovanni, Aspan intende affrontare i mercati esteri creando un consorzio di imprese (al momento in venti hanno manifestato interesse a formalizzare l’accordo) allargando la proposta oltre che a prodotti da forno e dolciari ad altre specialità tipici. Il progetto Aspan consente di abbattere i costi che affrontare da soli campagne export comporta e beneficiare di vantaggi sul fronte di logistica, trasporti e costi doganali. Manca poco alla formalizzazione del consorzio che mira ad affrontare i mercati del Nord Europa e guarda con interesse a quelli asiatici, in rapida espansione. Il panificatore, ha sottolineato il presidente Aspan Massimo Ferrandi nel corso dell’assemblea annuale, svoltasi ieri, 28 maggio, nella sede dell’Associazione, deve rendersi conto che è l’artefice di un prodotto che, per le caratteristiche di genuinità, originalità e semplicità e per tutto lo sforzo che richiede per essere offerto fresco tutti i giorni, è un bene prezioso. “Le nostre aziende sono garanzia di un prodotto che continua ad essere fatto con criteri artigianali, con materie prime di primissimo livello con una conoscenza che non si può improvvisare perché viene dall’esperienza, dalla tradizione ma anche dal miglioramento continuo. Dobbiamo aiutare anche il consumatore a rendersene conto. Stiamo cercando nuovo valore in iniziative che possano aprirci a nuovi mercati,  anche fuori dai confini italiani. Sfruttare l’apprezzamento di cui godono i nostri prodotti all’estero, mentre il mercato interno sconta un costante trend di riduzione dei consumi, può costituire un’opportunità molto interessante e concreta che la nostra Associazione intende offrire alle imprese associate attraverso la formazione di un network a cui tutti possono potenzialmente aderire. Aspan supporterà in questo senso le imprese associate interessate a costituirsi in uno specifico consorzio che favorisca l’esportazione dei prodotti da forno artigianali”. 

La relazione del presidente Aspan Massimo Ferrandi ha illustrato anche le novità normative per la categoria, dal regolamento sull’acrilammide all’introduzione delle nuove sanzioni per le violazioni delle norme sull’etichettatura degli alimenti. “In assenza di riferimenti da parte del Ministero della Salute, abbiamo organizzato con la dirigenza del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’ATS di Bergamo,  un incontro aperto agli associati sull’acrilammide per avere una spiegazione più possibile esaustiva e sulle modalità con cui possiamo ottemperare all’obbligo e se possibile trasformare un’incombenza in opportunità”.  Altro nuovo adempimento posto a carico delle imprese è previsto dal nuovo regolamento sulla normativa privacy (GDPR) che presenta diverse problematiche applicative, “spropositato per le nostra realtà” ha sottolineato Ferrandi.

L’assemblea ha rappresentato l’occasione per fare il punto sull’attività di filiera corta “QuiVicino”, tra le iniziative presenti al Tavolo Sostenibilità di East Lombardy, che si sta rivelando una potente arma per risollevare le sorti della panificazione artigianale. “Avviata da Aspan nel 2011, l’attività di filiera corta si è consolidata con una produzione annua di circa 4mila quintali di grano tenero provenienti da terreni situati in Lombardia (prevalentemente nella provincia di Bergamo). E’ un esempio di economia circolare che presenta valori economici, ambientali e culturali che comportano ricadute positive sul territorio. Grazie alla filiera corta “QuiVicino” abbiamo avviato un’interessante iniziativa: con il comune di Scanzorosciate, Istituto Comprensivo Scolastico, Slow Food e S.I.R., quotidianamente è stato fornito pane fresco prodotto con farina della filiera alle mense scolastiche da parte del nostro panificatore del territorio”. 

Prosegue l’impegno sul fronte formativo per creare nuove leve e guardare con ottimismo al futuro del mestiere: “La formazione “in entrata” è ormai consolidata grazie alla collaborazione di lunga data con gli Enti di formazione locali: ABF -Azienda Bergamasca Formazione, Fondazione ISB e IKAROS, in complessivi sei centri di formazione dislocati sul territorio provinciale, propongono ormai da anni i corsi professionali per allievi panettieri. Questo tipo di formazione è importante perché, oltre ad immettere manodopera nel mercato, consente nel tempo un ricambio alla guida delle imprese del settore. Utile strumento di contatto tra imprese e allievi è, oltre ai tirocini curriculari, l’apprendistato in alternanza scuola lavoro. Abbiamo attivato anche il percorso di educazione alimentare per le scuole “Il pane della nostra terra” centrato sul pane dove l’apporto dei panificatori può giocare un ruolo di altissimo valore umano ed educativo. L’iniziativa è svolta in collaborazione con la nostra Unione Regionale e la Fondazione Italiana Educazione Alimentare”.

Anche la solidarietà rappresenta il pane quotidiano di Aspan, ha ricordato Ferrandi: “Abbiamo costituito nella Fondazione Comunità Bergamasca il “Fondo Aspan” che rappresenta una risorsa annualmente incrementata e i cui rendimenti generano solidarietà. Siamo passati dai 10 mila euro del 2003 agli oltre 60 mila del 2018. E’ un fondo che i panificatori hanno avuto l’onore di costituire per primi come organizzazione imprenditoriale”. Ai panificatori è stato riconosciuto il ruolo sociale di “presidio territoriale” per la capillare presenza sul territorio e per il quotidiano contatto con i cittadini. In questo solco si colloca la recente collaborazione avviata con la cooperativa Namastè che porta avanti un progetto sostenuto dalla Fondazione Comunità Bergamasca nei 19 comuni degli ambiti territoriali di Seriate e Grumello del Monte.

Hanno portato i loro saluti in assemblea il presidente nazionale panificatori, nonchè past president, Roberto Capello, il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini, il presidente di Fogalco Riccardo Martinelli, il presidente Fondazione della Comunità Bergamasca Carlo Vimercati e il fiduciario Slow Food Bassa Bergamasca Barbara Schiavino. Tra i partecipanti anche l’ex presidente Dante Verzeni e l’ex segretario Giancarlo Cortesi. 



Il moscato di Scanzo in degustazione

Continua il ‘Sabato del Produttore’, l’iniziativa dedicata al moscato passito a bacca rossa DOCG, il Moscato di Scanzo. Sabato 26 maggio l’ultimo appuntamento è con l’azienda Locatelli Caffi e il suo pregiato passito DOCG annata 2013. Ingresso libero. Degustazione, 5 euro. 

 




Balzer si fa bistrò e inaugura l’apertura di sera

Il famoso caffè sul Sentierone a Bergamo ha iniziato una nuova pagina di successo della sua lunga storia. Dopo anni  in chiaroscuro, con la nuova gestione dell’imprenditore Patrizio Locatelli affiancato in cucina dallo chef Vittorio Fusari il locale è deciso a rinnovare l’antico splendore. La sfida è far diventare il Balzer uno dei più bei bistrot d’Italia e gli  ingredienti ci sono tutti: un cuoco di lunga e affermata esperienza e il prestigio di un locale che ha riaperto con un’illuminazione più accattivante e eleganti pareti in tinte pastello.
Fusari, chef bresciano d’origine, trasferitosi a Bergamo per raccogliere questo ambizioso progetto, sta già facendo bene.  Lo chef bresciano propone la sua visione moderna dell’alimentazione con piatti equilibrati e ben studiati pensati per far stare bene i commensali. La scelta degli ingredienti – fatta personalmente da Fusari – punta alla qualità delle materie prime: farine macinate a pietra e provenienti da agricoltura biologica, zuccheri alternativi al saccarosio, e prodotti del territorio a partire dal pescato del lago d’Iseo. Ogni giorno la cucina produce pane, grissini, dolci, pasticceria e gelato artigianale. La colazione è all’italiana con la novità dell’ ‘Uovo, yogurt di capra, aceto balsamico, lime e cannella’, un piatto completo che regala il pieno di energia. Gli aperitivi sono curati e per il lunch in carta si può scegliere la formula ‘piatto unico’, al costo di 15 euro compreso servizio, acqua e coperto. Tra i dolci, spiccano le specialità locali, la torta Donizetti e la polenta e osei, i cannoncini riempiti al momento, le torte monoporzioni, come la Sacher rivisitata da Fusari con marmellata al lampone, e la pasticceria secca. La carta vini è curata e completa, curata da Patrizio Locatelli conta anche bottiglie ricercate provenienti in particolare da Piemonte e Toscana. A giugno prenderà il via l’apertura serale. Per conoscere meglio la cucina dello chef patron, è in libreria «La felicità ha il sapore della salute» (edizioni Slow Food), scritto da Fusari con Luigi Fontana, medico e scienziato di fama internazionale nel campo della nutrizione. Verrà presentato martedì 29 maggio alle 20 al Balzer.

 




Aspan, assemblea annuale panificatori lunedì 28 maggio

Lunedì 28 maggio 2018, è convocata l’Assemblea annuale dell’Associazione Panificatori. L’appuntamento è a Grassobbio, presso la sede dell’Associazione in via Azzano San Paolo n. 149. Alle 16.30 si aprirà la parte privata riservata ai soci con l’esame e l’approvazione dei bilanci, seguirà alle ore 17 la parte pubblica con la relazione del presidente Massimo Ferrandi.

Subentrato nel settembre scorso a Roberto Capello, il presidente Ferrandi relazionerà sull’attività dell’Associazione “che deve assumere il ruolo di sostenitore dei processi di trasformazione del proprio settore”.




Le reti d’impresa conquistano il terziario Per le pmi vantaggi ancora più evidenti

Le reti d’impresa sono al centro del convegno dal titolo “Fare rete, bene. Dalla collaborazione tra PMI al successo della rete di imprese”, svoltosi ieri, 24 maggio, in Ascom. Tra aspetti legali, informazioni fiscali e testimonianze dirette il focus fa luce su una realtà in crescita, che si sta consolidando come modello anche nel territorio bergamasco. Il convegno è promosso da Ascom Confcommercio Bergamo, Confcommercio Lombardia, in collaborazione con Assoretipmi. L’incontro nasce per approfondire la realtà delle reti tra imprese, un modello di business che si sta affermando nella nostra provincia anche nei settori del terziario.
Nella provincia di Bergamo sono 166 i contratti di rete (su un totale di 969 in Lombardia). Si contano 353 imprese bergamasche in rete (su un totale di 3167 a livello lombardo). Il 46,47 % delle imprese bergamasche che hanno deciso di sottoscrivere un contatto di rete afferiscono ai settori del commercio, servizi e turismo.    

“Le reti d’impresa hanno un grande potenziale, specialmente per le nostre piccole imprese- sottolinea Giovanni Zambonelli presidente Ascom Confcommercio Bergamo -. I numeri testimoniano la crescita costante di questo modello di business: imprese e contratti di rete sono raddoppiati dal 2013. Come imprenditore non posso che avere la curiosità di approfondire tutti gli aspetti per un’amministrazione e gestione di successo di questa forma aggregativa tra aziende”. Edoardo Ferrari presidente di Assoretipmi sottolinea il valore e il successo di questo modello di business: “Dopo anni di impegno per la costituzione e lo sviluppo delle reti, finalmente vediamo riconosciuti gli sforzi che un percorso di aggregazione e sistema tra imprese comporta. Le difficoltà nel condividere un progetto comune non mancano, ma per le piccole e micro imprese c e la possibilità di avvicinarsi tra loro cogliendo grandi opportunità”. 

“Oggi occorre investire nello studio e nella gestione della rete sin dalla fase di costituzione –spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo, introducendo il tema –.  Non serve solo la scelta del contratto più adeguato, ma è fondamentale la verifica di fattibilità e sostenibilità della rete. È cruciale il ruolo del manager di rete, soggetto che può costituire l’elemento di reale sviluppo della collaborazione. Con l’obiettivo che nella rete la risultante sia sempre superiore alla semplice somma delle parti”.

“I vantaggi delle reti d’impresa sono ancora più evidenti nei casi di aggregazione di piccole imprese. Ma le criticità non mancano, dalle risorse finanziarie all’organizzazione e burocrazia, dalle relazioni tra retisti al coinvolgimento di altri soggetti- ha sottolineato Gabriele Cartasegna responsabile relazioni istituzionali Confcommercio Lombardia-. Per fare rete, bene servono visione strategica, fiducia e trasparenza, supporto organizzativo e soprattutto un’equa ripartizione del vantaggio economico”.
Dal 2013 ad oggi le reti sono più che raddoppiate in Bergamasca e in tutta la Lombardia. Nella nostra provincia i contratti di rete sono passati da quota 89 del 2013 (su 432 lombarde) a 159 nel 2017 (su 877 lombarde); raddoppiano anche le imprese in rete da lle170 (1550 lombarde) del 2013 si è passati alle 342 del 2017 (2929 lombarde). Conclusa una prima fase di diffusione e utilizzo dello strumento, non resta che consolidare il modello di business : “Questa nuova fase di sviluppo richiede alle imprese di accrescere la cultura manageriale e di rafforzare la governance della rete- continua Cartasegna-.Questo passaggio evolutivo richiede figure professionali capaci di favorire e accompagnare o gestire il cambiamento: manager, coach o facilitatori di business. Per questo Confcommercio ha lanciato un servizio su misura, un vero e proprio “Help Desk” per ogni esigenza, dall’idea di fare rete al loro sviluppo e crescita ”.

Fabrizio D’Adamo, dell’omonimo studio legale di Bergamo, ha messo in luce gli aspetti delle due tipologie del contratto di rete (reti contratto e reti soggetto), concentrandosi poi sulla vera peculiarità della Rete d’impresa : il programma di rete: “È questo l’elemento che va specializzato e che identifica le attività finalizzate ad accrescere la capacità innovativa e la competitività di ogni soggetto, definendo la tipologia di attività di cooperazione”.

Tamara Gerbino, commercialista e revisore contabile dello Studio Tomasi & Associati Bergamo, ha illustrato le modalità con cui due o più imprenditori possono mettersi in regola: “Si parte con l’individuare le esigenze comuni e fissare gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo. L’individuazione delle attività non può prescindere da una valutazione dei costi e quindi dalla sostenibilità degli stessi”. I vantaggi del fare rete d’impresa, ha sottolineato, non tardano ad arrivare: “E’ una scelta che dà accesso a finanziamenti e contributi a fondo perduto, che consente di condividere i costi, oltre che di fruire di agevolazioni fiscali. Fare rete consente anche di migliorare il rating finanziario, di avere accesso al credito d’imposta del 50% in Ricerca e Sviluppo, oltre che al voucher di digitalizzazione concesso alle micro, piccole e medie imprese”. 

Ivana Moscato, manager di rete accreditata Regione Lombardia, ha ricordato come la figura manageriale sia fondamentale per il successo della rete, anche se non obbligatoria: “La scelta del manager è importante per costruire un’identità di rete senza imporre la propria visione, facilitando e non sostituendosi agli imprenditori in rete, cosa che in molti temono. La guida manageriale deve però essere coerente con il profilo della rete e adeguata a gestirne le fasi evolutive”.

Christian Maurelli, di Cidiemme Servizi Bergamo, ha messo in luce in tutti gli aspetti giuslavoristici normativi il distacco nel contratto di rete, oltre alla co-datorialità in rete e alle modalità di utilizzo.

Alle 18.30 spazio alle testimonianze di reti costituite con Edoardo Ranzini di Imprese & Territorio (I&T Innovation and Technology Hub) e Rudy Zanchi di ALLinOne. 




Il tour Federmobili fa tappa a Bergamo convegno in Ascom il 28 maggio

Il tour nazionale Federmobili “Quali sfide e quali opportunità per la distribuzione indipendente di arredamento?” fa tappa a Bergamo.
L’appuntamento è lunedì 28 maggio alle 10.30 nella sede di via Borgo Palazzo 137 (sala Conferenze). Al centro dell’incontro, riservato agli operatori del settore, l’impatto della crisi sul mercato, le prospettive di impresa 4.0, i possibili scenari di integrazione tra il negozio fisico e virtuale. Un accento particolare sarà posto sui servizi che la distribuzione indipendente offre come vantaggio competitivo e sull’importanza di attribuire una valorizzazione economica agli stessi. Attraverso storie aziendali di successo, il comparto si confronterà con esempi in grado di difendere e accrescere la propria competitività.
Il convegno si apre con i saluti di Renzo Cereda, presidente Gruppo Mobili e Arredamento Ascom Confcommercio Bergamo e del direttore dell’Associazione Commercianti Oscar Fusini. Alle 11 si entra nel vivo del tema con gli interventi di Mauro Mamoli, presidente nazionale di Federmobili e di Laura Molla, direttore Federmobili, che illustreranno le novità per il comparto, a partire dal nuovo contratto tipo per la vendita, e i servizi a disposizione delle imprese. Alle 11.30 saranno proposte come case history di successo l’esperienza di rete dei professionisti dell’arredamento della provincia di Cuneo per accrescere la loro capacità competitiva e di DesignBestbyWebmobili per la gestione ottimale delle opportunità offerte dal web.

Per iscrizione clicca qui

Info e iscrizioni: 035.4120203, direzione@ascombg.it




Il Panificio Testa di Treviglio lancia la farina speciale approvata dalla Fondazione Veronesi

farina intera
Matteo Testa

Si chiama farina intera e vanta la proprietà di mantenere integre le parti nobili del chicco. Approvata dalla Fondazione Veronesi, oggetto di studi universitari e prodotta dal marchio Varvello 1888, la nuova farina è usata dal panificio trevigliese Testa che, sabato dalle 9 alle 12.30, organizza un evento di lancio nella sede del forno e negozio in via Zara. “Il mondo della panificazione si evolve dando ai professionisti nuove opportunità per rispondere alle esigenze della scienza dell’alimentazione, in questo caso la tecnologia permette di ottenere farine bianche con caratteristiche salutistiche superiori alle integrali”, afferma il titolare, Matteo Testa. Farina intera recupera, infatti, le parti migliori del chicco dal germe alla fibra solubile, riducendo l’impatto glicemico del 50 per cento rispetto a una bianca di buona qualità e aumentando la digeribilità del pane. La farina segue le linee guida per una sana e corretta alimentazione della fondazione intitolata a Umberto Veronesi ed è stata studiata dal dipartimento di medicina interna della Fondazione policlinico San Matteo presso l’Università degli studi di Pavia. Il costo per il pane è di 6 euro al chilo. Sabato, fuori dal panificio, sarà allestito un gazebo informativo dove si potranno assaggiare anche focacce e biscotti, mentre saranno distribuiti per la città i coupon che, a fronte di un acquisto di 2 etti e mezzo di pane, permetteranno di ricevere in omaggio un chilo di farina intera. Il panificio Testa da sempre dedica attenzione agli aspetti nutrizionali dei suoi prodotti producendo una linea biologica e utilizzando farine ricche di fibre. Ha abituato la clientela ad altri prodotti introvabili altrove, come il pane a quinoa e amaranto delle Ande con chia rossa, quello prodotto con farina burattata tipo 2 e l’integrale puro. Il trevigliese attinge a un mulino di Merano, in Trentino, adibito a farine scure come segale, kamut in purezza e farina della Val Venosta, dove ogni macina lavora solo quel tipo di cereale.




Le specialità gastronomiche bergamasche conquistano i politici

Una delegazione regionale guidata dal Consigliere Segretario  dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Giovanni  Malanchini, ha fatto visita a diverse aziende agroalimentari della provincia di Bergamo. La visita, a cui hanno preso parte anche l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, alcuni sindaci e amministratori del territorio e i rappresentanti delle principali associazioni di categoria, è iniziata all’azienda Same di Treviglio e ha fatto poi diverse altre tappe: il caseificio 3Blatte di Brignano Gera d’Adda, la cooperativa il Covone di Covo, l’azienda Cipolla di Antegnate, la Cascina Italia di Spirano, l’allevamento e caseificio Quattro Portoni di Cologno al Serio e l’azienda agricola Micheli di Ghisalba. 
“Queste visite – ha sottolineato  Giovanni Malanchini – hanno lo scopo di far conoscere e valorizzare le tante eccellenze del territorio bergamasco che operano nel settore dell’agroalimentare, un comparto che per la Lombardia rappresenta un contributo strategico per l’economia regionale anche in termini di export”. “Siamo la prima regione agricola d’Italia e una delle prime in Europa, dunque abbiamo potenzialità enormi che devono essere sfruttate” ha aggiunto Malanchini.

 




Contraffazione, e-commerce e tutela della proprietà intellettuale, convegno di Bergamo Sviluppo il 4 giugno

Bergamo Sviluppo dedica un convegno a contraffazione, e-commerce e tutela della proprietà intellettuale ai tempi del web. L’incontro, dal titolo “Proprietà Intellettuale: le nuove prospettive per l’impresa sui temi tracciabilità, contraffazione, e-commerce”, è rivolto a tutte le imprese, i professionisti e gli interessati, ed è in programma lunedì 4 giugno alle ore 14.30 a Bergamo (Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni della CCIAA, via Petrarca 10 ).

Il convegno si apre con l’introduzione e i saluti istituzionali di Andrea Vendramin, dirigente Area anagrafe e regolazione del mercato CCIAA di Bergamo. Sara Zannelli, INDICAM, approfondirà le aspettative e prospettive per la tutela dell’IP. Enrico Colaiacovo, responsabile U.O. Soluzioni Anticontraffazione e Tracciabilità presso Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, tratterà i modelli e le tecnologie per la tracciabilità. Il tema della contraffazione online e gli strumenti e strategie più adeguati a difesa del brand, sarà al centro della relazione di Luca Vespignani, formatore ufficiale della Guardia di Finanza in tema di lotta e contrasto al fenomeno della contraffazione, DCP Digital Content Protection, già membro del CNAC (Comitato Nazionale Anticontraffazione), membro dell’IPR Committee dell’American Chamber of Commerce e del tavolo tecnico a tutela del copyright di AGCOM. 
Francesco Spirito, già colonnello della finanza e ora legal project manager dello Studio Ferrajoli, analizzerà i due volti dell’e-commerce, tra opportunità e minacce. 
Alla fine degli interventi sarà dato spazio a dibattito e chiusura lavori. 
La partecipazione, previa iscrizione on line al seguente link, è gratuita.