Terziario, Bergamo alza la testa e guarda con (cauto) ottimismo al 2024

La ricerca Ascom-Format Research evidenzia un recupero nel 2023 e un clima di fiducia e sentiment positivi per un nuovo anno di sfide di mercato

Quest’anno si prevede un rallentamento dell’economia del terziario a Bergamo, ma le imprese bergamasche- pur se in difficoltà-  continueranno comunque a mostrare performance superiori alla media nazionale. In linea con il deterioramento generale che si ravviserà a livello nazionale, il 2024 si preannuncia ancora difficile, a causa del contesto macro economico e dei rischi geopolitici a livello internazionale. Sono queste alcune delle principali evidenze rilevate dal Rapporto di ricerca Ascom Confcommercio Bergamo- Format Research “Economia del terziario a Bergamo. Consuntivo 2023 e prospettive per il 2024”.  Nel 2023 si è assistito ad un recupero del tessuto imprenditoriale bergamasco, formato da 44 mila imprese del terziario. Sono infatti nate più imprese rispetto al 2022, ne sono cessate meno.  Il saldo, ancora negativo, evidenzia tuttavia un recupero rispetto al 2022: -655 (813 nuove imprese e 1.468 cessate) contro – 1064 del 2022 (783 nuove nate e 1847 cessate). Nel complesso, nel 2023 le imprese del terziario di Bergamo hanno mostrato un livello di resilienza superiore a quello della media delle imprese italiane. “In questo momento le difficoltà non mancano nel terziario, in particolar modo nel settore tessile, abbigliamento e calzature, mentre ristorazione e ricettività continuano a mantenere buoni numeri, anche in questo avvio 2024, nonostante la chiusura dell’anno della Capitale della cultura- commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo- . Il reddito delle famiglie è eroso da inflazione e aumento dei tassi d’interesse che frenano i consumi, mentre le imprese, già fortemente indebitate, rinviano gli investimenti. Eppure nonostante il contesto specialmente macroeconomico e geopolitico, con due guerre alle porte dell’Europa, la fiducia e il quadro generale reggono. Le imprese sono pronte ad affrontare il nuovo anno con un cauto ottimismo, mettendo in campo tutte le loro energie e la professionalità. Positivo anche il quadro occupazionale, anche se persistono le difficoltà nel reclutamento di nuove leve e si fatica a trovare personale qualificato oltre che motivato”. Pierluigi Ascani, presidente Format Research, curatore del rapporto di ricerca, ha sottolineato come “Il cono d’ombra dell’aumento del costo del denaro continuerà nei primi sei mesi dell’anno, portando ad una drastica riduzione degli investimenti delle imprese. Una spirale negativa, sommata a quella inflattiva, che ci auspichiamo porti a dei ripensamenti la Bce. La resilienza delle imprese del terziario bergamasche emerge comunque in tutta la sua evidenza, a partire dalla fiducia sull’andamento della propria impresa”.

Fiducia

Nell’arco del 2023 si è assistito anche ad un consolidamento della fiducia delle imprese del terziario di Bergamo circa l’andamento dell’economia italiana e della propria attività. Le imprese del territorio si sono mostrate più ottimiste rispetto alla media nazionale (dove  la fiducia è calata da 39 del I semestre a 36 del II semestre) con indicatore a quota 43 nel primo semestre e 42 negli ultimi sei mesi dell’anno, quasi in recupero rispetto al dato 2019 (44 nel primo semestre, 42 nel secondo). Se la fiducia complessivamente regge, maggiore è quella che gli imprenditori ripongono nella propria impresa,  che cresce passando da un indicatore di 48 (rilevato nel primo semestre) a  51 negli ultimi sei mesi del 2023, con un dato che si era raggiunto nel primo semestre del 2019.

Ricavi

Il livello dei ricavi delle imprese del terziario di Bergamo è risultato in aumento: l’indicatore è in crescita costante negli ultimi 18 mesi: a quota 53 nel secondo semestre (contro il 48 nazionale), in ulteriore recupero rispetto a 48 nel primo semestre (contro il 48 nazionale).

Occupazione

È nettamente migliorata la situazione occupazionale a Bergamo: le imprese del terziario hanno ripreso ad assumere, pur permanendo le difficoltà di reclutamento di personale qualificato. Persiste un mismatch tra domanda e offerta di lavoro: il 58,2% degli imprenditori segnalano difficoltà di reclutamento (il 37% molta difficoltà, il 21,2% abbastanza difficoltà). Solo per 4 imprese su 10 il reclutamento di nuove leve non è un problema.

Prezzi dei fornitori

La crisi dei prezzi dell’energia ha impattato notevolmente anche sulle imprese del terziario di Bergamo: il 60% di queste ha ravvisato un incremento dei prezzi praticati dai fornitori.

Liquidità

In questo contesto, l’indicatore della liquidità presso il terziario a Bergamo ha rallentato la sua dinamica di crescita. Tuttavia, le imprese del territorio mostrano un livello di resilienza elevato: le imprese hanno mostrato un deciso miglioramento in termini di fabbisogno finanziario tra la prima metà del 2021 e i primi mesi del 2022 (da un indice di 33 a uno di 40). A settembre 2022 il dato è sceso a 37, per risalire a 39 a marzo 2023 e a 41 a settembre.

Credito

Si è registrato un calo delle imprese del terziario di Bergamo che hanno chiesto credito (il 26%; era il 30% a marzo 2023). Tra quelle che hanno inoltrato la richiesta, tre su quattro hanno visto accolta la domanda (76,7%), facendo comunque rilevare un calo dell’importo garantito (il 25,4% ha ottenuto un prestito minore di quello richiesto); il 14,3% è in attesa di una risposta, mentre il 9% non ha visto accogliere la propria richiesta. La dinamica della domanda e dell’offerta di credito nel 2023 vede nel secondo semestre un calo del 4% delle imprese che hanno chiesto un prestito (raffrontata al primo semestre 2023) e un corrispondente calo delle domande accolte (-4%). Cresce invece del 2% il numero delle richieste respinte, così come quello delle imprese in attesa di una risposta (+2%). In un contesto generalizzato di difficoltà in termini di offerta di credito, nel 2023 si è assistito ad un innalzamento dei tassi di interesse e delle condizioni generali del credito. Le imprese bergamasche rilevano un incremento dei tassi seppur con un indice migliore rispetto al resto d’Italia (52 contro 42 a livello nazionale), oltre che dei costi complessivi dei servizi bancari (45 contro 36 nazionale).

Scenari e prospettive per il 2024

Quanto alle prospettive del terziario bergamasco per il nuovo anno, gli imprenditori mostrano un cauto ottimismo. A sorpresa emerge un leggero miglioramento della fiducia nell’economia italiana. Stabile la percezione dell’andamento della propria impresa (in linea con il 2023) e della liquidità. Vi è invece un timore nella perdita dei ricavi (l’indicatore scende da 53 del 2023 a 51 per il 2024). Sul fronte occupazionale si interrompe la spinta del post Covid, con l’indice che cala da 53 del 2023 a 52 del 2024.




Affitti brevi turistici, exploit per effetto Capitale 2023: +42,03% in città e +52,6% di Seriate

Ad agosto 2023 il numero di annunci pubblicati su Airbnb in Bergamasca ammontava  a 3.087 contro i 2.377 dello stesso periodo dell’anno precedente Ascom Confcommercio Bergamo fa il punto sugli affitti brevi turistici, attraverso lo studio Federalberghi Confcommercio. Il focus provinciale evidenzia la dinamica degli affitti brevi turistici nel 2023, anno della Capitale della Cultura, confrontati con il 2022 e mette in luce i comuni bergamaschi che concentrano il maggior numero di alloggi. Ad agosto 2023 il numero di annunci pubblicati su Airbnb in Bergamasca ammontava  a 3.087 contro i 2.377 dello stesso periodo dell’anno precedente.  La crescita a livello provinciale è stata complessivamente del  29,9% contro il 14,4% del dato nazionale. In città la crescita è stata del 42,03%, addirittura tre volte la media nazionale. L’exploit  di annunci registrato a Bergamo è notevole e la spinta deriva dall’effetto “Capitale della cultura 2023” e in generale dalle ottime infrastrutture di collegamento, tra cui l’aeroporto. In città il boom degli appartamenti destinati all’affitto turistico rende di fatto quasi introvabile un appartamento in affitto per famiglie e studenti. Con la città si sviluppa anche l’hinterland. A Seriate, ad esempio, gli annunci segnano il + 52,6% nell’ultimo anno, rispetto al 2022.  L’altra area di forte espansione di Airbnb e dintorni è quella del lago d’Iseo, con Riva di Solto leader con 104 annunci  (+31,6% rispetto al 2022), seguita da Lovere, Predore, Solto Collina, Parzanica, Fonteno e Tavernola. In crescita anche nelle principali aree delle Orobie dove non manca il patrimonio delle seconde case da affittare, a fronte di una caduta della domanda di affitto di villeggiatura. Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio ha evidenziato: “Quello degli affitti brevi turistici è stato spesso etichettato come fenomeno, ma non lo è più: abbiamo a che fare con un mercato ormai più che maturo e strutturato anche in provincia che da segmento sta conquistando di anno in anno posizioni. Ben venga una pluralità dell’offerta in una città come la nostra, con un aeroporto che ha accolto 16 milioni di turisti, ma nello stesso mercato si opera con le stesse regole. Non si tratta di attività occasionali o di integrazione al reddito, ma il business è consolidato. Quasi il 60% degli host a livello provinciale ha più di un appartamento e a livello nazionale il 35% ha più di 4 appartamenti. Le attività sono ipertecnologiche, con gli orari dei voli dell’aeroporto, tra mattina presto e sera tardi: si accede alle strutture con Pin, si fanno self check-in e si paga on-line. In città c’è chi sta ristrutturando intere palazzine per destinarle a foresterie. Non resta che sperare che l’introduzione del Cin metta ordine nel settore, anche se in Lombardia è già attivo il Codice identificativo Regionale. Servono maggiori controlli per contrastare l’abusivismo e la concorrenza sleale”. Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, sottolinea come il boom degli affitti turistici porti inevitabili conseguenze per i residenti: “Trovare un appartamento in affitto per giovani coppie, studenti o per le stesse famiglie che con i tassi sui mutui alle stelle non possono acquistare casa, è diventata una vera e propria impresa. C’è chi è costretto a spostarsi dalla città in provincia, in comuni poco attrattivi per i turisti”.

Il dato provinciale 2023

In Bergamasca sono 3087 gli annunci pubblicati relativi per il 78,9% ad appartamenti interi (2437 complessivi). 1848 annunci (il 59,9%) è pubblicato da host che gestiscono più alloggi. Quanto alla stagionalità, 1799 annunci  (il 58,3%) hanno un’apertura superiore a sei mesi .

Il dato provinciale 2022

Nel 2022 erano 2377 gli annunci pubblicati, relativi per il 77,4% ad appartamenti interi (1839 complessivi). 1432 annunci (il 60,2%) era pubblicato da host che gestiscono più alloggi. Quanto alla stagionalità, 1380 annunci  (il 58,1%) presentavano un’apertura superiore a sei mesi .

I comuni con il maggior numero di annunci

Sia nel 2023 che nel 2022 il primato va alla città capoluogo di provincia (1149 annunci nel 2023, 809 nel 2022), cui seguono Riva di Solto (104 annunci nel 2023, 79 nel 2022) e Lovere (78 nel 2023, 69 nell’anno precedente). Se il “podio” resta invariato, quest’anno Seriate (che nel 2022 era al decimo posto provinciale con 35 annunci) scalza dal quarto posto Foppolo ( che ricopriva nel 2022 con 46 annunci), sorpassando con 54 annunci (+52,6%). Anche Sarnico ha una crescita significativa, passando da 36 annunci (nono comune per annunci in Bergamasca nel 2022) a 50 annunci.

L’indagine nazionale

L’evoluzione del fenomeno  degli alloggi italiani venduti su Airbnb vede una crescita esponenziale da dicembre 2008 con 52 annunci, ad agosto 2023 con 503.612 annunci pubblicati.  Nell’ultimo anno, da agosto 2022 a agosto 2023,  la crescita è stata del  14,4%, da 440.305 a 503.612 annunci. L’idea originaria di Airbnb (nata  nel 2007 a San Francisco) di condividere stanza o appartamento (da air bed and breakfast, materasso ad aria e letto di fortuna gonfiato per l’ospite e prima colazione) è completamente tradita e mutata: ad agosto 2023 l’intero appartamento rappresenta l’81,6% degli annunci, la stanza privata il 18,1%, mentre la stanza condivisa lo 0,3%. L’indagine smentisce  che le nuove formule si sviluppano dove c’è carenza di offerta. Basti pensare che le prime dieci località (in testa Roma 27.389 annunci, Milano 23.656 e Firenze 12.117) concentrano più del 20% degli annunci. Il 65% degli annunci è pubblicato da host che gestiscono più di un alloggio e il 33% che gestiscono più di 4 alloggi. Solo un terzo 35% degli host gestisce un solo alloggio. L’host più grande ha pubblicato 10.380 annunci in un mese, il secondo 4.973 e via andare. Il 55,6% degli alloggi è in vendita per oltre sei mesi l’anno. Solo l’11,6% sono venduti per meno di 30 giorni. Solo il 32,7 degli alloggi ha in dotazione il kit di primo soccorso, il 24,0% l’estintore, il 14,5% il rilevatore di fumo, l’11.6% il rilevatore del monossido di carbonio ecc.
Quanto al mercato del lavoro, gli affitti brevi portano  137.468 occupati pari all’11,9% del totale,  contro i 1.018.701 occupati del settore ufficiale alberghiero ed extralberghiero, pari al 88,1% (stima impatto sull’occupazione – Sociometrica 2023).

 

 




Il sistema museale dal passato al futuro sul web

Giovedì 18 gennaio, ore 15, convegno in Fiera a Italian Fine Art Bergamo Arte Fiera

Qual è la frontiera virtuale per una fruizione contemporanea dei musei? E’ questo uno dei temi al centro del convegno “Il sistema museale dal passato al futuro sul web”, moderato da Sergio Radici, curatore eventi collaterali di Bergamo Arte Fiera e Italian Fine Art, in programma giovedì 18 gennaio, ore 15, nel foyer centrale della Fiera di Bergamo, in Via Lunga. Il tema, di grande attualità, viene trattato da esperti del settore, pronti a portare la loro esperienza e alcuni esempi concreti. Tra i relatori: Sergio Curtacci, docente Università di Bergamo, realizzatore del progetto on line Google Arts & Culture e Carlo Micheli, direttore dell’Ufficio Mostre di Mantova e critico d’arte. Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama Museo Civico d’Arte antica di Torino e presidente dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo e Federica Nurchis, dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo , oltre che commerciante di arte, antichità e antiquariato, illustreranno l’innovativo progetto virtuale che rende contemporanea l’esperienza di visita al museo. Il progetto, portato avanti dall’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo, si basa su una ricerca atta a ricostruire le opere e le collezioni originarie della storica sede: l’elegante fabbricato neoclassico, che sovrasta la cisterna del fontanone visconteo, fronteggiato da una scalinata a due rampe, in Città Alta, tra Duomo e Santa Maria Maggiore. L’antica sede dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti (1859) non può più mostrare la sua personalità: le vicissitudini politiche e culturali degli anni Trenta del Novecento hanno infatti consentito la requisizione dell’edificio e lo svuotamento di tutto il suo patrimonio artistico e letterario. Le opere attualmente sono dislocate dall’Accademia Carrara alla Biblioteca Civica Angelo Maj. Un filmato, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo, restituisce un’immagine fedele dell’antica sede e dei suoi gioielli, dalle sculture alle preziose tele. Si crea così di fatto un’esperienza di visita virtuale che consente di scoprire la collezione, dispersa in vari punti di interesse e istituzioni culturali cittadine, in un unico e inedito sguardo. La ricostruzione di ogni singola opera della collezione è frutto di un lungo lavoro dell’Ateneo, che ha raccolto oltre che in un filmato in un volume, consultabile on line. La mostra “Il futuro al centro” con una postazione dedicata consente al visitatore di interrogare il virtual museum delle raccolte pittoriche e scultoree dell’Ateneo, per la prima volta virtualmente riunite. Un visore 3D permette inoltre di esplorare gli ambienti dove sono attualmente collocate le opere d’arte della collezione accademica, offrendo un’esperienza immersiva unica e suggestiva.




La cucina de La Marianna protagonista a “O anche no” su Rai 3

Domenica 14 gennaio, ore 10.20, va in onda il servizio curato da Edoardo Raspelli, che ha fatto tappa- a sorpresa- in Città Alta

Edoardo Raspelli racconta la cucina del ristorante La Marianna di Città Alta nel programma di inclusione sociale, disabilità e diritti fondamentali, «O anche no», in onda domenica 14 gennaio alle 10.20 su Rai Tre e in  replica all’1.15 della notte tra lunedì 15 e martedì 16. La trasmissione, per la regia di Gabriele Mammarella, è realizzata con la collaborazione di Rai per la Sostenibilità e Rai Pubblica Utilità. «Si tratta di un programma – afferma il cronista della gastronomia – meravigliosamente interessante e vivo, un fiore all’occhiello del servizio pubblico che racconta storie incredibili, dalle donne operate di tumore al seno che grazie a un gruppo di volontari fanno canoa ai ragazzi autistici che lavorano in pizzeria. La conduttrice Paola Severini Melograni, che è autrice con Eugenio Giannetta e Valeria Zanatta, mi ha chiesto di collaborare e sono felice di poter contribuire con la mia rubrica».

Nel suo spazio Raspelli entra nei ristoranti, ordina i piatti, li fotografa, gira un breve filmato e, soprattutto, ne valuta l’accessibilità. E’ un ospite inatteso. I titolari (pur riconoscendolo) non sanno, infatti, delle sue intenzioni. «Il locale non viene nominato, per la scelta di non fare pubblicità, buona o cattiva che sia – spiega il critico -. La Marianna è però facilmente riconoscibile: non solo è in Città Alta, ma ricordo che fu al centro di un caso di cronaca (il rapimento di Mirko Panattoni nel 1973, il primo bambino a essere sequestrato a scopo estorsivo in Italia, ndr). Qui scoprirò un’ottima cucina, prezzi buoni, calore umano e anche un’attenzione speciale verso i nostri amici a quattro zampe». Raspelli ha consumato il pasto in compagnia, gustando, tra i vari piatti, crudo di pesce, molluschi e crostacei, tuorlo fondente con salsa al pecorino e tartufo, insalata di puntarelle, polpo al vapore con crema di ceci, battuta di manzo, casoncelli, ricciola con i broccoli, baccalà in salsa tonnata, fiorentina al manzo irlandese e strudel di pere.

Nella puntata di domenica Paola Severini Melograni e il campione paralimpico Daniele Cassioli saranno nella sede milanese de Il Bullone insieme al suo fondatore, Bill Niada. La redazione del giornale ogni mese riporta riflessioni e inchieste nate da incontri, interviste, esperienze condivise, storie, esempi ispiratori per i giovani e per un mondo migliore.

Mario Acampa sarà in provincia di Roma, a Grottaferrata, alla cooperativa sociale Agriturismo Capodarco, dove le persone con disabilità abbandonate dalla società ricevono cure, assistenza, lavorano e riacquisiscono la loro dignità. Dopo un periodo difficile durante il quale la struttura generale ha avuto una serie di problemi economici e di gestione, si è tornati da dove Capodarco era partito grazie alle scelte coraggiose di un ultranovantenne, don Franco Monterubbianesi.

Ylenia Buonviso sarà a Lido di Ostia per mostrare che cosa accade quando le famiglie che si ritrovano a vivere la disabilità si uniscono. Si parlerà dell’associazione Comitato di Disabilità del X Municipio di Roma, dove i ragazzi e le loro famiglie si frequentano e condividono esperienze attraverso l’arte, il teatro e la musica. Inoltre, ci saranno le rubriche di Ivan Cottini, Guido Marangoni e Roberto Vitali. Immancabili la musica dei Ladri di Carrozzelle e i disegni di Stefano Disegni.

 

 

 

 




Lavoro nei pubblici esercizi e ospitalità, identikit degli oltre 25mila addetti nelle 2973 imprese bergamasche

L’occupazione femminile è dominante, con 17.041 addetti. Picchi stagionali a giugno e settembre, i periodi ideali per godersi dehor e aree esterne 

Ascom Confcommercio Bergamo presenta per la prima volta i dati dell’Osservatorio sul mercato del lavoro nel turismo in provincia di Bergamo. I dati sono elaborati dal Centro Studi Federalberghi, nell’ambito della XVa edizione dell’Osservatorio sul mercato del lavoro nel  turismo in Italia, che per il primo anno, ha un focus sulla provincia di Bergamo.  La ricerca fotografa il mercato del lavoro delle quasi 3mila imprese turistiche provinciali. La provincia di Bergamo si pone al terzo posto in Lombardia come numero di addetti, con una media di lavoratori di 25.640, dopo Milano che ne conta 104.992 e Brescia con 29.451. I valori massimi e minimi di occupazione sono settembre e agosto con rispettivamente 26.908 e 23.770 dipendenti. Nel 2022 in provincia di Bergamo hanno operato in media 2.973 imprese con almeno un dipendente (massimo 3.041 e minimo 2.929) per una media di 25.640 dipendenti con una media addetti di 8,6 addetti. La media regionale è di 8,2 dipendenti. Tra le principali evidenze rilevate, emerge come il lavoro nel turismo bergamasco abbia ripreso quota negli ultimi due anni. Nel 2022 il recupero era già effettivo per la ristorazione e i pubblici esercizi. Il 2023, un annata eccezionale per le presenze turistiche, confermerà il recupero pieno anche del settore ricettivo rispetto ai dati 2019. Quanto ai picchi stagionali, i periodi clou per il settore si registrano a luglio e agosto in estate e a dicembre in inverno. Essendo la stragrande maggioranza degli addetti operanti nel settore della ristorazione (oltre il 92%)  si registra la punta di lavoro nei mesi di giugno e settembre, in concomitanza con la stagione dei dehor e aree esterne, con minimo assoluto ad agosto. La crescita dei lavoratori del settore del turismo negli ultimi dieci anni ha consentito di ricollocare molte persone fuoriuscite dai settori manifatturieri. L’occupazione femminile è dominante nel turismo, con 17.041 addetti (il 66,5%)  e nettamente superiore anche alla media regionale (54%). I dipendenti stranieri sono invece il 19%, con 4978 addetti, percentuale nettamente inferiore alla media regionale (30%).

Il profilo dei dipendenti

Oltre il 51,5% dei dipendenti (13.209) ha meno di 40 anni (contro il 57,8% regionale). Il 33,5% ha meno di 30 anni contro il 35,9% regionale. Il 33,5% (8.595) ha meno di 30 anni. La componente femminile è nettamente dominante, con il 66,5% degli occupati (17.041) con rapporto di lavoro dipendente (dato nettamente superiore a quello regionale che si attesta al 54%). I dipendenti stranieri sono il 19%, con 4978 addetti, percentuale nettamente inferiore alla media regionale (30%). I lavoratori full time sono il 40% (sono il 50% a livello regionale). I lavoratori a tempo indeterminato sono il 72%  (68% in Lombardia). Gli addetti con contratto a tempo determinato non stagionali sono il 27% (26% in Lombardia), quelli  stagionali all’ 1,1% (288) contro il 6% lombardo. I lavoratori sono più stabili e c’è minore ricorso allo stagionale rispetto al resto della regione. Gli impiegati sono 1674 ( il 6,5%, in Lombardia rappresentano invece l’11,8%) , dirigenti e quadri lo 0,2% (0,8% medio regionale) e gli apprendisti sono 1243,  il 4,8%, contro il 6,4% regionale.

I comparti e la stagionalità

Il 92,5% dell’occupazione dipendente media annua nel settore turismo nella provincia di Bergamo è concentrata nel comparto dei pubblici esercizi (contro il 84,1% regionale). I servizi ricettivi occupano il 5,9% dei dipendenti. Contenuto è il contributo dell’intermediazione (1,1%), degli stabilimenti termali (0,4%) e dei parchi divertimento (0,1%). Il numero delle aziende bergamasche del turismo con dipendenti nel 2022 erano 188 dei servizi ricettivi, 2.700 dei pubblici esercizi, oltre a 79 intermediari, 3 stabilimenti termali e 3 parchi divertimenti. Come media addetti si passa dai 31,2 in media degli stabilimenti termali (contro il 32,9 regionale), 8,8 nei  pubblici esercizi (contro 7,7 lombardi), 8,1 nei servizi ricettivi (12,8 lombardi), 6,9 nei parchi divertimento (contro il 6,6 medio regionale) e 3,7 nell’intermediazione contro il 7,3. In Bergamasca quindi mediamente sono più grandi di un’unità i ristoranti e pubblici esercizi e più piccoli gli alberghi e gli altri servizi ricettivi.

L’impatto della pandemia

Nel complesso, nel turismo l’occupazione è aumentata nel 2022, recuperando i livelli pre-covid.  Dopo la pandemia l’occupazione ha infatti raggiunto i livelli del 2019. E’ cresciuta del 7,4% tra il 2022 e il 2019 nei pubblici esercizi, mentre è ancora sotto del 5% nei servizi ricettivi. Inoltre è ancora sotto del -33,9% nei parchi divertimento, -17,2% intermediazione viaggi e del -13,5% negli stabilimenti termali. Il recupero è in parte nei contratti a tempo indeterminato (+ 3,6%),  mentre è più alto nei contratti a tempo determinato (+ 11,3%) e stagionali (+5,4%). Gli effetti della pandemia hanno accentuato la stagionalità e creato una forte disparità negli esercizi ricettivi: se nel 2019 la differenza tra valore di occupazione minimo e massimo era del 124%, nel 2020 è diventato del 203%, per poi calare leggermente al 144% nel 2021. Nel 2022 tale valore si è assestato sul 128%.

Focus alberghi

Le imprese con dipendenti del settore alberghiero sono state in media 116 con 894 dipendenti. I valori massimi si sono rilevati ad agosto con 1.050 dipendenti e a febbraio con 753 addetti. Oltre la metà, il 51,5% (460) ha meno di 40 anni e il 29,7% (266) ha meno di 30 anni. In particolare il 61,9% (554) di chi lavora in hotel è donna e il 23% è straniero (207). Il 70% ha un contratto full time. Il 66% ha un contratto a tempo indeterminato, il 30% a tempo determinato e il 4% stagionale. La grande maggioranza- il 69,3%-  dei dipendenti delle aziende del settore alberghiero ha la qualifica di operaio (619). Gli impiegati rappresentano il 23,1% dei dipendenti (207), mentre gli apprendisti sono 54, pari al 6% del totale. I quadri (14) rappresentano l’1,5% del totale. Il 29,6% dei dipendenti  ha un contratto di lavoro a tempo parziale. I contratti a tempo determinato stipulati per ragioni di stagionalità (32) rappresentano il 3,5%, mentre quelli non stagionali (272) sono il 30,4%. Anche il settore alberghiero, dopo la pandemia, ha visto il recupero di addetti sebbene l’occupazione del comparto fosse ancora sotto del 5,4% a fine 2022,  su cui pesava il tempo indeterminato – 5,3%, il Tempo determinato -5,4%, lo stagionale – 13,2%.




Arte e antiquariato in Fiera nel weekend

170 gallerie partecipanti, migliaia di opere esposte e talk ed eventi collaterali Con la partecipazione di circa 170 Gallerie provenienti da dodici regioni italiane e dalla Repubblica di San Marino, alla Fiera di Bergamo (www.bergamofiera.it) come da piacevole tradizione anche il 2024 si apre all’insegna della bellezza dell’arte a tutto tondo e della cultura con la riproposizione in contemporanea settima edizione di Italian Fine Art (IFA) e della 19esima edizione di Bergamo Arte Fiera (BAF); le due mostre mercato di Promoberg dedicate rispettivamente all’Alto antiquariato e arte antica (Padiglione A) e all’arte moderna e contemporanea (Padiglione B) sono di scena da venerdì 12 a domenica 14 gennaio 2024. I tanti appassionati di IFA avranno poi a disposizione un’altra settimana (fino a domenica 21 gennaio) per gustarsi le opere della manifestazione nata nel solco della storica BergamoAntiquaria. Il programma della prima giornata prevede l’apertura al pubblico alle ore 15:00, seguita, alle ore 17:00, della cerimonia d’inaugurazione con il taglio del nastro. Orari: feriali dalle ore 15 alle ore 19; sabato e domenica, dalle ore 10 alle ore 19.  Ticket alle casse: intero 10 euro; ridotto (over 65 anni) 8 euro. Ticket online intero 9 euro. Parking 5 euro. Con l’obiettivo di promuovere l’arte e la cultura alle nuove generazioni, richiamare l’attenzione degli appassionati delle diverse ‘correnti’ e coinvolgere anche chi non è solito partecipare a mostre e iniziative dedicate all’arte, è stato confermato l’ingresso gratuito per i giovani fino ai 15 anni di età e l’agevolazione che consente di visitare (dal 12 al 14) le due mostre pagando un solo ticket d’ingresso: in buona sostanza, con il ticket di Baf si entra gratuitamente a Ifa, e viceversa. La manifestazione organizzata da Promoberg può contare sull’esperienza di Sergio Radici, storico promotore di arte a 360 gradi, che ha curato come sempre tutto il programma degli eventi collaterali, e di Armando Fusi e Gianni Zucca, curatori rispettivamente dell’area espositiva di IFA e BAF.  Le due mostre hanno il sostegno dei partner Artprice e CiaccioArte Insurance services, del mobility partner DeniCar e il Patrocinio della Provincia di Bergamo.
Le migliaia di opere esposte sui 13mila mq dei padiglioni in via Lunga consentono un percorso dai tratti museali lungo oltre quindici secoli di storia e cultura e un confronto con gli esperti del settore per approfondire e carpire tutti i segreti delle opere. Grazie alle due mostre firmate Promoberg, il capoluogo orobico si è consolidato negli anni anche quale importante polo culturale ed economico dell’arte. Tra le migliaia di opere esposte, al fianco di autori storicizzati e/o tra i più noti a livello mondiale, soprattutto nel corso di IFA, vengono scoperti alcuni capolavori ‘ritrovati’ che, oltre a catturare l’interesse di operatori, istituzioni e collezionisti a livello nazionale, nobilitano ancora di più la manifestazione.
La ripartenza del calendario fieristico 2024 di Promoberg mette quindi ancora una volta al centro un settore che, oltre a rappresentare i più alti livelli storici e culturali, è, allo stesso tempo, strategico anche per quanto concerne l’economia e la promozione turistica del nostro Paese e, in questo caso, di Bergamo in particolare.

Tra le più significative del panorama nazionale, sono complessivamente circa 170 le Gallerie presenti, provenienti da dodici regioni italiane (dalla Sicilia al Piemonte), alle quali si aggiunge una realtà proveniente dalla Repubblica di San Marino e diversi rappresentanti del mondo dell’editoria, delle istituzioni e delle librerie. Sommando ai 13mila mq dei due padiglioni anche la Galleria centrale e i due foyer laterali (sedi di alcuni eventi collaterali), sono ben 16mila i metri quadrati complessivi dedicati alle due mostre mercato. La parte del leone spetta alla Lombardia: sul totale delle gallerie presenti, la metà sono infatti lombarde (84 realtà), con il primato alle gallerie milanesi (26) seguite da quelle targate Bergamo (22) e Brescia (18). I numeri di IFA – Analizzando i dati di IFA, i 6500 mq del padiglione A sono animati da ottantasei Gallerie (elenco al link:  https://www.italianfineart.eu/espositori-2023/) provenienti da 11 regioni italiane e da uno stato estero (San Marino). La regione maggiormente rappresentata è la Lombardia, con 47 Gallerie, seguita da Emilia-Romagna (11) Piemonte (6), Veneto e Toscana (4 gallerie a testa). Il podio delle province maggiormente rappresentate è tutto lombardo: al primo posto Bergamo con 16 Gallerie, seguita da Brescia (12) e Milano (10). I numeri di BAF – Sui 6500 mq del padiglione B dedicati a BAF sono protagoniste un’ottantina di Gallerie (elenco al link: https://www.bergamoartefiera.it/elenco-espositori-2024/) provenienti da 12 regioni italiane e da uno stato estero (San Marino). Anche in questo caso la regione maggiormente rappresentata è la Lombardia, con 37 Gallerie, seguita da Veneto (10), Toscana (9), Emilia-Romagna (7) e Piemonte (6), Cambiano le posizioni ma è sempre tutto lombardo anche del podio delle province maggiormente rappresentate a BAF: primo posto per Milano con 16 Gallerie, seguita da Bergamo e Brescia, con sei gallerie a testa.

Il format di successo di Ifa e Baf: migliaia di opere dal ‘400 ad oggi e numerosi eventi collaterali

Le migliaia di persone pronte a raggiungere Bergamo in particolare da tutto il Nord Italia (ma con percentuali significative da tutto il Paese e dall’estero) possono contare sul collaudato format che ha conquistato negli anni sempre più estimatori, composta da due ‘anime’ che abbinano all’ampia area espositiva numerosi eventi collaterali, tra cui citiamo i talk dedicati a temi di grande interesse e ad importanti realtà del settore, le mostre ‘personali’ e alcune imperdibili installazioni. Oltre a raccogliere ampi consensi tra i collezionisti più esperti, l’accoppiata Ifa e Baf ha il merito di catalizzare l’interesse anche di molti neofiti, facendo di Bergamo un consolidato punto di riferimento per il panorama dell’arte in Italia.  Si può ben dire che Ifa e Baf hanno il grande merito di riportare al centro quell’arte italiana che raccoglie estimatori in tutto il mondo. Le ultime edizioni hanno registrato una crescente attenzione sia degli amanti del genere, sia di chi si sta avvicinando solo ora al settore.

“Con la concomitanza, da noi fortemente voluta, di IFA e BAF, i collezionisti e gli appassionati (anche dell’ultima ora) hanno la grande opportunità di calarsi in una “fusion” tra cultura e arte lungo un cammino di ben quindici secoli di storia – sottolinea Luciano Patelli, presidente di Promoberg Srl -. Anche negli anni più difficili, Promoberg ha continuato a credere e ad investire nelle due mostre. per dare, da un lato, la meritata visibilità ad un comparto che ha bisogno di mettere in vetrina e promuovere al meglio la propria offerta, e dall’altro (lato) per sostenere l’arte e la cultura tra il grande pubblico, con l’obiettivo in particolare di coinvolgere anche le nuove generazioni e chi non è un habitué di gallerie, mostre e musei. In tal senso abbiamo confermato l’ingresso gratuito per i giovani fino ai 15 anni di età e l’agevolazione che consente di visitare (dal 12 al 14) le due mostre pagando un solo ticket d’ingresso. Grazie anche alle Gallerie selezionate e provenienti da tutta Italia, abbiamo incrementato ulteriormente il già elevato livello qualitative delle due mostre e il numero degli eventi collaterali, molto apprezzati, consolidando in tal modo le due mostre tra gli appuntamenti più significativi nel panorama culturale italiano. I risultati fino qui ottenuti confermano la bontà del nostro progetto e testimoniano il nostro continuo forte impegno anche nella promozione dell’arte e della cultura, per coinvolgere una platea sempre più vasta”.

L’accoppiata Italian Fine Art e Bergamo Arte Fiera si consolida quale evento di riferimento per il mondo dell’arte nazionale – sottolinea Sergio Radici, curatore degli eventi collaterali ed una vita spesa per la promozione dell’arte e della cultura a tutto tondo, già a partire dalla storica BergamoAntiquaria, e poi con Italian Fine Art e Bergamo Arte Fiera -. La formula, da noi fortemente voluta, che unisce in un appuntamento condiviso tra arte antica e arte moderna e contemporanea, rappresenta un unicum nel panorama delle mostre in Italia e si è dimostrata vincente, sia per l’alto gradimento raccolto tra le Gallerie e il pubblico, sia perché ha scaturito un nuovo interesse tra i collezionisti e gli appassionati delle due diverse anime di Ifa e Baf, che si confrontano e interagiscono, scoprendo nuove passioni. Abbiamo sempre cercato di caratterizzarci dagli altri appuntamenti di settore realizzando iniziative collaterali legate alla storia dell’Arte e ai suoi protagonisti, consentendo così al pubblico di conoscere e approfondire spesso tematiche anche meno note ma di grande rilevanza e interesse culturale. Ogni anno lavoriamo con determinazione e passione per fare in modo che Ifa e Baf non siano solo delle pur bellissime mostre d’arte mercato dove collezionisti ed esperti possono incontrare opere e artisti grazie alle tante gallerie che credono in questo progetto, ma anche un luogo condiviso nel quale conoscere, esplorare e “formare” la propria cultura sul mondo dell’arte”.

“Le oltre ottanta Gallerie che animano l’edizione 2024 di Italian Fine Art rappresentano molto bene il settore dell’alto antiquariato e dell’arte antica in Italia – spiega Armando Fusi, curatore dell’area espositiva di Ifa -. Pur in un quadro economico e politico (internazionale) non ottimale, l’attenzione da parte dei collezionisti di alto antiquariato e arte antica ha subito soltanto una leggera contrazione, il che fa ben sperare per Italian Fine Art, che da sempre richiama migliaia di appassionati grazie all’elevata qualità delle Gallerie, alla varietà delle opere esposte e al calendario degli eventi collaterali. In questa fase prevale soprattutto l’interesse verso la pittura (in tutte le sue correnti) e l’oggettistica, mentre i mobili restano più al palo. A parte le opere dei grandi artisti di fama mondiale, in generale siamo di fronte a quotazioni in molti casi ben la di sotto di quelle reali, il che consente quindi di fare acquisti anche economicamente molto interessanti. Piace l’abbinamento con Bergamo Arte Fiera, perchè favorisce quel confronto tra opere di epoche diverse che innesca una forte curiosità tra gli addetti ai lavori, che si traduce anche in acquisti non preventivati, con ricadute molto positive per tutto il movimento dell’arte in generale.

“Quest’anno la risposta delle Gallerie è stata particolarmente significativa – spiega Gianni Zucca, curatore dell’area espositiva di BAF – al punto che già da alcuni mesi avevamo il padiglione sold out. Con le oltre ottanta gallerie tra le più quotate del settore abbiamo alzato ulteriormente il livello qualitativo della mostra, che vede affiancare ai grandi artisti del Novecento e contemporanei  famosi in tutto il mondo (citiamo tra i tanti, De Chirico, Fontana, Castellani, Bonalumi, Pomodoro, Christo e Banksy), numerosi autori contemporanei emergenti sia già noti a livello internazionale, sia ancora poco conosciuti ma dalle grande potenzialità e sotto la lente d’ingrandimento di gallerie autorevoli e importanti collezionisti. Ad arricchire l’area espositiva i diversi appuntamenti collaterali curati da Radici, che completano nel migliore dei modi un’offerta culturale di altissimo livello. Con tali premesse aspettiamo ora la risposta del pubblico, sempre molto attento all’appuntamento di Bergamo, che apre nel migliore dei modi il nuovo anno”.

Eventi collaterali IFA e BAF 2024

Da venerdì 12 a domenica 21 gennaio, Mostre e Installazioni

–          Ingresso esterno Fiera – Ulisse Finazzi: “Mondo” (1975/76), Installazione Artistica

–          Galleria centrale ottagono interno Fiera – “L’arte e la storia del ferro attraverso i secoli”. Pierpaolo Boccardi: “gli alberi guerrieri” installazione artistica

–          Galleria centrale interno Fiera parete sx (prossimità Ristorante) – Una collezione di foto d’Artista: Berengo Gardin, La Chapelle, Fontana.

–          Galleria centrale parete sx – Achille Funi “La battaglia di Legnano” bozzetto preparatorio

–          Foyer centrale Fiera – Max Marra: “Omaggio a Pier Paolo Pasolini” Installazione Artistica Padiglione A (pareti interne) – “Il legno che canta”: Mostra d’Arte e Liuteria storica. Un’occasione                per riflettere sulla pittura italiana dell’800

–          Foyer pareti sx e dx interno Fiera – Luigi Erba (Fotografo): “Oltre lo sguardo”

–          Foyer padiglione B – Elvino Motti scultura “Red Age” (the rebirth ….)

Area Talk (Galleria Centrale) – Incontri condotti da Sergio Radici

Sabato 13 gennaio 2024

–          ore 11,00 – Quale futuro per le Associazioni Culturali di Bergamo. Partecipano i rappresentanti de: Il Cavaliere giallo, The Blank, Gamec e associazione Amici dell’Accademia Carrara

–           ore 15,00 – Intelligenza artificiale nel mondo dell’Arte. Interviene Claudio Francesconi

Domenica 14 gennaio 2024

–          ore 11,00: Presentazione del volume Volti d’Artista. Intervengono: Alberto Nacci, Fabio Sannino, Romina Russo, Giorgio Berta, Rolando Bellini, Sandra Nava.

–          ore 15,00: Presentazione del volume Acque fragili. Infrangibili equazioni. Intervengono: Fortunato D’Amico, Giovanna Brambilla, Paola Suardi e Pina Inferrera

Mercoledì 17 gennaio 2024

–          ore 15,15: Dignità umana, Trascendenza Divina, lungo la secolare storia della pittura italiana. Interviene Emanuele Motta

Giovedì 18 gennaio 2024

–          ore 15,00: Il sistema museale dal passato al futuro sul web. Intervengono: Sergio Curtacci, docente Università di Bergamo, realizzatore del progetto on line Google Arts & Culture; Carlo Micheli, direttore dell’Ufficio Mostre di Mantova; Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama di Torino e presidente dell’Ateneo di Scienze e Arti di Bergamo; Federica Nurchis, dell’Ateneo di Bergamo

Venerdì 19 gennaio 2024

–          ore 15,00: Lorenzo Lotto, un Grande nell’Europa del ‘500. Interviene Fernando Noris, storico e critico d’Arte antica

Sabato 20 gennaio 2024

–          ore 15,00 – Presentazione dei volumi Tredici gocce di cera rossa e Il tredicesimo simbolo. Interviene Arnaldo Pavesi

 




Festività, quasi 320mila bergamaschi scelgono il ristorante dalla Vigilia a Santo Stefano

I consumi fuori casa valgono quasi 15,5 milioni di euro. Bene anche il turismo, tra sci, mercatini, sport invernali e una pausa di benessere in spa o terme

Il brindisi delle feste sarà per molti ai tavoli dei ristoranti in città e provincia. Mai come quest’anno le prenotazioni per il classico pranzo si sono chiuse in anticipo: c’è chi ha riempito il locale a ottobre, molti a novembre, altri a inizio dicembre. C’è ancora nei locali di città e provincia qualche tavolo, ma si confida nel tutto esaurito. La sensazione è che prevalga la voglia di godersi in spensieratezza le feste senza mettersi ai fornelli, studiare la mise en place e allestire casa, rispetto ai programmi di spending review in atto ormai  in ogni famiglia di questi tempi. Anche la sera della Vigilia, tradizione poco sentita a Bergamo, si sta facendo strada: per il Cenone del 24 le prenotazioni sono buone, in crescita del 10% rispetto allo scorso anno. E il pranzo di Santo Stefano diventa sempre più occasione per un “Natale bis” con festeggiamenti in differita, con amici o altri parenti. Anche in questo caso, le prenotazioni sono  in lieve crescita rispetto allo scorso anno (+5%). E  se c’è chi ha quasi chiuso le prenotazioni per Capodanno, la maggior parte aspetta come ogni anno il 26-27 per conferme e nuove prenotazioni (di fatto si inizia a pensare al veglione dopo Natale). Per i menù delle feste la spesa media richiesta (vini esclusi) va dai 50 a 150 euro in media.  Ascom Confcommercio Bergamo stima una spesa di quasi 15 milioni e 500mila euro (15.464.119 euro) per le festività natalizie nei 1778 pubblici esercizi di città e provincia, con 317.133 clienti ai tavoli. Il pranzo di Natale e Santo Stefano valgono da soli complessivamente  oltre 9 milioni e 300mila euro (9.371.802 euro), mentre la Vigilia vale  3 milioni di euro  (3.080.385 euro);  la cena del 25 e del 26 dicembre ne portano complessivamente altrettanti 3 milioni di euro (3.011.932).
Quanto alle tendenze, la tradizione vince in menù, come l’alternanza tra specialità di mare e di terra: tortellini e cappelletti, capponi ruspanti, crostacei, funghi. Non si rinuncia a panettone artigianale e a torroni e altre specialità e c’è chi ripropone ricette storiche come la smaiasa bergamasca. Per i cocktail bar e i locali serali serve ancora qualche giorno per tirare le somme per i brindisi nell’ultima notte dell’anno, ma la sensazione è buona. Si chiude con le festività di dicembre un anno di grande lavoro per i locali bergamaschi, anche se, come ricordano gli imprenditori, a ciò non corrisponde l’andamento dei bilanci, gravati dai rincari di materie prime, frutta e verdura in testa, pesce e carne, bollette e altre spese. Anche il segmento business ribadisce la sua importanza e centralità.  Le cene aziendali tornano a regime, in linea con i festeggiamenti pre-Covid (+15-20%). Vi sono due tendenze: da un lato gruppi più piccoli e budget medio-alto; dall’altro lato, si cerca di abbassare anche di 5-10 euro la spesa per menù concordati. Sempre più frequenti, specialmente nei locali più blasonati, tavoli con spesa molto elevata: bottiglie di vino e distillati importanti, tartufo e altri prodotti gourmet. La sensazione è che si stia sempre più allargando la forbice tra chi rinuncia o quasi al ristorante, anche se prima d’oggi li ha sempre frequentati, e chi non bada a spese e anzi, forse esce anche con più frequenza di prima.

Turismo

Prosegue un’annata estremamente positiva anche per il turismo, che ha registrato quest’anno un vero e proprio record con la capitale della cultura. La città senza turismo business si gode una certa tranquillità in questi giorni, in linea con gli anni passati. Fa eccezione Capodanno, che mantiene una buona domanda e presenze in linea con lo scorso anno (ma ci sono ancora buone disponibilità).  Negli hotel è sempre apprezzata la proposta di pacchetto completo: pernottamento e cenone di San Silvestro e prima colazione dell’anno. Bene le Valli e lo sci, che avevano già inaugurato alla grande la stagione con il lungo ponte dell’Immacolata e Sant’Ambrogio: non si rinuncia a una vacanza in famiglia (provenienze da tutta la Lombardia) tra sport invernali ( discesa e fondo, bob, pattinaggio), cucina di montagna e mercatini di Natale. Le presenze da qui all’Epifania sono buone in Val Brembana, tutto esaurito in Val Seriana. Sempre più apprezzato il turismo wellness per una pausa rigenerante negli hotel con spa e quello termale a San Pellegrino, che attira anche visitatori stranieri. Bilancio positivo anche sul lago dove le presenze sono in linea con quelle dello scorso anno.




Regali di Natale: prodotti enogastronomici, giocattoli e cura persona e bellezza in testa

Ascom stima una spesa di 174 euro pro capite (186 a livello nazionale). Cresce internet, ma i negozi non perdono il loro appeal

Scatta ufficialmente il conto alla rovescia per i regali da scartare sotto l’albero e si affrettano le corse in cerca degli ultimi doni. Secondo la ricerca nazionale Confcommercio la spesa media che gli italiani destineranno alle strenne natalizie sarà di 186 euro a persona (in crescita rispetto ai 157 euro del 2022), quella media dei bergamaschi è inferiore: Ascom Confcommercio Bergamo stima 174 euro a residente, nonostante un budget tendenzialmente maggiore della media nazionale, ma una minore inclinazione agli acquisti per regali. Tra i pacchi più gettonati, a livello nazionale, i prodotti enogastronomici (72,7%) si confermano in cima alla lista delle preferenze, seguiti da giocattoli (50,1%), prodotti di bellezza (49,6%), abbigliamento (49,4%) e libri (41,6%); tra i regali che registrano l’incremento maggiore rispetto all’anno scorso si segnalano i prodotti per la cura della persona (+8,6%), i gioielli (+7,9%) e i trattamenti di bellezza (+6,7%); carte regalo e abbonamenti a piattaforme streaming risultano, invece, i regali più acquistati online.  “La spesa per regali è più bassa rispetto a quella nazionale non tanto per la possibilità di spesa, ma per abitudini, consuetudini e predisposizione culturale- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. Il bergamasco è più parsimonioso e spende più per acquisti produttivi e vacanze che per fare regali. Anche nella nostra provincia si  afferma il fenomeno dei regali acquistati on line, grazie anche all’allungamento del periodo riservato alla ricerca dei regali, che si estende a tutto il mese di novembre, specialmente in occasione del Black Friday”. Se la maggioranza compra almeno uno o più prodotti sul web, resta alta la quota che si concentra nel commercio tradizionale: “I negozi non perdono il loro appeal, ma anzi contribuiscono a rendere più gratificante l’esperienza di acquisto specialmente di un dono, da vedere e toccare con mano, da presentare confezionato al meglio, oltre a rendere più agevole eventuali cambi”. Cambiano anche le idee regalo: “In questi ultimi anni, accanto alla posizione privilegiata dei giocattoli che fanno felici i bambini e che si mantengono stabili, hanno guadagnato posizione i prodotti alimentari e per la cura della persona, mentre- pur recuperando qualcosa nell’ultimo anno- hanno ormai perso la leadership storica i prodotti di abbigliamento, oltre a hi-tech e tecnologia, anche se i risponditori che sfruttano l’intelligenza artificiale sono comunque apprezzati. In forte calo i libri e l’ebook, mentre crescono le carte regalo che lasciano libero il beneficiario della scelta”.

I dati della ricerca

Il regalo degli italiani

Tra le tipologie di articoli, si regaleranno soprattutto prodotti enogastronomici (72,27%), giocattoli (50,1%), prodotti per la cura della persona (49,6%), capi di abbigliamento (49,4%), con un trend in aumento rispetto al 2022. Cresce infatti per la prima volta dal 2019 la percentuale di chi farà regali, dal 72,7% dello scorso anno al 73,2% attuale. Tra i regali acquistati online, prevalgono le carte regalo (83,4%) e gli abbonamenti streaming (77,8%), seguiti da libri ed ebook (65,2%), oltre a film, dvd e musica digitale (38,7%).

I canali di acquisto

Tra i canali di acquisto preferiti, Internet si conferma al primo posto (68,5%) e in aumento del 4% rispetto all’anno scorso, ma cresce anche l’utilizzo dei negozi di vicinato (dal 45% al 48,3%) e i punti vendita della distribuzione organizzata (dal 53% al 67,7%). Stabili gli acquisti presso outlet e spacci e quelli nei punti vendita del commercio equo e solidale.

La corsa agli acquisti

Anche se in calo rispetto all’anno scorso, le prime due settimane di dicembre si confermano  il periodo dove si concentrano i maggiori acquisti di regali di Natale (46,4%), ma aumenta rispetto allo scorso anno la quota di coloro che hanno già fatto gli acquisti nella seconda metà di novembre (dal 33% al 38,9%).




Ascom incontra gli imprenditori della Val di Scalve

Un confronto sulle opportunità e il futuro del territorio, interessato da investimenti importanti nel turismo

Ascom ha incontrato gli imprenditori della Val di Scalve. Si è svolto nei giorni scorsi, lunedì 11 dicembre, nella Sala riunioni della Comunità Montana di Scalve  a Vilminore di Scalve un incontro con i commercianti, ristoratori e albergatori  dei comuni di Azzone, Colere, Schilpario, Vilminore di Scalve e con tutti gli imprenditori facenti parte del distretto del commercio Quota Scalve. L’incontro, che ha visto la presenza del sindaco di Colere Franco Belingheri e di Pietro Orrù, primo cittadino di Vilminore di Scalve,  è stato l’occasione per discutere e confrontarsi sulle criticità e opportunità di sviluppo del territorio e del suo tessuto imprenditoriale. In particolare, si è discusso dell’impatto positivo dei nuovi impianti di risalita di Colere per tutta la valle, che vede rilanciata la sua attrattiva, ampliando gli orizzonti turistici anche al mercato straniero. Durante l’assemblea, che ha visto la partecipazione di circa 40 imprenditori,  i rappresentanti Ascom Confcommercio Bergamo, con il direttore Oscar Fusini, il referente della Val di Scalve Alessandro Riva e i funzionari Diego Cantamessa (Fogalco, credito e finanza agevolata), Marcella Gualeni (Start up e area tecnica, assistenza e pratiche), Giorgio Puppi (innovazione e digitalizzazione e distretti del commercio) hanno presentato  i servizi che l’associazione offre a supporto dell’imprenditorialità e a fianco delle imprese del terziario.




Fimaa, brindisi da Giuliana a un 2023 di successo per i soci

Il Christmas dinner è stata l’0ccasione per premiare attività storiche e i 27 nuovi soci. Raccolta benefica per Fondazione Asino e ricerche in neuro oncologia 

L’evento di fine anno organizzato da Fimaa Bergamo per gli agenti immobiliari è stata l’occasione conviviale per tirare le somme di un 2023 ricco di impegni e iniziative per la categoria, oltre che per guardare a un nuovo anno pieno di sfide e nuovi obiettivi. Un’occasione per premiare e conoscere meglio i nuovi soci e per consegnare un riconoscimento alle imprese Fimaa più longeve.  Per il Christmas Dinner è stata scelta come sede la storica Trattoria D’Ambrosio da Giuliana, in Via Broseta. L’incontro ha visto la partecipazione del direttivo Fimaa Bergamo, presieduto da Oscar Caironi, che è anche coordinatore regionale Fimaa Lombardia e dei soci della Federazione. Alla convention ha partecipato il presidente nazionale Fimaa Confcommercio Santino Taverna. Tra le autorità, presenti il vicepresidente vicario Ascom Confcommercio Bergamo Luciano Patelli e Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo. “Grazie al racconto di tante esperienze professionali e del know how di importanti ospiti, abbiamo arricchito il nostro bagaglio culturale- ha sottolineato Oscar Caironi, prima dell’intervento del presidente nazionale Santino Taverna e di Roberto Re, mental coach e formatore. Un ringraziamento speciale va a tutti i soci premiati, che hanno saputo distinguersi grazie al loro insostituibile operato e al loro fondamentale contributo alla vita associativa. E un grazie e un benvenuto ai nuovi iscritti Fimaa”. Hanno ricevuto un premio alla carriera Luigi Benedetti  per i 47 anni di attività come agente immobiliare e Ugo Gherardi, anch’egli con 47 anni di attività raggiunta come agente immobiliare. 27 i nuovi soci, cui è stato dato il benvenuto ufficiale in Fimaa Bergamo, con la consegna di un attestato: Bergamo Building srl, Rositani Real Estate Consulting, EB Living Immobiliare srls, Arealogistica srl, Wave Group srl, Bergamo Immobiliare sas, Studio Vaprio Immobiliare srls, Brumana Valerio, Ciocca Massimo, Cadei Jessica, Cugia di Sant’Orsola Terenzio, Chiari Roberto, Casari Francesca, Cavagnis Marco, Della Pedrina Andrea, Dallagrassa Oscar, Del Vecchio Antonia, D’Orio Lorenzo, Manzoni Fabio, Marchetti Oscar, Natali Romualdo, Pennati Giuseppe, Pasinetti Cristina Bruna, Arrigoni Guglielmo, Rotini Marco, Salemme Ferdinando , Volpi Francesco. Dopo i saluti istituzionali e del presidente nazionale Taverna e provinciale Caironi, oltre che dei vertici Ascom, rappresentati da Luciano Patelli, vicepresidente vicario e dal direttore Oscar Fusini, hanno portato la loro esperienza di successo Roberto Re, tra i più importanti mental coach e formatori nazionali e anche l’ospite, ristoratrice e imprenditrice Giuliana D’Ambrosio,  che con la sua accoglienza e la sua cucina semplice, riesce a fare sentire tutti a casa.
Come altre iniziative, anche il Christmas Dinner non dimentica la solidarietà e conferma l’anima generosa e benefica della Fimaa. Quest’anno l’impegno della Federazione è per la Fondazione Asino che mira a sostenere e creare un programma educativo per formare giovani neurochirurghi e finanziare progetti di ricerca nell’ambito delle neuroscienze, in particolare della neuro oncologia. Attraverso il Comitato scientifico, la Fondazione seleziona i migliori progetti nell’ambito e monitora la ricerca e i relativi risultati.
L’evento è stato sostenuto e sponsorizzato da Casafarim Unoenergy, Ottica Gazzera e Cabrini Assicurazioni.