Alternanza scuola-lavoro, contributi camerali per le aziende che accolgono gli studenti

Si è aperto giovedì 15 novembre (giorno nel quale la Camera di Commercio di Bergamo ha organizzata la propria tappa dell’iniziativa nazionale Alternanza Day)  il nuovo bando dell’ente camerale a sostegno dei progetti di alternanza-scuola lavoro, la modalità introdotta dalla riforma “Buona Scuola” che rende obbligatori percorsi in azienda per gli studenti che frequentano gli ultimi tre anni delle superiori, della durata complessiva di almeno 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e di 200 ore per i licei.

A disposizione per l’anno 2017-2018 fondi per 190.000 euro per le imprese e i liberi professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali, disponibili a ospitare studenti in percorsi di alternanza scuola-lavoro. L’agevolazione è pari a 400 euro per ogni studente, fino ad un massimo di quattro studenti. Nel caso di inserimento di studenti con disabilità, il contributo è di 500 euro. Sono ammessi esclusivamente percorsi di alternanza svolti dall’1 settembre 2017 al 31 agosto 2018 e della durata minima di 80 ore. Le domande di contributo devono essere presentate tramite procedura telematica entro il 22 luglio 2018. La misura ha avuto una prima edizione sperimentale fino al 30 settembre scorso, con una dotazione di 35mila euro, che ha sinora ammesso al contributo 45 aziende.

alternanza day - panoramicaL’Alternanza Day, intanto ha fatto il tutto esaurito. L’incontro al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni aveva il duplice obiettivo di presentare le attività e i servizi che la Camera di Commercio, attraverso l’Azienda Speciale Bergamo Sviluppo, realizza sul tema orientamento e alternanza scuola-lavoro, ma soprattutto far incontrare il mondo della scuola e il sistema imprenditoriale locale, due mondi che devono dialogare di più, contaminandosi l’un l’altro.

alternanza day - tavoloIl segretario generale Maria Paola Esposito ha sottolineato il forte impegno della Camera di Commercio sul tema alternanza scuola-lavoro e la sempre più stretta sinergia con l’Ufficio Scolastico Provinciale nonché con enti, istituzioni e organizzazioni categoriali, che va ad aggiungersi al già consolidato impegno sul tema orientamento realizzato dall’Azienda Speciale Bergamo Sviluppo, mentre Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Bergamo, ha ricordando la spiccata sensibilità che il sistema imprenditoriale territoriale ha sempre avuto, sin dal 2003, nei confronti del mondo scolastico.

E se Enzo Rodeschini, direttore operativo Unioncamere Lombardia, ha presentato i servizi e gli strumenti del sistema camerale nazionale in tema di orientamento e alternanza (l’indagine Excelsior, il Registro Nazionale per l’Alternanza Scuola – Lavoro e il Premio “Storie di Alternanza”), Domenica Giuliana Sandrone, direttrice CQIA, Centro per la Qualità dell’Insegnamento e dell’Apprendimento dell’Università degli Studi di Bergamo, ha definito l’alternanza scuola-lavoro la prima transizione che i ragazzi vivono nella loro vita, chiedendo alle imprese di facilitare tale transizione, ponendo l’accento sul fatto che l’alternanza permette alla dimensione formativa di unirsi, finalmente, alla dimensione operativa.

Insieme al nuovo bando di finanaziamento, il direttore di Bergamo Sviluppo Cristiano Arrigoni ha illustrato le iniziative a supporto dell’alternanza scuola – lavoro della Camera di Commercio di Bergamo, dal progetto orientamento ai diversi servizi a supporto dell’alternanza, compresi corsi per i tutor aziendali e lo sportello informativo scuola-lavoro (scuolalavoro@bg.camcom.it).

alternanza day - tavola rotonda

La giornata ha anche fatto spazio alle testimonianze di tre scuole (Scuola d’arte Andrea Fantoni, ITCT Vittorio Emanuele II e IIS Cesare Pesenti) e di tre imprese locali (Bma, Gualini Lamiere International e Tornilastra) sullo strumento dell’alternanza e sulle modalità di realizzazione e alla premiazioni dei video inviati dagli istituti provinciali che hanno partecipato alla prima sessione del Premio “Storie di Alternanza”.

>Il bando




Bergamo conquista la decima stella Michelin. Premiato il Florian Maison di San Paolo d’Argon

Florian Maison, il ristorante-resort a San Paolo d'Argon
Florian Maison, il ristorante-resort a San Paolo d’Argon

Il firmamento della cucina stellata bergamasca risplende ancora di più. Nel gotha della ristorazione baciato dalla Michelin entra anche il “Florian Maison” di San Paolo d’Argon. Lo chef Umberto Martino, partenopeo d’origine ma ormai bergamasco d’adozione, cattura la sua prima stella con la sua cucina raffinata, sempre pronta ad esaltare materie prime eccellenti, in particolar modo di mare.

Umberto De Martino
Umberto De Martino

Approdato al Florian Maison nel 2015, dopo aver collezionato diverse esperienze in Italia e all’estero, lo chef sorrentino porta in alto con il prestigioso riconoscimento il ristorante resort a ridosso del monastero benedettino di San Paolo d’Argon.

Con il Florian Maison Bergamo conta dieci indirizzi premiati dalla 63esima Guida Michelin.
Da Vittorio conferma le tre stelle e resta una delle cucine più blasonate d’Italia. Confermati anche gli altri otto ristoranti, dove brilla una stella anche per il 2018: “Frosio” (Almè), “Antica osteria del Camelì” (Ambivere), “Il Saraceno” (Cavernago), “Casual”(Bergamo), “A’anteprima” (Chiuduno), “LoRo” (Trescore), “San Martino” (Treviglio), “Osteria della Brughiera” (Villa d’Almè).

Tra le novità della nuova edizione della rossa, il massimo riconoscimento a Norbert Niederkofler, al ristorante St. Hubertus, di San Cassiano, che conta tre stelle. Si vede invece scivolare tra le dita una stella lo chef Carlo Cracco, che ne tiene stretta solo una.
In tutto sono 356 i ristoranti stellati in Italia, un nuovo “3 stelle”, tre con 2 stelle e 22 con una stella.




Birrificio Otus, porte aperte e degustazioni alla scoperta della produzione artigianale

otus - pils produzione

Se volete vedere come nascono le birre artigianali, vivere le diverse esperienze sensoriali che offrono e trovare quella che vi piace di più o un regalo di Natale originale, sabato 18 novembre dalle 14.30 alle 19 il birrificio Otus di Seriate propone una delle sue giornate a porte aperte.

Insieme al birrario si potrà seguire un “tour” nei reparti produttivi e partecipare a una degustazione gratuita di birre selezionate: la “Pils”, premiata al Vinitaly di quest’anno, l’ambrata Tribal Sun e WinterMoon, la “birra di Natale” pensata per percorrere la complessità della stagione invernale.

La partecipazione è libera e non serve prenotazione. Il birrificio Otus è in via Rumi 7.

www.birrificiootus.com




I food blogger visti da vicino, al Salone del Mobile le star bergamasche

Salone del Mobile BG - show cooking 18 novDopo 11 mesi di tour, 85 tappe in tutta Italia, l’iFood inStore approda al Salone del Mobile di Bergamo. Un’occasione per mostrare di che pasta sono fatti i blogger di iFood e come le cucine Scavolini rendano un “cuoco della domenica” un grande chef anche a casa propria.

Il progetto Scavolini “iFood inStore” è il blog tour che per tutto il 2017 ha coinvolto i clienti Scavolini per un’esperienza gourmet tra buon cibo e design.

Sabato 18 novembre, dalle 17.30 alle 19, nello stand dello Scavolini Store Bergamo, i blogger Lina D’Ambrosio, bergamasca di nascita, milanese d’adozione, e Marco De Padova condurranno uno show-cooking e coinvolgeranno il pubblico nella preparazione di diverse ricette e finger food.

L’evento vede la presenza anche di una special guest legata a Bergamo: Vatinee Suvimol, responsabile editoriale del progetto iFood e blogger di talento, vive e lavora in città e sarà presente per raccontare la sua esperienza nel mondo del web e per dare preziosi consigli sulla cucina fusion e thailandese, di cui parla anche nel blog A Thai Pianist.

Nei 192 mq di stand saranno presentate alcune delle collezioni più rappresentative della gamma Scavolini per l’arredo cucina, living e bagno. In esposizione le cucine Carattere, Diesel Social Kitchen, Favilla, LiberaMente, Mood e Motus, il living LiberaMente e i modelli Aquo, Lagu, Qi e Rivo per l’arredo bagno.

Cestini di sfoglia_iFoodCon il pensiero già puntato ai pranzi e alle cene natalizie, Lina suggerisce una ricetta semplice per preparare degli antipasti o finger food. Armati di un fedele alleato, sarà tutto un gioco da ragazzi: la pasta sfoglia infatti permette grande creatività in cucina. La prima ricetta quindi coinvolgerà il pubblico nella preparazione di cestini di pasta sfoglia ripieni di mousse, alla mortadella per i buongustai, al tonno o al salmone per i “sushi addicted” o ai carciofini per i palati vegetariani.

Con Marco si andrà a valorizzare una pietanza classica delle festività, il cotechino, che diventa il ripieno per dei bocconcini di pane, dal gusto leggermente speziato e piccante grazie a due salse a base di maionese con semi di senape o wasabi.

Panini al latte sesamo_iFoodLina D’Ambrosio, che ha anche origini campane per un melting pot di tradizioni culinarie, nella vita di tutti i giorni è una grafica, ma la sua passione per la cucina l’ha spinta ad aprire il blog Spadellatissima – More than food, dove propone ricette sfiziose, recensioni di ristoranti e dispensa consigli per preparare piatti senza glutine.

Marco De Padova è un eventologo, manager del food&beverage e, per chi segue il suo blog In cucina con il Direttore, è IL Direttore, dove recensisce ristoranti e locali, incontra chef e personaggi di punta del panorama della cucina italiana.

Il Gruppo Scavolini, nato nel 1961 e dal 1984 leader nel settore dell’arredamento in Italia, oggi dispone di un insediamento industriale che raggiunge i 240.000 mq dove lavorano oltre 660 dipendenti. Nel 2016 il fatturato ha raggiunto i 220 milioni di euro. iFood.it è invece la nuova realtà editoriale nativa del Web, che raccoglie in un unico sito oltre 280 food-blogger. La passione dei blogger, unita all’esperienza nell’editoria digitale di NetAddiction, attivo nel settore da oltre 15 anni, ha dato vita al nuovo portale e a un network che racconta il cibo come un’esperienza che si condivide attraverso la fotografia, il viaggio e i libri. iFood.it raggiunge ogni mese più di 1 milioni di utenti unici e oltre un milione di utenti attraverso i social network.

SHOW-COOKING

DOVE: XV Salone del Mobile di Bergamo – Padiglione B Stand Scavolini
QUANDO: Sabato 18 novembre – dalle 17.30 alle 19

Aperto al pubblico, ingresso libero. Al termine del live, degustazione gratuita delle ricette.




Meno parole, più profumi e colori: il marketing emozionale conquista le imprenditrici bergamasche

171114 terziario donna - seminario neuromarketing

Migliorare le vendite grazie al neuromarketing: è la sfida lanciata dal workshop organizzato oggi, martedì 14 novembre, dal Gruppo Terziario Donna dell’Ascom di Bergamo, il coordinamento che rappresenta e accompagna la crescita delle imprese al femminile del commercio, del turismo e dei servizi.

Il seminario, dal titolo “Lo shopping si fa emozionale, come aumentare le vendite con il neuromarketing”, tenuto dall’esperta Barbara Monteleone ha portato 40 tra imprenditrici (la maggioranza) e imprenditori ad acquisire gli strumenti ideali per la propria attività, per migliorare l’esperienza d’acquisto e mettere in campo strategie vincenti e innovative.

Barbara Monteleone
Barbara Monteleone

A decidere, parola della scienza, non è mai solo il cervello: «Dal 75 al 95% delle decisioni sono prese in modo non conscio – sottolinea Barbara Monteleone -. È questa la media rilevata dai neuroscienziati e oggettivata con i più disparati sistemi di rilevazione, dalla risonanza magnetica in ambito medico agli “occhialini” nei punti vendita. La nostra parte non conscia è sempre attiva e funziona senza fatica o dispendio energetico a differenza di quella più razionale».

Bastano pochi accorgimenti per migliorare l’esperienza di acquisto e incrementare le vendite: «Si parte dall’accoglienza, da un sorriso, da una caramella o da un fiore donato – continua la docente -. La sfida di coinvolgere emotivamente il consumatore si gioca sulla multisensorialità, dai colori ai profumi, dalla musica alle immagini, che sono più efficaci delle parole del 60%».

Il corso fa parte di un progetto nazionale formativo di Terziario Donna – Confcommercio Imprese per l’Italia, che ha selezionato e coinvolto dieci associazioni territoriali. Il primo seminario si è svolto a Cagliari il 18 settembre. Il tour formativo ha fatto poi tappa a Genova, Potenza, Foggia e Taranto. Da Bergamo il workshop approderà quindi a Padova, Cremona, Chieti e Pistoia-Prato.

Alessandra Cereda
Alessandra Cereda

«Il corso ha rappresentato un’occasione importante per tutti i settori: capire il cliente e rispondere alle sue aspettative, anticipandone se possibile i desideri, è fondamentale per qualsiasi attività – sottolinea Alessandra Cereda, presidente provinciale di Terziario Donna -. Per essere competitivi e conquistare nuove quote di mercato non bisogna per forza prestarsi al gioco di sconti, ribassi e promozioni, ma investire sul miglioramento dell’esperienza d’acquisto e cercare di coinvolgere emotivamente e con rinnovata sensibilità il consumatore».

Norma Mazzoleni
Norma Mazzoleni

 

Norma Mazzoleni, imprenditrice di Every Press, multistore Dif all’aeroporto di Orio al Serio, consigliere di Terziario Donna, è pronta a fare tesoro degli spunti offerti dal corso: «Cercheremo di rendere più accogliente il punto vendita e di migliorare ulteriormente il percorso di shopping, cercando di coinvolgere emotivamente il consumatore».

Cristina Pontiggia
Cristina Pontiggia

Il workshop arriva nel momento giusto per Cristina Pontiggia, manager di Airport Hotel di Bagnatica e consigliere di Terziario Donna: «Stiamo rivoluzionando la hall e faremo tesoro dei suggerimenti avuti al corso. Le emozioni sono fondamentali in ogni esperienza di soggiorno e viaggio: io stessa sono rimasta profondamente colpita da ospite in hotel da una parete sensoriale con profumo di mandorla in un albergo a New York. Giocheremo su dettagli e multisensorialità per rendere l’esperienza di soggiorno appagante, a partire dall’accoglienza».

Laura Feltri
Laura Feltri

Le strategie del neuromarketing sono fondamentali per un acquisto ad altissimo investimento emotivo, oltre che economico, come la casa, dall’abitazione alla residenza per le vacanze. «In una società fortemente improntata sulla tecnologia, bisogna ancora investire nelle emozioni – il pensiero di Laura Feltri, di Casa Feltri, consigliere del Gruppo Mediatori Immobiliari – Fimaa Bergamo -. Stiamo rivoluzionando il nostro sito web e lo faremo cercando di coinvolgere chi lo visita, raccontando le case in vendita e riservando le informazioni tecniche ad una scheda. Quando accompagniamo i clienti a visitare una casa, dobbiamo aiutarli ad immaginarsi a viverla ogni giorno, a vedere soddisfatte le loro esigenze e aspettative. E alla fine anche un acquisto importante come quello di una casa, avviene quasi sempre di pancia».

A Bergamo si contano 5.656 imprese femminili (dato Ascom su Elaborazione Cciaa a novembre 2017), di cui in città 832.  Negli ultimi cinque anni le imprese guidate da donne sono incrementate del 6%.




Distributori automatici, la svolta sostenibile passa da Bergamo

vending sostenibile
Le case dell’acqua Blupura, di Loreto (An), sono le prime a utilizzare gas naturali per la refrigerazione, cosa che ha fatto guadagnare al’azienda una menzione speciale da Greenpeace

L’Italia è il primo Paese in Europa per numero di distributori automatici installati (oltre 800mila), seguita da Francia (590mila), Germania (545mila) e Inghilterra (421mila). Del resto, il nostro Paese è anche il principale produttore europeo di macchine per la distribuzione automatica, un segmento della meccanica italiana esportato in tutta Europa e anche a livello mondiale.

Le imprese di gestione che operano nel settore sono circa 3.000 e impiegano circa 33.000 lavoratori. Il mercato, tra automatico (macchine automatiche) e porzionato (macchine a cialde e capsule), vale complessivamente 3,4 miliardi di euro (di cui 1,8 miliardi rappresentano il solo mercato automatico) ed eroga 10,5 miliardi di consumazioni l’anno a 30 milioni di italiani.

Bergamo è considerata la culla del vending italiano. Nel 1959, infatti, Bianchi Velo, il noto marchio di biciclette, decise di diversificare i suoi interessi e iniziò ad importare distributori automatici di Nescafè prodotti in America e nel 1963 si realizzò il primo distributore di crema caffè espresso e bevande calde a marchio Bianchi.

Il primato continua e oggi, con 38 aziende di gestione di distributori automatici (tra cui il leader di mercato Gruppo IVS), tre aziende di fabbricazione, un’azienda di software per la distribuzione automatica e due aziende di sistemi di trattamento dell’acqua per il vending, il distretto bergamasco della distribuzione automatica è il maggiore in Italia, con un fatturato complessivo che sfiora gli 800 milioni di euro.

La nuova frontiera è quella della sostenibilità ambientale dell’intera filiera ed è proprio con l’Università di Bergamo (con il Gitt – Centro per la gestione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico) che Confida, l’associazione della distribuzione automatica del sistema Confcomercio, ha realizzato un progetto sulla sostenibilità come valore competitivo, portato avanti da cinque studenti – che hanno indagato le aspettative dei consumatori e le strategie per comunicare al meglio la sostenibilità – illustrato ieri in un convegno dedicato alle aziende che vogliono intraprendere percorsi in questa direzione.

171113 convegno vending sostenibile Università di Bergamo

«Come rappresentanti del terziario di mercato la cui origine è il commercio al dettaglio, non amiamo di certo il modello giapponese che sostituisce al commercio tradizionale i distributori automatici – ha evidenziato nel proprio intervento il direttore dell’Ascom di Bergamo Oscar Fusini -. Portiamo avanti, però, un’idea di sviluppo equilibrato che favorisce le diverse formule distributive dove tutti possano crescere con l’innovazione, la qualità e il servizio al cliente senza cannibalizzazioni estreme. In questo sistema la crescita della distribuzione automatica è stata formidabile e anticiclica rispetto a quanto avvenuto negli altri settori e molti fattori la stanno favorendo. L’efficienza della strumentazione, l’elettronica che ha sviluppato un miglior servizio al cliente, la capillarità della presenza dei distributori, la diversificazione dell’offerta, l’aumento della qualità delle prestazioni, la leva del prezzo hanno dato la possibilità di porsi sul mercato a condizioni economiche migliorative rispetto ad altre formule distributive».

Ma evoluzione tecnologica e marketing non bastano. «A Bergamo come in altri territori fortemente evoluti da un punto di vista sociale ed economico – ha evidenziato il direttore dell’associaizone – con la vendita non si risponde più a bisogni esclusivamente primari dei consumatori ma a esigenze di tipo esperienziale, sicurezza, salute e rispetto dell’ambiente. La qualità di un buon caffè e anche il suo prezzo restano le condizioni necessarie ma non sufficienti per competere in un mercato nel quale il valore che il consumatore attribuisce alla prestazione, tanto più in un settore nel quale non c’è contatto umano, sono e saranno sempre di più il rispetto dell’ambiente, la filiera corta e la salute».

Da parte sua, Confida ha dato vita già nel 2014 al progetto “Vending Sostenibile”, diventato anche un marchio e un sito internet (www.vendingsostenibile.com) messo a disposizione delle aziende associate che possono condividere le proprie buone prassi con le altre imprese del settore oltre che con enti e istituzioni.

Ad oggi il sito ha mappato 33 progetti di sostenibilità realizzati da imprese del settore della distribuzione automatica, tra i quali la sponsorizzazione da parte di N&W Global Vending di Valbrembo del primo Forum mondiale dei Giovani MAB (“Man and the Biosphere”) Unesco, dedicato allo Sviluppo Sostenibile, che si è tenuto dal 18 al 23 settembre 2017, nella Riserva della Biosfera del Delta del Po e a Padova, dove l’azienda ha installato sette punti ristoro con snack e bevande a valenza bio-salutistica, un erogatore d’acqua km 0 e un differenziatore per la gestione dei rifiuti. Oppure la “vending zone” della Serim di Paladina, dedicata agli studenti delle scuole superiori coinvolti, assieme alle famiglie, nell’utilizzo di un distributore dedicato con prodotti salutistici convenuti con le Asl, e ancora Ivs Italia di Seriate che raccoglie i fondi di caffè e li destina alla produzione di biogas.

 




La ripresa prosegue e trascina l’occupazione. Malvestiti: «Fiducia per il recupero dei consumi»

lavoro - industria

Anche nel terzo trimestre dell’anno è proseguita la fase di ripresa della produzione industriale a Bergamo. «La variazione congiunturale, in un periodo come quello estivo tipicamente anomalo e di difficile “destagionalizzazione” – spiega il Servizio Studi della Camera di Commercio di Bergamo -, è modesta (+0,1%) ma consente di inanellare l’ottavo trimestre consecutivo di crescita. Nel confronto con il corrispondente trimestre dell’anno scorso la dinamica si attesta solidamente al +1,6%, portando così la crescita complessiva dei primi tre quarti del 2017 a un promettente tendenziale del +2,2%».

A livello regionale la dinamica positiva si rafforza e, dopo l’esito incerto dello scorso trimestre, accelera al +0,4% con un tendenziale al +3,1%.

Il fatturato dell’industria bergamasca è in crescita, sospinto da una domanda vivace, anche sul mercato interno, e da un rincaro delle materie prime parzialmente trasferito sui prezzi alla produzione. Gli ordinativi sono in accelerazione, sia quelli esteri sia quelli dal mercato interno, questi ultimi con una crescita tendenziale notevole nell’ultimo trimestre.

Molto positivi anche i segnali sul fronte occupazionale, con un aumento degli addetti dell’industria sia nel trimestre che su base tendenziale. Nei primi tre trimestri del 2017 l’occupazione industriale è aumentata dello 0,7%, dopo una crescita complessiva dello 0,6% nel 2016.

Una conferma dell’estensione della ripresa alle diverse filiere della manifattura proviene, oltre che dagli ordini interni dell’industria, dalla congiuntura dell’artigianato orobico con una progressione della produzione dell’1,1% nel trimestre e una crescita tendenziale del 3,8%. La variazione media dei primi nove mesi dell’anno raggiunge il +2,8%, un dato superiore alla media regionale.

Le aspettative sul trimestre finale dell’anno sono prevalentemente ottimistiche nell’industria e in progressivo miglioramento anche nell’artigianato.

spesa bio frutta verduraNel commercio al dettaglio, il volume d’affari a Bergamo aumenta su base annua del +3,6%, come risultato di una flessione nell’alimentare (-3,2%) e di un aumento nel non alimentare (+4,8%) e nel commercio non specializzato (+3,5%). Il più ampio campione dell’intera Lombardia segnala tuttavia un incremento del volume d’affari complessivo modesto (+1,1%).

Informazioni da una fonte diversa (IRI-Information Resources) rispetto all’indagine congiunturale segnalano invece vendite del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati in calo tendenziale sia a Bergamo che in Lombardia.

Più promettente (e con maggiore coerenza tra dato provinciale e regionale) il quadro nei servizi diversi dal commercio al dettaglio. Il volume d’affari è in crescita sostenuta (+2,7%) sia a Bergamo che nella media regionale.

La dinamica tendenziale è positiva in tutti i comparti delle imprese di servizi bergamasche: commercio all’ingrosso, alberghi e ristoranti, servizi alle persone e, con un recupero importante, anche nei servizi alle imprese che, nella media regionale, registrano una netta accelerazione da inizio anno.

Nell’edilizia si è arrestata la caduta, ma i dati medi regionali sono ancora deboli e indicherebbero un lieve arretramento rispetto a un anno fa.

Paolo Malvestiti
Paolo Malvestiti

«L’Indagine congiunturale del terzo trimestre 2017 – commenta il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti – conferma che a Bergamo, come in Lombardia, la ripresa sta procedendo a buon ritmo e sta generando nuova domanda di lavoro e occupazione. È in corso un rafforzamento della crescita a livello europeo e internazionale e la nostra industria sta beneficiando al meglio del canale estero, ma ha preso vigore anche la domanda interna, soprattutto di beni d’investimento, segno che il rinnovo degli impianti e l’innovazione stanno accelerando. Tutta la filiera della manifattura è in movimento: cresce l’industria e cresce l’artigianato di produzione, con un risultato per Bergamo superiore alla media regionale. Anche nei servizi abbiamo segnali positivi, pur con qualche incertezza sull’andamento delle vendite nel commercio al dettaglio e sulla dinamica dei consumi finali».

«Mi preme sottolineare – continua Malvestiti – il dato occupazionale perché il miglioramento del mercato del lavoro dà fiducia e può consolidare la ripresa anche sul versante delle famiglie, dei redditi e dei consumi. L’indagine congiunturale, i dati degli addetti delle imprese iscritte in Camera di Commercio e altre fonti di informazione sul lavoro sono concordanti: l’occupazione sta aumentando in diversi settori dell’economia provinciale. Ora concentriamoci sulla qualità e sulle competenze del lavoro che sono il carburante dell’innovazione 4.0 e della crescita della produttività».

Secondo le elaborazioni camerali sui dati delle forze lavoro al primo semestre 2017, gli occupati residenti in provincia di Bergamo sono in aumento tendenziale del +2,5% e il tasso di disoccupazione è sceso dal 5,2 al 4,4% della forza lavoro. Nel terzo trimestre queste tendenze positive sono rafforzate da una congiuntura favorevole, il che fa presumere un risultato soddisfacente a fine anno.

 




Montagna, a Bergamo “premiati” sei progetti per lo sviluppo turistico e commerciale

I rappresentati dei territori bergamaschi finanziati dal bando Asset
Gli amministratori dei territori bergamaschi finanziati dal bando Asset, con Roberto Ghidotti (secondo da destra), responsabile Ascom dei distretti

Incentivi per le attività commerciali, artigianali e turistiche, mantenimento e crescita del tessuto produttivo, strumenti di promozione, servizi turistici, riqualificazione: sono gli interventi che mette in moto il bando Asset in sei aree della montagna bergamasca, che hanno accettato la sfida della Regione Lombardia a fare rete e ad investire.

I progetti sono quelli presentati da Alzano Lombardo (capofila con altri 9 Comuni), Ardesio (capofila con altri 8 Comuni), Clusone (capofila con altri 10 Comuni), Olmo al Brembo (capofila con altri 15 Comuni), San Pellegrino Terme (Capofila con altri 11 Comuni) e dalla Comunità Montana Valle Imagna. Tutti sono stati finanziati con 300mila euro a fondo perduto, un totale di 1,8 milioni di incentivi che muoveranno una spesa complessiva di oltre 7,5 milioni.

Il bando Asset (Accordi per lo sviluppo socio economico dei territori montani), i cui esiti sono stati presentati ieri, ha messo a disposizione in tutto 6,3 milioni di risorse regionali per 21 progetti (oltre a quelli bergamaschi, 6 nel Bresciano, 3 in provincia di Como e Varese, 2 a Sondrio e 1 in provincia di Pavia) attivando un totale di quasi 23 milioni di investimenti pubblico-privati. Condizione fondamentale per l’accesso ai fondi era infatti la partecipazione dei privati almeno per una quota pari almeno al 15% del progetto.

Tutti e sei i progetti bergamaschi che hanno ottenuto il finanziamento sono sono stati messi a punto attraverso i distretti del commercio. «Ancora una volta la capacità dei distretti di coinvolgere, rendere partecipi e coordinare i diversi soggetti attivi sui territori ha dato importanti risultati – commenta Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti per l’Ascom di Bergamo -. Le risorse ottenute sono importanti, così come l’ammontare degli investimenti che saranno realizzati. In tutti i progetti sono previsti incentivi per fare in modo che negozi, attività artigianali e turistiche possano “resistere” e continuare ad erogare i propri servizi alle comunità contribuendo a mantenere vivi e attrattivi tanto i centri maggiori quanto le piccole realtà. Ma sono state integrate anche le iniziative delle aziende capaci di generare opportunità occupazionali e frenare il fenomeno dell’abbandono montano e sono state trovate modalità per coordinare meglio e sviluppare le attività di promozione turistica, la realizzazione di iniziative di animazione e riscoperta dei territori». «Spesso il filo conduttore è quello dei sapori – precisa -. È di grande richiamo e permette coinvolgere sia i produttori sia le attività del commercio e dell’ospitalità ed è un ottimo testimonial delle specificità di ogni terra».

I progetti

Alzano – #in10

L’investimento complessivo del progetto è di 1.444.600 euro, di cui 752.000 destinati al sostegno alle imprese. Gli interventi di promozione riguarderanno prodotti e itinerari turistici dedicati alla scoperta dell’identità e alla valorizzazione di eccellenze architettoniche, culturali ed enogastronomiche del territorio, con la collaborazione delle attività commerciali. Tra le opere pubbliche, in programma la riqualificazione e il miglioramento dell’arredo urbano nei Comuni di Albino, Fiorano al Serio e la realizzazione di un tratto di pista ciclabile nel Comune di Nembro, a cura della società FA.IM. S.r.l. per favorire il collegamento tra le aree urbane di Nembro e Albino.

Ardesio – La Valle dei Sapori

Sentiero dei sapori - Nasolino

Nel progetto, del valore complessivo di 1.352.978 euro, sono comprese la riqualificazione e l’ampliamento della Cooperativa di Consumo di Ardesio, la riqualificazione di una struttura ricettiva annessa a un rifugio di montagna, eventi e attività di animazione, gestione degli uffici turistici, iniziative di promozione del Sentiero dei Sapori Seriani e opere pubbliche da parte dei comuni finalizzate allo sviluppo dell’offerta commerciale e turistica.

Clusone – Distretto del Commercio Alta Val Seriana

Gli investimenti del progetto ammontano a 1.288.860 euro. Insieme ai sostegni alle imprese, sono previste attività di studio e analisi per il loro rilancio, come un sondaggio per la costituzione di gruppi di acquisto per gli operatori, un progetto pilota di contrasto alla desertificazione commerciale e un’indagine sulla rete commerciale e la domanda di servizi da parte di turisti e residenti, oltre ad attività formative. In programma anche la riqualificazione di una ex-struttura alberghiera per la creazione di nuovi spazi commerciali e di servizio. Sul versante della promozione, lo sviluppo dell’offerta turistica e di itinerari sulla scoperta delle eccellenze culturali ed enogastronomiche del territorio, con la collaborazione delle attività commerciali e di giovani guide turistiche.

Olmo al Brembo – Sapori in alta quota

Tra gli elementi qualificanti del programma, del valore complessivo di 1.292.100 euro, c’è l’investimento di 100.000 euro da parte dell’impresa BBM Service, che si occupa di confezionamento e imballaggio automatizzato, per l’ampliamento dello stabilimento di Lenna, finalizzato all’aumento dei livelli produttivi con ricadute sui livelli occupazionali e la permanenza dei cittadini in Valle. Saranno inoltre realizzati eventi turistici, dai Comuni di Averara e Isola di Fondra e da Altobrembo sul territorio degli 11 comuni dell’alta Valle Brembana, dedicati alla promozione dei prodotti locali e alla conoscenza del territorio.

San Pellegrino Terme – VisitBrembo – Art

Oltre ad incentivare e supportare le imprese del commercio e del turismo, il progetto, che genera investimenti per 1.244.112 euro, vuole sviluppare l’offerta turistica e promuovere prodotti e itinerari turistici creando un tavolo di lavoro operativo e una rete tra le associazioni di promozione locale. Tra gli obiettivi, realizzare un calendario condiviso di visite guidate e attività di animazione nelle attività commerciali e di produzione agroalimentare del territorio, la promozione delle attrazioni locali nelle scuole della provincia e di quelle limitrofe, un concorso di idee per la riqualificazione e sistemazione dell’area della Falesia di Cornalba e del vicino Monte Alben come area di alpeggio e fattoria didattica. Compresa nel piano, la progettazione della nuova Flagship Factory dell’acqua minerale S. Pellegrino.

Comunità montana Valle Imagna – Turismo a regola d’Arte

Dei 1.075.000 euro del progetto, 110.000 sono dedicati alle iniziative culturali e di promozione: la realizzazione, con il Centro Studi Valle Imagna, di alcune pubblicazioni ufficiali per l’Anno Quarenghiano, strumenti di comunicazione, segnaletica e cartellonistica dei monumenti storici della Valle, ampliamento del materiale iconografico interattivo del Museo virtuale del Lemine – Valle Imagna, la gestione degli Infopoint turistici di Valle e la partecipazione a fiere di promozione turistica. Tra le opere, una pista ciclopedonale di collegamento dell’alta Valle Imagna con il tronco di bassa valle e nuove strutture residenziali con finalità turistiche nei Comuni di Roncola e Sant’Omobono Terme.




Mais e prodotti locali, l’Isola vuole prendere i turisti per la gola

isola bergamasca - mais - farina - prodotti

L’Isola Bergamasca gioca la carta dell’enogastronomia per sviluppare il proprio richiamo turistico. I prodotti della terra hanno messo d’accordo tutti e 21 i Comuni che compongono il Distretto dell’Attrattività dell’Isola Bergamasca, l’organizzazione che, secondo il piano regionale, riunisce le imprese, i Comuni, le associazioni nella realizzazione di progetti integrati per lo sviluppo commerciale e turistico.

Bene perciò il sito Unesco di Crespi d’Adda, il richiamo religioso di Sotto il Monte, le ville, i castelli, il percorso sul fiume e le altre mete storiche, culturali e architettoniche, ma per catturare l’interesse dei visitatori (e rinnovare l’attenzione al proprio territorio da parte dei residenti) si è deciso di puntare con decisione sulle bontà locali, argomento più che mai convincente nell’era dei food lovers e dei ricercatori del gusto. Tanto più che la zona può schierare un vero e proprio campione, il Mais Nostrano dell’Isola, varietà che fino agli anni Cinquanta era la scelta più diffusa per la preparazione della polenta “alla bergamasca”, consistente e profumata, autentico simbolo della cucina nostrana.

Il seme è stato conservato in purezza e grazie ad un progetto partito cinque anni fa è cominciata la rinascita, fatta di miglioramento genetico (con invii in Cile per sfruttare la controstagione e dimezzare i tempi di riproduzione), ripresa della coltivazione con tanto di protocollo, macinatura sul territorio e nascita di nuovi prodotti, come biscotti, dolci, gallette e birra. Attorno a questa riscoperta sono state aggregate le altre produzioni del territorio, dai vini alla carne, dai formaggi ai salumi, dalle confetture al miele. Un paniere che oggi è alimentato da 17 aziende e che vuole essere il punto di partenza per portare nei ristoranti, nelle strutture dell’ospitalità e nei negozi i sapori locali.

La presentazione ieri sera al castello Colleoni di Solza, dove non poteva mancare una cena “dimostrativa” delle potenzialità dei prodotti, utilizzati per elaborare ogni portata.

«Con questo progetto – ha spiegato Roberto Ghidotti, responsabile Ascom dei distretti – si vuole creare un brand dell’Isola, generare attrattività turistica attraverso i prodotti dell’enogastronomia. Si sta lavorando per valorizzare e mettere in rete le produzioni, il vero snodo è però rappresentato ora dal coinvolgimento della ristorazione e delle attività commerciali. È attraverso questi canali, infatti, che vini e cibi a chilometro zero possono arrivare ai consumatori e ai visitatori».

Il progetto è accompagnato da un programma di promozione nelle principali manifestazioni dell’Isola e della Bergamasca. «Un ulteriore sviluppo potrà essere la riqualificazione dei negozi sfitti – annuncia Ghidotti – con l’apertura di temporary store dei sapori dell’Isola, la partecipazione a bandi di finanziamento e pure la creazione di un ricettario».

«Cinque anni fa – ha ricordato Silvano Ravasio, presidente di Promoisola, l’associazione che da vent’anni si occupa di promozione del territorio – abbiamo cominciato a parlare di mais, ora abbiamo una bella lista di eccellenze che ci permette di partecipare alle iniziative che la Regione Lombardia dedica al turismo enogastronomico e di presentare la nostra offerta agli influencer del web, che sono stati in visita da noi la scorsa domenica. Sono inoltre nate collaborazioni importanti, come quelle con le scuole, l’Engim di Valbrembo con cui seguiamo il miglioramento genetico del mais e la Fantoni di Bergamo che invece ha curato il logo. E ci sono le basi per continuare a far crescere il coinvolgimento».

isola - consegna premio eccellenza a Marco Bertolini
La premiazione di Marco Bertolini. Da sinistra: Silvano Ravasio (Promoisola), Oscar Fusini (Ascom), Maria Carla Rocca (sindaco di Solza), Andrea Locati (Camera di Commercio di Bergamo), Guido Bonacina (Promoisola)

La presentazione del menù è stata anche l’occasione per premiare chi ha reso possibile il ritorno del Nostrano dell’Isola nei campi e sulla tavola, l’agronomo Marco Bertolini, per oltre quarant’anni al lavoro all’Istituto per la maiscoltura di Bergamo, che ha conservato il seme in purezza e ne sta seguendo il miglioramento genetico. A lui è andato il Premio eccellenza dell’Isola Bergamasca, giunto alla quinta edizione.

Lo chef Graziano Foresti, al centro, e i collaboratori al labovo al castello di Solza per il menù dell'Isola
Lo chef Graziano Foresti, al centro, e i collaboratori, al lavoro al castello di Solza per il menù dell’Isola

Il compito di fare assaggiare le specialità nostrane è stato affidato allo chef Graziano Foresti del ristorante La Corte del Noce di Villa d’Adda, che ha composto un interessante tour del gusto tra salumi, formaggi e carne delle aziende locali, piatti della tradizione come i capù e nuove proposte come lo scrigno dell’Isola, fagottino di farina di castagne, funghi porcini, patate e caprini.

Declinato in forma di polenta, crostino o biscotto, il mais Nostrano supera a pieni voti la prova, regalando il profumo e il gusto schietto del cereale “di una volta”. Del territorio anche l’accompagnamento nei bicchieri, con i vini della cascina Drezza, dell’azienda agricola Sant’Egidio e Tassodine e la birra Amais, realizzata dal birrificio Maspy con il mais dell’Isola.

Alcuni dei produttori coinvolti nel progetto
Alcuni dei produttori che partecipano al progetto

I produttori

  • Azienda Agricola LA COLOMBERA – Sotto il Monte Giovanni XXIII – formaggi, salumi, vini
  • L’ALVEARE di Bonacina Roberto – Sotto il Monte Giovanni XXIII – miele biologico e derivati, confetture, vini
  • Agriturismo CASCINA BACCIA – Filago – carne, salumi, farina
  • Agriturismo CASA CLELIA – Sotto il Monte Giovanni XXIII – confetture
  • Azienda Agricola MICHELI MORRIS – Sotto il Monte Giovanni XXIII – carni e salumi
  • Azienda Agricola SANT’EGIDIO – Sotto il Monte Giovanni XXIII – vino, olio, grappa
  • Azienda Agricola BOLOGNINI CRISTIAN – Mapello – salumi e vino
  • Vini PRESSIANI ANGELO – Villa d’Adda – vino
  • Azienda Agricola SCOTTI – Mapello – vini, farine e foiade, miele e marmellate
  • Azienda agrituristica CASCINA RIGURIDA – Villa d’Adda – salumi e vino
  • Azienda Agricola ENRICA TOSI – Filago – formaggi caprini
  • Azienda Agricola LA ROSSERA – Villa d’Adda – vino e olio
  • Azienda Agricola TASSODINE – Villa d’Adda – vino
  • Azienda Agricola LA CÀ – Villa d’Adda – vini
  • HAMMER BEER – Villa d’Adda – birra
  • BIRRIFICIO MASPY – Ponte San Pietro – birra con Mais Nostrano dell’Isola
  • MOLINO PENNATI – Medolago – farine

I Comuni dell’Isola

Ponte San Pietro (comune capofila del Distretto dell’Attrattività dell’Isola Bergamasca), Ambivere, Bonate Sopra, Bonate Sotto, Bottanuco, Brembate, Brembate di Sopra, Calusco d’Adda, Capriate San Gervasio, Carvico, Chignolo d’lsola, Filago, Madone, Mapello, Medolago, Presezzo, Sotto il Monte GiovanniXXlll, Solza, Suisio, Terno d’Isola, Villa dAdda.




«Pmi ancora distanti dal digitale»: i dieci punti dei Giovani Confcommercio per non subire l’innovazione

forum giovani imprenditori confcommercio 2017

Impatti, opportunità e percezione da parte dei giovani imprenditori italiani dell’innovazione quale leva di crescita: questo il tema della ricerca annuale presentata in occasione del decimo Forum Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confcommercio in programma il 7 e 8 novembre a Roma nello Spazio Novecento.

La ricerca, realizzata grazie alla collaborazione del Gruppo Giovani di Confcommercio e dei componenti del Digital Transformation Institute, mette in evidenza il ruolo della Digital Transformation come strumento attivatore dei processi di crescita delle imprese italiane e indaga la percezione dei giovani imprenditori rispetto alle opportunità offerte dal digitale e le sfide necessarie a cogliere le opportunità del cambiamento.

Secondo gli imprenditori e gli esperti intervistati, gli ambiti di maggiore impatto rispetto ai processi di trasformazione digitale sono: concorrenza e mercato, infrastrutture, internalizzazione, modelli di business, organizzazione e processi, accesso al credito e sistemi di pagamento, normativa, politiche del lavoro e welfare, sostenibilità.

Percezione del grado di digitalizzazione aziendale

Per identificare la predisposizione all’innovazione in relazione all’effettivo livello di maturità digitale si è chiesta al campione di pmi intervistate una autovalutazione del livello di digitalizzazione: il 59,4% delle aziende si ritiene abbastanza tecnologica, ma solo il 17,9% crede di aver raggiunto un livello molto alto di innovazione digitale.

Una buona percezione del proprio livello di digitalizzazione si rileva nelle imprese del nord-ovest e del sud e isole, ma è il nord-est a ritenersi molto tecnologico (20,9%).

Guardando ai diversi settori di appartenenza, sono le realtà operanti nel settore turistico a esprimere una percezione più bassa del proprio livello di implementazione delle tecnologie digitali, con un 44,4% di intervistati che si dichiara poco o per niente tecnologico.

Tuttavia quasi la metà delle imprese intervistate (47%) non ha mai sentito parlare di criptovalute (come i BitCoin) o modelli FaaS (Factory as a Service: uno degli elementi portanti del fenomeno Industry 4.0). Ben il 41% non conosce il termine Big Data e quasi un terzo non sa cosa sia il Cloud Computing.

Dati, questi, che evidenziano una forte distanza culturale delle pmi dal digitale. «Guardando questi dati è evidente – afferma Stefano Epifani, presidente del Digital Transformation Institute – come uscendo dal circolo autoreferenziale di aziende, esperti e consulenti che parlano di innovazione ed entrando nel Paese reale ci sia un problema che non è solo di competenze, ma addirittura di conoscenza dei temi e di consapevolezza rispetto ad un intero contesto tecnologico. In molte delle nostre aziende non mancano le competenze rispetto a temi che hanno individuato, ma manca del tutto la consapevolezza che esistano degli scenari di trasformazione ignorando i quali non solo si perdono opportunità, ma si corrono rischi».

Pochi investimenti in digitale da parte delle pmi

Non meraviglia se, con queste premesse, siano pochi gli investimenti in digitale, a prescindere dalla posizione geografica: il 39,4% delle imprese dichiara di aver effettuato investimenti in tecnologie digitali per meno di 5.000 euro e il 28% ammette di non averne fatti per nulla.

A dimostrarsi più propense agli investimenti in innovazione sono le realtà con un numero di addetti compreso tre 50 e 250 (il 45,5% ha investito tra i 5.000 e i 50.000 euro e l’8,1% una cifra superiore ai 50.000 euro). Le imprese che hanno investito in tecnologia negli ultimi 5 anni lo hanno fatto prevalentemente (87,7%) al fine di adeguare le infrastrutture materiali/immateriali; poco più della metà ha tentato di utilizzare tali investimenti per migliorare le politiche del lavoro e il welfare aziendale, attraverso, ad esempio, soluzioni di smart working (52%) e per sviluppare nuovi modelli di business (51,7%).

Investire in digitale conviene

Laddove si è investito, tuttavia, le imprese intervistate hanno notato un miglioramento significativo nei ricavi (62,2%). Miglioramento che nel 12% dei casi è compreso tra il 25% ed il 40% dei ricavi e nel 20% dei casi compreso tra il 10% ed il 25% dei ricavi. Oltre il 15% delle aziende intervistate si è detta non in grado di valutare se l’It abbia portato miglioramenti sul fronte dei ricavi ed il 21% sostiene che non vi siano stati incrementi nei ricavi.

Interventi pubblici auspicabili

Le aziende intervistate hanno individuato tra gli interventi auspicabili da parte delle Istituzioni la semplificazione della normativa esistente e miglioramento della burocrazia (64,1%); il maggior investimento nell’infrastruttura di rete a banda larga (52,2%); la promozione della cultura dell’impresa e della legalità, finanziamenti o sgravi fiscali per gli investimenti in infrastrutture digitali e per i progetti orientati all’innovazione (poco meno della metà); maggiori incentivi per le attività di formazione (42,4%).

Infrastrutture digitali più significative

Gli investimenti in infrastrutture digitali considerati più significativi dalle imprese per avviare un processo di digital transformation sono per più della metà delle imprese intervistate (55,6%) quelli in sicurezza e privacy, per il 45,4% in comunicazione e promozione e per il 37,1% nei processi di vendita.

Un manifesto per l’innovazione dei giovani imprenditori italiani

Il presidente dei Giovani Confcommercio, Alessandro Micheli
Il presidente dei Giovani Confcommercio, Alessandro Micheli

La presentazione della ricerca è stata anche l’occasione per varare il Manifesto per l’Innovazione, un documento in dieci punti che parte dai dati della ricerca e sulla base di essi sviluppa una serie di raccomandazioni che sono state stilate in forma partecipata dagli imprenditori coinvolti. Il manifesto riassume i dieci punti chiave ai quali le imprese dovranno guardare per affrontare e non subire la Digital Transformation.

«Quello del manifesto è un passaggio fondamentale nell’ambito di questa attività di ricerca. Abbiamo voluto infatti fornire la nostra chiave di lettura di un fenomeno che sta mutando profondamente il contesto economico e sociale nel quale operiamo. Abbiamo la necessità di comprenderne le dinamiche e prendere posizione su temi centrali come il lavoro, la gestione del credito, il welfare, gli assetti regolamentari. Le scelte che si fanno in questo momento sono decisive per la competitività del Paese e, come giovani, ma soprattutto come imprenditori, abbiamo il dovere di essere protagonisti di questo cambiamento», ha commentato Alessandro Micheli, presidente dei Giovani Imprenditori di Confcommercio.