Registro delle Imprese, con il nuovo sito informazioni e servizi più accessibili

 

registro imprese - ritIl Registro delle Imprese, l’anagrafe delle imprese tenuta dalle Camere di Commercio, ha un nuovo sito (www.registroimprese.it, on line dal 27 luglio) che facilita l’accesso e la ricerca di dati e informazioni di tutti gli utenti.

È accessibile anche da tutti i dispositivi mobili e permette all’impresa di avere sempre a disposizione gratuitamente le proprie informazioni, di consultare le banche dati camerali e di gestire le proprie pratiche.

Tra le novità una rappresentazione più efficace del patrimonio informativo del Registro imprese, una revisione dei contenuti sulla base dei fabbisogni dell’utente, l’accesso da tutti i dispositivi via SPID e CNS. È stato inoltre messo in evidenza il servizio più consultato: la ricerca di imprese e attività.

Il rinnovamento segue di pochi giorni la presentazione del cassetto digitale dell’imprenditore realizzato attraverso impresa.italia.it. Si tratta di una piattaforma online – realizzata da InfoCamere per conto delle Camere di commercio – con cui ogni imprenditore può accedere senza oneri alle informazioni e ai documenti ufficiali della propria impresa. Visure, atti, bilanci, stato delle proprie pratiche e molte altre informazioni a portata di dispositivo.




Food, a Bergamo continua la crescita. «Ma molte insegne faticano a sopravvivere»

Barista Cappuccino zu in seinem Cafe

Il terziario in provincia di Bergamo continua la sua crescita. Lo dice la fotografia scattata dall’Ascom (sui dati della Camera di Commercio) nei primi sei mesi del 2017, che evidenzia il perdurare del trend positivo nel saldo tra aperture e chiusure delle attività nell’ultimo anno così come negli ultimi cinque anni. Rispetto al primo semestre 2016, le imprese del commercio, del turismo e dei servizi sono salite di 176 unità, portando il totale a 23.864 (+0,73%). In città l’incremento è stato di 30 insegne, per uno stock complessivo di 4.085 e una percentuale di crescita identica all’intero panorama provinciale (+0,74%).

Rispetto al 2012 le aziende sono aumentate del 7,4% (+1.644) e del 7,2% nel solo capoluogo (+275), con un’accelerata nel periodo 2015-16, messa in relazione con l’effetto Expo. Non tutti i settori però si comportano allo stesso modo ed il vero exploit è quello della somministrazione (+16,8% in tutta la provincia, +27% in città) e del commercio ambulante (+18,9%; +24,4% nella sola Bergamo).

«In un momento di difficoltà che persiste, perché il terziario rispetto ad altri settori non ha ancora abbracciato la ripresa, la dinamica resta vivace e i numeri delle imprese in crescita», commenta il direttore dell’Ascom Oscar Fusini.

Il panorama, oltre ai dati, mostra però anche criticità. Una è l’aumento «della forbice tra i grandi investimenti immobiliari e commerciali nei centri commerciali, nelle medie superfici che nascono sulle assi stradali principali e il tessuto degli esercizi dei centri storici, che stanno invece soffrendo e marginalizzandosi», spiega il direttore, che mette in guardia anche dal grande entusiasmo sul versante food. «L’esplosione delle attività legate al cibo, evidente dopo Expo – dice -, da una parte, almeno per Bergamo e alcune località della provincia, rappresenta una risposta ad un cambio di vocazione verso il turismo, dall’altro preoccupa perché la crescita dei flussi turistici e dei consumi fuori casa, pur in atto, non è così importante da poter sostenere un numero così elevato di esercizi, molti dei quali faticano a sopravvivere».

Vi è anche un problema di scadimento della qualità dell’offerta, che tende al ribasso e risulta penalizzante soprattutto nei centri storici di pregio.

Pubblici esercizi e ristoranti

Bar e ristoranti nel primo semestre 2017 crescono, rispetto allo stesso periodo del 2016, di 99 nuove imprese (+2,39%) in tutta la provincia e di 24 in città (+3,93%). La crescita sembra inarrestabile +16,83% in provincia negli ultimi cinque anni e +27% solo in città.

In calo il numero degli alberghi in difficoltà nelle valli e sui laghi.

Ausiliari e servizi alle imprese

Agenti immobiliari, di commercio e assicurativi sono stabili (–0,08% dopo una crescita +3,02% che aveva caratterizzato gli ultimi anni). «La ripresa del lavoro da dipendente – spiega l’Ascom – sembra sottrarre la spinta verso attività a remunerazione variabile».

Commercio fisso alimentare

Stabile sia in provincia (–0,66%) sia in città (-0,35%). Chiudono alcune botteghe soprattutto dei paesi più piccoli mentre aumentano le medie superfici poste sulle arterie stradali principali.

Si ferma la crescita degli esercizi in città, che negli ultimi tre anni è stata del 15,06%, trainata dai negozi monoprodotto (patatine, yogurterie ecc.), dalla vendita di prodotti bio e a filiera corta e certificata e dal consumo sul posto o somministrazione non assistita per quei locali che non hanno requisiti per fare il ristorante (friggitorie, hamburgerie ecc.).

Commercio non alimentare

Torna a crescere il commercio non alimentare +1,23% in provincia e anche in città + ,52% dove aveva perso negli ultimi anni. L’apertura si riferisce a nuovi negozi soprattutto di prodotti etnici o di stranieri. Non mancano negozi piccole di novità (cover cellulare, accessori ecc.).

Ambulanti

Prosegue l’aumento del numero di ambulanti soprattutto itineranti e del settore non alimentare. Si tratta per lo più di cittadini extracomunitaria dell’area del Nord Africa mentre l’etnia cinese si sta spostando sulla ristorazione e le attività artigianali (parrucchieri, sarti ecc.) .




Avanix, startup bergamasca alla conquista della Cina

1310 point dalmineIl Marco Polo Accelerator è il percorso di accelerazione di H-Farm, il “venture Incubator” che opera a livello nazionale ed internazionale per favorire la nascita di iniziative innovative che hanno  come fattore abilitante la rete internet. L’obiettivo del programma, realizzato in partnership con QWOS (brand che opera in Cina come intermediario di investimenti all’estero), di consentire ad almeno dieci startup innovative italiane di entrare, con il proprio business, in un mercato complesso come quello cinese, grazie all’investimento di fondi cinesi.

Si tratta di un’iniziativa realizzata nel quadro del programma Italia Startup Visa del Ministero dello Sviluppo Economico, che mira ad attrarre in Italia investimenti stranieri per finanziare il talento di startup italiane. Più di un milione e mezzo di euro di capitali cinesi sono in fase di raccolta per essere investiti nelle startup selezionate per partecipare al programma, ma entro l’autunno 2017 si punta a superare quota 2 milioni euro.

Le candidature arrivate in H-Farm sono state oltre 200, ma solo sei le startup selezionate: tra queste la bergamasca Avanix, startup innovativa che realizza dispositivi elettronici wireless e indossabili dotati di sensori, nata nel 2014 nell’ambito del progetto di Bergamo Sviluppo “Incubatore d’Impresa”. Alle sei startup (oltre ad Avanix, sono state selezionate anche Cryptolab, Easyrain, Patamu, Teeser e Pagita) il programma di accelerazione garantisce un sostegno fino a 200mila euro per ciascuna, di cui 120mila euro offerti da massimo due investitori cinesi (individuati
da QWOS) e 80mila euro offerti da H-Farm sotto forma di servizi (vitto, alloggio, spazi di lavoro, sessioni di mentorship, workshop tematici e supporto da parte di partner tecnici).

A ottobre, al termine del programma di accelerazione, le sei startup parteciperanno a Pechino alla Demo Night, una vetrina importante che permetterà loro di presentare la propria idea a una platea di investitori e business angel internazionali. L’obiettivo di tutte è espandere il proprio business nel mercato cinese.

Avanix progetta e sviluppa soluzioni elettroniche nell’ambito della salute, del benessere e della sicurezza. Tra i prodotti realizzati, OiX Care, sistema studiato per migliorare la gestione di pazienti affetti da Alzheimer da parte di familiari, badanti, medici o infermieri grazie all’utilizzo di sensori connessi alle reti; OiX Care Sensor, dispositivo indossabile per il paziente dotato di sistemi di
comunicazione e di sensori in grado di monitorare attività, postura, posizione e alcuni parametri vitali; e PaciBreath, ciuccio dotato di un piccolo circuito elettronico che attraverso una connessione Bluetooth invia allo SmartPhone della mamma informazioni sul respiro, la temperatura e la posizione del bambino.

Maurizio Brignoli
Maurizio Brignoli

«Siamo molto soddisfatti di essere stati scelti per partecipare al programma di accelerazione Marco Polo – afferma Maurizio Brignoli, co-fondatore, amministratore e responsabile della ricerca e sviluppo di Avanix -. La concorrenza era elevata ma i nostri prodotti hanno destato l’interesse dei selezionatori e dunque i prossimi quattro mesi ci vedranno molto impegnati nelle attività di affiancamento previste in H-Farm che prevedono anche il coinvolgimento di investitori cinesi. Questo risultato è il frutto di un percorso che si è sviluppato nel contesto dinamico dell’Incubatore d’Impresa di Bergamo Sviluppo – precisa -, dove la nostra idea ha preso forma, partendo da esperienze personali, che non trovavano soluzioni sul mercato».

«La selezione di Avanix per il programma di accelerazione di H-Farm – sottolinea Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo – rappresenta la conferma del buon lavoro svolto dal nostro Incubatore, che grazie ai servizi formativi e consulenziali forniti, nonché agli spazi messi a disposizione, accompagna la crescita delle startup insediate e le aiuta a sviluppare business innovativi, efficaci e duraturi».

«Ci fa infatti molto piacere – prosegue il direttore di Bergamo Sviluppo Cristiano Arrigoni – che il nostro Incubatore rappresenti un vero e proprio trampolino di lancio per alcune imprese, che in numero sempre maggiore stanno dimostrando capacità di distinguersi anche in settori avanzati e in mercati complessi».




Alcolici, per i pubblici esercizi niente più licenza Utf

alcol.jpgL’Utf è la licenza fiscale che coloro che producono, trasformano e vendono prodotti alcolici hanno l’obbligo di richiedere all’Agenzia delle Dogane. Tra le attività obbligate a questa denuncia vi erano anche i pubblici esercizi.

Con l’approvazione, lo scorso 2 agosto, della “legge annuale per il mercato e la concorrenza” sono stati esclusi (comma 178 dell’art. 1 del provvedimento) esplicitamente dall’obbligo gli esercizi pubblici, gli esercizi di intrattenimento al pubblico, gli esercizi ricettivi ed i rifugi alpini.

«Già dal 1999 – spiega l’Ascom di Bergamo – non vi era più l’obbligo di pagare il diritto annuale riferito alla licenza Utf, ma era in ogni caso necessario possederla all’avvio dell’attività e conservarla, avendo la stessa validità permanente, in caso di controlli. Con l’entrata in vigore della nuova legge, che avverrà 15 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, non sarà più necessario nemmeno richiedere la licenza, alleggerendo ulteriormente gli obblighi delle attività».




Trescore, contro il bando per il mercato gli ambulanti ricorrono al Tar

170808 ambulanti vs bando trescore - riunione - plateaI commercianti ambulanti faranno ricorso al Tar contro il bando del Comune di Trescore Balneario per il rinnovo delle concessioni del mercato, approvato il 23 luglio scorso. La decisione è emersa ieri durante un incontro promosso alla Casa del Giovane di Bergamo dalle associazioni di categoria Fiva Ascom e Anva Confesercenti di fronte a una platea gremita di operatori del mercato. All’iniziativa, nel corso della riunione, hanno aderito già 60 imprenditori.

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Gli ambulanti sostengono l’illegittimità del bando perché cancella la possibilità – prevista dalla normativa Bolkestein e dal testo unico regionale – di avere due spazi all’interno del mercato. Inoltre non garantisce il vantaggio in graduatoria per i titolari delle vecchie concessioni, come invece previsto dall’accordo Stato-Regioni, con il risultato di penalizzare le aziende che hanno investito negli anni nelle loro attività e di tagliare posti di lavoro.

L’Amministrazione, da parte sua, difende la regolarità del bando sostenendo che non necessariamente devono essere concesse due postazioni e che concedendone una sola ad operatore si rendono disponibili più posteggi. La giunta ribadisce anche la legittimità dei criteri di graduatoria sostenendo che la salvaguardia dell’anzianità va in contrasto con la libertà di mercato.

«Nei giorni scorsi abbiamo inviato tramite legale una richiesta di sospensione della procedura ma l’Amministrazione mantiene le sue posizioni. Stando così le cose, l’azione legale è  inevitabile» afferma Mauro Dolci presidente di Fiva Ascom.

Intanto l’Amministrazione ha rivisto l’area del mercato settimanale eliminando circa 50 posteggi. Le concessioni disponibili scendono dagli attuali 189 a circa 140.




Artisti bergamaschi, la Provincia aggiorna il catalogo on line

artisti pitturaLa Provincia, Settore Welfare, Turismo e Cultura, chiama a raccolta gli artisti bergamaschi: l’obiettivo è aggiornare il catalogo pubblicato on line una decina di anni fa, che già contiene un migliaio di schede, mettendolo a disposizione sul sito web istituzionale in formato stampabile, con dati aggiornati sugli artisti attivi in Bergamasca.

«La finalità non è soltanto quella di aggiornare e rendere attuale il lavoro che gli uffici hanno svolto qualche anno fa – spiega il consigliere provinciale delegato alla Cultura Alberto Vergalli – ma soprattutto di valorizzare la ricchezza artistica che caratterizza Bergamo ancora oggi e non soltanto per il suo passato con Lotto, Moroni, Baschenis. Bergamo continua a essere un luogo di intensa attività artistica che vogliamo fare tutto il possibile per rendere visibile».

Aggiornamenti o nuovi inserimenti vanno inviati all’indirizzo mail segreteria.cultura@provincia.bergamo.it entro il prossimo 15 ottobre.

Ogni artista che desidera entrare a far parte del nuovo catalogo dovrà mandare: dati di contatto (indirizzo, telefono, mail, sito web); curriculum di massimo 650 battute spazi inclusi; una foto (in formato .jpg di massimo 1Mb di dimensione); fotografie di due opere (formato .jpg massimo 1Mb di dimensione ognuna) corredate da titolo, tecnica, dimensioni originale e anno di creazione.

Qui il modulo per l’inserimento dei dati.




Guide turistiche, no ai “confini” per l’esercizio dell’attività

guida turistica

La guida turistica può esercitare sull’intero territorio nazionale: senza limitazioni. È la conseguenza immediata della sentenza del Consiglio di Stato che ha cassato i decreti ministeriali sull’abilitazione specifica delle guide per siti e con criteri territoriali.

«Una sentenza che fa chiarezza e conferma le nostre previsioni – commenta Paola Migliosi, presidente di Confguide Confcommercio – indicando linee guida che coincidono con quelle alle quali dal 2013 Confguide si è ispirata nelle sue proposte normative al Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo)».

«Una sentenza – aggiunge Valeria Gerli, vicepresidente vicaria di Confguide e presidente di Gitec (l’associazione aderente alla Confcommercio milanese) – che fissa un percorso di buon senso: è giusto, ad esempio, avere un elenco dei siti protetti, ma devono essere pochi e controllabili per un serio contrasto all’abusivismo. I paletti territoriali e le complicate procedure di abilitazione specifica, che sono stati “smantellati” dal Consiglio di Stato, non avrebbero tutelato con efficacia le guide turistiche italiane».

Confguide Confcommercio punta a nuova fase d’ascolto e di confronto con il Ministero. «Il Mibact riveda i decreti tenendo conto delle indicazioni del Consiglio di Stato e si superino gli squilibri regionali che danneggiano l’operatività delle guide turistiche: occorrono tempi brevi – conclude Paola Balestra, vicepresidente di Confguide – perché la situazione di incertezza che ha fortemente caratterizzato il quadro normativo degli ultimi anni danneggia i professionisti, gli utenti e gli stessi beni monumentali storico-artistici».




In tazza o nel piatto, in concorso le idee al caffè

espressoUn chicco, mille possibilità. Il caffè non è, infatti, solo il “cuore” della bevanda più amata dagli italiani ma può essere ingrediente e “tocco” di molte altre preparazioni.

Per valorizzarne appieno la versatilità Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, in collaborazione con Host e Ica (Italian Coffee Association) promuove un concorso dedicato non solo ai baristi, ma anche ai pasticceri e, soprattutto, ai ristoratori più estrosi del Bel Paese che potranno cimentarsi in originali creazioni per essere premiati in occasione di Host 2017, la fiera internazionale dedicata al settore dell’ospitalità in programma a Milano dal 20 al 24 ottobre.

La presenza della Fipe alla manifestazione è ispirata proprio la volontà di promuovere, attraverso il caffè, la qualità del servizio e delle proposte lungo tutta la filiera. «Con il concorso “Fantasie al caffè” la nostra Federazione – ricorda il presidente Lino Enrico Stoppani – rafforza la propria collaborazione con Ica e lavora per promuovere l’attività di quei gestori e operatori che puntano alla cura del dettaglio ed alla valorizzazione del rapporto con la clientela, con proposte sempre nuove che abbiano come fil rouge l’attenzione alla qualità, dalla selezione degli ingredienti alla preparazione fino ad arrivare alle modalità di servizio. La nostra presenza a Host intende valorizzare i pubblici esercizi come parte fondamentale di una filiera complessa per la quale è stringente un ripensamento dei rapporti a favore di una sempre maggiore attenzione alla clientela e alle sue esigenze di qualità nel prodotto e nel servizio».

Il concorso “Fantasie al caffè”, aperto a tutti gli operatori dei pubblici esercizi e agli studenti degli istituti per l’enogastronomia, vuole premiare le idee di coloro che ogni giorno esprimono la loro creatività per sorprendere il cliente con proposte capaci di suscitare curiosità, con nuovi aromi ottenuti dalla combinazione delle spezie con il caffè, utilizzato non solo come bevanda ma anche come ingrediente per creare nuove ricette, dolci o salate, al bar come in cucina.

Il contest si svolgerà on line fino al prossimo 8 ottobre. Le foto delle proposte inviate saranno valutate da una giuria di esperti che esprimeranno il loro giudizio sulla base di tre criteri: originalità della proposta, replicabilità della ricetta, efficacia della didascalia di accompagnamento.

La premiazione avverrà martedì 24 ottobre nello stand di Fipe in Host e al primo classificato sarà riservata la partecipazione gratuita ad un corso di alta formazione.

Qui il regolamento completo e il modulo per l’iscrizione.




Selvino, la funivia diventa alloggio e in rete è già un successo

selvino - funivia alloggio - cablewayroom (1)

Potenza dei social (e delle idee originali). Da qualche giorno Ivan Tiraboschi, 44 anni elettricista di Selvino, sta sperimentando in prima persona gli effetti della “viralità”.

Quello che ha fatto, del resto, un bel po’ di curiosità lo suscita. Ha recuperato una cabina dismessa della funivia Albino-Selvino (quelle rosse, per tanti anni parte integrante del paesaggio della vallata) e vi ha ricavato, lavorandoci personalmente, un alloggio del tutto fuori dagli schemi: la cabina, al primo piano, ora tinteggiata di bianco, sormontata da una camera da letto con pareti in vetro e poi mini veranda e piscina a completare la suggestione di “un piccolo posto tutto speciale dove passare la notte”. In pratica una versione nostrana delle case sugli alberi o delle dimore più alternative e stravaganti che tanto piacciono ai siti di viaggi e ai viaggiatori più trendy.

selvino - funivia alloggio - cablewayroom (2)Le immagini presenti sulla pagina Facebook “Cablewayroom” hanno fatto il resto ed è partita una catena di condivisioni che ha preso in contropiede l’ideatore. «La pagina è aperta da gennaio e racconta le fasi della realizzazione del progetto dall’arrivo della funivia in poi – dice Tiraboschi -. Non so cosa sia successo, ma negli ultimi due giorni siamo passati dal centinaio di “mi piace” a 1.500, cresciuti in poche ore, con 25mila persone coinvolte e richieste di informazioni che non riesco più a seguire. La stessa cosa è capitata con il sito che, sebbene ancora in fase di costruzione, ora conta una quarantina di contatti ogni giorno, da tutta Italia».

Un tale riscontro lo ha reso felice (vedi i post commossi) ma lo ha anche spiazzato. La struttura infatti non è ancora aperta e, con l’aiuto del Comune e delle autorità competenti, l’intraprendente elettricista si sta occupando della parte relativa alle autorizzazioni e conformità, non così immediata data l’eccezionalità della location.

Per mettersi al riparo da un assalto di curiosi che da virtuale potrebbe diventare concreto e non gestibile (il caso delle Maldive di Milano è un ammonimento) Tiraboschi preferisce non dare troppi dettagli su dove sorge la cablewayroom, assicura però una vista incantevole sulla Val Seriana, un po’ come quella che si gode appesi ai cavi della funivia.

selvino - funivia alloggio - cablewayroom (3)L’idea di realizzare un alloggio turistico un po’ pazzo l’aveva già da tempo. Abbandonata, per le difficoltà di realizzazione, quella della stanza sull’acqua, si è messo sulle tracce della vecchia cabina della funivia, che per un certo periodo era stata utilizzata a Selvino come ufficio di informazione turistica e poi abbandonata. L’ha ottenuta attraverso un bando pubblico del Comune e in sette mesi ha dato vita al suo pezzo unico.

Il primo piano è dato la cabina stessa, che conserva tanto di pali e quadro di comando. Vi si trova lo spazio per sistemare i bagagli e quello per la colazione, con altalene in legno al posto delle sedie. Attraverso una scaletta si accede al piano superiore dove si apre la stanza da letto panoramica, con l’arcata della funivia, ossia il blocco che collegava la cabina alle funi, che è diventata testata del letto.

selvino - funivia alloggio - cablewayroom (4)Entrambi i piani hanno riscaldamento a pavimento, la piscina è riscaldata per poter essere utilizzata anche d’inverno, il materasso è ad acqua e il tetto-lucernario permette di godersi la vista del cielo. Unico neo: il bagno è staccato dal piccolo nido, ma il progetto prevede di ovviare anche a questa scomodità. Tiraboschi ha già fissato anche le regole per l’accesso: non sono ammessi animali e bambini, ci si può stare solo in due ed è vietato fumare.

Ha scelto Facebook per condividere da subito tutte le fasi verso la realizzazione di quella che lui stesso definisce “folle idea”, mostrando l’arrivo della cabina, il procedere dei lavori, chiedendo consigli per la scelta del logo e persino sui prezzi. La rete ha risposto!




Alberghi, sì ai prezzi più bassi dei portali. Zambonelli: «Ora pronti ad offrire vantaggi»

L’estate 2017 sarà ricordata come una delle più calde, ma anche come quella che potrà segnare una svolta nelle modalità di scelta e prenotazione dell’albergo.

Con l’approvazione della legge per la concorrenza e il mercato sono state infatti abolite le clausole di parity rate (più semplicemente conosciute come “norma Booking”), che sino ad oggi hanno impedito agli hotel di pubblicare sul proprio sito internet condizioni più favorevoli rispetto a quelle presenti sui portali di prenotazione.

Con le nuove regole sarà perciò molto più probabile che chi ha individuato in rete la sistemazione che fa al proprio caso consulti anche il sito della struttura per verificare se ci sono prezzi più vantaggiosi o offerte speciali.

Giovanni ZambonelliSi tratta di un provvedimento atteso dal settore, il cui iter è durato più di due anni per via di numerosi stop e modifiche al disegno di legge nel quale era inserito. «È un traguardo molto importante – afferma il presidente degli Albergatori Ascom Giovanni Zambonelli – e dobbiamo innanzitutto rendere merito a Federalberghi, la nostra federazione nazionale, per il grande lavoro e la perseveranza nel portare avanti questa istanza che finalmente permette alle imprese ricettive di smarcarsi dallo strapotere dei portali».

«Le Ota (online travel agency ndr.) – tiene a precisare – non sono un nemico, anzi sono un alleato che permette di vendere il nostro prodotto in tutto il mondo. Sino ad oggi, però, il rapporto di forze è stato impari, hanno avuto il sopravvento sugli alberghi imponendo le proprie condizioni, senza dubbio vessatorie e, si passi il termine, “ricattatorie”. Con l’abolizione della parity rate si pongono i presupposti per una collaborazione in forma più equilibrata».

Ora la palla passa agli albergatori, chiamati fin da subito a gestire al meglio la novità. «Il cliente si aspetta di ottenere dei vantaggi prenotando direttamente l’hotel e quindi occorre farsi trovare pronti – avverte Zambonelli – offrendo prezzi migliori o servizi aggiuntivi, che sui portali sarebbero a pagamento. È fondamentale diventare parte attiva per rispondere a queste attese e sfruttarne appieno le opportunità».

La partita con le multinazionali dell’intermediazione non può comunque dirsi conclusa. «Il rischio è che i portali applichino altre forme vessatorie, penalizzando in qualche modo chi si smarca dal parity rate – avverte il presidente degli albergatori bergamaschi -, occorrerà perciò continuare a tenere sotto osservazione il loro comportamento».

Da parte sua, Federalberghi evidenzia come l’abolizione della parità tariffaria ristabilisca un equilibrio di condizioni tra il sistema turistico italiano e quello di importanti paesi concorrenti, come Francia, Germania e Austria, dove la clausola è già stata annullata, e porti vantaggi non solo ai consumatori e alle imprese, ma anche all’erario «che beneficerà di un maggior gettito, altrimenti destinato ad altri stati o ai paradisi fiscali».

hotel receptionIntanto i viaggiatori sono già ben disposti a contattare direttamente gli hotel. Nei giorni scorsi, ACS Marketing Solutions ha intervistato per conto di Federalberghi un campione rappresentativo della popolazione italiana, rilevando che – per l’estate 2017 – il 55,3% degli italiani ha prenotato la propria vacanza rivolgendosi direttamente all’albergo, mediante il sito internet della struttura (24%) o contattandola per telefono, mail o altro mezzo (31,3%).

Secondo la Federazione, «la quota di prenotazioni dirette online è destinata a crescere, via via che gli operatori e i consumatori familiarizzeranno con le opportunità offerte dalle nuove regole». «Non si tratta solo di una questione di prezzo – evidenzia Federalberghi -, nel rapporto tra l’ospite e l’albergatore il contatto diretto contribuisce a rafforzare e a personalizzare la relazione. Inoltre, il contatto diretto consente ai turisti di ricevere informazioni di prima mano in relazione alle disponibilità, alla possibilità di soddisfare richieste specifiche e di beneficiare di eventuali offerte speciali o servizi e condizioni particolari».