Contro attacchi e frodi informatiche il terziario si allea con la Polizia Postale

Il mondo del commercio, del turismo e dei servizi si organizza contro le minacce della rete. È stato firmato questa mattina in Prefettura a Milano il Protocollo per la prevenzione degli attacchi informatici e delle frodi online stipulato tra il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni della Lombardia e Confcommercio Lombardia-Imprese per l’Italia.

La firma del protocollo. Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia, e Salvatore La Barbera, dirigente del Compartimento di Polizia postale e delle comunicazioni
La firma del protocollo. Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia, e Salvatore La Barbera, dirigente del Compartimento di Polizia postale e delle comunicazioni

Il progetto punta alla diffusione di buone pratiche e standard di sicurezza organizzativa e informatica in materia di prevenzione del cyber-crime e delle frodi finanziarie commesse per via telematica.

Ascom Bergamo, insieme alle altre 11 Confcommercio lombarde, grazie alle indicazioni degli esperti della Polizia Postale, potrà così mettere a punto azioni strategiche per la tutela dei dati aziendali e dell’e-commerce.

Un passo fondamentale, dato che oggi due terzi delle oltre 500.000 imprese lombarde del terziario sono presenti sul web in qualche forma: dal semplice sito internet informativo ai sistemi più evoluti di gestione online di tutte le fasi del business.

«Le nostre imprese – afferma Renato Borghi, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia – stanno vivendo una vera e propria rivoluzione digitale: non solo e-commerce, ma soluzioni in cloud, utilizzo dei big data, strumenti social. La presenza sul web è in continuo aumento, così come l’esposizione a tutti i rischi informatici connessi. La collaborazione con la Polizia Postale consentirà a tutte le Confcommercio lombarde di mettere in campo servizi sempre più efficienti per accrescere la sicurezza delle imprese anche sul fronte tecnologico».

«La gestione in sicurezza dei dati aziendali – afferma il presidente dell’Ascom di Bergamo Paolo Malvestiti – è una priorità delle nostre imprese, soprattutto ora che le notizie di attacchi ai sistemi informatici sono sempre più frequenti e allarmanti. Il Protocollo firmato oggi a Milano può rappresentare un utile strumento di prevenzione e deterrenza anche per le aziende della nostra provincia».

Il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni svolge una rilevante attività di prevenzione e repressione dei crimini informatici – di matrice comune, organizzata o terroristica – che hanno per obiettivo le infrastrutture informatizzate di natura critica e di rilevanza nazionale, avvalendosi di tecnologie di elevato livello e personale specializzato nel contrasto del cyber crime.

I cinque obiettivi del Protocollo

  • diffondere la cultura della sicurezza informatica alle imprese associate
  • scambiare informazioni su minacce e vulnerabilità finalizzate a innalzare il livello di protezione delle infrastrutture informatiche che forniscono servizi di e-commerce ai cittadini e delle infrastrutture informatiche utilizzate dalle imprese associate
  • identificare i fattori di rischio che possono facilitare le intrusioni fraudolente per prevenire le frodi online in danno alle imprese associate
  • supportare la formazione del personale che si interfaccia con gli esercenti sulla materia, con momenti periodici di aggiornamento
  • attivare e mantenere momenti di confronto sul tema degli attacchi informatici.



Auto, il mercato rallenta. I concessionari: «Preoccupa il segno meno nelle vendite ai privati»

utn_auto.jpgIn crescita da 44 mesi (ad eccezione di maggio 2014 e aprile 2017) il mercato dell’auto registra un rallentamento a luglio. I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dicono di un aumento del 5,9% per le immatricolazioni di auto nuove, che sono state 145.363, circa 8.000 unità in più dello stesso mese dello scorso anno quando se ne immatricolarono 137.226. A luglio si riduce, dunque, il tasso di crescita rispetto al cumulato dei primi sette mesi del 2017 che archiviano un incremento dell’8,6% grazie a 1.282.353 immatricolazioni contro 1.180.615 dei primi sette mesi dello scorso anno.

Sempre a luglio sono stati registrati 378.884 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -0,99% rispetto a luglio 2016, durante il quale ne furono registrati 382.689 (nel mese di giugno la variazione è stata del -1,02% rispetto a giugno 2016). Nei primi sette mesi dell’anno i trasferimenti totali sono stati 2.768.661 con una variazione del -2,48% rispetto a gennaio-luglio 2016.

Se, nel nuovo, il panorama continua ad essere positivo, c’è anche chi suona un campanello d’allarme. «Abbiamo chiuso un mese difficile, partito a rilento e condizionato da un importante stock di kilometrizero accumulatosi nei mesi pregressi – commenta Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia -. Un ricorso alle autoimmatricolazioni che si è confermato anche in luglio. È per questo che possiamo affermare che il dato finale si scrive +5,9% ma si legge -1,9%, che corrisponde invece al mercato privati, ossia alla vendita alle famiglie. E questo dato negativo è una spia lampeggiante nel quadro strumenti del mercato auto. Gli altri canali infatti, noleggio e società, sono alterati da forzature, tra le quali le cosiddette, e per qualcuno famigerate, kilometrizero».

«L’Osservatorio Federauto, che monitora anche l’andamento delle immatricolazioni – prosegue -, registra che negli ultimi tre giorni del mese scorso sono state prodotte più di 64.000 immatricolazioni, pari ad oltre il 44% delle 145.363 rese note dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al livello di canali restano fiacche le vendite a privati con -1,9%, mentre cresce del 7,7% il noleggio. A sostenere le immatricolazioni le società, che registrano un +27,8%».

«Il mercato sembra aver risentito dello sforzo immatricolativo dei mesi scorsi – dichiara Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione che in Italia rappresenta le Case Automobilistiche Estere – denunciato dal calo delle vendite nel canale privati. Questo calo potrebbe trovare due giustificazioni: una per l’uscita delle vetture chilometri zero dai concessionari al cliente finale, l’altra, nel maggiore utilizzo del canale noleggio a privati».

Per quanto riguarda le stime sull’anno, «con il risultato di luglio – evidenzia l’Unrae – le vendite nel 2017, seppure in moderato rallentamento rispetto a quanto stimato tre mesi fa, sono confermate in crescita, a 1.950.000 immatricolazioni con un incremento del 6,8% rispetto all’anno scorso con quasi 125.000 unità in più. Dopo due anni consecutivi di incrementi a doppia cifra, quindi, con un +6,8%, il mercato dell’auto 2017 in Italia tornerebbe a tassi di crescita più contenuti e si attesterebbe sui livelli del 2010».

Anche il 2018, in considerazione di una congiuntura più favorevole e nonostante un quadro politico incerto per la mancanza di una legge elettorale che garantisca governabilità, è comunque previsto in aumento, con una crescita che, di fatto, assorbe le anomalie del 2017 per consolidare un valore inferiore ai due milioni di vetture: 1.960.000 unità, lo 0,5% in più rispetto al 2017.

 




Agosto, la mappa dei cantieri in città

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Approfittando della chiusura delle scuole e della diminuzione del traffico, ad agosto entrano nel vivo i lavori di riasfaltatura delle strade cittadine e i cantieri. Ecco le informazioni del Comune di Bergamo si come e quando cambia la viabilità.

Campagnola, Malpensata e Longuelo

Nel quartiere Campagnola i lavori comporteranno fino all’11 agosto il senso unico alternato e il divieto di sosta 0-24 negli stalli ricadenti nell’area di cantiere su entrambi i lati in via Campagnola (tratto tra via Zanica e via Quasimodo), in via Stendhal (tratto tra la Circonvallazione Paltriniano e via Campagnola), in via Per Orio e in via San Giovanni Bosco del quartiere Malpensata (tratto tra via Gavazzeni e via Mozart, in direzione periferia).

Fino al 12 agosto il divieto di transito (ad eccezione dei soli residenti, compatibilmente con l’andamento del cantiere) e il divieto di sosta vigeranno in via Madonna del Bosco (tratto tra l’intersezione con via Astino e via Sombreno) e in via Astino (tratto tra via Madonna del Bosco e via Ripa Pasqualina e il civico 53).

Celadina

Si interverrà in via Dante Paci, in via delle Tofane e in via Flores. Per garantire i lavori di asfaltatura vigeranno dal 3 agosto al 10 novembre il senso unico alternato per il restringimento della carreggiata, il divieto di sosta 0-24 ambo i lati negli stalli di sosta ricadenti nell’area dei lavori, il divieto di transito pedonale. Nel periodo di asfaltature delle vie a conclusione dei lavori sempre previste nelle date precedenti vigerà il divieto di transito ad eccezione dei residenti (compatibilmente con l’andamento del cantiere).

Via Broseta

Diversi cantieri si apriranno nella zona di via Broseta tra il 7 agosto e il 22 settembre. In particolare, in via Legionari in Polonia (tratto tra l’intersezione con via Mazzini e l’intersezione con via Broseta) vigeranno il divieto di transito (eccetto residenti), il divieto di sosta 0-24 ambo i lati, il divieto di transito pedonale in corrispondenza degli attraversamenti pedonali oggetto dei lavori. In via Broseta, in corrispondenza dell’intersezione con via Legionari in Polonia, e in via Mazzini in corrispondenza dell’intersezione con via Legionari in Polonia, la carreggiata verrà ristretta e il transito pedonale sarà vietato; uguali modifiche alla viabilità in via Diaz in corrispondenza dell’intersezione con via Legionari in Polonia, cui si aggiunge il divieto di sosta 0-24 negli stalli ricadenti nell’area dei lavori.

Borgo Palazzo

Entrerà nella terza fase il cantiere di rifacimento della pavimentazione in porfido in via Borgo Palazzo, nel tratto tra piazza Sant’Anna e via Camozzi. A partire da lunedì 7 agosto e fino a venerdì 15 settembre saranno apportate le seguenti modifiche alla viabilità: in via Borgo Palazzo, nel tratto compreso tra l’intersezione con via Madonna della Neve e l’intersezione con via Torretta, vigeranno il divieto di transito, il divieto di sosta 0-24 ambo i lati, il divieto di transito pedonale in corrispondenza degli attraversamenti pedonali oggetto dei lavori. Nel tratto compreso tra l’intersezione con via Camozzi/Frizzoni e l’intersezione con via Madonna della Neve vigerà il senso unico di marcia (in direzione di via Madonna della Neve); in corrispondenza dell’intersezione con via Madonna della Neve sarà obbligatorio svoltare a destra. In corrispondenza dell’intersezione con via Torretta verranno istituiti la direzione obbligatoria a destra (per i veicoli provenienti da piazza Sant’Anna), mentre in via Anghinelli il divieto di transito sarà esteso a tutti i veicoli.




Peperoncino e canapa, il festival di Città alta cerca volontari

bergamo pica festival - logoPeperoncino e canapa: abbina due prodotti che hanno molto da raccontare la mostra mercato, che è anche un festival culturale, Bergamo Pica Festival.

La terza edizione, in programma dal 21 al 24 settembre, al Giardino della Crotta in piazza Mascheroni, in Città Alta, vuole fare le cose in grande, crescendo nelle dimensioni e nelle iniziative. Per questo cerca volontari che diano una mano nell’accoglienza.

La manifestazione permette di incontrare produttori di canapa e peperoncino provenienti da tutta Italia, degustare e acquistare i prodotti, partecipare a laboratori e incontri, mentre all’ex Carcere di Sant’Agata e al Circolo Maite si terranno concerti e iniziative collaterali. In mostra ci saranno oltre cento tipologie di peperoncino, birra alla canapa, si potrà visitare il museo itinerante della canapa e partecipare alla gara di mangiatori di peperoncino.

Il festival è inserito nel calendario de I Maestri del Paesaggio, con il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente, Politiche energetiche, Verde pubblico del Comune di Bergamo e in collaborazione con il Pikkanapa di Jesi. È organizzato dall’associazione di promozione sociale Maite, che gestisce il Circolo Arci Maite in vicolo Sant’Agata e dal 2015 ha in concessione dal Comune di Bergamo gli spazi dell’ex Carcere di Sant’Agata dove realizza attività di carattere culturale.

L’associazioni invita i giovani che abbiano voglia di incontrare visitatori di ogni provenienza, conoscere gli ospiti e vivere un’esperienza di impegno e divertimento a mandare una presentazione e un breve curriculum entro il 10 settembre a maite.circolo@gmail.com. I volontari si occuperanno di accogliere i visitatori, fornire informazioni sul festival, raccogliere iscrizioni, dare informazioni storiche e turistiche sugli spazi del festival, seguire l’allestimento degli spazi e supportare le diverse attività. È richiesta una buona conoscenza della lingua inglese.




Parcheggio alla Fara, il video del Comune mostra come sarà

Dopo nove anni di stop e abbandono, sta per ripartire il cantiere del parcheggio di via Fara, in Città alta. Un’operazione che ha sollevato critiche ed opposizioni per l’impatto sull’ambiente e sulla mobilità. Il Comune di Bergamo ha realizzato questo video che mostra come sarà il nuovo parcheggio e quali novità saranno introdotte per l’accesso e la sosta in Città Alta, dopo le modifiche alla convenzione (siglata nel 2004 dalla Giunta Veneziani e confermata dalle Amministrazioni successive Bruni e Tentorio) che il Consiglio Comunale ha votato nello scorso ottobre.




Slot machine, in un anno 6.500 “macchinette” in meno in Lombardia

slot machineNel 2016 le slot machine presenti in Lombardia sono calate del 10% (pari a circa 6.500 apparecchi), contro il 2,6% della media nazionale e, sempre in un anno, in 325 locali non sono più presenti “macchinette”. Rispetto al 2015 si registrano inoltre 30 sale gioco in meno. Sono i dati dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ricordati in occasione della presentazione della Terza relazione annuale sulla Legge Regionale 8/2013 per il contrasto al gioco d’azzardo patologico dall’assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana Viviana Beccalossi, team leader della Giunta Maroni in materia di lotta alla ludopatia.

«I dati diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – ha affermato Beccalossi – certificano un calo delle presenze di macchinette in bar e tabaccherie che non può che farci piacere. Ma i risultati positivi direttamente dovuti alla nostra Legge non si fermano qui, a partire da un’ormai collaudato sistema di assistenza e cura per i malati di ludopatia».

In Lombardia sono attualmente attive 84 strutture pubbliche nelle Ats, attrezzate per assistere i giocatori patologici. Nel 2016, sono state 2.734 le persone prese in carico, con un totale di 41.508 prestazioni erogate per un valore economico di 1,2 milioni di euro.

Quanto ai controlli effettuati dalla Polizia locale per fare emergere abusi e il mancato rispetto della normativa regionale, nel 2016 – ha evidenziato la relazione – ne sono stati effettuati 2.001 e sono state comminate 109 sanzioni, per un valore di 274.000 euro, parte dei quali destinati dai Comuni ad attività di contrasto alla ludopatia o di carattere sociale. In prima linea per numero di controlli la Provincia di Brescia (666 per 123.000 euro di sanzioni), seguita da Bergamo (394 controlli) e Pavia (218).

Nel corso dell’anno, inoltre, la Regione Lombardia ha promosso 63 corsi di formazione dedicati ai gestori, con 740 attestati rilasciati, mentre la grande campagna di comunicazione lanciata alla fine del 2016 ha distribuito, grazie alla collaborazione di Trenord, 5.000 spille, 10.000 cuoricini anti stress, 5.000 magliette, 15.000 cartoline, 100.000 vademecum di cui 15.000 in cinese. Il video realizzato per l’occasione è stato visualizzato 292.000 volte su Facebook e 46.000 volte su Youtube.

«Nel frattempo – ha concluso Viviana Beccalossi – sono partiti i progetti approvati con il nuovo Bando da 2 milioni di euro di finanziamento regionale, che coinvolgono 899 Comuni, 124 istituti scolastici e 304 partner pubblici e privati da tutta la Lombardia».




Cerete, mulini aperti e focus sui cereali di montagna

mulini cereteA Cerete, l’antica tradizione dei mulini che, sfruttando la forza torrentizia delle acque, hanno da sempre caratterizzato l’economia e il paesaggio resiste in due strutture ancora attive. A loro è dedicata la festa dell’associazione La Sorgente, impegnata nella tutela dei beni artistici, storici e ambientali del paese.

La 12esima edizione si tiene a Cerete Basso da venerdì 28 a domenica 30 luglio.

Fulcro del programma sono l’apertura dei mulini (dalle 21) e le operazioni di trebbiatura e sgranatura, insieme allo stand gastronomico e all’esposizione e alla vendita di prodotti tipici della Val Borlezza e dell’Alta Val Seriana. Quest’anno il tema che fa da filo conduttore è “I cereali di montagna, un cuore antico per una storia moderna” ed è stato sviluppato in una tavola rotonda, nella serata del 26 luglio, dedicata alla coltivazione dei cereali sulle montagne bergamasche e in Valle Camonica, che ha messo a confronto diverse esperienze tra aspetti produttivi, nutrizionali e culinari; e nella mostra culturale “I cereali di montagna” (in tutti i giorni di apertura della festa) che racconta i progetti di coltivazione e di valorizzazione in corso. Le serate saranno accompagnate da concerti e spettacoli. Con il “Laboratorio del pane”, inoltre, si potrà provare a panificare utilizzando un forno a legna in terra cruda costruito con un metodo millenario.

www.lasorgenteonlus.net




L’estate negli alberghi bergamaschi: città e lago battono la montagna

Bene la città, il lago d’Iseo e l’alta Val Seriana, sottotono altre località montane dove il caldo record non è bastato a dare slancio alle presenze. È il quadro che emerge dall’indagine dell’Ascom negli alberghi della Bergamasca sull’estate turistica, che vive sempre più di prenotazioni last minute, soffre la crescita delle sistemazioni alternative, quando non addirittura abusive, ma trae anche beneficio dai grandi eventi, dalle iniziative di promozione e da nuovi pacchetti di attività proposti ai visitatori.

La città

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

Bergamo giugno e luglio sono stati mesi buoni, in leggera crescita – di circa il 5% – rispetto allo stesso periodo del 2016. «Avere un miglioramento rispetto all’anno di Christo e del suo evento Floating Piers che ha portato anche in città migliaia di turisti è senz’altro un ottimo risultato – commenta Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom -. Ora confidiamo in un buon agosto: la partita è ancora aperta perché ormai anche il turista leisure prenota all’ultimo minuto».

Quanto all’identikit del turista, si va dalla coppia alle famiglie provenienti da tutta Europa, via Orio al Serio: «Arrivano principalmente da Spagna, Regno Unito, Svezia e Norvegia e si fermano due o tre giorni – continua Zambonelli -. Bergamo purtroppo non è ancora entrata nella lista delle destinazioni turistiche per gli italiani. Il mercato interno è ancora tutto da costruire. Confidiamo nel prestigioso riconoscimento Unesco delle nostre mura, che può davvero dare un’ulteriore svolta in chiave turistica alla città».

I laghi

Il Lago d’Iseo registra una partenza di stagione molto buona, quello di Endine appare invece in affanno. Le località della sponda bergamasca del Sebino registrano un trend in crescita costante di presenze già a partire dal mese di maggio e confermano lo slancio turistico inaugurato lo scorso anno dalla passerella di Christo. In aumento le presenze italiane, ma soprattutto straniere con arrivi da tutte le parti del mondo, in particolare è da rilevare la comparsa di turisti australiani, americani e argentini e il ritorno dei visitatori europei, in particolare da Germania, Svizzera, Francia e Olanda.

Lovere e Sarnico si confermano come le mete preferite, meno positivo il segno sulle altre località rivierasche. In generale, il soggiorno rimane per lo più limitato a uno-due giorni.

lago iseo-4I turisti scelgono le località rivierasche come tappa per fare il giro dei laghi, ma anche per visitare Monteisola, gli altri paesi del lago d’Iseo, la Franciacorta e fare escursioni a piedi e in bicicletta. Il feedback è per tutti positivo: piacciono la tranquillità e la genuinità del Lago d’Iseo. «Sono contenti, non lo conoscevano, è “l’effetto Christo”. Tanti viaggiano soli, soprattutto gli stranieri», afferma Antonella Arrigoni dell’Hotel Moderno di Lovere che stima un aumento di turisti fino al 30-40%, per la maggior parte stranieri: tedeschi, austriaci, inglesi.

Secondo i dati dello Iat cittadino ogni giorno in ufficio passano dai 100 ai 200 visitatori con un picco di 337 turisti registrato la scorsa domenica. Dal 2015 ad oggi gli utenti nei mesi di giugno sono passati da 2.520 a 2.857 (con un picco di 8.434 lo scorso anno per l’evento passerella) e nel mese di luglio fino ad oggi da 3.032 a 4.190. «Sono coppie, famiglie e gruppi di giovani, chiedono moltissime gite in battello sul lago ma anche camminate e cosa vedere nei dintorni».

Anche per Sarnico il bilancio è molto positivo. «I dati sono sicuramente molto buoni, è una stagione piena, stiamo lavorando moltissimo – dicono dallo Iat di Sarnico che accoglie ogni giorno dai 50 ai 100 turisti -. Il movimento è iniziato dopo Pasqua e da maggio è stato costante. Arriva tanta gente. Sono per lo più coppie e single. Non si limitano a chiedere cartine, vogliono informazioni. In questo momento arrivano tanti francesi e tedeschi».

Il mese di agosto si annuncia sempre nel segno della crescita. «Le prenotazioni arrivano sempre più all’ultimo minuto. Ora non abbiamo prenotazioni per il prossimo mese, ma tra una settimana ci aspettiamo di essere al completo – dice Mara Tengattini del Cocca Hotel di Sarnico –. Per fare un bilancio aspettiamo la fine della stagione, certo non è pensabile replicare i dati dello scorso anno con l’evento Christo. La novità che registriamo con piacere è che i soggiorni si sono allungati, ora abbiamo anche pernottamenti di una settimana».

A Predore la stagione è partita tiepida: «Giugno è stato un mese fermo, anche peggiore degli altri anni – dice Andrea Lanza dell’Albergo Dell’Angelo –. Luglio, soprattutto le ultime due settimane, è stato in crescita. Abbiamo anche una prenotazione per 13 giorni, un cliente che si è trovato bene e ritorna da noi, ma i più si fermano un paio di giorni. Per agosto ci aspettiamo di essere al completo, anche perché avremo ospiti business per diverse settimane». «Hanno aperto molti b&b – fa anche notare -e questo ci sta penalizzando perché gli stranieri conoscono e apprezzano questa proposta di soggiorno. Gli alberghi di fascia alta probabilmente non ne risentono perché hanno un’altra tipologia di clientela».

lago di endine val cavallinaSul Lago di Endine il bilancio è in chiaroscuro. A Endine «si comincia ora a lavorare un po’ la sera ma come alberghi siamo fermi – dice senza giri di parole il titolare Luciano Bolandrina, titolare dell’Hotel Sporting e vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom -. Forse abbiamo anche un po’ meno prenotazioni rispetto allo scorsa estate e neppure per agosto mi aspetto molto. Sul lago di Endine siamo il paese più disastrato. Prima c’era la spiaggetta, ora è ridotta male, bisognerebbe sistemarla e creare eventi di richiamo».

A Spinone «i primi quindici giorni di luglio sono stati abbastanza buoni, rispetto al mese di giugno, poi le prenotazioni sono calate – dice Natalia Minato dell’Hotel San Carlo -. Agosto sarà il mese di maggiori arrivi. Dal 7 al 19 abbiamo già molte prenotazioni. Aspettiamo molti stranieri, dalla Francia e dal Belgio. Sono degli affezionati, che vengono da più di trent’anni, prima soggiornavano con i genitori, ora con mogli e figli. Si trovano bene, si fermano al più otto giorni. Invece sono calati molto i gruppi “over 60”, che tradizionalmente ospitiamo. Rispetto a due anni fa sono diminuiti del 60%. In passato si fermavano anche un mese, ora soggiornano per una settimana».

Le montagne

Sui monti, in Val Brembana, Val Serina e in Val di Scalve le prenotazioni sono al di sotto delle aspettative in quest’estate dalle temperature record. Selvino tiene, mentre alla Presolana si registra una crescita, anche sostanziosa.

«Speravamo in una stagione migliore, con il caldo torrido di quest’estate, invece registriamo un lieve calo nelle prenotazioni – commenta Gianfranco Invernizzi dell’Hotel Des Alpes di Foppolo, consigliere del Gruppo Albergatori Ascom -. La clientela è prevalentemente lombarda, composta da famiglie e anziani, e soggiorna in media quattro o cinque giorni. Sono in crescita gli appassionati di trekking, impegnati in gite per rifugi, malghe e laghi, i cicloturisti e le scolaresche. La seggiovia per il Montebello porta diversi turisti in quota nel week-end».

PISTA-CICLABILE-VALLE-BREMBANA-400x250Il turismo è mordi e fuggi anche all’inizio della Valle, nella cittadina liberty un tempo località di villeggiatura di teste coronate e personalità illustri, oltre che ex luogo di ritiro dell’Inter di Herrera. «Ci aspettavamo un incremento delle prenotazioni e invece finora la stagione ha disatteso le previsioni di una grande fuga dall’afa milanese e della Bassa Lombarda, da Lodi a Cremona – spiega Giorgio Zilli dell’Albergo Papa di San Pellegrino, consigliere del Gruppo Albergatori Ascom -. La clientela affezionata torna sempre, ma è finita l’era della villeggiatura: i soggiorni si accorciano. Le nuove terme attirano una clientela varia, anche straniera, perfino dalla Russia. Non mancano gruppi di amanti della montagna, come turisti svedesi appassionati di trekking o bici elettriche. C’è anche sempre il turismo della salute, legato alla Clinica Quarenghi e il turismo business è finalmente in ripresa dopo anni difficili». Si confida nelle prenotazioni all’ultimo minuto: «Sono sempre più frequenti – afferma Zilli -. Capita che arrivino via smartphone anche dall’altra parte della strada, tanta è l’abitudine ad utilizzare app e cellulari. Il punto è che spesso e volentieri ci troviamo a gestire anche tantissime disdette».

A Serina le prenotazioni sono in calo, complici il turismo pendolare “di giornata” e l’abusivismo: «Proliferano affittacamere irregolari, case vacanze non registrate – denuncia Ferdinando Carrara dell’Albergo Il Giardinetto, consigliere del Gruppo Albergatori Ascom -. È in crescita però anche il turismo di giornata e nei fine settimana il nostro ristorante lavora a pieno ritmo». Si spera nelle prenotazioni dell’ultim’ora: «Per il primo anno non abbiamo chiuso a giugno per le prenotazioni di agosto – continua Carrara – confidiamo nei ritardatari. Ormai la tendenza è prenotare sotto data».

A Selvino le presenze sono in linea con lo scorso anno: «Abbiamo lavorato molto bene a giugno e luglio con le squadre calcio – commenta Barbara Magoni dell’Hotel Ristorante Marcellino -. Ora confidiamo in un buon agosto. Abbiamo la fortuna di contare su una clientela affezionata, che si ferma da un minimo di una settimana fino ad un mese». «Mancano solo le ultime prenotazioni per agosto che contiamo di chiudere in queste ore – commentano dall’Hotel Harmony Suite -. I pernottamenti si riducono in media dai 2 ai 4-7 giorni al massimo, ma la stagione finora, complice anche il meteo, è partita con il piede giusto».

castione della presolana

Il vero exploit montano si registra a Castione, Bratto e Dorga, dove la crescita delle presenze alberghiere è valutata del 15-20%. «L’estate è subito partita bene e, grazie anche al meteo, le prenotazioni sono in crescita – commenta Cristian Messa presidente di Cooraltur, il consorzio degli albergatori di Castione della Presolana -. La clientela è prevalentemente lombarda, in particolare famiglie per soggiorni fino ad una settimana e anziani, clienti affezionati che scelgono la nostra località anche per due mesi d’estate. Gli albergatori per intercettare nuovi clienti hanno ideato e pubblicizzato diversi percorsi emozionali, dalle escursioni a cavallo al bob, al tiro con l’arco e con la fionda, dalla mountain-bike elettrica alle arrampicate, all’animal watching».

In Val di Scalve, a Schilpario, il bel tempo salva un’altra stagione sottotono: «Il meteo ha contribuito a sollevare l’estate – spiega Claudio Agoni dell’Albergo Pineta, nonché sindaco del comune scalvino -. Giugno e luglio sono stati mesi abbastanza positivi, grazie anche ad una clientela affezionata a cui cerchiamo di offrire ogni anno qualcosa in più senza ritoccare i prezzi. C’è grande interesse anche per il museo delle miniere. Confidiamo anche nel nuovo museo della Guerra per la prossima stagione».




Specialisti delle grigliate? A Pisogne c’è la gara che fa per voi

camunia grill contestAvete sempre pensato di essere un re dal barbecue? Domenica 30 luglio avrete la possibilità di dimostrarlo partecipando, sul lungolago di Pisogne, al primo Camunia Grill Contest, gara amatoriale a suon di carbonella. È una competizione a squadre, al massimo di tre componenti, che si sfideranno nel grigliare al meglio le materie prime in dotazione (carne rossa, bianca, pesce e verdure) su barbecue forniti dall’organizzazione.

Il ritrovo e l’accensione dei fuochi sono alle 17. Alle 18 si darà il via alla gara, alle 19,30 i concorrenti dovranno presentare il primo piatto, alle 20,30 il secondo piatto e un’ora dopo il terzo. Sarà premiato il team che avrà raggiunto il miglior punteggio nelle tre categorie previste dal regolamento: presentazione del piatto, cottura delle pietanze, simpatia del team. I concorrenti potranno portare un ingrediente segreto (spezia, verdura, salsa).

Chi non è impegnato ai fuochi potrà mangiare. Sia sabato 29 sia domenica 30, dalle 18 alle 24, sarà attiva un’area food che servirà solo pietanze alla griglia, mentre per più piccoli ci sono menù baby e spazio gioco.

Per iscriversi al Camunia Grill Contest occorre inviare una mail a info@vitaminac-adv.com indicando i dati degli iscritti e i riferimenti telefonici. Il costo dell’iscrizione è 30 euro a squadra ( comprende la fornitura del barbecue e delle materie prime per la preparazione dei piatti). Tra i componenti della giuria Grigio Chef e il suo Assistant.

L’evento è organizzato da Vitamina C Adv in collaborazione con il Comune e la Proloco di Pisogne.

Info 366 5382866




Ristoranti e bar, il lavoro c’è ma pochi lo vogliono. Ecco perché

Secondo una recente indagine della Federazione italiana dei pubblici esercizi, nel 2016 le aziende del settore hanno avuto difficoltà a trovare 4mila tra cuochi, camerieri e baristi. Pare strano, in un periodo in cui ogni giorno si legge del problema della disoccupazione giovaile eppure, a sentire i gestori, mancano candidati (per il 31,5% degli intervistati) e chi si propone non ha competenze professionali adeguate (lo sostiene il 68,5% delle imprese).

Il problema è sentito anche a Bergamo. Ristoranti e bar sono costantemente alla ricerca di personale e la denuncia comune dei titolari è di una generale mancanza di motivazioni e interesse. I giovani non sono disponibili a lavorare nel weekend, alcuni mollano ancora prima di iniziare, altri spariscono dopo un paio di servizi, c’è anche chi non si presenta ai colloqui e addirittura chi chiama il giorno prima per rinunciare all’incarico con assurde motivazioni: questi i casi più comuni raccolti tra gli addetti ai lavori.

Non solo. I ragazzi sono poco preparati e le cose stanno peggiorando. «Nessuno sa più come si porta un piatto a tavola, come si accoglie un cliente che entra nel locale – è opinione concorde di chi cerca camerieri -. Ci sono troppo pochi veri professionisti e moltissimi giovani che cercano di avvicinarsi senza passione e amore». In pratica la ristorazione e la somministrazione più che attirare persone interessate e ambiziose sono l’approdo incerto di ragazzi senza alternative.

I dati appaiono ancora più sorprendenti se si considera l’aumento delle scuole che forgiano cuochi, camerieri, baristi e pasticceri (a Bergamo l’ultima è nata a gennaio all’Isis Guido Galli) e il boom di iscrizioni agli istituti alberghieri. Il Miur parla di 204.327 iscritti nell’anno scolastico 2016/17, un piccolo esercito munito di coltelli e shaker che finisce disperso chissà dove.

A creare questo trend ha giocato senza dubbio la fascinazione per il mestiere esercitata dai talent show di cucina, Masterchef in primis. Ma perché, allora, domanda e offerta non si incontrano? Perché gli studenti si iscrivono agli istituti alberghieri e poi, terminata la scuola, fanno altro? Abbiamo posto queste domande agli insegnanti, per capire soprattutto come si può uscire da questa impasse. Ecco cosa ci hanno risposto.

Marco Cimmino (ex docente Istituto alberghiero Nembro)

«I nuovi programmi scolastici sono un disastro»

Marco Cimmino
Marco Cimmino

Marco Cimmino, docente per molti anni all’Istituto alberghiero di Nembro, punta il dito contro i nuovi programmi scolastici. «Un tempo si studiava per tre anni e anno per anno si imparavano le ricette dei primi, dei secondi, dei dolci. Gli studenti uscivano da scuola con l’ossatura della professione. Oggi negli istituti professionali non bisogna più insegnare il mestiere, ma rendere lo studente capace di imparare in modo elastico perché non è detto che chi frequenta l’alberghiero poi lavori nel settore, potrebbe fare anche l’elettricista. È una linea di tutte le scuole ma nel ramo professionale si sente ancora di più».

«Negli anni questa teoria si è rivelata disastrosa, eppure si continua a seguirla – rileva -. E il risultato, nonostante la bravura di alcuni presidi, è che gli studenti non sono più elastici, solo più ignoranti. Non si può non tener conto dello sbocco professionale a cui ci si rivolge».

Persa la specializzazione che avevano anni fa, le scuole ora danno una preparazione più ampia, ma nella realtà del lavoro poco concreta. «Lo stesso corpo docente, pur preparato – dice -, spesso è formato da insegnanti che non hanno alle spalle esperienze professionali. In alcuni casi, sono ex allievi, bravi sul piano teorico, ma spesso non in grado di trasferire le competenze del mestiere. Le cose che insegnano le hanno imparate nell’alberghiero vecchio stile».

Brizio Campanelli (dirigente Ipssar San Pellegrino)

«La scuola punta a dare le basi, non può insegnare tutto»

brizio_luigi_campanelli- preside alberghiero san pellegrino
Brizio Campanelli

L’Ipssar di San Pellegrino Terme, quanto a incontro tra domanda e offerta di lavoro, rappresenta un modello virtuoso: tra il 48 e il 50% dei suoi diplomati lavora almeno un giorno nell’anno successivo al diploma, contro il 18% circa della percentuale regionale e il 15-18% della media nazionale. I dati di Fondazione Agnelli parlano di una coerenza altissima. «Riceviamo richieste dal mondo del catering, del franchising e dei fast food che sono più confacenti ai ragazzi; per un po’ di tempo possono andare bene, ma non soon mai scelte definitive. Abbiamo un incontro annuale con Esselunga che ogni anno fa assunzioni e quest’ anno abbiamo creato un rapporto anche con Percassi settore food. Sulla pagina Facebook degli ex alunni arrivano offerte di lavoro da parte delle aziende. Questo anche grazie alla storicità dell’Istituto e alla fama del marchio “San Pellegrino”», dice il dirigente scolastico Brizio Campanelli.

«Le richieste da parte di ristoratori, baristi e albergatori e catene del food sono talmente tante che gli studenti delle scuole non sono sufficienti a coprirle. Inoltre i giovani sentono il fascino dell’estero e molti tendono a muoversi e a spostarsi a lavorare in altre zone. D’estate tantissimi vanno in località balneari o in centri montani. In generale, appena diplomati, i ragazzi accettano il primo lavoro che capita loro, poi cercano occasioni migliori, con uno stipendio più alto. Non tutti vanno avanti per molti anni a fare questo mestiere».

Campanelli difende il ruolo della scuola. «La cucina di oggi non è quella di 20 anni fa. Non dobbiamo formare esecutori di ricette, ma preparati sulla salute, sugli aspetti nutrizionali e con una cultura ampia del cibo e del lavoro. È difficile insegnare tutto in aula, si punta a dare una preparazione di base».

Il profilo di chi si iscrive all’istituto alberghierio è duplice: chi ha già genitori, amici o familiari che lavorano nella ristorazione ed è cresciuto sgambettando in cucina e chi esce con voti bassi e pensa che sia una scuola facile scegliendola come ripiego rispetto a indirizzi più impegnativi (in realtà, assicurano gli insegnanti, proprio per le motivazioni illustrate sopra, le materie non sono più semplici). Chi ci crede veramente e vuole diventare uno chef stellato è raro. «In generale tutti gli studenti, non solo chi fa l’alberghiero, sono poco motivati – rileva il dirigente -. Purtroppo l’idea di impegnarsi nello studio per il lavoro non c’è. Chi è motivato difficilmente lo è per ragioni economiche. La vastità di interessi che hanno i ragazzi oggi contribuisce a renderli poco ambiziosi».

Irina Cigolini (docente iSchool Bergamo)

«Il problema è anche nella qualità del lavoro offerto»

Irina Cigolini
Irina Cigolini

All’iSchool di Bergamo l’apprendimento del mestiere rimane invece una materia importante. Tanto che l’istituto ha addirittura creato al suo interno un ristorante didattico, un’esperienza forse unica in Italia. «I ragazzi che si iscrivono al nostro istituto alberghiero, sin dalla classe prima sono inseriti nell’ambito lavorativo e possono rendersi conto di ciò che comporta in termini di sacrifici e soddisfazioni l’appartenere al mondo della ristorazione – dice una delle docenti, Irina Cigolini -. Il ristorante interno offre loro un’opportunità formativa professionale concreta e accresce le loro competenze permettendo di confrontarsi con la realtà operativa». Non tutti continuano il percorso, «spesso si rendendo conto di aver fatto una scelta non dettata dalla passione, ma dalla moda del momento», evidenzia.

Se domanda e offerta di lavoro nella ristorazione non si incontrano il problema, secondo Cigolini, è in molti casi è la qualità del lavoro che viene loro offerto. «Purtroppo non tutti coloro che offrono opportunità in questo campo sono professionisti del settore e spesso si incorre in situazioni di sfruttamento. Gli orari e i ritmi di lavoro sono decisamente impegnativi con turni che poco spazio lasciano ad una vita privata».

Il nodo dello stipendio

Oggi in Italia negli esercizi pubblici e negli alberghi si rimediano al massimo lavori part-time o a tempo determinato. Di media, per un primo impiego a tempo determinato (7 ore al giorno con un giorno di riposo) lo stipendio si aggira sui mille euro al mese che salgono a 1.300 quando il lavoro va “a regime”. Con i nuovi Presto – Contratti di prestazione occasionale che hanno preso il posto dei voucher -, il compenso netto per il lavoratore è di 9 euro netti l’ora, più o meno la stessa cifra che resta in tasca anche con i contratti a chiamata. Pochi? Tanti? La cosa certa è che il mestiere della tavola, lontano dai riflettori degli studi televisivi e al netto della fama che solo in pochissimi possono raggiungere, è tra i più faticosi e impegnativi e che nella maggior parte dei ragazzi la voglia di sacrificarsi non c’è.

Eblink, il portale che fa incontrare domanda e offerta

Sul web sono diversi i portali e le app che aiutano a fare incontrare domanda e offerta di lavoro nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi. A Bergamo, uno strumento utile è il sito www.eblink.it, creato dall’Ente Bilaterale del Terziario che dà la possibilità di pubblicare annunci e candidature, mettendo in contatto le aziende del territorio con chi è alla ricerca di un impiego.