“Clown in Town”, alla Trucca una domenica con il mondo del soccorso

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Una giornata al parco della Trucca in compagnia dei volontari e dei clown della Croce Rossa. L’iniziativa chiamata ClownInTown, si svolgerà domenica 24 luglio dalle 10 alle 18, un percorso pensato per adulti e bambini per comprendere al meglio il mondo del soccorso, della sanità e delle proprie emozioni. Per la prima volta, sul territorio bergamasco, si potrà scoprire e partecipare all’Ospedale dei pupazzi, un progetto decennale pensato dal SISM (Segretariato Italiano Studenti di Medicina), che dopo aver formato i volontari di Croce Rossa, ha deciso di mettere a disposizione la propria cultura “pupazzesca” per tutti i bambini che vorranno portare al parco il loro peluche.  A fianco dell’ospedale, bambini e adulti potranno scoprire le dinamiche del soccorso sanitario grazie a un altro progetto storico della Croce Rossa di Bergamo: Bimbambulanza. Infine anche gli adulti potranno godere di questa giornata intraprendendo il Percoso Emozionale, una visita guidata alla riscoperta delle proprie emozioni.

Il Gruppo Clown Bruco della Croce Rossa – Comitato di Bergamo Hinterland è nato nel marzo 2011, grazie all’impegno di alcuni volontari che hanno deciso di formarsi e crescere in questo percorso. La finalità dell’attività Operatori del Sorriso dalla Croce Rossa Italiana è quella di portare un sorriso ove ve ne sia più bisogno: case di riposo, ospedali, strutture psichiatriche, istituti detentivi, strutture per persone con disagi fisici….fino ai casi di maxi emergenza (si pensi all’Abruzzo e all’Emilia Romagna, dove i clown della Croce Rossa hanno operato a lungo). Studi medici e scientifici hanno dimostrato come “il sorriso” possa aiutare nella cura delle malattie: infatti stimola la produzione di endorfine, ha effetti benefici sul sistema immunitario e, in alcuni casi, consente persino di ridurre l’utilizzo di analgesici. Inoltre la “visita” di questi “strani dottori del sorriso” porta sollievo anche ai parenti e al personale sanitario e non, impegnato nella struttura o nell’emergenza.

OSPEDALE DEI PUPAZZI

01 Clown in TownPer la prima volta l’ospedale dei pupazzi sbarca a Bergamo. Questa struttura, ideata dagli studenti delle facoltà di medicina, vuole dare la possibilità a ogni bambino di confrontarsi con le dinamiche del mondo ospedaliero, in modo tale da renderlo più comprensibile e al tempo stesso meno spaventoso. L’ospedale dei pupazzi viene creato e gestito in stretta collaborazione con il SISM di Brescia e vedrà attori principali gli Operatori del Sorriso nonché gli altri volontari della Croce Rossa. Accompagnati passo passo, dall’accettazione fino alla cura, i bambini potranno vedere e assistere il proprio pupazzo, che verrà curato per qualunque male il bambino indicherà. La valenza di questa attività è alta e le reazioni dei piccoli utenti la rendono unica nel presentare al meglio la malattia e il rapporto con essa.

BIMBAMBULANZA

Il Comitato di Bergamo da anni ha tra i propri assi il progetto Bimbambulanza. Questa attività presenta e fa scoprire ai più piccoli, ma spesso anche agli adulti, 02 Clown in Towncosa si cela dietro una chiamata di emergenza sanitaria. Lo scopo è quello di rendere i bambini capaci di effettuare una corretta chiamata di emergenza, sapendo affrontare fin da subito le paure e le ansie che questa comporta. Inoltre potranno vivere direttamente le varie fasi di un soccorso e conoscere a pieno le dinamiche dell’ambulanza e del soccorso in emergenza. Il risultato è anche in questo caso propedeutico alla rielaborazione delle proprie paure e alla capacità di comprendere e reagire meglio alle varie situazioni.

PERCORSO EMOZIONALE

05 Clown in TownQuesto percorso, strutturato dagli Operatori del Sorriso, ha lo scopo di far vivere e comprendere il ventaglio di emozioni che ogni persona può vivere. È un’attività rivolta al pubblico adulto, che vedrà la persona singola essere accompagnata per un percorso, effettuandolo senza l’uso di due sensi, la vista e l’udito. Per tutto il percorso la persona verrà stimolato tramite gli altri sensi e questo lo porterà a una percezione della realtà totalmente diversa, riconoscendo nel proprio trascorso personale quegli stimoli che hanno portato a determinate reazioni emotive. Alla fine del percorso ognuno avrà potuto vivere e rivivere emozioni riuscendone anche a dargli un nome, rielaborando il tutto con clown esperti e psicologi.




Torna “Treviglio in rosa” tra musiche, aperitivi e camminate

TreviglioAnche quest’anno Treviglio si tinge di rosa per dire no alla violenza contro le donne. In occasione della XV Festa di S. Anna, la Pro Loco e l’Associazione Noi X  Treviglio, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di numerose realtà del territorio (Avis Treviglio, Sirio, Casa delle donne, Cif,  Commercianti Trevigliesi e Distretto del Commercio, Ipercoop e Comitato soci Coop, McDonald’s) ripropongono, per il quarto anno, l’evento “Treviglio in rosa” che si svolgerà nelle serate del 22, 23 e 26 luglio. Saranno tre giorni di riflessione, festa e divertimento. L’intento è quello di sensibilizzare i cittadini su una tematica sociale purtroppo sempre più  attuale, quella della violenza contro le donne, creando peró un contesto di gioia: gioia da trasmettere alle vittime di questo dramma per non farle sentire sole e dare loro il coraggio di reagire. La manifestazione avrà inizio venerdì sera da Piazza Manara, alle 21, con “Mille note in rosa”: uno splendido concerto musicale con la partecipazione del Maestro Paolo Oreni al pianoforte e con Alberto Bardelloni (tromba), Michele Chiametti (clarinetto), Gabriella Locatelli Serio (soprano) e Patrizia Salvini (pianoforte). Tanti appuntamenti sono in programma per la serata di sabato 23 luglio in Piazza Garibaldi: alle 19 “Aperitivo in rosa” al ristorante Mate e animazione per i bimbi con le assistenti di Fabiana (le “Faby Tatas”); alle 20 ritrovo in Piazza Garibaldi per la distribuzione di palloncini, buoni omaggio e gadget offerti da alcuni commercianti e ristoratori trevigliesi ai partecipanti alla camminata solidale; alle 20.30 partenza camminata solidale non competitiva “Noi x le donne” che si snoderà tra le vie del centro storico (si invitano i partecipanti ad indossare qualcosa di colore rosa); alle 21.30 arrivo in Piazza Garibaldi e spettacolo danzante a cura di Sax Dance, Gruppo Erranza – Asd, Jem Dance Academy e Fluxodynamica. Durante le due serate chi vorrà potrà lasciare un messaggio di solidarietà sul pannello allestito in piazza a tal fine. La manifestazione si chiuderà martedì 26 luglio con la S. Messa di S. Anna  in Santuario dalle 17, con la partecipazione del soprano Marina Daga Scali.

 

 




Strage a Nizza, 84 morti. Le comunità islamiche di Bergamo: “Attentatori disgustosi”

L'attentato a Nizza è avvenuto sulla promenade des Anglais
L’attentato a Nizza è avvenuto sulla promenade des Anglais

Terrore e strage a Nizza, durante la festa del 14 luglio. Un camion lanciato a 80 chilometri all’ora ha falciato la folla: 84 morti, tra cui molti bambini, e circa 100 feriti (54 bambini). L’attentato è avvenuto poco prima delle 22.30 sulla promenade des Anglais, il lungomare della cittadina transalpina, durante lo spettacolo dei fuochi artificiali. L’attentatore, un franco tunisino di 31 anni è stato ucciso dalla polizia. Esultano i sostenitori dell’Isis, mentre il mondo è sgomento di fronte all’ennesimo attentato terroristico. Tra le persone disperse per cui è stato diffuso un messaggio di ricerca su Twitter ci sono anche due italiani, marito e moglie L’autista del camion era solo a bordo del veicolo, e se ha avuto complici, è stato a monte, afferma un cronista di Le Figaro, spiegando che la polizia sta esaminando le immagini della videosorveglianza cittadina per capire da dove esattamente l’attentatore sia partito. “Ho sfiorato la morte. Ho visto gente stritolata, teste insanguinate, membra staccate”, ha raccontato un testimone oculare citato da l’Express. Il camion sterzava di continuo, per colpire più persone, proprio come fossero dei birilli”. E’ il racconto di un giornalista del quotidiano Nice-matin, che si trovava sul lungomare quando il camion ha iniziato la sua folle corsa contro la folla. Gli ospedali di Nizza hanno lanciato un appello alla popolazione per donazioni di sangue, per far fronte al gran numero di feriti.

A poche ore dalla strage, le Comunità islamiche bergamasche hanno diffuso una nota stampa per condannare con forza l’attentato. «Non si può che rimanere di stucco e con estremo sgomento nell’apprendere la notizia dell’ennesimo attacco terroristico avvenuto a Nizza nella notte appena trascorsa. Una notte che doveva essere un momento di festa per le famiglie dei nostri cugini francesi, ma che invece un paio di ESSERI DISGUSTOSI hanno deciso di trasformare in un bagno di sangue, utilizzando il metodo più atroce e terrificante per seminare morte e panico fra la folla innocente. E a rendere tutto questo maggiormente più allarmante è il fatto che sia accaduto a pochi chilometri di distanza da noi. Noi Comitato Musulmani di Bergamo (Bergamo), Comunità Islamica di Bergamo (Bergamo), Unione Comunità Islamiche (Curno), Associazione Culturale Rahman (Bergamo), Associazione Culturale Rahman (Zingonia), Associazione Culturale Alhouda (Seriate), Associazione Culturale Almadina (Bergamo), Centro Culturale Ib_sama Valle Imagna, Centro Culturale An-nur di Costa Volpino, Centro Culturale Valle Seriana (Vertova), Associazione Culturale Albadere (Treviglio), Associazione Culturale per il bene comune (Gromo) a nome di tutta la comunità musulmana di Bergamo e Provincia, condanniamo apertamente con tutte le nostre forze l’atto vile di terrorismo di Nizza. Non possiamo fare altro che esprimere, il nostro sdegno più assoluto e la nostra vicinanza e l’abbraccio della comunità musulmana di Bergamo e provincia alle famiglie delle vittime e dei feriti. E la rabbia contro questi esseri ignobili è sempre più elevata perché queste “persone” hanno veramente superato il proprio limite e chiediamo a Dio affinché ci salvi dall’avere nella nostra società soggetti come questi e che invece porti e diffonda la pace e la tranquillità nel nostro paese».




La parabola di Maroni, il governatore comprimario

il governatore lombardo, Roberto Maroni
il governatore lombardo, Roberto Maroni

Tutti presi come eravamo a misurare gli effetti della Brexit, ci siamo persi che il presidente della Regione Roberto Maroni ha nominato, dopo nove mesi di interim per l’arresto di Mario Mantovani (a cui avrebbe fatto seguito, pochi mesi dopo, quello del consigliere Fabio Rizzi), il nuovo assessore alla Sanità. Forse qualcuno lo ricorderà: il governatore prima ci ha raccontato che avrebbe tenuto per un po’ l’incarico in virtù dell’importanza del settore e soprattutto alla luce della necessità di mettere in acqua la nave della nuova riforma sanitaria; e poi, si è lanciato nella promessa che avrebbe scelto una figura di alto profilo, non legata a questo o quel partito ma indipendente e capace di rilucere di virtù proprie. Tant’è che erano circolati diversi nomi, compreso pure quello dell’ex rettore dell’Università di Bergamo, Stefano Paleari.

Peccato fossero tutte fandonie, propaganda data in pasto all’opinione pubblica per cercare di far dimenticare la vergogna delle manette tintinnanti all’interno di Palazzo Lombardia. Il prescelto, infatti, alla fine è stato Giulio Gallera, tra i fondatori di Forza Italia a Milano, più volte consigliere a Palazzo Marino, capace nel giro di due anni di passare da sottosegretario in Regione alla Città metropolitana (2014) ad assessore al Reddito di Autonomia (ottobre 2015) ed ora al vertice del settore più delicato di quelli coordinati e gestiti nel capoluogo lombardo.
Senza nulla togliere alle qualità personali (pare sia molto simpatico e sfoggi discrete doti calcistiche nelle partitelle tra politici), la sua nomina altro non è che il frutto delle alchimie politiche (leggi manuale Cencelli), aggiornate ai rimescolamenti usciti dalle elezioni milanesi del 5 e 19 giugno scorsi. Il centrodestra ha perso, onorevolmente certo, la sfida ma nei rapporti di forza tra i partiti quello di Gallera ha quasi doppiato (20 a 11%) la Lega. E allora Maroni, con il fiuto di chi capisce come tira il vento (cioè contro la politica), non ha perso tempo e ha impalmato il buon Gallera. Con buona pace di promesse e annunci vari.

Chi si stupisce, tuttavia, sbaglia. Che Maroni non abbia una elevata statura politica ormai lo stanno capendo tutti. Di sicuro lo sanno da tempo i suoi concittadini di Varese dove, essendosi il governatore candidato alle ultime comunali (perse), gli hanno tributato poco più di 300 preferenze, non proprio da primato del mondo. Ma anche i leghisti avevano già dovuto prendere atto che mentre il cerchio magico e una parte della famiglia Bossi faceva il bello e cattivo tempo con le risorse della Lega lui beatamente pensava ad altro. E quando poi si è trattato di prendere in mano il volante del malmesso Carroccio, buon per i padani che si è fatto avanti in pochi mesi l’astro nascente Matteo Salvini perché altrimenti il Sole delle alpi si sarebbe trasformato in una stella cadente.
Alla guida della Regione più ricca e vivace d’Italia non ha saputo far altro che giochicchiare a centrocampo, rifugiandosi nel tatticismo politico della macroregione che verrà (ma quando mai?) e nel referendum sull’autonomia che nemmeno riesce a fissare. Nel frattempo, intorno a lui tutti i capoluoghi di provincia sono stati conquistati dal centrosinistra (ultima roccaforte caduta proprio quella di Varese, e qualcosa vorrà pur dire…). E così che oggi appare accerchiato in uno scenario in cui da possibile leader si è risolto ad essere un comprimario. Come dimostra la nomina di Gallera. Eppure, proprio le elezioni di Milano avevano dato un segnale chiaro, visti i consensi ottenuti da una figura come quella di Stefano Parisi. Forse Maroni nel leggere quel risultato si è dimenticato i suoi celeberrimi occhiali rossoneri. O forse, a dispetto di una proclamata diversità, anche lui è figlio di quella politica politicante che giorno dopo giorno continua imperterrita a scavarsi la fossa da sola.

 




ATB, crescono i ricavi grazie ai biglietti e alle soste

bus atb bergamo - città altaVia libera del Cda al bilancio 2015 di ATB Mobilità e al consolidato di Gruppo. Il 2015 ha rappresentato un anno di transizione per ATB Mobilità che ha affrontato i complessi scenari riguardanti la gestione e lo sviluppo dei servizi per la mobilità ed i servizi del trasporto pubblico locale in un quadro normativo in fase di evoluzione soprattutto a livello nazionale. Pur in questo contesto, il bilancio 2015 di ATB Mobilità chiude con un risultato positivo di 617.881 euro (383.560 nel 2014), dopo aver registrato gli effetti della svalutazione della partecipazione in Tramvie Elettriche Bergamasche per 135.310 euro, e proventi finanziari per 489.014 euro derivanti da partecipazioni e, in particolare, dagli utili distribuiti dalla partecipata Nuovi Trasporti Lombardi per 386.274 euro (società con cui ATB insieme a Brescia Trasporti detiene il 45% di APAM Esercizio di Mantova). Il consolidato di Gruppo – che comprende oltre alla Capogruppo ATB Mobilità,  i risultati di ATB Servizi, Trasporti Bergamo Sud Ovest, ATB Consorzio, Nuovi Trasporti Lombardi, Tramvie Elettriche Bergamasche e Bergamo Parcheggi – chiude con un utile pari a 4.007.948 di euro.

Il margine operativo lordo del Gruppo è pari ad 6.771.061 euro (6.295.948 al 31 dicembre 2014), mentre la differenza tra valore e costi della produzione risulta positiva per 3.441.753 euro (2.911.739 nell’anno precedente). Da notare che i ricavi delle vendite e delle prestazioni sono aumentati del 2,46% essenzialmente per effetto del miglioramento dei ricavi relativi ai servizi di trasporto pubblico locale. In particolare i ricavi dalla vendita di biglietti e tesserini sono significativamente aumentati (+ 6,62%); i ricavi della gestione della sosta sono aumentati di (+ 4,53%) e pure quelli legati alle penalità agli utenti (+ 7,48%). Relativamente al trasporto pubblico si è dato corso anche nel 2015 alla gestione degli effetti dell’ulteriore contrazione delle risorse a seguito di un ulteriore taglio delle risorse del 3% operato da Regione Lombardia non operando alcuna riduzione ai servizi erogati. ATB  si è particolarmente impegnata in tutte le possibili azioni di miglioramento dell’efficienza organizzativa e gestionale e della produttività dei fattori della produzione per contenere al minimo gli effetti della complessiva riduzione di risorse.

Nel 2015 sono proseguiti gli investimenti nel campo delle tecnologie dedicate alla mobilità e l’ammodernamento del parco mezzi, attraverso l’acquisto di autobus, anche alimentati a metano, da parte di ATB Servizi. Si è proceduto alla sostituzione integrale dei parcometri ormai obsoleti, con nuovi parcometri tecnologicamente avanzati che consentono la realizzazione di nuovi sistemi di pagamento e di informazione alla clientela. Nel corso del 2015 è entrata a pieno regime la gestione del parcheggio multipiano presso la stazione autolinee di Bergamo realizzato dal Comune di Bergamo ed affidato ad ATB Mobilità negli ultimi mesi del 2014. Sono in  via di definizione  con l’Amministrazione Comunale le  modalità sulla base delle quali ATB, nell’ambito dell’atto di affidamento della sosta, provveda alla progettazione, realizzazione e gestione della sosta a pagamento sull’area dell’ex gasometro di Bergamo. E’ allo studio la possibilità di adeguare tecnologicamente gli impianti di videosorveglianza urbana, anche al fine di ampliarne il numero da circa 80 a circa 130. L’investimento previsto è di circa 400mila euro. Per Alessandro Redondi, presidente ATB, “l’esercizio 2015 ha rappresentato  un anno importante nel percorso di realizzazione dell’obiettivo di fornire a Bergamo servizi di alta qualità nel campo della mobilità e del trasporto pubblico”. Gianni Scarfone, direttore Generale evidenzia come “il bilancio di ATB Mobilità e quello consolidato, anche in un momento economico e normativo difficile, testimoniano l’impegno per garantire e migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini nel trasporto pubblico e per una mobilità sempre più moderna ed integrata.

 




Bergamo, il 90% degli sfratti eseguito per morosità

immobilott14.jpgDai dati diffusi dal ministero degli Interni sugli sfratti in Italia nel 2015, emerge che il maggior numero di sfratti si concentra in Lombardia con 12.308 provvedimenti che rappresentano il 19% del totale nazionale. Al Tribunale di Bergamo sono stati emessi 606 provvedimenti di sfratto (quasi il 26% in meno rispetto al 2014) così suddivise: 577 richieste per morosità, 29 richieste per finita locazione. Il rapporto tra famiglie e sfratti è uno dei più bassi nel panorama nazionale: 1 ogni 759, il migliore a livello regionale. Le richieste di esecuzione degli sfratti presentate sono state 2.609 (+3.16% rispetto al 2014), mentre gli sfratti eseguiti con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario sono stati 605 (12.04% in più dello scorso anno). “I dati forniti dal Ministero mostrano che abbiamo superato il 90% di sfratti emessi per morosità – sottolinea Roberto Bertola, segretario generale di Sicet Cisl Bergamo. Chiediamo da tempo, in tutte le sedi istituzionali, una politica per incrementare l’offerta di abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica recuperando urgentemente l’enorme patrimonio pubblico in disuso ed abbandonato (ex caserme, ex ospedali, ex uffici, scuole dismesse), per permettere il passaggio da casa a casa agli sfrattati e per chi è regolarmente collocato nelle graduatorie comunali”.

“Di case da affittare ce ne sono in abbondanza. A Bergamo – lamenta il Sicet provinciale – sono disponibili oltre 500 alloggi già pronti da assegnare, in attesa da più di 5 anni. Basterebbe attivare una seria attività di assegnazione per risolvere una buona parte del disagio. Occorre solamente avvicinare l’offerta di mercato alla domanda, riqualificare i quartieri in degrado e stimolare la ristrutturazione degli immobili privati oramai vuoti attraverso accordi comunali di incentivazione o scambio ai fini di renderli disponibili all’affitto con canoni di locazione calcolati sul reale reddito. Se da un lato accogliamo positivamente la flessione delle sentenze di sfratto, rimane allarmante l’incidenza degli sfratti per morosità incolpevole sul totale dei provvedimenti messi in atto”.




Negozi storici, riconoscimento al “Parigi Market” di Ponte Nossa

Parigi Market“Quarantanove negozi e due mercati, luoghi storici del commercio che in Lombardia rappresentano un patrimonio che vogliamo continuare a valorizzare e sostenere, perché sono punti di riferimento ed elementi di attrattività per i centri urbani. E poi dietro queste insegne molte volte ci sono storie di vita veramente significative, che raccontano l’identità’ regionale e un modo di fare attività economica in grado di durare nel tempo, nonostante i morsi delle crisi e i rapidi cambiamenti imposti dal mercato”. Così Mauro Parolini, assessore regionale al Sviluppo economico, annunciando il riconoscimento e l’inserimento nell’apposito Registro regionale di 49 nuove attività, di cui 48 con la qualifica di “Storica attività” e una con il marchio di “Locale storico”, nonché due mercati storici. Tra riconoscimenti, uno è andato anche a un’attività bergamasca, al Parigi Market di Ponte Nossa, attivo dal 1958.




Elezioni, domenica il primo passo verso la Renzexit?

E se domenica 19 giugno segnasse l’inizio della Renzexit? Allacciatevi le cinture perché fra turbolenze e fuoco amico per il presidente del Consiglio il secondo turno delle elezioni comunali potrebbe segnare un brusco abbassamento di quota, possibile prodromo di un precipitoso atterraggio di qui ad ottobre.
Non si gioca tutto, certo, ma dai ballottaggi Matteo Renzi rischia di uscire con almeno un’ala spezzata. E se così dovesse essere, sorvolare placidamente il referendum costituzionale sarà impresa improba. Se non addirittura fatale, visto che è stato lui stesso ad annunciare che una sconfitta nella consultazione sulle riforme segnerebbe il suo addio alla politica.
Per chi, tutte le opposizioni e la minoranza del Pd, vuole disfarsi del premier l’occasione è troppo ghiotta per incanalare la battaglia finale per il verso giusto. Ora la prima botta, in autunno quella fatale. E poi tutto si azzera. Con Berlusconi, guarda caso, già pronto a mettere in piedi un governo di unità nazionale.
Ancora poche ore e sapremo come andrà. Gli ultimi rumors danno Roma sicuro appannaggio della candidata grillina Virginia Raggi. A Roberto Giachetti è riuscito solo il miracolo di approdare al ballottaggio, osare di più era impossibile alla guida di un partito che nella Capitale ha molti peccati da farsi perdonare e un personale politico da cambiare da cima a fondo, a partire dal commissario Matteo Orfini.

Matteo Renzi
Matteo Renzi

Milano e Torino, invece, secondo i bene informati finiranno al fotofinish. Il che ha dell’incredibile. Da un lato, l’uomo scelto da Renzi in persona, Beppe Sala, dopo Expo avrebbe dovuto approdare a Palazzo Marino tra due ali di folla adoranti. E invece, al primo turno è riuscito a sopravanzare lo sfidante Stefano Parisi di soli 5 mila voti ed ora appare come il ciclista involatosi in fuga troppo presto che si fa battere sulla linea del traguardo. Dall’altro, c’è Piero Fassino, uno che ha avuto ruoli di vertice, politico di lungo corso, sostenuto e baciato in fronte dall’establishment piemontese, ma che di fronte al viso fresco e impertinente di Chiara Appendino (M5S) improvvisamente ha assunto le sembianze del dinosauro da avviare al museo.
Ora, è chiaro che la madre di tutte le sconfitte sarebbe Milano. Ma anche solo perdere Torino (oltre Roma, e Napoli dove il Pd nemmeno ha superato il primo turno) non decreterebbe un gran stato di salute.
Renzi ha capito la malparata e, dopo aver fatto campagna elettorale, all’improvviso se ne è ritratto liquidando i ballottaggi come “voto locale”. E in questi ultimi giorni ha cercato di alzare il morale degli elettori dando in pasto il provvedimento contro i furbetti del cartellino e festeggiando l’abolizione dell’Imu. Giochetti riusciti una volta (gli 80 euro), ora pare non incantino più nessuno. Il verdetto lo conosceremo tra poche ore.
In questi mesi il premier ha inanellato una serie di errori tattici piuttosto sorprendenti per uno che ambisce a reincarnare Machiavelli. Il più grave, quello che potrebbe risultare esiziale, è aver assegnato al referendum di ottobre il valore di una prova inappellabile per sé e il suo governo. Un enorme errore di presunzione che ha offerto a tutti gli avversari, interni ed esterni, l’occasione di unire le forze, pure del tutto strumentalmente e congiunturalmente, per mandarlo a casa. Non stupiamoci, quindi, se molti andranno alle urne non per scegliere il sindaco ma per dire cosa pensano del presidente del Consiglio. Lui se l’è andata a cercare. Se Renzexit sarà, trovare il colpevole sarà un giochino facile facile.




Celadina, al via i lavori per riqualificare tre strade

celadinaIniziano lunedì 6 giugno i lavori di messa in sicurezza e asfaltatura di ben tre strade del quartiere di Celadina: il Comune di Bergamo avvia infatti l’intervento per la sistemazione di via San Pio X, via Curò e via Pizzo Tre Signori. Le finalità del progetto definitivo sono quelle di procedere ad interventi di manutenzione straordinaria di alcuni tratti stradali particolarmente degradati, affiancando all’intervento manutentivo l’inserimento di elementi progettuali per moderare la velocità dei veicoli. Saranno realizzati itinerari ad uso promiscuo pedonale e ciclabile, garantendo loro massima sicurezza e fruibilità grazie a percorsi appositamente dedicati procedendo inoltre, contestualmente, alla riqualificazione urbana delle aree di intervento. Non solo: le strade saranno riasfaltate e sarà rifatta la segnaletica stradale. Il costo dell’intervento è di circa 350mila euro, la durata dei lavori stimata in circa 100 giorni.

“Si tratta di un intervento importante per il quartiere – spiega l’assessore Marco Brembilla – in un’area densa di luoghi a funzione pubblica e soprattutto a funzione residenziale. Con questo intervento non solo si rimette a nuovo un’area che ha oggettivo bisogno di manutenzione, ma valorizziamo tutte quelle funzioni (dallo spazio Hobbit al centro ricreativo per la Terza Età) che vi insistono. Nuovi marciapiede, un nuovo impianto di illuminazione pubblica, l’abbattimento delle barriere architettoniche sono alcuni degli interventi previsti per un quartiere nel quale negli ultimi mesi si è concentrata l’attenzione dell’Amministrazione comunale: si stanno ultimando i lavori di sistemazione dello spazio Hobbit proprio in queste settimane, è stato realizzato un nuovo piazzale demolendo l’ex macello e l’Amministrazione è al lavoro per la riqualificazione dell’ex centrale di Daste e Spalenga (che in questi giorni è aperta grazie alla collaborazione con Contemporary Locus).”

Tutto sull’intervento qui:




Christo, Paratico apre il bando per i chioschi

C’è tempo fino al 20 maggio per presentare al Comune di Paratico un’offerta e sperare di ottenere in concessione uno spazio in cui allestire un chiosco per la vendita di bevande, alimenti o souvenir durante la Passerella di Christo, quindi dal 18 giugno al 3 luglio. Quattro gli spazi messi a bando: le aree interessate sono il lungolago, piazzale Marconi, parco delle Erbe Danzanti e la zona Stazione. La base d’asta è di 100 euro al giorno.

Il bando