Italia in Rosa, sul Garda è tempo di chiaretto e rosé

ChiarettoUn appuntamento ormai fisso per gli appassionati del “bere rosa”. Italia in Rosa, la prima manifestazione italiana completamente dedicata al mondo del rosè, torna in scena dal 10 al 12 giugno con una nona edizione ricca di novità. Dopo il boom di presenze del 2015, la rassegna organizzata dal Consorzio Valtènesi si terrà nel castello trecentesco di Moniga del Garda, conosciuta come la Città del Chiaretto, in una location vista lago di grande suggestione inaugurata lo scorso anno con grande successo. Anche quest’anno si prevede la presenza di circa 100 cantine con il meglio della produzione in rosa. In primo piano le zone storicamente vocate di tutta Italia come ovviamente il Garda, il Salento, l’Abruzzo, passando per le eccellenze di numerose altre zone nazionali oltre che per una rappresentanza di rosé francesi. L’area espositiva nel parco del castello verrà ulteriormente ampliata, aumenteranno le degustazioni guidate (gratuite su prenotazione) e nella serata di sabato si terrà una grande Cena in Rosa, dove tutti i partecipanti, vestiti ovviamente in rosa, potranno portare il proprio cibo (in rosa anche quello) e cenare in un’area riservata nel giardino del castello ovviamente con i vini di Italia in Rosa, ottenendo uno sconto sull’ingresso. Di particolare rilevanza il convegno “Il futuro del rosé: numeri e dimensioni di un mercato in forte espansione”, in programma sabato 10 alle 10.30 a Villa Galnica di Puegnago, sede del Consorzio Valtènesi: ospite d’onore Michel Couderc, Responsabile del Centro Studi ed Economia del Conseil Interprofessionel Vins de Provence, che presenterà i dati dell’Osservatorio 2016 sui Rosè con le ultime tendenze mondiali. Alla tavola rotonda parteciperà anche Tiziana Sarnari, analista di mercato Ismea specializzata nel comparto vino: una presenza estremamente significativa ed indicativa del ruolo emergente ricoperto dai vini rosa anche sul mercato nazionale.

Info ed aggiornamenti sul sito www.italiainrosa.it.




“Premio Qualità Italia”, torna il concorso enologico

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Torna il Concorso enologico nazionale “Premio Qualità Italia 2016” organizzato dalla Scuola di Alta Formazione e Perfezionamento Leonardo di Città Sant’Angelo, in Abruzzo.

Il concorso – approvato dal ministero delle Politiche Agricole e reduce da un’edizione, quella dello scorso anno, con cantine di tutte le regioni d’Italia e con numerosi riconoscimenti agli organizzatori – si appresta a registrare una partecipazione ancora più significativa, dal momento che le adesioni stanno arrivando in numero maggiore da molte regioni.

Anche quest’anno l’organizzazione si propone di mettere in evidenza la migliore produzione italiana per le categorie dei vini ammessi al concorso. Il tutto per valorizzare le tipicità italiane e regionali, premiare lo sforzo delle aziende produttrici e stimolare il continuo miglioramento qualitativo dei prodotti contribuendo così alla divulgazione del brand Italia nel mondo.

Le cantine interessate a partecipare devono far pervenire i campioni alla Scuola di Alta Formazione e Perfezionamento Leonardo entro il 3 giugno prossimo. Le degustazioni inizieranno il 15 giugno e la premiazione avrà luogo il giorno 9 luglio.

PremioQualitàItaliaIl regolamento, la scheda d’iscrizione e il verbale di prelievo sono consultabili sul sito ufficiale www.premioqualitaitalia.it e i contatti di riferimento sono: concorso@premioqualitaitalia.it, tel. 085 21963.

I vini premiati saranno oggetto per l’intero 2016 di particolari azioni promozionali da parte della Scuola.
Le categorie di vino a concorso sono:
• Igt (Indicazione Geografica Tipica: rossi, bianchi e rosati)
• Doc (Denominazione di Origine Controllata: rossi annate 2015, 2014, 2013, 2012, 2011 e precedenti, bianchi annate 2015, 2014 e precedenti, rosati)
• Docg (Denominazione di Origine Controllata Garantita: rossi, bianchi e rosati)
• Vini Frizzanti (Rossi Doc e Igt, Bianchi Doc e Igt, Rosati Doc e Igt)

 

 




Il Seminario Veronelli elegge il nuovo consiglio direttivo. Maculan presidente

Angela Maculan
Angela Maculan

“Il vino non è certo più necessario alla vita che la musica e la poesia. Ma che sarebbe la vita senza la musica, senza la poesia, senza il vino?”. Così scriveva Luigi Veronelli, critico, giornalista e intellettuale che per mezzo secolo ha accompagnato la crescita qualitativa dei vini, dei giacimenti gastronomici e della cucina d’Italia. Un’opera infaticabile a favore della cultura materiale che ancora oggi ispira il Seminario Permanente Luigi Veronelli, associazione senza fini di lucro di cui è stato a lungo Presidente Onorario. A costituire l’Associazione, il 7 aprile 1986, con Veronelli furono alcuni tra i più importanti vignaioli italiani: Piero Antinori, Giacomo Bologna, Marco Felluga, Ambrogio Folonari, Angelo Gaja, Vittorio Vallarino Gancia, Giannola Nonino, Mario Schiopetto e Maurizio Zanella. Il 7 aprile 2016, a trent’anni esatti di distanza, il Seminario Veronelli ha rinnovato i propri vertici con la volontà d’inaugurare un nuovo corso nella diffusione della cultura del vino e degli alimenti.

A presiedere l’Associazione è stata eletta Angela Maculan, figlia di Fausto – promotore attivo del rinascimento del vino italiano – e rappresentante di un’azienda che ha saputo imporsi scrivendo un nuovo capitolo della secolare storia dei vini di Breganze (Vicenza). Definita affettuosamente dal padre “miglior prodotto” dell’annata 1977, Angela racconta d’essere “nata in cantina”, d’aver approfondito la sua passione per la vitivinicoltura attraverso la laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie all’Università di Padova e d’aver appreso sul campo ad occuparsi dell’export dell’azienda familiare: grazie a numerosi viaggi all’estero, infatti, da vent’anni comunica al mondo l’eccellenza della cultura gastronomia italiana. Esperienze entusiasmanti e impegnative che l’hanno resa una professionista concreta, determinata, desiderosa di veder crescere la propria azienda e l’intero comparto vitivinicolo. A lei, dunque, il compito di guidare il nuovo consiglio direttivo, eletto nel giorno esatto del trentennale, una compagine composta da sostenitori convinti dei valori veronelliani, volti e cuori profondamente legati al Seminario Permanente Luigi Veronelli. I nuovi Consiglieri sono: Paolo Pizziol, direttore dell’azienda Villa (Monticelli Brusati, Brescia), Alessio Fornasetti, titolare di Torre San Quirico (Azzate, Varese), Fabio Contini, al secondo mandato da consigliere e patron, con la moglie Annalysa, dell’azienda Rossi Contini (Ovada, Alessandria) e Giuseppe Piazza, co-fondatore di Nordest Innovazione (Vicenza), società di consulenza aziendale per l’organizzazione e la gestione delle imprese con competenze specifiche nel mondo vitivinicolo. Alle esperienze e alle competenze del Consiglio Direttivo si aggiungono quelle di un’équipe coordinata da Andrea Bonini, confermato Direttore del Seminario Veronelli.




Cucinare con i fiori, quattro piatti da premio

 

Insalata di baccalà con spinacino e petali di cipolla di Tropea, crumble alla paprika dolce e maionese di prezzemolo (Trattoria La Curt di Artogne)
Insalata di baccalà con spinacino e petali di cipolla di Tropea, crumble alla paprika dolce e maionese di prezzemolo (Trattoria La Curt di Artogne)

Calsù con strisec (Giardino, di Breno)
Calsù con strisec (Giardino di Breno)

Luccio in carbone (Antiche Rive di Salò)
Luccio in carbone (Antiche Rive di Salò)

Cremoso di riso integrale e strisec (silene) con croccante al cioccolato bianco e salsa alle fragole di bosco (ristorante Sloppy & Go di Rogno)
Cremoso di riso integrale e strisec (silene) con croccante al cioccolato bianco e salsa alle fragole di bosco (ristorante Sloppy & Go di Rogno)

Insalata di baccalà con spinacino e petali di cipolla di Tropea, crumble alla paprika dolce e maionese di prezzemolo (della Trattoria La Curt di Artogne), Calsù con strisec (del Giardino di Breno), luccio in carbone (delle Antiche Rive di Salò), cremoso di riso integrale e strisec (silene) con croccante al cioccolato bianco e salsa alle fragole di bosco (del ristorante Sloppy & Go, di Rogno): sono questi i quattro piatti vincitori della terza edizione di “Un fiore nel piatto”, la gara gastronomica abbinata alla rassegna florovivaistica “Darfo Boario Terme in Fiore” promossa dall’Amministrazione comunale e coordinata da Loretta Tabarini.

La “sfida” a colpi di ricette creative ispirate alle erbe e ai fiori camuni è arrivata al rush finale: il verdetto d’autore è stato affidato alla giuria guidata dal conduttore televisivo e guru della gastronomia Edoardo Raspelli, coadiuvato dalla modella attrice Maura Anastasìa e supportato dalle valutazioni di Anna Vaglia dell’Associazione italiana sommelier, Cristian Spagnoli (vincitore del Global Chef Challenge), Giuseppe Dadà, quality director di Ferrarelle Spa, dal dirigente scolastico Antonino Floridia e dagli insegnanti Ivan Dossi e Salvatore D’Urso. I giudici hanno assaggiato i 21 piatti finalisti, stabilendo il “menù ideale” – composto da antipasto, primo, secondo e dessert – che verrà servito nel corso della cena di gala in programma lunedì 9 maggio alla Scuola alberghiera Olivelli-Putelli di Darfo.

Dopo il prologo gastronomico, sabato 30 aprile è invece fissata l’apertura di Darfo Boario Terme in Fiore, «una vetrina creativa e dinamica, aperta a tutte le eccellenze del territorio – spiega ilvicesindaco Attilio Cristini -. Il tema di quest’anno è “Il fiore nel campo” e porta avanti un approfondimento iniziato nel 2013 con l’unicità del clima della Valcamonica e la sua biodiversità vegetale, proseguito nel 2014 con un’analisi della filiera alimentare e sfociato lo scorso anno con il tema dell’acqua e il suo ruolo essenziale nella nostra valle».




Conca della Presolana, i prodotti dei campi protagonisti del “Festival degli Spaventapasseri”

spaventapasseri RovettaHa per simbolo i custodi dei campi il “Festival degli Spaventapasseri”, che organizzato questo fine settimana nella Conca della Presolana. Nato da un’idea della biblioteca e del Comune di Rovetta, coinvolge Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore e Songavazzo in una serie di iniziative che hanno come obiettivo comune promuovere il territorio in tutte le sue ricchezze, riscoprire l’importanza dell’agricoltura, conoscere e consumare prodotti locali e genuini a Km 0, che rappresentano eccellenze della sana alimentazione, e riflettere sull’impatto delle scelte a tavola sull’ambiente e sulla società.

Le proposte sono numerose. Fino del Monte ha aperto il calendario con una serata sul mondo dei cereali, il 20 aprile, mentre Songavazzo punta l’attenzione sulle erbe e i frutti spontanei. Sono in programma due incontri, il primo (21 aprile) dedicato a storia, tradizione e scienza, il secondo (22 aprile) al riconoscimento e alle ricette e un’uscita sul territorio (domenica 24 aprile) alla ricerca delle varietà di stagione. Il 23 aprile a Cerete va in scena “Buono… come il pane” un percorso alla scoperta dei mulini ad acqua che prevede un laboratorio per preparare pane d’altri tempi, cotto nel forno a legna, e una visita al mulino Giudici di Cerete. Mentre ad Onore la proposta è “Buono… pulito e riciclato”, laboratorio di riciclo creativo con merenda per tutti.

Sempre sabato 23, Castione della Presolana invita ad un itinerario artistico etnografico con “Castione rurale” sino a Rusio, borgo dei mugnai, ed offre la possibilità di visitare (dal 23 al 25 aprile) la mostra fotografica “Castone nel tempo” e il museo “Le Macine”. Anche a San Lorenzo di Rovetta inaugura una mostra, “Cargà mut pastori sulle Orobie” a cura dell’Associazione festival del Pastoralismo. Domenica 24, poi, a Rovetta scatta la Festa di Primavera, mostra mercato di prodotti tipici, artigianato e hobbistica, giochi di un tempo, spettacoli, visite guidate, pranzo del contadino, la Corsa delle Fraschere, ovvero una staffetta non competitiva tra le vie del paese trasportando il fieno con l’antico attrezzo, e la premiazione del concorso per le realizzazione degli spaventapasseri più originali.

I ristoranti della zona partecipano alla rassegna inserendo nel proprio menù un piatto a base di mais Rostrato di Rovetta. A Castione della Presolana: Hotel Milano, Hotel Aurora, Trattoria Risol, Le Botticelle, Steack house Il Casolare, Del Passo e Cascina Calpa; a Fino del Monte Hotel Garden, Hotel Libia; a Rovetta: Ristorante Vecchia Costa d’Oro, La Cantinetta e Sottozero gelato & cioccolato; a Sangavazzo: Ristorante Donnarumma, Derby, La Baitella.

Info




In 40 gelaterie bergamasche “La merenda non si paga”

Locandina Merenda non si paga 2016Torna dal 18 al 21 aprile “La merenda non si paga”, l’iniziativa promossa dai Gelatieri bergamaschi aderenti ad Ascom. Per quattro giorni, quaranta gelaterie distribuiranno coni gelato gratis ai ragazzi delle scuole elementari di 31 comuni della Bergamasca.

Le attività che hanno aderito alla tradizionale iniziativa primaverile, promossa nell’ambito dell’annuale Campagna di valorizzazione e promozione per il consumo del gelato artigianale che quest’anno ha per titolo “A tutta frutta”, saranno riconoscibili da una locandina.

Per ricevere il cono di gelato gratis sarà necessario presentare uno degli oltre 20mila buoni distribuiti dagli stessi gelatieri nelle scuole primarie dei comuni in cui le gelaterie sono presenti.

“La merenda non si paga” in queste gelaterie

  • In città

Cherubino (via Colleoni ) e Stekko (via Gombito)

  • In provincia

Il dolce freddo (Albano Sant’Alessandro), Fior di Panna (Almenno San Bartolomeo), Mamma Mia (Antegnate), Rosa (Arcene), Bogni (Arcene), La Gabbia (Capriate San Gervasio), Bar Alpino (Casirate d’Adda), Caffè del Cioccolato – Il gelato di Ubaldo (Chiuduno), Da Claudio (Clusone), Selz Cafè (Clusone), Pezzotta (Costa di Mezzate), Sweet Anastasia (Curno), Gelatissimo (Darfo Boario Terme), Oasi (Fara Gera d’Adda), Gelateria Bar Centrale (Lovere), Pirata (Lurano), Melograno (Madone), Arizzi (Olmo al Brembo), La Fonte (Oltre il Colle), Bar Commercio (Osio Sotto), Mento (Roncola San Bernardo), Arlecchina (San Paolo d’Argon), La Gelateria (San Pellegrino Terme), La Gatteria (Sarnico), Mej (Sarnico), Mary’s (Seriate), Bar Roma (Sovere), Rubis (Torre Boldone), Bollicine (Trescore Balneario), Lo Chef del Gelato (Trescore Balneario), Essenza (Trescore Balneario), Gelatiamo (Treviolo), Brina (Urgano), La Crem (Vertova), L’Oasi (Villongo), Artigel (Zanica), Il Gioppino (Zanica), La Voglia Matta (Zanica).




Week end all’insegna del Formai de Mut in 11 agriturismi

Formai de Mut dell'Alta Valle BrembanaUn weekend alla scoperta del prodotto simbolo dell’arte casearia bergamasca: il Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana DOP. E’ l’iniziativa proposta a Terranostra Bergamo in collaborazione con il Consorzio dei produttori del prestigioso formaggio per valorizzare e promuovere uno delle chicche casearie dei gioielli dell’agricoltura orobica. Il 16 e il 17 aprile prossimi, 11 aziende agrituristiche proporranno nel loro menù una degustazione o un piatto che abbia tra i propri ingredienti il Formai de Mut, che grazie alla creatività degli “agrichef”  potrà essere gustato in  tutte le sue sfumature. Le aziende agrituristiche che hanno aderito al progetto sono: Casa Eden di Morali di San Giovanni Bianco, Agricola San Fermo di Martinelli di Calcio, Alle Baite di Ceruti Roberta di Branzi, Cascina  Oglio di Cressi Giovanni di Sarnico, Az. Molino dei Frati di Vecchi e Donini di Trescore Balneario, Cascina Lama di Rotoli Paolo di Clusone,  Casc. Capetone di Facchinetti di Brignano Gera D’Adda, Agriturismo Marco di Battaglia di Bergamo, Ferdy di Quarteroni Ferdinando di Lenna,  La Grande Di Venturini di Misano Gera d’Adda e Il Montizzolo di Caravaggio.

Per la realizzazione dei piatti le aziende agrituristiche avranno a disposizione il Formai de Mut stagionato fino a 4-6 mesi e – in via del tutto eccezionale – il Formai de Mut alpeggio 2014 stagionato più di 20 mesi e il Formai de Mut alpeggio 2015 stagionato più di 8 mesi.




Bergamo, alla Domus il ristorante é didattico

02 TASTEL’Istituto alberghiero iSchool varca i confini scolastici di via Ghislandi 57, a Bergamo, e approda negli spazi della Domus Bergamo, in piazza Dante con una mission speciale: «Taste, a School Restaurant Experience», il ristorante didattico gestito, dal 6 aprile per un anno, direttamente dagli studenti. A confrontarsi con il nuovo progetto sono gli allievi delle classi seconda, terza, quarta e quinta dell’Istituto Professionale Alberghiero che si alterneranno elaborando piatti della tradizione con il chiaro scopo di concorrere al riconoscimento della Lombardia Orientale come Regione Europea della Gastronomia 2017. I ragazzi possono così mettere alla prova le competenze apprese nel corso di studi in iSchool e confrontarsi con una vera cucina e con veri commensali. Il tutto, contribuendo alla valorizzazione turistica locale in chiave enogastronomica.

01 TASTE«Il ristorante didattico è un’esperienza unica per i nostri studenti: un’occasione di formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro. Attraverso la simulazione d’impresa, accresceremo le loro competenze e li metteremo faccia a faccia con l’operatività di un vero ristorante. Non solo, non saremo concorrenziali rispetto ai ristoratori del territorio, ma con loro lavoreremo in tandem, promuovendo le eccellenze locali e distinguendoci per un servizio dal carattere esclusivamente didattico, con una qualificata formazione professionale, e per la temporaneità della nostra proposta» – dichiara Valentina Fibbi, titolare con Francesco Malcangi di iSchool. Tutte attività che saranno coordinate dai docenti tecnico-pratici, mentre i ragazzi forniranno a ogni commensale una dettagliata illustrazione del menù, dei prodotti che lo compongono e delle tecniche di preparazione dei piatti che saranno degustati, sempre stagionali e non concorrenziali a Slow Food, promossi presso Domus in collaborazione con Mercato della Terra di Slow food e valorizzando la cantina ERG – Regione Gastronomica Europea. In collaborazione con altri esercenti e commercianti della città, inoltre, verranno organizzate iniziative a tema, che prevedranno anche il coinvolgimento dei più piccoli.

Non solo: il ristorante didattico, attraverso Domus Bergamo Off, consentirà agli studenti di conoscere e visitare i produttori con cui Domus crea una relazione preferenziale e nel periodo estivo potranno implementare l’esperienza attraverso l’Alternanza Scuola Lavoro. Progetto che concorrerà alla formazione professionale dei giovani che dall’impegno in Domus trarranno importanti feedback: alla clientela, infatti, in un punto all’interno dell’esercizio, sarà chiesto di esprimere il proprio giudizio corredato da eventuali suggerimenti. «Da sempre siamo convinti che la formazione lavorativa sia un privilegio e un’opportunità di apprendimento per i nostri studenti. Così, oltre a metterli in condizioni operative ottimali, li avviciniamo a un contesto in cui preparazione, risultati, tempo e attività caratterizzano sinergicamente la buona riuscita del servizio. Per questo abbiamo deciso di presentare loro questa sfida: in Domus, potranno mettere a frutto le competenze maturate nell’ambito di eventi istituzionali e di piazza, quali ad esempio I Maestri del Paesaggio o la Settimana dell’Energia o gli eventi al Museo delle Scienze Naturali Caffi stimolando ancora di più la loro fantasia e la loro professionalità. Siamo convinti che questa sarà per loro una grande occasione di crescita e che così facendo potremo contribuire sempre più alla creazione di un centro cittadino vivo, fucina di eccellenze e di creatività» – ha concluso Fibbi. Taste conta 35 coperti per il servizio in sala ed è aperto per tutto il periodo estivo, dal martedì al sabato, accessibile su prenotazione attraverso il sito dedicato www.taste.ischool.bg.it sull’app dove saranno sempre consultabili aggiornamenti di menù, preparazioni e disponibilità, o direttamente c/o Taste. Non solo, in loco sarà attiva una promozione temporary di prodotti degli esercenti locali, preparati con la collaborazione di stagisti iSchool. Il servizio sarà attivo dal martedì al venerdì, dalle 12:30 alle 14 e il meuù settimanale, a 12 euro, sarà compostoda un1 antipasto a buffet servito a vista, da un primo o un secondo (a settimane alterne) con piatto ERG della settimana alternativo al main course, un dolce a buffet servito a vista e un bicchiere di vino

 




Ritorna Veg+. Sono 19 i locali 2016 dove si può mangiare vegano

aperitivo-veganoPer mangiare vegano sicuro, di qualità e vario, a Bergamo Ascom e Lav hanno creato una rete virtuosa di ristoranti. L’iniziativa si chiama “Veg +”, è stata creata nel 2014 per rispondere alle sempre più numerose richieste di piatti veg che giungono anche nei ristoranti bergamaschi. Quest’anno ritorna con alcune novità: a partire dai locali aderenti: 19 (nella prima edizione erano 15), di cui 11 sono nuovi ingressi. Sono riconoscibili da una vetrofania con la scritta verde “Veg +. Qui mangi anche vegano 2016»”e propongono in carta piatti privi di prodotti di origine animale e certificati, ciascuno accompagnato dal logo Veg+.

Oltre a sottolineare i valori della dieta vegana, il progetto punta sulla qualità: tutti i piatti veg sono infatti realizzati solo con ingredienti di origine vegetale e sono approvati e certificati da Lav Bergamo e dalla scuola vegana di Sauro Ricci, chef del Joia di Milano, tempio stellato della cucina naturale e vegana, riconosciuto in tutta Italia.

L’obiettivo dell’iniziativa è creare un indirizzario di ristoranti che offrono menù veg sicuri e di qualità e rendere la cucina vegana più accessibile a tutti: a chi ha già optato per questa dieta ma fatica a trovare delle proposte appropriate nei ristoranti, ma anche ai curiosi e a chi si vuole avvicinare a questo stile alimentare.

Il progetto è nato nell’ambito della campagna Cambia Menù di Lav che ha scelto Bergamo come punto di partenza grazie alla collaborazione – la prima a livello nazionale – tra un’associazione commercianti e un’associazione animalista. Ascom e Lav hanno collaborato creando un corso di alta formazione in quattro giornate dedicato a questo stile alimentare innovativo sorretto da forti contenuti etici, svoltosi all’Accademia del Gusto, quindi hanno creato una sorta di regolamento per garantire la qualità e la varietà delle proposte vegane nei ristoranti aderenti.

Quest’anno, a garanzia della qualità, è stato introdotto un elemento in più: una newsletter che raccoglie le recensioni dei clienti e che permette a Lav di dare riscontro ai ristoranti e, se necessario, anche suggerimenti e consigli per migliorare piatti e servizio.

I dati sul fenomeno “veg” parlano di una crescita costante: tra vegetariani e vegani si registra un vero e proprio boom, che ne vede le fila aumentate di circa 11.000 nuove unità alla settimana. Secondo l’Eurispes, nel 2015 l’8% degli italiani ha dichiarato di seguire un regime alimentare privo di carne o derivati animali, facendo registrare un +2% rispetto al 2013. Un importante contributo a questi numeri l’ha certo dato il pronunciamento dell’Oms sui rischi del consumo di carne e derivati per la salute, ma alla base di questo fenomeno c’è un cambiamento trasversale e strutturale delle abitudini alimentari.

Per informazioni sull’iniziativa: lav.bergamo@lav.it.

I ristoranti Veg+

A Bergamo
  • Sweet Irene
  • Ristorante Giopì e Margì*
  • Farina & co*
  • Hostaria San Lorenzo
  • Roof Garden (Hotel San Marco)
In provincia
  • Ristorante La Taverna* – Sotto il Monte Giovanni XXIII
  • Ristorante Da Franco* – Seriate
  • Settecento* – Presezzo
  • La Vacherie* – Brusaporto
  • Ristorante Vecchi Ricordi* – Cene
  • Il Borgo Zen Albergo della salute* (per gruppi solo su prenotazione) – Taleggio
  • Ristorante Donnarumma* – Songavazzo
  • La Marina Ristotel* – Pontida
  • Ortofrutta Valietti, gastronomia* – Zanica
  • Villa Pighet – Ponteranica
  • Ristorante Dè Firem Rostec – Misano Gera d’Adda
  • Ristorante Cadei – Villongo
  • Hotel Villa delle Ortensie – Sant’Omobono Terme
  • Albergo della Torre – Trescore Balneario
* nuovi aderenti



Ricette con gli anacardi per aiutare Sierra Leone

Mirko Ronzoni - foto Paolo Carlini
Mirko Ronzoni – foto Paolo Carlini

Quando la cucina può dare una mano allo sviluppo di una comunità. Succede con il concorso “Ricette di Cuore”, che ha per testimonial e “premio” lo chef bergamascao Mirko Ronzoni, vincitore della seconda stagione di Hell’s Kitchen Italia.

L’iniziativa rientra nel progetto “Un cuore per la Sierra Leone” dell’organizzazione non governativa milanese Coopi, Cooperazione internazionale, che punta sulla coltivazione dell’anacardio per rafforzare la sicurezza alimentare e contrastare la povertà nei distretti rurali di Port Loko, Bombali e Kambia. Il progetto sostiene 1.200 contadini, 400 donne e 48 cooperative agricole impegnate nella filiera di produzione e commercializzazione degli anacardi, grazie al contributo dell’Unione europea e della Fondazione Cariplo, all’appoggio di Comune di Milano, Regione Lombardia e al partenariato con l’Università di Milano, il Politecnico di Milano e Coop Lombardia.

L’anacardio è uno dei più importanti alberi da noci, si colloca al terzo posto nel commercio internazionale dopo le noci (29%) e le mandorle (21%). In Africa si coltivano circa il 45% degli anacardi del mondo, ma la lavorazione e la commercializzazione è a tutt’oggi molto limitata, sebbene abbia grandi potenzialità. Il frutto secco è saporito ed ha molteplici proprietà benefiche: fa bene al cuore, alle ossa, al buon umore.

Per partecipare basta registrarsi sul sito uncuoreperlasierraleone.org e inviare la propria ricetta a base di anacardi, entro il 5 maggio. Gli autori delle 20 migliori ricette potranno assistere ad un esclusivo show cooking live di Ronzoni, che mostrerà ai vincitori come l’anacardio, un seme a forma di cuore, possa essere utilizzato in tante gustose ricette.