Ristoratori / «Un anno positivo grazie anche agli eventi»

La ristorazione saluta con rinnovata energia il nuovo anno, dopo un 2016 di grandi soddisfazioni: «Quest’anno è tornata la voglia di uscire, c’è tutto un altro spirito ad accompagnare la voglia di sedersi attorno ad un tavolo – commenta soddisfatta Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori dell’Ascom di Bergamo -. Sono tornate le cene aziendali, da anni tra le prime voci di spesa ad essere tagliate dai budget, e i grandi eventi organizzati sul territorio hanno portato turisti e visitatori».

Bergamo sta vincendo la sfida di destagionalizzare il turismo, anche se può fare ancora di più: «Floating Piers ha risollevato la stagione in provincia, mentre in città I Maestri del paesaggio, il Festival donizettiano e l’ormai tradizionale appuntamento con BergamoScienza continuano a portare turisti. Anche gli “abbracci” organizzati per le Mura e per le luminarie portano tanti curiosi e fanno parlare della nostra città. Gli eventi funzionano al meglio, ma spesso si sovrappongono tra loro, come accade a settembre con una concentrazione di appuntamenti: ci vorrebbe una cabina di regia a coordinare il tutto per distribuire le iniziative lungo tutto l’anno».

Petronilla Frosio è presidente dei Ristoratori Ascom
Petronilla Frosio è presidente dei Ristoratori Ascom

Sarà un Natale di festa, pronto a spazzare via il pessimismo da recessione che ha oscurato fino all’anno scorso l’atmosfera sotto l’albero, grazie anche ai turisti: «A Natale fino a qualche anno fa gli alberghi erano vuoti, ora le prenotazioni non mancano e l’effetto Orio ha finalmente ricadute positive anche in città. A Bergamo gli stranieri trascorrono almeno una notte, non sono solo di passaggio via Orio, e oltre a visitare la città fanno acquisti e pranzano e cenano nei ristoranti, generando un indotto positivo», evidenzia Frosio.

In molti ristoranti bergamaschi si sono già chiuse le prenotazioni e a tavola vince la tradizione: «Tanti locali sono già al completo da settimane, un ottimo risultato visto che negli ultimi anni le prenotazioni last-second hanno avuto la meglio. Il pranzo di Natale resta il momento clou per festeggiare, ma grazie agli stranieri crescono le presenze per la Vigilia. Nei menù trionfano tradizione e territorio, attraverso la celebrazione di piccole produzioni locali, a partire dai formaggi, vero orgoglio bergamasco».

La sensazione è che anche a Capodanno non si rinunci al classico Cenone: «Credo che il 2016 si chiuderà positivamente, per iniziare col piede giusto il nuovo anno, che si preannuncia interessante grazie a East Lombardy, un evento dalle grandi aspettative per la categoria».




Per Skyscanner Lovere è tra le 20 località più belle d’Italia

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Lovere è tra le 20 città più belle d’Italia stilata da Skyscanner per il 2016. Il portale internazionale per la ricerca di voli e destinazioni in tutto il mondo ha selezionato 20 posti in tutta Italia – uno per ogni regione – e ha inserito nella lista il borgo sebino.

Nella classifica sono stati presi in considerazione i paesi con popolazione inferiore ai 16mila abitanti che avessero una storia e un borgo ben conservato e che esprimessero nel migliore dei modi le caratteristiche architettoniche e del paesaggio della regione.

Skyscanner ha inoltre tenuto conto di tutti i commenti e messaggi inviati dagli utenti, includendo alcune delle destinazioni suggerite da loro nella lista finale dei paesi più belli d’Italia per l’anno che si sta per chiudere.

Ecco la descrizione di Lovere: «Un altro paese di lago, un altro gioiello italiano. Ci troviamo a Lovere, sulla sponda occidentale del Lago d’Iseo, una località magica dai vicoli rinascimentali e dai paesaggi medievali che merita una visita, non a caso è uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Dalla sua Piazza 13 Martiri, una delle più belle e ben conservate dei laghi lombardi, è facile esplorare il centro storico e arrivare alla Torre Civica, imponente e riqualificata. Ad attrarre tanti turisti amanti dell’acqua dolce, il Porto Turistico di Cornasola».

Oltre a Lovere nella lista compaiono Stresa (Piemonte, l’altro lago segnalato), Saint Pierre (Valle d’Aosta), Bogliasco (Liguria), Vipiteno (Trentino-Alto Adige), Caorle (Veneto), Aquileia (Friuli-Venezia Giulia), Sant’Agata Feltria (Emilia Romagna), Monteriggioni (Toscana), Corciano (Umbria), Offida (Marche), Labro (Lazio), Scanno (Abruzzo), Castel San Vincenzo (Molise), Marina Corricella (sull’isola di Procida – Campania), Specchia (Puglia), Montescaglioso (Basilicata), Monterosso Calabro (Calabria), Marzamemi (Sicilia), Orgosolo (Sardegna).

 




Turismo, crescita a “doppia cifra” per Natale e Capodanno

bernabo bocca presidente Federalberghi
Bernabo Bocca

Ben 14,2 milioni di italiani si muoveranno, dormendo almeno una notte fuori casa, per Natale e Capodanno. I vacanzieri sono in aumento dell’11,6% rispetto al 2015 e genereranno un giro d’affari di 8,7 miliardi di euro (+9,5%). Lo dice l’indagine realizzata dalla Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto Acs Marketing Solutions, in previsione delle prossime festività. L’Italia è quest’anno ancor di più la meta preferita: la scelgono 9 italiani su 10 per il Natale e l’83% per il Capodanno.

A Natale gli italiani che si muoveranno dalla propria città saranno circa 6,9 milioni (+4,8% rispetto al 2015) e dormiranno in media 5,6 notti fuori casa per una spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti, di 529 euro in Italia e  1.463 euro all’estero. Il giro d’affari stimato è di circa 4,35 miliardi di euro (+1,3% rispetto al 2015). La maggior parte (il 31%) preferisce trascorrere la vacanza in una città diversa dalla propria di residenza e sceglie come accomodation la casa di parenti o amici e in seconda battuta l’albergo, la casa di proprietà, i B&B e i rifugi alpini. Sempre gettonata, anche se in leggero calo rispetto allo scorso anno, la montagna (la sceglie il 27% degli italiani), seguita dalle città d’arte (21%) e il mare (11% rispetto al 12%). Mentre tra chi andrà all’estero, il 60% preferisce le grandi capitali europee (nel 2015 era il 63%).

A Capodanno invece, i vacanzieri saranno circa 7,3 milioni – in crescita del 18,9% rispetto al 2015 – e dormiranno in media 3,9 notti fuori casa rispetto alle 4,1 notti del 2015, per una spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti di 596 euro suddivisi in Italia da 489 euro ed all’estero da 1.063 euro, pari ad un giro d’affari di 4,4 miliardi di euro (+18,9%). Per chi resterà in Italia la vacanza preferita sarà ancora in montagna, seguita da una città diversa da quella di residenza, dalle città d’arte maggiori e minori, dal mare. Mentre per chi andrà all’estero le grandi Capitali europee assorbiranno l’84% della domanda. Quanto all’alloggio sarà preferita la casa di parenti o amici, seguita da albergo, B&B e appartamento in affitto. Oltre ai motivi economici (decisivi per quasi 23 milioni di italiani) per chi non andrà in vacanza durante le prossime festività ci sono motivi familiari nel 18% dei casi, motivi di salute nel 15% dei casi, chi dichiara che farà vacanze in un altro periodo nel 13,5% dei casi, chi per impegni di lavoro nel 10% dei casi ed appena l’1% per motivi legati alla sicurezza.

Bocca: “Segnali di inequivocabile rafforzamento”

Un segnale di inequivocabile rafforzamento del settore quello che arriva dalle previsioni turistiche delle imminenti festività natalizie”. E’ il commento a caldo del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, all’indagine last minute realizzata dall’associazione che raggruppa quasi 33 mila alberghi italiani. “Che il 2016 dovesse connotarsi come l’anno della ripresa – prosegue Bocca – lo si era capito dai vari appuntamenti clou disseminati nell’arco dei dodici mesi ed il risultato atteso per gli ultimi giorni di dicembre rappresenta una gradita conferma”. “Inoltre la circostanza che gli italiani scelgano maggiormente il proprio Paese, per trascorrere qualche giorno di meritato riposo – evidenzia il presidente degli albergatori – è la conferma di come il sistema turistico nazionale rappresenti ormai un insostituibile punto di riferimento”. “Certo – aggiunge – il risultato positivo non cancella gli anni di crisi che sono alle spalle e per ritornare ai livelli pre-recessione occorrerà ancora del tempo, ma guardiamo ormai il bicchiere sempre più mezzo pieno. “Confidiamo – conclude Bocca – che il Governo ed il Parlamento supportino uno dei settori più vitali per lo sviluppo economico del Paese, in grado di crescere ancora, a patto che si varino al più presto alcuni provvedimenti concreti per il rilancio, – conclude Bocca – primi tra tutti quelli in materia di contrasto all’abusivismo ed all’evasione fiscale, sviluppo del mercato (liberalizzazione dei servizi ancillari) e tutela della concorrenza (parity rate)”.

 

 




Lago d’Iseo, decollano le richieste di seconde case. Anche dall’estero

Ph.Mattia Aquila
Ph. Mattia Aquila

La casa sul lago d’Iseo è diventata un oggetto del desiderio, soprattutto per gli stranieri.  Gli effetti sul comparto immobiliare dell’evento “Floating Pears” di Christo cominciano a vedersi. «Se fino allo scorso anno il mercato era prettamente di prime case, da quest’anno è aumentata in modo considerevole la domanda di seconde case da parte degli stranieri» dice Margherita Bombardieri titolare dell’agenzia Engel & Völkers di Sarnico. «Ci sono molte richieste per ville, attici e appartamenti a bordo lago o con vista lago, ovviamente per acquistare gli immobili devono essere a prezzo».
Si tratta comunque di cifre importanti. Nei giorni scorsi è andata in vendita una villa affacciata sul lago a 2,3 milioni, dopo una trattativa che ha visto interessati compratori tedeschi, svizzeri e  un offerente bresciano. E un’altra villa con le stesse caratteristiche – anche di prezzo – ha riscosso l’interesse di inglesi, olandesi e gente di Dubai.
Il trend riguarda tutti e quattro i laghi del Nord Italia: secondo il primo Market Report Laghi, realizzato in partnership da Nomisma ed Engel & Völkers. le compravendite sono aumentate  in modo generalizzato del 16,1%, nella maggior parte dei casi grazie al traino di tedeschi, svizzeri, russi. Le zone più richieste sono quelle del lago di Garda (con un + 10,4% nel 2015 rispetto al 2014), seguite da Lago Maggiore (+8,8%), Como (+5,2%) e lago d’Iseo che mette a segno un aumento dell’1.7%.
In base a quanto emerge dal rapporto, il lago sebino, a differenza dei laghi vicini più grandi, è ancora un mercato fatto di prime case (sono l”80%). Inoltre è l’unico dei quattro dove gli acquirenti sono soprattutto italiani. Ma l’interesse degli stranieri in crescita fa prevedere uno sviluppo per il futuro.
Per l’acquisto di un immobile nuovo e in ottima posizione i prezzi variano dai 2.800 ai 3.500 euro a metro quadro, ma l’affaccio sul lago o la vista panoramica accrescono il prezzo di circa il 15%. Sono cifre ancora lontane da quelle del Lago di Como o Maggiore, dove un’abitazione nuova con panorama può arrivare a costare tra i 10 e i 12mila euro nel primo caso e 7.500 euro nel secondo (sul Garga i prezzi si aggirano tra i 5.500 e i 6.500 euro per gli immobili nelle migliori location).
La quota di domanda straniera per le località di Sarnico, Lovere, Iseo e gli altri principali comuni del lago proviene principalmente da Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Nord Europa. I tempi di trattativa sono piuttosto lunghi.
Secondo le previsioni, le compravendite sul lago aumenteranno anche nel 2017 mentre i prezzi tenderanno a rimanere stabili, con l’eccezione degli immobili di prestigio che costeranno di più.

 




Pubblici esercizi / Un 2016 in ripresa. «Ma non mancano le difficoltà»

Si sta per chiudere un 2016 a due facce per il settore bar e caffetterie: i migliori locali registrano una crescita a due cifre, altri lamentano una crisi difficile da superare, tanto da rendere inevitabile la chiusura con la fine dell’anno.

Beltrami
Giorgio Beltrami

Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar e Caffetterie dell’Ascom di Bergamo traccia un primo bilancio dell’anno che ci stiamo per lasciare alle spalle: «Direi che il 2016 è stato un anno positivo, migliore del precedente, che senz’altro è stato più duro. È cresciuta la clientela nel corso della giornata e a dare maggiori soddisfazioni è la pausa pranzo. Non mancano però locali in grandi difficoltà. Per molti esercenti investire è difficile se non impossibile dato che la maggior parte è in affitto e questo tarpa le ali ad ogni tentativo di rilancio».

Di contro locali all’ultima moda, dall’arredo perfetto funzionano solo per qualche stagione: «La crisi sta evidenziando la fugacità di mode e tendenze – evidenzia Beltrami -. I bar più trendy hanno successo e vita breve, a meno che sappiano reinventarsi e cambiare pelle ogni tre-quattro anni al massimo. Il bar tradizionale italiano che si trasforma ad ogni ora del giorno – dalle colazioni all’aperitivo, dal lunch al tè o al gelato al pomeriggio e ancora per l’aperitivo serale e il dopo-cena- continua a dare buone soddisfazioni. Il tempo dell’aperi-cena ormai è superato».

La formazione rappresenta la migliore arma delle imprese per restare sul mercato: «La crisi più grave è quella delle idee e della professionalità: solo con un aggiornamento costante si può continuare a competere. Fare un mestiere da vent’anni non è un buon motivo per non frequentare un corso di aggiornamento che allarga sempre e comunque il proprio orizzonte culturale. Per avere un bar di successo non basta saper fare un cocktail – ammonisce il presidente -. La gestione economica è l’abc di ogni attività imprenditoriale eppure molti non sanno fare i conti giusti. Accade così che ci sia chi applica prezzi stracciati e fuori dal mercato e non si accorge che più colazioni serve e più perde, così come chi non accantona per spese e tasse il denaro che ogni sera si trova nel cassetto».




Alberghi / A Natale Bergamo continua ad attirare turisti dal Nord Europa

Per le feste di Natale e Capodanno Bergamo ospiterà anche quest’anno turisti dal Nord Europa, i primi ad organizzare le vacanze sotto l’albero.

Nell’era delle prenotazioni last-minute è ancora presto per fare previsioni per il turismo nelle festività, ma non per indicare qualche tendenza di massima. Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom, fa il punto sulle prime prenotazioni di dicembre: «Non sarà un Natale come quello di qualche anno fa – evidenzia -. L’embargo della Russia ha inevitabili ripercussioni su una clientela nuova come quella sovietica con un’elevata capacità di spesa e che optava per lunghi soggiorni durante le feste del Natale ortodosso, fino alla nostra Epifania. Fino ad ora il grosso delle prenotazioni arriva dal Nord Europa, dal Regno Unito alla Svezia, dalla Danimarca alla Norvegia. Si tratta per la maggior parte di famiglie che si fermano due-tre notti e che, oltre a visitare la città, si spostano per lo più a Milano. Al momento le prenotazioni sono in linea con quelle dello scorso anno».

Qualche turista italiano inizia ad apprezzare la nostra città: «Il turismo interno può crescere enormemente – prosegue Zambonelli -. Bergamo non è ancora percepita dagli italiani come destinazione turistica, nonostante chi la visiti ne resti piacevolmente stupito. C’è molto da lavorare in questa direzione».

L’ultimo scampolo del 2016 rappresenta l’occasione di fare un bilancio dell’anno: «Bergamo si sta sempre più affermando come destinazione turistica sia per quanto riguarda la città che l’hinterland. A tinte decisamente più fosche il turismo business, con la progressiva deindustrializzazione provinciale, con inevitabili ripercussioni sulle presenze».

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

Quanto alla categoria, il problema sempre più sentito è l’abusivismo, che non conosce crisi: «Ha volumi di affari mostruosi e a poco e nulla servono le nostre segnalazioni. Siamo nelle mani delle istituzioni». E non contribuisce ad una buona immagine turistica della città il declino del centro cittadino: «Il centro si sta spegnendo – rileva il presidente degli albergatori -: attendiamo il piano di rilancio annunciato dall’amministrazione, anche perché la sicurezza percepita è sempre più bassa. La nuova politica viabilistica è nata per disincentivare le auto senza però dotare la città di valide alternative ai mezzi privati. L’estensione del pagamento dei parcheggi la domenica per fare cassetto non contribuisce certo a rendere più vitale la città».

 




Turismo, Almenno San Bartolomeo è “Bandiera arancione”

Da sinistra Roberto Facchinetti, presidente della Comunità Montana Valle Imagna; Carlo Personeni, presidente Bim; Giambattista Brioschi, sindaco di Almenno San Bartolomeo, premiato con la Bandiera arancione, e Pino Spagnulo, console Touring per la Lombardia
Da sinistra Roberto Facchinetti, presidente della Comunità Montana Valle Imagna; Carlo Personeni, presidente Bim; Giambattista Brioschi, sindaco di Almenno San Bartolomeo, premiato con la Bandiera arancione, e Pino Spagnulo, console Touring per la Lombardia

Dopo Clusone e Gromo, il Touring Club Italiano ha assegnato oggi la bandiera arancione ad una nuova località in provincia di Bergamo, Almenno San Bartolomeo. Il riconoscimento di qualità turistico-ambientale si inserisce nell’ambito della prima edizione dell’iniziativa “Bandiere arancioni in Valle Imagna”, realizzata dal Tci e dalla Comunità Montana Valle Imagna. Il progetto ha coinvolto la quasi totalità dei comuni della Comunità montana, che si sono messi in gioco e si sono confrontati con il Touring sull’importanza di valorizzare le risorse locali e migliorare i servizi offerti al visitatore, preservando la qualità del territorio e le sue tipicità.

almenno-san-bartolomeo_foto-da-iatCon Almenno San Bartolomeo, sale così a 12 il numero delle Bandiere arancioni in Lombardia. All’imbocco della Valle Imagna, il paese si è distinto per il valore e la varietà degli attrattori storico-culturali, ben fruibili e in buono stato di manutenzione, adeguatamente promossi e valorizzati e per la presenza di un attrattore di grande pregio e interesse, la Rotonda di San Tomè, gioiello del romanico lombardo, una delle rarissime chiese a pianta circolare. Le produzioni artigianali, in particolare quella del legno, sono ben valorizzate, anche attraverso un museo dedicato. Buono è stato giudicato il servizio di informazioni turistiche, con un punto informativo dedicato, ben segnalato ed efficiente.

Tramite l’iniziativa, il Tci ha valutato le candidature dei Comuni valdimagnini partecipanti, alcuni dei quali hanno avuto accesso alla fase successiva di analisi sul campo tramite sopralluogo anonimo da parte degli esperti del Club. Sulla base dell’analisi condotta, 7 Comuni riceveranno nelle prossime settimane un Piano di miglioramento, utile documento di indirizzo redatto ad hoc per ciascuna località che suggerisce le principali linee di sviluppo della qualità turistico-ambientale. «Gli amministratori locali – sottolinea il Tci -, aderendo all’iniziativa, hanno dimostrato di aver colto l’importanza di investire nello sviluppo di un turismo sostenibile di qualità per incrementare la competitività dei territori a beneficio anche dei residenti».

È dal 1998 che il Touring seleziona, certifica e promuove con la Bandiera arancione i borghi (con meno di 15.000 abitanti) eccellenti dell’entroterra. Il riconoscimento è stato pensato dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita: viene assegnato alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno anche offrire al turista un’accoglienza di qualità.




“Digital Award 2016”, premiata l’innovazione di VisitBergamo

L'assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini consegna il premio 'Digital Award 2016', per la categoria Ospitalità, all'Agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica della provincia di Bergamo
L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Parolini, consegna ad Alessandra Pitocchi il premio Digital Award 2016, per la categoria Ospitalità, vinto da VisitBergamo

“Abbiamo deciso di inserire questo importante appuntamento nel palinsesto dell’Anno del Turismo lombardo, perché costituisce un’occasione privilegiata di confronto e condivisione con chi, anche nel turismo, ha il coraggio di cambiare attraverso l’innovazione in un momento di grande svolta per questo settore in Lombardia”. Lo ha detto Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, intervenendo, ieri sera, a Palazzo Lombardia, all’edizione 2016 di “Digital Award – Il coraggio di innovare”. Il premio, indetto lo scorso anno da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Meet The Media Guru, per il 2016 è stato riservato ai migliori progetti di innovazione digitale non solo delle imprese lombarde del terziario, ma anche di professionisti e soggetti pubblici e privati. Per ciascuna delle 5 categorie in gara “Destinazione Smart”, “Comunicazione”, “Mobilita’”, “Made in Lombardia” e “Ospitalità”, è stato scelto un progetto vincitore, cui è andato un riconoscimento in denaro pari a 10mila euro. Ai 5 vincitori, selezionati dalla giuria e dagli internauti che hanno avuto la possibilità di esprimere la propria preferenza online sul sito www.ilcoraggiodinnovare.it, si è aggiunto poi quello votato dal pubblico in sala.
Tra i vincitori, nella categoria “Ospitalità” c’è VisitBergamo, l’ Agenzia per lo sviluppo e la promozione turistica. VisitBergamo è un sistema automatizzato e sempre aggiornato a disposizione di tutti gli albergatori e commercianti in grado di inviare quotidianamente, per conto di ogni struttura aderente, e-mail personalizzate agli ospiti in arrivo, selezionando per loro tutte le attività da non perdere in corrispondenza delle date di check-in e check-out. «Il nostro progetto racconta del legame tra VisitBergamo e gli operatori del settore che hanno creduto nell’innovazione e lo hanno reso possibile. Insieme a noi vince il sistema Bergamo, che vede lavorare insieme e collaborare il pubblico e il privato: VisitBergamo, gli operatori dell’ospitalità e i clienti che si sentono coccolati – afferma Christophe Sanchez, amministratore delegato di VisitBergamo -. Il riconoscimento di Regione Lombardia ci rende quindi ancora più certi della strada che abbiamo intrapreso, a vantaggio solo del territorio bergamasco. Il desiderio è ora quello di poter coinvolgere tutte le strutture dell’ospitalità della città e della provincia, in modo da raggiungere tutti quanti hanno in programma di visitare la terra bergamasca, rendendoli protagonisti di esperienze uniche e facendoli sentire accolti nel migliore dei modi».

GLI ALTRI PREMIATI

Destinazione Smart / Mylivigno: Easy, Smart & Live – A.P.T. Livigno

Livigno ha realizzato un progetto di innovazione digitale per rendere l’esperienza di viaggio quanto più semplice e interattiva,  accompagnando il turista prima, durante e dopo il soggiorno attraverso un ecosistema digitale composto da: un Sito responsive, una Mobile app, Info Live, la Livigno Card, un Social Wall di Livigno e un’area operatori.

Comunicazione / Visite senza barriere dentro la storia con Near Museo della Guerra Bianca in Adamello

Il Museo della Guerra Bianca ha dotato la sede di Forte Montecchio di un sistema di Beacon, piccoli segnalatori usati come punti di trasmissione di informazioni direttamente sui cellulari Android o iPhone. Dopo il download gratuito di un’App collegata al progetto, il visitatore può scaricare tramite tecnologia bluetooth e Gps numerosi contenuti e godersi la visita in otto lingue, senza l’ausilio di dispendiose audioguide.

Mobilità / Ac Boat Rental Utility APP – Bolgiani M. Cristina

Ac Boat Rental App permette ai clienti che stanno navigando a bordo delle imbarcazioni a noleggio dell’omonima azienda di ottenere informazioni circa ville, paesi, punti di interesse, pontili di attracco, ristoranti e bar. Il tutto attraverso il sistema di geolocalizzazione integrato agli smartphone. L’applicazione, inoltre, fornisce informazioni utili per ciò che concerne regole e comportamenti di navigazione.

Made in Lombardia / AEDO Digital Imagination

Aedo è un’impresa digitale che dà vita a nuovi scenari narrativi e visioni inedite del patrimonio culturale. Grazie a linguaggi e strumenti dell’espressione culturale contemporanea, Aedo crea nuove trame narrative, realizza percorsi multimediali, progetta esperienze multisensoriali, sviluppando pratiche innovative per il mondo della cultura e del turismo culturale e creando reti tra imprese creative e realtà turistiche per realizzare progetti tematici diffusi.

 

 




Feste di Natale, i bergamaschi non rinunciano al ristorante

Il prezzo resta un fattore importante per la scelta, ma il desiderio di trovarsi al ristorante per scambiarsi gli auguri prima delle Feste o di sedersi a tavola e farsi servire comodamente il giorno di Natale c’è. Il barometro dei ristoratori bergamaschi alla vigilia del periodo più importante dell’anno volge al bello. Nessun exploit, intendiamoci, ma il dato che emerge da un piccolo sondaggio realizzato nel corso del Natale del cuoco – l’evento conviviale dell’Associazione cuochi bergamaschi dedicato ai professionisti dei fornelli, tra i quali numerosi titolari di locali – è che i clienti non tradiscono l’insegna di fiducia e la scelgono per condividere anche la stagione dei brindisi.

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Tarcisia Belotti

«C’è voglia di Natale», sintetizza Tarcisia Belotti, del ristorante Cadei di Villongo. «Forse è per ritagliarsi un momento di serenità tra le tante brutte notizie che ci colpiscono ogni giorno – riflette -, ma mi sembra che sia più forte quest’anno il desiderio di fare festa e stare insieme. C’è sempre una grande attenzione al prezzo, la prima cosa che il cliente mette in chiaro è il budget che ha a disposizione e ormai più nessuno ordina bottiglie speciali ma si affida al vino della casa, eppure a passare una serata in compagnia non si rinuncia. Questo a noi piace, un tipo di accoglienza meno pretenziosa, che sottolinea invece l’aggregazione, il conoscersi un po’ tutti. Per il menù di Natale stanno già chiedendo informazioni, sono tutti nostri clienti».

Monica Vitale
Monica Vitale

«Da un po’ di anni ormai le difficoltà economiche si sentono – le fa eco Monica Vitale del Ristoro Pugliese di via Tasso, a Bergamo -, è un fatto con il quale ci dobbiamo ormai confrontare costantemente. Capita così che, per gli auguri, amici e colleghi preferiscano incontrarsi a pranzo, approfittando del menù a prezzo fisso, e se in passato in prossimità delle Feste facevamo affidamento sulle cene aziendali, oggi lo facciamo un po’ meno. Ad avere la meglio è il rapporto qualità-prezzo, il che non ci dispiace visto che è la nostra politica – annota -. Per il pranzo di Natale la scelta è legata alla fiducia, stiamo ricevendo richieste da chi è già nostro cliente, segno che si vuole andare sul sicuro».

Carlo Fontana
Carlo Fontana

Di tenuta parla Carlo Fontana, del ristorante pizzeria Belvedere di Mozzanica. «Per le prenotazioni è un po’ presto – rileva – ma i clienti cominciano a informarsi. Abbiamo preparato menù e programmi interessanti per Natale e Capodanno. Per ora con le cene di colleghi, delle squadre e delle scuole siamo sugli standard degli altri anni. Vanno molto i menù fissi, con casoncelli, risotto ai porcini, grigliate e fritto di pesce su tutti».

Giuliana Carenini (a sinistra) con la cognata Bianca e la sorella Iosette
Giuliana Carenini (a sinistra) con la cognata Bianca e la sorella Iosette

«Mi sembra persino strano – rileva Giuliana Carenini della Trattoria Del Moro di Ponteranica – ma quest’anno sta andando meglio dello scorso. Abbiamo già prenotazioni per Natale e per le cene di lavoro. Il menù di Natale è fermo da due anni a 45 euro, forse la gente fa due calcoli e trova comodo e conveniente farsi servire dall’aperitivo al caffè, senza dover cucinare in casa o andare in gastronomia». In tavola non mancheranno i casoncelli, preparati freschi in proprio da 47 anni a questa parte.

Giorgio Sarinelli
Giorgio Sarinelli

Un lieve incremento delle richieste lo rileva anche Giorgio Sarinelli che, sempre a Ponteranica, gestisce il ristorante Parco dei Colli. «Il mercato si sta svegliando – afferma -, ma i prezzi sono quelli dell’anno scorso, per fidelizzare il cliente non si può pensare di aumentare. Molto incerto è diventato il settore delle cene aziendali, tra chi ha chiuso, chi non fa più la cena e chi ha compresso il budget».

Elena Corbetta e Stefano Ghisleni
Elena Corbetta e Stefano Ghisleni

 

 

 

 

A Bottanuco Stefano Ghisleni e la moglie Elena Corbetta gestiscono da due anni e mezzo il ristorante Morlacchi. «Per riempire a Natale non ci sono mai problemi – dicono -, ma quest’anno qualcosa in più si sta muovendo anche sul versante delle aziende». Il loro menù per il pranzo del 25 dicembre costa 58 euro, esclusi i vini. «Per Capodanno invece chiuderemo, per mantenere il livello della nostra proposta dovremmo stare sui 150 euro e non saremmo competitivi». La carta del locale si caratterizza per crudité pregiate e tagli di carni speciali, «scegliamo materie prime eccellenti e le rispettiamo il più possibile, la nostra è una cucina ricercata, ma vera, in cui i sapori si riconoscono ed i clienti ci danno ragione».

Igor Regazzoni
Igor Regazzoni

Anche dalle Valli arrivano segnali di ottimismo. «Un incremento del turismo si intravede – dice Igor Regazzoni dell’Albergo ristorante Coira di Santa Brigida -. Forse è perché alcune mete internazionali come Sharm El Sheik stanno perdendo quota per il timore di attacchi, ma sembra che si preferisca stare vicino casa e riscoprire le Valli». E scegliere il Coira vuol dire soggiornare in una dimora storica di 200 e gustare gli originali ravioli di maschérpa e parùch.




Federalberghi all’attacco dell’abusivismo: registro e tracciabilità fiscale

bernabo bocca presidente Federalberghi
Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca

Federalberghi va all’attacco delle forme di accoglienza “non imprenditoriali” non tassate. «Non c’è bisogno di introdurre nuove tasse, ma di far sì che tutti gli operatori paghino le tasse nella giusta misura e rispettino le regole poste a tutela dei consumatori, dei lavoratori, della sicurezza pubblica e del mercato». È questa la posizione del presidente Bernabò Bocca dopo la notizia dei giorni scorsi di un’eventuale tassa per chi affitta stanze o appartamenti su Airbnb o su altre piattaforme di home sharing.

La cosiddetta “norma AirBnb” proponeva dal primo gennaio 2017 una cedolare secca del 21% per il canone delle locazioni di breve periodo, compresi bed&breakfast e affittacamere. Non è stata però inserita nella legge di Stabilità, alimentando un acceso dibattito.

«Il dibattito che in questi giorni si sta sviluppando in merito alla cosiddetta “tassa Airbnb” – ha detto Bocca – rischia di distrarre l’attenzione dal bubbone che affligge il mercato turistico italiano, inquinato da centinaia di migliaia di alloggi che operano in completo spregio alla legislazione fiscale e alle altre norme che disciplinano lo svolgimento delle attività ricettive, danneggiando tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza. Basti considerare che, secondo le stime dell’ultimo Rapporto sul turismo, il numero effettivo delle presenze turistiche potrebbe essere di oltre un miliardo all’anno, quasi il triplo di quelle rilevate dall’Istat». La speranza del presidente di Federalberghi è «che si faccia strada la proposta di istituire presso l’Agenzia delle Entrate un registro di coloro che svolgono attività ricettiva in forma non imprenditoriale, prevedendo che i portali debbano comunicare al fisco gli estremi di ogni transazione al fine di assicurare che anche i furbetti dell’appartamentino paghino le imposte, applicando le stesse regole previste per i contribuenti onesti che adempiono al proprio dovere quotidianamente».