Alto Sebino, un’app fa da guida per shopping e turismo

APP LOVERE BOSSICO CASTRO rit“Shop & tour – Lovere, Bossico e Castro”. È il nome della nuova App per la promozione e la valorizzazione dell’offerta turistico-commerciale dei tre Comuni dell’Alto Sebino.

L’iniziativa è realizzata dal Distretto del Commercio di Lovere, Bossico e Castro nell’ambito del V bando di Regione Lombardia, in collaborazione con l’Associazione Artigiani, Commercianti e Terziario di Lovere, le pro loco di Lovere, Castro e Bossico e l’Ufficio Iat dell’Alto Sebino.

Uno strumento innovativo – sottolineano gli Amministratori dei tre Comuni – che, grazie ad un layout semplice ed intuitivo, consente agli utilizzatori di visualizzare e ottenere facilmente informazioni aggiornate sui luoghi d’interesse artistico-culturali e sui percorsi naturalistici, sugli eventi, le attività commerciali, i ristoranti e gli hotel di Lovere, Bossico e Castro aderenti all’iniziativa.

La geolocalizzazione di tutti i punti di interesse, inoltre, permette agli utenti da un lato di conoscere in tempo reale la propria posizione e raggiungere facilmente la meta desiderata tramite la funzione “portami”, dall’altro di costruirsi un proprio itinerario di visita alla scoperta delle molteplici attrattive turistiche del territorio.

Fra le principali caratteristiche della App vi sono: la suddivisione dei contenuti in sei aree tematiche (“Lovere, uno dei Borghi più belli d’Italia”, “Itinerari”, “Attrazioni”, “Attività commerciali & info”, “Eventi” e “Il Distretto”); la presenza di ben 24 itinerari tematici di visita (“Arte & storia”, “Natura & benessere”, “Escursioni”, “Ville e parchi”, “Percorsi in mountain bike” ecc.), alcuni dei quali tracciati in GPX per permettere al fruitore di visionare la tratta da percorrere e conoscere in ogni momento la propria posizione; la possibilità di consultare quasi 50 schede georeferenziate con informazioni, fotografie e curiosità relative ai principali punti d’interesse artistico-culturale e naturalistico di Lovere, Bossico e Castro, nonché di localizzare le attività commerciali vicine agli stessi; sezioni tematiche (in fase di implementazione) dedicate alla ristorazione, alla ricettività, allo shopping e alle altre attività commerciali del territorio aderenti all’iniziativa; un’area dedicata agli eventi per permettere al fruitore della App di rimanere costantemente aggiornato sulle numerose manifestazioni organizzate nel corso dell’anno nei tre Comuni.

La App, disponibile in italiano e, a breve, anche in lingua inglese, è scaricabile gratuitamente da Google Play Store e dall’Apple Store; tutti i contenuti sono fruibili in modalità offline, ossia in assenza di connessione a internet.




Multa annullata, Tripadvisor ci illustra le sue ragioni

tripadvisorchat.jpgHa rinfocolato le perplessità della Federalberghi la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato una multa di 500mila euro a Tripadvisor, colpevole secondo l’Antitrust della diffusione di informazioni ingannevoli. Se per gli albergatori il provvedimento non è altro che la conferma che sul sito sono presenti recensioni false, per il portale è una vittoria importante e l’occasione per ribadire la natura della propria attività.   

«Siamo estremamente soddisfatti che il Tar del Lazio abbia ribaltato la decisione dell’Autorità Antitrust – commenta la società in una nota inviata a seguito della segnalazione su laRassegna.it – confermando ciò che abbiamo sempre saputo: TripAdvisor rappresenta una risorsa affidabile e preziosa, non contiene alcun messaggio ingannevole rispetto alla fonte delle recensioni e i processi che TripAdvisor utilizza per mantenere l’integrità dei contenuti sono molto efficaci».

«Abbiamo fatto appello contro la decisione dell’Autorità Antitrust perché pensavamo fosse irragionevole ed eravamo in forte disaccordo con il suo contenuto – spiega il portale -. Il Tar del Lazio ha confermato che la decisione dell’Antitrust era assolutamente infondata e di conseguenza ha riconosciuto la validità degli strumenti migliori del settore adottati da TripAdvisor per proteggere il nostro sito dalle frodi. Milioni di persone utilizzano TripAdvisor ogni giorno per trovare aiuto nel prendere le migliori decisioni per le prenotazioni di viaggio ed essere sicuri di ricavare il miglior valore possibile da quanto guadagnato con fatica. Questa è sia una vittoria per i consumatori sia una conferma dell’impegno di TripAdvisor nell’aiutare a democratizzare l’industria del turismo».

Ecco una sintesi della sentenza

Non vi era stata alcuna lamentela o denuncia di consumatori sulla fattispecie nonostante la normativa ritenuta violata miri a tutelare tali soggetti e solo questi.

Non si verificava, quindi, alcuna influenza sulle scelte dei consumatori, risultando sufficiente la specificazione sulla mancanza di riconducibilità delle opinioni a Tripadvisor, come riconosciuto dal Tribunale Civile di Roma per un noto sito informatico contenente una enciclopedia “online” formata con i contributi degli utenti, del tutto riconducibile, nell’impostazione generale, a quello in esame.

Le recensioni su Tripdavisor sono quindi da intendersi “vere” nel senso che costituiscono opinione di gente comune e non di professionisti remunerati a tale scopo, come facilmente percepibile, ma l’Autorità non aveva approfondito questa fondamentale caratteristica di impostazione, emersa anche in sede di istruttoria. Inoltre, l’AGCM doveva valutare che il “consumatore” da considerare è quello che naviga su internet e, come tale, si differenzia dalla generalità degli utenti. Nel caso di specie, coloro che si servono del sito in questione sono perfettamente coscienti, navigando abitualmente nel “web” per organizzare il proprio tempo libero, che i risultati e le informazioni devono essere vagliate e analizzate in senso critico, proprio per le caratteristiche dei dati ivi contenuti.

Infine, le espressioni ritenute decettive corrispondono in realtà a quelle normalmente presenti in altri siti, come quelli bancari o finanziari e, quindi, come tali, costituiscono una normale pratica pubblicitaria, come ammessa dalla stessa normativa comunitaria, anche ai sensi dell’art. 20, comma 3, del Codice del Consumo È sufficiente prendere in esame espressioni del tipo “pagamenti sicuri”, che, pur ritenute lecite, non sono considerate atte a garantire il 100% delle transazioni e così pure per il richiamato sito di enciclopedia formata dagli utenti stessi, per siti di confronto tra offerte dello stesso settore, per siti di previsioni meteo.

Non risultava, poi, dimostrata dall’Autorità alcuna decisione commerciale da parte di anche un solo consumatore che fosse stata negativamente influenzata dalla modalità di presentazione del sito in questione, in quanto era assente ogni induzione a “consumare”.

Analoga conclusione altrimenti doveva porsi per la stessa Unione Nazionale Consumatori, che non può garantire che il 100% delle segnalazioni provengono effettivamente da consumatori e non da professionisti che mirano a screditare un concorrente, fermo restando che solo una percentuale irrisoria delle recensioni su Tripadvisor risultano non genuine e l’utente ha comunque modo di verificarle, provvedendo a leggere le altre sulla medesima struttura, la risposta del proprietario, la storia del recensore.

Contrariamente a quanto ritenuto dall’Autorità, Tripadvisor si è dotata dei migliori sistemi antifrode disponibili sul mercato, sia automatici che manuali, del tutto paragonabili a quelli adottati nel settore bancario e della carte di debito/credito.

In particolare, rinvenuta una falsità per indagine statistica che individua l’”anormalità” di un comportamento, Tripadvisor provvede alla rimozione delle recensioni del medesimo soggetto nonché alla comunicazione della riscontrata falsità, entro 48 ore, al proprietario della struttura o della “Community” interessata.

Del tutto illogica era quindi la conclusione dell’AGCM secondo cui è sufficiente anche una sola recensione falsa per rendere l’impostazione generale sulla “veridicità” inaffidabile e contraria alla diligenza professionale, secondo uno standard di perfezione del tutto irrealistico e contrario ai principi generali richiesti al professionista dallo stesso Codice del Consumo e dalla Direttiva 2005/29/CE. Né in senso contrario potevano valere gli esempi di false recensione riportati dall’Autorità perché non confacenti alle modalità di organizzazione volontaria di terzi tese a introdurre volutamente anomalie (c.d. “boosting”, “vandalism”, “optimization services”), verso cui si incentra l’attività di “security” di Tripadvisor, risultando le recensioni create a scopo goliardico o giornalistico, come casi isolati e non legate a “frodi reali”, le quali hanno invece scopo economico e sono quelle più perniciose perché provenienti, appunto, da terzi organizzati a tale fine.

Nella struttura del messaggio veicolato sul sito, il professionista e autore della condotta, ai sensi del Codice del Consumo, non è la società che gestisce il sito ma colui che scrive la recensione e che potrebbe indurre alla scelta il consumatore, non risultando contestata invece alcuna condotta orientata a far scegliere il sito Tripadvisor in luogo di altro concorrente.

Né, dalla condotta contestata, le ricorrenti ricavano alcun vantaggio, dato che le censure non autentiche danneggiano in concreto loro stesse e la relativa organizzazione imprenditoriale cui si riconducono, dato che essa perderebbe facilmente utenti se la falsità delle recensioni fosse riconosciuta in misura consistente, fermo restando – come detto – che il prodotto finale scelto dagli utenti rimane comunque la struttura ricreativa e non il sito Tripadvisor.

Le ricorrenti evidenziavano che, agli atti dell’istruttoria, non vi erano state comunque segnalazioni di consumatori che contestavano la pratica sanzionata ma solo denunce avverso comportamenti di proprietari di hotel e ristoranti, per cui il provvedimento impugnato era anche carente di motivazione in ordine all’effettiva lesione diretta per l’utente, come concluso per altri procedimenti istruttori relativi ad altre strutture imprenditoriali che avevano invece portato all’accertamento dell’insussistenza della violazione.

Non appare dirimente che sia facile la registrazione sul sito e che possa avvenire anche con nomi di fantasia e su account non sussistenti, in quanto non è il singolo giudizio a dover indirizzare l’utente ma l’insieme delle opinioni espresse sulla singola struttura, come evidenziato, apparendo inverosimile che uno stesso utente utilizzi molteplici accessi “di fantasia” per recensire, in maniera positiva o negativa, una medesima struttura. In tal caso, comunque, le ricorrenti hanno dimostrato in giudizio che operano controlli manuali e automatici che rilevano l’anomalia, riconducendosi la fattispecie alle ipotesi più probabili di “boosting” o “vandalism”, legate a organizzazioni professionali che cercano di lucrare nel favorire o sfavorire le singole imprese attraverso il meccanismo legato alle false recensioni a scopo economico.

D’altro canto, esigenze di riservatezza portano ad escludere una facile rintracciabilità dell’utente che inserisce la propria recensione relativa a luogo e data del soggiorno e comunque risultano sufficienti strumenti riconosciuti ai proprietari e/o gestori delle strutture per fornire riscontri e evidenziare l’evidente illogicità di un singolo apporto “di fantasia”.

Dall’esame della complessa struttura del messaggio proposto da Tripadvisor, quindi, non si rileva che esso verta essenzialmente e principalmente sulla veridicità delle recensioni, con toni enfatici, ma piuttosto che esso veicoli verso un corretto utilizzo del sito, precisando con pari grado di chiarezza, che i fatti di cui alle recensioni non sono verificabili e che l’uso più efficace del servizio è quello orientato a verificare un alto numero di recensioni per la stessa struttura di riferimento, come d’altronde dovrebbe fare un utente medio di “internet” dalla ormai ventennale diffusione di tale “rete” informatica, il quale dovrebbe diligentemente conoscere i meccanismi che operano ai fini dell’accesso alla rete stessa e le insidie insite nella particolare struttura che i c.d. “siti aperti” possono contenere sull’attendibilità dei singoli apporti, relativi alle opinioni personali espresse da utenti di ogni tipo.

Le ricorrenti hanno depositato in giudizio sufficienti elementi, desumibili da una perizia tecnica, da cui dedurre che esiste un approfondito sistema di controllo concentrato sulle sofisticazioni organizzate a scopo economico, le uniche in grado, in quanto organizzate, di influire sulla media del punteggio relativo alla singola struttura. Esso è composto da un “pool” di 300 persone divise in sei dipartimenti, con 30 dipendenti che comprendono la lingua italiana.

Non essendo possibile verificare i fatti riconducibili ai milioni di recensioni, come ammesso dalla stessa AGCM, non si comprende quale nocumento per il consumatore, ai sensi degli artt. 20-22 del Codice del Consumo, abbia rilevato l’Autorità nelle sua valutazioni conclusive, in quanto quest’ultimo, sin dal primo contatto, per quanto sopra riportato, viene posto in realtà in condizione di avere un quadro informativo chiaro, completo, esaustivo e veritiero in relazione alla conformazione dello specifico servizio offerto sul sito, conformazione che l’AGCM non ha sufficientemente approfondito, in tutti i suoi risvolti e in relazione ai rapporti con i consumatori e non con gli altri professionisti quali sono i gestori delle strutture.




Multa annullata a Tripadvisor. Federalberghi: «Ma è la conferma che ci sono false recensioni»

TripAdvisorAnnullata la multa di 500mila euro al sito di recensioni Tripadvisor per la diffusione di informazioni ingannevoli. Lo ha stabilito una sentenza del Tar del Lazio che ha accolto due ricorsi amministrativi proposti da Tripadvisor Italy e Tripadvisor LLC contro la sanzione comminata loro dall’Antitrust.

«Tripadvisor – si legge nella sentenza – non ha mai asserito che tutte le recensioni sono vere, richiamando anzi l’impossibilità di controllo capillare e invitando a considerare le “tendenze” delle recensioni e non i singoli apporti».

Per il Tar le due società ricorrenti «hanno depositato in giudizio sufficienti elementi, desumibili da una perizia tecnica, da cui dedurre che esiste un approfondito sistema di controllo concentrato sulle sofisticazioni organizzate a scopo economico, le uniche in grado, in quanto organizzate, di influire sulla media del punteggio relativo alla singola struttura».

Il Tribunale, quindi, «non si rileva alcun messaggio ingannevole, in quanto Tripadvisor esplicitamente nel sito evidenzia che non è in grado di verificare i fatti (e quindi la veridicità o meno) delle recensioni, che queste costituiscono mere opinioni degli utenti e che l’affidabilità del messaggio deriva dall’esame di un numero elevato di recensioni per la stessa struttura», e «non essendo possibile verificare i fatti riconducibili ai milioni di recensioni, non si comprende quale nocumento per il consumatore abbia rilevato l’Autorità nelle sua valutazioni conclusive».

Non così tranquillizzante è la visione di Federalberghi. Anzi. «La sentenza del Tar del Lazio sulle recensioni ingannevoli, emessa oggi – fa notare l’Organizzazione -, conferma l’esistenza di un serio problema, in relazione al quale Tripadvisor, all’ombra di una legislazione lacunosa, continua inspiegabilmente a rifiutarsi di apportare correttivi, che con un minimo sforzo migliorerebbero di molto l’affidabilità del “gufo”. Ne è prova l’ennesimo caso eclatante registrato pochi giorni fa, in cui un ristorante in provincia di Brescia, ma nei fatti inesistente, ha scalato le vette della classifica raggiungendo in un mese il primo posto grazie ad una decina di recensioni taroccate».

Questa vicenda ha tuttavia il merito di aver rivolto al pubblico un messaggio forte e chiaro, evidenzia Federalberghi: «L’invito esplicito a non prendere per oro colato tutto ciò che circola in rete, che purtroppo viene spesso inquinato da furbetti e mascalzoni che si nascondono dietro lo schermo dell’anonimato. Dal canto nostro confermiamo la disponibilità a collaborare con tutti i siti che pubblicano recensioni, incluso Tripadvisor, con l’obiettivo di far sì che vengano pubblicate solamente vere opinioni, di vere persone, che raccontano una vera vacanza».




Expo, così Bergamo strizza l’occhio ai visitatori

Svelati immagine e contenuti della presenza di Bergamo all’Expo, nello spazio espositivo che il territorio avrà a disposizione dal 25 settembre al primo ottobre all’interno di Padiglione Italia, nell’ambito delle azioni messe in cantiere dal Sistema Bergamo (che ha per capofila la Camera di Commercio e riunisce Comune, Provincia di Bergamo, Università, Confindustria Bergamo, Imprese & Territorio, Diocesi, Confagricoltura Bergamo, Bergamo Scienza, Cea e Cgil,Cisl e Uil)

L’allestimento vuole presentare città e provincia in modo coinvolgente, accattivante e insolito, favorendo l’interazione dei visitatori. Un viaggio che riproduce lo stupore delle scoperte che attendono a ogni angolo i visitatori di Bergamo e ne ricrea la molteplicità di stimoli ed esperienze.

Il percorso dei visitatori avviene attraverso quattro macroaree: Ingresso, Spazio Biblioteca, Spazio Percorsi e Spazio Tavoli.

Ingresso

L’immagine che accoglie il visitatore è l’inconfondibile profilo di Bergamo Alta, paesaggio iconico e suggestivo, simbolo delle ricchezze storiche, culturali e artistiche del territorio. Una meraviglia vicinissima a Expo, come recita il titolo “Bergamo. Amazement, just steps away from EXPO” che riprende la campagna di promozione turistica e che vuole essere un invito a visitare la città e il suo territorio. Una visita che può essere effettuata anche da dispositivi mobili, con l’app VisitBergamo scaricabile con il QR code presente sul portale.

Subito dopo, un monitor trasmette un video che illustra il concetto con sequenze spettacolari. Il video, prodotto dall’Università di Bergamo, racconta Bergamo al pubblico di Expo 2015. Una storia di arte, natura, cultura, tradizioni ed enogastronomia. Oltre che all’interno dello spazio espositivo tra il 25 settembre e il 1° ottobre, questo video verrà trasmesso nel palinsesto di Padiglione Italia, dal 9 luglio fino al 31 ottobre, per una media di 72 visualizzazioni al giorno sui 4 monitor del Cardo.

Sempre all’ingresso una cartina informa il pubblico che Bergamo è “vicina” all’Europa, mostrando i tempi di volo dalle principali capitali europee. Si viene inoltre invitati a partecipare a un concorso istantaneo che mette in palio un cesto enogastronomico oppure due notti per due persone in uno splendido B&B bergamasco. Basta iscriversi alla newsletter di VisitBergamo rilasciando la propria email per scoprire se si è tra i vincitori.

A tutti i visitatori viene consegnato un “kit del turista”, con materiale informativo sul territorio e 5 segnalibri, realizzati per l’occasione, che sul retro riportano altrettante ricette bergamasche.

Spazio Biblioteca e Spazio Percorsi

Stand bergamo EXPO 22-12-2Le librerie preallestite da Padiglione Italia che compongono lo Spazio Biblioteca si trasformano in una grande opera realizzata per l’occasione da Andrea Mastrovito, artista bergamasco di fama internazionale con studio a New York.

L’installazione di Mastrovito si compone come una vera e propria trilogia dell’immagine, dove il cuore centrale sono la città e il territorio di Bergamo, presentati attraverso un grande dipinto, tre video e una linea del tempo animata.

Andrea Mastrovito
Andrea Mastrovito

Sono opere interconnesse tra loro per creare un dizionario visivo di forte impatto poetico e cromatico.

Il dipinto, realizzato come un puzzle di oltre 300 pezzi che andranno a inserirsi nelle librerie, è uno scorcio magico sulla città con i suoi personaggi, monumenti, campi, cicli di produzione. Questa grande opera è realizzata su pannelli di colori diversi, creando una vera e propria onda cromatica, un arcobaleno che si propaga per tutto l’allestimento.

La cromia è il filo che lega l’opera alle tre grandi installazioni video, che hanno il compito di trasmettere attraverso un’animazione delicata i nuclei tematici che si snodano in tutto il percorso espositivo.

Per ultimo la linea del tempo, un’animazione realizzata da oltre 700 disegni, che traccia sulle pareti la storia della città, dalla sua fondazione ai giorni nostri. Un viaggio meraviglioso attraverso la porta del tempo nello spazio dedicato ai Percorsi.

In quest’area i “tesori” di Bergamo e del suo territorio vengono esplorati in modo individuale, con una tecnica “vintage” per una scoperta personale dei contenuti. Dal soffitto pendono una decina di Viewmaster,  visori che permettono la visualizzazione di fotografie in 3D. Ogni visore illustra un percorso tematico, reso riconoscibile dal codice cromatico e da un banner verticale. Gli argomenti trattati sono: storia, natura e paesaggio, arte, cultura, cibo, sport e religione.

Stand bergamo EXPO 22-12

Spazio tavoli

Alle pareti sette pannelli articolano il concetto di meraviglia applicandolo ai percorsi tematici presenti anche nei visori.

Sui tavoli vengono proiettati filmati che raccontano con immagini spettacolari la città e la provincia. La diversa conformazione del territorio, con le montagne, i laghi e le colline, ma anche gli spettacoli e i concerti del Teatro Donizetti, i capolavori dell’Accademia Carrara, le mostre d’arte contemporanea della Gamec, gli sport, il cibo e tutto quanto rende unica l’esperienza di visitare Bergamo.

Campioni di formaggi bergamaschi regalano al pubblico un primo assaggio dei sapori del territorio.

Lo spazio espositivo e il video si affiancano, lo si ricorda, all’ufficio di rappresentanza di Sistema Bergamo, che è attivo dal 18 maggio 2015 ed è un punto di riferimento per le imprese bergamasche all’interno del sito di Expo. Si tratta di un ufficio di 25 mq collocato sul Cardo ovest, allestito e presidiato da personale, utilizzabile come spazio privato per riunioni, incontri e appuntamenti al quale si aggiunge una sala conferenze con una trentina di posti. È un’occasione che viene offerta alle imprese bergamasche e alle loro organizzazioni per mantenere contatti d’affari e intessere nuove relazioni con l’opportunità di essere proprio al centro degli avvenimenti.

Cinquanta giornate sono state assegnate tramite un bando pubblico della Camera di Commercio ad altrettante imprese bergamasche, mentre le restanti giornate sono utilizzate per attività associative dalle organizzazioni imprenditoriali di Bergamo.




Promozione delle Orobie, Cai e Provincia si alleano

Cai OrobieLa Provincia e l’Unione bergamasca Sezioni e Sottosezioni del Cai di Bergamo hanno siglato un protocollo d’intesa per la tutela e valorizzazione del patrimonio sentieristico. Nel corso dell’incontro è stato inoltre presentato il progetto “Oltre le Orobie verso Expo 2015”, promosso dal Cai insieme alla Provincia. “Siamo a un passo importante di un percorso iniziato lo scorso novembre – ha spiegato il presidente della Provincia, Matteo Rossi -. Ci è sembrato naturale, per valorizzare e sostenere la montagna, rivolgerci a chi la montagna la vive tutti i giorni”. “Siamo molto felici di essere arrivati a queste sinergie che coinvolgono oltre alla Provincia diversi soggetti del territorio – ha detto il presidente dell’Unione bergamasca Cai, Paolo Valoti -. Siamo orgogliosi di mettere a disposizione le nostre forze per la salvaguardia e lo sviluppo della montagna”.

Il documento vuole sancire una collaborazione che metta in atto azioni e progetti con il fine di promuovere la rete escursionistica bergamasca (REB), valorizzando e sostenendo la montagna sia dal punto di vista della tutela ambientale che dello sviluppo  e del turismo consapevoli.

Gli strumenti per raggiungere questo obiettivo sono la definizione e manutenzione dei sentieri, la loro classificazione e la realizzazione della segnaletica orizzontale e verticale, attività per le quali la Provincia affida al CAI il ruolo di dare indirizzi tecnici e coordinare gli enti e le associazioni presenti sul territorio che promuovono l’escursionismo. Il geoportale del Cai viene riconosciuto come punto di riferimento per la catalogazione, il monitoraggio e l’aggiornamento della rete sentieristica bergamasca. Il protocollo impegna inoltre i firmatari a realizzare corsi di formazione rivolti a tutti i soggetti impegnati sulla rete dei sentieri, attività di comunicazione e divulgazione del REB e ricerca di finanziamenti.

Una prima e concreta iniziativa nella direzione indicata dal protocollo d’intesa è rappresentata dal progetto “Oltre le Orobie verso Expo 2015 – I sentieri e i rifugi porte aperte sulle belle Orobie”, che vede protagonisti, oltre alla Provincia e al Cai, altri soggetti tra cui Fondazione della comunità bergamasca, Consorzio del Bacino imbrifero montano, Parco delle Orobie bergamasche, le Comunità montane Valle Seriana e Valle Brembana, Banca Popolare di Bergamo, Sacbo.

Il progetto si articola su tre livelli: la riqualificazione e la manutenzione costante dei sentieri e dei rifugi, resa necessaria in particolare dalle eccezionali precipitazioni che hanno caratterizzato dapprima l’inverno 2013/2014 e in seguito l’estate del 2014, ad opera dei volontari del Cai; la realizzazione di un piano di comunicazione per divulgare e promuovere l’offerta escursionistica bergamasca, attraverso totem, bacheche e una mostra fotografica che sarà allestita all’aeroporto di Orio al Serio; l’attivazione, attraverso l’Azienda bergamasca Formazione della Provincia, di percorsi formativi mirati allo sviluppo e alla riqualificazione dell’agricoltura in montagna, al fine di aiutare le comunità locali a mantenere viva l’attività agricola e pastorale con metodi moderni e sostenibili per l’ambiente.

 




Lombardia in testa per la passione per le case viaggianti

Il comparto produttivo e turistico en plein air, come emerge dal rapporto 2014 Apc-Associazione Produttori Caravan e Camper, si conferma per il nostro Paese di assoluta rilevanza: oltre a una comunità di 800mila camperisti, infatti, si contano ogni anno oltre 3 milioni di italiani e 2,6 milioni di stranieri in viaggio nella Penisola, che hanno generato un indotto di 1,1 miliardi di euro per un totale di circa 23 milioni di notti.

Il rapporto si basa su rilevazioni del 2012 e traccia le principali tendenze. Le mete preferite dai turisti esteri en plein air si confermano il Veneto, seguito dalla Lombardia e dal Trentino Alto Adige. Come emerso dalla ricerca del CISET-Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, questi flussi corrispondono al 5% del movimento turistico domestico e al 6% del movimento estero in Italia e producono annualmente una spesa complessiva di 2,6 miliardi di euro.

Questi dati non solo confermano la crescente attrattività del turismo itinerante, ma lo rendono un possibile volano per l’economia delle numerose e variegate territorialità locali, sui cui i turisti in autocaravan, caravan e tenda riversano un indotto particolarmente rilevante.

Quanto alle immatricolazioni di autocaravan e caravan, la Lombardia detiene il primato assoluto nazionale, concentrando il 19,8% del mercato del nuovo e il 17,7% dell’usato.

La crisi non fa calare l’appeal per il turismo on the road: la crescita nazionale del 54% dell’usato nel segmento autocaravan dimostra come continui a crescere la passione per il turismo itinerante.

Quanto all’indotto, la spesa media degli stranieri, secondo l’Osservatorio della Banca d’Italia, è di 49 euro al giorno e 428 euro circa per l’intero soggiorno, che si attesta sui 9 giorni. Gli olandesi si distinguono per una spesa media per l’intero soggiorno in autocaravan, caravan o tenda superiore (circa 527 euro) a quella di francesi (418 euro), tedeschi (387 euro) e austriaci (392 euro) e per una durata media della vacanza maggiore: 11 notti contro le circa 9 notti dei francesi, le 8 notti dei tedeschi e le 7 notti degli austriaci. Tuttavia, i turisti provenienti dall’Olanda sostengono per la singola notte un importo di spesa inferiore agli altri turisti esteri en plein air in Italia (meno di 46 euro contro i 46 euro dei francesi, i 47 euro dei tedeschi e i 54 euro degli austriaci). Nel nostro Paese i turisti esteri in autocaravan spendono meno di quelli in caravan sia per l’intero soggiorno (rispettivamente 366 euro contro 455 euro), sia per l’importo medio per notte (rispettivamente 47 euro contro 49 euro).

Tra i camperisti stranieri, i francesi detengono il primato di spesa per quanto riguarda l’intero soggiorno (401 euro), mentre gli austriaci quello per la singola notte (61 euro). Tra gli amanti della caravan, i transalpini si confermano al primo posto per la maggiore spesa media giornaliera (58 euro), superati dagli olandesi per quella relativa all’intero soggiorno (573 euro).Tedeschi e olandesi investono soprattutto nell’alloggio, scegliendo campeggi o altre strutture a pagamento, con quote rispettivamente del 42% e del 38% sulla spesa totale. Nel caso del vitto, sono i transalpini a spendere la quota più consistente rispetto alla spesa totale: gli importi sostenuti per ristoranti, alimenti e bevande rappresentano il 40% del paniere totale, contro il 27% di quello degli austriaci, il 24% degli olandesi e il 20% dei tedeschi. I francesi sono coloro che spendono maggiormente anche per i parcheggi, il carburante e i trasporti locali (22% del budget contro il 19% di quello degli austriaci, il 15,5% dei tedeschi e il 14% degli olandesi), alla luce della loro predilezione per le vacanze itineranti. Gli austriaci preferiscono, infine, investire di più nello shopping (27% del budget contro il 19,5% di quello degli olandesi, il 19% dei tedeschi e il 16% dei francesi).