Progetti territoriali, al via i seminari per aspiranti e neo imprenditori

Proseguono le attività formative organizzate da Bergamo Sviluppo nell’ambito dei “Progetti territoriali”, iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo per favorire lo sviluppo del sistema produttivo ed economico in 5 territori provinciali (Pianura Bergamasca, Valle Seriana, Valle Brembana, Valle Imagna e Laghi Bergamaschi). In particolare per i territori della Valle Imagna e Seriana, accanto alle attività di formazione dedicate alle imprese, nel mese di Luglio sono in programma anche due seminari orientativi dedicati agli aspiranti e neo imprenditori, dal titolo “MIP: Mettersi in proprio: una sfida possibile”. I due incontri, che hanno l’obiettivo di fornire ai partecipanti i primi strumenti e le informazioni necessarie alla comprensione del percorso di progettazione dell’idea imprenditoriale, si svolgeranno in orario 9-13 e 14-18 secondo il seguente calendario:

sabato 4 luglio a Sant’Omobono Terme, c/o la sede dell’Azienda Speciale Consortile Valle Imagna, via Valer 2;

sabato 18 luglio a Leffe, c/o la sede del Comune, via Papa Giovanni XIII 8

Gli incontri, della durata di 8 ore, sono articolati in due parti. Nella prima parte viene presentata la sezione descrittiva del Business Plan; nella seconda parte vengono invece affrontati gli aspetti economico-finanziari partendo e vengono inoltre presentate le diverse forme giuridiche e gli adempimenti civilistici e fiscali necessari per l’avvio dell’attività desiderata. La partecipazione agli incontri è gratuita, previa registrazione on line al sito www.bergamosviluppo.it




Dogane, Scame Parre ottiene la certificazione AEO

Scame ParreLa Scame Parre ha ottenuto lo status di AEO/semplificazioni doganali e Sicurezza (AEOF) dall’Ufficio delle dogane di Bergamo, a seguito di un audit specifico svolto presso gli uffici centrali dell’azienda. La certificazione Authorized Economic Operator fa parte di un programma di accreditamento comunitario che si applica agli operatori economici ed ai loro partner commerciali che intervengono nella catena di approvvigionamento internazionale (fabbricanti, esportatori, spedizionieri, imprese di spedizione, depositari, agenti doganali, vettori ed importatori) le cui attività sono disciplinate dalla regolamentazione doganale e si qualificano positivamente rispetto agli altri operato. Il riconoscimento è risultato di un lavoro preparatorio durato diversi mesi e curato dal dipartimento Sicurezza, Qualità e Ambiente di SCAME e certifica che l’azienda è completamente conforme alle linee guida definite dall’Unione Europea in materia di affidabilità, solvibilità, conformità alle disposizioni di legge pertinenti e adempimento a specifici standard di sicurezza. Tra i vantaggi per le aziende che ottengono la certificazione AEO vi sono le semplificazioni doganali, la facilitazione sui controlli di sicurezza, la riduzione della quantità dei dati da fornire ai fini della sicurezza, i minori controlli fisici e documentali, la priorità di trattamento del carico in caso di selezione per il controllo e l’accesso a corsie preferenziali nell’espletamento delle attività amministrative doganali.




Imu e Tasi, quattro imprese su dieci preferiscono l’accorpamento

Nonostante alcuni indicatori segnalino un’inversione di tendenza (Pil in rialzo, diminuzione dei fallimenti e crescita degli occupati), la ripresa appare ancora fragile, tanto che famiglie e imprese non pare se ne siano accorte. È il dato generale che emerge dall’Osservatorio Confcommercio-Format sulle imprese del terziario. L’indagine, costruita sul format “Le tre domande”, a giugno ha riguardato l’ipotesi di introduzione della local tax, il bonus di 80 euro e la riduzione del cuneo fiscale.

Ecco cosa ne pensano gli intervistati

LOCAL TAX

Sull’ipotesi governativa di introduzione di un’unica imposta locale, la cosiddetta “local tax”, al posto di quelle attualmente esistenti:

  • il 40,8% delle imprese del terziario preferisce l’accorpamento di Imu e Tasi. In prevalenza sono imprese del commercio e dei servizi, di piccole dimensioni, del Centro e del Sud Italia;
  • il 33% indica l’accorpamento di Imu, Tasi, Tosap e l’imposta di pubblicità. Sono soprattutto imprese del turismo e dei servizi, di piccole dimensioni;
  • il 26,2% sceglie l’accorpamento di Imu, Tasi e Tari. Sono in prevalenza imprese del commercio e dei servizi, di medie e grandi dimensioni, del Nord Ovest.

IL BONUS DI 80 EURO

Quanto al bonus di 80 euro erogato ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 24.000 euro, la quasi totalità degli imprenditori del terziario, il 96,7%, non ritiene che sia una misura sufficiente per la riduzione della pressione fiscale.

LA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE

Il Governo ha ridotto il cuneo fiscale escludendo il costo del lavoro dei dipendenti a tempo indeterminato dall’Irap. Per l’86,9% degli imprenditori del terziario ciò è insufficiente per il calo delle tasse sulle imprese. In particolare: il 77,5% ritiene che questa misura non vada incontro alle esigenze delle piccole imprese senza dipendenti, mentre il 22,5% vorrebbe ulteriori interventi sull’Irap, escludendo anche il costo dei lavoratori a tempo determinato.




Ecco “Bergamo Tecnologica”, stampa 3D e open source a portata di pmi

Additive manufacturing, più semplicemente conosciuta come stampa 3D, e soluzioni open source, ossia basate su software libero da licenze, sono tra le novità che stanno destando più interesse in ambito industriale. Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di Commercio di Bergamo, ritiene che potrebbero impattare positivamente anche su imprese di piccole dimensioni, offrendo la possibilità di testare nuovi modelli di gestione delle attività produttive.

Per questo ha lanciato il progetto “Bergamo Tecnologica” che si propone di valutare l’introduzione di queste nuove tecnologie e dei modelli di business ad esse legati in un’ottica da un lato di integrazione con i sistemi esistenti, d’altro lato di sviluppo della competitività e innesco di nuove esigenze da parte del mercato.

L’iniziativa si rivolge alle piccole e medie imprese bergamasche (industriali, artigiane e commerciali) che abbiamo almeno una sede operativa in provincia di Bergamo. È finanziata dalla Camera di Commercio e realizzato in collaborazione con il sistema associativo locale e con il supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo e del Consorzio Intellimech.

Il progetto prevede in sintesi:

  • la somministrazione alle imprese locali di un questionario per verificare lo stato delle tecnologie additive nelle imprese di Bergamo e provincia
  • la raccolta delle domande di adesione al progetto
  • l’effettuazione di 30 check-up tecnologici gratuiti nelle imprese selezionate
  • l’erogazione di 1.200 ore di consulenza a 20 imprese
  • la realizzazione di un evento conclusivo per la presentazione dei risultati finali del progetto

Qui la scheda di adesione al progetto. Le domande saranno raccolte fino a venerdì 3 luglio 2015

Il nuovo progetto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa con i rappresentanti delle realtà coinvolte.

Bergamo tecnologica 2Ecco cosa ne pensano

GIANLUIGI VISCARDI – vice presidente di Bergamo Sviluppo e delegato all’innovazione e presidente del Cluster Fabbrica Intelligente per il biennio 2015-2017

«L’obiettivo del progetto è accompagnare e trasferire tecnologie alle imprese, anche a quelle più piccole; cercheremo di declinare sul territorio quanto si sta facendo a livello nazionale per diffondere le nuove tecnologie».

CRISTIANO ARRIGONI – direttore di Bergamo Sviluppo

«Puntiamo all’alfabetizzazione delle imprese su nuove tecnologie e per farlo abbiamo rafforzato la partnership con l’Università ed esteso la rete delle nostre collaborazioni al Consorzio Intellimech»

SERGIO CAVALIERI – professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione dell’Univeristà di Bergamo

«Il progetto è centrato sulle piccole e medie imprese perché hanno maggiori necessità di supporto e la sinergia di partecipazione all’iniziativa indica la capacità di mettere “a sistema” le competenze esistenti sul nostro territorio in questi ambiti»

CATERINA RIZZI – direttore e professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’informazione e della produzione

«Attraverso il questionario che stiamo predisponendo esploreremo le esigenze formative, gestionali e tecnologiche delle imprese locali per poter poi proporre un’attività di formazione di “valore”. In questo modo portiamo le nostre competenze nel mondo delle imprese»

STEFANO IERACE – responsabile operativo del Consorzio Intellimech

«Attraverso il progetto cercheremo di indagare i bisogni di innovazione anche delle piccole imprese che necessitano di conoscere le tecnologie per sapere se e come usarle per far crescere le proprie realtà»

THOMAS TOSCANO – direttore Cna Bergamo

«L’innovazione è importantissima anche per le micro e piccole imprese e lo è ancora di più in questo periodo. L’innovazione, in quanto asset fondamentale, deve entrare nel tessuto bergamasco e quindi benvenga un progetto come questo»




Esuberi alla Carisma, si tenta la mediazione al ministero

CarismaUn rumore di fischietti e raganelle, nel cortile del Gleno e durante l’ora del silenzio. È lo spettacolo offerto questo pomeriggio con il presidio che le lavoratrici della Fondazione hanno organizzato, per la seconda volta nel giro di due settimane, per protestare contro la decisione di Carisma di interrompere l’appalto con la cooperativa Monterosso e far perdere così il lavoro a 25 persone.

Nella piccola folla di manifestanti, anche pazienti e parenti, scesi volontariamente a testimoniare il legame consolidato tra le persone, cresciuto in anni di convivenza. “È inaccettabile che oggi si possa perdere il lavoro anche quando il lavoro non manca – dice Alberto Citerio, segretario generale di Fisascat Cisl, categoria che insieme a Fp Cgil organizza i lavoratori del Gleno e sostiene la protesta delle lavoratrici. L’atteggiamento della Fondazione Carisma è inaccettabile, ma le istituzioni dove sono? Alla nostra lettera aperta non hanno dato alcun seguito.

Adesso siamo alle ultime ore – il contratto scade il prossimo 30 giugno. Confidiamo che una soluzione si possa ancora trovare. La coop può fare la sua parte, ma soprattutto deve intervenire Carisma e rivedere le proprie scelte”. Il 6 e7 luglio prossimi, le lavoratrici e le Organizzazioni Sindacali siederanno al ministero del Lavoro, dove sono stati convocati per provare un tentativo di conciliazione. “Contiamo entro quella data di aver trovato una soluzione positiva”. Nel frattempo, qualche lavoratore in capo alla Monterosso è stato contattato individualmente e informalmente da Carisma, “poche unità, e in maniera alquanto scorretta, dal punto di vista del rispetto delle prerogative sindacali. Infine, abbiamo riscontrato che nei reparti è stato introdotto personale nuovo in affiancamento a quello della Coop. Denunciamo questo atto perché contrario alla legge: si tratta di interposizione di manodopera. Una pratica da interrompere immediatamente”.




UBI World, gli uffici di rappresentanza incontrano le imprese

Ubi worldOltre una quarantina di aziende hanno avuto modo di incontrare, al Polo Fieristico di via Lunga a Bergamo, i responsabili degli Uffici di rappresentanza di Ubi Banca presenti nel Mondo unitamente a professionisti in materia con cui da tempo Ubi Banca collabora.

L’evento, dal titolo “UBI World – Un mondo di opportunità per il tuo business”, ha consentito alle aziende presenti di approfondire e valutare opportunità per un maggiore sviluppo del proprio commercio internazionale. Presenti aziende rappresentative della capacità del nostro Paese, in particolare della Lombardia, di cavalcare la favorevole congiuntura dell’export. A loro disposizione i rappresentanti dei sette Uffici di rappresentanza di Ubi Banca presenti a Hong Kong, Shangai, Mumbai, Mosca, San Paolo, Dubai e New York.

“In Lombardia abbiamo la fortuna di ospitare una parte importante della quota più dinamica del tessuto produttivo nazionale – dichiara Osvaldo Ranica, direttore generale della Banca Popolare di Bergamo -, aziende che hanno assorbito l’impatto della crisi e che in questi anni stanno rispondendo strategicamente a un contesto economico radicalmente mutato. Internazionalizzazione rimane la parola d’ordine ed il nostro Istituto, attraverso il progetto UBI World, intende supportare con strumenti e servizi le realtà che intraprendono questa strada”. “Con l’intento di ottimizzare il tempo a disposizione dei nostri imprenditori, abbiamo pensato di coinvolgere i Responsabili di tutti i nostri Uffici di rappresentanza all’estero, unitamente a diversi consulenti -continua Emanuele Dellera, responsabile Estero Commerciale di Banca Popolare di Bergamo -. Ciò ha consentito di fissare numerosi incontri one-to-one, al fine di permettere alle aziende di approfondire le proprie singole esigenze su diversi mercati con un limitato impegno temporale. Esperienza certamente da ripetere”.




Chiesa passa al gruppo Cambielli Edilfriuli ed evita il fallimento

Chiesa_srlNei giorni scorsi è stato siglato, da Fisascat Cisl e Filcams Cgil, l’accordo con il gruppo Cambielli Edilfriuli per l’acquisizione dal 1° luglio delle attività della Chiesa srl in concordato preventivo. Oggi, il testo dell’intesa è stato presentato all’assemblea dei lavoratori. Il destino di Chiesa srl in concordato, senza questa acquisizione sarebbe segnato: è fallita anche la Fisar Holding controllante. Dal 1° luglio verranno assunti dalla “C.H.I.E.S.A. gruppo Cambielli” 27 lavoratori su circa 80 della Chiesa. L’attività continuerà nelle 4 filiali (Bergamo, Clusone, Romano e Cantù) in attesa della definitiva acquisizione che dovrebbe avvenire nella primavera del 2016. L’obiettivo – dicono i sindacati – è il rilancio della storica attività e marchio bergamaschi. Per i lavoratori esclusi rimane la cassa straordinaria fino a dicembre 2015 e si valuterà una proroga di 6 mesi, ma soprattutto l’accordo sancisce l’impegno della Cambielli Edilfriuli da adesso e per un anno dalla definitiva acquisizione (prevista per i primi mesi del 2016) alla ricollocazione in via prioritaria di questi lavoratori nelle filiali delle provincie di Bergamo e limitrofe.

“A fronte della gravissima situazione della Chiesa srl, prossima al fallimento ed alla cessazione delle attività – dice Alberto Citerio, della Fisascat -, aver raggiunto questo accordo consente la prosecuzione dell’attività anche se con un ridotto numero di dipendenti rispetto all’organico complessivo, ma comunque più che proporzionale a quello che è oggi il giro d’affari della storica azienda bergamasca. Importantissimo per noi aver tutelato i lavoratori esclusi con il diritto prioritario all’assunzione nel gruppo Cambielli per le provincie di Bergamo, Como, Lecco e Cremona: era necessario per non disperdere il patrimonio di professionalità raggiunto dai tanti lavoratori in anni di attività. Puntiamo al rilancio delle attività ed alla ricollocazione vera e concreta in una azienda solida e strutturata”.




Logistica, Comelit diventa oggetto di studio

La sede Comelit di Rovetta
La sede Comelit di Rovetta

Comelit Group continua la politica d’innovazione non solo attraverso i suoi prodotti, ma anche nella gestione dei processi aziendali. L’azienda con sede centrale a Rovetta, ha messo a punto un’interessante strategia di outsourcing a livello nazionale e internazionale, concentrando la sua attenzione, in particolare, su due aree del Global Supply Chain Management: l’apertura di un Global Distribution Center e la gestione dei fornitori a livello globale. Nel 2014 Comelit ha inaugurato il nuovo centro di distribuzione globale presso DHL a Liscate. L’esternalizzazione della gestione del magazzino presso una struttura specializzata nella logistica ha consentito una riduzione delle tempistiche di trasporto, grazie all’adozione dei modelli più efficienti. Il polo DHL Supply Chain gestisce 160mila ordini annuali, raccogliendo i prodotti finiti e i semilavorati dalla sede in alta Val Seriana, per poi distribuirli ai clienti e ai grossisti italiani ed esteri. I vantaggi sono stati immediati e sono individuabili nell’abbattimento delle tempistiche e dei costi di trasporto, a cui si aggiunge un effetto collaterale, non di secondaria importanza, come la riduzione dell’impatto ambientale.

Per raggiungere il successo nel Global Supply Chain Management, ha giocato un ruolo fondamentale anche la creazione di partnership consolidate nel tempo. Comelit ha valorizztoe la gestione del rapporto con le aziende fornitrici, siano esse di materie prime, di componenti chiave o dedicate allo stampaggio della struttura esterna e all’assemblaggio finale. Il rapporto, basato sulla fiducia e volto a ottenere un prodotto finale di assoluta qualità, è mantenuto sempre vivo attraverso meeting periodici, durante i quali vengono individuate possibili criticità e proposte le soluzioni più adatte. Sulla base di KPI (Key Performance Indicators) definiti con i fornitori e misurati mensilmente o settimanalmente vengono costantemente valutate le performance in termini di tempistica delle consegne, di qualità delle produzioni e lo sviluppo di nuovi processi. Grazie a questo approccio, Comelit può vantare rapporti di partnership ultradecennali con una lunga serie di fornitori. Il caso Comelit nel Global Supply Chain Management è stato oggetto di uno studio universitario, ripreso nel testo ‘Logistica e Supply Chain Management’ (ed. Pearson), come spiega l’autore Gianpaolo Baronchelli, professore di International Business presso l’Università di Bergamo. “La capacità di individuare le attività della catena del valore da esternalizzare e la selezione dei fornitori migliori con cui collaborare sono il vero vantaggio competitivo nel Global Supply Chain Management di Comelit Group SpA. L’azienda ha saputo riconoscere l’importanza di un approccio collaborativo con i fornitori, che inizia dalla loro selezione, prosegue con il trasferimento di informazioni chiare e si caratterizza sempre per il dialogo tra cliente e fornitore, con l’obiettivo del miglioramento della partnership sul lungo periodo”.

 




Enac, è Ryanair la prima compagnia aerea in Italia

ryanair bergamo alta orio al serioQualche sorpresa dai dati diffusi dall’Enac sul traffico aereo in Italia. E’ Ryanair la prima compagnia aerea – di base anche a Orio al Serio – che nel 2014, con i suoi 26,1 milioni di passeggeri, ha staccato il gruppo Alitalia che ha trasportato 23,3 milioni di passeggeri. Al terzo posto della classifica dei principali vettori operanti in Italia, c’è Easyjet con 13,3 milioni di passeggeri.

Se si considera il numero dei passeggeri trasportati per traffico nazionale, la graduatoria vede ancora il gruppo Alitalia al primo posto con 12,8 milioni di passeggeri, seguita da Ryanair con 8,9 milioni e da Easyjet con 2,9 milioni. Se, invece, si considera il numero dei passeggeri trasportati per traffico internazionale, il primato è detenuto da Ryanair con 17,1 milioni di passeggeri. Alitalia segue a distanza con 10,5 milioni e Easyjet con 10,4 milioni di passeggeri.

Le tratte nazionali con maggior numero passeggeri sono Catania – Roma Fiumicino (944.361 ), Roma Fiumicino – Catania (917.228), Palermo – Roma Fiumicino (740.857). Le rotte internazionali con i Paesi Ue più trafficate sono Roma Fiumicino – Parigi Ch. De Gaulle (1.134.521 passeggeri), Roma Fiumicino – Amsterdam Schiphol (1.026.909), Roma Fiumicino – Barcellona (988.508). I collegamenti extra Ue vedono al primo posto Roma Fiumicino – New York JFK (618.941 passeggeri), Roma Fiumicino – Tel Aviv (574.131), Roma Fiumicino – Dubai (561.170), Milano Malpensa – New York JFK (556.888).




Internazionalizzazione, diplomi per 21 imprese

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Alla consegna dei diplomi sono interventi  (insieme ad Angelo Carrara e Cristiano Arrigoni, rispettivamente presidente e direttore di Bergamo Sviluppo, al centro della foto),Andrea Bonalumi, dirigente di Promos (terzo da destra) e Alessia Cicuto, responsabile di Nibi (ultima a destra)

Anche per alcune imprese è squillata la campanella dell’ultimo giorno di scuola ed è arrivato il diploma. Questa mattina, al Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni della Camera di Commercio di Bergamo, sono stati consegnati gli attestati ai partecipanti allo Short Master in Internazionalizzazione di Impresa, percorso promosso dalla Camera di Commercio di Bergamo, realizzato con il supporto tecnico di Nibi – Nuovo Istituto di Business Internazionale di Promos e in collaborazione con le organizzazioni di categoria del territorio. Il progetto, curato da Bergamo Sviluppo, ha coinvolto 24 tra imprenditori e manager di 21 aziende, dal 9 aprile al 12 giugno per un totale di 56 ore, suddivise in incontri settimanali di otto ore.

L’obiettivo era dare alle pmi strumenti per cogliere le opportunità offerte dall’internazionalizzazione formando operatori in grado di approcciare con metodo i processi. Le lezioni hanno spaziato tra fondamenti concettuali e soluzioni concrete per elaborare una strategia di internazionalizzazione, mettere a fuoco gli aspetti chiave del processo e gestire le principali problematiche di natura strategica e operativa.

Queste le aziende partecipanti

  • Db Impianti di De Biasi Alessandro & c. Sas
  • Scame Parre Spa
  • Molinari Srl
  • Tibi Bio Snc di Tibaldi Dario e Nicola
  • Euromatic Srl
  • Green Star Srl
  • Kenkoo Snc di Gambarini F. & C.
  • Tedefil Srl
  • Ferretti International Srl
  • Studio Lodetti di Lodetti Tullio Blanchinett
  • I Falegnami Srl
  • Cna Servizi – Caf Imprese Srl
  • Soqquadro Srl
  • Telco Srl
  • Diapath
  • Marloc Srl
  • Rottigni Andrea
  • Erresei Srl
  • Atena Snc
  • Cerebrum Srl
  • Logics Srl

L’internazionalizzane è tra le tematiche principali dell’azione della Camera di Commercio, considerata un’opportunità di crescita in un contesto che impone di innovare continuamente le strategie. Attraverso l’azienda speciale Bergamo Sviluppo sono numerose le iniziative che mirano a stimolare e facilitare nelle imprese (soprattutto le pmi, che non dispongono di funzioni dedicate) lo sviluppo di una “cultura orientata all’internazionalizzazione”.

Sempre in collaborazione con Nibi, ad esempio, sono in programma tra giugno e dicembre undici incontri gratuiti (8 su argomenti mirati di business internazionale e 3 business focus su aree di potenziale interesse per le imprese) destinati agli operatori delle pmi.

È inoltre in svolgimento il corso base di Alta Formazione “Imprenditorialità e Innovazione per l’internazionalizzazione delle MPMI”, realizzato in partenariato con il sistema associativo territoriale e con il supporto dell’Università degli Studi di Bergamo, giunto alla quarta edizione.

Senza dimenticare il bando “Azioni di supporto dell’internazionalizzazione delle imprese”, che prevede la realizzazione di un programma di assistenza e consulenza a favore delle micro, piccole e medie imprese bergamasche per la revisione del proprio business e l’orientamento all’internazionalizzazione. Il bando si chiuderà all’esaurimento dei fondi o comunque entro il 31 dicembre 2015