Al bar “Il Cerchio nel Grano” i fondi del caffè diventano fertilizzante

il cerchio nel granoSONO SOSTENIBILE/ I PREMIATI

Soci in affari e compagni nella vita, nonché coetanei (classe 1976), Fabrizio Albergoni e la moglie Chiara Limonta hanno deciso di dare alla loro nuova iniziativa imprenditoriale una svolta nel segno della sostenibilità. Entrambi con esperienza in pubblici esercizi “convenzionali”, al bar caffetteria “Il Cerchio nel Grano”, aperto nel settembre 2013 a Ponte San Pietro (via Garibaldi, 62), hanno portato non solo attenzione al risparmio energetico, all’utilizzo di prodotti biodegradabili per le pulizie e alla raccolta differenziata, ma hanno puntato su prodotti del commercio equo e solidale. «Caffè, tè, cacao, cioccolato sono gli ingredienti principali del nostro lavoro – spiega Fabrizio Albergoni -, ma sono anche materie prime tra le più soggette a fenomeni come lo sfruttamento ambientale e dei lavoratori. Negli anni sono maturate in noi la consapevolezza e l’esigenza di tenere conto di questi aspetti».

La scelta per le forniture è andata cooperativa Amandla. «Qualche cliente vede sul bancone i prodotti Altromercato e riconosce l’attenzione al commercio equo – evidenzia -, ma per il resto non abbiamo voluto sottolineare in maniera particolare la nostra impostazione. Siamo sensibili a questo tema ma non vogliamo fare la predica a nessuno o imporci come una sorta di modello etico. Capita piuttosto il contrario, cioè che qualcuno, magari perché favorevolmente colpito dal gusto del caffè o del tè, ci chieda da dove provenga, facendo scattare l’occasione per raccontare le nostre scelte».

Un dialogo che ha portato anche a una singolare collaborazione. «Abbiamo cominciato con un amico che ha un orto e oggi sono tre le persone alle quali diamo i fondi del caffè da utilizzare come fertilizzante – dice -, una soluzione antispreco e naturale, perché da coltivazione biologica».

E non è che l’uso di materie prime fair trade certificate significhi prezzi più alti. «Siamo nella media – afferma Albergoni -. Il caffè da noi costa un euro, come la brioche, il cappuccino 1,40». La dimostrazione che anche un’abitudine quotidiana come l’espresso al bar può diventare più green. «Dal canto nostro non ci sentiamo mai arrivati – conclude -. È un percorso e ogni giorno vediamo cose nuove che possono completare la gamma e migliorare la sostenibilità».




Negozi sostenibili, a Bergamo 67 campioni

Riduzione del volume dei rifiuti, consegne a domicilio in bicicletta, fornitori green, mobili di seconda mano, recupero degli imballaggi, impiego di materie prime locali o biologiche o provenienti dall’orto di proprietà, soluzioni per il risparmio energetico. Sono tante le azioni messe in campo dalle 67 aziende che quest’anno hanno ottenuto il marchio “Sono Sostenibile”, consegnato lo scorso 21 maggio nel corso di un evento pubblico all’ex Borsa Merci di Bergamo. Il progetto, finanziato dalla Camera di commercio e realizzato da Bergamo Sviluppo in collaborazione con il sistema associativo e il Centro di Etica Ambientale, offre alle aziende partecipanti suggerimenti e indicazioni per migliorare la sostenibilità e dà visibilità a chi si distingue per l’adozione di pratiche e modelli virtuosi. Così facendo mira anche diffondere l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini che possono entrare in contatto con le tematiche della sostenibilità ambientale nel negozio o nel bar sotto casa.

L’iniziativa coinvolge, nello specifico, gli esercizi di vicinato, i pubblici esercizi e le attività artigianali del settore alimentare con vendita al pubblico, di Bergamo e provincia. Prevede un percorso formativo, una raccolta delle buone prassi e l’assegnazione del marchio di qualità per un anno. Nell’edizione 2014 sono state attivate consulenze in 59 imprese, per un totale di 587 ore, la maggior parte delle quali (32%) in tema di risparmio energetico e fonti rinnovabili, a seguire nella pianificazione degli acquisti e nella logistica a basso impatto ambientale, nel marketing e nel webmarketing.

L’evento ha aperto anche il bando per la raccolta delle adesioni alla terza edizione, che si chiuderà il 30 giugno. Anche per le aziende che hanno già partecipato è previsto un percorso per confermare il riconoscimento. Sono 12 le imprese che, dopo aver partecipato alla prima edizione, partita nel 2013, hanno fatto il bis nel 2014.

Al termine del percorso i partecipanti, che spesso lo intraprendono perché credono nella sostenibilità come scelta e stile di vita scoprono, che le scelte green possono diventare un’occasione anche per far crescere la propria attività.

Sono Sostenibile – tutte le attività che hanno ricevuto il marchio

Sono Sostenibile – il bando 2015

Sono Sostenibile – la domanda di partecipazione

 




Immobili, “i più tartassati sono gli imprenditori”

capannone industriale“Nel 2015 gli italiani pagheranno 29 miliardi in più di tasse rispetto alla media dei cittadini dell’eurozona, 476 euro in più pro capite”. L’allarme è di Confartigianato, lanciato nel corso dell’assemblea che quest’anno si é tenuta all’Expo. “Siamo al primo posto nell’Ue a 28 per crescita del peso delle tasse tra il 2005 e il 2015 (facendo segnare +4,2 punti del Pil) e al settimo per livello della pressione fiscale, 43,4% del Pil nel 2015”. Per agganciare la ripresa “gli artigiani, si aspettano che finalmente prendano forma e abbiano concretezza le riforme annunciate dal Governo”, avverte il presidente Giorgio Merletti. “In cantiere c’è molto”, riconosce al governo, ma non possiamo “accontentarci di qualche tweet pieno di entusiasmo”. Dal picco pre-crisi del 2008 “gli occupati sono diminuiti di un milione. Abbiamo perso 12mila posti di lavoro al mese”, sottolinea Merletti. “Quanto all’occupazione, tutti sappiamo che non si crea per decreto: se le imprese non hanno lavoro non possono neanche offrirlo”, avverte. “Apprezziamo “spirito e obiettivi del jobs act ma al di là delle tante previsioni circolate dobbiamo ancora capire quante assunzioni stabili contribuirà davvero a creare”.

Per Merletti «la crescita della pressione fiscale negli ultimi 10 anni è addebitale soprattutto alla escalation della tassazione immobiliare. Nel 2014 il prelievo di Imu e Tasi è arrivato a 24,9 miliardi, con un aumento di 15,1 miliardi, pari al 153,5% in più, rispetto ai 9,8 miliardi prelevati nel 2011 con l’Ici. Per ogni famiglia si tratta di un maggiore esborso di 616 euro l’anno». Ed anche su questo fronte, «i più tartassati sono gli imprenditori che per gli immobili produttivi (capannoni, laboratori, attrezzature) versano 7,2 miliardi di Imu sui quali vanno pagati altri 1,4 miliardi di imposte fra Ires, Irpef, addizionali ed Irap, con un incremento del 19,5% della tassazione sugli immobili strumentali delle imprese».




Il teatro va in azienda. A Treviolo spettacolo e testimonianze d’impresa

al lavoroUno spettacolo che parla di lavoro va in scena in un’azienda e dà il la a testimonianze d’impresa.

Succede con “Al Lavoro”, un segmento del progetto Coltivare Cultura promosso da tre realtà artistiche, Qui e Ora Residenza Teatrale, delle Ali e Zona K, rispettivamente sui territori della Bergamasca, del Vimercatese e il quartiere isola di Milano, realizzato con il sostegno della Fondazione Cariplo e il coinvolgimento di comuni e associazioni.

L’appuntamento è in programma a Treviolo venerdì 29 maggio alle 20.45 alla Caeb, azienda con 60 anni di esperienza, specializzata nello stampaggio di articoli tecnici di medie e grandi dimensioni (via del Commercio 16), e nello specifico vede la collaborazione nell’organizzazione del Comune di Treviolo e della biblioteca.

«La serata apre con uno spettacolo a tema già dal titolo: Arbeit (“lavoro”, in lingua tedesca ndr.), prodotto dal Teatro Bresci di Padova, giovane compagnia riconosciuta tra le più interessanti nel panorama della nuova scena teatrale, premiato con diversi riconoscimenti alla drammaturgia, firmata dal regista Giorgio Sangati, e alla interpretazione della protagonista, la bravissima Anna Tringali – spiega Francesca Albanese, co-direttore artistico di Qui e Ora -. Un monologo intenso ed incalzante sul coraggio di reagire alla privazione della felicità opponendo alla disillusione la forza del sogno».

Seguirà un momento di confronto dal titolo “Testimoni di impresa, le buone pratiche esistono”, volto a mettere in luce le realtà virtuose del territorio e a raccontare esempi di imprenditorialità coraggiosa. Con la partecipazione di Paolo Vezzoli, consulente e docente di salute e sicurezza sul lavoro e rappresentante del Coordinamento Territoriale Giovani Vallecamonica, e Giorgio Cattaneo, direttore di produzione di Valtellina spa.

Il percorso “Al Lavoro” vuole coniugare impegno civile e cultura, utilizzando quest’ultima come strumento per la costruzione di dialoghi virtuosi tra istituzioni, imprenditoria e cittadinanza.

L’ingresso è libero.

Info e prenotazioni

Biblioteca Comunale “Lanfranco da Albegno” di Treviolo (Bg): biblioteca@comune.treviolo.bg.it – tel. 035 693916




Le cartoline di Bergamo? Nascono alla cartoleria Cittadini, dal 1936

Maria Cittadini e Piermarco Breviario nella storica cartoleria fondata nel 1936
Maria Cittadini e Piermarco Breviario nella storica cartoleria fondata nel 1936

La Cartoleria Cittadini e Breviario è una presenza storica in via Pignolo, sin dal lontano 1936. Fu inaugurata dal nonno Antonio Cittadini e dalla nonna Elisabetta: qui sono nate alcune tra le prime cartoline di Bergamo, che il negozio stampa e fornisce ancora a tutta la città, in particolare alle tabaccherie di Città Alta. E qui sono stati acquistati tanti biglietti e lettere pronti a fare il giro del mondo e a raggiungere, durante la guerra, con mille difficoltà, tutti i fronti.

Ereditata in gestione da papà Pietro nel secondo dopoguerra, la cartoleria prosegue la gestione con Maria Cittadini e con il figlio Piermarco Breviario, attualmente alla guida del negozio. «Le nuove tecnologie hanno spazzato via la tradizione di biglietti di auguri scritti a mano e le stesse feste sono sempre meno sentite – spiega Maria Cittadini -. Non è facile stare sul mercato, ma fortunatamente contiamo sulla nostra clientela, ancora pronta ad attraversare la città per venire a servirsi da noi». «Negli anni il Borgo è cambiato enormemente: un tempo vissuto ed animato, oggi ha sempre meno famiglie residenti giovani e i bambini si contano sulle dita di una mano. Da quando non passa il bus ed è in vigore la ztl non ci sono grandi attrattive, anche se la gelateria e il negozio dei Lego portano un bel passaggio. Fortunatamente ha riaperto il Pam, sennò la via, un tempo completamente autosufficiente per la spesa di tutti i giorni, dalla macelleria al panificio al fruttivendolo, non avrebbe più potuto contare su una rivendita di generi alimentari».

Molto si potrebbe fare per rivitalizzare l’area, a partire dall’arredo urbano: «Basta qualche tavolino per attrarre visitatori ed invogliare la gente a fermarsi nel Borgo. Il bar con i tavolini affacciati sulla piazza sta portando la via ad essere più frequentata. Quanto all’arredo urbano, speriamo che l’amministrazione possa fare uno sforzo in più. Due panchine senza nemmeno un cestino non cambiano certo la piazza, che continua ad essere presa di mira per la sosta di auto. Da quando c’è la ztl è invasa dalle auto, in compenso per noi commercianti non c’è alcuna tolleranza sugli orari di consegna e scarico merce».




Fedeltà al lavoro, aperto il bando camerale

camera di commercio - targaLa Camera di Commercio di Bergamo ha indetto il 55° concorso per l’assegnazione dei riconoscimenti e premi a favore delle persone e delle imprese che si sono particolarmente distinte nel settore del lavoro e del progresso economico. Con questa iniziativa l’Ente camerale intende sottolineare il valore del lavoro, della professionalità, della fedeltà all’azienda. Le domande di partecipazione al concorso dovranno pervenire all’Ufficio Segreteria entro il 30 giugno 2015. La premiazione avrà luogo in Bergamo nel mese di dicembre 2015. Copia del bando di concorso e i modelli di domanda possono essere scaricati dal sito internet camerale all’indirizzo www.bg.camcom.gov.it/fedeltalavoro.




Bergamo, in 10 anni cresciute del 4% le imprese attive

In Lombardia, tra il 2005 e il 2015, il numero di imprese attive è cresciuto del 3,4%, secondo i dati del Servizio studi della Camera di commercio di Milano relativi al I° trimestre 2015 e 2005 e alle sedi di impresa attive.  Sono oltre 26mila in più le imprese in regione negli ultimi dieci anni, essendo passate da 784mila del 2005 a quasi 811mila del 2015. In particolare, le imprese milanesi sono cresciute da 277mila a circa 289mila (+4,4%). Voglia d’impresa anche a Monza e Brianza (+16% legato anche a cambiamenti territoriali), Bergamo (+4%), Brescia (+3,6%), Pavia (+2%), Lecco (+1,6%), Lodi (+0,9%), Varese (+0,8%) e Como (+0,7%) . Meno imprese a Sondrio (-9,5%), Mantova (-3,5%) e Cremona (-2,9%).

Servizi e commercio caratterizzano un’economia sempre più improntata al terziario. Di fatto, quasi i due terzi delle aziende lombarde sono impiegate in questi due settori, nello specifico il 40% delle imprese si dedica ai servizi (era il 34% nel 2005), e il 24% all’attività commerciale. Il numero delle imprese dei servizi cresce del 22% circa in Lombardia e del 16% a Milano. Nel settore dei servizi, più imprese anche a Monza (+48%), Pavia (quasi +30%), Brescia (28%) e Mantova (25%).




Imprese femminili, Bergamo sul fondo classifica

donnaimpresaA Bergamo l’impresa è meno rosa che nella media italiana. Nella classifica sul tasso di “femminilizzazione” delle imprese, ovvero la percentuale delle imprese guidate da donne sul totale, la nostra provincia si colloca nei bassifondi, in compagnia, per altro, delle cugine lombarde. A mostrarlo è l’Osservatorio per l’imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, sulla base dei dati del primo trimestre 2015.

Con 18.381 imprese femminili su uno stock di 95.531, pari al 19,24%, la Bergamasca è 93esima su 105 province, con un indice al di sotto della media nazionale (pari al 21,55%, ovvero 1.295.942 imprese su 6.013.167), ma superiore a quello lombardo (18,20%). A guidare la graduatoria sono Benevento, Avellino, con un 30% di imprese femminili, seguite da Chieti, Campobasso, Frosinone, Isernia. Le donne imprenditrici sono, in generale, più presenti nelle regioni del centro e del sud, prima che al nord, dove non solo il numero totale delle imprese è più alto, ma le dimensioni aziendali sono differenti.

Non a caso fanalino di coda è Milano, con  quasi 60mila imprese femminili su 362mila, ovvero un indice di femminilizzazione del 16,48%, e la classifica muta se si prendono in considerazione solo le aziende artigianali. In questo caso Bergamo guadagna 10 posizioni, piazzandosi 83esima, e Milano diventa 65esima.

A livello lombardo nella classifica generale è Sondrio la più rosa (40esimo posto con un tasso del 23,31%), seguono Pavia (71esima), Mantova (85), Cremona (88), Brescia (89), Bergamo (93), Lecco (98), Lodi (99), Como (100), Monza e Brianza (104) e, come detto, Milano (105).

L’analisi per settori a livello nazionale dice che è alla voce “altre attività di servizi per la persona” che le imprenditrici sono più presenti (58,63%), a seguire l’assistenza sociale non residenziale (56,88%), la confezione di articoli di abbigliamento (42,59%), i servizi di assistenza sociale residenziale (40,06%) e le agenzie di viaggio (37,42%).

Se poi si guarda all’apporto delle donne all’interno del mondo artigiano (nel quale le 214.815 imprese artigiane a guida femminile rappresentano quasi il 16% del totale imprese artigiane esistenti) si accentua l’apporto, in diversi casi davvero sostanziale, ad alcuni dei settori di punta del made in Italy.

Infatti, l’incidenza dell’imprenditoria artigiana femminile, oltre ad essere determinante nelle altre attività dei servizi alla persona (64,17%), nelle attività creative, artistiche e di intrattenimento (50,46%), nei servizi di informazione (45,97%), diventa addirittura maggioritaria nella confezione di articoli di abbigliamento (55,94%), e assume un notevole peso specifico nel tessile (dove la componente femminile incide sul totale degli artigiani per il 42,30%), con punte del 50% di imprenditrici impegnate nell’arte del finissaggio dei tessuti, del 47% nel confezionamento di articoli di biancheria per la casa, del 57% nella fabbricazione di altri materiali tessili (quali nastri e passamanerie) e del 42,3% nella realizzazione di tulle, pizzi e ricami. Importante, inoltre, l’apporto femminile all’artigianato legato alla fabbricazione di bigiotteria (52,89%), alle lavorazioni in ceramica e porcellana (42,41%) alla fabbricazione di articoli in pelle (31,09%) ed all’alimentare (25,32%).

Le imprese femminili in ogni provincia




ElettriCittà, il settore elettrico ha trovato la carica giusta

Più di 4.000 visitatori, 140 collaboratori che hanno partecipato alla fiera, 24 pullman per il trasporto dei visitatori, 4.500 gadget distribuiti e 114 stand allestiti in uno spazio totale di 11.000 mq. Sono i numeri della seconda edizione di ElettriCittà, fiera biennale dedicata al settore elettrico organizzata gli scorsi 8 e 9 maggio al polo espositivo di Bergamo da Elettroforniture Barcella, azienda bergamasca leader nel settore che scelto di creare un punto d’incontro per tutta la filiera.

Elettricittà 2015  2La kermesse ha coinvolto da un lato le primarie industrie produttrici dall’altro installatori, impiantisti, manutentori, responsabili di uffici tecnici e progettisti in un evento di richiamo non solo per l’area della bergamasca ma per tutta la Lombardia, per parte del Veneto e per l’Emilia, dove si trovano diverse filiali di Barcella Elettroforniture che conta complessivamente 23 unità locali.

Efficienza energetica, illuminazione, domotica, sicurezza, automazione e climatizzazione sono stati i principali temi, sviluppati anche grazie a incontri e convegni.

Elettricittà 2015«Un bilancio felice – commenta Guido Barcella, amministratore unico di Barcella Elettroforniture – per una fiera che ha volto lo sguardo a tutte le industrie produttrici di prim’ordine del comparto che hanno così avuto modo di condividere le soluzioni tecnologiche più avanzate nelle svariate aree di settore, a dimostrazione della vivacità e dell’eccellenza di intenti di un settore quanto mai in crescita. Collaborazione, sinergia e soprattutto volontà di emergere e di crescere le caratteristiche di una manifestazione che ha veramente acceso l’energia giusta e propositiva di uno dei settori trainanti dell’imprenditoria regionale e nazionale».




Teb, le guardie giurate salgono sul tram

teb5645.jpgCon una stringatissima nota, TEB ha comunicato che ha preso il via da oggi – in via sperimentale – il servizio di controllo affidato a guardie giurate a bordo dei tram della linea T1 Bergamo-Albino.

Il personale incaricato, appartenente alla società G.S.I. Security Group srl, sarà impegnato a garantire le necessarie condizioni di sicurezza a bordo e potrà anche procedere alla verifica dei titoli di viaggio.