Fogalco, confermato il Cda. «Ma c’è troppa incertezza sul ruolo dei Confidi»

imageL’ assemblea annuale della Fogalco, svoltasi oggi 4 maggio all’Hotel Settecento di Presezzo, ha portato alla nomina del consiglio di amministrazione che guiderà fino al 2017 la cooperativa di garanzia dell’Ascom. Il nuovo Cda vede la riconferma dei consiglieri uscenti: Giorgio Beltrami, Mauro Dolci, Riccardo Martinelli, Luciano Patelli, Roberto Capello, Giovanni Zambonelli, Paolo MalvestitiNel corso dell’ assemblea è stato approvato anche il bilancio relativo all’esercizio 2014 con la lettura da parte di Piergiorgio Butti come da statuto sociale, certificata anche dalla società di revisione Mazars.
Nella prossima riunione del Consiglio d’Amministrazione, in programma a metà maggio, verrà formalizzata l’elezione del presidente, ma la leadership di Martinelli, alla guida di Fogalco dal 2009, è ben salda. Nel corso dell’assemblea è stato tracciato un bilancio dell’anno appena chiuso: «Alle preoccupazioni per l’economia e per la domanda interna, si somma l’apprensione per le riforme del Governo – ha sottolineato il presidente -. Dal 2009 Fogalco ha esercitato un ruolo fondamentale come ammortizzatore del credito, ma ora non è chiaro se il Ministero dello Sviluppo Economico voglia procedere in linea diretta o valorizzare il  ruolo dei confidi. La riforma del titolo V del Testo Unico Bancario è da tempo in attesa promulgazione. E noi aspettiamo che qualcuno ci dica cosa fare. A livello istituzionale sembra prevalere la volontà politica di indirizzare l’utilizzo del Fondo centrale di Garanzia a favore del sistema bancario, con gravi effetti – negativi-  sui nostri confidi, specialmente in questo momento».
In una fase caratterizzata da scarse disponibilità di risorse pubbliche, il presidente Fogalco ha ricordato iniziative importanti di supporto: «Confiducia, Fei Federfidi, l’iniziativa Sblocca crediti e il fondo di Fin Lombarda per aiutare i confidi a sostenere il 50% della garanzia alle imprese (con  27 milioni di euro stanziati in Lombardia) hanno rappresentato iniziative fondamentali di sostegno. Il futuro della Cooperativa di Garanzia sarà quello di garantire una maggiore consulenza alle imprese e di battersi per la condivisione del merito creditizio con il sistema bancario, anche attraverso incontri ed un’opera di sensibilizzazione, unitamente al rafforzamento della presenza sul territorio presso le delegazioni Ascom».
Luigi Trigona, direttore dell’Ascom, ha sottolineato l’importanza nel prestare assistenza alle imprese: «Il sistema economico bergamasco, nonostante la solidità complessiva, ha più di un’ammaccatura. Insolvenze e sofferenze sono all’ordine del giorno. È fondamentale monitorare le imprese per evitare situazioni difficili. Dobbiamo guardare con ottimismo al futuro in un anno in cui, come la confederazione nazionale, tagliamo il traguardo dei 70 anni; da ben 37 anche Fogalco aderisce al sistema. Nonostante il commercio abbia perso diversi pezzi, dobbiamo fare tesoro dell’esperienza e della buona amministrazione che ci consente di essere ancora vitali. La sfida che abbiamo davanti è quella di creare nuovi strumenti di assistenza alle aziende. Il supporto tecnico alle pmi è fondamentale e per aiutarle a stare sul mercato, credito e marketing restano leve fondamentali». 
Ernesto Ghidinelli, responsabile dell’area Credito di Confcommercio ha illustrato i nuovi scenari: «Gli interrogativi che le realtà dei Confidi hanno davanti sono significativi e di grande portata. È una fase incerta: la Bce ha messo in campo iniziative di immissione di denaro agli  istituti bancari per calmierarne il costo, con tassi particolarmente bassi, a beneficio del tessuto produttivo. Il Fondo di Garanzia nasce per agevolare imprese e favorirne l’accesso al credito. Con l’introduzione della ponderazione zero si dà accesso al credito ma allo stesso tempo l’agevolazione alle imprese passa in secondo piano rispetto ai vantaggi del risparmio capitale, fatto messo all’attenzione dalla Federazione al Ministero dello Sviluppo Economico. In questo momento c’è una vera e propria distorsione di uno strumento di incentivi alle imprese. C’e bisogno di riequilibrare la situazione perchè quello che era nato come strumento a supporto dei confidi  sta diventando in competizione con la garanzia consortile. Per una microimpresa è fondamentale valorizzare i dati qualitativi, purtroppo incompatibili con i parametri  e il rating, che invece possono essere valorizzati dai Confidi».
Quanto alla questione normativa che si trascina dal 2010 per la riforma del sistema bancario, diversi sono gli aspetti in sospeso: «Nel quadro di riforma è prevista la costituzione di un organismo per favorire la razionalizzazione del settore, che però stenta ad arrivare. Contestualmente è partito il disegno di legge delega che ha avviato l’iter parlamentare – ha continuato Ghidinelli -. È fondamentale porre ordine nella riforma e capire chiaramente qual è il futuro del sistema dei Confidi. Le imprese hanno bisogno di essere supportate nei confronti delle banche, attraverso una consulenza su misura e l’ assunzione e condivisione del rischio con l’ impresa che solo i Confidi possono garantire».



Fioristi, Bergamo vince il titolo italiano

Emiliano Amadei vincitore Coppa Italia FederfioriLa Coppa Italia  Federfiori arriva a Bergamo dalla Toscana, dopo la competizione nazionale, svoltasi nel fine settimana a Firenze nell’ambito di Flora Firenze al Parco delle Cascine, che ha visto  gareggiare i migliori 15  fioristi italiani.

Emiliano Amadei della Fioreria Amadei di Azzano San Paolo, fondata da papà Romeo nel 1958, si è aggiudicato il prestigioso titolo dopo una due giorni di sfide a colpi di fiori e creatività. «È stato come vincere al 90esimo minuto ed è una soddisfazione ancora maggiore dato l’elevato livello dei concorrenti e  la competitività della gara. Fondamentale è stato l’aiuto del mio collega Emanuele Ponti della Fioreria Ponti di Grassobbio, che mi ha affiancato in ogni allestimento», spiega il neo-campione italiano, consigliere del Gruppo Fioristi e del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Ascom.

A sbalordire i giudici il tema vintage con una composizione ad arco alta due metri dai colori accesi, con tanto di bottiglie di Coca Cola, bottoni grandi, cascate di vegetazione tra richiami all’arancio del mitico Maggiolone e al vecchio televisore Mivar. Il tema dell’eco-sostenibilità non ha avuto rivali: le bottiglie di spumante tagliate a fuoco e legate tra loro per diventare originali fioriere di orchidee hanno conquistato la giuria. Anche la composizione del tavolo si è aggiudicata il podio: la fontana ha interpretato al meglio l’atmosfera della corte dei Medici, con fiori delicati come peonie, rose, tulipani, ranuncoli, tralci di passiflora e gloriosa. Sono piaciuti anche il bouquet da sposa e Amadei ha mostrato di cavarsela al meglio anche arrangiando e valorizzando i fiori messi a disposizione dalla commissione per cimentarsi nel tema a sorpresa. Il punteggio complessivo, con un vantaggio di una ventina di punti, ha decretato la vittoria del floral designer bergamasco. Il secondo gradino del podio è sempre lombardo, con Federico Vessilli di Milano; il bronzo se l’è  aggiudicato Federico Savoia (Veneto).

Il concorso

La Coppa Italia Federfiori è nata a Sanremo nel 1980 ed è diventata il principale concorso su scala nazionale di arte floreale. Ad essa partecipano i migliori fioristi italiani, selezionati da impegnative e minuziose prove di qualificazione. Ma non è solo una gara tra professionisti di alto livello: è uno spettacolo di colori, stili e linee, dove la naturale bellezza del mondo vegetale si fonde mirabilmente con le forme create ad arte. Spettacolo che tutti possono apprezzare: sia i fioristi per interesse professionale, sia il grande pubblico per il fascino e lo stupore naturalmente suscitato dalle creazioni floreali.

 




Sacbo, via libera al bilancio e al dividendo da 4,3 milioni

orio (2)L’assemblea degli azionisti di Sacbo, riunita in seconda convocazione nella sede degli uffici direzionali a Grassobbio, alla presenza di tutti i soci, ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2014, varato dal Cda il 23 marzo scorso.

L’attività svolta da Sacbo ha generato ricavi per 101,252 milioni, in riduzione di 5,040 milioni rispetto all’esercizio precedente (-4,7 %) chiuso con ricavi per 106,292 milioni. I ricavi derivanti dalla gestione tipicamente aeronautica sono risultati pari a 72,158 milioni (in calo di 3,787 milioni rispetto al 2013), mentre quelli relativi alle attività commerciali non aviation sono stati pari a 24,235 milioni (dato in riduzione di 0,6 milioni rispetto al 2013). La voce relativa ai ricavi diversi è passata da 5,463 del 2013 ai 4,859 milioni del bilancio 2014.

Il margine operativo lordo è risultato pari a 17,643 contro i 28,740 milioni del 2013, ed è corrispondente al 17,4 % del totale dei ricavi. Ammortamenti e accantonamenti passano da 8,846 (pari al 8,3%) a 9,827 milioni (9,7%). Il saldo delle componenti straordinarie e finanziarie è passato da 1,548 a 0,119 milioni.

Il risultato operativo è pari a 7,817 milioni, corrispondente al 7,7 % dei ricavi, rispetto a 19,894 dell’esercizio precedente.

Il risultato ante imposte è di 7,936 milioni contro i 21,443 del 2013.

Al netto delle imposte di competenza per 2,612 milioni, nel 2014 Sacbo ha conseguito un utile di esercizio di 5,323 milioni (in riduzione rispetto ai 14,647 milioni dell’esercizio precedente), che l’assemblea degli azionisti, accogliendo la proposta del Consiglio di Amministrazione, ha deciso di destinare nella misura di 4,394 milioni (pari all’82,5 % dell’utile, equivalente a 1,24 euro per azione) a titolo di dividendo e il restante (0,928 milioni) a riserva straordinaria.




Agenti di commercio, ecco le tendenze nelle offerte di lavoro

Crescono leggermente le offerte di lavoro per gli agenti di commercio e le candidature ma le variazioni più interessanti sono quelle che riguardano i singoli settori merceologici. Lo evidenzia l’Indice Agent321 Job, strumento statistico che si occupa di monitorare esclusivamente il mondo del lavoro degli agenti di commercio (o essi venditori, rappresentanti, agenti Enasarco, area manager, direttori commerciali…) promosso da Agent321, l’organizzazione internazionale che mette in contatto le aziende con gli agenti di commercio di qualsiasi Paese

Nel confronto trimestrale  si passa da un totale di 27.487 annunci pubblicati tra gennaio e marzo 2014 a 28.660 annunci pubblicati nello stesso periodo del 2015 (incremento del 4,27%) e da un totale di 228.601 candidature tra gennaio e marzo 2014 a 230.042 candidature nello stesso periodo dell’anno successivo (incremento dello 0,63%).

I settori merceologici per cui nel primo trimestre 2014 le aziende hanno pubblicato il maggior numero di offerte di lavoro sono stati: servizi (4.794), industria (3.138) e alimentare (3.022), ma nel primo trimestre 2015 la situazione è cambiata, con il settore estetico che ha preso il posto al terzo posto in classifica di quello alimentare (che ha subito un importante calo nel numero di richieste – 28,79%).

Al contrario, il settore abbigliamento ha fatto segnare una vera e propria impennata nel numero di offerte di lavoro: da 286 a 681, con un incremento del 138%, tanto da non rientrare più tra i tre settori meno richiesti. A destare attenzione anche il settore medico, con un incremento delle richieste che si aggira intorno al 40% (da 1.635 a 2.282). Di pari passo con l’aumento delle offerte di lavoro per il settore medico anche l’andamento delle candidature: 3.694 in più solo nei primi tre mesi del 2015 (pari a un incremento del 20,37%).

Allo stesso modo le candidature del settore abbigliamento seguono la tendenza in crescita delle offerte di lavoro, passando dalle 2.493 risposte del primo trimestre 2014 alle 4.878 del primo trimestre 2015 (il 96% in più).

Contrastante invece il settore estetico: se il numero delle offerte di lavoro infatti scende del 7%, passando da 2.401 annunci del primo trimestre 2014 a 2.233 dello stesso periodo del 2015, il numero delle candidature aumenta del 5,7% passando 16.396 richieste a 20.780.

I dati del rapporto del primo trimestre 2015 saranno oggetto del Convegno sull’andamento del lavoro nel mondo degli agenti di commercio che si terrà al Forum Agenti Verona 2015 (Fiera di Verona, 5-6 giugno 2015).

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tabella offerte di lavoro agenti di commercio




Brebemi, “Saranno ancora Stato e Regione a pagare?”

Brebemi - Copia“Il Ceo di Intesa San Paolo – scrive in una nota Legambiente – ha dichiarato alla recente assemblea degli azionisti che “Brebemi e le partecipazioni autostradali verranno dismesse entro il 2017”. Si tratta di una decisione già nell’aria ma non per questo meno sorprendente: se la ”Banca Paese” sente il bisogno di comunicare ora una decisione che si svilupperà da qui a due anni è perché non vuole correre rischi di nuove perdite. Non sarà facile vendere azioni di società autostradali in dubbio (Tem) in rosso (Brebemi) o addirittura quasi al fallimento (Pedemontana). È evidente che la notizia è un’altra batosta sulle tre concessionarie, perché se la prima banca italiana e da sempre la banca lombarda per definizione ed ambizione abbandona le tre più grandi iniziative infrastrutturali lombarde in una fase così critica della loro vita. Resta ora da capire chi subentrerà visto che ai i costruttori, resta poco da costruire o da aggiudicare, i fondi, non investono se non hanno certezza di guadagno e sarà difficile per le altre banche se fugge Intesa. Saranno di nuovo lo Stato e la Regione a metter mano al portafoglio, dopo averlo già fatto a caro prezzo nei mesi scorsi con 360 milioni”, conclude Legambiente.




Residenze per anziani, la francese Domitys sbarca a Bergamo

Le Residenze con Servizi per Anziani frutto della partnership Immobiliare Percassi - Domitys (Aegide)Immobiliare Percassi e Domitys (Aegide), supportati da Nexity per il montaggio dell’operazione, hanno sottoscritto un accordo di partnership per lo sviluppo di un innovativo progetto, le “Residenze con Servizi per Anziani”, dedicato alla terza età, che sarà realizzato per la prima volta in Italia, a Bergamo, per rispondere ad una nuova esigenza abitativa – radicalmente diversa da quella delle case di riposo o delle RSA – derivante dai cambiamenti sociali e già emersa da tempo oltralpe. L’operazione prevede lo sviluppo e la successiva messa a reddito dell’intero immobile da parte di “Broseta Due”, società partecipata da Immobiliare Percassi e proprietaria delle aree, mediante la concessione in locazione del complesso per una durata di 18 anni a Domitys, che, a sua volta, gestirà le residenze locando le singole unità immobiliari ai clienti senior ed offrendo loro pacchetti di servizi complementari.

Un nuovo concetto di locazione per anziani autosufficienti studiato e inaugurato in Europa dal gruppo Domitys-Aegide di cui Nexity – società quotata leader del comparto dello sviluppo residenziale in Francia con il 12% del mercato delle nuove costruzioni – detiene una partecipazione rilevante. Questo modello – il cui target di mercato è quello della terza età attiva e in salute oramai affermatasi come destinatario di offerte dedicate – coniuga l’autonomia garantita da una locazione residenziale con la comodità fornita da una gamma di servizi opzionali quali benessere, attività di socializzazione, piscina, palestra, ristorante e bar. Un modello, questo, che, grazie ai due operatori transalpini del real-estate, solo in Francia e in Belgio ha generato negli ultimi anni oltre una cinquantina di nuove strutture simili a quella che sorgerà a Bergamo, quarta città della Lombardia. Il progetto prevede la costruzione nell’area ex Cesalpinia – già oggetto della prima fase di un importante progetto di riqualificazione urbana denominato “Quartoverde”, con abitazioni e giardini, in prossimità di servizi e negozi a due passi dal centro della città – di due edifici per una superficie complessiva di circa 6.000 metri quadrati con la creazione di oltre 120 appartamenti di dimensioni contenute concessi in affitto, collegati al piano terra da una piastra di circa 1.000 metri quadrati che ospiterà le attività dedicate ai servizi per i clienti. Con il varo della partnership può avere inizio l’iter per le autorizzazioni comunali necessarie, con l’obiettivo di iniziare i lavori di costruzione nei primi mesi del 2016 e di rendere la residenza operativa a partire dalla primavera 2018.

“Siamo soddisfatti dell’accordo concluso e crediamo che attraverso la collaborazione con partners di standing internazionale come Domitys (Aegide) e Nexity la città di Bergamo potrà beneficiare di una struttura innovativa, la prima in Italia, acquisendo visibilità nel panorama europeo e proponendosi come modello di riferimento nel panorama nazionale” dichiara Francesco Percassi, presidente e amministratore Delegato di Immobiliare Percassi.




Auchan, 29 esuberi a Bergamo. Il 9 maggio sciopero

Auchan Via CarducciUn altro fulmine a ciel sereno colpisce il mondo del commercio di Bergamo. Oggi Auchan ha dichiarato l’apertura della procedura di mobilità per 1.426 dipendenti, lamentando uno stato di crisi continuo da qualche stagione. Per Bergamo gli esuberi sono 29, tutti concentrati nel supermercato di via Carducci, che attualmente ne occupa circa 220. “Siamo sorpresi da questa ennesima iniziativa dell’azienda – dice Alberto Citerio, segretario generale FISASCAT CISL di Bergamo -. Non abbiamo mai nascosto che i problemi all’interno del gruppo siano evidenti, ma a Bergamo c’erano spazi considerevoli per una trattativa, negata da mesi, e condizioni certe per un accordo, che inspiegabilmente l’azienda non ha mai veramente ricercato”.

La vertenza Auchan si è ufficialmente aperta a fine marzo, quando l’azienda, con una decisione unilaterale, ha disdetto l’accordo integrativo per tutti i lavoratori, che si sono visti applicare tagli ai salari, alla copertura della malattia e degli infortuni sul lavoro, con un costo medio per ogni lavoratore fino a 300 euro al mese. Nella provincia di Bergamo, Auchan gestisce 3 ipermercati, uno nel capoluogo e altri a Curno e Antegnate, per un totale di oltre 500 dipendenti. “Dopo la disdetta del contratto, dunque, adesso giungono questi esuberi senza ragion d’essere per Bergamo – continua Citerio -. L’azienda prosegue con questo atteggiamento lesivo della dignità dei lavoratori. Vengono per questo confermate le assemblee già in programma per il prossimo 4 maggio e lo sciopero generale di tutti i supermercati italiani, che il 9 maggio manifesteranno per l’intera giornata”. “Il sindacato – conclude Citerio -è disponibile ad affrontare con senso di responsabilità i problemi dell’impresa, ma ciò deve però avvenire nel rispetto degli interessi e dei diritti dei lavoratori, non scaricando unicamente su di essi il peso di una ristrutturazione selvaggia”.




Verso un fisco più semplice e meno vessatorio

di Vincenzo De Luca*

Il Governo ha ascoltato ed ha compreso le buone ragioni delle imprese. Nello schema di decreto sull’introduzione della fatturazione elettronica tra soggetti privati e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate – approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 aprile, in attuazione della Legge Delega di Riforma fiscale – sono state accolte, infatti, tutte le proposte portate da Confcommercio sul tavolo delle Istituzioni competenti. Fin dal primo incontro abbiamo sostenuto con determinazione che, affinché il Fisco assuma quel ruolo di soggetto “amico” che aiuta le imprese e semplifica loro gli adempimenti, il processo di “Fisco telematico” dovesse essere introdotto nel nostro Paese su base opzionale e non obbligatoria, lasciando, quindi, agli imprenditori la libera scelta di aderire o meno all’innovazione.

L’adozione della fattura elettronica “B2B” e dello scontrino telematico, inoltre, doveva essere incentivante per le imprese, riducendo loro sia i costi diretti, in termini operativi, sia i costi indiretti, in termini di adempimenti amministrativi e contabili. “Last but not least”, la maggiore trasparenza delle imprese che avessero deciso di adottare la fatturazione elettronica e trasmettere telematicamente i corrispettivi doveva portare alla riduzione dei termini di accertamento ed all’abbandono, graduale, dei controlli dell’Agenzia delle Entrate presso le imprese, riducendo, in pratica, l’invasività del Fisco e non ostacolando l’attività economica.

Ebbene, tutto ciò è stato recepito nel decreto del Governo a dimostrazione che il dialogo aperto ed il confronto continuo tra Imprese ed Istituzioni pagano e vanno a vantaggio degli interessi generali del Paese. Fatta questa breve premessa, ed entrando nel merito del provvedimento, a decorrere dal 1° gennaio 2017, per le imprese sarà possibile optare per la fatturazione elettronica tra soggetti privati e la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, beneficiando della eliminazione o della riduzione di una serie di adempimenti ed obblighi. In sintesi, con riferimento alla fatturazione elettronica, viene previsto che l’Agenzia delle Entrate metta gratuitamente a disposizione dei contribuenti un servizio di “generazione” e “trasmissione” delle fatture elettroniche, nonché del “sistema di interscambio” attraverso il quale i contribuenti potranno trasmettere e ricevere le fatture attive e passive. Per i soggetti che sceglieranno di avvalersi della fatturazione elettronica verranno meno una serie di adempimenti amministrativi quali, ad esempio, lo “spesometro”, la comunicazione delle operazioni con i Paesi “black lists”, gli elenchi Intrastat servizi.

Beneficeranno, inoltre, di rimborsi Iva più veloci che dovranno essere effettuati entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione. Analogamente, i commercianti al minuto potranno optare per la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. In tal caso – oltre ad essere eliminati i medesimi adempimenti previsti per i soggetti che adottano la fattura elettronica – verranno meno gli obblighi di emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale e di registrazione dei corrispettivi. Per alcune tipologie di imprese di minori dimensioni, infine, la scelta di inviare le fatture elettroniche emesse e ricevute, ovvero, di trasmettere telematicamente i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, consentirà di usufruire di un programma di assistenza ed ottenere ulteriori benefici quali, ad esempio, l’esonero dall’obbligo di registrazione delle fatture emesse e ricevute e dell’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione Iva per il rimborso dei crediti.

Con l’approvazione di questo provvedimento è stato fatto un primo passo verso un Fisco premiale, più semplice e meno vessatorio. Continui, ora, il Governo su questa strada, emanando, in tempi rapidi, tutti gli altri decreti che danno attuazione ai principi della Legge Delega di Riforma fiscale e che stanno a cuore alle imprese.

*responsabile fiscale “Confcommercio-Imprese per l’Italia”



Nasce la “Water alliance” Uniacque della partita

uniacque.jpgCon un brindisi simbolico a base di acqua di rete, al termine di un convegno sulle prospettive del servizio idrico, è stato avviato nei giorni scorsi il percorso che entro fine anno porterà alla nascita della prima joint venture contrattuale tra aziende idriche in house della Lombardia. “Water Alliance – Acqua di Lombardia” è il progetto voluto da Gruppo CAP, BrianzAcque, la bergamasca Uniacque, Padania Acque, Lario Reti Holding, Sal e Pavia Acque. Sette realtà in house che insieme garantiscono un servizio di qualità a oltre 5 milioni di abitanti (più della metà dei cittadini lombardi) che hanno deciso di fare squadra per coniugare il radicamento sul territorio e le migliori pratiche nella gestione pubblica dell’acqua. Il progetto ha il patrocinio di Expo 2015, Anci Lombardia e Confservizi Lombardia.

“Questa iniziativa, di cui siamo felici di fare da capofila – spiega Alessandro Russo, presidente di Gruppo Cap & ndash; è una novità assoluta nel panorama della nostra regione e una grande sfida. Il nostro scopo è costruire un sistema di rete, una vera Water Alliance, che ha i numeri per proporsi sullo scenario nazionale come il più grande soggetto pubblico aggregato del servizio idrico. Le aziende pubbliche lombarde sono qui per dire che hanno le competenze, le risorse e la forza per rispondere alle nuove esigenze di investimenti in infrastrutture e servizi. Si tratta di un progetto ambizioso e aperto a chi in questi mesi volesse farne parte”. “Crediamo fortemente nel progetto Water Alliance – ha aggiunto l’ad di BrianzAcque, Enrico Boerci – perché rappresenta un’imperdibile opportunità di mettere a fattor comune le eccellenze di gestione delle aziende pubbliche dell’idrico della Lombardia”.

“Servono investimenti importanti per risolvere una volta per tutte le criticità di questo settore strategico, ma c’è bisogno anche di ingenti spese di manutenzione per garantire un servizio che arriva nelle case di tutti. Occorre, appunto, fare sistema e l’in-house è una valida risposta –  sottolinea Paolo Franco, presidente di Uniacque -. La rete delle società idriche in house lombarde rappresenta un valore aggiunto ed una grande opportunità per il territorio e per la Regione: un soggetto attivo e strategico da un punto di vista politico, istituzionale ed economico” conclude Paolo Franco.

Come aggregato, nel settore idrico le sette aziende sono seconde in Italia solo all’Acea. Insieme servono poco meno di 900 Comuni, dove erogano ogni anno oltre 500 milioni di metri cubi d’acqua, con 24.727 km di rete di acquedotto e 2.733 pozzi. I depuratori sono 508, ai quali confluiscono quasi 20mila km di rete fognaria. I ricavi complessivi superano i 630 milioni. Nei prossimi cinque anni, le sette aziende investiranno 800 milioni di euro: uno sforzo impressionante che si concentra in gran parte nell’impegno per mettere a norma depuratori e fognature, e risolvere così il grave deficit infrastrutturale che vede ancora l’Italia sotto procedura di infrazione comunitaria.

 

 




Ubi, entro l’anno la trasformazione in Spa. E c’è chi propone il modello Unipol

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Ubi Banca spinge sull’acceleratore per il passaggio da Popolare a Spa. «Possiamo dire che, salvo imprevisti, entro l’anno terremo l’assemblea per la trasformazione» ha affermato il presidente del Consiglio di Sorveglianza, Andrea Moltrasio, nel corso dell’assemblea dei soci riuniti alla Fiera di Bergamo, aggiungendo che non cambierà invece la governance duale.

L’assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2014 e la distribuzione del dividendo unitario di 0,08 euro ad azione per un totale complessivo di circa 72 milioni. Il dividendo sarà messo in pagamento con data di stacco, record date e data di pagamento rispettivamente il 18, 19 e 20 maggio prossimi. L’assemblea ha nominato il collegio dei probiviri per il triennio 2015-2017 confermando i candidati proposti dal Consiglio di Sorveglianza. Si tratta del presidente Giampiero Donati, di due probiviri effettivi Rodolfo Luzzana e Giuseppe Onofri e di due probiviri supplenti Attilio Rota e Pierluigi Tirale. Sotto la presidenza del numero uno del CdS, Andrea Moltrasio, l’assemblea ha approvato anche la copertura della perdita d’esercizio, dovuta alla contabilizzazione di impairment su avviamenti e attività immateriali, mediante imputazione della stessa alla Riserva sovrapprezzo azioni.

Nel corso del dibattito, è arrivata una proposta da parte di Doriano Bendotti, socio della banca e componente del Consiglio della Camera di Commercio di Bergamo. Bendotti – nell’auspicare che si continui “a difendere il modello di Banca Cooperativa Popolare affinché non si disperda l’anima che ha generato la nostra esperienza” – ha invitato il presidente del CdS, unitamente al Consiglio di Gestione, “a valutare ogni possibilità che metta al centro del sistema banca il socio, piccolo o grande che sia, ma con pari dignità a prescindere dalle sue derivazioni storiche”. Quindi ha lanciato la “proposta di valutare un modello organizzativo che preveda uno scorporo dall’attuale società holding Ubi Banca delle attività bancarie e di tutte le partecipazioni bancarie in una nuova società che avrà la forma giuridica della Società per Azioni, come vuole la riforma”.

“In questo modo – ha aggiunto Bendotti – tutte le azioni della nuova Spa sarebbero detenute dall’attuale società quotata che svolgerà funzioni di holding pura e che rimarrà cooperativa. Una quota significativa della nuova Spa potrà essere offerta sul mercato, realizzando così le finalità e i propositi previsti dalla recente normativa. Inoltre in questa nuova società potranno essere realizzate le eventuali operazioni di ristrutturazione o di aggregazione, volte a portare efficienza nel gruppo nonché a migliorare la redditività e ottenere così una maggiore remunerazione al capitale investito dei soci. Questo schema – ha concluso Bendotti – non è frutto di un sogno, ma si ispira ad un modello che esiste già nel nostro sistema: Unipol Gruppo Finanziario Spa, che ha rilevanti investimenti in attività bancaria e assicurativa, è controllato da società cooperative, che detengono partecipazioni di assoluto rilievo nella capogruppo”. Il dibattito è aperto.