“Gestire un’impresa oggi”, sei imprenditori a confronto

Borsa merciMercoledì 20 luglio, dalle 15, nelle sale del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni in via Petrarca 10 a Bergamo, si terrà la tavola rotonda “Gestire un’impresa oggi: capacità personali, organizzative e modelli di ispirazione e di riferimento”. Nel corso dell’incontro, tre imprenditori e tre imprenditrici, condividendo le proprie esperienze e percorsi professionali, cercheranno di definire se il proprio stile imprenditoriale/gestionale sia frutto non solo di doti personali o acquisite, ma anche di esempi provenienti da persone o modelli con cui sono entrati in contatto nel corso della propria formazione o esperienza lavorativa. Dopo l’apertura lavori, affidata alla Presidente del Comitato camerale Ida Rocca, interverranno alla tavola rotonda moderata dalla giornalista Simona Befani: Adriano Galizzi dell’omonima azienda agricola, Ines Fumagalli del Cestino saporito, Pietro Trapletti di Balsamo srl, Federica Cavalli di Come un fior di loto, Davide Aresi della Aresi Mario mobili in stile e Silvia Podetti della Podetti Luigi e C. srl. L’iniziativa, organizzata da Bergamo Sviluppo su proposta del Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile della Camera di commercio di Bergamo, è realizzata in collaborazione con il sistema associativo provinciale.L’incontro, in particolare destinato ad aspiranti e neo imprenditori, è aperto a tutti gli interessati. La partecipazione è gratuita.




Cresce l’export bergamasco, da alimentari e bevande i flussi maggiori

export_copia.jpgIl valore delle esportazioni di Bergamo, nel primo trimestre 2016, ammonta a 3.496 milioni (+2% rispetto al corrispondente periodo del 2015, +3% verso l’Unione Europea e + 0,3% verso paesi non appartenenti alla Ue), quello delle importazioni a 2.131 milioni (+4,9%, +7,9% da Ue e -1,8% da extra Ue). E’ quanto emerge dai dati elaborati  dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Bergamo. L’aumento dell’export è più marcato rispetto a quello della Lombardia (+0,1%) mentre a livello nazionale si registra una flessione (-0,4%). Le importazioni risultano in calo (-2-2%) sia in Lombardia che in Italia. Il saldo complessivo della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.365 milioni, superiore al saldo del primo trimestre del 2015 (1.394). Tra i settori più rilevanti per dimensioni assolute dei flussi, le esportazioni crescono per alimentari e bevande (+18,8%), macchinari (+7,9%), mezzi di trasporto (+6,6%), prodotti tessili e di abbigliamento (+5,5%) e apparecchi elettrici (+3,3%), mentre diminuiscono per metalli e prodotti in metallo (-10,4%) e prodotti chimici (- 2,7%). L’export complessivo di Bergamo è in aumento verso l’Eurozona (+2,9%), i paesi europei non appartenenti all’Unione Europea (+3,7%), il Medio Oriente (+5,4%), l’Asia centrale (+28,5%) e l’Oceania e altri territori.

Calano invece le esportazioni destinate all’Africa settentrionale (-2,7%) e agli altri paesi africani (-2,7%), al Nord America (-7,3%) e all’America centro-meridionale (-7,6%). Pressoché invariato (- 0,1%) l’export verso i paesi dell’Asia orientale. La Germania resta il principale mercato di sbocco con esportazioni in crescita del 2,4%, seguita per valori assoluti dalla Francia (in calo del -2%), dagli USA (-6,2%), dal Regno Unito (-4,3%) e dalla Spagna (+8,8%). I contributi più rilevanti alla variazione complessiva dell’export arrivano dalla vendita di macchinari nell’Eurozona, di alimentari e bevande nel Nord America, di mezzi di trasporto e di macchinari verso Paesi non Euro dell’Unione Europea. I contributi più negativi riguardano le vendite di metalli e prodotti in metallo in Nord America e di prodotti chimici nell’Eurozona.




Confindustria Bergamo premia le eccellenze al lavoro

Si terrà all’Auditorium Caravaggio della Fiera di Bergamo (via Lunga), il prossimo 24 giugno, alle 14,30, l’assemblea generale di Confindustria Bergamo riservata agli associati, che sarà aperta dalla relazione del presidente Ercole Galizzi. Come ormai nella tradizione, al termine degli adempimenti istituzionali all’ordine del giorno, verranno premiate le aziende associate da oltre 50 anni che, quest’anno, sono: Ceta, Gildemeister Italiana, Oscartielle e Viganò Pavitex. Alle 18, completati i lavori della parte riservata agli associati, la riunione verrà aperta al pubblico per la cerimonia di premiazione delle  “Eccellenze al lavoro”, giunta quest’anno alla decima edizione ed entrata a pieno titolo nella migliore consuetudine dell’associazione con l’obiettivo di valorizzare i profili d’eccellenza per professionalità e dedizione al lavoro dei collaboratori delle aziende associate. Quest’anno saliranno sul palco 64 dipendenti di altrettante aziende associate che si sono particolarmente distinti per talento, operosità e capacità di innovare e trasmettere le competenze nell’ambito lavorativo. La consegna dei riconoscimenti personalizzati, di un cristallo, simbolo del valore e della tenacia, e di una pergamena ricordo avverrà per mano del presidente e dei vicepresidenti di Confindustria Bergamo.




TIME, l’Esperia Industrial Museum apre le porte al territorio

L’apertura delle sue porte al Territorio, è in programma per oggi. A nemmeno quattro giorni dall’inaugurazione, infatti, il Museo TIME (acronimo di Tessile, Informatica, Meccanica ed Elettrotecnica, i quattro principali Corsi attivati ndr) ospiterà nella sua sala meeting (250 posti a sedere) il convegno di un’associazione di periti. Ma sarà in autunno (tra la metà di settembre e quella di ottobre) che l’Esperia Industrial Museum (sinonimo di TIME) comincerà a cimentarsi nel ruolo (anche) di nuova location per eventi. “Ospiteremo il Pmi Day, successivamente una mostra-convegno centrata sul rapporto Donne, Storia e Lavoro ed, infine, uno stand di BergamoScienza” esordisce soddisfatto il preside, Imerio Chiappa. Negli attuali 650 mq, completamenti recuperati e ristrutturati del primo Museo scolastico della provincia, c’è anche un’area espositiva in cui è stata collocata una ventina di ‘pezzi’ tra quelli che hanno fatto la storia dell’industria bergamasca. Una parete di “prisme” separa la zona da altri 200 mq. dove ci si augura di poter presto attrezzare un Laboratorio territoriale per l’occupabilità. “Attendiamo di conoscere l’esito del bando, cui abbiamo partecipato insieme all’Isis Natta e al Kilometro Rosso” precisa il preside. E a luglio il verdetto dovrebbe essere reso noto.

Un traguardo, quello del passaggio da 650 a 850 mq, atteso sia per dare corpo alla dichiarata ‘polivalenza’ di TIME sia per dimostrare ai sostenitori dell’iniziativa (da Alberto Bombassei a Domenico Bosatelli, da Roberto Sestini a Gianpiero Cacciavillani, da Battista Azzola a Mario Guizzetti, da Confindustria Bergamo ad Ubi Banca, dal Comitato pro Istituti Paleocapa e Natta ai Maestri del lavoro fino al Museo del Tessile di Leffe) che le donazioni (in danaro, in macchinari storici o più recenti, in progetti e in materiali piuttosto che in ore di lavoro gratuito) stimate dal presidente dell’Associazione ex allievi dell’Esperia, Alessandro Gigli, in circa 200mila euro complessivi, sono state un buon investimento per un’ottima causa: garantire all’Esperia di continuare ad essere fucina di uomini e donne che faranno le prossime rivoluzioni industriali.

(servizio fotografico di Domenico Gaeni)

 




La Laborsil di Bergamo passa alla bresciana Comet

Comet CoccaglioComet, azienda leader nel settore delle mescole di gomma – che lo scorso anno s’è trasferita da Adrara San Martino a Coccaglio (Bs) – ha acquisito, lo scorso 31 maggio, la Laborsil di Bergamo. Quest’ultima, fondata nel 2006, produce mescole siliconiche e fluorosiliconiche con 12 dipendenti e un fatturato di 5,8 milioni di euro. Non è stato reso noto il valore dell’operazione. Comet, nata nel 1980 e controllata da BHF Srl, l’holding di proprietà della famiglia Bernini, ha chiuso lo scorso anno in crescita con un fatturato di 43 milioni di euro, con una produzione annua di circa 20 mila tonnellate di mescole in gomma. 86 i dipendenti.

L’acquisizione rappresenta un ulteriore tassello nel processo di sviluppo dell’azienda bresciana e conferma il suo radicamento sull’asse strategico Bergamo – Brescia. Gli ex soci operativi di Laborsil, Aristide Plebani e Tiziano Tresoldi, resteranno in azienda garantendo continuità e il trasferimento di competenze necessario. «L’importanza di questa acquisizione – sono le parole dell’amministratore delegato di Comet, Matteo Bernini che gestisce l’azienda insieme alla sorella Simona e al padre Lorenzo – consente a Laborsil di proseguire nel percorso di crescita che ha intrapreso, potendo investire maggiormente nella ricerca e nello sviluppo, come sulla crescita commerciale e tecnica, potenziando la propria presenza all’estero. E’ un tassello importante per la strategia di crescita di Comet perché consente alla nostra azienda di completare l’offerta dei prodotti verso i propri clienti disponendo da oggi anche delle mescole siliconiche».




Itis Paleocapa / Sabato l’inaugurazione di “TIME”, il primo Museo scolastico della Bergamasca

Da sinistra: Alessandro Gigli, presidente dell'Associazione ex Allievi dell'Esperia, e Imerio Chiappa, dirigente scolastico dell'ITIS Paleocapa
Da sinistra: Alessandro Gigli, presidente dell’Associazione ex Allievi dell’Esperia, e Imerio Chiappa, dirigente scolastico dell’ITIS Paleocapa

L’Itis Pietro Paleocapa, la scuola che ha formato la maggior parte degli Imprenditori e dei dirigenti industriali della Bergamasca, si proietta nel futuro ricordando il proprio passato. Sabato 11 giugno, in un’ala completamente rinnovata dello storico Istituto di via Mauro Gavazzeni, sarà inaugurato “TIME – Esperia Industrial Museum”, il primo Museo scolastico della provincia di Bergamo.  Acronimo di Tessile, Informatica, Meccanica, Elettrotecnica ed Elettronica, i principali indirizzi formativi dell’Itis Paleocapa, “TIME” punta a diventare un modello per l’ammodernamento della didattica. “Quello che inaugureremo fra quattro giorni – ha esordito il Dirigente scolastico dell’Itis, Imerio Chiappa, durante la presentazione dell’evento – sarà un Museo diffuso, polivalente e dinamico. Un luogo che, oltre a valorizzare il patrimonio industriale del Territorio, sarà costantemente proteso al futuro. Sabato realizzeremo un sogno che renderà l’Esperia più moderna e più vicina agli studenti e alle imprese”. “In una parte dei 650 metri quadrati attualmente occupati da “TIME” – ha proseguito Chiappa – sono già state alloggiate oltre venti macchine che hanno fatto la storia dell’industria bergamasca. In un’altra zona, attigua alla prima, saranno ospitati conferenze, incontri a tema e riunioni per 250 persone. In una terza area, pari ad ulteriori 200 metri quadrati ancora in fase di allestimento, gli studenti troveranno le condizioni ideali per progettare e sperimentare i macchinari del futuro partendo da ciò che è stato”.

L’area museale accoglie  macchinari, strumenti e vari oggetti da lavoro provenienti dai settori di lavorazione più disparati: da pezzi di fine Ottocento a robot e sistemi produttivi automatizzati fino a sonde e veicoli per le esplorazioni spaziali. <Buona parte dello spazio espositivo – ha aggiunto il Dirigente scolastico – è riservato al settore meccanico, storico punto di forza dell’Istituto. Ma anche i settori elettronico, elettrotecnico informatico e  tessile (sistema moda) sono decisamente ben rappresentati”. Sulle principali tappe che hanno portato alla nascita di TIME-Esperia Industrial Museum si è invece soffermato Alessandro Gigli, presidente dell’Associazione ex Allievi dell’Esperia. “L’idea di realizzare un Museo della tecnica e dell’industria bergamasca – ha esordito – risale ai primi anni Novanta e l’artefice fu l’allora Preside, il prof. Michele Nicastri. Ma solo un paio d’anni fa, quell’idea prese finalmente corpo e forma. Il neo insediato Dirigente – ha ricordato Gigli – mi parlò, in termini entusiastici, di un’esperienza appena fatta in Svezia dove, al tradizionale metodo frontale ‘cattedra-banchi’ ne era stato affiancato uno con ‘isole aperte’ in grandi spazi. E la vasta area degli shed, circa 5000 metri quadrati, fece immediatamente sognare la possibilità di poter riprodurre una situazione simile”.

Insieme, Chiappa e Gigli iniziarono a sensibilizzare alcuni fra i più importanti imprenditori bergamaschi sull’opportunità di dotare il ‘Paleocapa’ di un proprio Museo. Un luogo che, oltre a conservare macchine e documenti riguardanti alcune delle tappe più significative compiute dall’industria nella provincia, potesse ospitare al suo interno anche spazi dedicati alla didattica e all’orientamento. Già il primo contatto con Domenico Bosatelli fu di buon auspicio. “In quell’occasione il presidente di Gewiss Spa ci suggerì di realizzare nel nascituro Museo una ‘bottega’, uno spazio, cioè, in cui gli studenti potessero apprendere i segreti dei macchinari e dei mestieri, lavorandoci sopra> hanno ricordato Imerio Chiappa e Alessandro Gigli. A quell’incontro ne seguirono altri, i più importanti dei quali con Roberto Sestini e, solo un anno fa, con Alberto Bombassei. “Il primo, nella duplice veste di Presidente del Comitato pro ITIS Paleocapa e Natta – espressione di Camera di Commercio di Bergamo, Confindustria Bergamo e Ubi banca – oltre che di Presidente di SIAD, approvò l’idea alla cui realizzazione ha partecipato attivamente, con idee e risorse”  ha ricordato Chiappa. “Il presidente di Brembo Spa – ha aggiunto il presidente Gigli – offrì all’Associazione di cui fa parte, in quanto ex allievo dell’Esperia, un’importantissima erogazione liberale, cui ne seguì un’altra  accompagnata dalla donazione di alcune macchine da esporre nel nascituro Museo”.

“Da quel momento, il progetto ha catalizzato attorno a sé un crescente numero di simpatizzanti e di sostenitori: sia nella comunità degli ex allievi dell’Esperia, molti dei quali hanno lavorato gratuitamente a specifiche fasi, sia fra realtà ed imprese esterne, che hanno offerto aiuti, contributi e sostegni manifatturieri oltre che economici per il restauro, il ripristino e la rimessa in funzione di macchinari e macchine; sia tra il personale docente e non docente del Paleocapa, che ha operato su più fronti per arrivare all’inaugurazione del Museo, sia tra gli studenti dell’Esperia cui va attribuito il merito della scelta del nome e della realizzazione del logo” hanno sottolineato dirigente scolastico e presidente degli ex allievi.

E sabato 11 giugno, alla presenza, tra i numerosi invitati, del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, verrà inaugurato “TIME – Esperia Industrial Museum”, il primo Museo scolastico della provincia di Bergamo. Alla cerimonia farà seguito una tavola rotonda sul tema ‘Il Museo interattivo dell’Esperia, esempio di didattica laboratoriale’, cui parteciperanno, fra gli altri, Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e l’on. Pia Locatelli. Sarà poi la volta della lectio magistralis di Remo Morzenti Pellegrini, Rettore dell’Università di Bergamo, che tratterà di “Evoluzione e dinamica industriale della Bergamasca: il ruolo dell’Esperia”. La mattinata si concluderà con la premiazione dei tre studenti finalisti del concorso indetto per la creazione del logo per il Museo “TIME”,  e con la consegna di tre targhe a rappresentanti del Personale della Scuola e degli Studenti che hanno così intensamente lavorato per arrivare a questo ambizioso traguardo.

 




Morto Bottacini, fondatore della Pneumax. Dei bergamaschi apprezzava la gran voglia di lavorare

Roberto Bottacini
Roberto Bottacini

A causa di un malore improvviso, che lo ha colto in azienda, è morto stamane, all’età di 78 anni, Roberto Bottacini, cavaliere, fondatore della Pneumax di Lurano. Il decesso, intorno alle 8, in via Cascina Barbellina, dove ha sede l’azienda che proprio quest’anno ha toccato i quarant’anni di vita. Per il 18 giugno, tra l’altro, erano state programmate le celebrazioni per l’anniversario di fondazione dell’azienda. La Pneumax è una società specializzata nella produzione di componenti per l’automazione pneumatica. E’ una realtà in forte sviluppo sia in casa – dove ha in programma la costruzione di un nuovo capannone da 11mila metri quadri e l’ammodernamento del parco macchinari – sia Oltreoceano, dove sta per aprire due filiali negli Usa.

 

Ripubblichiamo l’intervista che Roberto Bottacini aveva rilasciato, nel 2012, alla nostra collaboratrice, Donatella Tiraboschi

 

“Il guaio è che le banche hanno cambiato mestiere”

 

Parla l’industriale Roberto Bottacini, amministratore unico della Pneumax.

“Gli istituti di credito si sono dedicati alla finanza speculativa, hanno perso

milioni e oggi non s’ arrischiano a prestare 200mila euro a un’azienda”

 

di Donatella Tiraboschi

 

Roberto Bottacini, lei è un felice caso di imprenditoria orobica d’adozione…

“Sono approdato da Brugherio dove avevo impiantato una piccola officina a Lurano nel lontano 1969 e non mi sono più mosso da qui”.

Una piccola officina nata per caso in un garage?

“Una volta si poteva cominciare anche da lì. Era tutto più semplice, adesso l’Asl imporrebbe la chiusura immediata. Erano tempi diversi, il lavoro non mancava e le banche ti davano le 20mila lire per comprare il trapano per lavorare”.

Adesso il trapano, non solo non lo danno, ma lo tolgono…

“Da una parte hanno una ragione ma anche tre torti. Le banche hanno cambiato mestiere, si sono dedicate alla finanza speculativa, utilizzando i soldi dei risparmiatori. Hanno perso milioni di euro e avendo rischiato troppo, non si arrischiano a prestare 200mila euro ad un’azienda che ne ha bisogno”.

E’ diventato bergamasco a tutti gli effetti…

“Avevo già frequentato le scuole dell’obbligo a Ponte San Pietro e, dunque, bergamasco già sentivo di esserlo un po’ Ho imparato il dialetto. Riesco a parlarlo perfino meglio di chi è nato qui”.

Che cosa apprezza degli orobici?

“La grande voglia di lavorare, che non è però mai fine a se stessa, coincide con la voglia di realizzare qualcosa e di realizzarsi intimamente attraverso il lavoro. E’ una forma di gratificazione anche personale”.

Come pensa che la giudichino suoi operai?

“Magro e veloce”.

Cosa significa, per un capitano d’industria “velocità”?

“Quello che stabilisce anche la legge fisica: la capacità di realizzare più cose nella stessa unità di tempo. Ammesso di non commettere errori gravi. Velocità è anche intuizione”.

La sua migliore intuizione?

“Non saprei. Viviamo costantemente pressati dai tempi che vanno veloci e quindi dalle intuizioni che il mercato ci impone. Magari su dieci, nove non sono buone, ma ne resta una produttiva”.

Come si riesce a rimanere a galla in un settore come quello metalmeccanico?

“Fortunatamente il nostro comparto non è legato a situazioni contingenti, non segue la moda e può contare su una rete capillare all’estero”.

Lei lavora molto con i tedeschi…

“Si, è un ottimo mercato e lavorano con grande logica, apprezzando qualità ed economicità”.

Che cosa invidia dell’imprenditoria straniera?

“Invidia è un concetto che non conosco. Apprezzo le cose fatte bene, in Italia come nel mondo, mentre quello che non capisco sono gli enormi indebitamenti, milioni di euro. La nostra prima preoccupazione è quella di tenere i bilanci in ordine”.

Come ci si riesce, dati i tempi?

“Investendo molto, in innovazione e in ricerca. In azienda ho diversi tecnici che se ne occupano a tempo pieno e il loro costo non incide in modo sostanziale sul bilancio economico. Sono una risorsa importante, se si vuole crescere”.

Come si motiva il personale?

“Dandogli quella responsabilità che si traduce poi nell’esemplificazione del loro impegno e del loro ingegno”.

Che giudizio dà di Monti?

“Ha fatto molto per rimettere soldi in cassa, ma non ha attuato iniziative concrete per lo sviluppo a favore delle aziende, ed è stato un grande errore”.

La politica?

“Negli ultimi 25 anni sono state sulla scena persone che non solo non hanno inciso ma che non hanno neppure avuto il sentore di che cosa significhi fare politica. La loro vita comincia e finisce in tivù. Gente come De Gasperi, ha saputo dare qualcosa alla nazione. I politici di adesso sanno solo chiedere. Quando leggo i giornali, oltrepasso le prime quattro pagine: leggerle equivale ad arrabbiarsi e basta.”.

Confindustria?

“Non si rende conto della realtà che è fatta dalle nostre aziende. Non esistono solo l’Ilva e la Fiat. Esistono migliaia di piccole aziende che occupano l’80 per cento della manodopera. Sono operai che paghiamo e che non lasciamo a casa in cassa integrazione. Cassa che  sarà sì anche un ammortizzatore sociale ma che non mette quasi nulla in tasca all’operaio”.

Cucinelli ha diviso 6 milioni di utili tra i suoi operai…

“Potendolo lo faremmo anche noi. Negli anni in cui avevamo surplus di bilancio, abbiamo dato un aumento di stipendio del 10, 15 per cento che forse vale di più dei sei mila euro che gli operai di Cucinelli si porteranno a casa”.

Un segnale forte?

“In Italia ci sono molti imprenditori che fanno gesti di questo tipo non con lo spirito del padrone magnanimo, ma sottintendendo un semplice messaggio: se va bene l’azienda vai bene anche tu. Anche la mia azienda dà il premio di risultato, pure se il risultato non arriva per fattori contingenti indipendenti dal loro impegno”.

Un esempio che molti suoi colleghi industriali non hanno seguito…

“Se manca la motivazione alla proprietà è impossibile motivare i dipendenti. Hanno pensato a tutto fuorché a quello che più conta”.

La sua agenda giornaliera cosa prevede?

“Nove ore lavorative di media, che cominciano con un giro in azienda per programmare il lavoro e valutare collettivamente le varie problematiche”.

Le sue figlie lavorano in azienda: è quello che immaginava per loro?

“Fondamentalmente sì”

Che futuro hanno i nostri giovani?

“Nessuno penserà per loro, dovranno pensarci da soli. Non dovranno farsi illusioni. Dovranno puntare ad una buona preparazione per riuscire a cavarsela”.

Più in generale che futuro ci aspetta?

“Nell’immediato non facile, a medio termine discreto, a lungo starà a noi”.

Che valore ha l’amicizia nella sua vita?

“Un valore affettuoso, ogni anno mi ritrovo con i compagni di classe del diploma conseguito nel ‘60”.

Guardandosi dietro, rimpiange qualcosa?

“Dei tempi passati si ricordano solo le cose belle”.

Rifarebbe tutto quello che ha fatto?

“Forse rischierei qualcosa in più”.

Se fosse il sindaco di Lurano?

“L’attuale primo cittadino fa benissimo il suo mestiere. Si impegna molto per risolvere i problemi che si presentano, c’è una grande attenzione al “sociale”.

Cosa si aspetta dal 2013?

“Sarà un anno faticoso, i grandi numeri non cambieranno”.

Se non avesse fatto l’industriale?
“Avrei fatto l’agricoltore, perché dà gli stessi risultati. C’è immediatezza dei risultati”.

 

 




Responsabilità sociale, 850mila euro a disposizione delle pmi

Per  favorire la diffusione della responsabilità sociale nelle micro, piccole e medie imprese lombarde, Regione e Unioncamere Lombardia hanno predisposto un Bando che stanzia 850mila euro per incentivare progetti a valenza sociale, ambientale e/o culturale che prevedano il coinvolgimento dell’impresa a favore della comunità locale sulle tematiche di “sviluppo locale sostenibile”, “green economy” e “innovazione sociale”.
Il bando andrà a finanziare, tramite contributi a fondo perduto nella misura massima del 50% (valore minimo di contributo pari a 10.000 euro fino a un massimo di 50.000 per progetti non inferiori a 20.000 euro). Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 10 dell’11 maggio 2016 fino alle ore 10 del 30 giugno 2016 tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it.

Ambiti di intervento

Il bando intende finanziare, tramite contributi a fondo perduto, progetti presentati da parte delle imprese (MPMI lombarde) nei seguenti ambiti di intervento:

  • attività a favore della comunità locale per lo sviluppo sostenibile legate all’impatto aziendale sul territorio e/o finalizzate a rispondere ai bisogni della comunità locale stessa (a titolo di esempio: recupero di strutture architettoniche con finalità di utilità sociale adottando tecnologie innovative/eco-compatibili, progetti di coinvolgimento delle comunità locali, azioni di integrazione, coinvolgimento e controllo di filiere “corte” e responsible sourcing, acquisti solidali sul territorio, sensibilizzazione e sostegno alla comunità locale per consumo critico, realizzazione di orti urbani, tutela paesaggistica, recupero di tradizioni e memoria storica, collaborazione con strutture scolastiche e formative sul tema della Responsabilità Sociale, volontariato d’impresa, ecc.);
  • attività legate allo sviluppo della “green economy” per la sostenibilità ambientale con ricadute dirette e misurabili sul territorio (ad esempio: mobilità sostenibile, riqualificazione di aree verdi, riduzione degli sprechi e delle emissioni, product life-cycle, management ambientale, miglioramenti della qualità delle emissioni, acque, riduzione dei rifiuti, ecc.);
  • attività di innovazione sociale con il coinvolgimento della società civile, volontariato e “terzo settore” (ad esempio: soluzione di problematiche territoriali socio-economiche, progetti di coesione sociale coinvolgendo le fasce sociali più deboli, integrazione sociale, sicurezza dei luoghi e contesti socio territoriali, ecc.).

I progetti dovranno avere impatto dettagliato e oggettivo ed essere realizzati in Lombardia.

Dotazione finanziaria

La dotazione finanziaria ammonta complessivamente 850.000 euro, stanziati da Regione Lombardia, Direzione Generale Sviluppo Economico e gestite da Unioncamere Lombardia.

Soggetti beneficiari

I beneficiari sono le MPMI che, al momento della presentazione della domanda e sino alla data di erogazione del contributo, siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere micro, piccola o media impresa con riferimento all’allegato I del Reg. UE n. 651/2014; sono comunque escluse le società semplici che non svolgono attività commerciale;
  • avere sede legale e/o sede operativa in una provincia lombarda ed essere in regola con il pagamento del Diritto Camerale Annuale salvo decadenza dall’agevolazione concessa;
  • avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art.67 D.Lgs. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia). I soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 85 del D. Lgs. 159/2011;
  • non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • non essere destinatarie di ingiunzioni di recupero pendente per effetto di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (UE) 1589/2015 in quanto hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o non depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento (UE) 1589/2015;
  • rispettare, in sede di pagamento, il requisito della sede legale o unità operativa sul territorio regionale;
  • non essere impresa in difficoltà secondo la definizione di cui all’art. 2 punto 18 del Reg. UE 651/20114;
  • avere assolto gli obblighi contributivi ed essere in regola con le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro di cui al D. lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni

Tipologia dei contributi

Il contributo a fondo perduto verrà concesso nella misura massima del 50% delle spese sostenute ammissibili (al netto di Iva) con un valore minimo di contributo pari a 10.000 euro fino a un massimo di 50.000 euro. Verranno pertanto presi in considerazione solo i progetti con spese ammissibili non inferiori a 20.000 euro più Iva.

Ogni soggetto richiedente potrà presentare una sola domanda di contributo che sarà erogato all’impresa sulla base della rendicontazione delle spese effettivamente sostenute a conclusione degli interventi e al superamento dell’investimento minimo delle spese ammissibili.

Spese ammissibili

Le spese ammissibili potranno essere sostenute a partire dalla data di pubblicazione del bando e sono:

  • costi del personale dipendente dei soggetti impegnati nel progetto nella misura massima del 10% del totale dei costi eleggibili del progetto;
  • consulenze tecniche esterne specifiche e strategiche ai fini della realizzazione dell’intervento e caratterizzate da un contenuto altamente specialistico;
  • costi per acquisti di beni e servizi specifici per la realizzazione dell’intervento
  • costi per promozione e pubblicità che derivino direttamente dalle esigenze di realizzazione del progetto (p.e. diffusione di informazioni, realizzazione di brochure e/o pubblicazioni, promozione tramite canali online, etc.);
  • costi di locazione di spazi che derivino direttamente dalle esigenze di realizzazione del progetto (p.e. aule per formazione, sale per convegni e conferenze, ecc.)
  • costi per il noleggio e/o l’acquisto, implementazione o adeguamento di software, hardware e strumentazione necessari e finalizzati alla sperimentazione prevista dal progetto
  • spese generali di funzionamento e gestione, derivanti dal progetto ed assunte esclusivamente per lo stesso e non superiore al 5% della spesa totale ammessa al contributo

Non sono ammesse a rendicontazione altre tipologie di spesa.

Presentazione delle domande

Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 10 dell’11 maggio 2016 fino alle ore 10 del 30 giugno 2016 a Unioncamere Lombardia esclusivamente tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it.

Maggiori informazioni e assistenza allo

Sportello del Credito della cooperativa Fogalco

via Borgo Palazzo, 137 – Bergamo

tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)




Fruttivendoli alla riscossa, quattro storie di “innovazione”

Strette tra crisi, grande distribuzione e nuovi stili di vita e di consumo, le botteghe dei fruttivendoli sembrano più resistere che rilanciare. Forse perché dal punto di vista imprenditoriale scontano, persino più di altre attività di vicinato, lo scarso appeal nei confronti dei giovani, ma probabilmente anche perché non è facile per delle piccole realtà immaginare o organizzarsi per sviluppare la proposta e dare valore aggiunto a carote, mele, insalate e pomodori. Eppure l’attenzione al mondo vegetale cresce e qualcuno c’è anche a Bergamo che ha scelto di valorizzarlo, in conserve gourmand o succhi freschi, frutta da passeggio o in forma di dolce, gastronomia vegana e minestroni della tradizione. Nascono anche soluzioni inedite come negozi che condividono gli spazi.

Angelo Punto Fresco / Treviolo

La terza generazione introduce i vini e la produzione di conserve

La famiglia Sanzani
La famiglia Sanzani

Se la mancanza di eredi è una delle cause della chiusura di tanti negozi tradizionali, da “Angelo Punto Fresco” a Treviolo la terza generazione della famiglia Sanzani è pronta invece a dare il proprio contributo per lo sviluppo dell’attività. Intanto ci stanno pensando i due fratelli maggiori, Angelo, 21 anni, che ha preso il nome del nonno cui è dedicata l’insegna, e Daniele, 19. Ma anche Maria Chiara, quasi 18enne, ed Emanuele, 16, hanno la prospettiva di inserirsi nell’impresa. Una dinastia di fruttivendoli nata con l’attività ambulante del nonno nel 1960 e diventata negozio nel 1971, con nonna Elisabetta, papà Gianluigi e mamma Maria Grazia a guidarne le diverse fasi.

L’esercizio si affaccia sulla piazza del paese con una bancarella coloratissima di frutta e verdura, ha le porte spalancate e all’interno richiama, pur nelle piccole dimensioni, l’atmosfera del mercato coperto, con diverse isole di prodotti, fino ai banchi della gastronomia e della salumeria. «Abbiamo sempre puntato sulla qualità a prezzi adeguati – ricorda Gianluigi Sanzani – sia nella selezione di frutta e verdura sia in quella di salumi e formaggi ed ora Angelo con la sua passione per la ricerca di cose buone sta proseguendo». Ci sono prosciutti cotti di alta qualità, crudi di microprosciuttifici, i salami bergamaschi di montagna e di pianura e i formaggi di piccoli produttori locali. Titolo di ragioniere in tasca, iscritto al terzo livello del corso per sommelier dell’Ais, il primogenito Sanzani ha anche dotato il negozio di una cantina di circa 300 etichette e con la complicità di Daniele, diplomato alla scuola alberghiera, si è lanciato nella preparazione in proprio di alcune conserve di frutta e verdura. «Si tratta di una microproduzione – afferma Angelo – che vuole essere soprattutto il nostro biglietto da visita, raccontare il nostro gusto e la nostra capacità di proporre qualcosa di nuovo partendo dai prodotti che trattiamo da sempre».

Angelo e Daniele Sanzani
Angelo e Daniele Sanzani

Acquistata l’attrezzatura idonea, i due fratelli preparano la mitica giardiniera e, con gli stessi ingredienti di base, una salsa gustosa capace di valorizzare il sapore autentico delle verdure, da spalmare su pane e crostini per un aperitivo o da abbinare ad antipasti e carni. «Cipolle di Tropea, carote, cavolfiori, fagiolini, peperoni e zucchine sono il punto di partenza – spiega Angelo –, poi, a seconda della stagione, uniamo altri ortaggi, come la zucca, gli asparagi, i carciofi e nascono delle varianti della salsa strettamente legate alle disponibilità. Non vogliamo forzare, ma seguire il ciclo naturale delle produzioni». Lo stesso rispetto per la materia prima ce l’hanno nella preparazione di marmellate, ad esempio di Tarocco siciliano o di mandarini tardivi di Ciaculli, e confetture di frutta. «Effettuiamo una cottura lenta e a fuoco basso ed aggiungiamo una quantità di zucchero minima, quella che serve per garantire le maturazione del prodotto, circa il 20/25% – dice ancora Angelo -. In questo modo riusciamo a mantenere integri il colore, i profumi e il sapore della frutta». Nei vasetti finiscono varietà in purezza o abbinamenti intriganti: «Mela cotogna e fragole; ananas e pepe rosa; melone, mandorle amare e menta; fragole e rosmarino sono tra quelli che preferiamo – evidenzia -. Dal processo di lavorazione ricaviamo anche dei succhi completamente naturali, che imbottigliamo senza l’aggiunta di zucchero».

Ovviamente frutta e verdure sono protagoniste pure della gastronomia, curata da Daniele, che per affinare le proprie competenze in cucina replicherà quest’anno la stagione estiva a Formentera, e dalla mamma. «Anche in questo caso seguiamo la stagionalità – racconta il 19enne -, spesso addirittura decidiamo in base al clima della giornata cosa preparare. Se è fredda e piovosa non mancheranno il minestrone o le verze con le costine, altrimenti ci sono lasagne, risotti, crespelle, pizzoccheri, fino ai piatti freddi e alle insalate d’estate, oltre a carne, pesce e contorni. Cerchiamo insomma di intuire di cosa avranno voglia quel giorno i nostri clienti e di far trovare già pronte quelle verdure che vedono in negozio, con ricette classiche oppure un po’ diverse dal solito, come il rollè di zucca e scamorza con pancetta o gli gnocchi di patate viola». I Sanzani amano la buona tavola e condividerne i piaceri, tanto che il sabato mattina cuociono la polenta nel paiolo fuori dal negozio, invogliando a celebrare il fine settimana con i piatti della tradizione. E mentre Maria Chiara si dice interessata, al termine degli studi di ragioneria, a curare la parte contabile e gestionale con papà, Emanuele, che sin dalle elementari coltiva da sé l’orto di casa, è iscritto ad una scuola di agraria con l’obiettivo di diventare il fornitore dei fratelli.

Angel Fruit / Bergamo

«Il negozio condiviso mi ha dato una chance»

Silvana Guerini
Silvana Guerini

Frutta e verdura sono indicati come i migliori amici della salute, ecco perché Silvana Guerini, nella sua attività appena avviata, ha scelto di raccontarne e promuoverne le virtù e i benefici. Il primo dicembre del 2015 ha aperto all’interno del negozio di alimentari “La Voglia Matta”, di cui è titolare dal 2011 Lisa Colombi, in via Pizzo Redorta, quartiere Celadina, a Bergamo, il suo “Angel Fruit” dando vita ad un’innovativa condivisione degli spazi commerciali. «Per me che da qualche tempo stavo cercando uno sbocco lavorativo – spiega Silvana – passare e vedere che il negozio aveva un’area libera è stata un’illuminazione. Ho proposto a Lisa di affittarmi parte della superficie per realizzare un angolo ortofrutta: abbiamo verificato che era possibile e in un mese e mezzo sono partita».

L’esperienza nel settore, del resto, l’aveva già, avendo gestito per cinque anni, a Torre Boldone, l’Angolo Verde, negozio che già negli anni Novanta proponeva insalate pulite e verdure cotte. La passione, poi, «indispensabile per un mestiere faticoso come questo», non l’ha mai persa e ora è rafforzata dall’entusiasmo di questa opportunità, «cercata e trovata a cinquantanni» dice schietta. «Da sola non avrei mai potuto sostenere i costi di una nuova apertura – evidenzia -, questa soluzione, invece, mi ha permesso di cominciare senza un grosso investimento ed ha ampliato l’offerta all’interno del negozio di Lisa, ci stiamo insomma dando una mano a vicenda e mi piace che sia una collaborazione tutta al femminile».

Lisa cColombi
Lisa Colombi

Visti gli spazi ridotti che non consentono di realizzare lavorazioni in proprio, il valore aggiunto che Silvana ha scelto di dare ai suoi prodotti è semplice ma fondamentale: la selezione e l’informazione. «Ragiono prima di tutto come consumatrice – afferma -, al mercato ortofrutticolo assaggio tutto quello che si può e verifico ogni volta qualità e provenienza. Scelgo soprattutto prodotti italiani e di stagione». E in negozio comunica con efficacia tutto ciò che sta dentro quel frutto e quell’ortaggio. Ciascuna varietà di mela, ad esempio, è accompagnata da un piccolo cartello che ne illustra le caratteristiche, la Granny Smith “succosa, depurativa, ha pochi zuccheri ed è ottima nelle insalate”, la Renetta “ottima al forno e per i dolci” e così via. «Sulle pere, invece, voglio indicare la stagionalità, così si capisce quando sono al meglio e non stoppose come patate». Dispensa anche ricette insolite, come quella del risotto al melone, e poi c’è tutto il capitolo della salute. Le proprietà di frutta e verdura vengono decantate un giorno sì e l’altro pure da esperti e media e la negoziante ha deciso di ribadirlo. Ha lanciato, ad esempio, il mese del bergamotto, agrume misconosciuto che sta guadagnando attenzione per le virtù brucia grassi, indicando come consumarlo nelle spremute: ha promosso le noci, vende i carciofi con il gambo consigliando di consumarlo perché ricco di proprietà, tiene inoltre lo zenzero, la radice fresca di curcuma, le bacche di goji spiegandone i benefici e l’uso ma anche avvertenze e controindicazioni. «Qualche cliente mi ha detto che più che da un fruttivendolo sembra di stare in una farmacia – svela -. In realtà mi piace semplicemente condividere le informazioni che raccolgo per mio interesse personale. Di idee da realizzare con frutta e verdura ce ne sarebbero molte, ma è presto per fare progetti, intanto c’è la soddisfazione per essere riuscita a mettermi in gioco».

Dicottedicrude / Sarnico

Frutta da passeggio e succhi freschi ormai sono un must

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Giovanni Viviani e Franco Pedrocchi

In Contrada a Sarnico, vale a dire nel centro storico, il negozio “Dicottedicrude” è ormai conosciuto per la frutta da passeggio, che impazza soprattutto durante gli eventi e le serate di apertura estiva. «In realtà, non abbiamo inventato niente di nuovo – precisa Giovanni Viviani che con Franco Pedrocchi ha aperto l’attività nel 1987, il che in paese vale loro ancora oggi l’appellativo di “ragazzi” -. In passato era abituale trovare fuori dal fruttivendolo il banchetto per la vendita dell’anguria a fette, noi non abbiamo fatto altro che riprendere quell’usanza adattandola ai tempi». Eccoli allora allestire una postazione all’esterno e preparare bicchierini di frutta in pezzi, di un solo tipo o mista, pronta da mangiare con la forchettina, ma anche centrifugati, spremute e miscele detox. «Non è una scelta legata alla moda, anche perché ormai sono più di dieci anni che li facciamo e non solo d’estate – prosegue –. Piuttosto è la consapevolezza che i prodotti naturali sono buoni e salutari e se li si propone in una forma comoda e accompagnati da un sorriso si sta offrendo qualcosa che fa bene al fisico e allo spirito». In questo periodo vanno le spremute di agrumi, compreso il bergamotto dalle virtù anticolesterolo, mentre tra i detox un classico è quello di carote siciliane novelle, mela verde e zenzero o curcuma, «ma le varianti sono tante, basta un po’ di fantasia». Il successo è assicurato dal semplice fatto che si tratta di frutta fresca: «Cosa c’è di meglio di una limonata o di un succo di pompelmo rosso con qualche cubetto di ghiaccio quando si ha sete? Alla frutta non manca niente», fa notare Viviani.

dicottedicrude - sarnico (1)Unire alla vendita questa piccola produzione in proprio ha dato un’opportuinità in più al negozio. «Ci permette di rivolgerci ad un altro tipo di clientela, i giovani prima di tutto, che di solito non vanno dal fruttivendolo – spiega -, di offrire un’immagine più fresca del negozio e di integrare l’offerta. Capita così che chi entra per fare la spesa si beva anche una spremuta e viceversa. È stata una fortuna avere quest’idea perché mandare avanti una piccola impresa è sempre più difficile, anche per via delle tasse. L’impegno è tanto, compreso quello di stare aperti la sera o le domeniche in occasione degli eventi, del resto occorre esserci quando c’è gente in giro, altrimenti non ha senso. Riusciamo a riposarci un po’ il lunedì».

Un’altra idea semplice ma capace di valorizzare i negozi di vicinato è la piccola rete che Dicottedicrude ha creato insieme ad altre due attività di via Lantieri, la panetteria Ghisalberti e l’Antica Salumeria della Contrada. Basta telefonare ad uno dei tre negozi per farsi consegnare a casa, al costo di un euro, tutta la spesa, che può spaziare dal pane alla pizza, ai dolci, dall’ortofrutta ai succhi espressi, fino a salumi, formaggi e prodotti di gastronomia. «Ci siamo uniti per ampliare la gamma e la clientela – riferisce Viviani –. Certo non possiamo competere con la Gdo, è un servizio pensato soprattutto per la spesa quotidiana, con il vantaggio di freschezza e qualità».

Ortofrutta Elena Valietti / Zanica

La gastronomia “veg” che si ispira alla tradizione

Elena Valietti
Elena Valietti

La gastronomia vegetariana e vegana è una delle specialità dell’ortofrutta di Elena Valietti, che spicca su piazza Papa Giovanni XXIII a Zanica per l’originale vetrina in legno a mo’ di baita. Non è però una virata dettata dalle tendenze del momento, quanto un’evoluzione naturale di chi con il mondo vegetale ci lavora da sempre e ne conosce il valore. «Il negozio ha più di ottant’anni – racconta Elena -, è stato gestito prima da mia nonna, poi da mia mamma ed ora da me, che sono qui da quasi trent’anni. Anche mia nonna faceva le erbe cotte o le castagne essiccate, nel tempo non abbiamo fatto altro che sviluppare questa linea, dotandoci delle attrezzature per preparare le verdure pronte all’uso, come i minestroni e le insalate già pulite, e poi alcuni piatti cotti a base di verdure, perché questa è sempre stata la nostra materia prima e mangiare frutta e verdura è salutare a prescindere dalle etichette».

Con il riferimento alla tradizione vuole rompere il pregiudizio che associa ai piatti vegetali un senso di rinuncia e “tristezza”. «Nella nostra cucina ci sono centinaia di ricette che sono vegetariane di per sé, come le peperonate, patate e fagioli o le zuppe e non suonano come nulla di strano – rileva -. La scelta vegetariana o vegana fa parte di un percorso personale che non tutti intraprendono, ma tutti possono godersi un buon piatto». Per dimostrarlo prepara addirittura la “trippa senza trippa” con il seitan che, così come il tofu, produce in proprio, o il brasato di seitan. «Li proponiamo soprattutto nei mercatini ai quali partecipiamo per farci conoscere – afferma ricordando che nell’attività è affiancata dal nipote Stefano Freti – e conquistano anche i più scettici grazie al gusto dato dalle verdure e dagli aromi». Un suo marchio di fabbrica, poi, sono diventati i minestroni della “famèa del Giupì”, ricette diverse, ognuna ispirata ad un componente della famiglia della maschera bergamasca, nata a Zanica. E poi ci sono lasagne, cous cous, torte salate, bulgur, risi e farro variamente accostati alle verdure di stagione, oltre alle zuppe e ai legumi.

Un’altra sua sfida è il visual food, ossia modellare e comporre la frutta fresca in forma di “torte”, “pasticcini” e monoporzioni, golosissimi già alla vista grazie all’accostamento di forme e colori. «Ci vengono richiesti per le cene e i buffet soprattutto d’estate, sono delicatissimi da preparare – evidenzia –. È un’ulteriore strada che percorriamo per ampliare le possibilità del negozio. C’è chi viene per la spesa di frutta e verdura, chi per la gastronomia, chi per le composizioni di frutta, chi arriva a Natale per i cesti regalo. Nonostante mi sentissi negata mi sono dedicata anche ai social network e poi ci sono i mercatini e le promozioni, come quella della cena take away per due a 8 euro, che offriamo il giovedì sera o a chi presenta i voucher del distretto Morus Alba. Diciamo che cerco di aprirmi tutte le strade, il che comporta un grandissimo impegno, che va ad aggiungersi agli adempimenti sempre più gravosi per le attività».

La fruttivendola ha supportato il suo dinamismo e la sua creatività con corsi e approfondimenti, da quello sui sottoli a quello sulle spezie, dal crudismo alla macrobiotica. L’ultimo è stato quello sulla cucina vegana che l’ha fatta entrare nel circuito Veg+ creato dal Gruppo ristoratori dell’Ascom e dalla Lav, mentre lo sconto del 40% che attua il sabato sera su tutta la gastronomia, per svuotare il banco frigo e risparmiare energia nel week end, le è valso il marchio di Negozio Sostenibile della Camera di Commercio. Per quanto riguarda la verdura ricorre da sempre all’approvvigionamento locale e non mancano sugli scaffali legumi e cerali selezionati, anche bio, prodotti tipici e con etichetta trasparente.

ortofrutta Elena Valietti - Zanica (9)




Gori: “Il Comune di Bergamo è vicino ai lavoratori Italcementi”

“Il Comune di Bergamo è vicino ai lavoratori di Italcementi, impegnato con le altre istituzioni del territorio e con le rappresentanze parlamentari a promuovere un’efficace interlocuzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e la nuova proprietà tedesca”. Così il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori dichiara a seguito dell’incontro di ieri con la rappresentanza dei lavoratori di Italcementi a Palazzo Frizzoni. “Consideriamo prioritaria – prosegue Gori – la tutela delle competenze presenti all’interno di Italcementi, nonché il patrimonio di ricerca e innovazione volto al costante miglioramento del prodotto. Riteniamo vada fatto ogni sforzo per limitare al massimo il numero dei possibili esuberi  e per accompagnare ogni lavoratore in uscita con misure di tutela e di riqualificazione. Su quest’ultimo fronte, il Comune – unitamente alla Provincia e alla Regione – è disponibile a studiare da subito i percorsi più efficaci, ricercando il coinvolgimento e la responsabilizzazione di Italcementi”.