Expo, albergatori bergamaschi di umore nero: “Le prenotazioni languono”

alberghi reception

Della tanto attesa corsa alle prenotazioni per l’Expo, a Bergamo non c’è traccia. A pochi giorni dall’apertura della manifestazione milanese le richieste negli alberghi sono al palo e maggio potrebbe essere un bagno di sangue in quanto a visitatori. L’effetto Expo insomma, non si è verificato, ancora. Colpa dei problemi e dei ritardi nel completamento dei lavori dell’area espositiva? Della tassa di soggiorno che fa aumentare i prezzi per alcuni alberghi orobici? Dei collegamenti poco efficaci tra Bergamo e Milano?  Gli albergatori, in uno sforzo di positività, spostano al mese di giugno le speranze di accaparrarsi i turisti della kermesse milanese ma gli umori non sono dei migliori.

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

Dice Giovanni Zambonelli presidente degli Albergatori bergamaschi Ascom: “Le prenotazioni sono completamente ferme, escluso qualche gruppo e qualche sporadica prenotazione individuale stiamo lavorando con la solita clientela. Speriamo nel last minute o addirittura nel last second”. “Eravamo convinti che le prenotazioni sarebbero arrivate ma non è stato così. Maggio sarà un disastro – conferma Alessandro Capozzi dell’Hotel Città dei Mille di Bergamo -. Arrivano richieste, ma si tratta quasi sempre di gruppi di studenti. Probabilmente il ministero ha dato indicazione alle Scuole di far partecipare i ragazzi a Expo nel mese di maggio. Comunque sia si tratta solo di contatti”. Anche sul fronte dei superstellati il trend è di attesa: “Non si sta muovendo ancora molto, non abbiamo fatto previsioni, per il momento siamo fiduciosi – dice Gianluigi Galeota, front office manager del Relais San Lorenzo in città -. Lavoriamo principalmente con il last minute quindi siamo più in ritardo degli altri in quanto a prenotazioni”. A Stezzano la tassa di soggiorno da poco introdotta dall’Amministrazione sta esercitando il suo primo importante effetto negativo: “Le prenotazioni arrivano molto a rilento – afferma Maurizio Nugnes dell’Arte Hotel -. Ci contattano  gruppi di studenti da tutta Italia e alcuni dall’Europa chiedendo soprattutto per i mesi di giugno, settembre e ottobre, ma poi non confermano. E dei pochi gruppi che avevamo molti hanno disdetto dopo aver saputo che dovevano pagare la tassa di soggiorno. Gli indicatori dicono di avere fiducia che qualcosa arriverà. Stiamo a vedere. Con 20 milioni di visitatori previsti, dovremmo avere molti più turisti dello scorso anno, ma è difficile dirlo. Il target è turistico, quindi deciderà all’ultimo”.

Aggiunge Nugnes: “E’ difficile che partano le prenotazioni se circolano notizie che i padiglioni non sono ancora pronti. Anche perché il biglietto per Expo non costa poco e pagare 35-40 euro per vedere una cosa non finita, anche a livello logistico, non lo vorrà fare nessuno. Quindi speriamo che le richieste di soggiorno partano da giugno e luglio”. “Poi c’è un altro grosso problema – segnala il titolare dell’Arte Hotel -. Bergamo rispetto a Torino ha un sistema di trasporto deficitario. Per arrivare in città dalla Fiera di Milano ci vuole un’ora, mentre da Torino alla Fiera bastano 30-40 minuti”. Le scarse prenotazioni e la conseguente caduta di fiducia negli arrivi hanno portato alcuni albergatori ad abbassare i prezzi. Ad oggi per una doppia con mezza pensione il prezzo medio proposto per i mesi di maggio-giugno è intorno ai 100 euro. “A Milano per l’Expo i prezzi sono aumentati solo nel centro – afferma Zambonelli -. A Bergamo, sia in centro che in periferia, i prezzi sono più o meno gli stessi dell’anno scorso. Anzi in qualche caso sono anche scesi: in periferia, ad esempio, i prezzi sono più bassi”. “Sicuramente – chiude il presidente degli albergatori bergamaschi – le voci che l’Expo non sarà pronto non aiutano ad aumentare l’attrattività e neppure aiuta che per raggiungere la Fiera ci si metta meno da Torino che da Bergamo. Sono dati oggettivi, non vuol dire cercare scusanti, ma uno che si muove fa questi ragionamenti”. Decisa la bocciatura della tassa di soggiorno da parte di Zambonelli: “Non aiuta il turismo, anzi lo danneggia. E la prova Expo lo sta dimostrando in modo concreto”.

 




Studi di settore, i nuovi correttivi tengono conto dell’efficienza produttiva

studi-di-settoreGli studi di settore saranno sempre più rispondenti ad ogni attività imprenditoriale. E’ questo quanto emerso dalla riunione tenutasi il 9 aprile  dalla Commissione degli Esperti sugli studi di settore, che ha espresso parere favorevole in merito ai correttivi anticrisi per 204 studi di settore relativi al periodo d’imposta 2014 inviati dalle associazioni di categoria. Tali correttivi, varati dal Sose con il placet degli esperti, tengono conto della particolare e difficile congiuntura economica dello scorso anno. Per raggiungere questo scopo, sono state analizzate numerose informazioni provenienti da diverse istituzioni: il Ministero dello Sviluppo Economico, la Banca d’Italia, l’Istat, le Associazioni di Categoria- tra cui Confcommercio-  gli Osservatori Regionali ed altri istituti di ricerca. «Su questo ricco patrimonio informativo si è concentrata l’attenzione della Commissione, ricorrendo ad una nuova metodologia basata sui modelli lineari misti, al fine di stimare l’effetto della crisi economica sui ricavi/compensi tramite la componente “random” – spiega Vincenzo De Luca, responsabile dell’area fiscale della Confcommercio-  . Tra i vantaggi della nuova metodologia vi è una maggiore robustezza sul piano statistico, nonché la possibilità di analizzare e scartare i soggetti anomali». La riunione della Commissione ha evidenziato come, in base ai dati 2013 esaminati,  oltre  il 70% delle imprese risulti congrua: «Anche quest’anno sono risultati naturalmente congrui 7 contribuenti su 10 – continua De Luca-.  A livello nazionale, infatti, è emerso che il 71,4% dei contribuenti interessati dagli studi di settore 2013 risulta naturalmente congruo (per l’anno precedente la percentuale era del 73,3%), mentre il 9,5% è risultato congruo per adeguamento. Il dato dei contribuenti che hanno utilizzato, per il 2013, il campo annotazioni per motivare casi particolari di non congruità ammonta a 338.445, mentre sono 63.484 i soggetti che lo hanno adoperato in relazione alla crisi economica».
Sono quattro i correttivi per la crisi 2014, approvati dalla Commissione. Le modifiche interessano quattro categorie: i correttivi congiunturali di settore, quelli territoriali, quelli individuali e gli interventi relativi all’analisi di normalità economica. La prima categoria (congiunturali di settore) prende in considerazione la contrazione dei margini e del minor utilizzo degli impianti. La seconda categoria, invece, prevede l’introduzione di un fattore di correzione applicato al ricavo/compenso teorico per singola area territoriale. La tipologia dei congiunturali individuali ha l’obiettivo di adattare la funzione di ricavo/compenso in presenza di una contrazione del livello di efficienza produttiva riferibile al singolo soggetto e tiene conto della ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese. L’ultima categoria di correttivi (relativi all’analisi di normalità economica), infine, fa riferimento all’indicatore “durata delle scorte” ed è applicabile nel caso di aumento di merci e prodotti invenduti in magazzino e contrazione delle vendite.
Sono interessati dalle prime tre categorie di correttivi tutti gli studi di settore, con l’esclusione dei professionisti che utilizzano il modello a prestazioni. La quarta categoria, invece, riguarda i contribuenti che, seppur coerenti rispetto alla gestione delle esistenze iniziali, hanno subito una situazione di crisi, nel periodo, tale da presentare una contrazione dell’efficienza produttiva nel 2014 rispetto al triennio 2011-2013.
L’attività di monitoraggio dell’andamento dei settori economici effettuata sul territorio nazionale ha esaminato, oltre alle informazioni fornite dalle Associazioni di Categoria, anche i dati relativi alle comunicazioni ed alle dichiarazioni annuali Iva 2014. Le elaborazioni sono state realizzate su un panel di circa 2,1 milioni di contribuenti che hanno applicato gli studi di settore nel quadriennio 2010-2013.
Ora non resta che attendere l’applicazione concreta dei correttivi per valutare l’impatto dei nuovi studi di settore e il loro trasferimento nel mega software Gerico.




Mud, entro il 30 aprile la dichiarazione ambientale

Entro il 30 aprile 2015, deve essere presentata la Dichiarazione Ambientale (con riferimento ai dati del 2014).  Il Mud, Modello Unico di Dichiarazione ambientale per le imprese e i comuni, va inviato telematicamente o su modulo cartaceo, a seconda dei soggetti obbligati. Sono tenute a presentare il cosiddetto 740 ecologico la maggior parte delle imprese che hanno prodotto rifiuti diversi da quelli che è possibile consegnare al servizio pubblico di raccolta. Occorre dichiarare la produzione e la gestione dei rifiuti, compresa l’intermediazione degli stessi. Per la mancata o non corretta presentazione del modello sono previste sanzioni che vanno dai 2.600 euro ai 15.500 euro, ma sono previste sanzioni ridotte (da 26 a 160 euro) se il Mud viene presentato o spedito entro sessanta giorni dalla scadenza, quindi entro il 29 giugno 2015.

Devono presentare la comunicazione i seguenti soggetti:

  • chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
  • commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
  • imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
  • consorzi istituiti per il recupero ed il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti;
  • imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi;
  • imprese ed enti che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali, attività di potabilizzazione, trattamenti delle acque e depurazione delle acque reflue ed abbattimento fumi.

Sono esonerati dall’obbligo della comunicazione annuale al catasto dei rifiuti:

  • gli imprenditori agricoli con un volume di affari annuo non superiore a 8.000 euro;
  • le imprese e gli enti che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi (art. 212, comma 8, Dlgs 152/2006);
  • le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi che non hanno più di dieci dipendenti;
  • i produttori di rifiuti pericolosi che li hanno conferiti al servizio pubblico di raccolta competente per territorio previa apposita convenzione; in questo caso la comunicazione al catasto rifiuti è effettuata dal gestore del servizio limitatamente alle quantità conferite.

La presentazione può essere effettuata:

  • per via telematica tramite software messo a disposizione gratuitamente dal sistema delle Camere di Commercio e con dispositivo di firma digitale previo pagamento del diritto di segreteria di 10 euro;
  • cartacea compilando e trasmettendo il modulo semplificato alla Camera di Commercio territorialmente competente tramite raccomandata previo pagamento del diritto di segreteria di 15 euro. L’utilizzo della modulistica semplificata è consentita a condizione che nell’unità locale cui si riferisce la dichiarazione siano stati prodotti non più di sette tipologie di rifiuti da dichiarare e per il conferimento non siano stati utilizzati più di tre trasportatori e non vi siano state più di tre destinazioni.

Per maggiori informazioni o per avere un supporto alla compilazione della dichiarazione contattare l’ufficio Ascom Sistemi Gestionali al numero 035 4120181-129, o via mailinfo@ascomqsa.it




Vita dura per gli angeli anti burocrazia

Nella foto: da sinistra Oscar Fusini, Sabrina Rancati, Paola Consonni, Angelo Manzoni, Marcella Gualeni

 

Volano da un problema all’altro e si impegnano a proteggere gli imprenditori da trappole e cavilli racchiusi in pratiche e documenti. Sono gli angeli anti burocrazia, istituiti dalla Regione tramite il bando scaturito dalla Legge “Impresa Lombardia” del febbraio 2014, votata all’unanimità e costruita dal basso con il coinvolgimento di tutte le parti, per portare avanti diversi percorsi di semplificazione.

Dei trenta angeli selezionati in Lombardia, due sono in missione nella nostra provincia. Le custodi bergamasche degli imprenditori, pronte a lavorare in collaborazione con professionisti e associazioni, si chiamano Sabrina Rancati – 26 anni e una laurea in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni- e Paola Consonni– 27 anni appena compiuti e una laurea in Giurisprudenza. Dopo gli incontri e i momenti di confronto con gli altri “custodi” della semplificazione – 30 in totale gli Angeli lombardi, 2 in media per provincia eccezion fatta per Milano che ne conta 9 e Sondrio che ne ha solo uno- da gennaio si sono insediate presso la sede provinciale di Regione Lombardia. In questi mesi si sono occupate in particolare di accompagnare la nascita di nuove attività, di avvicinare le imprese a bandi e progetti regionali e nazionali, ma soprattutto di semplificare le 30 norme e procedure di settore che ogni start-up porta con sé.

Sburocratizzare, semplificare e facilitare la vita per chi fa impresa, creando un ambiente favorevole allo sviluppo e alla crescita, non è cosa semplice: «La mappatura del territorio sul funzionamento degli sportelli Suap per le attività produttive (istituiti dal Dpr 160 del 2010) e degli sportelli per l’edilizia Sue non è ottimale- spiegano Sabrina Rancati e Paola Consonni-. Solo pochissimi comuni, nonostante Bergamo sia patria dell’edilizia, hanno attivato i Sue.

Gli sportelli per l’edilizia sono infatti attivi solo in 50 comuni su 242. Gli sportelli per le attività produttive sono ben presenti, ma la gestione delle procedure è variegata e disomogenea». L’ideale della semplificazione si scontra con l’autonomia comunale e con una normativa che si presta a più interpretazioni: «Ogni Comune opta per la gestione delle procedure e i problemi nascono sia dall’impiego di software diversi, sia dalla diversificazione della modulistica da un territorio all’altro. Uno dei problemi più frequenti per le imprese è quello di dover presentare a più riprese moduli e documenti, pena il veder respinte le loro pratiche».

Per gestire al meglio le criticità, oltre al costante confronto con associazioni di rappresentanza imprenditoriale- tra cui l’Ascom-, ordini professionali e funzionari pubblici, è attivo un numero verde 800.318.318 a disposizione di ogni imprenditore. «Le richieste più frequenti da parte delle imprese sono quelle di un aiuto a risolvere problemi burocratici, ma anche quelle di avere maggiori informazioni su bandi ed altre formule di agevolazione». Gli angeli anti-burocrazia saranno a disposizione degli imprenditori fino a dicembre.

«Non possiamo che salutare con favore l’impegno di professionalità nel migliorare le criticità del rapporto d’impresa con la pubblica amministrazione- commenta Oscar Fusini, vicedirettore dell’Ascom-. Come Associazione Commercianti abbiamo segnalato diversi problemi legati soprattutto all’avvio d’impresa, ma anche al mercato elettronico per gli acquisti della pubblica amministrazione. Ci aspettiamo che gli angeli attraverso le loro segnalazioni in Regione riescano a rendere più uniforme la gestione di ogni pratica. Per il settore del terziario le più grandi difficoltà le incontriamo in fase di start-up: la frammentazione di interpretazioni e gestioni fa sì che vengano richiesti moduli in un Comune e altri documenti in un altro. Senza dubbio un alleggerimento nella burocrazia, oltre ad incentivare l’imprenditorialità, non può che portare del bene all’intero sistema».




Ubi Banca, nuove nomine nelle controllate

ubi45.jpgUBI Banca ha annunciato l’avvicendamento ai vertici di alcune controllate in coincidenza con l’avvio di un nuovo ciclo societario che comprende, tra l’altro, il potenziamento dell’attività di Prestitalia, e la fusione di IWBank in UBI Banca Private Investment con la conseguente nascita di IWBank Private Investments. Andrea Pennacchia, attualmente direttore generale di UBI Pramerica, la Sgr del Gruppo, è stato designato ad assumere la carica di direttore generale di IWBank Private Investments. Gianluca Bisognani, attualmente direttore generale di IWBank, è stato designato ad assumere la carica di direttore generale di UBI Pramerica. Cesare Colombi, attualmente direttore generale di UBI Banca Private Investment è stato designato ad assumere la carica di direttore generale di Prestitalia, società finanziaria del Gruppo dedicata al credito al consumo. Cesare Colombi succederà a Marco Castelli, il quale entrerà a far parte della direzione generale di UBI Factor.E’ stato inoltre recentemente rinnovato il consiglio di amministrazione di UBI Banca Private Investment (tecnicamente la banca integrante) presieduto da Massimo Capuano. Vicepresidente sarà Francesco Iorio che ricopre anche la carica di Direttore Generale del Gruppo UBI Banca.La fusione tra IWBank e UBI Banca Private Investment avrà efficacia giuridica a partire dal 25 maggio 2015, mentre i profili contabili e fiscali avranno effetto a partire dal 1 gennaio 2015. Le nomine dei nuovi direttori generali dovranno essere deliberate dai consigli di ciascuna società e avranno efficacia anch’esse dal 25 maggio.

Ecco i profili

 Gianluca Bisognani

Gianluca_BisognaniGianluca Bisognani, Direttore Generale di IWBank da 2012. E’ entrato in UBI Banca nel 2006, come Responsabile Commerciale Private, poi nominato Responsabile Private Banking di Gruppo, dove si è occupato del coordinamento delle reti private delle 9 banche, una filiera di oltre 400 professionisti per la gestione di circa Eur 35mld di asset, e dei servizi di advisory per i clienti high-net-worth e istituzionali (Pro-AWA, Family Business). Dal 2000 al 2005 ha svolto attività di consulenza in McKinsey & Company, occupandosi sia di tematiche strategiche e organizzative, sia di sviluppo commerciale, su clientela Private, Retail e Corporate per i principali gruppi bancari italiani ed europei. In precedenza è stato analista e ispettore di vigilanza in Banca d’Italia (1997-1999) e consulente Prometeia sulla gestione dei rischi finanziari nel settore bancario. Già consigliere di amministrazione di UBI Banco di San Giorgio, UBI Banca Private Investment, UBI Fiduciaria e dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB), è attualmente membro del Comitato Direttivo di ASSOSIM e del Comitato Esecutivo europeo dell’Asset Management and Investors Council dell’International Capital Markets Association (ICMA).

Massimo Capuano

Attualmente Presidente di IWBank e di UBI Banca Private Investment. In precedenza è stato Amministratore Delegato di Centrobanca, la Corporate & Investment Bank del Gruppo UBI Banca, da febbraio 2011 a maggio 2013 e prima ancora di Borsa Italiana S.p.A. da gennaio 1998 a marzo 2010 e Deputy CEO del London Stock Exchange Group da ottobre 2007. Nel Gruppo Borsa Italiana e nelle società controllate, ha ricoperto numerosi incarichi con importanti deleghe operative, oltre a essere stato membro di numerosi Comitati di interesse nazionale istituiti dai competenti dicasteri. A livello internazionale, Massimo Capuano ha operato in vari organismi tra cui la World Federation of Exchanges e la Federazione delle Borse Europee (FESE) di entrambe le quali è stato Presidente. In precedenza è stato Senior Partner di McKinsey & Company dove ha lavorato dal 1986 al 1997 prestando consulenza principalmente nel settore delle Financial Institutions e dell’Information Technology. Prima ancora ha maturato un’esperienza pluriennale in IBM e Ranx Xerox. E’ membro del Comitato permanente di consulenza globale e di garanzia per le privatizzazioni istituito dal Ministro dell’Economia e delle Finanze.

 

Cesare Colombi

CesareColombi1Cesare Colombi, Direttore Generale di UBI Banca Private Investment (in precedenza BPU Sim). Nel Gruppo dal 2004, ha portato la struttura da lui diretta dall’avere circa 400 promotori con 0,7 mld di AuM agli attuali 740 Promotori Finanziari con 7,72 mld di asset gestiti. Membro del Consiglio di Amministrazione di Assoreti e del Comitato di Gestione della medesima associazione. In precedenza Colombi, che ha cominciato la propria carriera come Promotore Finanziario, ha ricoperto varie posizioni nel Gruppo Banca Popolare di Lodi fino a quella di Responsabile Commerciale di Bipielle Network. Successivamente è stato Direttore generale e Rappresentante Legale di GE Financial Insurance appartenente al Gruppo General Electric – Membro del GE Business Council in Italia.

 

 

 

Andrea Pennacchia

AndreaPennacchia_highAndrea Pennacchia, Direttore Generale di UBI Pramerica dal 2011. Ha fatto il suo ingresso nel Gruppo bancario nel 2003, ricoprendo prima il ruolo di responsabile della struttura di Sviluppo Strategico di UBI Banca, successivamente la carica di Vice Direttore Generale di UBI Assicurazioni e infine, sino al suo ingresso in UBI Pramerica, il ruolo di responsabile dell’Area Organizzazione di Gruppo. Precedentemente ha maturato una pluriennale esperienza nel settore della consulenza strategica e organizzativa, lavorando per McKinsey & Company e per Accenture in numerosi progetti al servizio di istituzioni finanziarie nel settore del Retail Banking. Riveste attualmente le cariche di Presidente del Collegio dei Revisori e di Presidente del Comitato Comunicazione di Assogestioni.




Camera di Commercio, prima Giunta. Bettineschi vice di Malvestiti

Giunta CdCIniziano i lavori per la nuova Giunta camerale di Bergamo, impegnata oggi nella primo riunione. È’ arrivata all’inizio dell’incontro la nomina di Ottorino Bettineschi, presidente di Ance (e rappresentante dell’Industria) alla vicepresidenza del secondo mandato di Paolo Malvestiti. Una nomina, come annunciato sin dai primi momenti quando ancora si era  in fase di elezione della Giunta, che mette d’accordo tutti. La rappresentanza dell’edilizia, uno dei settori più in crisi della provincia e allo stesso tempo di vitale importanza per la nostra economia, ha fatto convergere interessi e messo da parte dissapori e malumori. Si preannuncia lungo invece l’iter per la nomina del rappresentante sindacale in giunta, dopo la compianta scomparsa di Marco Cicerone. E mentre la Uil pensa ad un suo rappresentante, Cisl e CGil stanno alla finestra.




A Bergamo un imprenditore su 10 è under 40

In bergamasca il 10,6 % delle oltre 95mila imprese hanno alla guida uno o più giovani con meno di 40 anni di età. Secondo il Servizio Studi della Camera di Commercio di Bergamo le imprese giovanili bergamasche sono 9.865 (il -2,4% rispetto al 2013), di cui 9.087 attive. Nel 2014 le iscrizioni sono state 1.888 e le cessazioni 844.

Terziario

Il commercio conta a Bergamo 3.001 attività under 40, il 36% delle quali sono imprese femminili. I titolari delle imprese sono il 90%, e gli stranieri il 22,4%. La maggior pare degli imprenditori ha un età compresa tra i 31 e 40 anni (73%). Le attività gestite da giovani imprenditori sono: per il 24,7% bar, alberghi e ristoranti; per il 20,1% commercio non alimentare; per il 19,5% agenti e mediatori immobiliari; per il 15% ambulanti, per il 13,1% servizi alle imprese; per il 7,6% commercio alimentare. Le imprese del terziario nate nel 2014 sono state 544 contro le 63 cessate. (Dati Ascom su Fonte Camera di Commercio)

Artigianato

In provincia di Bergamo le imprese artigiane guidate da imprenditori under 35 sono 4.318. I settori in cui si rileva una maggior presenza di imprese artigiane gestite da giovani sono: lavori di costruzioni specializzati (circa il 40%), attività di servizi alle persone (circa il 10%), costruzione di edifici (7%), attività di servizi per edifici e paesaggio (6%), attività dei servizi di ristorazione (4%), fabbricazione di prodotti in metalli (3%), trasporto (3%), commercio all’ingrosso e riparazione autoveicoli e motocicli (2%). I dati si riferiscono all’anno 2013, elaborati dell’Osservatorio Mpi Confartigianato Lombardia su dati forniti da Unioncamere Lombardia

Industria

Le aziende industriali guidate da imprenditori under 35 sono 149 e rappresentano il 3,5% del totale delle industrie bergamasche attive sul territorio, una percentuale significativa considerando la complessità dell’avvio di un’attività manufatturiera industriale e i consistenti investimenti necessari. Al Gruppo Giovani di Confindustria Bergamo sono iscritti 220 imprenditori under 40 che operano in aziende che impiegano oltre 10 mila dipendenti. (Fonti:  Registro Imprese CCIAA di Bergamo – 2014; Confindustria Bergamo – 2015)

Edilizia

In Lombardia, nonostante la situazione difficile per il comparto edile, sono attive quasi un terzo delle imprese giovanili complessive. Nel 2014 a livello regionale nel settore costruzioni risultano attive 18.059 imprese under 35 (dati Unioncamere Lombardia). A livello nazionale, nel settore edile gli occupati under 35 rappresentano il 26% del totale occupati, un quarto dei quali risulta indipendente (109.000 su 383.000). Sul numero complessivo di occupati (1.484.000), i lavoratori indipendenti under 35 rappresentano il 7,3%.




Val Brembana, i giovani poco attratti dal tessile

Claudia Maria Terzi
L’assessore regionale Claudia Maria Terzi

“Innovazione tecnologica, tutela ambientale, alta qualità del prodotto offerto”: sono queste, secondo l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, le parole chiave che accomunano Smi group e Laboratorio del Carmine, le due aziende della Valle Brembana, a cui l’assessore ha fatto visita ieri. Alla visita, organizzata nel ambito del progetto Tour Expo 2015, in collaborazione con Confindustria Bergamo, hanno preso parte anche il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi e il vice sindaco di Zogno Giampaolo Pesenti. “Due siti produttivi all’avanguardia nei loro rispettivi campi – ha proseguito Terzi -, la Smi, in particolare, nel confezionamento e imbottigliamento di bevande e alimenti, l’altra nel tessile, o meglio nella camiceria di pregio, che dimostrano come si possa fare impresa in Lombardia con successo e nel rispetto dell’ambiente, senza dover delocalizzare”. “Un forte radicamento sul territorio, che mi riempie di orgoglio da Bergamasca e da assessore – ha aggiunto -. aziende che oggi ci chiedono meno burocrazia ma anche formazione, per dare una continuità aziendale a casa nostra verso mercati in forte crescita soprattutto all’estero”.Mail05Tx0070

Smi Group – Conta 600 dipendenti, quasi tutti dislocati in Valle Brembana. Un fatturato da 130 milioni di euro e una sede a San Pellegrino Terme. Cuore della azienda, hanno sottolineato i vertici, sono ricerca e sviluppo e la sostenibilità ambientale è in cima alle priorità. La produzione, nel rispetto dell’ambiente, comporta un minor impiego di energia e meno plastica. L’azienda è del resto autosufficiente dal punto di vista energetico, tanto da poter vendere l’energia in eccesso. L’obiettivo quotidiano è migliorare il prodotto, consumando meno. Il 98 per cento del fatturato è realizzato al di fuori del mercato europeo. La Cina è percepita come un pericolo, a causa del dumping sociale ed economico, a cui si aggiunge il fatto che i brevetti non sono tutelati.

Mail05Tx0075Laboratorio Del Carmine – Veste alcuni dei capi di Stato più potenti del mondo, produce camicie di altissima qualità e, per questo, in numero limitato: 60mila all’anno. L’azienda, hanno fatto presente i responsabili, è nata nel 1969 in uno scantinato. Specializzata nei fazzoletti, oggi è la srl di Zogno che vende un tessile tutto rigorosamente Made in Italy, inimitabile da chiunque. Il problema contingente è quello di reperire manodopera altamente specializzata, il settore infatti pare esercitare uno scarso appeal tra i giovani.




I lavoratori del “Ciao” manifesteranno sul Sentierone

Ciao SentieroneContinua lo stato di agitazione al Ciao di Bergamo. Il ristorante del Sentierone, del gruppo Autogrill, da circa 30 anni ospite della struttura piacentiniana del centro di città bassa, ha infatti deciso di chiudere l’attività, aprendo la mobilità per i  suoi 13 dipendenti. Questa mattina, l’azienda ha incontrato i sindacati e la RSU, confermando le proprie intenzioni, ma aprendo anche spiragli di possibili reinserimenti di 7 dei dieci dipendenti part time in strutture del gruppo. Rimarrebbero quindi esclusi al momento 6 persone, per le quali Autogrill “non ha ancora fornito indicazioni sufficienti a tranquillizzarci – sottolinea Diego Lorenzi, della segreteria Fisascat Cisl di Bergamo -. Noi continueremo le azioni di mobilitazione, fino a quando ogni lavoratore non sarà stato ricollocato in un’altra azienda. Tra l’altro, vorremmo anche capire quale attività sostituirà “Ciao” all’interno della struttura. Per questo chiediamo che Ascom e Comune si facciano carico di intervenire verso i nuovi affittuari per valutare le possibilità di impiego”. Nel pomeriggio, l’assemblea dei lavoratori, concorde nel ritenere insoddisfacenti le proposte di Autogrill, ha chiesto che nessun lavoratore sia escluso dalle soluzioni allo studio, e ha deciso di manifestare allo sciopero del commercio in programma mercoledì 15 a Milano e, al rientro, “ci sarà una manifestazione di protesta lungo il Sentierone, per sensibilizzare – conclude Lorenzi – la popolazione e le istituzioni sullo svuotamento commerciale del centro cittadino”.




“#diversity”, convegno al kilometro Rosso

Kilomero Rossojpg“Far conoscere l’argomento a chi ne è estraneo e offrire un’occasione per approfondirlo a chi non ne è completamente digiuno”. Valentina Dolciotti, consulente Diversity and Inclusion oltre che organizzatrice del convegno “#diversity. Quanto vale la diversità”, sintetizza così le principali finalità dell’evento che venerdì 10 aprile sarà ospitato al Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso. “Con l’illustrazione di best practise che hanno visto protagoniste sia alcune realtà multinazionali, del calibro di Microsoft, Philips SpA e Telecom Italia, sia un paio di onlus italiane operanti a livello internazionale, WeWorld e Cesvi, vogliamo offrire ai partecipanti una vetrina sul Diversity management, una pratica di gestione delle persone, nata nelle Aziende nord americane, finalizzata a valorizzare le differenze individuali e il potenziale di ogni individuo” spiega Dolciotti. Che aggiunge: “Due gli obiettivi: trasformare le ‘diversità’ in valore economico e gestionale, oltre che culturale, per le Imprese. Generare crescenti livelli di soddisfazione tra dipendenti e collaboratori di Enti, Organizzazioni e Realtà produttive”. Il confronto sarà arricchito dai contributi della prof.ssa Laura Viganò, Direttrice del Centro di Ricerca sulla Cooperazione Internazionale (CCI), creato dall’Università di Bergamo, e dell’on. Pia Locatelli, Presidente della Fondazione A.J.Zaninoni. Chi fosse interessato a partecipare all’evento, il cui inizio è fissato per le 16.00 di venerdì 10 aprile, potrà iscriversi inviando un’email al seguente indirizzo: diversity.mng@gmail.com Ulteriori informazioni sui temi che saranno affrontati durante il convegno possono essere reperite al sito: diversitymng.wordpress.com.