Imprese, al via il bando per una sede ad Expo

expo23otto.jpgLa Camera di Commercio di Bergamo concede in uso per 50 giornate il proprio ufficio di rappresentanza ad Expo alle imprese bergamasche interessate. L’ufficio è situato nel Cardo Nord ed ha una superficie compresa tra 20 e 30 mq. L’orario di apertura è dalle 10 alle 23. Lo spazio viene concesso a titolo gratuito e gli assegnatari sono tenuti al rispetto del regolamento generale e di tutti i regolamenti speciali di Expo 2015. Possono partecipare al concorso le imprese, anche in forma di cooperativa, con sede legale o unità produttiva in provincia di Bergamo.

La richiesta di assegnazione va presentata su apposito modulo e va inviata all’indirizzo mail: cciaa.bergamo@bg.legalmail.camcom.it a partire dalle ore 9.30 del 13 aprile 2015 e fino alle ore 24 del 26 aprile 2015. La domanda dovrà contenere la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà (presente nel modulo) che dichiara che l’impresa è attiva, non sottoposta a procedure concorsuali o in stato di liquidazione, in regola con il pagamento del diritto camerale e con il versamento dei contributi previdenziali. Nella domanda si potrà indicare una preferenza circa la giornata di assegnazione (mese, giorno della settimana), che non è peraltro vincolante per la Camera di commercio nella definizione del calendario delle presenze.

Per contatti: Andrea Locati Tel. 035.4225.263 locati@bg.camcom.it

 




“Acqua di Bergamo”, in arrivo anche il profumo per il cane

Acqua di BergamoI profumi hanno precise caratteristiche e una formula di composizione tali di differenziare l’uno dagli altri. La creazione di un profumo richiede molta ricerca di laboratorio e il supporto di uno dei cosiddetti “nasi”, persone di spiccata sensibilità ed esperienza in grado di suggerire la formula giusta e innovativa.

Acqua di Bergamo, la linea di prodotto sviluppata da Sorgentis, risponde esattamente ai criteri così riassunti, ma si distingue anche per una serie di specificità che contribuiscono a rendere singolare ognuna delle cinque profumazioni poste sul mercato. Per fornire originalità alla fragranza “made in Bergamo” ci si è avvalsi dell’esperienza di Carlo Ribero, considerato il naso per eccellenza in Italia. Il profumo è stato realizzato utilizzando processi lavorativi che integrano circa 120 ingredienti per ogni linea di prodotto. Gli ingredienti comuni a ogni linea sono bergamotto, gelsomino, salvia, ambra. La fragranza viene lasciata macerare nell’alcol per 40 giorni e poi imbottigliata nella confezione da commercializzare. Il confezionamento viene eseguito in un ambiente dedicato “clean”.

Il processo di lavorazione si basa su metodologia e tecnica artigianale, che però garantisce un livello di qualità molto alta e una percentuale di fragranza di 15 parti ogni 100 ml contro una media dell’8-10 per cento delle produzioni premium presenti sul mercato. La ricetta del profumo non è solo sommatoria di 120 diversi ingredienti, ma anche frutto della modalità del loro utilizzo e della particolarità del processo. La sequenza della mescolanza dei vari elementi determina il risultato finale e la qualità della fragranza.

“Il concept è stato sviluppato per ognuna delle cinque linee di prodotto ispirandoci ad alcuni elementi identificativi della città di Bergamo, che garantissero una riconoscibilità e identità in un contesto internazionale – spiega Davide Bonalumi, sales manager di Sorgentis – Oltre ai riferimenti a Piazza Vecchia, Città Alta e Arlequine (Arlecchino), abbiamo richiamato Giacomo Costantino Beltrami, un personaggio bergamasco noto per essere stato un esploratore nel nord America e aver legato le sue esperienze alla cultura degli Indiani d’America. Da qui l’ispirazione a Apache e Cheyenne”.

Acqua di Bergamo, marchio già noto e apprezzato nel mondo della profumeria a livello internazionale e che sta conquistando piazze sempre più importanti, si appresta a lanciare nel 2015 due linee decisamente innovative: un profumo per bimbi senza allergeni e uno per cani, l’amico fedele di tante famiglie per il quale è pronta una speciale acqua profumata senza alcol. “Abbiamo accettato volentieri le sollecitazioni che ci sono arrivate da molti clienti – ha spiegato Bonalumi – e da maggio cominceremo la vendita di questo profumo nel dutyfree dell’aeroporto di Orio”




Brebemi, per Legambiente è in “coma irreversibile”

BrebemiLegambiente torna sulla situazione di Brebemi. “In questi giorni sono stati resi noti i dati alla situazione di bilancio di Brebemi. I ricavi da gestione sono stati di 11,5 milioni contro 14 milioni di costi di esercizio al netto del costo del debito. E’ un dato drammatico, perché significa che Brebemi non solo non paga il debito mostruoso con le banche, ma nemmeno il costo di gestione. Significa che tenerla aperta costa più che tenerla chiusa? Questa negativa situazione si stabilizzerà con il primo esercizio completo e potrà migliorare un poco con l’apertura di Tangenziale est esterna. Ma considerata la stabilizzazione del traffico è più che plausibile che i ricavi arrivino a malapena a coprire i costi senza riuscire a pagare il debito, che in questo modo aumenta e fa esplodere il deficit in una spirale ingestibile, e questo nonostante gli interventi pubblici che non avrebbero dovuto nemmeno essere erogati, considerati i premi avuti e che invece sono già stati inutilmente bruciati. Con questi numeri la definizione appropriata è “accanimento terapeutico”.

La Brebemi è in coma irreversibile ma i debitori (le banche) non vogliono che muoia perché non ci sarebbero “eredi” a pagare il debito, e quindi la tengono in vita a spese pubbliche sperando in un miracolo (sempre a spese pubbliche) che gli permetta di tornare nelle condizioni di pagare ben 2,4 miliardi di euro”. “Il dato più drammatico in assoluto, è che il traffico è salito dai primi mesi però si è già stabilizzato tra i 15.000 ed i 16.000 veicoli al giorno assoluti (ovvero a prescindere da quanta Brebemi percorrono) che corrispondono a solo 8.000 veicoli teorici giornalieri medi ovvero la trasformazione della somma dei veicoli complessivi nel minor numero dei veicoli corrispondenti che percorrono tutta l’autostrada. Come dire che due auto che fanno metà percorso ne fanno una che fa tutto il percorso Si dimostra che almeno due terzi delle auto che usano Brebemi la percorrono per la metà al massimo. Dunque le sue caratteristiche di fondo restano quelle di autostrada residenziale/pendolare (il contrario di ciò che deve essere un’autostrada). La situazione potrà migliorare con l’apertura della Tangenziale Est esterna (anche lei carissima e quindi non attrattiva) ma con questo dato di base il problema non è la tangenziale Est esterna che alimenta la Brebemi è la BreBeMi che ammazza la tangenziale Est estern , che vivrà del rigurgito della vecchia tangenziale Est, ma rischia una performance analoga a quella Brebemi e Pedemontana”, conclude Legambiente.-

 




Il regalo di Valeo Studio alle aziende. In palio tre premi per decollare sul Web

DAVIDE CORNA - VALEO STUDIO
Davide Corna

Prende il via oggi il progetto Valeo Gift 2015, ideato dalla web agency Valeo Studio di Bergamo in favore degli imprenditori della città non ancora in grado di sfruttare le potenzialità di internet e del web marketing per il loro business. Un mese di tempo per presentare il proprio progetto e sottoporlo alla valutazione della giuria composta da Davide Corna, amministratore unico di Valeo Studio, Marco Manzoni, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria Bergamo e amministratore e vicepresidente di Nuova Termostampi spa, e Daniele Lo Sasso, presidente di Confartigianato Giovani Bergamo e amministratore unico di Sidip World srl. In premio 18mila euro in servizi, tra strumenti web e web marketing, che saranno suddivisi tra il primo (10mila euro), secondo (5mila euro) e terzo classificato (3mila euro). Per tutti i progetti sarà sviluppata un’analisi completa di business online e verranno valutati tenendo conto dei seguenti parametri: innovazione di prodotto, di servizio o di fornitura e possibilità concreta di far sbocciare l’idea di business attraverso gli strumenti web. I servizi compresi nel regalo costituiranno un panel completo delle attività svolte da Valeo Studio, ad esempio lo sviluppo del sito internet, l’implementazione di strategie SEO on site e off site e l’avvio di azioni legate al Social Media Marketing.

Logo Valeo StudioValeo gift 2015 è un’idea che vuole premiare le realtà aziendali ammirevoli nate, cresciute e presenti a Bergamo. Il progetto arriva nel 17° anno di attività di Valeo Studio, azienda che è riuscita a crescere per merito di professionisti del settore, ma anche grazie alla città madre: Bergamo. E’ un riconoscimento quindi verso il territorio che ha permesso questo consolidamento aziendale e un incentivo rivolto ai piccoli e medi imprenditori che giorno dopo giorno contribuiscono alla crescita sociale ed economia della città. Tutte le aziende interessate possono presentare il proprio progetto attraverso il sito www.valeo.it entro il 30 aprile 2015. I vincitori saranno comunicati entro il 30 maggio 2015.

“Valeo Gift 2015 – sottolinea Davide Corna – è un regalo che rivolgiamo alle aziende e agli imprenditori di Bergamo desiderosi di mettersi in gioco sfruttando a pieno tutte le potenzialità del web. Grazie al nostro contributo, essi potranno finalmente avvicinarsi ad un mondo che può contribuire il larga misura al loro successo aziendale. Fare parte di una comunità significa agire tenendo conto del suo benessere, ed è proprio quello che vogliamo”.




Aggregazioni tra popolari, Ubi potrebbe restare sola

a-ubi.jpgUbi Banca é l’istituto popolare con la più alta probabilità di rimanere da sola ma, anche in questo scenario, ha potenzialita’ di crescita soprattutto a livello di ritorno sul capitale tangibile. Lo scrivono gli analisti di Citigroup in una lunga analisi sul settore delle popolari in vista del consolidamento che dovrebbe avviarsi grazie alla trasformazione degli istituti in spa. Le indicazioni del broker – che conferma la raccomandazione “comprare” su Ubi e alza il prezzo obiettivo a 8,60 euro – spingono il titolo in testa al Ftse Mib dove guadagna il 2,2% a 7,47 euro. Il migliore quadro macroeconomico dell’Italia, la migliore qualità del credito, le ipotesi di una bad bank sui crediti non performanti e il più elevato ritorno sul capitale sono, per gli analisti, alla base della valutazione positiva per l’istituto. “Non ci sembra che attualmente nel prezzo delle azioni Ubi ci sia incorporato alcun premio per il consolidamento – scrivono gli analisti -. La ragione di ciò potrebbe essere il fatto che il mercato vede comunque Ubi come un aggregatore e sconta il rischio di una aggregazione con partner più debole che sia istruttiva di valore”. Nell’analisi, Citi approfondisce tutti i possibili risvolti delle integrazioni tra le popolari: “Riteniamo che tutte le Popolari abbiano avviato colloqui con gli altri istituti cooperativi per valutare la migliore soluzione per il futuro: restare indipendenti, considerare l’integrazione con un istituto locale o con una banca internazionale”.




Letto per voi / Spazio al commercio con il contratto di sostegno

negozioIl nuovo contratto collettivo del commercio disciplina in via sperimentale un rapporto di lavoro a termine ispirato alle regole del contratto di inserimento: il “contratto di sostegno all’occupazione”. Con questa definizione, l’articolo 69 bis del nuovo accordo collettivo disegna uno strumento che dovrebbe favorire l’ingresso nel mercato del lavoro di alcune specifiche categorie di lavoratori. Il contratto ha una durata di 12 mesi, può essere stipulato una sola volta con lo stesso lavoratore e non è soggetto ai limiti quantitativi previsti dalla disciplina collettiva per gli altri rapporti a tempo determinato. Il datore di lavoro che utilizza questo contratto è tenuto ad erogare 16 ore di formazione nei confronti del lavoratore. Il percorso formativo deve essere finalizzato a favorire l’inserimento nel contesto aziendale del lavoratore, deve avere una durata minima di 16 ore e deve includere tra le materie oggetto di insegnamento anche la prevenzione antinfortunistica. Il contratto collettivo nazionale precisa che le ore di formazione dovranno essere evidenziate sul Libro Unico del Lavoro.

L’onere formativo posto in capo al datore di lavoro viene bilanciato da una rilevante incentivazione di carattere normativo e retributivo. L’accordo collettivo riconosce, infatti, la facoltà di inquadrare (e retribuire) il lavoratore sulla base di 1 o 2 livelli inferiori rispetto al livello spettante in relazione alla qualifica indicata nel contratto di assunzione. In particolare, la norma collettiva consente di inquadrare il lavoratore, per i primi sei mesi, in due livelli inferiori rispetto a quello teoricamente spettante, salendo per il restante periodo di un livello. Alla fine del rapporto il datore di lavoro, se decide di proseguire a tempo indeterminato, può mantenere un livello inferiore per un ulteriore periodo di 24 mesi. Il sottoinquadramento è attenuato nel caso dei lavoratori assunti per le qualifiche comprese nel sesto livello: per dipendenti assunti con queste qualifiche, può essere assegnato un settimo livello per i primi sei mesi della durata del contratto, mentre è obbligatorio salire al livello ordinario per i successivi 6 mesi (e, quindi, anche per i 24 mesi aggiuntivi in caso di conversione a tempo indeterminato).

Questa disciplina è interessante, perché di fatto ripristina una tipologia di lavoro che era molto apprezzata nel mercato del lavoro; sarà interessante verificare come si coordinerà il meccanismo del sottoinquadramento con le norme di legge che disciplinano la materia. La sperimentazione non potrà interessare qualsiasi lavoratore: l’accordo collettivo delimita in maniera specifica la platea dei soggetti legittimati alla stipula del contratto di “sostegno all’occupazione”.

Secondo il nuovo contratto collettivo, rientrano in questa categoria sia le persone prive di un’occupazione retribuita da almeno 6 mesi, sia le persone che hanno lavorato, ma con forme diverse dal lavoro subordinato e con un reddito inferiore a quello annuale minimo escluso da imposizione. Sono interessati dalla nuova forma contrattuale anche i lavoratori che hanno completato un periodo di apprendistato presso un altro datore di lavoro, e che hanno ricevuto la disdetta al termine del periodo formativo, e – infine – quei lavoratori che non possono più accedere, per esaurimento di tutte le misure disponibili, a misure di sostegno al reddito.

(di Gianpiero Falasca tratto da “Il Sole 24 Ore” di Giovedì 2 Aprile 2015)




Negozi, in via Tasso è emergenza chiusure. «Colpa della Ztl»

In via Tasso negli ultimi mesi hanno chiuso diverse attività e purtroppo ce ne sono di nuove pronte ad abbassare la saracinesca. Nell’area dove vige la ztl e l’occhio elettronico non perdona il minimo sgarro a suon di multe – di cui molte addebitate agli stessi commercianti senza la minima, piccola deroga – diverse attività si vedono costrette a gettare la spugna, tra canoni d’affitto rimasti alle quotazioni di tempi d’oro di cui non si avverte ahimè un ritorno nell’era plumbea dei consumi e lo scarso passaggio nella via, che pure resta tra le più belle della città.

Basta fare un solo passo oltre il varco elettronico per imbattersi in vetrine desolatamente vuote. Il laboratorio di oreficeria Giampaolo Giardina, al civico 91,  ha scelto di lasciare il negozio dove invitava con ben due vetrine a scoprire le proprie creazioni per tornare a dedicarsi esclusivamente all’attività artigianale nel suo atelier orafo, ma a Ibiza. Da qualche settimana il negozio di abbigliamento di Luana Gargantini, al civico 95, che esponeva in ben cinque vetrine abiti griffati, ha deciso di abbandonare la via e trasferire altrove la propria attività. Ha chiuso anche dall’altra parte della strada  il negozio di elettronica IStore Pineapple, al 46, specializzato nella vendita, assistenza e riparazione di dispositivi hi-tech, la classica attività di cui si ha sempre bisogno quando tablet e smartphone fanno le bizze.

Resiste ma solo per pochi mesi, fino all’estate,  come confermato dalla titolare del negozio franchising, il primo negozio monomarca del marchio Save The Queen aperto al 115 di via Tasso,  alla fine del 2014: «Ho finito oggi di dare disdette ad affitto e utenze – allarga le braccia la titolare, senza perdere però il sorriso e lo spirito positivo latino che le sue origini peruviane impongono, come tiene a ricordare -. Purtroppo manca il passaggio e la via sta morendo, come mostrano le continue ed eccellenti chiusure. E nonostante la situazione sia difficile e complicata, gli affitti sono alle stelle. Terrò aperto ancora qualche mese, credo fino ad agosto e poi, a malincuore, mi vedrò costretta a lasciare questo lavoro che amo ed un marchio che dovrebbe solo inorgoglire il made in Italy, che per noi stranieri resta un mito. Perché nessun artigiano al mondo sa disegnare e fare scarpe come quelli italiani».

Anche in Contrada Tre Passi, dove ha chiuso da poco un negozio specializzato nell’abbigliamento baby, è  amaro il bilancio tra negozi sfitti o in vendita, attività di cui si annuncia la cessione come la Piadineria e il negozio d’abbigliamento Nice &Chic che purtroppo comunica l’imminente chiusura: «I canoni d’affitto sono impossibili- spiega Laura Cerretti, che ha lavorato anni per griffe d’alta moda a Milano -. La via è bella ma sembra che si stia facendo di tutto per farla morire. Per di più le auto parcheggiano davanti alle vetrine e basta che posteggi un Suv qui davanti per annullare la mia presenza ai passanti, tanto che molti stanno scoprendo solo ora, dopo un anno e mezzo,  la mia esistenza».

Per porre sotto i riflettori l’emergenza chiusure nella via due commercianti si sono fatte carico della questione e hanno informato ieri sera, 31 marzo, il sindaco Giorgio Gori. «Non c’è passaggio nella via e alle 18 sembra scatti il coprifuoco – spiega Silvana Caglioni della storica Pasticceria Salvi -. La ztl è stata attivata senza pensare al posteggio: purtroppo gli orari del parcheggio del Pam in via Camozzi sono insufficienti. La domenica e la sera infatti è chiuso e per le nostre attività è un vero disastro.  È assurdo istituire una ztl in un piccolo tratto di strada, in attesa che si realizzi il progetto di una pedonalizzazione da piazza Pontida a piazza Santo Spirito, anche se l’amministrazione Gori si è subito attivata per rimuovere i paletti che rendevano claustrofobica la via e per migliorarla con fioriere. Non c’è però alcuna tolleranza per le operazioni di carico e scarico nemmeno per noi commercianti: purtroppo riceviamo multe non appena si sgarra l’orario, nonostante il furgone riporti l’insegna del negozio, rendendo evidente a prima vista che si tratta di un veicolo autorizzato».

L’incontro con il sindaco «ha rassicurato sull’istituzione dell’isola pedonale da Piazza Pontida a Piazza Santo Spirito, ma purtroppo non a breve- continua Stefania Caglioni-. Si parla di almeno un anno e mezzo d’attesa per il completamento della pedonalizzazione: in quest’arco di tempo rischiamo di vedere morire altri negozi. Purtroppo togliere la ztl non è possibile, ma intendiamo batterci per vedere migliorare le cose. Per ora il sindaco ci ha assicurato che sui display della ztl partirà a breve un’applicazione per indicare il parcheggio più vicino. Nel prossimo incontro invieremo una relazione al Comune su alcuni eventi che intendiamo realizzare per animare la via che, senza commercio, è bene che tutti ne abbiano la consapevolezza, rischia di morire davvero».

I commercianti della via si stanno attivando per incentivare il passeggio e lo shopping nella via: «La situazione è difficile e il rischio degrado è dietro l’angolo, tanto che ogni sera ci troviamo a ripulire fioriere e sporcizia- commentano dal Ristoro Pugliese di Via Tasso- . La via potrebbe essere davvero più bella e vissuta, ma sembra che per prendere ogni iniziativa si debbano smuovere montagne. Ogni giorno è inzuppato di burocrazia. Ad esempio, abbiamo fatto richiesta di mettere qualche tavolino sulla via per invogliare la gente ad entrare al ristorante, ma sembrava impossibile ottenere il permesso. Fortunatamente il sindaco ha mostrato disponibilità e ha invitato la via a presentare un progetto, che studieremo con il distretto del commercio». Un grande problema da affrontare è quello del parcheggio: «Per noi ristoranti è un incubo- continuano dal Ristoro Pugliese-. La sera il parcheggio di Via Camozzi chiude alle 21 e la domenica è chiuso tutto il giorno. Così per chi viene da fuori l’idea di cenare in Via Tasso diventa già complicata per la caccia ad un posteggio. Speriamo si trovi una soluzione con il gestore».




Imprese, quattro bandi per favorire lo sviluppo

sviluppo_di_impresa_ingranaggi (1)Dal primo aprile, per le imprese aventi sede legale o operativa in provincia di Bergamo è aperta la possibilità di presentare la propria candidatura a due diverse tipologie di bandi:

Bandi di concorso per l’assegnazione di voucher per la realizzazione di interventi di assistenza e di consulenza a favore delle micro, piccole e medie imprese.

In relazione a questa tipologia di intervento sono tre i bandi messi a disposizione dall’ente camerale:

  • Bando “Sviluppo d’impresa”
  • Bando “Sviluppo d’impresa agricola”
  • Bando “Azioni di supporto all’internazionalizzazione delle imprese”
Bando di concorso per l’assegnazione di voucher per interventi di formazione.

In relazione a questa tipologia di intervento l’ente camerale ha messo disposizione delle imprese del territorio il “Bando di concorso per l’assegnazione di voucher a favore delle imprese della provincia di Bergamo per interventi di formazione”.
Le modalità per accedere ai bandi sono pubblicate nella sezione “Contributi e finanziamenti” del sito camerale www.bg.camcom.gov.it (testi di riferimento per ogni bando e documenti da compilare da parte della singola impresa). Tutti i bandi resteranno aperti fino ad esaurimento dei fondi in dotazione e comunque fino al 31/12/2015.

 

Gli interventi di consulenza e di assistenza e/o di formazione previsti dai bandi saranno realizzati con il coordinamento dell’azienda speciale “Bergamo Sviluppo”.

 




Commercio, rinnovato il contratto. A Bergamo coinvolti 55mila lavoratori

Sede AscomDopo un anno di trattative, Confcommercio ha sottoscritto con Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs–Uil la nuova ipotesi di accordo del commercio, che decorre dal prossimo primo aprile e avrà durata fino al 31 dicembre 2017. «E’ stato un negoziato lungo fatto in un contesto difficile non solo perché collocato all’interno della più grande crisi degli ultimi 50 anni, ma soprattutto per la necessità di trovare soluzioni equilibrate, in grado di garantire modelli organizzativi maggiormente flessibili con la massima attenzione al contenimento dei costi – afferma Enrico Betti, responsabile area lavoro di Ascom e componente della commissione sindacale nazionale -. Grazie all’ampio sforzo dei soggetti coinvolti abbiamo rinnovato il più grande contratto nazionale applicato nel settore privato, che dà riposte certe e concrete, introducendo importanti novità sul versante della flessibilità e del mercato del lavoro per le imprese e i lavoratori». La nuova ipotesi di accordo prevede un aumento a regime di 85 euro e significative novità come il contratto a tempo determinato per il sostegno all’occupazione e una reale semplificazione nella flessibilità della distribuzione dell’orario.

Enrico Betti«L’accordo raggiunto consegna alle imprese del settore strumenti in grado di accompagnarle ed aiutarle nella ripresa con soluzioni innovative, tali da consentire una maggiore flessibilità e produttività sia sull’orario di lavoro che sul mercato del lavoro – spiega Betti -. Offre migliori garanzie per l’applicazione maggiormente inclusiva del welfare contrattuale e il recepimento dell’accordo di Governance sulla bilateralità 2014 per il miglioramento del sistema degli enti, dell’ utilizzo delle risorse e della fruizione di prestazioni omogenee. In provincia di Bergamo l’accordo interessa circa 55 mila addetti, per un totale di oltre 18 mila imprese». La soluzione economica prevede un aumento lordo medio (quarto livello) di 85 5uro a regime, distribuito su 5 tranches per meglio contenere l’impatto degli aumenti del contratto. La prima erogazione pari a 15 euro avverrà con decorrenza dal mese di aprile 2015, senza arretrati. Il contratto introduce anche una nuova regolazione per la flessibilità dell’orario di lavoro, più immediata e senza costi, che consente alle imprese il superamento dell’orario contrattuale fino a 44 ore per 16 settimane, senza maggiorazione di straordinario per le ore prestate oltre l’orario settimanale se recuperate entro 12 mesi dall’avvio del programma di  flessibilità.

Per favorire il sostegno all’occupazione è stata introdotta una nuova specifica modalità per l’utilizzo del contratto a tempo determinato, meno onerosa per le imprese, che potranno assumere, una sola volta per 12 mesi, le categorie più deboli del mercato del lavoro, al di fuori dai limiti quantitativi per la stipula di contratti a termine. In particolare è previsto un sotto inquadramento del lavoratore, fino a due livelli nei primi 6 mesi e di un livello per i successivi 6 mesi. Inoltre al termine dei 12 mesi, in caso di trasformazione a tempo indeterminato si applicherà il sotto inquadramento di un livello per ulteriori 24 mesi. E’ introdotta inoltre una previsione finalizzata a migliorare la possibilità di attivare ulteriori contratti a tempo determinato fino al un massimo del 28 %, compensando quote di assunzioni non utilizzate in altre unita produttive, dentro le quote massime previste dal CCNL.

Un’ulteriore modifica riguarda le percentuali di conferma  del contratto di apprendistato che vengono allineate ai limiti di legge, portandosi dall’80% al 20 %  per tutte le imprese. Inoltre viene portato a tre anni (36 mesi) il periodo su cui calcolare il numero delle conferme in servizio. Una novità riguarda anche il part time: per le 8 ore possono essere assunti giovani fino a 25 anni compiuti, anche non studenti. Infine l’ipotesi di accordo introduce novità in materia di classificazione e una specifica disciplina per le Imprese dell’ ICT, che consentirà di regolare nuove figure professionali, nonché lo sviluppo di nuove figure appartenenti ai servizi.




Una cordata di imprenditori bergamaschi rileva la “Cantieri Estensi” di Ferrara

Cantieri estensi“Cantieri Navali Estensi Srl” ha acquistato “Cantieri Estensi”, marchio storico della nautica italiana. La nuova società, costituita da una cordata di imprenditori bergamaschi (socio di riferimento è la famiglia Garlini), si appresta a riprendere la produzione di yacht presso il proprio stabilimento di 6 mila metri quadrati, sito in Ostellato (Ferrara). Cantieri Estensi ha varato oltre 500 imbarcazioni che si contraddistinguono per uno stile unico ed inconfondibile che coniuga in chiave moderna le linee intramontabili delle imbarcazioni da pesca statunitensi, rese famose dai racconti di Ernest Hemingway. La gamma delle imbarcazioni è suddivisa tra i modelli GOLDSTAR, lobster boat dai 36 ai 56 piedi e MAINE, navette veloci da 48 a 64 piedi e grazie ai nuovi ordini di acquisto già pervenuti le prime nuove imbarcazioni verranno consegnate entro i prossimi mesi. CantieriEstensi

Cantieri Estensi si propone di tracciare una nuova rotta, procedendo con il rinnovamento della gamma e ampliando i mercati di sbocco, ma intende rimanere fedele ai propri valori che la spingono verso l’eccellenza del prodotto e del servizio, accompagnando il cliente nella personalizzazione degli interni in fase di acquisto dell’imbarcazione fino al post vendita. “Siamo molto orgogliosi di avere acquisito Cantieri Estensi – ha commentato Gianmarco Gabrieli, Ceo di Cantieri Navali Estensi con precedenti esperienze nel settore del lusso -. Il brand ha un enorme potenziale e sicuramente l’azienda tornerà ad essere uno dei leader nel mercato nautico. Le recenti acquisizioni da parte dei gruppi esteri dimostrano che nel mondo c’è un notevole interesse sia in termini di aziende che di prodotti per tutto il “Made in Italy”, soprattutto quello manifatturiero di fascia alta e del lusso ed è in questa direzione che intendiamo procedere. Vogliamo riposizionare nell’alto di gamma i Cantieri Estensi, producendo barche affascinanti, di elevata qualità e affidabilità che facciano sognare i nostri clienti, la cui soddisfazione è per noi di fondamentale importanza”. Inoltre è già stato lanciato il nuovo sito internet www.CantieriEstensi.it e attivati i canali social di Facebook, Instagram e Twitter che vengono costantemente aggiornati per interagire con i clienti e gli amanti del brand.