Credito, ancora difficoltà per il terziario

Credito, ancora difficoltà per il terziario

Confcommercio Bergamo mette in campo le competenze con il corso Educazione finanziaria

L’accesso a credito e finanziamenti e il rapporto tra banca e impresa continuano a rappresentare vere e proprie criticità per gli imprenditori di commercio, turismo e servizi bergamaschi. L’unico dato positivo in tema di credito per le imprese del territorio che operano nel terziario è il miglioramento del fabbisogno finanziario, con un lieve (+1 punto rispetto al semestre precedente) recupero della liquidità, criticità principale degli ultimi quattro anni. L’indice- a 42- è più alto di 4 punti rispetto alla media nazionale (38), con una prospettiva di ulteriore miglioramento entro settembre, dove è atteso a 45 (contro i 42 nazionali). È quanto emerge dall’ultimo Osservatorio su Credito e liquidità, indagine Confcommercio Bergamo- Format Research  realizzata nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale del terziario, a cadenza semestrale. Il contesto generale evidenzia un irrigidimento nel rapporto tra banca e impresa: diminuisce la percentuale di imprese che chiede un finanziamento (il 24,5% contro il 26,4% dello scorso semestre), aumenta la percentuale di pratiche respinte  (11,9% contro il 9% di ottobre 2023) o accolte con importo inferiore (28,2%, contro il 25,4% di ottobre 2023). Sono ancora in attesa di una risposta il 12,1% delle imprese (lo scorso semestre erano di più, il 14,3%). La percentuale di richieste di prestiti accolte è nettamente inferiore rispetto alla media nazionale: a Bergamo solo il 47,8% degli imprenditori del terziario ha avuto una risposta positiva, contro una media nazionale del 56%. Con il continuo rialzo dei tassi è in peggioramento anche il giudizio delle imprese del terziario (che scende di 7 punti, a quota 33, contro 40 del semestre precedente). In questo caso il dato provinciale è al di sopra della media nazionale, dove si arena a 18 (in linea con il semestre precedente). Migliore anche il dato relativo ai costi di istruttoria, a quota 3, contro i 29 nel resto d’Italia.

 

Il corso di educazione finanziaria per gestire al meglio il rapporto con le banche

Il 4 e l’11 giugno, dalle 15 alle 17, nella Sala Conferenze dell’Associazione

In questo quadro di crescenti difficoltà, l’associazione non sta a guardare e ha subito colto l’opportunità offerta dal progetto avviato da Confcommercio Imprese per l’Italia in collaborazione con il Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, nato con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza e le competenze delle imprese associate, a partire dal rapporto con istituti di credito e intermediari finanziari. Confcommercio Bergamo e la Cooperativa di garanzia Fogalco promuovono il percorso formativo gratuito di educazione finanziaria per le micro e piccole imprese del commercio, turismo e servizi dal titolo “Piccole e medie imprese: come gestire il rapporto con le banche”. Ottenere credito e a condizioni migliori, monitorare i prestiti bancari e conoscere le dinamiche che regolano la concessione dei finanziamenti, sono alcuni degli obiettivi che il percorso formativo si prefigge. Il taglio del corso sarà fortemente pratico e tarato sulle reali esigenze degli imprenditori, con casi pratici ed esercitazioni.

In cattedra ci sarà, oltre al presidente Fogalco Cristian Botti, Stefano Mazzocchi, commercialista e revisore dei conti, con una lunga esperienza professionale e nella formazione. Il primo appuntamento in aula con il corso “Piccole e medie imprese: come gestire il rapporto con le banche” è il 4 giugno, dalle 15 alle 17, nella Sala Conferenze dell’associazione, in Via Borgo Palazzo 137 (Iscrizione obbligatoria, partecipazione gratuita Info 035.4120212, info@fogalco.it). Al centro dell’incontro il rapporto con la banca, dalla regolamentazione, alla concessione e monitoraggio dei prestiti. Il secondo incontro, sempre dalle 15 alle 17, la settimana successiva, l’11 giugno, pone l’accento sui contratti bancari e sul sistema di garanzie, dai confidi al fondo centrale.

 

I dati e le principali evidenze della ricerca

 

Fabbisogno finanziario

Le imprese del terziario orobico proseguono il recupero della liquidità che ha rappresentato la criticità principale dallo scoppio della pandemia nel 2020. Secondo il giudizio degli imprenditori l’indicatore della capacità di far fronte al fabbisogno finanziario, rispetto al semestre precedente, è migliorato di 1 punto da 41 a 42 e in prospettiva crescerà di ulteriori 3 punti da qui all’ autunno. Il valore atteso, a 42,  è ancora negativo; basti pensare che pre-Covid, nel II semestre 2019, era a 59. Il dato è fortemente condizionato dai numeri ancora difficili del settore turismo, con indice a 36, mentre il commercio con 45 e i servizi con 47 stanno un po’ meglio. A soffrire sono le micro e le piccole imprese fino a 5 addetti, nettamente sotto la media rispetto alle imprese più strutturate il cui fabbisogno è minore. L’indice delle imprese bergamasche è tuttavia più alto del dato nazionale di 4 punti (38 e atteso in crescita a ottobre a 42 sempre più basso di quello di Bergamo).

Domanda di credito

In diminuzione la percentuale di imprese che ha chiesto un finanziamento negli ultimi 6 mesi passate dal 26,4% del semestre scorso al 24,5%. Di queste il 47,8% ha vista accolta la sua domanda, il 28,2% accolta con ammontare inferiore l’11,9,0% non accolta e il 12,1% è in attesa. Rispetto al dato nazionale le imprese bergamasche che hanno chiesto un finanziamento sono di più il 24,5% contro il 18,0%. A fronte di questa richiesta a Bergamo è però decisamente minore la percentuale delle istanze andate a buon fine, il 47,8% contro il 56%. Di contro, è più bassa la percentuale delle pratiche respinte (11,9% contro il 15% nazionale),  ma comunque in aumento (dal 9% del semestre precedente al già citato dato dell’11,9%). Allo stesso tempo a Bergamo è più alta l’erogazione parziale (28,2% contro il 17%) e allineata la percentuale delle imprese che è in attesa dell’esito dell’istruttoria, il 12,1% (12% in Italia).  Rispetto al semestre precedente è diminuita sensibilmente, dal 51,3% al 47,8%, la percentuale delle pratiche accolte. Ed è anche aumentata- dal 25,4% al 28,2%- la percentuale di imprese che hanno ricevuto importi inferiori a quelli richiesti. Si registra invece una lieve diminuzione delle istanze in sospeso (dal 14,3% al 12,1%).

 

Costo del finanziamento

Gli imprenditori del terziario bergamasco fanno segnare un ulteriore peggioramento del sentiment per quanto riguarda il costo del finanziamento. Da 40 l’indice è crollato a 33.  Il valore è comunque migliore di ben 15 punti rispetto al dato nazionale, dove continua a mantenersi a livelli mai osservati negli ultimi anni.

 

Costo dell’istruttoria

Il costo dell’istruttoria viene giudicato in peggioramento rispetto al semestre precedente. L’indice è precipitato da 40 a 34, dato tuttavia migliore di quello nazionale di  ben 5 punti.

 

Durata dei prestiti

In miglioramento il valore della durata temporale del credito che passa da 35 a 38 aumentando di 3 punti in un semestre rispetto a ottobre 2023.  La situazione bergamasca rimane negativa rispetto a quella nazionale il cui indice è salito a 40, con un recupero di 4 punti rispetto all’ultimo semestre.

 

Garanzie richieste

L’indice delle garanzie richieste passa da 32 a 31 in perdita di 1 punto. L’indice è allineato a quello nazionale dove ha perso ben 7 punti.

 

Costo dei servizi bancari

In forte calo l’indice relativo al costo dei servizi bancari registrato presso le imprese di Bergamo che perde 6 punti da 36 a 30.

L’indice è ormai allineato a quello nazionale che si attesta a 30 guadagnando 2 punti.