Trescore, contro il bando per il mercato gli ambulanti ricorrono al Tar

170808 ambulanti vs bando trescore - riunione - plateaI commercianti ambulanti faranno ricorso al Tar contro il bando del Comune di Trescore Balneario per il rinnovo delle concessioni del mercato, approvato il 23 luglio scorso. La decisione è emersa ieri durante un incontro promosso alla Casa del Giovane di Bergamo dalle associazioni di categoria Fiva Ascom e Anva Confesercenti di fronte a una platea gremita di operatori del mercato. All’iniziativa, nel corso della riunione, hanno aderito già 60 imprenditori.

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Gli ambulanti sostengono l’illegittimità del bando perché cancella la possibilità – prevista dalla normativa Bolkestein e dal testo unico regionale – di avere due spazi all’interno del mercato. Inoltre non garantisce il vantaggio in graduatoria per i titolari delle vecchie concessioni, come invece previsto dall’accordo Stato-Regioni, con il risultato di penalizzare le aziende che hanno investito negli anni nelle loro attività e di tagliare posti di lavoro.

L’Amministrazione, da parte sua, difende la regolarità del bando sostenendo che non necessariamente devono essere concesse due postazioni e che concedendone una sola ad operatore si rendono disponibili più posteggi. La giunta ribadisce anche la legittimità dei criteri di graduatoria sostenendo che la salvaguardia dell’anzianità va in contrasto con la libertà di mercato.

«Nei giorni scorsi abbiamo inviato tramite legale una richiesta di sospensione della procedura ma l’Amministrazione mantiene le sue posizioni. Stando così le cose, l’azione legale è  inevitabile» afferma Mauro Dolci presidente di Fiva Ascom.

Intanto l’Amministrazione ha rivisto l’area del mercato settimanale eliminando circa 50 posteggi. Le concessioni disponibili scendono dagli attuali 189 a circa 140.




Fogalco al fianco delle imprese

La nostra Associazione, attraverso la Cooperativa di garanzia Fogalco – afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo – vuole continuare ad essere al fianco dei nostri Imprenditori, per assisterli nelle loro richieste come si è fatto sino ad oggi per l’ottenimento dei 600 euro, nell’aggiornare gli imprenditori su tutte le novità che sono state introdotte dai Decreti ministeriali e dalle ordinanze regionali, e riguardo alla miriade di domande che i nostri associati in queste settimane ci hanno rivolto ed alle quali abbiamo cercato di rispondere. Sul credito automatico abbiamo costituito un gruppo di lavoro che si è reso disponibile ad accompagnare e assistere gli associati nella predisposizione delle relative richieste di agevolazione.

Decreto Liquidità, Credito Adesso, voucher camerali, sono queste le principali misure dedicate al credito che a livello nazionale, regionale e locale sono state messe a disposizione degli imprenditori e sulle quali Ascom e Fogalco sono fortemente impegnate.
I provvedimenti contengono interventi importanti per le micro, piccole e medie imprese, per i lavoratori autonomi e per i professionisti e sono nate con lo scopo sia di assicurare la necessaria liquidità e il supporto finanziario in questa situazione di emergenza sia di assistere le stesse imprese per il raggiungimento del necessario riallineamento finanziario distorto dalla grave crisi.
Abbiamo raccolto le più significative operazioni di sostegno alle imprese già in fase operativa Credito automatico con massimale di 25.000,00 euro.

Potete trovarle nel vademecum Ascom pubblicato sul sito alla pagina: https://tinyurl.com/ybevvzvl




Sicurezza alimentare, occhio al ghiaccio

barman - cocktail - ghiaccio - drink - bicchiere

Anche il locale più attento può scivolare… sul ghiaccio. Trasparenti alla vista e neutri nel sapore, i tintinnanti cubetti che rinfrescano bibite e drink – e che sciogliendosi vengono ingeriti – non sono esenti da rischi di carattere sanitario. Lo ha recentemente evidenziato la trasmissione della Bbc Watchdog, che ha analizzato il ghiaccio di alcune catene internazionali come Starbucks, Costa o Caffè Nero, trovando tracce di batteri coliformi fecali dal 30 al 70% dei campioni, a seconda dell’insegna. Qualche anno fa ci aveva già pensato Valerio Staffelli di Striscia la Notizia, con prelievi in incognito in bar, fast food e discoteche, a portare alla luce contaminazioni da batteri patogeni in alte concentrazioni.

Le indagini sino ad ora non sono state numericamente ampie, ma i risultati sono concordi nell’evidenziare una criticità, non certo una volontà fraudolenta, ma una sottovalutazione del tema sì. L’attenzione in ogni caso sta crescendo. Complice la nascita di numerose realtà industriali che si occupano di produzione e distribuzione di ghiaccio alimentare, l’Inga – Istituto nazionale del ghiaccio alimentare ha realizzato, nel 2015, il “Manuale di corretta prassi igienica per la produzione di ghiaccio alimentare”. Approvato dal Ministero della Salute, contiene anche un’utile sezione dedicata all’autoproduzione negli esercizi di somministrazione. In Sicilia, patria delle granite, invece, la Regione ha scelto di creare nell’ambito dei servizi di sicurezza alimentare una speciale sottosezione dedicata al ghiaccio.

Noi ci siamo rivolti ad Andrea Comotti, responsabile dell’area Gestionale dell’Ascom di Bergamo, per saperne di più e conoscere tutti i comportamenti corretti per servire un ghiaccio sicuro.

Andrea Comotti
Andrea Comotti

Quindi il ghiaccio non è un alimento sterile?

«Il congelamento dell’acqua evita lo sviluppo microbico, il ghiaccio però non possiede azione microbicida, i microrganismi presenti sono eliminati solo parzialmente e con tempi di congelamento lunghi».

Eppure l’acqua è potabile…

«La responsabilità dell’ente gestore della distribuzione dell’acqua termina nel punto di presa dell’utente, da lì in poi è in carico al gestore del locale. Per quest’ultimo, una buona prassi potrebbe cominciare dal prevedere un’analisi periodica della potabilità dell’acqua, dopodiché è fondamentale assicurare un’accurata pulizia e manutenzione della macchina per la produzione del ghiaccio. Se il ghiaccio è prodotto in buone condizioni igieniche e da acqua potabile non presenta rischi per la salute del consumatore sotto il profilo microbiologico».

Cosa può succedere dopo?

«La fasi critiche sono la manipolazione e la conservazione. Il ghiaccio deve essere raccolto in contenitori per alimenti, che devono essere mantenuti puliti e sanificati, utilizzando attrezzi dedicati come palette, cucchiai e pinze per evitare contaminazioni crociate con altri alimenti contenenti allergeni o sviluppi microbici. Non è sicuro, ad esempio, prelevare il ghiaccio direttamente con il bicchiere perché l’esterno viene toccato con le mani e quindi non è mai abbastanza pulito. Ovviamente vanno rispettate tutte le regole per la manipolazione degli alimenti, ossia l’igiene delle mani, degli abiti, della postazione. Durante l’utilizzo, inoltre, il ghiaccio deve essere conservato in contenitori isolati termicamente e richiusi dopo ogni prelievo, consiglia il Manuale».

Quali altre insidie può nascondere un cubetto di ghiaccio?

«Potrebbe contenere corpi estranei, dannosi se ingeriti, oppure essere contaminato da sostanze chimiche».

Insomma, gli esercenti devono occuparsi anche della sicurezza del ghiaccio…

«In realtà non si tratta di adempimenti troppo gravosi. Ciò che manca è probabilmente una consapevolezza diffusa dell’importanza di trattare il ghiaccio come si fa con gli altri alimenti. Dal canto nostro, come Ascom, stiamo integrando nel manuale di autocontrollo Haccp anche questo capitolo, così da rendere più semplice una produzione e un utilizzo corretto».

In Ascom il servizio di analisi dell’acqua

rubinetto acquaBar, ristoranti, negozi e alberghi possono verificare la qualità dell’acqua che utilizzano e che forniscono ai clienti grazie all’apposito servizio di analisi promosso dall’Ascom di Bergamo. Dei tecnici preleveranno dei campioni e restituiranno i dati sulla sicurezza di quanto sgorga da rubinetti, macchine di depurazione, gasatori e refrigeranti, ma anche sulle caratteristiche fisiche e chimiche dell’acqua.

Ascom Confcommercio Bergamo – Area Gestionale
tel. 035 4120181-129
gestionale@ascombg.it

 




Alberghi, sì ai prezzi più bassi dei portali. Zambonelli: «Ora pronti ad offrire vantaggi»

L’estate 2017 sarà ricordata come una delle più calde, ma anche come quella che potrà segnare una svolta nelle modalità di scelta e prenotazione dell’albergo.

Con l’approvazione della legge per la concorrenza e il mercato sono state infatti abolite le clausole di parity rate (più semplicemente conosciute come “norma Booking”), che sino ad oggi hanno impedito agli hotel di pubblicare sul proprio sito internet condizioni più favorevoli rispetto a quelle presenti sui portali di prenotazione.

Con le nuove regole sarà perciò molto più probabile che chi ha individuato in rete la sistemazione che fa al proprio caso consulti anche il sito della struttura per verificare se ci sono prezzi più vantaggiosi o offerte speciali.

Giovanni ZambonelliSi tratta di un provvedimento atteso dal settore, il cui iter è durato più di due anni per via di numerosi stop e modifiche al disegno di legge nel quale era inserito. «È un traguardo molto importante – afferma il presidente degli Albergatori Ascom Giovanni Zambonelli – e dobbiamo innanzitutto rendere merito a Federalberghi, la nostra federazione nazionale, per il grande lavoro e la perseveranza nel portare avanti questa istanza che finalmente permette alle imprese ricettive di smarcarsi dallo strapotere dei portali».

«Le Ota (online travel agency ndr.) – tiene a precisare – non sono un nemico, anzi sono un alleato che permette di vendere il nostro prodotto in tutto il mondo. Sino ad oggi, però, il rapporto di forze è stato impari, hanno avuto il sopravvento sugli alberghi imponendo le proprie condizioni, senza dubbio vessatorie e, si passi il termine, “ricattatorie”. Con l’abolizione della parity rate si pongono i presupposti per una collaborazione in forma più equilibrata».

Ora la palla passa agli albergatori, chiamati fin da subito a gestire al meglio la novità. «Il cliente si aspetta di ottenere dei vantaggi prenotando direttamente l’hotel e quindi occorre farsi trovare pronti – avverte Zambonelli – offrendo prezzi migliori o servizi aggiuntivi, che sui portali sarebbero a pagamento. È fondamentale diventare parte attiva per rispondere a queste attese e sfruttarne appieno le opportunità».

La partita con le multinazionali dell’intermediazione non può comunque dirsi conclusa. «Il rischio è che i portali applichino altre forme vessatorie, penalizzando in qualche modo chi si smarca dal parity rate – avverte il presidente degli albergatori bergamaschi -, occorrerà perciò continuare a tenere sotto osservazione il loro comportamento».

Da parte sua, Federalberghi evidenzia come l’abolizione della parità tariffaria ristabilisca un equilibrio di condizioni tra il sistema turistico italiano e quello di importanti paesi concorrenti, come Francia, Germania e Austria, dove la clausola è già stata annullata, e porti vantaggi non solo ai consumatori e alle imprese, ma anche all’erario «che beneficerà di un maggior gettito, altrimenti destinato ad altri stati o ai paradisi fiscali».

hotel receptionIntanto i viaggiatori sono già ben disposti a contattare direttamente gli hotel. Nei giorni scorsi, ACS Marketing Solutions ha intervistato per conto di Federalberghi un campione rappresentativo della popolazione italiana, rilevando che – per l’estate 2017 – il 55,3% degli italiani ha prenotato la propria vacanza rivolgendosi direttamente all’albergo, mediante il sito internet della struttura (24%) o contattandola per telefono, mail o altro mezzo (31,3%).

Secondo la Federazione, «la quota di prenotazioni dirette online è destinata a crescere, via via che gli operatori e i consumatori familiarizzeranno con le opportunità offerte dalle nuove regole». «Non si tratta solo di una questione di prezzo – evidenzia Federalberghi -, nel rapporto tra l’ospite e l’albergatore il contatto diretto contribuisce a rafforzare e a personalizzare la relazione. Inoltre, il contatto diretto consente ai turisti di ricevere informazioni di prima mano in relazione alle disponibilità, alla possibilità di soddisfare richieste specifiche e di beneficiare di eventuali offerte speciali o servizi e condizioni particolari».




Agosto, anche i negozi si concedono qualche giorno di ferie

via XX Settembre

Ad agosto negozi, bar e ristoranti non si fermano. Alla vigilia del week-end del grande esodo, con migliaia di bergamaschi in partenza, Ascom Bergamo Confcommercio ha promosso la tradizionale indagine per informare i bergamaschi che rimangono in città e i turisti sull’offerta di prodotti e servizi.

Anche nei giorni più “caldi” di ferragosto saranno pochi i cartelli “chiuso per ferie“. Chi non parte potrà, quindi, fare acquisti e godersi colazioni, pranzi, cene e spuntini fuori casa, senza problemi.

Secondo i dati raccolti dall’Associazione commercianti, in Città Alta la percentuale di bar, ristoranti e negozi (alimentari e non) aperti sfiora il 100% per rispondere all’afflusso turistico; nelle vie centrali di Città Bassa otto negozi su dieci terranno la saracinesca alzata e il 90% dei bar e ristoranti farà lo stesso.

Nelle vie periferiche della città le aperture diminuiscono ma rimangono comunque elevate: 7 negozi su 10 saranno aperti e 8 ristoranti e bar su 10 continueranno a lavorare.

In provincia, nelle località turistiche, pubblici esercizi, negozi e botteghe alimentari saranno tutti aperti, mentre nei paesi fuori dalle mete dei visitatori la percentuale si abbassa: sarà aperto il 50% dei negozi e il 70% di bar e ristoranti.

La durata media di chiusura sarà di 7-8 giorni, la maggior parte si concentrerà dal 13 al 20 agosto, con diverse serrande abbassate anche dal 20 sino al 27, dopo la festa di Sant’Alessandro.

«Quest’anno le aperture agostane saranno in lieve calo: in media il 10% in meno nel periodo di ferragosto rispetto al 2016 – evidenzia però il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. Un dato in controtendenza, dopo diversi anni in cui sempre più commercianti ed esercenti sceglievano di tenere aperto e garantire anche ad agosto tutti i servizi. Quest’anno saranno più i bergamaschi ad andare in ferie, in linea con il resto d’Italia, e per questo le aperture di negozi e bar caleranno, ma non in Città Alta e nelle località turistiche. C’è anche chi si adegua al mercato ed evita di appendere il cartello con le date delle ferie perché spera che l’afflusso di turisti continui e decide solo all’ultimo di fare una pausa».




Contro attacchi e frodi informatiche il terziario si allea con la Polizia Postale

Il mondo del commercio, del turismo e dei servizi si organizza contro le minacce della rete. È stato firmato questa mattina in Prefettura a Milano il Protocollo per la prevenzione degli attacchi informatici e delle frodi online stipulato tra il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni della Lombardia e Confcommercio Lombardia-Imprese per l’Italia.

La firma del protocollo. Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia, e Salvatore La Barbera, dirigente del Compartimento di Polizia postale e delle comunicazioni
La firma del protocollo. Giovanna Mavellia, segretario generale di Confcommercio Lombardia, e Salvatore La Barbera, dirigente del Compartimento di Polizia postale e delle comunicazioni

Il progetto punta alla diffusione di buone pratiche e standard di sicurezza organizzativa e informatica in materia di prevenzione del cyber-crime e delle frodi finanziarie commesse per via telematica.

Ascom Bergamo, insieme alle altre 11 Confcommercio lombarde, grazie alle indicazioni degli esperti della Polizia Postale, potrà così mettere a punto azioni strategiche per la tutela dei dati aziendali e dell’e-commerce.

Un passo fondamentale, dato che oggi due terzi delle oltre 500.000 imprese lombarde del terziario sono presenti sul web in qualche forma: dal semplice sito internet informativo ai sistemi più evoluti di gestione online di tutte le fasi del business.

«Le nostre imprese – afferma Renato Borghi, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia – stanno vivendo una vera e propria rivoluzione digitale: non solo e-commerce, ma soluzioni in cloud, utilizzo dei big data, strumenti social. La presenza sul web è in continuo aumento, così come l’esposizione a tutti i rischi informatici connessi. La collaborazione con la Polizia Postale consentirà a tutte le Confcommercio lombarde di mettere in campo servizi sempre più efficienti per accrescere la sicurezza delle imprese anche sul fronte tecnologico».

«La gestione in sicurezza dei dati aziendali – afferma il presidente dell’Ascom di Bergamo Paolo Malvestiti – è una priorità delle nostre imprese, soprattutto ora che le notizie di attacchi ai sistemi informatici sono sempre più frequenti e allarmanti. Il Protocollo firmato oggi a Milano può rappresentare un utile strumento di prevenzione e deterrenza anche per le aziende della nostra provincia».

Il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni svolge una rilevante attività di prevenzione e repressione dei crimini informatici – di matrice comune, organizzata o terroristica – che hanno per obiettivo le infrastrutture informatizzate di natura critica e di rilevanza nazionale, avvalendosi di tecnologie di elevato livello e personale specializzato nel contrasto del cyber crime.

I cinque obiettivi del Protocollo

  • diffondere la cultura della sicurezza informatica alle imprese associate
  • scambiare informazioni su minacce e vulnerabilità finalizzate a innalzare il livello di protezione delle infrastrutture informatiche che forniscono servizi di e-commerce ai cittadini e delle infrastrutture informatiche utilizzate dalle imprese associate
  • identificare i fattori di rischio che possono facilitare le intrusioni fraudolente per prevenire le frodi online in danno alle imprese associate
  • supportare la formazione del personale che si interfaccia con gli esercenti sulla materia, con momenti periodici di aggiornamento
  • attivare e mantenere momenti di confronto sul tema degli attacchi informatici.



Uffici Ascom, il calendario delle chiusure estive

ascom-nuova-sede_ritGli uffici della sede cittadina (via Borgo Palazzo 137) di Ascom Bergamo Confcommercio saranno chiusi per le ferie estive da lunedì 14 a venerdì 25 agosto (compresi). Riapriranno con il consueto orario (dalle 8.45 alle 12 e dalle 14.15 alle 17) lunedì 28 agosto.

In provincia gli uffici di Albino, Osio Sotto, Lovere, Sarnico e Treviglio saranno chiusi da lunedì 14 a venerdì 1 settembre e riapriranno lunedì 4 settembre.

L’ufficio di Calusco sarà chiuso da lunedì 7 a venerdì 25 agosto e riaprirà lunedì 28 agosto.

L’ufficio di Clusone sarà chiuso da lunedì 14 agosto a venerdì 25 agosto (compresi) e lunedì 4 e martedì 5 settembre.

L’ufficio di Romano di Lombardia sarà chiuso da giovedì 10 agosto a venerdì 1 settembre e riaprirà lunedì 4 settembre, mentre gli uffici di Trescore e Zogno saranno chiusi da giovedì 10 a mercoledì 30 agosto e riapriranno giovedì 31 agosto.




L’estate negli alberghi bergamaschi: città e lago battono la montagna

Bene la città, il lago d’Iseo e l’alta Val Seriana, sottotono altre località montane dove il caldo record non è bastato a dare slancio alle presenze. È il quadro che emerge dall’indagine dell’Ascom negli alberghi della Bergamasca sull’estate turistica, che vive sempre più di prenotazioni last minute, soffre la crescita delle sistemazioni alternative, quando non addirittura abusive, ma trae anche beneficio dai grandi eventi, dalle iniziative di promozione e da nuovi pacchetti di attività proposti ai visitatori.

La città

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

Bergamo giugno e luglio sono stati mesi buoni, in leggera crescita – di circa il 5% – rispetto allo stesso periodo del 2016. «Avere un miglioramento rispetto all’anno di Christo e del suo evento Floating Piers che ha portato anche in città migliaia di turisti è senz’altro un ottimo risultato – commenta Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom -. Ora confidiamo in un buon agosto: la partita è ancora aperta perché ormai anche il turista leisure prenota all’ultimo minuto».

Quanto all’identikit del turista, si va dalla coppia alle famiglie provenienti da tutta Europa, via Orio al Serio: «Arrivano principalmente da Spagna, Regno Unito, Svezia e Norvegia e si fermano due o tre giorni – continua Zambonelli -. Bergamo purtroppo non è ancora entrata nella lista delle destinazioni turistiche per gli italiani. Il mercato interno è ancora tutto da costruire. Confidiamo nel prestigioso riconoscimento Unesco delle nostre mura, che può davvero dare un’ulteriore svolta in chiave turistica alla città».

I laghi

Il Lago d’Iseo registra una partenza di stagione molto buona, quello di Endine appare invece in affanno. Le località della sponda bergamasca del Sebino registrano un trend in crescita costante di presenze già a partire dal mese di maggio e confermano lo slancio turistico inaugurato lo scorso anno dalla passerella di Christo. In aumento le presenze italiane, ma soprattutto straniere con arrivi da tutte le parti del mondo, in particolare è da rilevare la comparsa di turisti australiani, americani e argentini e il ritorno dei visitatori europei, in particolare da Germania, Svizzera, Francia e Olanda.

Lovere e Sarnico si confermano come le mete preferite, meno positivo il segno sulle altre località rivierasche. In generale, il soggiorno rimane per lo più limitato a uno-due giorni.

lago iseo-4I turisti scelgono le località rivierasche come tappa per fare il giro dei laghi, ma anche per visitare Monteisola, gli altri paesi del lago d’Iseo, la Franciacorta e fare escursioni a piedi e in bicicletta. Il feedback è per tutti positivo: piacciono la tranquillità e la genuinità del Lago d’Iseo. «Sono contenti, non lo conoscevano, è “l’effetto Christo”. Tanti viaggiano soli, soprattutto gli stranieri», afferma Antonella Arrigoni dell’Hotel Moderno di Lovere che stima un aumento di turisti fino al 30-40%, per la maggior parte stranieri: tedeschi, austriaci, inglesi.

Secondo i dati dello Iat cittadino ogni giorno in ufficio passano dai 100 ai 200 visitatori con un picco di 337 turisti registrato la scorsa domenica. Dal 2015 ad oggi gli utenti nei mesi di giugno sono passati da 2.520 a 2.857 (con un picco di 8.434 lo scorso anno per l’evento passerella) e nel mese di luglio fino ad oggi da 3.032 a 4.190. «Sono coppie, famiglie e gruppi di giovani, chiedono moltissime gite in battello sul lago ma anche camminate e cosa vedere nei dintorni».

Anche per Sarnico il bilancio è molto positivo. «I dati sono sicuramente molto buoni, è una stagione piena, stiamo lavorando moltissimo – dicono dallo Iat di Sarnico che accoglie ogni giorno dai 50 ai 100 turisti -. Il movimento è iniziato dopo Pasqua e da maggio è stato costante. Arriva tanta gente. Sono per lo più coppie e single. Non si limitano a chiedere cartine, vogliono informazioni. In questo momento arrivano tanti francesi e tedeschi».

Il mese di agosto si annuncia sempre nel segno della crescita. «Le prenotazioni arrivano sempre più all’ultimo minuto. Ora non abbiamo prenotazioni per il prossimo mese, ma tra una settimana ci aspettiamo di essere al completo – dice Mara Tengattini del Cocca Hotel di Sarnico –. Per fare un bilancio aspettiamo la fine della stagione, certo non è pensabile replicare i dati dello scorso anno con l’evento Christo. La novità che registriamo con piacere è che i soggiorni si sono allungati, ora abbiamo anche pernottamenti di una settimana».

A Predore la stagione è partita tiepida: «Giugno è stato un mese fermo, anche peggiore degli altri anni – dice Andrea Lanza dell’Albergo Dell’Angelo –. Luglio, soprattutto le ultime due settimane, è stato in crescita. Abbiamo anche una prenotazione per 13 giorni, un cliente che si è trovato bene e ritorna da noi, ma i più si fermano un paio di giorni. Per agosto ci aspettiamo di essere al completo, anche perché avremo ospiti business per diverse settimane». «Hanno aperto molti b&b – fa anche notare -e questo ci sta penalizzando perché gli stranieri conoscono e apprezzano questa proposta di soggiorno. Gli alberghi di fascia alta probabilmente non ne risentono perché hanno un’altra tipologia di clientela».

lago di endine val cavallinaSul Lago di Endine il bilancio è in chiaroscuro. A Endine «si comincia ora a lavorare un po’ la sera ma come alberghi siamo fermi – dice senza giri di parole il titolare Luciano Bolandrina, titolare dell’Hotel Sporting e vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom -. Forse abbiamo anche un po’ meno prenotazioni rispetto allo scorsa estate e neppure per agosto mi aspetto molto. Sul lago di Endine siamo il paese più disastrato. Prima c’era la spiaggetta, ora è ridotta male, bisognerebbe sistemarla e creare eventi di richiamo».

A Spinone «i primi quindici giorni di luglio sono stati abbastanza buoni, rispetto al mese di giugno, poi le prenotazioni sono calate – dice Natalia Minato dell’Hotel San Carlo -. Agosto sarà il mese di maggiori arrivi. Dal 7 al 19 abbiamo già molte prenotazioni. Aspettiamo molti stranieri, dalla Francia e dal Belgio. Sono degli affezionati, che vengono da più di trent’anni, prima soggiornavano con i genitori, ora con mogli e figli. Si trovano bene, si fermano al più otto giorni. Invece sono calati molto i gruppi “over 60”, che tradizionalmente ospitiamo. Rispetto a due anni fa sono diminuiti del 60%. In passato si fermavano anche un mese, ora soggiornano per una settimana».

Le montagne

Sui monti, in Val Brembana, Val Serina e in Val di Scalve le prenotazioni sono al di sotto delle aspettative in quest’estate dalle temperature record. Selvino tiene, mentre alla Presolana si registra una crescita, anche sostanziosa.

«Speravamo in una stagione migliore, con il caldo torrido di quest’estate, invece registriamo un lieve calo nelle prenotazioni – commenta Gianfranco Invernizzi dell’Hotel Des Alpes di Foppolo, consigliere del Gruppo Albergatori Ascom -. La clientela è prevalentemente lombarda, composta da famiglie e anziani, e soggiorna in media quattro o cinque giorni. Sono in crescita gli appassionati di trekking, impegnati in gite per rifugi, malghe e laghi, i cicloturisti e le scolaresche. La seggiovia per il Montebello porta diversi turisti in quota nel week-end».

PISTA-CICLABILE-VALLE-BREMBANA-400x250Il turismo è mordi e fuggi anche all’inizio della Valle, nella cittadina liberty un tempo località di villeggiatura di teste coronate e personalità illustri, oltre che ex luogo di ritiro dell’Inter di Herrera. «Ci aspettavamo un incremento delle prenotazioni e invece finora la stagione ha disatteso le previsioni di una grande fuga dall’afa milanese e della Bassa Lombarda, da Lodi a Cremona – spiega Giorgio Zilli dell’Albergo Papa di San Pellegrino, consigliere del Gruppo Albergatori Ascom -. La clientela affezionata torna sempre, ma è finita l’era della villeggiatura: i soggiorni si accorciano. Le nuove terme attirano una clientela varia, anche straniera, perfino dalla Russia. Non mancano gruppi di amanti della montagna, come turisti svedesi appassionati di trekking o bici elettriche. C’è anche sempre il turismo della salute, legato alla Clinica Quarenghi e il turismo business è finalmente in ripresa dopo anni difficili». Si confida nelle prenotazioni all’ultimo minuto: «Sono sempre più frequenti – afferma Zilli -. Capita che arrivino via smartphone anche dall’altra parte della strada, tanta è l’abitudine ad utilizzare app e cellulari. Il punto è che spesso e volentieri ci troviamo a gestire anche tantissime disdette».

A Serina le prenotazioni sono in calo, complici il turismo pendolare “di giornata” e l’abusivismo: «Proliferano affittacamere irregolari, case vacanze non registrate – denuncia Ferdinando Carrara dell’Albergo Il Giardinetto, consigliere del Gruppo Albergatori Ascom -. È in crescita però anche il turismo di giornata e nei fine settimana il nostro ristorante lavora a pieno ritmo». Si spera nelle prenotazioni dell’ultim’ora: «Per il primo anno non abbiamo chiuso a giugno per le prenotazioni di agosto – continua Carrara – confidiamo nei ritardatari. Ormai la tendenza è prenotare sotto data».

A Selvino le presenze sono in linea con lo scorso anno: «Abbiamo lavorato molto bene a giugno e luglio con le squadre calcio – commenta Barbara Magoni dell’Hotel Ristorante Marcellino -. Ora confidiamo in un buon agosto. Abbiamo la fortuna di contare su una clientela affezionata, che si ferma da un minimo di una settimana fino ad un mese». «Mancano solo le ultime prenotazioni per agosto che contiamo di chiudere in queste ore – commentano dall’Hotel Harmony Suite -. I pernottamenti si riducono in media dai 2 ai 4-7 giorni al massimo, ma la stagione finora, complice anche il meteo, è partita con il piede giusto».

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Il vero exploit montano si registra a Castione, Bratto e Dorga, dove la crescita delle presenze alberghiere è valutata del 15-20%. «L’estate è subito partita bene e, grazie anche al meteo, le prenotazioni sono in crescita – commenta Cristian Messa presidente di Cooraltur, il consorzio degli albergatori di Castione della Presolana -. La clientela è prevalentemente lombarda, in particolare famiglie per soggiorni fino ad una settimana e anziani, clienti affezionati che scelgono la nostra località anche per due mesi d’estate. Gli albergatori per intercettare nuovi clienti hanno ideato e pubblicizzato diversi percorsi emozionali, dalle escursioni a cavallo al bob, al tiro con l’arco e con la fionda, dalla mountain-bike elettrica alle arrampicate, all’animal watching».

In Val di Scalve, a Schilpario, il bel tempo salva un’altra stagione sottotono: «Il meteo ha contribuito a sollevare l’estate – spiega Claudio Agoni dell’Albergo Pineta, nonché sindaco del comune scalvino -. Giugno e luglio sono stati mesi abbastanza positivi, grazie anche ad una clientela affezionata a cui cerchiamo di offrire ogni anno qualcosa in più senza ritoccare i prezzi. C’è grande interesse anche per il museo delle miniere. Confidiamo anche nel nuovo museo della Guerra per la prossima stagione».




Amazon, un modello perfetto. Ma è proprio quello che vogliamo?

di Oscar Fusini*

Dove stiamo andando? Ci soddisfa questo modo di “fare commercio”? Fino a quando sarà sostenibile? Sono le domande sorte dopo la visita al centro Logistico di Amazon a Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, proposta dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Milano, alla quale abbiamo partecipato con una rappresentanza dei nostri Giovani Imprenditori.

La delegazione Ascom Bergamo in visita al centro logistico di Amazon di Castel San Giovanni. A destra il direttore Oscar Fusini
La delegazione Ascom Bergamo in visita al centro logistico di Amazon di Castel San Giovanni. A destra il direttore Oscar Fusini

Si tratta di un centro logistico moderno e integrato, diverso da come lo si potrebbe immaginare. La più grande internet company del mondo riserva agli ospiti un’accoglienza impeccabile, una visita guidata nel cuore della propria portentosa logistica – durata circa un’ora e un quarto – in perfetto stile americano: guida con microfonino, cuffie collegate di colori diversi a seconda del canale di frequenza, spostamenti precisi, nessuna pausa né fronzoli. Visita perfetta. Guida bravissima. Si è potuto assistere a tutte le fasi che si svolgono all’interno del grande centro, dall’arrivo della merce allo stoccaggio nel magazzino, al prelievo, all’imballaggio fino alla spedizione.

Non ci sono dubbi, ci si trova al cospetto di un meccanismo ben ordinato, con procedure standardizzate, in cui vengono valorizzate le idee e le proposte dei singoli dipendenti. Ma è proprio l’aver visto da vicino gli ingranaggi del colosso che sta rivoluzionando il modo di fare acquisti in tutto il mondo a far nascere alcune riflessioni – serene e lontane da una visione puramente conservatrice -, sulla moderna e modernissima distribuzione.

Ciò che ha colpito immediatamente è stata la differenza tra percezione e realtà. Un conto è infatti interfacciare una maschera internet di un’organizzazione leader, che vende milioni di articoli, che ha il più grande assortimento al mondo, che è uno dei più grandi magazzini commerciali e che gestisce ogni giorno decine di migliaia di spedizioni. Un altro è vedere all’opera questa realtà: percepire la velocità delle macchine, dei rulli e delle persone che si muovono all’unisono, in un sistema teso a ridurre i costi e i tempi. Questo è certamente il nuovo che avanza. Moderno, efficace, efficiente sempre più robotizzato e innovativo.

Ma a chi conviene questo progresso?

Certamente, in primis, ai consumatori che desiderano visionare l’assortimento massimo di ciascuna referenza e trovare il prodotto che cercano al prezzo più basso. L’idea che paga psicologicamente è di fare, o pensare di fare, un affare paga. Però è un’idea non è una certezza.

Il consumatore vuole poi una consegna rapida ed efficiente e Amazon la offre. Ma fino a quando questo sistema sarà sostenibile nel lungo termine? Perché corrieri diversi che arrivano alla stessa casa per portare pacchi diversi a più famiglie o alla stessa famiglia non è detto che sia, almeno da un punto di vista ambientale ed economico, sostenibile.

Il cliente però non si accorge che sta perdendo qualcosa: l’aspetto emozionale del fare l’acquisto, il sistema di relazione con le persone, l’empatia che unisce chi vende a chi compra, la consulenza preziosa di un venditore esperto. Perde, infine, la luce dei negozi sotto casa, che chiudono a favore di un maxicapannone agli imbocchi dell’autostrada, dove si lavora 7 giorni su 7 per 365 giorni all’anno.

Amazon “conviene” poi ai produttori, che trovano nel breve termine un partner commerciale efficiente e che per volumi è oggi un canale in fortissima crescita. Ma fino a che punto è opportuno per un produttore di marca avere uno o pochi clienti di questa dimensione con un potere contrattuale maggiore rispetto al proprio?

E poi, naturalmente, ci sono i posti di lavoro, fintanto che, nel nome di una maggiore efficienza, gli addetti non saranno sostituiti quasi interamente da macchine e robot. Quanto al tipo di lavoro – personalmente – fa pensare ad una catena di montaggio fordista, che lascia poco spazio a movimenti diversi da quelli stabiliti, secondo tempi ben regolati, sette giorni su sette, per tre turni (almeno nei giorni feriali) e che offre uno stipendio sicuro a molti e vera ricchezza a pochi.

La verità è che il modello di Amazon è vincente, ma completamente diverso da quello al quale siamo abituati e da quello che vorremmo. È un modello molto “americano”, così lontano da quello di sviluppo economico e sociale delle piccole e medie imprese, delle famiglie, dei collaboratori familiari, che ha creato la ricchezza diffusa e lo sviluppo economico del nostro territorio e che ha dato vita alle nostre città e ai nostri borghi.

Chi rappresenta questo mondo non può fare a meno di volere che anche i propri figli possano continuare a condividerne i valori e i vantaggi. Valori e vantaggi che, invece, stiamo rottamando a colpi di liberalizzazione selvaggia, deregolamentazione, recepimento di direttive europee “farlocche”. Pensiamo bene dove vogliamo arrivare o sarà troppo tardi.

È su queste riflessioni che come associazione intendiamo aprire un confronto serio e costruttivo per gettare le basi delle nostre azioni future.

* direttore Ascom Bergamo Confcommercio



Antiriciclaggio, le novità per gli agenti immobiliari e gli strumenti per gestirle al meglio

foto convegno

La nuova normativa antiriciclaggio per i mediatori immobiliari, in vigore dal 4 luglio, è stata al centro del convegno organizzato da Fimaa Bergamo nella sede Ascom. Dopo i saluti di Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo Confcommercio, e di Sergio Colombo, coordinatore regionale Fimaa Lombardia, Daniele Mammani, consulente legale Fimaa Italia, ha illustrato le novità che la normativa antiriciclaggio, in attuazione della direttiva Ue 2015/849, comporta per gli agenti immobiliari, in particolare, le pesanti sanzioni amministrative per l’inosservanza degli obblighi di segnalazione e di conservazione dei documenti, ancor pi significative in caso di violazioni gravi e ripetute ed eventuali vantaggi economici.

Quanto alle novità, Mammani ha sottolineato come «l’obbligo principale di adeguata verifica della clientela abbia subìto solo delle lievi precisazioni in ordine al momento in cui deve essere assolto, ovvero prima dell’inizio del rapporto. Riguardo all’identificazione del titolare effettivo sono stati meglio disciplinati i criteri per la sua individuazione ed è stata prevista l’istituzione, nel Registro delle Imprese, di un’apposita sezione dove saranno indicati i titolari effettivi delle società iscritte, alla quale potranno accedere per la consultazione i soggetti obbligati».

È stato invece soppresso l’obbligo di registrazione delle operazioni, non più presente nella riforma.«È rimasto solo l’obbligo di conservazione dei documenti, dati e informazioni del cliente e dell’operazione, ma sono state abrogate tutte le norme che prevedevano l’obbligo di registrare, entro 30 giorni dal suo compimento, l’operazione nell’Archivio Unico o nel Registro della Clientela, che pertanto, a partire dal 4 luglio, non saranno più obbligatori», ha sottolineato l’esperto.

In tema di sanzioni è stato confermato l’impianto originario, con previsione quindi di sanzioni sia di natura penale che di natura amministrativa. «Sono state tuttavia “razionalizzate” nel loro contenuto – ha continuato il consulente legale Fimaa -. Sono stati ridotti gli importi per l’ipotesi di violazioni meramente colpose (ad esempio l’omessa acquisizione di dati, con una sanzione fissa di euro 2.000). Sono state nel contempo inasprite per le sanzioni per violazioni di natura dolosa o comunque gravemente lesiva degli obblighi antiriciclaggio, portate sino ad 1 milione di euro quando la violazione sia correlata ad un vantaggio economico ottenuto dal soggetto obbligato che ha commesso l’infrazione». Da segnalare la norma all’articolo 69 del Decreto in esame che, nel richiamare il cosiddetto principio del favor rei, dispone testualmente: “Nessuno può essere sanzionato per un fatto che alla data di entrata in vigore delle disposizioni di cui al presente Titolo non costituisce più illecito”.

E se è vero che molto spesso l’identificazione del titolare effettivo non è immediata e richiede attività di manipolazione dei dati talvolta complesse, Fimaa Bergamo offre un utile supporto ai propri associati. Grazie alla convenzione siglata con Ribes-Gruppo Tecnoinvestimenti con un click in pochi secondi si possono acquisire importanti informazioni sulla società, verificare i dati anagrafici e appurare se le informazioni fornite dal cliente sono corrette. Il servizio consente di identificare il titolare effettivo per tutte le tipologie di società purché iscritte alla Camera di Commercio, di avere in evidenza le quote societarie e di ricevere segnalazioni di variazione del titolare effettivo. È possibile inoltre effettuare verifiche su una singola posizione o su un portafoglio di clienti.

La Guardia di Finanza, dal canto suo, ha esortato gli agenti immobiliari a fare attenzione alle dinamiche operative sia nella compravendita che nelle locazioni e ha salutato con favore il servizio della convenzione Fimaa per venire a capo di holding e società. «La holding del riciclaggio è la prima azienda del Paese, con un fatturato di 150 miliardi di euro – ha sottolineato Domenico Peluso, Maggiore della Guardia di Finanza di Bergamo, che ha approfondito nel suo intervento le modalità operative delle Fiamme Gialle nell’ambito della normativa antiriciclaggio -. È importante il ruolo degli agenti immobiliari nella segnalazione di operazioni sospette, previa garanzia dell’anonimato».

«Gli agenti immobiliari possono effettuare le necessarie verifiche catastali e ipotecarie – ha illustrato Matteo Gatti, direttore Servizi Business Information Ribes Spa -, ma soprattutto risalire, per le società, al titolare effettivo richiesto dalla normativa antiriciclaggio, un’operazione non sempre agevole, che invece diventa possibile in tempi brevissimi e a costi contenuti. Ci si mette così al riparo da forti sanzioni, da 5mila a 30mila euro, per chi non effettua opportuni controlli».

La convenzione consente di fornire un servizio più accurato ai clienti includendo le verifiche sul rischio del credito. «Un valore aggiunto per la professione – afferma il presidente di Fimaa Ascom Bergamo Oscar Caironi -, un supporto che forniamo ai nostri associati per un ulteriore salto di qualità. Grazie a questo accordo, infatti, i clienti potranno avere la serenità di sapere con chi hanno a che fare, che non è certo poco. Per il settore immobiliare si tratta di un servizio innovativo, anche nell’ottica di una sempre maggiore tutela dei consumatori e di una migliore gestione delle attività».

Sul fronte della conservazione e organizzazione di archivio, il nuovo software messo a punto da Cometa Informatica agevola l’assolvimento dell’obbligo e una riduzione dei tempi di ricerca e archiviazione grazie all’apposito registro on-line, come messo in luce da Daniele Arrigoni, amministratore delegato di Cometa Informatica.