Bando Turismo e Attrattività, il via alle domande slitta al 15 maggio

turismo e attrattività logo bandoSlitta al 15 maggio l’apertura del bando regionale Turismo e attrattività, inizialmente prevista per il 2 maggio. Le domande potranno essere presentate dalle ore 12 on line sul portale SiAge, fino a esaurimento delle risorse. Il bando, ricorda Ascom Confcommercio Bergamo, è di 32 milioni e dà la possibilità di ottenere fondi per riqualificare strutture ricettive e pubblici esercizi.

Possono partecipare le pmi, comprese le ditte individuali, del settore alberghiero (alberghi, residence, foresterie, locande, case vacanza, ostelli, rifugi, campeggi, villaggi turistici – Ateco 55) e dei pubblici esercizi (ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie, anche ambulanti – Ateco 56, escluso il codice 56.2, ossia le attività di catering), sono ammessi all’incentivo anche i bed and beakfast in forma non imprenditoriale che svolgono regolarmente attività economica.

Il contributo, a fondo perduto, è pari al 40% delle spese sostenute fino ad un massimo di 40mila euro. Per i b&b condotti in forma non imprenditoriale il contributo massimo è di 15mila euro. Per tutti l’investimento minimo richiesto è di 20mila euro.

Sono ammesse spese relative a arredi, macchinari, attrezzature (ad esempio piscine, dehors, zone fitness), hardware e software, tecnologie innovative, opere edili-murarie e impiantistiche, inclusa una quota per la progettazione e la direzione dei lavori.

I progetti di riqualificazione devono riguardare i sei macrotemi che la Regione ha individuato come strategici, ossia enogastronomia e food experience; fashion e design; business congressi e incentive; natura e green; sport e turismo attivo; terme e benessere.

Altra novità, accanto al posticipo della data di apertura, è la possibilità anche per i gestori, in forma societaria, di presentare progetti relativi ai soli beni mobili (quali arredi, macchinari, attrezzature, hardware e software). Per tale casistica è ammissibile anche la tipologia di spesa per opere edili-murarie e impiantistiche, unicamente per i costi delle opere strettamente funzionali e necessarie all’installazione di arredi, macchinari, attrezzature, hardware e software nella misura massima del 20%dei costi ammissibili per l’acquisto dei beni installati.

A Bergamo, lo Sportello del Credito della Cooperativa di garanzia Fogalco di Ascom Confcommercio è a disposizione per assistere gli imprenditori nell’accesso al bando. Per informazioni: Matteo Milesi, responsabile del servizio, tel. 035 4120321.




Spesa al mercato, a caccia di bontà tra le bancarelle dello stadio

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Girare fra i numerosi banchetti stipati di golosità, confrontare i prezzi, acquistare i cibi più appetibili da mettere in tavola. Fare la spesa al mercato non è solo un piacere ma un lavoro certosino. Bisogna infatti aguzzare la vista per selezionare i prodotti migliori. In Bergamasca durante tutta la settimana ci sono diversi appuntamenti ambulanti che offrono occasioni per cucinare un ottimo pranzetto spendendo poco. Il più grande è quello del lunedì alla Malpensata con ben 252 posteggi per le bancarelle. Di queste il 30% è gestito da stranieri. C’è poi il mercato dello stadio, il secondo in ordine di grandezza in città: con i suoi 52 stand di cui 20 alimentari, ha saputo mantenere negli anni la sua impronta orobica con una presenza di commercianti locali che si aggira attorno al 95%.

Arrivare in piazzale Goisis il sabato mattina significa intraprendere un viaggio sensoriale in cui i profumi pungenti di formaggi erborinati si mischiano con l’odore più ruspante di pesciolini fritti e polli alla brace. Pani caserecci, soffici focacce e brioche cosparse di zucchero vanigliato appagano la vista trasformandosi in un’irresistibile tentazione. E poi ci sono frutta colori brillanti e broccoletti arcobaleno che spuntano dalle casse dei rivenditori di ortofrutta creando una sinestesia di tinte e profumi. Ma il giro tra le bancarelle non può limitarsi a un mix inebriante di voci, aromi e colori in cui perdersi, come faceva Amélie Poulain nel suo favoloso mondo. La poesia deve presto lasciar spazio alla praticità. E così, con un occhio agli spiccioli rimasti nel portafoglio, l’obiettivo resta quello di far quadrare i conti a fine mese.

DAI SAPORI NOSTRANI…

Alex Alberti
Alex Alberti

Il territorio orobico è celebre per i suoi formaggi. Al mercato non possono certo mancare banchetti ricchi di leccornie casearie. Stagionati o freschi, piccanti o dolci, da spalmare o da abbinare al miele: di specialità ce ne sono parecchie. Accanto ai classici come il Taleggio, il Gorgonzola e il Branzi, si può scovare anche qualche chicca come il burro artigianale di Giovanni e Albina Quistini. I due fratelli propongono ai clienti formaggi nostrani della Valle del Riso come la robiola e lo zola di capra o il magrone di mucca.

Tra le eccellenze orobiche spicca anche il cotechino di capra dell’azienda agricola Alberti. Seppur piccolo, questo banchetto ha un’ampia scelta di formaggi e yogurt (di capra e mucca) ma anche di carne nostrana e biologica di razza piemontese, capretti e salumi. «Tra le novità su cui puntiamo quest’anno c’è il nostro ragù proposto in tre varianti: di bovino, di capra e di bufala – spiega Alex Alberti –. La carne proviene dai nostri allevamenti mentre ci affidiamo all’esperienza di una cuoca per la preparazione del sugo che viene pastorizzato seguendo le linee guida dell’Asl per una corretta e duratura conservazione degli alimenti».

… ALLE SPECIALITÀ REGIONALI

Al mercato del sabato si possono trovare i giusti ingredienti per preparare una cena ispirata non solo alla gastronomia locale ma anche a quella regionale. La rosticceria di qualità Nico alimentari di Ponteranica, per esempio, propone prodotti che travalicano i confini orobici. Tra le specialità spicca la Carnia, un formaggio stravecchio dalla pasta semidura tipico degli alpeggi al confine tra Austria e Slovenia. Ha un sapore molto intenso, con note di erbe di montagna, talvolta gradevolmente aromatico. È ottimo accostato a miele di castagno, mostarda piccante di frutta e pane di segale, magari sorseggiando un bicchiere di vino rosso. C’è poi il Piave Dop, formaggio che nella cucina povera ma sana della montagna bellunese era l’espressione di una tradizione fatta di sapore e genuinità. Interessante il suo abbinamento con una birra bianca bavarese come la Weiss. Nicola Carrara ci suggerisce anche varie specialità valtellinesi come i funghi, i ravioli e gli gnocchi di grano saraceno. E poi il bitto, quello “ribelle”, Presidio Slow Food prodotto a cavallo tra la provincia di Sondrio, Bergamo e Lecco. Per chi ama sapori più mediterranei c’è il Silani, formaggio tipico delle regioni del sud (Basilicata, Calabria, Molise e Puglia) che prende il nome dall’altopiano della Sila, mentre chi resta legato alle tipicità locali può assaggiare la formaggella di Zambla, direttamente dagli alpeggi della Valle Seriana.

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NEL REGNO DI FRUTTA E VERDURA

1702 mercato bergamo stadio (2)Passeggiando tra gli stand del mercato è difficile non venire contagiati dal buonumore di Alberto Biava. Mentre le clienti osservano indecise i rigogliosi ortaggi in esposizione, chiedendosi quale sia il più appropriato per preparare un buon pranzetto, l’ambulante le incalza proponendo qualche assaggio e intercala canticchiando orecchiabili motivetti. Per una spesa che guarda anche alla salute, al mercato si possono trovare spinaci, cavolo verde, barbabietole, cavolini di Bruxelles, patate, peperoni, coste, carote, fagiolini, zucca, cavolfiore, cipolla, porri, melanzane e, con l’arrivo della primavera, zucchine e pomodori. Chi ha fretta può invece optare per confezioni di insalate già pulite o per cipolline, cavolini o spinaci sottovuoto.

Negli ultimi tempi va molto di moda anche lo zenzero. Digestiva e antiossidante, questa radice è sempre più richiesta dai bergamaschi per aromatizzare tisane e biscotti oppure per dare un tocco di brio ai piatti più ordinari rendendoli unici e originali. «Fare la spesa al mercato significa prediligere alimenti stagionali – spiega Manuel Garaguso di Eurofrutta –. Non vanno mai acquistati prodotti fuori stagione perché il prezzo aumenta troppo. In inverno è meglio scegliere arance e mele tra la frutta e carciofi, verze e broccoli come verdura. Con l’arrivo della primavera tornano le zucchine».

IL PIATTO FORTE

I ragazzi della Polleria Dell'Orto
I ragazzi della Polleria Dell’Orto

Più che per la carne fresca, chi si reca al mercato cerca cibo a metà tra lo street food e il piatto unico già pronto. Dalla Rosticceria Giovanetti alla Polleria Dell’Orto, si può scegliere tra una vasta gamma di carne arrostita che va dai wurstel al galletto, dagli spiedini di maiale al pollo allo spiedo, il tutto accompagnato da patatine fritte o gustose crocchette.

Danilo bettoni - ambulante
Danilo Bettoni

Dal pesce affumicato a quello fritto, anche il banchetto “Da Monte Isola con sapore” è una tappa obbligata per tutti gli amanti delle specialità ittiche. Vasta è pure l’offerta di molluschi freschi come polipi, totani, moscardini. E se avete qualche dubbio su come prepararli, niente paura. Danilo Bettoni conosce moltissime ricette e trascorre la mattinata dispensando consigli su come accompagnare le sue bontà di lago. D’altronde lui è chiamato il “Re del Bertagnì”, baccalà impanato e fritto in pastella: «In passato questo piatto era l’unico a base di pesce di mare che le famiglie si potevano permettere – dice Danilo –. Ora si trova quasi solo nei mercati anche se alcuni ristoranti lo stanno riponendo come piatto tipico».

DULCIS IN FUNDO

Anche i pasticceri sbizzarriscono la loro fantasia con specialità che variano a seconda della stagione. Il banchetto della Premiata panetteria Aurelio Belussi per esempio è un tripudio di leccornie. Per Carnevale, accanto alle classiche brioche, hanno fatto capolino frittelle, zeppole, chiacchiere e croccante mentre a Pasqua non potevano mancare le colombe artigianali con canditi all’arancia. Tra le bontà salate è invece la focaccia a farla da padrone in tutte le sue varianti. Idem per le pizze. Dalle pagnotte alle baguette, anche il pane più tradizionale al mercato non manca mai. Attenzione però alle condizioni meteorologiche che possono rendere le michette in esposizione troppo gommose se c’è umidità e stoppose quando il clima è secco.

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Il presidente Fiva Ascom

Dolci: «Si può trovare di tutto, al giusto rapporto qualità-prezzo»

Mauro Dolci
Mauro Dolci

«Nei mercati si punta sui prodotti di largo consumo per soddisfare un’ampia fetta di clientela. Ma non manca qualche chicca». È questa l’opinione del presidente della Fiva Ascom di Bergamo, Mauro Dolci, che al mercato del sabato allo stadio gestisce un banchetto di alimentari. Le stramberie culinarie non sono il target più appropriato per i cittadini a caccia di occasioni. Meglio andare sul sicuro con sapori tipici locali e prodotti artigianali. «Gli operatori dello stadio sono riusciti a mettere in campo un valido rapporto qualità prezzo – conferma Dolci – qui si può trovare di tutto».

Bergamo è terra di formaggi, quali sono i più gettonati al mercato?

«Si va da una vasta gamma di prodotti tipici delle Valli Seriana o Brembana come il Taleggio e il Branzi, fino all’Emmental svizzero o al pecorino sardo. Anche il Gorgonzola è presente nelle sue tre varianti: dolce, piccante e con il mascarpone».

Negli ultimi anni si è registrato anche un aumento dei consumi di formaggio di capra…

«Sì, anche se si tratta di una produzione legata alla stagionalità. In inverno è più difficile trovare questi formaggi perché le capre non hanno latte. A partire dalla primavera si intensificherà l’offerta di caprini soprattutto della Valle Brembana».

Sul mercato c’è ancora chi vende un burro artigianale?

«Il burro artigianale al 100 per cento ormai è rarissimo. Diciamo che gli ambulanti vendono un burro praticamente a chilometro zero che proviene da aziende agricole orobiche».

1702 mercato bergamo stadio - formaggiQuali sono le chicche che si possono trovare al mercato?

«Di solito gli operatori agricoli propongono prodotti di ampio consumo. La scelta di portare sul mercato articoli di nicchia come per esempio il Bagoss che supera i 40 euro al chilo si può rivelare rischiosa. In generale gli ambulanti optano per cibi in grado di accontentare un numero più ampio di clienti. Anche con i salumi si spazia dai prodotti italiani a quelli esteri, ma alla fine il classico prosciutto di Parma va sempre per la maggiore».

Via libera ai classici quindi?

«A volte facciamo esperimenti con alcuni prodotti più particolari per capire se hanno appeal sulla clientela e se vale la pena riproporli ancora, una volta finita la fornitura. Per esempio abbiamo provato a tenere la lingua o la coppa di testa ma attirano solo una cerchia ristretta. Di contro mi è arrivato un Sardegna di capra che sta riscuotendo successo».




Stop ai fast food in Città alta, «una scelta che fa bene al commercio»

fish and chips - street food - cartoccio

All’Ascom piace lo stop al “cibo selvaggio” in Città alta, ossia la scelta del Comune di Bergamo di vietare l’apertura di alcune attività commerciali – a cominciare dal food “monotematico” che sta andando per la maggiore – per salvaguardare l’identità del borgo. Il provvedimento tiene conto del confronto con le associazioni di categoria e del Duc e trae la propria forza normativa dal “decreto Franceschini” che restituisce ai sindaci, di contro alla generale liberalizzazione, la possibilità di regolamentare il piccolo commercio nei centri di particolare pregio storico e artistico.

La novità dovrebbe entrare in vigore prima dell’estate, dopo il vaglio della Regione e della Soprintendenza e il passaggio in Giunta e Consiglio comunale, e farà del capoluogo orobico la seconda città in Italia, dopo Firenze, e la prima in Lombardia a mettere al bando fast food e negozi di chincaglierie varie. Per 18 mesi – tanto durerà la sperimentazione – le mura venete saranno off limits per self service, friggitorie, take away e tutti gli alimentari monoprodotto, dallo yogurt alle patatine fritte, ma anche sexy shop, solarium, centri massaggi, distributori automatici: in tutto una sessantina di attività individuate dai relativi codici Ateco.

«Il lavoro con l’Amministrazione è stato positivo – afferma il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. La scelta di definire per Città alta le attività che possono o non possono aprire da un lato favorisce la salvaguardia delle funzioni commerciali per i residenti, dall’altro permette di mantenere un livello alto nella qualità dell’offerta rivolta ai turisti». «La crescita delle insegne monoprodotto, spesso catene e in piccoli spazi – rileva –, è un’evoluzione che testimonia le difficoltà del commercio nei centri storici e che indebolisce l’offerta poiché non porta effettivi vantaggi all’appeal turistico come invece fanno insegne tipiche ed originali. Una limitazione non può perciò che fare bene». «Dal divieto – tiene a precisare – sono escluse le attività che hanno già aperto, vengono perciò salvati i diritti acquisiti e tutelati gli investimenti». Nessun veto nemmeno per ristoranti, pizzerie e pub con cucina.

In tema di decoro il Comune prevede inoltre norme – non solo in Città alta ma in tutte le aree del Duc, quindi anche centro, Borgo Palazzo e Borgo Santa Caterina – per rendere insegne, accessi, vetrine, illuminazione interna più armonici con il contesto. «La vetrina dovrà essere intesa in senso proprio – spiega il direttore Ascom – per presentare prodotti e sevizi e non, ad esempio, essere occupata da scaffalature. Si interviene anche sui negozi sfitti le cui vetrine dovranno essere oscurate con materiale che non produca un effetto negativo sull’immagine complessiva dell’area. Insomma, una serie di prescrizioni per aumentate il livello qualitativo dei negozi di Città alta e dei borghi». I negozianti avranno tre mesi di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni.




Val Seriana, scatti una bella foto e vinci buoni spesa nei negozi

Locandina_concorsoLa promozione del territorio può passare anche da uno scatto fotografico. Nasce così “Foto sul Serio” il concorso indetto dal distretto del commercio “Insieme sul Serio”, e patrocinato anche da Ascom Bergamo Confcommercio, che si rivolge ai fotografi amatoriali e chiede loro si raccontare la natura, i luoghi, i paesaggi, l’arte, l’artigianato, i negozi e le tradizioni della media e bassa Valle Seriana, per la precisione di Ranica, Alzano Lombardo, Nembro, Pradalunga e Albino, ossa i comuni che compongono il distretto.

Con l’obiettivo di valorizzare le professionalità e i servizi presenti sul territorio, l’iniziativa coinvolge gli studi di fotografia e stampa. Per partecipare è necessario infatti consegnare le immagini su supporto digitale o negativo a uno dei sei esercizi convenzionati, che provvederanno alla compilazione della scheda di iscrizione e alla stampa nella dimensione 20×30 al costo di 1,50 euro ciascuna. La stampa è obbligatoria, in quanto la giuria esaminerà solo le immagini stampate, che riceverà in forma anonima. Ma è protagonista anche l’intera rete commerciale, dal momento che i vincitori saranno premiati con buoni acquisto da utilizzare nei negozi del distretto (del valore complessivo di 400 euro per il primo classificato, 200 per il secondo, 100 al terzo e di 50 euro per le due menzioni speciali) oltre che con un mini treppiede Manfrotto.

Le fotografie dovranno realizzate appositamente per il concorso e scattate dal 2 al 31 maggio, con macchine digitali, analogiche o telefoni cellulari. I temi, nel dettaglio, sono: luoghi, paesaggi, cime e panorami; natura, fauna e flora locale; storia, arte, personaggi e tradizioni del territorio; artigianato, insegne, vetrine, negozi di vicinato e storici; ambientazioni, allestimenti artistici e spettacoli tipici o tradizionali. La giuria di qualità, composta da professionisti del settore e fotoamatori, si riunirà nel mese di giugno, a fine mese si terrà la premiazione dei vincitori. Le foto giudicate meritevoli dalla giuria saranno esposte anche in cinque mostre nelle biblioteche e nei circoli fotografici in ognuno dei comuni del distretto.

I negozi dove iscriversi

Foto Ottica Skandia  – via Borgo Palazzo 102/104 – 24125 Bergamo. Tel. 035 238230 email nicola.viscardi@otticaskandia.it

Foto Ottica Redcolor – corso Roma 88 – 24068 Seriate. Tel. 035298374 email redcolorsnc@libero.it

Foto In Snc  – piazza Italia 25 – 24020 Ranica. Tel. 035 516230 email fotoin1986@gmail.com

Foto Magia Sas – via Salesiane 27 – 24022 Alzano Lombardo. Tel. 035.511110 email fotomagia.alzano@gmail.com

Foto 40 Color Snc – via Roma 14 24027 Nembro. Tel. 035 520417 email info@fotoquaranta.it

Studio Fossati Snc – viale Libertà 11 24021 Albino. Tel. 035.751224 email fotostudio.fossati@gmail.com

>> Il regolamento

 




“Libri per sognare” conquista i piccoli lettori. Ascom pronta al bis

“Libri per sognare in Città alta” centra il suo obiettivo. Si è chiusa con oltre 5mila visitatori e laboratori tutti sold out la prima edizione del festival di letteratura per bambini promosso dal Gruppo librai e cartolibrai di Ascom Bergamo Confcommercio con la collaborazione del Museo di scienze naturali Caffi e il patrocinio del Comune di Bergamo.

Tanti gli ospiti, le letture, i momenti di intrattenimento per un evento che ha coinvolto più di 700 i bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni ed è pronto a diventare una tradizione nel palinsesto delle manifestazioni culturali della città. A cominciare dall’appuntamento più atteso, la Notte Bianca, che ha offerto a un emozionato gruppo di piccoli lettori insonni un’esperienza da ricordare. Nelle aule del museo si sono alternati autori conosciuti e apprezzati: Sergio Guastini, Giuseppe Festa, Luigi Garlando (Premio Strega per ragazzi e ragazze 2017), Oreste Castagna con il suo apprezzatissimo Cartastorie, Chiara Frugoni e Felice Feltracco, Alessandra Beltrami di Gamec, Promoscuola e le scrittrici bergamasche Elide Fumagalli (Premio Andersen Baia delle favole 2016 ) e Vanessa Bonacina che ha proposto insieme all’Associazione Angelman onlus una apprezzatissima lettura in Comunicazione aumentativa alternativa, dimostrando che la lettura è per tutti.

Vincente anche la scelta della location che ha permesso a molti bambini e genitori di scoprire e conoscere il museo per la prima volta.

«I risultati sono andati oltre le aspettative –  dice Cristian Botti, presidente del Gruppo librai e cartolibrai di Ascom Bergamo Confcommercio –. Siamo soddisfatti dell’attenzione che ha avuto il festival perché crediamo fermamente nell’importanza di far crescere i lettori di domani con proposte di qualità. Siamo contenti anche perché è stata l’occasione per promuovere la categoria delle librerie che rappresentano un importante presidio culturale e la lettura».

Sotto i portici della Cittadella, infatti, con i consigli esperti dei librai Ascom Bergamo è stato possibile conoscere e acquistare i libri più interessanti dell’editoria per l’infanzia.

«Il Festival ha superato la prova debutto a pieni voti e dimostrato che il binomio bambini e libri di qualità è azzeccato – commenta Giorgio Lazzari, responsabile dell’evento per Ascom Bergamo -. Dobbiamo ringraziare il gruppo di lavoro della nostra associazione che ha dimostrato cosa si può organizzare con la passione e l’amore per il proprio lavoro, lo staff del Museo Caffi e gli studenti dell’Istituto Fantoni che hanno collaborato alle due giornate, l’assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo per il patrocinio, l’Associazione Angelman, Nati per leggere e la rete bibliotecaria bergamasca. Tutte queste sinergie ci hanno consentito di proporre eventi di alto livello. Ringraziamo anche gli sponsor: Fogalco, Le Due Torri, Fondazione Credito Bergamasco e Federazione Autotrasportatori italiani sezione Bergamo e La Marianna per il sostegno.  Chiusa questa prima esperienza ora siamo già al lavoro per creare una seconda edizione ancora più bella».

https://www.youtube.com/watch?v=Yw31J-ptsxI




Agenti immobiliari a lezione di condominio. «Accordo con i revisori per formazione e assistenza»

tavolo convegno airec
Il saluto del direttore dell’Ascom Oscar Fusini e i relatori del convegno Fimaa – Airec. Da sinistra: Caironi, Giordano, Albricci e Baj

Proseguono le iniziative di formazione e qualificazione degli agenti immobiliari Fimaa Ascom Bergamo e insieme a queste lo sviluppo delle collaborazioni con i professionisti legati al mondo della casa e degli immobili.

Sabato primo aprile ha riempito la sala conferenze della sede cittadina dell’Ascom il seminario con i Revisori condominiali dell’Airec dedicato ad alcune significative novità introdotte dalla riforma del condominio. “La liberatoria dell’amministratore ai sensi della legge 220/12 e l’anagrafe condominiale quale strumento utile per lo svolgimento dell’attività degli agenti immobiliari” il tema dell’incontro, sviluppato da Oscar Albricci, revisore Airec e amministratore con trentennale esperienza, Ivan Giordano, giurista dell’economia e dell’impresa, responsabile scientifico Airec, e da Luca Baj, avvocato del Foro di Bergamo, coordinati dal neopresidente provinciale Fimaa Oscar Caironi.

plateo convegno fimaa - airec

L’appuntamento ha permesso di mettere a fuoco le opportunità date dall’anagrafe condominiale e dal nuovo rendiconto condominiale, entrato in vigore il 18 giugno 2013. «Nell’anagrafe condominiale – spiega Albricci – si trovano non solo le generalità dei proprietari e degli inquilini e i dati catastali di ciascuna unità immobiliare, ma anche i dati relativi alle condizioni di sicurezza delle parti comuni, quindi i certificati di conformità degli impianti, l’antincendio e il documento di valutazione dei rischi, solo per citarne alcuni. Il rendiconto condominiale, invece, oltre a mostrare la contabilità dell’immobile riassume in una nota sintetica esplicativa anche i rapporti in corso e le questioni pendenti. Indica, ad esempio, se ci sono azioni legali o liti in corso e le delibere per lavori effettuati o da effettuare. Per l’agente immobiliare si tratta quindi di elementi preziosi per una corretta valutazione del bene e informazione dell’acquirente».

Aspetti talmente significativi che hanno portato Fimaa e Airec a prevedere uno sviluppo della collaborazione. «Per il mediatore è di grande importanza conoscere al meglio le tematiche legate al condominio – evidenzia il presidente Fimaa Oscar Caironi -. Oltre ai dati urbanistici, catastali e ipotecari, grazie a questi strumenti, può presentare all’acquirente una visione ancor più precisa della situazione reale dell’immobile, mostrando anche eventuali problemi condominiali, come insoluti o delibere in atto e future, e ottemperando al meglio alle proprie responsabilità professionali».

«Da qui nasce la volontà di rafforzare la collaborazione con Aires – anticipa Caironi – che si tradurrà in un accordo per ulteriori momenti di formazione della categoria e supporto nella richiesta e nell’analisi dei documenti».




Speed Date del turismo, così gli imprenditori rilanciano sulla competitività

speed date cartello

Cinque consulenti, cinque confortevoli uffici, una campanella che ogni venti minuti segnala che è arrivato il momento di cambiare tavolo e passare all’esperto successivo: sono gli Speed Date del Turismo, l’innovativa formula con la quale nelle giornate del 3 e del 4 aprile Ascom Confcommercio Bergamo ha offerto agli associati del settore alberghiero e della ristorazione un check up della propria attività. Un modo smart per affrontare i temi della competitività in un mondo, quello del fuoricasa, che va veloce e non perdona gli errori.

L’evento è stato realizzato dall’Area Formazione in collaborazione con l’Ente Bilaterale del Turismo e realizzato da GP Studios, azienda romagnola leader nella formazione delle imprese che operano nell’ospitalità.

Anziché le possibili anime gemelle – come nel format degli appuntamenti veloci per i single al quale si è ispirata l’iniziativa – i 31 imprenditori coinvolti hanno incontrato professionisti che hanno evidenziato criticità e opportunità, in tema di marketing e strategia; budget e controllo dei costi; web e social media marketing; gestione del lavoro e sicurezza; strategia commerciale.

Niente colpo di fulmine, ma qualcosa di ugualmente immediato su cui riflettere e lavorare, tra punti deboli, correzioni di rotta, nuove chance, piccoli e grandi spunti, conferme. Uno degli aspetti più sensibili, come emerso anche nella conferenza che ha aperto la due-giorni formativa, è quello del controllo e della gestione dei costi per ottenere una corretta marginalità sui prodotti e i servizi offerti. L’altro è la presenza sui social network, strumenti facilmente accessibili e con grandi potenzialità che devono però essere conosciuti e utilizzati al meglio perché possano dare risultati alle imprese. Ma la full immersion ha anche permesso di risolvere con facilità alcuni dubbi e ricevere utili informazioni, soprattutto sulle novità legate ai rapporti di lavoro.

Ecco cosa ci hanno detto

Claudia Muscio
Claudia Muscio

Per un “quattro stelle” da 150 camere di nuova generazione (è stato aperto otto anni fa) come il Winter Garden Hotel di Grassobbio analisi, organizzazione e marketing sono prassi consolidate, per questo l’incontro con i consulenti dello Speed Date Ascom è servito più che altro a dare conferme, «a dirmi che sono sulla strada giusta», commenta la direttrice Claudia Muscio. «Ma è arrivato anche qualche input – aggiunge –, lo stimolo a prendere in considerazione alcuni aspetti che ovviamente avranno bisogno di un maggiore livello di approfondimento. Un punto sul quale ci muoveremo di certo sono i costi della ristorazione, a cominciare da quello del personale, che hanno una forte incidenza sulla gestione. Ho anche ricevuto una diversa visione sul tasso di occupazione delle camere. Ho sempre pensato che potesse essere incrementato – confessa -, invece mi è stato detto che per il contesto in cui sorgiamo è già buono così». Nelle strategie commerciali l’hotel è stato “promosso”, con il consiglio di integrare maggiormente i social media, ha anche trovato la propria identità, indicata come fondamentale nella conferenza del mattino per competere in un mercato sempre più dinamico. «I clienti ci confermano che ormai il brand è conosciuto e ben posizionato», afferma la direttrice.

Mario Pesenti
Mario Pesenti

Sono i social network il punto, sin ora lasciato in secondo piano, che intende sviluppare Mario Pesenti, 34enne chef e patron del ristorante La Gare di Caravaggio, che ha aperto nel 2009, rinnovando la tradizione famigliare, dopo essersi fatto le ossa nelle cucine di Gualtiero Marchesi a Erbusco e Parigi, da Ezio Gritti all’Osteria di Via Solata e dal tristellato Georges Blanc in Francia. «Abbiamo un sito internet con il menù sempre aggiornato – racconta -, mentre non siamo presenti né su Facebook né su Instagram. Sinceramente sono strumenti che non conosco e ora come ora non saprei da dove cominciare per occuparmene, dovrò affidarmi a qualche esperto». I suoi bei piatti, per la verità, non sono sfuggiti ai social e sono già immortalati dai clienti in numerosi scatti, a testimonianza dell’appeal della sua tavola. C’è però la necessità di fare un passo avanti. «Il locale è piccolo, non possiamo lamentarci, ogni anno cresciamo – dice Pesenti -, ma di lavoro non ce n’è mai abbastanza, soprattutto durante la settimana e in inverno. Sino ad ora ha funzionato il passaparola, adesso si deve per forza fare di più».

Monica e Ivano Vitale
Monica e Ivano Vitale

Ristoratori da quattro generazioni, i fratelli Monica e Ivano Vitale, già Pooglia’s e El Topico Latino, oggi al Ristoro Pugliese di via Tasso a Bergamo, hanno inquadrato l’obiettivo con la prima consulenza, quella dedicata al marketing e alla strategia, e trovato negli appuntamenti successivi alcuni spunti per centrarlo. «Per una gestione ottimale dovremo aumentare del 20% i coperti – evidenzia Ivano -. È quanto immaginavamo ed ora ci metteremo al lavoro per raggiungerlo, approfondendo alcuni temi con l’Ascom che, abbiamo visto, è ben strutturata per farlo». Monica, la chef, ha apprezzato l’opportunità di analizzare l’azienda. «Siamo sempre molto impegnati “sul campo” – nota –, il tempo è poco per dedicarsi allo studio della propria attività, alla programmazione e all’organizzazione. Il confronto con i professionisti ci ha facilitato in questo compito ed ora abbiamo le idee un po’ più chiare». «L’intento è di sviluppare alcune iniziative commerciali – anticipa – ma anche migliorare l’offerta e affrontare il mondo dei social che sino ad ora abbiamo sottovalutato ma che può essere strategico proprio per gli aspetti commerciali».

Kim Vismara
Kim Vismara

«Ci vorrebbero anche solo dieci minuti in più a sportello per riuscire ad affrontare al meglio ogni singola questione. In ogni caso la consulenza è stata senz’altro utile, in particolar modo la parte dedicata a social media e marketing, mentre mi aspettavo decisamente di più dall’incontro su gestione e analisi dei costi – suggerisce Kim Vismara che si occupa della gestione e delle pubbliche relazioni dell’Hotel Piazza Vecchia in Città Alta, da 11 anni di proprietà della famiglia -. Lo speed date mi porterà a rivalutare l’idea di affidare ad uno specialista la parte di gestione dei social media: è evidente che per avere risultati non basta la gestione fai da te di un aspetto cruciale e delicato come quello della comunicazione. Anche dallo sportello dedicato al lavoro ho avuto indicazioni, più che altro legate a normative e direttive, di cui tenere conto.

Enrica Gusmini
Enrica Gusmini

«È stata una giornata intensa, ma estremamente positiva perché ci ha permesso di rivalutare la nostra organizzazione di lavoro – spiega Enrica Gusmini, seconda generazione del Ristorante Pizzeria Sette Colli dal 1970 a Bossico, 130 coperti -. Dobbiamo senza dubbio intensificare la nostra presenza sui social network, di cui mi sono sempre occupata io nei ritagli di tempo. Lavoreremo anche al recupero di mail di clienti per l’invio di newsletter con le novità del ristorante. Abbiamo anche molti margini di miglioramento sul fronte della gestione e dell’analisi dei costi: ci siamo sempre concentrati sulla ricerca della materia prima e poco sul food-cost. Venti minuti a consulenza mettono un po’ di ansia e pressione ma sono decisamente stimolanti e soprattutto affrontano concretamente e in modo propositivo questioni e problematiche con cui ci scontriamo ogni giorno».

Giuseppina Bianchi e Luca Arioli
Giuseppina Bianchi e Luca Arioli

«La consulenza è stata senza dubbio utile per la nostra attività anche se si scontra con una scarsa presenza turistica a Piazzatorre – commentano Luca Arioli e Giuseppina Bianchi dell’Albergo Ristorante Piazzatorre, gestito dal 1962 dalla famiglia Arioli, che recentemente ha investito nella creazione di un centro benessere -. Purtroppo lavoriamo a pieno regime solo tre mesi l’anno, da giugno a settembre, dall’autunno a primavera la località è praticamente deserta. Avevamo molte aspettative per le Terme di San Pellegrino, ma sono state purtroppo disattese dal ridimensionamento del progetto iniziale». Lo Speed Date Ascom ha portato idee e spunti: «Torniamo a casa con molti consigli giusti e stimoli importanti, dalla gestione dei costi alla comunicazione. Siamo molto carenti sul fronte social media marketing che implementeremo sicuramente al più presto».

Nicola Zanini
Nicola Zanini

Paragonandosi ad uno studente, al termine degli Speed Date, Nicola Zanini, titolare dell’Enoteca Zanini, che gestisce da 13 anni in via Borgo Santa Caterina a Bergamo, non si sente affatto bocciato, ma carico di compiti sì. «Quelli emersi dai colloqui con i cinque consulenti – afferma – non li definirei punti deboli, ma di certo aspetti sui quali lavorare, spunti per migliorarsi. È quanto mi aspettavo da questa iniziativa». «La ristorazione sta cambiando – spiega – e bisogna essere al passo con i tempi. Per questo è importante confrontarsi con un punto di vista esterno e sopratutto fermarsi, sottrarre qualche ora, o qualche giorno, al lavoro consueto e guardarsi attorno per capire cosa sta chiedendo la gente». Gli stimoli sono stati molti e dovranno essere approfonditi, «tra questi una gestione più professionale della presenza sui social media, che c’è già ma è impostata in modo “casalingo”», rileva.

Michela Tomasoni e Paolo Cortinovis
Michela Tomasoni e Paolo Cortinovis

Nel 2015 Paolo Cortinovis e la moglie Michela Tomasoni hanno operato una scelta controcorrente per il locale di famiglia, il Sorriso di Selvino aperto dal 1969: rinunciare alla pizzeria e puntare sul solo ristorante, riducendo la varietà dell’offerta. «Siamo soddisfatti della svolta – dice Paolo – ma cerchiamo sempre di migliorare. Poiché mi occupo della cucina, sono rimasto molto colpito dalle considerazioni sul food cost fatte dal consulente, su come gestire al meglio le diverse voci di spesa. Ho capito che è importantissimo fare i conti, ma farli sul serio, con carta e penna». Michela ha invece trovato nei professionisti l’opportunità per confermare quelle che per lei restavano intuizioni e per scogliere dubbi. «Capita di pensare “faccio questo o magari quello” – racconta –, potersi confrontare con degli esperti è utile a capire in che direzione andare, aggiustare il tiro. Ma abbiamo anche potuto risolvere rapidamente, grazie all’incontro in tema di lavoro, una questione legata all’abolizione dei voucher». Tra le iniziative che prendono in considerazione, la proposta di serate ed eventi e la ricerca dei modi migliori per pubblicizzarli.

Andrea Venturini
Andrea Venturini

Il Monello di Zingonia lavora con le colazioni e il menù di mezzogiorno a prezzo fisso. È perciò vitale per questo locale tenere sotto controllo il food cost. Ne ha avuto la conferma Andrea Venturini, seconda generazione in forza all’attività, aperta negli anni Settanta e tornata alla gestione diretta 13 anni fa. «Lavorando con le aziende dei dintorni – afferma – abbiamo subìto un duro colpo dalla crisi. Prima i flussi erano costanti, ora si sono ridotti e sono imprevedibili. Non è più possibile andare avanti navigando a vista e il food cost è un punto chiave. Abbiamo sempre pensato di fare del nostro meglio dando il massimo al cliente, senza calcolare esattamente le incidenze e i margini, senza pianificare e organizzare l’attività – ammette con coraggio -. È anche per questo motivo, per timore di sbagliare, che non abbiamo mai affrontato il tema delle convenzioni con le aziende per la pausa pranzo». «L’idea di intervenire sul controllo dei costi c’era – precisa -, lo Speed Date mi ha dato più consapevolezza, ora bisognerà studiare, a partire dai corsi che a breve proporrà Ascom Formazione». «Mettere a posto i conti – conclude – significa avere risorse da investire e in questi momenti poco felici occorre avere più armi a disposizione».

Luisella Scandella
Luisella Scandella

Al ristorante La Baitella nella pineta tra Songavazzo e Onore, più di 160 coperti in mezzo al verde, sono pronti a mettere in pratica i suggerimenti e i consigli degli esperti: «La nostra attività è più che avviata e specialmente nei fine settimana siamo al completo, ma possiamo ancora migliorare e aumentare i coperti durante la settimana – spiega Luisella Scandella che gestisce con il fratello Renzo il locale aperto da papà Ernesto nel 1973 -. Il primo passo sarà quello di limare i costi, anche se privilegiamo da sempre produttori locali e a kilometro zero e mio fratello, che si occupa della cucina, ha addirittura ristrutturato un’intera sala da solo, realizzando boiserie su misura, ed ora ha preparato una panca per l’esterno». Anche sul fronte del social media marketing ci sono ottimi margini di crescita: «Dobbiamo intensificare l’attività su Facebook, valorizzando anche la nostra cucina, dalla pasta fresca fatta in casa alla polenta fatta con farina di mais rostrato di Rovetta, fornita direttamente dal produttore, ai formaggi, tutti preparati da casari della zona».

Graziella Bonomi
Graziella Bonomi

All’Hotel Parigi 2 di Dalmine Graziella Bonomi, vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom, ha iniziato a rivedere costi e bilanci subito dopo il convegno di lunedì, per prepararsi ad affrontare al meglio lo Speed Date dell’indomani. «Gli spunti sono stati davvero tantissimi e abbiamo trovato il format molto innovativo, anche se chiaramente venti minuti a consulenza passano davvero in fretta – commenta Graziella Bonomi che con papà Luigi e mamma Irma Dentelli ha inaugurato l’albergo nel 1993, forte di una tradizione di famiglia iniziata dalla madre in Francia in Alta Savoia e poi a Dalmine all’Hotel Piccola Parigi -. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio stando ancora più attenti ai costi. Purtroppo siamo sempre talmente impegnati a portare avanti le attività di tutti i giorni che finiamo col trascurare il controllo di gestione e bilancio». L’obiettivo è quello di incrementare la redditività della spa dell’hotel inaugurata nel 2012 ed aperta anche agli esterni: «Abbiamo ampi margini di crescita e contiamo di attrarre un maggior numero di clienti con la nostra filosofia di cura olistica». Un’altra area da migliorare è quella dei social network: «Nonostante siamo ovviamente presenti sui social possiamo crescere ulteriormente e rafforzare la nostra immagine sul web» continua Bonomi.

Non mancano una riflessione e un appello alla categoria: «Lo Speed Date rappresenta un’occasione per frequentare di più l’associazione e collaborare tra colleghi. Con un lavoro di squadra potremmo valorizzare ulteriormente Bergamo come destinazione turistica. Insieme potremmo inoltre sensibilizzare le istituzioni per condividere una pianificazione annuale di eventi».

Francesco Tibaldo
Francesco Tibaldo

Il ristorante pizzeria Baraonda di Cirano, frazione di Gandino, è pronto a mettere in atto piccoli accorgimenti che possono portare l’attività, forte di 25 anni di storia, a crescere ulteriormente e ad ottimizzare risorse e sforzi: «Ci aspettavamo maggiori correttivi, invece tutto sommato abbiamo scoperto che stiamo facendo abbastanza bene – commenta Francesco Tibaldo che porta avanti l’attività con la moglie Daniela Gusmini, aperta nel 1992 dopo esperienze in diversi settori, rappresentante di articoli per fioristi lui e specializzata nella confezione sartoriale lei -. Possiamo comunque mettere in campo diversi accorgimenti, dalla spesa all’organizzazione manageriale in cucina, che ci consentono di limare i costi e incrementare l’efficienza». Decisamente da rivedere comunicazione e social media marketing: «Il sito va rifatto, anche perché abbiamo recentemente ristrutturato completamente il locale, inoltre dobbiamo affidare ad uno specialista la gestione dei social, perché non riusciamo ad essere abbastanza efficaci e le potenzialità offerte da questi mezzi sono davvero interessanti. Possiamo dare maggior valore e pubblicizzare l’attenzione che ogni giorno mettiamo dietro ad ogni ricetta, in particolar modo per le intolleranze alimentari, dai dolci senza glutine e senza lattosio, ai tempi lunghi di lievitazione degli impasti della pizza, arricchiti anche dall’uso di curcuma, soia, e proposti anche nella versione integrale» allarga le braccia Francesco Tibaldo.




Gelaterie, Petite Fleur di Almenno San Salvatore vince la sfida della stracciatella

La vincitrice Enrica Natali premiata dal Maestro pasticciere Pierpaolo Magni

 

È Enrica Natali della gelateria Petite Fleur di Almenno San Salvatore la vincitrice del “Concorso gelateria artigianale”, la sfida promossa dai Gelatieri Bergamaschi di Ascom Bergamo Confcommercio lunedì 3 aprile alla Scuola Alberghiera ABF di Clusone.

Natali ha vinto la competizione con la “Stracciatella del buonumore”, una preparazione originale a base bianca con cioccolato extrafondente all’origano dei colli almennesi con coriandoli di cioccolato bianco e rapa rossa e coriandoli di cioccolato bianco e curcuma.

Seconda classificata Teresa Nodari della gelateria Rosa di Arcene con “Anima di stracciatella”, base bianca con cioccolato fondente belga al 70%, rosmarino e pepe di Timut. In terza posizione, Paolo Bignardi della gelateria Fior di Panna di Almenno San Bartolomeo con “Incanto di stracciatella”, base bianca latte fresco, panna fresca, meringa, miele d’acacia, stracciatella di pistacchio verde di Bronte Dop, biscotti Lotus (con cannella).

Il concorso, giunto alla quinta edizione, come da tradizione ha proposto un tema legato al territorio, la stracciatella, che si vuole creata a Bergamo nel 1961 da Enrico Panattoni nella pasticceria-gelateria ”La Marianna”.

In gara c’erano 14 gelaterie, tra le migliori della Bergamasca, e 20 studenti delle scuole alberghiere: Ipssar San Pellegrino, Ipssar Nembro, Abf Clusone, Riva di Sarnico e Fondazione Isb di Torre Boldone. A suon di tecnica e fantasia hanno battagliato per stupire i giurati con reinterpretazioni personali partendo da una base fiordilatte e il cioccolato. Alla fine delle gare, la giuria – guidata dalla grande esperta Luciana Polliotti, presieduta dal Maestro Pierpaolo Magni, fondatore della Coppa del Mondo di Gelateria, e completata dai giornalisti Emanuela Balestrino e Franco Irranca e dagli chef Alessia Mazzola e Giuseppe Cereda – ha premiato i gelati migliori per gusto, struttura e originalità.

Nella sezione “junior” riservata agli studenti la vittoria è andata a Noemi Afiero e Valeria Nossa dell’Alberghiero di Nembro con la loro “Stracciatella con croccante di polenta”, base bianca con cioccolato, farina di mais e miele. L’istituto ha anche conquistato il riconoscimento messo in palio dall’Ascom.

Nel corso della giornata hanno riscosso grande interesse anche i due giovanissimi talenti bergamaschi, Matteo Corna della gelateria Gelatiamo di Treviolo e Mattia Cortinovis, secondo classificato alla Coppa del mondo di pasticceria Juniores tenutosi a gennaio al Sigep 2017 di Rimini. Oltre a portare le loro migliori ricette, i due pasticceri hanno indicato ai ragazzi la via per il successo: la passione per ciò che si fa.

Tutti i gelatieri in gara

Paolo Bignardi – Fior di Panna (Almenno San Bartolomeo)

Daniel Rossi – La voglia matta (Zanica)

Niccolò Panattoni – La Marianna (Bergamo)

Matteo Corna – Gelatiamo  (Treviolo)

Massimo Pagani – Bar Gelateria Alpino (Casirate d’Adda)

Bianca Giorgi – Baciami cocco (Chiari – Bs)

Vito Giammello – Lo chef del gelato (Trescore)

Enrica Natali – Petite Fleur (Almenno San Bartolomeo)

Teresa Nodari – Gelaterie Rosa (Arcene)

Omar Quadri – Pasticceria Sofia (Boltiere)

Sergio Pezzoli – Laboratorio gelateria Franca (Albino)

Massimo Bosio – Selz Cafè (Clusone)

Marcello Gusmini – La Crem (Vertova)

Pietro Andreoli – Gelatissimo (Darfo Boario Terme)

La galleria fotografica

Secondo posto per la gelateria Rosa di Arcene Paolo Bignardi, gelateria Fior di Panna, terzo classificato Le migliori allieve, Noemi Afiero e Valeria Nossa 




In Ascom gli Speed Date del turismo. «Prima regola il controllo dei costi»

Territorio, autenticità, soggiorni esperienziali, attenzione massima al cliente, controllo gestionale, formazione. Sono queste, in sintesi, le ricette per avere successo nel mondo dell’ospitalità e della ristorazione oggi e nel prossimo futuro.

Se ne è parlato questa mattina alla sala conferenze di Ascom Bergamo Confcommercio in via Borgo Palazzo nell’ambito dell’incontro “Hotel and Restaurant management. Scenari futuri per l’imprenditore al passo con i tempi’, promosso da Ascom Formazione con il sostegno degli Enti bilaterali del commercio e del turismo. Al tavolo erano presenti i presidenti di categoria Ascom Giorgio Beltrami (Gruppo caffè bar), Giovanni Zambonelli (Albergatori), Petronilla Frosio (Ristoratori) e Giacomo Pini di GP Studios, azienda romagnola leader nella formazione alle imprese che operano nell’ospitalità, moderati da Giuseppe Ruggieri, direttore de larassegna.it e di Affari di Gola.

Oscar Fusini, direttore Ascom, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di “qualificare sempre più il proprio lavoro per poter essere competitivi e affrontare il mercato». Luigi Trigona, direttore di Turismo Bergamo, ha rimarcato le «opportunità offerte dall’aeroporto, dalla fiera, dall’Università e dalla stessa Turismo Bergamo con il suo portale Visit Bergamo, il secondo portale italiano dopo quello trentino. E ha affermato «la necessità di integrare le competenze specifiche mettendosi in un sistema integrato in modo che il visitatore possa avere un soggiorno soddisfacente».

Pini ha illustrato ai circa 100 operatori in platea i cambiamenti intervenuti nel mercato dell’ospitalità e nella clientela indicando le strategie più efficaci per affrontare queste trasformazioni. «Siamo in un mercato saturo, l’offerta è più della domanda anche nel resto del mondo. Ogni impresa deve controllare quello che sta avvenendo all’esterno e soddisfare il cliente traendo profitto – ha detto –. È cambiata la logica di come il clienti comprano i servizi della ristorazione e alberghieri. La leva del prezzo è da mettere insieme ad altre cose sennò al ribasso non c’è mai fine. Bisogna spostare l’attenzione dal prezzo all’esperienza: chiedere ai clienti quale esperienza vogliono fare. Lavorare sui bisogni con il marketing per spostare la percezione del prezzo. Ma per fare questo occorre conoscere bene i clienti».

Una delle strategie più importanti per il successo di un albergo e di un ristorante è proprio questa: conoscere bene il cliente e personalizzare il più possibile il suo soggiorno e il rapporto con lui «perché ogni cliente si vuole sentire unico».  Gli esempi vengono da Las Vegas che ha puntato su proposte legate all’intrattenimento a ampio raggio e dal Savoy di Londra che usa le informazioni delle prenotazioni on line per offrire ai clienti un’accoglienza personale. Ma la stessa sostituzione dei numeri alle camere con un nome, ad esempio, di fiori, può avere lo stesso effetto. 

Un altro aspetto vincente su cui puntare è il territorio. «Il trend – ha spiegato Pini – premia tutto ciò che è locale. I viaggiatori cercano autenticità, in particolare nuove destinazioni, cibi e modi di vivere. Sono sempre più richieste esperienze fuori dai percorsi classici, che trasmettano un senso di appartenenza al luogo. Bisogna pensare cosa vorremmo avere da clienti e comportarci di conseguenza. In generale pensare globale e agire locale. Il cliente deve essere felice di pagare il conto, felice di tornare e felice di raccontare la sua esperienza. Bisogna coinvolgere i clienti. Concentrarsi su di loro».

Rispetto ai bar: «L’idea conta. Nella ristorazione stanno nascendo tanti format con proposte specifiche, ognuno fa una cosa diversa. Abbiamo bisogno di specificità perché attraverso il web troviamo tutto di tutto. Sempre più locali scelgono di proporre più miscele di caffè. In generale i prodotti a km zero vincono». «Bisogna avere un backoffice fortissimo per vendere il prodotto e far pagare ad esempio, un caffè 2.50 euro, bisogna spiegare e far capire al cliente il valore aggiunto di quel caffè, perché paga di più».

Il successo di un albergo e di un ristorante dipende anche da una attenta gestione: «Oggi pochissimi baristi sanno fare i conti – ha denunciato Beltrami – e se non si sanno fare i conti è difficile guadagnare. La macchina del caffè ad esempio bisogna comprarla perché quella data dal torrefattore alla fine costa 4/5 volte di più».

«Bisogna fare una analisi di fattibilità, sempre sapere il contesto in cui si opera, conoscere i possibili concorrenti e i possibili clienti, in che momento si è, se in un momento di crescita o di consolidamento. Il modello di business deve essere molto chiaro – consiglia Pini -. Se si fanno tante cose si rischia di disperdere soldi. Ogni metro quadrato che non vende è un costo. Tutti gli spazi devono essere progettati perché vendano». «Occorre avere molto chiari i costi, soprattutto dove c’è molta movimentazione di merci, standardizzare l’organizzazione per tagliare gli sprechi, avere magazzini leggeri e un attento controllo gestionale. Intervenire prima che ci sia l’emorragia altrimenti l’azienda non si recupera più. Oggi persino a Londra se non lavori bene chiudi. Il mercato è fluido bisogna sempre monitorare». «Il segreto è avere grandi obiettivi e partire dalle piccole cose, da quelle che vengono più semplici». Avere chiari i costi fissi, ragionare sempre su costi benefici e marginalità. E vendere pensando al contesto. Oggi è impensabile vendere il prodotto senza il contesto.

Petronilla Frosio ha evidenziato le difficoltà di lavorare in un sistema normativo che cambia le regole da un giorno all’altro come è avvenuto nei giorni scorsi con i voucher. Al suo intervento ha fatto eco dalla platea quello di un albergatore che ha definito gli albergatori e i ristoratori di oggi degli eroi, per le troppe tasse che sono imputate all’attività.

Da Giovanni Zambonelli è arrivato l’invito a puntare sulla colazione che «può essere un forte valore aggiunto per catturare i clienti», non per niente è al centro della maggior parte delle recensioni di Tripadvisor. «L’Italia – ha ricordato –  è uno dei pochissimi paesi che vende la camera insieme con la colazione. È importantissima, il cliente sempre più esigente. Oltretutto è l’ultima azione che il cliente fa prima di andare in via”.  E da Pini la capacità di vedere l’arrivo delle grandi catene di ristorazione come delle opportunità perché la loro presenza metterà ancora più in evidenza l’offerta locale».




Con pass e posteggi dedicati arrivare in hotel in auto non è più un incubo. Il Comune di Bergamo accoglie le richieste dell’Ascom

carico scarico alberghi - conferenza stampa
Il direttore dell’Ascom Oscar Fusini, l’assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo Stefano Zenoni, il dirigente della Mobilità Virgilio Appiani e il responsabile del servizio Oscar Salvati

Da turisti è capitato un po’ a tutti. Arrivare all’albergo in centro città e non sapere dove e come lasciare l’auto per quel breve ma delicatissimo momento che passa tra l’accoglienza alla reception, lo scarico dei bagagli e lo spostamento del mezzo nelle aree di sosta, che siano i parcheggi interni all’hotel o quelli convenzionati. Il rischio, nemmeno troppo remoto, è quello di prendersi una multa e di cominciare malamente soggiorno.

A questo inconveniente il Comune di Bergamo, su sollecitazione dell’Ascom, ha posto rimedio prevedendo uno speciale pass che l’ospite posiziona sul cruscotto segnalando che la sua è, come da codice della strada, una “fermata”, ossia una sospensione temporanea della marcia effettuata in condizioni di sicurezza e senza intralciare la circolazione, e non una “sosta”, permettendo così agli agenti di capire immediatamente la situazione.

La novità riguarda sia le strutture alberghiere sia quelle non alberghiere di tutta la città, che potranno richiedere uno solo contrassegno “di carico e scarico” a testa. È contenuta in una delibera della Giunta che accoglie anche una seconda richiesta dell’Ascom, quella di poter mettere a disposizione esclusiva degli alberghi alcuni parcheggi su strada nelle vicinanze delle strutture per le operazioni di partenza e arrivo degli ospiti.

In questo caso il provvedimento riguarda solo gli alberghi di Città bassa con almeno 10 camere ed esternamente ad aree di pregio ambientale. È previsto il rilascio autorizzazioni per otto stalli in tutto, numero che dovrebbe soddisfare la l’esigenza manifestata soprattutto dagli hotel presenti lungo le vie centrali più trafficate, come viale Papa Giovanni e le sue intersezioni. «L’autorizzazione si configura come un’occupazione permanente di suolo pubblico, lo stesso concetto dei dehors – spiega l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni -. Per prima cosa saranno verificate le condizioni per concedere gli spazi, dopodiché l’albergatore sarà tenuto al pagamento della tariffa base al metro quadro prevista dal regolamento Cosap. Poiché gli stalli hanno una superficie di 10 mq circa, si va da 900 euro all’anno per la zona più centrale a 400 euro circa in quella più esterna alla città. Il provvedimento è adottato in via sperimentale per un anno».

pass alberghiQuesti spazi saranno contraddistinti da segnaletica verticale e orizzontale apposita. Le ipotesi grafiche sono ancora al vaglio, ma l’idea è di segnalare chiaramente con colori e icone che si tratta di parcheggi dedicati espressamente all’accoglienza turistica. Ed è questo che piace ancor di più all’Ascom. «Per le proposte ci siamo ispirati a quanto già accade a Milano, ma anche a Pisa, che per dimensioni e disegno urbano si avvicina maggiormente a Bergamo – ricorda il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. Siamo soddisfatti che il Comune, dopo un attento e puntuale confronto su un tema sempre scottante come quello della sosta, le abbia accolte in toto. Il valore aggiunto è dato dalla scelta di evidenziare i parcheggi con un simbolo proprio: è un bel segnale del fatto che esiste una città che pensa ai turisti».

Una seconda delibera di Giunta rivede invece una prassi già in atto, quella che permette alle strutture ricettive di richiedere l’autorizzazione per i propri clienti per l’accesso alle Ztl e per la sosta negli spazi riservati ai residenti. «L’analisi degli accreditamenti – prosegue l’assessore – ci ha detto che in un anno per Città alta sono stati rilasciati 8.447 permessi di transito e sosta, richiesti da 68 attività. Significa che ogni giorno 20-30 posti sono occupati dalle auto dei turisti, che su un totale di circa 400 posti non è poco. E i residenti non mancano di segnalarcelo puntualmente!».

Il piano di alleggerimento prevede una rimodulazione delle autorizzazioni. Fino ad ora le strutture con una camera potevano chiedere un permesso, quelle con due camere, due permessi, quelle con tre, tre permessi. Tre permessi erano concessi anche a chi ha fino a cinque camere e cinque permessi a chi ne ha più di cinque. Il rapporto cambierà invece in questo modo: un solo accredito per le strutture che dispongono fino a cinque camere, due accrediti per quelle che ne dispongono fino a dieci, tre accrediti per quelle che ne dispongono fino a quindici e quattro accrediti a fronte di una disponibilità di camere superiore a quindici, lasciando invariata quantitativamente quella per il transito. «Così facendo si ridurrà notevolmente l’impatto dei mezzi dei turisti sul totale dei posti auto, in attesa del riordino che arriverà con il parcheggio all’ex parco faunistico – evidenzia Zenoni -. Diventa inoltre più equo il rapporto tra grandi e piccole strutture ricettive nella destinazione degli spazi».

Sottolinea l’importanza di questo riequilibrio tra capacità ricettiva e possibilità di sosta, sino ad ora sbilanciato a favore delle strutture extra-alberghiere, anche il presidente degli albergatori dell’Ascom, Giovanni Zambonelli, che riconosce l’attenzione e gli sforzi  del Comune e dell’Associazione per raccogliere le istanze della categoria. «Quando un ospite arriva in auto il primo problema che ha è dove potersi fermare – spiega -. Ora invece potremo informarlo prima del suo arrivo della possibilità di chiederci l’apposito contrassegno e di fermarsi con tranquillità per registrarsi e scaricare i bagagli. In questo modo si elimina l’impatto negativo che il cliente potrebbe avere e che poi diventa impegnativo recuperare. È una questione di qualità dell’accoglienza, di immagine, di attenzione. Così l’incontro con la città parte con il piede giusto». Anche la possibilità di disporre di posteggi in esclusiva è un’opportunità, «per garantire un servizio in più al cliente – afferma -, con un ulteriore sacrificio però delle imprese, che devono mettere in conto anche questa spesa».

Dopo i necessari passaggi e adeguamenti burocratici e le novità entreranno in vigore, si prevede, in tempo per la stagione estiva.