Grossisti alimentari, cambio al vertice. Giovanna Pradella presidente del Gruppo Ascom

Giovanna Pradella, della Cidia di Bergamo, è la nuova presidente dei Grossisti Alimentari e succede a Giovanni Cacciolo Molica di Orobica Pesca, alla guida del Gruppo dal 2000. La neo-presidente, 35 anni, guiderà i grossisti fino al 2021. Il direttivo vede la conferma dei consiglieri Adriano Bonalumi della Linberg di Mozzo, Carlo Garletti di Garletti Frutta di Bergamo, Marino Lazzarini di Lazzarini Dolciumi di Azzano San Paolo, Norberto Mologni della Fratelli Mologni di Bergamo, Maurizio Rovetta della Rcm Food di Lallio.

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Giovanna Pradella

«L’obiettivo del mio mandato – spiega Giovanna Pradella – è quello di promuovere iniziative condivise e di creare vere e proprie reti d’impresa per cogliere la sfida dell’internazionalizzazione, dato il crescente interesse per il food e per i prodotti tipici. Unendo le forze potremmo anche cercare di ottenere convenzioni vantaggiose per la logistica, aspetto cruciale per la gestione ottimale di ogni ordine».

Quanto al comparto, se da un lato vi è sempre più attenzione al food-cost nella ristorazione, dall’altro la ricerca di prodotti di qualità e di nicchia procede senza sosta: «C’è molto interesse per prodotti ad alto valore aggiunto, tipici e a denominazione e i clienti sono sempre più attenti a ingredienti e a metodologie di lavorazione».

Il settore è in contrazione. Dal 2012 al 2016 le attività sono passate da 248 a 216 (-12,4%). In città i grossisti alimentari sono 30 (nel 2012 erano 33).

Tra le problematiche, persistono delle criticità sul fronte finanziario, a partire dalla difficoltà di accesso al credito, oltre ai ritardi nei pagamenti, che interessano, a cascata, l’intera filiera: «La Cooperativa di Garanzia di Ascom, Fogalco, è fondamentale per supportare gli imprenditori, dall’analisi di bilancio all’accesso al credito e a bandi ed agevolazioni. L’opportunità di avere una consulenza finanziaria su misura rappresenta un indiscutibile vantaggio per ogni associato», ricorda Pradella.




Torna il Convivium, ristoratori a pranzo Al Cambio di Torino con lo chef Matteo Baronetto

ristorante del Cambio

Tornano i Convivium dell’Accademia del Gusto, i seminari rivolti ai ristoratori che prevedono un pranzo degustativo in ristoranti stellati alla scoperta della filosofia dei grandi chef. L’appuntamento è per mercoledì 15 marzo al Ristorante Del Cambio a Torino con partenza dall’Accademia del Gusto di Osio Sotto alle ore 11 (piazzetta don Gandossi,1).

Il ristorante, che dal 5 ottobre 1757 si rinnova ciclicamente rimanendo fedele a se stesso, dal 2014 è sotto la guida sapiente ed esperta dello chef Matteo Baronetto, classe 1977. L’approccio rigoroso e coraggioso di Baronetto, che affianca ingredienti e piatti di stretta tradizione a tecniche e abbinamenti originali, è un omaggio all’alta cucina italiana e al luogo storico in cui questa prende forma.

Per informazioni www.ascomformazione.it; info@ascomformazione.it




Grossisti vino e bevande, confermato Giampietro Rota. «Semplificazione della burocrazia e accesso al credito le priorità»

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Giampietro Rota

Il Gruppo Grossisti Vino e Bevande dell’Ascom ha confermato Giampietro Rota alla presidenza, ruolo che ricopre dal 2013. Presidente della “4R” di Torre de’ Roveri che gestisce insieme ai fratelli, 54 anni, sposato e con due figli, Rota guiderà il Gruppo fino al 2021.

Lo affiancano nel Consiglio direttivo Giuseppe Betti della Betti &C di Cividate al Piano, Gianfranco Artifoni di Artifoni Bevande di Scanzorosciate e Renato Maffessanti dell’omonima ditta di Clusone, tutti già parte del Gruppo.

Il presidente ha invitato la categoria ad un maggior confronto e ad una più intesa partecipazione alla vita associativa: «È importante confrontarsi su problematiche comuni e cercare di mettere in campo soluzioni, oltre ad intavolare un confronto più ampio e partecipato. Attraverso l’associazione non smetteremo di batterci per la semplificazione della burocrazia e l’attenzione al tessuto imprenditoriale del territorio. Spesso i ritardi nelle concessioni delle licenze e di altri permessi scoraggiano iniziative imprenditoriali e mettono in difficoltà il settore dei pubblici esercizi».

Le aziende del settore sono in crescita (dal 2012 ad oggi il numero dei grossisti di vino e bevande in provincia di Bergamo è passato da 144 a 156, in città è da 9 a 16), ma è alle prese con un profondo cambiamento dello stile e delle abitudini dei consumatori: «Non a caso l’Istat ha inserito nel paniere le birre artigianali e i prodotti vegani – rileva Rota -. Mai come quest’anno si sono affermate tendenze nei consumi già in voga da quattro-cinque anni. I consumatori sono sempre più attenti e consapevoli, disposti a spendere nonostante la crisi qualcosa in più per prodotti naturali e artigianali. I vini bio e biodinamici conquistano una sempre più ampia fetta di mercato. Nelle bevande si prediligono infusi più naturali e ingredienti selezionati, dai presidi Slow Food ai prodotti Igp. Tornano alla ribalta anche gazzose e spume, proposte anche in nuovi piccoli formati».

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Rota, Betti e il segretario del Gruppo Giorgio Lazzari

Non mancano criticità sul fronte finanziario, a partire dalla difficoltà di accesso al credito, che interessa, a cascata, l’intera filiera: «La Cooperativa di Garanzia di Ascom, Fogalco, è fondamentale per supportare gli imprenditori, dall’analisi di bilancio all’accesso al credito e a bandi ed agevolazioni. L’opportunità di avere una consulenza finanziaria su misura rappresenta un indiscutibile vantaggio per ogni associato».




Gioco d’azzardo, sul Sebino i locali più “etici”

Proseguono le azioni di contrasto e prevenzione del gioco d’azzardo patologico. È stato presentato oggi all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, in occasione del convegno nazionale “Gioco d’Azzardo Patologico-Gap, dalla Neurobiologia Sperimentale alla Clinica”, nell’ambito del progetto NeuroGap finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Piano d’Azione 2017 per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico elaborato dall’Agenzia della Tutela della Salute della Provincia di Bergamo grazie al lavoro del Tavolo provinciale per la prevenzione del Gioco d’Azzardo Patologico.

Un impegno iniziato dal 2014 che ha visto la realizzazione di numerosi interventi di informazione per sensibilizzare la cittadinanza rispetto a una piaga sempre più diffusa e che oggi continua con nuove strategie. Il gioco d’azzardo, infatti, è la terza industria italiana. Nella sola città di Bergamo si spendono 204 milioni di euro in gioco, con un esborso pro-capite, minori compresi, di 1.700 euro l’anno.

Le attività programmate per l’anno 2017 prevedono, in particolare, il proseguimento dello studio del fenomeno, grazie alla collaborazione dell’Osservatorio Dipendenze dell’Ats, in modo da poterne definire le dimensioni e da poterne monitorare la diffusione. A tal fine, saranno intensificate le collaborazioni per la formazione dei soggetti moltiplicatori, specie per volontari e associazioni, e proseguirà l’impegno per promuovere il Codice Etico Gap.

vetrofania codice etico slot machine«Il Codice è uno strumento di autoregolamentazione redatto con l’obiettivo di responsabilizzare gli esercenti dei locali. Grazie alla collaborazione delle associazioni di categoria, tra cui Ascom, abbiamo visto l’adesione di 248 locali, con punte dell’80% nell’Alto Sebino e del 50% nel territorio di Seriate. Percentuali che quest’anno intendiamo migliorare ulteriormente, coinvolgendo tabaccai e distributori di gratta e vinci, mettendo a punto un codice etico più specifico per le sale slot e valutando la possibilità di ragionare sugli sportelli bancomat collocati all’interno o negli spazi immediatamente antistanti alle sale e ai locali slot», ha spiegato Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo, anticipando la possibilità di studiare l’impatto del codice e il suo effettivo utilizzo da parte dei locali aderenti.

Inoltre, saranno promosse specifiche azioni sui temi dell’indebitamento e dell’usura con il coinvolgimento delle associazioni antiusura e delle banche. Si valuterà, infatti, la possibilità di attivare rapporti di collaborazione con gli istituti di credito per sensibilizzare gli operatori sul loro possibile ruolo nell’intercettare precocemente le situazioni di gioco d’azzardo problematico tra i clienti, intervenendo con specifiche azioni.

«È nostra intenzione fare tutto il possibile per aumentare la sensibilità del territorio rispetto a un problema che può essere affrontato solo con un impegno trasversale. Purtroppo, il gioco d’azzardo patologico colpisce tutti: non esistono limiti di età per chi gioca, né differenze di estrazione sociale e culturale. Emerge chiaramente dagli studi fatti fino ad ora che sono numerosi i problemi connessi a questa patologia. Per questo dobbiamo smettere di chiamarlo “gioco” e intervenire concretamente per mettere all’angolo le tentazioni del gioco d’azzardo. Abbiamo già fatto molto, ma possiamo fare di più se lavoriamo insieme», ha concluso Mara Azzi, ricordando che tutti i Comuni che adotteranno regolamenti specifici sul gioco d’azzardo saranno supportati con una consulenza tecnica sulle buone prassi da attuare, con la possibilità di allargare i regolamenti in Ambito territoriale.

 




Gastronomi e salumieri, tocca a Bonicelli. «Un piano per salvare i negozi di periferia»

Il passaggio di testimone tra Bonicelli (a sinistra) e Rocchi
Il passaggio di testimone tra Bonicelli (a sinistra) e Rocchi

Luca Bonicelli, titolare dell’omonima salumeria di Villa d’Ogna, è il nuovo presidente del Gruppo gastronomi e salumieri Ascom. Succede alla guida dell’associazione a Mauro Rocchi, che rimane come componente del Consiglio direttivo. Le votazioni si sono svolte ieri sera all’Ascom di Bergamo: accanto a Bonicelli, sono stati nominati vicepresidenti Pierantonio Chiari (Chiari Formaggi, Bergamo) e Gianluca Pellegrini (Pellegrini e Pezzotta, Berbenno), come consiglieri Nunzio Carrara (Carrara Fratelli, Bergamo), Alessandro Marchesi (Macelleria Marchesi, Seriate) e Mauro Rocchi (Bonate Sotto).

Bonicelli, 43 anni, è conosciuto nel commercio bergamasco per essere anche il presidente (uscente) del Gruppo Giovani Ascom, sodalizio che  si impegna per fare crescere gli imprenditori under 40 e in diverse iniziative di solidarietà rivolte in particolare ai bambini.

Nel corso della seduta elettiva del Cda, il neopresidente ha tracciato il programma per i prossimi anni e individuato come obiettivi prioritari la salvaguardia dei negozi di alimentari dei comuni più periferici e la formazione.

«I numeri parlano chiaro, il saldo dell’ultimo anno è critico – ha detto il neopresidente Bonicelli – le attività alimentari in dodici mesi sono scese da 934 a 911 e le chiusure sono state quasi tutte in provincia, in particolare nelle località più periferiche. Si tratta di capire quali sono le motivazioni, se il cambio generazionale, la troppa tassazione, la concorrenza o tutti questi fattori insieme». «La cosa certa – ha rimarcato – è che non si può più pensare di gestire il negozio come trent’anni fa. Le abitudini e gli stili di vita sono cambiati, la gente preferisce andare ai centri commerciali e non è possibile tornare indietro. Molte attività che hanno chiuso non si sono mai rinnovate. Invece, soprattutto i negozi che si trovano più lontani dal centro e nelle periferie devono farlo, devono diventare altro o comunque cambiare per trovare una loro nuova dimensione, più adatta a questi tempi».

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La prima iniziativa che il gruppo si propone di fare è un’analisi del comparto: capire meglio le criticità, l’età media dei salumieri-gastronomi e trovare le strategie «per difendere e promuovere gli alimentari, in particolare delle aree periferiche della provincia, che sono l’ultimo presidio del commercio di vicinato e un presidio sociale nei piccoli paesi».

«La soluzione a mio avviso è puntare sul multiservizio, ma per fare questo occorre fare formazione – ha continuato Bonicelli -. Si può decidere di puntare sulle selezioni gourmet, sul biologico, sui servizi di gastronomia del piatto pronto, sulla spesa a domicilio: sono tutte possibilità, la certezza è che per il negozio di alimentari così come lo abbiamo conosciuto negli anni non c’è grande futuro».

La crisi dei negozi alimentari in provincia si è manifestata nell’ultimo anno: dopo una fase di crescita (dal 2012 al 2015 sono aumentati da 872 a 934), nell’ultimo anno il saldo parla di -23 negozi alimentari in provincia. Si è stabilizzata invece la situazione in città dove le attività sono passate da 82 nel 2012 a 110 nel 2015, a 111 nel 2016.




I librai confermano Botti. «Contro la crisi della lettura facciamo appassionare i più giovani»

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Da sinistra, il segretario dei Librai Ascom, Giorgio Lazzari, il presidente Cristian Botti e la vicepresidente Laura Togni

Sarà ancora Cristian Botti a guidare il Gruppo Librai Ascom. Botti, classe ’72, titolare di Mondo Ufficio di Almenno San Salvatore, è stato confermato, per il secondo mandato, alla presidenza del sodalizio che raccoglie librai, cartolai e fornitori di materiali per ufficio.

L’elezione per acclamazione – ieri sera nella sede di via Borgo Palazzo – è nel segno della continuità anche per quanto riguarda il Consiglio direttivo, con Laura Togni della Libreria Fantasia di Bergamo che è stata eletta alla vicepresidenza, Roberto Cecchinelli della Libreria Mondadori Le due Torri di Stezzano, Andrea Castelli della Alceste Castelli Srl, Pierino Bacis della cartolibreria Pierrot e Claudio Calzana della Buona Stampa, tutte attività con sede a Bergamo.

Botti, una laurea in Economia e Amministrazione delle imprese all’Università di Bergamo, è anche funzionario in una società di servizi.

Il Gruppo si presenta con un progetto inedito: la prima edizione di una rassegna dedicata ai bambini e ai ragazzi. «In città non c’era una proposta libraria di qualità per la fascia dai 6 ai 13 anni, così abbiamo deciso di raccogliere questa sfida e di creare un’iniziativa da far crescere negli anni il piacere per la lettura – spiega Botti -. L’appuntamento sarà sabato 8 e domenica 9 aprile in Città Alta e verrà presentato a Lilliput nei prossimi giorni. Per ora saranno coinvolte solo le librerie ma l’obiettivo per il 2018 è di coinvolgere anche le cartolerie».

In un momento in cui i lettori scarseggiano (secondo i dati Istat oggi solo 4 italiani su 10 leggono, l’Italia è all’ultimo posto in Europa come numero di lettori), l’obiettivo del gruppo è far crescere lettori attenti, curiosi e interessati e di mostrare loro che oltre Geronimo Stilton, Harry Potter e Peppa Pig (i più venduti), ci sono altri libri bellissimi da leggere. «Le proposte saranno tutte di spessore e saranno fatte in ambienti e con modalità suggestive perché la lettura per loro sia un’esperienza da ricordare quando saranno adulti» anticipa Botti.

Un’altra novità del progetto sono le collaborazioni: alla rassegna parteciperanno anche il Museo di Scienze naturali di Bergamo, che apre per la prima volta i suoi spazi a un’iniziativa esterna, e il sistema bibliotecario. «Da diversi anni collaboriamo con Nati per Leggere – ricorda il presidente -. Facciamo rete, coinvolgendo le biblioteche. Non le abbiamo mai viste in contraddizione con il nostro lavoro, ma come partner. Le biblioteche come le librerie sono luoghi di diffusione della cultura».

Per i librai sono anni non facili: oltre ai bassi indici di lettura, ci sono gli e-book e i canali di vendita alternativi alla libreria, primo tra tutti Amazon. Nella Bergamasca nell’ultimo anno il numero delle librerie e cartolerie è sceso da 282 a 272 con una diminuzione del 3,5%; in città da 60 sono scese a 59, secondo un trend negativo che in tre anni ha fatto chiudere 27 attività (-9%) di cui ben 5 in città.

«In questa fase ancora di più dobbiamo rispondere con professionalità e competenza – asserisce Botti -. Il compito del libraio è dare un valore aggiunto ai libri, un valore che va ben al di là del prezzo di copertina o delle spese di spedizione. Oggi i librai che non sono in una location di forte passaggio, se vogliono lavorare devono cucirsi addosso una propria dimensione specializzata, instaurare un rapporto diretto con il cliente e abbracciare tutte le forme artistiche, da mostre a letture di poesia». «Una sfida cruciale per la categoria – sottolinea – è rappresentata dall’e-commerce. Si fanno sempre più ordini da smartphone e tablet, anche per piccoli articoli di cancelleria. I punti vendita tradizionali si stanno attrezzando per sbarcare sul web: le realtà più grandi hanno un sito di e-commerce, i negozi più piccoli raccolgono ordini via internet e si sono attrezzati con pacchi e spedizioni».




Riaprire i negozi sfitti e gli spazi vuoti, Bergamo fa l’en plain di contributi

open aprire un negozio

Il rilancio dei centri storici passa anche dalla riapertura degli negozi sfitti e dal recupero in senso commerciale dei contenitori cittadini. La Bergamasca ha buone idee su come poterlo fare. Lo dice la graduatoria – pubblicata ieri sul Burl – del Bando Sto@ 2020, la misura da 3,2 milioni che la Regione ha dedicato ai Distretti urbani del commercio per rendere più attrattive vie e piazze, da un lato, e, dall’altro, fare tornare l’interesse sull’avvio di nuovi negozi, attività artigianali, turistiche e di servizi.

Al bando hanno partecipato tutti e quattro i Duc presenti in provincia (Bergamo, Seriate, Treviglio e Romano di Lombardia) e tutti e quattro sono stati ammessi al contributo per l’importo massimo previsto, ovvero 100mila euro. Tutti, inoltre, si sono visti assegnare la premialità di 30mila euro, in considerazione della qualità dei progetti. Dalla Regione arriveranno perciò nella nostra provincia 520mila euro come contributo ad investimenti complessivi da parte dei Comuni per 3.179.000 euro. La parte del leone la fa il Comune di Bergamo con un piano da oltre 2 milioni di euro, seguito da Romano di Lombardia (525mila), Seriate (317mila) e Treviglio (283mila). In totale sono 19 i progetti finanziati: oltre ai quattro bergamaschi, quelli di Brescia, Chiari, Crema, Cremona, Lecco, Lissone, Monza, Cinisello Balsamo, Pioltello, Mantova, Vigevano, Busto Arsizio, Saronno, Tradate e Varese.

Il bando Sto@ 2020 (per esteso Successful Shops in Towncenters Through Traders, Owners & Arts Alliance) promuove la collaborazione tra i diversi soggetti portatori di interesse dei centri storici per dare vita a modalità innovative di recupero del tessuto urbano e sviluppo dell’attrattività.

Roberto Ghidotti«Come già avvenuto con i Distretti dell’Attrattività, anche in questa occasione i progetti della provincia di Bergamo sono stati premiati dalla Regione – dice con soddisfazione Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti per l’Ascom di Bergamo -. Non solo, infatti, tutte e quattro le iniziative hanno ottenuto il contributo massimo, ma si sono viste riconoscere anche il bonus di 30mila euro per la particolare rilevanza degli interventi, un en plein che non è riuscito a nessun altra provincia. È la conferma della capacità progettuale presente sul territorio e della volontà di collaborare alla ricerca di nuove soluzioni per ridare slancio al binomio centri storici-commercio».

«Ogni progetto si declina secondo obietti e modalità specifiche – spiega -, leve comuni sono gli interventi diretti delle Amministrazioni per rinnovare le vie e le piazze e renderle più attrattive, gli incentivi per la riqualificazione dei locali e per l’apertura di nuove attività, ma anche sistemi che favoriscono l’incontro tra la domanda e l’offerta dei locali sfitti e iniziative di animazione».

I progetti in sintesi

Bergamo/ Retail Location and Urban Resilience

via san bernardino ritIl progetto interessa sei zone: l’asse commerciale delle vie Tiraboschi, Paglia e Guglielmo d’Alzano; quello di via Moroni – San Bernardino; via Palazzolo – Spaventa – Quarenghi – Broseta; l’area dei grandi contenitori (uffici statali, ex Cariplo, ex Teatro Nuovo); Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo.

Tre le linee di intervento. EasyShop, da un lato prevede l’adozione di strumenti normativi che possano favorire l’insediamento di nuove strutture di vendita al dettaglio negli spazi sfitti del centro, come le medie strutture, considerate importanti per migliorare l’appeal commerciale del centro; dall’altro una piattaforma on line per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di spazi. Call for Ideas in Action è invece un sistema di incentivi e strumenti per lo start up di nuove iniziative commerciali, di turismo e di servizi nei luoghi sfitti localizzati in ambiti di riqualificazione urbana (il restauro e la riqualificazione di piazza Carrara, il rifacimento della pavimentazione di via Borgo Palazzo, la valorizzazione del centro piacentiniano con il concorso internazionale di progettazione, il rifacimento delle pavimentazioni in pietra in piazza della Repubblica). Creative and cultural event as shopping asset, infine, mira a rafforzare il legame tra cultura e commercio promuovendo allestimenti culturali ed eventi creativi.

Romano di Lombardia / ViviRomano

portici_romano.jpgIl piano riguarda tre aree commerciali distinte del Duc: il cuore del centro storico di Romano, corrispondente al castrum romano e delimitato dalle vie Schivardi, Matteotti, Pagliarini, Monsignor Rossi e Piave; l’area, nella zona occidentale del Duc, compresa tra via delle Costellazioni, strada Campagna e via XXV Aprile, in corrispondenza della ex sede dell’Agenzia delle Entrate; l’area di piazza Don Sandro Manzoni, compresa tra via dell’Armonia, via Lamer e via G. Antonio Cavalli.

Sotto l’etichetta “Promotion” sono state raccolte le iniziative per favorire l’incontro tra domanda e offerta degli immobili sfitti (dagli accordi con i proprietari, già in atto, al coinvolgimento delle agenzie immobiliari, fino ad una piattaforma per il matching con informazioni dettagliate), ma anche lo sconto sulla Tari per le nuove attività, una tariffa agevolata per i parcheggi e l’abbellimento dei negozi sfitti con materiale promozionale del Duc. L’area di intervento “Infrastructure” prevede invece contributi per chi rimoderna i locali sfitti e gli interventi comunali per la riqualificazione di piazza Don Sandro Manzoni, delle linee elettriche e delle infrastrutture sotto i portici del centro storico e dell’ex cinema Rubini, che diventerà piazza e parco pubblico. Nel capitolo “Events” finisce infine il programma annuale degli eventi e delle manifestazioni storicamente realizzate sul territorio comunale,

Seriate /#CommercioVicino

SERIATEDue le aree commerciali coinvolte, entrambe nel centro di Seriate. La prima è quella attorno al ponte principale e lungo il Serio (le vie Dante Alighieri, Cerioli, Cesare Battisti, Decò e Canetta, piazza Bolognini), la seconda è la Galleria Italia, nei pressi del palazzo del Comune e dell’ospedale. In quest’area sono stati individuati 20 negozi sfitti, concentrati in particolare in via Decò e Canetta e in Galleria Italia.

L’area di intervento “Incentive” prevede un censimento dei negozi sfitti, il coinvolgimento dei proprietari, degli amministratori di condominio, delle agenzie immobiliari e la creazione di una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta. E ancora un bando comunale per l’incentivazione di nuove aperture (che abbatte gli oneri, offre contributi e rimborsa parzialmente Tari e Tasi), convenzioni con geometri e architetti per prestazioni a tariffe ridotte, pubblicità gratuita sul notiziario comunale e attività formative. A favore delle ristrutturazioni e del recupero urbano (area Quality) il Comune prevede contributi per il ripristino strutturale o igienico-sanitario dei locali e la riqualificazione dell’illuminazione pubblica nelle aree del progetto. Già partito è poi il bando di idee “per la riqualificazione urbana, commerciale e sociale del centro storico” e il potenziamento del presidio e il vigile di quartiere. Fino al 30 aprile è in atto inoltre la sperimentazione degli ispettori ecologici nell’area del centro storico.

Novità anche sul fronte degli eventi. Accanto alle manifestazioni consolidate, arrivano due iniziative che uniscono animazione culturale e commerciale. L’associazione Albatro realizzerà visite guidate del centro abbinate alla riscoperta dei negozi storici, mentre “Seriate Recuperare il centro storico” realizzerà “RigenerArte”, una settimana che mette al centro l’arte come strumento di rigenerazione di uno spazio cittadino scarsamente frequentato, piazza Bolognini.

Treviglio / #centro25

1410 Treviglio (1)Si concentra sull’area meridionale del Duc, delimitata dalle vie Fratelli Galliari e San Martino a Nord, e dalla circonvallazione delle mura nelle altre tre direzioni. Assi principali sono le vie Fratelli Galliari, San Martino, XXV Aprile, Andrea Verga e Giacomo Sangalli.

Come per gli altri progetti il primo passo (incentivi) riguarda il censimento dei negozi sfitti, il coinvolgimento dei proprietari per valutare un abbattimento temporaneo dei canoni di locazione, degli amministratori di condominio e delle agenzie immobiliari e la creazione di una piattaforma per fare incontrare al meglio domanda e offerta. Per chi apre, il Comune prevede poi l’esenzione totale dal pagamento della Tosap e un contributo una tantum a tutte le attività che entrano in strutture commerciali sfitte nel 2017, mentre per ridurre l’impatto negativo delle vetrine vuote saranno realizzate grafiche con materiale promozionale del Duc. In programma anche la formazione degli operatori commerciali su temi innovativi come la vendita online.

Sul fronte “spazi” sono previsti contributi per il ripristino strutturale o igienico-sanitario dei locali, la riqualificazione di piazza XXV Aprile e la riprogettazione delle attività di raccolta rifiuti del complesso del centro storico. Nel capitolo eventi, infine, rientrano la realizzazione di manifestazioni itineranti con artisti di strada e le luminarie e l’animazione natalizie.




Gioiellieri e Antiquari fanno squadra. In Ascom Gruppo unico e strategie comuni

Da sinistra: Ruggieri, Magli, Riva, Peracchi e Previtali
Da sinistra: Ruggieri, Magli, Riva, Peracchi e Previtali

Il mondo dei preziosi e quello dell’antiquariato si alleano all’interno del sistema delle categorie dell’Ascom di Bergamo per dare vita a strategie comuni. Il Gruppo gioiellieri e orefici e il Gruppo mercanti d’arte antica sono stati accorpati in un’unica rappresentanza – che prende il nome di Gruppo Gioiellieri e Antiquari – al cui vertice è stato eletto Alessandro Riva, titolare di Riva Gioielli Antichi, negozio storico di via Paglia a Bergamo, già presidente per nei due ultimi mandati dei Gioiellieri Ascom.

Alessandro Riva e Gabriele Previtali
Alessandro Riva e Gabriele Previtali

Classe 1962, Riva è anche presidente del coordinamento provinciale dei negozi storici, vicepresidente dell’associazione Bergamo Vive; è stato inoltre presidente, fino al 2015, del Distretto urbano del commercio di Bergamo. Alla vicepresidenza un rappresentante dell’antiquariato, Gabriele Previtali, della Galleria Previtali di Bergamo, presidente provinciale dei Mercanti d’arte Fima-Ascom nel quadriennio 2009-13. Confermati nel Consiglio direttivo, che rimarrà in carica fino al 2021, Marco Recalcati (Gioielleria Recalcati, Bergamo), Dario Ruggieri (Gioielleria Ruggieri, Bergamo), Angelo Peracchi (Gioielleria Carrara, Albino), Leo Moioli (Orafo Leo, Ponte Nossa). Il nuovo ingresso è quello Danilo Magli, antiquario a Pedrengo. Segretario del Gruppo è Pietro Bresciani.

«L’evoluzione del commercio ha reso molto meno netti i confini tra le categorie merceologiche – evidenzia Riva – e attività che fino a qualche tempo fa potevano sembrare distanti oggi si scoprono vicine e capaci di collaborare. Preziosi, lusso e arte sono il denominatore comune delle nostre attività, sempre più orientate alla qualità dell’offerta e del servizio».

Le nuove frontiere comuni si chiamano appeal turistico e web. «Bergamo si sta aprendo sempre più al turismo – dice Riva -, in questo senso diventa interessante poter promuovere i nostri negozi non solo per il valore degli oggetti che propongono ma anche per la storicità e la tradizione che incarnano, particolarmente apprezzata dai visitatori stranieri». «L’altro versante sul quale intendiamo aprirci è quello del web – aggiunge -. Non si tratterà magari di vero e proprio e-commerce, ma oggi è senz’altro obbligatorio studiare come proporsi in rete».

Intanto le attività si riducono. A dicembre 2016 le gioiellerie-oreficerie presenti in Bergamasca erano 190, in calo di 6 unità rispetto al 2015 (-3,1%) e di 18 rispetto al 2012 (-8,7%). In città il saldo è di 53 negozi di preziosi. Erano 57 a fine nel 2015, 60 nel 2012. Gli antiquari in tutta la provincia di Bergamo sono, invece, 52 (di cui 36 in città). Il loro numero è lo stesso del 2015, cinque anni fa erano 59 in totale (-11,9%), di cui 41 in città (-12,2%). «Come sta il settore? Il momento è difficile – commenta Riva – e il cliente va accompagnato con sempre maggiore cura e attenzione. I preziosi e l’arte certo possono rappresentare buone opportunità di investimento, ma oggi nemmeno questo può essere considerato uno stimolo sufficiente. Ciò che chiedono i clienti sono certezze e stabilità, che al momento mancano».




Giovani, per trovare lavoro a Bergamo «puntate sul turismo e laureatevi»

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Se si vuole trovare lavoro a Bergamo, bisogna puntare sul terziario, in particolare sul turismo e laurearsi. È questo il messaggio dato dal direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini agli studenti del quarto anno delle scuole medie superiori, oggi nel corso della giornata di orientamento organizzata dal Rotary Club di Bergamo al Polo Fieristico di via Lunga. L’incontro, promosso d’intesa con l’Ufficio scolastico provinciale e l’Università di Bergamo, era focalizzato sulle opportunità occupazionali offerte dai settori commercio, turismo e servizi e ha visto tra i relatori anche Ivan Rodeschini, presidente dell’Ente Fiera Promoberg, e Roberta Garibaldi, docente di marketing turistico all’Università di Bergamo e direttrice del progetto ERG 2017.

Il primo spunto positivo è che la disoccupazione giovanile bergamasca negli ultimi anni si è ridotta, passando da oltre 36mila persone a fine del 2013 a 28mila (dati Istat). «Le maggiori opportunità lavorative nella nostra provincia oggi vengono dai settori legati ai servizi e soprattutto dal turismo che, pur essendo meno sviluppato degli altri comparti, da diversi anni sta crescendo a ritmi molto alti. Basti pensare che gli addetti all’ospitalità da 14.700 circa nel 2004 sono saliti a oltre 21mila e che in generale le persone che lavorano nel terziario sono aumentate del 3,7%, mentre l’industria ha visto diminuire del 9,8% i suoi dipendenti», ha rilevato Fusini.

Secondo lo studio del Sistema informativo Excelsior “La domanda di professioni e di formazione nelle imprese italiane – Provincia di Bergamo 2016”, le imprese turistiche che nel 2016 prevedevano di assumere erano il 27% per un totale di 1.580 figure ricercate, contro il 20% del totale dei settori. Per l’83% si tratta di addetti ai servizi e per il 2,5% di impiegati. Le qualità più richieste da alberghi & c. sono flessibilità, capacità comunicative e abilità a lavorare in team.

«L’impatto per ora è più quantitativo che qualitativo –  ha spiegato Fusini – per il 60% delle aziende del turismo non conta l’età dell’assunto e nemmeno il titolo di studio, ma è probabile che nei prossimi anni, anche grazie ai nuovi percorsi di studi ad hoc avviati, verranno cercati addetti più qualificati e preparati».

Allargando lo sguardo allo scenario nazionale, laureati e diplomati sono le figure più ricercate (soprattutto in Lombardia) e anche quelle che riescono ad avere lavori più stabili, con contratti a tempo indeterminato. I settori con la maggiore domanda sono l’alloggio e la ristorazione (31,4% degli assunti), seguiti dal manifatturiero alimentari e bevande (21,4%), la fabbricazione di macchinari e attrezzi (20,2), il comparto metallurgico (15,4) e, in coda, il commercio al dettaglio (13,9).




Musica in negozio, tariffe scontate prorogate al 31 marzo

negozio - shopping - abbigliamento

È stato prorogato al 31 marzo (dal 28 febbraio) il termine per il pagamento agevolato da parte degli esercizi commerciali dei diritti Scf, il consorzio che gestisce in Italia la raccolta e la distribuzione dei compensi dovuti ai produttori discografici per l’utilizzo in pubblico di musica registrata, come stabilito dalle direttive dell’Unione Europea e dalla legge sul diritto d’autore.

La scadenza riguarda gli esercizi commerciali ed artigianali – incluse panetterie, rosticcerie, etc – mentre per pubblici esercizi, strutture ricettive, acconciatori ed estetisti il termine è il 31 maggio e la raccolta è affidata alla Siae.

Agli associati Ascom che effettuano il pagamento entro il 31 marzo è riservato uno sconto sulle tariffe del 30%. Per poterne usufruire è necessario contattare l’ufficio Accoglienza dell’Associazione, nella sede di Bergamo, in via Borgo Palazzo 137 (tel. 035 4120304) e richiedere il documento che certifica l’iscrizione all’associazione.

Le modalità di pagamento sono due. È possibile sottoscrivere un modulo di licenza, che permette di ricevere direttamente la fattura con l’importo già definito ed effettuare successivamente il versamento, nonché di ricevere automaticamente negli anni successivi la fattura con le tariffe di miglior favore previste dalla convenzione associativa senza dover più compilare nulla e solo comunicando eventuali variazioni intervenute in corso d’anno.

In alternativa è possibile effettuare il versamento tramite l’apposito bollettino postale con le tariffe scontate.