A Bergamo i certificati anagrafici si fanno nelle edicole

Un facile e comodo modo per ottenere certificati senza doversi recare alle sedi dell’anagrafe: da qualche giorno è possibile richiedere certificati direttamente nelle edicole della città di Bergamo grazie all’accordo che il Comune di Bergamo ha siglato circa un mese fa con ASCOM Bergamo e DIF spa.

Un passo significativo del percorso di decentramento dei servizi da parte del Comune di Bergamo: le edicole rappresentano, per visibilità dell’ubicazione e per numero di persone che le frequentano, un luogo privilegiato per l’informazione del cittadino e la rete di questi esercizi si estende capillarmente su tutto il territorio cittadino. Sono ben 12 tra edicole e tabaccai quelle che hanno avviato il servizio in questa fase: la somma massima che potrà essere richiesta al cittadino è di € 1,00 per certificato, con obbligo di esposizione del tariffario relativo da parte degli edicolanti. Il Comune non richiederà il pagamento di diritti di segreteria per il rilascio dei certificati con procedure online.

Le edicole e i tabaccai che hanno già avviato il servizio sono quelle di via Locatelli, di Largo Colle Aperto, via Zambonate, via Battisti, via Suardi (angolo via S.Caterina), via Promessi Sposi 33, via dello Statuto (angolo via IV novembre), via Rossini 2, via Fermi, via Borgo Palazzo, via Ruggeri da Stabello 72, via S.Alessandro 27.

Non solo: l’Amministrazione sarà in grado tra qualche settimana anche di rafforzare la comunicazione istituzionale e dei propri servizi attraverso nuovi canali di comunicazione, degli appositi “rotor” che saranno installati sulle edicole (anche in questo caso una decina) che possano intercettare l’attenzione dell’utenza in luoghi di forte passaggio e frequenza: un ottimo modo per informare i propri concittadini e i visitatori delle iniziative che li riguardano e che avvengono a pochi passi da loro. Il Comune di Bergamo potrà infatti utilizzare per la comunicazione e passaggi pubblicitari dei suoi eventi fino ad un massimo di 5’ ogni ora, concordandone tempi e modalità con il concessionario. Per il resto del tempo i dispositivi installati, di proprietà della società Dif spa (alla quale compete la manutenzione), potranno trasmettere messaggi e suggerimenti commerciali.

“L’attivazione del servizio di erogazione dei certificati anagrafici presso le edicole – spiega l’Assessore ai servizi demografici Giacomo Angeloni – è un altro passo avanti nel lavoro fatto sul decentramento dei servizi da parte del Comune di Bergamo. Si tratta di un percorso che ci ha visto sperimentare molto in questi anni, dai totem anagrafici ai punti facili nei Centri Terza età della città, che solo nel 2018 hanno rilasciato oltre 1000 certificati. Questa iniziativa rappresenta una nuova opportunità per le persone, soprattutto per quelle cosiddette “non digitalizzate”, che potranno evitare di usare l’auto per venire in centro per l’erogazione del certificato, ma soprattutto rompe le strutture attuali di erogazione di servizi, costruendo una sorta di sportello anagrafico diffuso, con possibilità di sviluppo davvero notevoli.”

“Siamo molto contenti dell’avvio della operatività dell’emissione dei certificati in edicola – dichiara il direttore di ASCOM Bergamo Oscar Fusini – segnale di efficienza e della capacità di fare sistema nella nostra città. Ora siamo concentrati sulla seconda parte della convenzione, la realizzazione dei pannelli informativi sulle edicole che offrirà informazione ai cittadini e reddito agli edicolanti che oggi sono in difficoltà.”

“Il nuovo canale di comunicazione – secondo il presidente di DIF spa Giorgio Corno – è semplice immediato e fruibile, collegato con il codice di E015 offrirà servizi utili ai cittadini. Dall’altro la rete di edicole erogherà servizi ai cittadini 7/7 giorni senza bisogno di spostarsi. L’iniziativa del Comune di Bergamo, Ascom e Dif spa, porta in sé due grandi novità, sostenendo le rivendite esclusive di giornali: da un lato, il Comune si avvicina ai cittadini, dando loro la possibilità di rivolgersi a edicole selezionate per ottenere i certificati anagrafici; dall’altro le informazioni utili al cittadino e al turista saranno divulgate attraverso un innovativo mezzo di comunicazione: il Rotor Digitale, installato sull’edicola, che rappresenta un passo verso la digitalizzazione metropolitana.” 




I fiori ideali per un matrimonio primaverile

Quando arriva il momento di organizzare il proprio matrimonio l’entusiasmo molto spesso lascia il posto all’ansia e quello che tutti ingenuamente chiamano “il giorno più bello della tua vita” assume vesti meno rassicuranti. Il pericolo n°1 non è altro che il poco tempo a disposizione per portare a termine i numerosi impegni e seguire tutti gli aspetti di questa giornata memorabile. Se non volete farvi prendere dal panico è bene organizzare il tutto facendo una lista di cose assolutamente da programmare prima del fatidico sì.

Una volta fissata la data, scelta la chiesa e prenotata la location non resta che dedicarsi alla selezione dell’abito e degli immancabili fiori per adornare i luoghi per la cerimonia e la festa. Senza dimenticare il bouquet, il cui lancio diventa un simbolico passaggio del testimone tra la sposa e una futura promessa.

Ma quali sono le tendenze per quest’anno?

Nonostante il colore dell’anno per Pantone sia il Living Coral, più che i fiori dal colore corallo acceso, sono i bouquet tondi e piccoli con rose bianche, o le peonie delicate ed eleganti ad essere un “must” per le cerimonie del 2019.

È tornato di gran moda lo stile bohémien con composizioni floreali semplici tanto che sembrano creati dalla sposa stessa con i fiori di campo. Il risultato naturale è frutto del lavoro di abili professionisti: con la loro preparazione e talento riescono a creare il bouquet perfetto. Basta avere voglia di giocare e combinare la classica rosa o il tulipano – sempre molto chic – con le selvatiche primule, le margherite, i giacinti, o gli iris.

Solitamente vengono scelti i fiori di stagione per il fattore economico e per la durata del fiore. Lo stesso si sceglie anche per i banchi della chiesa e per le tavole del ristorante che insieme alle altre decorazioni formano un puzzle colorato e unico per un giorno indimenticabile.

 

in collaborazione con il Gruppo Fioristi Ascom




Urban Center, affitti dimezzati ai commercianti

Novità in arrivo all’Urban Center: la Giunta del Comune di Bergamo ha approvato un sostanziale riordino della gestione dello spazio che collega il piazzale degli Alpini e la stazione autolinee, riordino che va nella direzione di agevolare al massimo i commercianti e coloro che frequentano l’immobile.
Innanzitutto il Comune conferma ad ATB Azienda Trasporti Bergamo la gestione dell’edificio: viene infatti rinnovata la concessione per ulteriori tre anni.

Nell’ambito di questo accordo vi è però un passaggio molto significativo, ovvero sgravi sui canoni di affitto degli spazi commerciali: l’Amministrazione ha infatti deciso di abbattere sostanzialmente i costi di affitto per i negozianti che svolgono qui la loro attività, una percentuale pari al 50% del canone attuale.

Infine il Comune ha optato per una gestione diversa (affidata ad ATB anche in questo caso) dei bagni pubblici presenti nell’immobile, in modo da garantire un servizio il migliore possibile, rispondendo alle segnalazioni pervenute dagli stessi commercianti e frequentatori dell’area.

“Un segnale molto importante – spiegano il Sindaco Giorgio Gori e l’Assessore Francesco Valesini – di sostegno ai commercianti di questa delicata e frequentatissima zona della città. Ci eravamo impegnati con le attività commerciali che avremmo fatto tutto il possibile per migliorare la situazione dell’area: lo stiamo facendo in tanti modi diversi, riqualificando piazzale Alpini, realizzando il nuovo spazio InformaGiovani all’Urban Center, intensificando servizi di sicurezza e di pulizia alle autolinee e infine con questo forte sconto sul canone di affitto. In questo modo diamo un segnale forte di attenzione e di impegno.”

“Noi commercianti – spiega Alessandra Nessi, titolare della panetteria che trova spazio all’Urban Center –siamo stati ascoltati e interpellati per la prima volta da quando siamo qui, ovvero da oltre vent’anni. Ci sentiamo ora parte di un progetto: è stato un percorso anche duro e difficile, ma il Comune ha dato finalmente una risposta nuova. Abbiamo sperimentato presidi fissi negli anni precedenti, abbiamo avuto a lungo le auto della Guardia di Finanza con unità cinofile tutti i giorni davanti alle nostre vetrine, ma queste attività non hanno sortito effetti. Per questo valutiamo positivamente il tentativo di trovare strade nuove, che coinvolgono la struttura dei luoghi che viviamo: sappiamo quanto possa essere decisivo nelle città realizzare spazi che possono essere vissuti dalle persone. Qualche risultato già lo vediamo alla stazione autolinee, dove la concentrazione di senzatetto si è ridotta (ben sapendo quanto sia utopico farla sparire del tutto): la stazione non può essere periferia e con queste iniziative per la prima volta non ci sentiamo tali. Solo così la stazione può tornare a essere di tutti.”




Stati generali della mobilità: la priorità è rinnovare il parco circolante

Il settore dell’automotive è stato al centro della seconda edizione degli Stati generali della mobilità. L’appuntamento di confronto e studio, organizzato da Federmotorizzazione e Assomobilità Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, si è tenuto oggi nella sede milanese di Confcommercio e ha visto dialogare politici e rappresentanti di tutti i comparti del settore, una realtà che conta circa 125.000 imprese. 
Al centro della giornata la necessità di dare risposte concrete al settore dell’auto alla luce della lotta all’inquinamento. 

Il focus del dibattito è stato il futuro della mobilità elettrica.  Malgrado gli incentivi della politica, l’elettrico rimane un obiettivo di lungo periodo dal momento che, come ha sottolineato il direttore di “Quattroruote“, Gianluca Pellegrini, «gli incentivi fino a 6.000 euro per l’acquisto di auto che costano 50.000 euro non servono a chi oggi guida e si può permettere solo una Punto del 1997».  «Secondo le previsioni i prossimi dieci anni le auto elettriche ed elettrificate non supereranno quote del 20-30 per cento. Il resto resterà legato ai motori termici» ha detto il professor Sergio Savaresi del Politecnico di Milano. «Non bisogna cadere nell’errore di pensare che l’energia elettrica sia la soluzione per tutti i problemi; purtroppo non è così, poiché non è un’energia primaria, ma deve essere prodotta prodotta» ha ammonito l’onorevole Luca Squeri.

 
Il dibattito ha chiarito che diesel, elettrico e altre soluzioni devono convivere, per fare in modo che merci e persone possano continuare a circolare, migliorando la qualità della vita.

È emersa soprattutto la necessità, condivisa, di intervenire sul rinnovamento del parco circolante, poiché già eliminando i modelli più vecchi in circolazione con veicoli Euro 6, ma anche Euro 5, si otterrebbe il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2030 in tema di riduzione di emissioni di CO2. A questo proposito, la scelta della politica di criminalizzare il diesel va nella direzione opposta, mentre la soluzione più efficace passa attraverso un utilizzo di tutte le tecnologie più attuali. 
Anche per Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente e al clima di Regione Lombardia “L’azione più efficace per ridurre le emissioni è senza dubbio la sostituzione del parco obsoleto con veicoli nuovi, a prescindere dalla loro tecnologia. Se il mercato offre soluzioni efficaci, non ci sono motivi per vietarne l’uso».

Dello stesso avviso anche Loreno Epis, presidente del gruppo autosalonisti Ascom e consigliere nazionale di Federmotorizzazione, tra i partecipanti alla giornata (nella foto è con Simonpaolo Buongiardino presidente Federmotorizzazione, Oscar Fusini, direttore Ascom Bergamo Confcommercio e Giorgio Lazzari, responsabile marketing Ascom): «È più realistico e concreto puntare sulle tecnologie attuali che consentono di abbattere le emissioni inquinanti, ovvero gli euro 6 che sono quasi a impatto zero, l’ibrido e anche i combustibili alternativi come metano, gpl. Il problema è che su 35 milioni di autoveicoli circolanti in Italia quasi 15 milioni sono altamente inquinanti. Le ricette sono più d’una: cercare di fare cambiare il parco circolante, potenziare i carburanti alternativi e perseguire l’ammodernamento del trasporto urbano».
 
 



Addio alla plastica usa e getta, stoviglie e confezioni alimentari diventano ‘green’

Il galateo lo dice da tempo: utilizzare stoviglie in plastica non è elegante. Presto però sarà anche vietato perché, cosa ben più importante, inquina moltissimo. La rivoluzione ‘no plastica’ è iniziata e a breve coinvolgerà tutto il mondo della ristorazione e dell’alimentari, a partire dalle industrie produttrici.

Dal 2021 sarà vietato l’uso di tutti gli oggetti monouso in plastica: piatti, bicchieri, posate, cannucce, palette per miscelare le bevande, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso e persino le pellicole trasparenti dovranno quindi essere in materiali alternativi e biodegradabili. Non solo, entro il 2029 il 90% delle bottigliette di plastica dovrà essere raccolto ttraverso la differenziata e entro il 2025 le bottiglie di plastica debbano contenere almeno il 25% di contenuto riciclato, per passare al 30% entro il 2030. Questo farà cambiare gli acquisti e il modo di lavorare di milioni di operatori e le nostra abitudini quando mangiamo fuori casa.

L’obbligo coinvolgerà ristoranti, bar, pizzerie, paninerie, take-away, supermercati, negozi di alimentari, gastronomie, salumerie, friggitorie e ogni altro esercizio e centro abilitato alla somministrazione di cibo e bevande, ma anche i negozi che vendono stoviglie per alimentari, i chioschi, le feste, le sagre. Cambieranno gli acquisti e il modo di lavorare di milioni di operatori e il nostro modo di mangiare fuori casa.

La data sembra lontana ma è meglio avvantaggiarsi cominciando già a fare acquisti più attenti all’ambiente.

Le misure rientrano nella più generale “Strategia europea per la plastica” adottata dalla commissione europea un anno fa, che punta a ridurre in modo drastico l’inquinamento dei mari. Questo alla luce delle tonnellate di rifiuti di plastica che finiscono nelle acque devastando gli ecosistemi e provocando danni anche alla catena alimentare e di conseguenza a quello che mangiamo.

L’obiettivo è avere un continente “plastic free” entro il 2030. Secondo le previsioni grazie a questi divieti le emissioni diminuiranno di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 di emissioni e si limiteranno per 22 miliardi di euro i danni ambientali entro il 2030.

L’eccessivo consumo di plastica, del resto, è tra i principali problemi ambientali del nostro tempo e sta diventando una emergenza rispetto alla quale non è più possibile restare indifferenti. Se si pensa, ad esempio, che le posate monouso in plastica resistono 450 anni e si utilizzano solo per circa 20 minuti si capisce la portata del problema.

Parole d’ordine: ecologici e compostabili

Niente panico. Le alternative ecologiche alla plastica sono tante e alla portata. Carta, cartone e legno si utilizzano per confezionare il cibo ormai da decenni. E il mondo dell’ ‘eco packaging’ offre materiali vegetali che resistono in frigorifero e nel microonde e si decompongono in poche settimane; come la pla, plastica biodegradabile ricavata dall’amido di mais, e la bagassa, residuo della canna da zucchero, eccellente sostituto del polistirolo. Al posto delle stoviglie in plastica si potranno usare prodotti compostabili in carta e cellulosa ricavata dalla canna da zucchero. Per posate e cannucce si potrà optare per quelle in bambù e, nel caso delle posate, anche per quelle prodotte con fecola di patate, acqua e glicerina (resistono come le normali posate di plastica, non inquinano e si possono persino mangiare). Invece delle vaschette e dei recipienti di plastica si potranno scegliere contenitori in polpa di canna da zucchero e ceste sostenibili. E ancora, le inquinanti pellicole e i fogli di alluminio per confezionare frutta, formaggi e avanzi potranno essere sostituiti con carte cerate ecosostenibili e involucri in c’era d’api.

Dall’Inghilterra a Milano il vento sta già cambiando

La rivoluzione ecologica ha già i suoi orgogliosi pionieri: in Inghilterra il supermercato Thornton Budgens è uno dei primi market al mondo a utilizzare solo packaging di carta. E il fondatore assicura che questa rivoluzione senza plastica è possibile anche dal punto di vista economico. Deliveroo, la piattaforma inglese per le consegne on line a domicilio, mette a disposizione dei ristoranti partner in 12 Paesi stoviglie e confezioni ecosostenibili. Perfino Mac Donald’s, il colosso mondiale del fast food, ha deciso di sostituire le cannucce con quelle in carta, partendo dai suoi locali d’oltremanica.

Nel nostro Paese sempre più amministrazioni dal Nord a Sud dichiarano guerra alla plastica firmando decreti che cittadini, commercianti e turisti devono seguire per non incorrere in sanzioni. La città di Milano, insieme a Confcommercio Milano e Legambiente, ha da poco lanciato tra tutti i ristoranti, i bar, i negozi e i loro clienti la campagna “Milano Plastic free”, per ora nei quartieri Isola e Niguarda ma potrebbe presto estendersi ad altre vie. E Regione Lombardia sta valutando la proposta di eliminare la plastica da mense pubbliche e scolastiche e sagre.

A scegliere il cambio di marcia ‘green’ non è solo il mondo legato al cibo. L’azienda danese Lego ha annunciato che entro il 2030 i mattoncini e anche le confezioni saranno realizzati in materiale riciclabile (obiettivo per il quale ha investito circa 130 milioni e assunto un centinaio di esperti); diverse compagnie aeree hanno inaugurato i voli ‘plastic free’ e altre sono pronte a farlo come Ryanair. E persino lo sport ha abbracciato il cambiamento: i tubicini di plastica sono stati banditi dal torneo di tennis di Wimbledon e da diversi stadi di calcio e di cricket.

A Trescore Balneario c’è chi ha tracciato la strada da tempo

Nella nostra provincia c’è chi da tempo ha puntato sulla commercializzazione di questi prodotti. A Trescore l’azienda Bio Green Gate è stata tra le primissime aziende in Italia a puntare sul packaging biodegradabile per l’industria alimentare. Il fondatore, Adriano Ferrari, che viaggiava in tutto il mondo per lavoro, vide che in diversi Paesi si usavano bioplastiche e decise di importarle. Da quando nel 2016 è mancato è la moglie Maura Chiesa a portare avanti l’azienda, insieme alle figlie Elena, che si occupa dell’amministrazione, e Caterina, la più giovane, responsabile della comunicazione e dei social. “Come famiglia siamo sempre stati amanti della natura, del mare. Mio marito è stato lungimirante e i tempi ci stanno dando ragione” – dice Chiesa.
Tra i clienti ci sono realtà alimentari, diverse amministrazioni (a Chiuduno tutte le sagre sono 100% ‘green’), ma anche famiglie. Nello spaccio si possono acquistare per fare feste e take away.
“Per ora è una scelta filosofica – spiega Chiesa – I prodotti biodegradabili costano di più, ma lo smaltimento diventa più facile. Sono sempre scarti ottenuti dalla lavorazione della canna da zucchero, della polpa di mais, vanno tutti nell’umido e non rimane nulla”.
La scadenza del 2021 sta già dando i primi riscontri. “Da metà dell’anno scorso stiamo facendo molti preventivi, prima eravamo noi a cercare i clienti ora sono loro a farlo. Consiglio di non aspettare l’obbligo e di cominciare a capire come trattare gli articoli e negli acquisti di fare attenzione: spesso prodotti a basso costo nascondono prodotti di scarsa qualità e nell’usarli con le pietanze di rompono. I nostri prodotti sono tutti certificati”. 

da sinistra Elena Ferrari, Maura Chiesa, Caterina Ferrari



Al via la seconda edizione degli Stati Generali della Mobilità

Tredici mesi dopo il primo appuntamento, tornano a Milano gli Stati Generali della Mobilità, l’evento itinerante che richiama i maggiori esperti del settore automotive con l’obiettivo di interrogarsi per dare risposte concrete a un settore che ha visto accelerare bruscamente la sua evoluzione, scardinando elementi che erano considerati una certezza. Nel corso del 2018 sono stati organizzati altri due eventi a Bari e Perugia con approfondimenti delle tematiche locali.

Il prossimo 29 marzo si riparte da Milano, con un evento che richiamerà nella sala Orlando della sede di Confcommercio, in corso Venezia 47, i maggiori protagonisti del settore, dai costruttori e importatori di auto ai concessionari, dai giornalisti al mondo delle infrastrutture legate alla mobilità.

Gli Stati Generali della Mobilità, promossi da Federmotorizzazione e Assomobilità Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, hanno contribuito ad approfondire i temi per la ricerca di soluzioni per un settore che si muove tra incognite e nuove frontiere. Sono proprio le prime evidenze concrete ad avere convinto Simonpaolo Buongiardino, promotore dell’evento e Presidente di Federmotorizzazione e Assomobilità, a rinnovare l’impegno anche nel 2019. Una tra le prime emergenze da affrontare in un mondo che si sta confrontando con l’avvio di una nuova era, è rappresentata da una spinta verso una mobilità elettrica che presenta ancora numerose incognite. Lo sviluppo deve passare attraverso la diffusione delle necessarie infrastrutture, ma nella fase di transizione non deve generare svantaggi per le imprese distributrici tradizionali e allo stesso tempo deve favorire lo svecchiamento di un parco circolante attraverso interventi efficaci nel segno della neutralità tecnologica.

È Simonpaolo Buongiardino a chiarire più nel dettaglio i temi di questa seconda stagione:

«Le informazioni fornite dai protagonisti della filiera dell’Automotive durante la prima edizione degli Stati Generali della Mobilità hanno dimostrato come non esista una sola risposta ai quesiti che il comparto sta affrontando: gli interventi da programmare devono essere flessibili, perché l’irrompere di nuove tecnologie, prospetta, in una visione di lungo periodo, la possibilità di poter disporre di capacità innovative, in grado di dare risposte differenti ai mutamenti necessari in tema di sostenibilità complessiva e magari senza focalizzarsi unicamente sulla scelta dell’auto elettrica, sia dal punto di vista economico sia da quello ambientale. La nostra iniziativa intende fornire attraverso il confronto e il dibattito un quadro documentato dell’attualità e una visione prospettica per il futuro. Uno strumento, dunque, di conoscenza e un contributo agli indirizzi strategici dell’operare quotidiano degli addetti ai lavori».

Al dibattito, focalizzato su mobilità elettrica, alternative al diesel, politica dei trasporti, come di consueto moderato dal giornalista Pierluigi Bonora, fondatore del Movimento di opinione #FORUMAutoMotive, interverranno relatori che già hanno fornito il loro contributo nel corso del 2018, al quale se ne aggiungono di nuovi. Il parterre degli autorevoli ospiti comprende:

Simonpaolo Buongiardino, Presidente Federmotorizzazione e Assomobilità
Gian Luca Pellegrini, Direttore di Quattroruote
Pierluigi Ascani, Presidente di Format Research
Franco Fenoglio, Presidente di UNRAE Veicoli Industriali
Roberto Zucchetti, Docente Università Bocconi
Gianmarco Giorda, Direttore ANFIA
Luigi Ottaiano, Responsabile mobilità elettrica Enel X Italia
Claudio Spinaci, Presidente di Unione Petrolifera
Pier Francesco Caliari, Direttore Generale di Confindustria – ANCMA
Francesco Monteamaro, VP Sales Powertrain Solutions Bosch Italia
Sergio Savaresi, Docente al Politecnico di Milano
Aprirà i lavori il Vice Presidente Vicario Confcommercio Imprese per l’Italia Lino Enrico Stoppani

A chiusura dei lavori interverranno:

– Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia (invitato)

– Luca Squeri, Deputato e Presidente FIGISC

– Marco Granelli, Assessore di Milano alla Mobilità e all’Ambiente

Federmotorizzazione – Federazione Nazionale Commercianti della Motorizzazione – rappresenta e tutela sul piano nazionale, gli interessi delle categorie imprenditoriali appartenenti al settore della mobilità, quali: venditori di autoveicoli – motocicli e ciclomotori – parti di ricambio e pneumatici – vendita di prodotti nautici e veicoli ricreazionali “sea & snow” – attività di autorimessa e autoriparazione.




A Bergamo al via il festival delle birre alla frutta

Da venerdì 5 a domenica 7 aprile 2019 alla Birreria Bergheem Via Priula di via Pitentino a Bergamo ritorna ‘Tuttifrutti’, il festival delle birre alla frutta: tre giorni per conoscere e degustare 25 birre alla spina, tutte alla frutta, di produzione italiana ed estera. 

 




Bergamo Jazz in vetrina. Premiate le cinque installazioni vincitrici

Anche quest’anno Bergamo Jazz ha coinvolto il mondo del commercio. In concomitanza con l’evento musicale che si svolge fino il 24 marzo, Ascom Bergamo Confcommercio e Bergamo Jazz hanno lanciato il concorso “Jazz in vetrina”, invitando i commercianti ad allestire le loro vetrine a tema.

Le vetrine in jazz più belle di questa edizione sono: Mister Michetta in Via Pignolo 58/E, Hotel Cappello D’oro in Viale Papa Giovanni XXIII, 12, Parrucchiere Baggi in Via Masone, 4, Gioielleria Riva in Via Giorgio e Guido Paglia, 7/b, e Alba Abbigliamento di via Borgo Palazzo, che con eleganza, creatività e semplicità hanno espresso il loro amore per il jazz.

Le cinque installazioni vincitrici sono state premiate mercoledì 20 marzo presso la Sala Cutuli di Palazzo Frizzoni con una targa ricordo dell’iniziativa offerta da Ascom Bergamo Confcommercio e due biglietti per il concerto finale di Bergamo Jazz 2019 con Manu Dibango (domenica 24 marzo, ore 21.00 a Creberg Teatro).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presente alla premiazione l’assessore alla cultura, Nadia Ghisalberti.

Il concorso, alla terza edizione, è stato promosso dall’Ascom nell’ambito del festival musicale Bergamo Jazz con la regia della Fondazione Teatro Donizetti come omaggio da parte dei commercianti della città a questo importante e prestigioso appuntamento.

Per la durata della kermesse, i negozi e i locali cittadini sono stati invitati ad allestire vetrine a tema. Le vetrine potranno essere ammirate fino a domenica. Si può vedere la galleria fotografica delle vetrine alla pagina facebook Ascom Bergamo Confcommercio e della Fondazione Donizetti.

Nella foto in apertura i cinque commercianti premiati con l’assessore alla cultura, Nadia Ghisalberti, Roberto Valentino, Oscar Fusini e Giorgio Lazzari.

 




Commercio, la sfida del digitale può rilanciare i negozi tradizionali

“Il digitale rilancia il commercio e gli dona nuova vita”. E’ il messaggio incoraggiante lanciato ieri da Andrea Granelli al seminario promosso dal Comune di Bergamo e appoggiato da Ascom e dal Distretto del commercio urbano sul tema negozi 4.0 e smart. Granelli è presidente della società di consulenza Kanso che si occupa di change managing e ha spiegato ai commercianti perché devono abbandonare la chiusura al digitale e abbracciare le nuove opportunità che questo offre per rilanciare le proprie attività. “Il digitale non è solo una minaccia ma anche un’opportunità … a patto che lo si conosca, che si sappia scegliere, che si abbia il coraggio di cambiare mentalità, e non limitarsi a fare “ciò che si è sempre fatto. La questione è come far evolvere il negozio fisico per cogliere la sfida del digitale e come le città debbano trasformarsi – nel loro essere sempre più smart – non solo per far vivere meglio i cittadini ma anche per rendere gli operatori commerciali e di prossimità che in esse operano più forti, radicati e competitivi”.

Ma come può il digitale diventare una risorsa per i negozi digitali? Gli spunti sono tanti: dalle tecnologie digitali che potenziano l’esperienza fisica d’acquisto, alla stampa in 3D, i robot, la digital security, i droni per fare qualche esempio. Si possono realizzare vetrine che si animano e raccontano la merce esposta, utilizzare i sensori per smarphone per monitorare il passaggio dei clienti. E ancora, utilizzare i dati per analizzare i flussi in tempo reale, giocare con le luci dei negozi mettendo in evidenza alcuni prodotti. Per farlo “non serve diventare degli esperti e neppure snaturare la natura del negozio e la sua specificità. Basta mettersi in rete rivolgendosi a persone competenti che rendono i negozi digitali”.

 



Grande successo a Bergamo per lo “Sbarazzo”

Grande successo per lo “Sbarazzo” che ha attirato un flusso ininterrotto di persone in cerca di occasioni negli stand allestiti sul Sentierone.

L’iniziativa dell’Associazione Bergamo In Centro, del Distretto Urbano del Commercio e del Comune di Bergamo ha dedicato l’intera Domenica alle super offerte di fine saldi dei negozi del centro.

Più di 50 commercianti hanno accolto con entusiasmo l’invito e hanno proposto articoli invenduti, ultimi capi dei saldi, mentre è stata un’ottima occasione di dare grande visibilità alle attività commerciali dell’area centrale della città. Gli sconti sono arrivati anche al 70% invitando la gente a curiosare e ad acquistare tra scarpe, abbigliamento, accessori, prodotti del settore food, libri e molto altro.

Nicola Viscardi, il presidente Distretto Urbano del Commercio ha commentato che si tratta di un’opportunità imperdibile sia per gli amanti dello shopping che per i commercianti del centro e un’occasione in più per vivere il centro città.