Zogno, ancora festa in centro. Tocca alla notte bianca dello sport

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Il centro di Zogno non si ferma. Dopo la Notte Bianca di fine estate, che ha animato con grande successo la cittadina brembana, tocca a “Sport in Piazza”.

Domenica 4 settembre è in programma la seconda edizione dell’iniziativa organizzata dal Comune, che vede protagoniste le società e i gruppi sportivi del territorio. Oltre venti discipline e attività coinvolgeranno, dalle 16 alle 22, appassionati e curiosi durante una vera e propria “Notte Bianca dello Sport” all’insegna della festa, del sano agonismo e della condivisione. L’evento vuole essere anche un’occasione di promozione e di visibilità per le diverse specialità sportive e vedrà tanti atleti impegnati in esibizioni e dimostrazioni, oltre che nel curare le prove per il pubblico. Gratuitamente e con proposte per tutte le età e le attitudini, ci si potrà infatti cimentare con i propri sport preferiti o testare nuove discipline, anche quelle meno conosciute.

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Zogno si trasformerà quindi in una vera e propria palestra a cielo aperto, dove giocare a calcetto, provare una gimcana in bicicletta e partecipare a tornei di pallavolo o rugby. Oppure, più semplicemente, si potrà assistere alle numerose dimostrazioni acrobatiche e spericolate di professionisti, alle prese con la parete di arrampicata, con i percorsi ad ostacoli di bike trial, con esibizioni di ginnastica ritmica o di hip hop. Durante la serata si terrà anche una sfilata di abbigliamento sportivo a cura de “Il Gabbiano Azzurro”, negozio di articoli sportivi ha scelto di festeggiare i 30 anni di attività insieme agli sportivi a Zogno. Ci sarà spazio anche per la solidarietà: alla manifestazione, infatti, partecipa la Fondazione Aiuti per la Ricerca sulle Malattie Rare (A.r.m.r.), che organizzerà un’area informativa sulle proprie attività. In campo anche i negozi dell’Associazione Punto Amico, con le loro proposte commerciali.

Per partecipare alle iniziative sarà necessario indossare il braccialetto celebrativo in distribuzione presso le associazioni sportive e le attività programmate, per la canoa l’iscrizione va effettuata sul sito www.sportinpiazza.org

 




Attente al risparmio ma più ottimiste, le famiglie bergamasche al rientro dalle ferie

Bergamaschi campioni lombardi nel gestire i conti di casa e risparmiare, ma anche più ottimisti verso il futuro rispetto ad un anno fa.

Alla ripresa delle attività economiche dopo la pausa estiva l’indagine “Famiglie e consumi” realizzata dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con DigiCamere offre un quadro più sereno rispetto a fabbisogni e destinazione di spesa, ma evidenzia anche che l’attenzione a non sprecare e a limare il superfluo è ormai una costante.

La fotografia è stata scattata a luglio e rispetto alla medesima rilevazione effettuata l’anno precedente segnala un innalzamento della quota delle famiglie lombarde che riescono a risparmiare, salita al 23% dal 12%. A ciò si aggiunge il 65% delle famiglie che invece va in pareggio, mente il 9% ha dovuto attingere ai risparmi e il 3% indebitarsi. A Bergamo la percentuale di chi riesce a mettere da parte qualcosa è maggiore, il 32%, valore più alto tra tutte le province rilevate. Cala, di conseguenza, quella di chi chiude il bilancio domestico in parità (57%), è leggermente inferiore il dato di chi preleva dai propri risparmi (8%) e uguale alle media regionale quello di chi si indebita (3%).

La leva su cui i bergamaschi preferiscono agire per risparmiare è la riduzione degli sprechi, in particolare quelli alimentari, attuata dal 40% degli intervistati, seguita dalla rinuncia ad alcune uscite a cena, in pizzeria o consumazioni al bar (32%), cui fa da contraltare la scelta di passare più tempo libero in casa o da amici e parenti (15%). Un buon 26% ha anche dichiarato di fare più attenzione ai consumi di elettricità, riscaldamento e telefono. Il 27% non ha invece modificato le proprie abitudini, il 7% ha preferito riparare anziché sostituire abiti, elettrodomestici e mobili, la stessa percentuale di chi ha deciso di usare meno l’automobile.

A questo si accompagna uno sguardo più positivo sul futuro. È infatti salita dall’8 al 12% la quota dei lombardi che vedono la propria situazione economica in miglioramento per l’anno che verrà. A Bergamo il dato è del 13%, contro il 74% di chi prevede una situazione invariata e l’ancora significativo 14% di chi pensa andrà peggiorando.

L’indagine si sofferma anche su un aspetto critico come i costi sanitari. A questo riguardo il 65% dei bergamaschi afferma di aver speso come prima, ma l’11% ha rinunciato alle cure dentistiche, il 9% alla prevenzione e il 5% ad altre visite specialistiche. Il 9% ha invece speso di più per la salute.




Commercio, turismo e servizi: a Bergamo 135 attività in più

Crescono le attività del terziario a Bergamo e in provincia. Nel secondo trimestre sono 135 in più rispetto al primo trimestre 2016.

Lo dice l’analisi dell’Ascom di Bergamo sui dati relativi alle aperture e chiusure delle insegne del commercio, della somministrazione, della ricettività e dei servizi. Dalla ricerca risulta che nel periodo compreso tra aprile e giugno 2016 hanno aperto 383 imprese del terziario, mentre le chiusure sono state 248.

L’andamento ha segno “più” in tutti i settori. Nei pubblici esercizi hanno aperto 85 tra bar, ristoranti e alberghi (per un saldo positivo di 37 unità), nei servizi le nuove attività sono state 94 (+15), nel commercio alimentare 46 (+14). L’incremento maggiore è stato nel comparto “non alimentare”, dove hanno aperto 108 attività (+42), mentre tra gli ambulanti le nuove iscrizioni sono state 50 (+27).

Per quanto riguarda le aree, tutte le zone della provincia hanno registrato un segno positivo, ad eccezione del raggruppamento “Valle Brembana e Imagna” dove aperture e chiusure sono andate in pareggio: sono nate 12 nuove e altrettante hanno abbassato la saracinesca. A Bergamo hanno aperto 76 attività (+24), nell’hinterland 68 (+18), nella Bassa bergamasca 76 (+27), in Valle Seriana e Scalve 48 (+15), nell’Isola Bergamasca 51 (+23), in Val Cavallina 30 (+15), in Valcalepio 22 (+13).

«I dati evidenziano la vitalità del terziario, con un aumento della natalità, che conferma quanto già rilevato nel trimestre precedente. Si stima che entro fine 2016 nasceranno 1.500 imprese, il 7% del numero complessivo di attività del terziario bergamasche, e ne moriranno circa 1.200 – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. È un turnover molto alto che ha elementi positivi e negativi. Tra i positivi il fatto che il terziario resta uno sbocco occupazionale. Analizzando i profili emerge che chi apre oggi un’attività è per lo più giovane o over 50; tra i giovani c’è un’alta scolarità e un’attenzione e una propensione alle tecnologie. Tra gli aspetti negativi ci sono la scarsa competenza di tipo imprenditoriale e la poca conoscenza del settore merceologico di riferimento. Manca inoltre per l’imprenditore un periodo di avviamento e di affiancamento. Questi fattori, uniti al fatto che i consumi sono al palo, possono mettere in difficoltà le nuove imprese e sono la causa dell’alto turnover, che risulta essere il doppio di quanto accadeva negli anni Novanta. Formazione, assistenza e accompagnamento diventano le chiavi strategiche per la crescita delle nuove attività imprenditoriali».




Credito, «il terziario bergamasco investe sul rilancio»

Cresce il fabbisogno finanziario delle imprese del terziario. Secondo i risultati dell’Osservatorio del Credito realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, nel secondo trimestre 2016, l’indicatore congiunturale relativo all’esigenza di finanziamenti da parte delle imprese del terziario è passato da un valore di 39,6 a 40,9.

L’incremento del fabbisogno non va però di pari passo con l’aumento della richiesta formale agli istituti di credito. Dallo studio emerge infatti che nei mesi di aprile, maggio, giugno 2016 è rimasta invariata la percentuale delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi che si sono recate in banca per chiedere il credito del quale avevano bisogno (un finanziamento, un affidamento o la rinegoziazione di un finanziamento o di un affidamento esistente): tale percentuale è risultata pari al 22,1% contro il 22% registrato a dicembre.

Antonio Arrigoni
Antonio Arrigoni

«L’indicatore nazionale rispecchia quanto sta avvenendo anche nella nostra provincia – afferma Antonio Arrigoni, direttore di Fogalco, la Cooperativa di credito di Ascom Confcommercio Bergamo -. Il fabbisogno aumenta, mentre il numero di finanziamenti è consolidato al dato dello scorso anno. Continua ad esserci una domanda di credito da parte delle imprese sia sul fronte degli investimenti che su quello relativo a nuove iniziative imprenditoriali. E stiamo esaminando richieste relative a piani di rientro da parte di aziende in difficoltà ma che hanno un buon progetto imprenditoriale e che intravedono una prospettiva di crescita. È un dato positivo che speriamo si mantenga anche nei prossimi mesi».

I dati della ricerca

Dalla ricerca confederale emerge invariata nel secondo trimestre 2016 la percentuale delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi che si sono recate in banca per chiedere il credito del quale avevano bisogno: tale percentuale è risultata pari al 22,1% contro il 22% registrato a dicembre.

Si conferma, tuttavia, una percentuale di imprese (24,3%) che pur avendo bisogno di credito evita di chiederlo in banca a causa della scarsa fiducia nella situazione economica o per il timore di vedere respinta la propria richiesta (si tratta della domanda “inespressa”).

Per quanto concerne l’offerta, flette leggermente la percentuale delle imprese che hanno ottenuto il credito richiesto senza alcun problema (l’area di stabilità scende dal 38,7% al 38,2%) facendo ristagnare la percentuale di imprese effettivamente finanziate (8,4% contro il precedente 8,5%).




Contributi per la sicurezza dei negozi, ecco chi può partecipare

telecamera negozioSi apre il prossimo 20 settembre il bando “Impresa Sicura”, che permette ai commercianti e agli artigiani lombardi di ricevere fino a 5.000 euro di contributo a fondo perduto per sostenere l’acquisto e l’installazione di sistemi innovativi di sicurezza nelle loro attività. La misura, finanziata dalla Regione e dal Sistema camerale, mette complessivamente a disposizione oltre 2 milioni di euro, in particolare per le pmi del commercio, della ristorazione, somministrazione e produzione artigiana con vendita. «I negozi di vicinato sono spesso esposti ad odiosi episodi di microcriminalità – ha evidenziato l’assessore allo Sviluppo economico della Lombardia Mauro Parolini, in occasione della pubblicazione del bando (Burl del 25 luglio 2016, serie ordinaria n.30) -. Gli ultimi dati disponibili descrivono infatti un quadro preoccupante nella nostra regione con più di 24.000 denunce raccolte dalle Forze dell’ordine. Di fronte a questa situazione abbiamo quindi deciso di rilanciare il nostro sostegno al comparto e rimarcare con forza la vicinanza ai titolari di esercizi commerciali e agli artigiani, soprattutto in un momento in cui perdura la crisi dei consumi».

Per facilitare l’accesso a questo, come per altri bandi a favore del commercio e del terziario, l’Ascom di Bergamo offre il servizio di assistenza dello Sportello del Credito, curato dalla cooperativa di garanzia Fogalco (responsabile del servizio Matteo Milesi).

LE FINALITÀ

Regione Lombardia e il Sistema camerale lombardo nell’ambito degli impegni assunti in Accordo di programma per lo sviluppo e la competitività del sistema economico lombardo (Asse 2 – Attrattività e competitività dei territori) attivano una nuova misura di intervento a sportello per promuovere la realizzazione di investimenti innovativi per la sicurezza e la prevenzione di furti, rapine ed atti vandalici, finalizzata a proteggere sia le micro e piccole imprese commerciali che i consumatori, dai fattori di rischio registratisi negli esercizi di vicinato, anche a seguito del perdurare della crisi economica e dell’acuirsi dei disagi sociali e della microcriminalità. Il bando è finalizzato in particolare alla realizzazione di investimenti per la sicurezza (ad esempio sistemi di video allarme antirapina, videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico) nonché all’acquisto di dispositivi di pagamento e stoccaggio per la riduzione del flusso di denaro contante.

DOTAZIONE FINANZIARIA

La dotazione finanziaria ammonta a 2.030.000 euro, di cui 1.030.000 euro ripartiti su base provinciale e destinati alle imprese ricadenti nei territori delle singole Camere di Commercio e 1.000.000 destinato alle imprese ricadenti nell’intero territorio lombardo sino al suo completo esaurimento, a seguito del quale i singoli territori potranno avvalersi della dotazione ripartita su base provinciale.

Regione Lombardia e le Camere di Commercio si riservano di integrare, tramite apposita deliberazione, tale dotazione finanziaria, anche su base provinciale, qualora si rendessero disponibili ulteriori risorse a valere sul bilancio regionale e sui bilanci delle singole Camere di Commercio.

SOGGETTI BENEFICIARI

Le micro e piccole imprese del commercio e dell’artigianato, con almeno un punto vendita ubicato in Lombardia, che alla data di presentazione della domanda di contributo e fino all’erogazione del saldo del contributo, sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • a) essere micro o, piccola impresa con riferimento all’Allegato I del Regolamento UE 651/2014, del 17 giugno 2015;
  • b) essere iscritte e attive al Registro Imprese delle Camere di Commercio della Lombardia;
  • c) essere in regola con il pagamento del diritto camerale annuale;
  • d) non rientrare nel campo di esclusione di cui all’art.1 del Reg. (CE) 1407/2013 (de minimis);
  • e) non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • f) avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 del D. Lgs. 06/09/2011, n. 159 (c.d. Codice delle leggi antimafia);
  • g) svolgere un’attività classificata con i codici ATECO 2007 compresi nel seguente elenco:
IMPRESE COMMERCIALI
  • G.46.48 Commercio all’ingrosso di orologi e di gioielleria
  • G.47.26 Commercio al dettaglio di prodotti del tabacco in esercizi specializzati
  • G.47.30 Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • G.47.73 Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati
  • G.47.75 Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati
  • G.47.77 Commercio al dettaglio di orologi e articoli di gioielleria in esercizi specializzati
  • G.47.42 Commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia in esercizi specializzati
  • G.47.71 Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati
  • G.47.72 Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati
  • I.56.10.11 Ristorazione con somministrazione
  • I.56.30 Bar e altri esercizi simili senza cucina
IMPRESE CON QUALIFICA DI “IMPRESA ARTIGIANA”
  • C. 32.12 Fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria e articoli connessi
  • C.14 Confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia)
  • C.15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili
  • C.26.52 Fabbricazione di orologi

Il codice ATECO deve essere riferito al punto vendita indicato in visura camerale e oggetto di intervento a valere sul presente bando.

Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di contributo a valere sul presente Bando.

Le imprese che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, per accedere al contributo, devono impegnarsi formalmente (autodichiarazione ai sensi del DPR 445/2000) a rimuovere, alla scadenza del contratto di installazione stipulato con il concessionario, gli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito eventualmente detenuti – a qualsiasi titolo – e non possono procedere con nuove installazione dalla data di presentazione della domanda di contributo e per i successivi tre anni dall’erogazione del contributo.

TIPOLOGIA DI INTERVENTI AMMISSIBILI

Gli interventi devono essere realizzati unicamente presso il punto vendita ubicato in Lombardia. In presenza di più unità locali ubicate in Lombardia, l’impresa dovrà sceglierne una sola ed indicarla in fase di domanda.

Sono ammesse a contributo le spese per l’acquisto e installazione (ivi compresi montaggio e trasporto), al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi innovativi di sicurezza e dispositivi per la riduzione dei flussi di denaro contante:

  • A. sistemi di video-allarme antirapina
  • B. sistemi di video-sorveglianza a circuito chiuso e sistemi antintrusione con allarme acustico; blindature
  • C. casseforti
  • D. sistemi antitaccheggio
  • E. serrande e saracinesche
  • F. vetrine e porte antisfondamento e/o antiproiettile, inferriate e porte blindate
  • G. sistemi biometrici
  • H. telecamere termiche
  • I.sistemi di pagamento elettronici
  • J. sistemi di rilevazione delle banconote false
  • K. dispositivi aggiuntivi di illuminazione notturna esterna
  • L. automazione nella gestione delle chiavi

Sono ammissibili solo impianti o sistemi nuovi di fabbrica. Sono escluse le seguenti spese:

  • per fornitura di beni e servizi da parte di società controllate e/o collegate e/o con assetti proprietari sostanzialmente coincidenti e comunque tutte le spese riguardo alle quali si ravvisi una effettiva elusione del divieto di fatturazione fra imprese appartenenti “all’impresa unica” (ex art. 2 c. 2 del Regolamento (CE) n. 1407/2013) come specificato all’art. 11, c. 2.1, lettera b);
  • per la gestione ordinaria dell’attività di impresa, ad esempio: materiali di consumo e minuterie, cancelleria, scorte di materie prime, semilavorati, utenze, spese o canoni di manutenzione ed abbonamenti, affitti di terreni, fabbricati e immobili;
  • meri adeguamenti ad obblighi di legge;
  • sostenute a valere su contratti di locazione finanziaria (leasing);
  • relative a contratti di manutenzione;
  • relative a atti notarili, registrazioni, imposte e tasse;
  • per noleggio impianti/attrezzature;
  • per adeguamento/manutenzione di preesistenti impianti o sistemi;
  • per l’acquisto di beni/impianti usati;
  • in autofatturazione;
  • per lavori in economia.

Gli interventi dovranno essere realizzati e conclusi entro l’11 luglio 2017, termine eventualmente prorogabile su richiesta del beneficiario, per un periodo non superiore a 180 giorni secondo quanto previsto dall’art. 27 comma 3 della l.r. 34/78. Le spese dovranno essere fatturate (fa fede la data di emissione della fattura) a partire dalla data di pubblicazione del bando sul BURL ed entro e non oltre l’11 luglio 2017.

Tutte le spese ammissibili devono:

  • essere intestate al soggetto beneficiario;
  • essere comprovate da fatture interamente quietanzate, o documentazione fiscalmente equivalente, emesse dal fornitore dei beni/servizi;
  • essere comprovate da documentazione bancaria o postale attestante il pagamento per intero del titolo di spesa esclusivamente da parte del soggetto beneficiario;
  • riportare la dicitura “Spesa sostenuta a valere sul Bando “Impresa Sicura” specificando gli estremi del presente Bando.

ENTITÀ DEL CONTRIBUTO

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto pari al 50% delle sole spese considerate ammissibili, nel limite massimo di 5.000 euro. L’investimento minimo è fissato in 1.000 euro. Le spese ammissibili saranno considerate al netto di IVA e il contributo è al lordo della ritenuta di legge del 4%. Il contributo è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche nel limite massimo del 100% della spesa sostenuta e fino alla concorrenza dei limiti previsti dal regime “De Minimis”.

MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 9 del 20 settembre 2016 fino alle ore 16 del 15 dicembre 2016 a Unioncamere Lombardia esclusivamente tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it, accedendo alla sezione “Servizi egov” e selezionando la voce “Contributi alle Imprese”. Il manuale per la profilazione e la presentazione della domanda è disponibile sul sito di Unioncamere Lombardia alla sezione “bandi – contributi alle imprese”. Le istruzioni per profilarsi e compilare la domanda sono disponibili sul sito www.unioncamerelombardia.it nell’apposita sezione “Bandi e contributi alle imprese”. Non saranno considerate ammissibili altre modalità informatiche/telematiche, oppure cartacee di trasmissione/presentazione delle domande di contributo. È necessario indicare un indirizzo PEC presso il quale l’impresa elegge domicilio ai fini della procedura relativa alla domanda di contributo. Unioncamere Lombardia è esonerata da qualsiasi responsabilità derivante dal mancato ricevimento della domanda per disguidi di natura tecnica. Attenzione: la registrazione al sito www.registroimprese.it necessaria per accedere al sito http://webtelemaco.infocamere.it ed inviare la domanda di contributo, va richiesta almeno 48 ore prima della chiusura del domanda di contributo. Per l’invio telematico è necessario essere registrati ai servizi di consultazione e invio pratiche di Telemaco secondo le procedure disponibili all’indirizzo: www.registroimprese.it. (link al video tutorial per registrarsi disponibile sul sito di Unioncamere Lombardia); immediatamente si riceveranno due e-mail con credenziali (user e password). Qualora l’impresa sia già in possesso delle credenziali di consultazione + invio pratiche al registro imprese, potrà riutilizzarle.

Maggiori informazioni e assistenza allo
Sportello del Credito della cooperativa Fogalco
via Borgo Palazzo, 137 – Bergamo
tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)




Distretto di Curno, 90 negozi sfitti in cerca di rilancio

curno piazza papa giovanni e chiesa parrocchiale

Nel Distretto del commercio dei Colli e del Brembo, in particolare nei Comuni di Curno, capofila, Almè, Mozzo, Paladina, Ponteranica, Sorisole e Villa d’Almè ci sono 90 negozi sfitti contro 700 tra bar, ristoranti, take away e negozi di vicinato attivi. Ovvero l’11,4% del totale (786 attività). Lo indica la rilevazione effettuata dal Distretto stesso che ha voluto fotografare la situazione commerciale, le dinamiche e le criticità per poter impostare meglio le iniziative di rilancio.

Con 25 locali sfitti contro 120 attività di piccolo commercio attive (pari al 17,2% del totale di 145 esercizi), Almè è in cima alla classifica dei paesi dell’area con maggiori serrande abbassate. Lo segue Paladina, con 10 negozi sfitti (16,9% del totale) contro 49 insegne attive, mentre il rapporto più favorevole lo si registra a Villà d’Almé, dove i locali liberi sono 10 (8,1% del totale) contro i 113 operativi. Attorno al 10% la media negli altri Comuni, con Curno che ha 15 vetrine vuote contro 141 in attività, Mozzo (10 contro 91), Ponteranica (7 contro 70), Sorisole (10 contro 113).

L’analisi, effettuata presso i Comuni, indica anche che in 7 casi su 10 la “desertificazione” è concentrata in determinate vie e che il fenomeno non è recente, ma dura da oltre cinque anni a questa parte. Il 71,4% degli intervistati giudica la situazione critica, mentre per la percentuale restante non ci sono motivi di preoccupazione.

Per quanto riguarda l’andamento dei settori, le chiusure hanno riguardato in maniera più intensa la somministrazione e i servizi, in seconda battuta il commercio non alimentare e solo marginalmente quello alimentare. Tra le nuove aperture, inoltre, il turn over è generalmente ampio.

La ragione che porta alla chiusura emerge chiaramente: la redditività insufficiente, soprattutto per il calo delle vendite, motivazione indicata da tutti i Comuni e che influisce mediamente per il 53,3%. Seguono la decisione dei figli di non proseguire l’attività, una nuova destinazione dell’immobile, una redditività insufficiente a causa dei costi di locazione e delle tasse e, infine, la ricerca di affitti più convenienti. I Comuni hanno anche indicato le maggiori richieste, lamentele e proposte ricevute negli ultimi cinque anni dai commercianti. In tutti è emerso il problema dei parcheggi, che si tratti di numero insufficiente o di regolazione, seguito da quello dell’accessibilità e della viabilità, dalla richiesta di maggiori eventi ed attività di animazione, dal problema della sicurezza. Meno frequenti le lamentele su tasse, caro affitti e zone a traffico limitato o pedonali.

Roberto Ghidotti
Roberto Ghidotti

«Con questa indagine, realizzata da TradeLab – evidenzia Roberto Ghidotti, coordinatore dei Distretti per l’Ascom di Bergamo – il Distretto è voluto andare più a fondo nelle proprie attività, scattando una mappa precisa di un fenomeno che sta investendo tutti i centri urbani, quello dei negozi sfitti, per il quale si è alla ricerca di soluzioni, come dimostra il bando innovativo della Regione sul franchising, che però riguarda le aree cittadine». «L’analisi effettuata nel distretto dei Colli e del Brembo fa parte di quel salto di qualità al quale sono chiamati oggi i distretti, che non possono più limitarsi ad organizzare e coordinare manifestazioni ed eventi, ma possono dare un indirizzo alle politiche commerciali di un’area. Oggi abbiamo i numeri e la distribuzione dei locali commerciali sfitti nel Distretto dei Colli e del Brembo ed anche una lista delle principali cause che portano alla chiusura e alla mancata riapertura, un passo fondamentale per impostare iniziative di rilancio, magari anche innovative».




Treviolo ha voglia di far festa, nel weekend c’è Treviva

Rimandata per il maltempo a giugno, Treviva è stata riprogrammata per il fine settimana di sabato 23 e domenica 24 luglio. È un evento tra i più innovativi e attraenti proposti dal comune di Treviolo e punta sulla collaborazione e le sinergie per dare vita e colore al territorio. Attività commerciali, hobbisti, associazioni sociali, culturali e sportive, artisti, gruppi musicali scendo infatti in campo per farsi conoscere e dare il proprio contributo alla manifestazione.

La due giorni trasformerà il paese in un contenitore di concerti e musica, di percorsi enogastronomici, di giochi ed attività per ragazzi e sportivi, di percorsi culturali e di tanto altro ancora. Il tutto sarà organizzato in un percorso rettilineo dall’inizio di via Roma fino a via Cadorna con ben tre palchi. Il via è fissato per le 18 di sabato con una serie di attività che dureranno fino alle ore 24 e oltre. Attesi anche i diciottenni che riceveranno la Costituzione italiana e la bandiera, simbolo del loro “ingresso in società”. Domenica, invece, si comincerà alle 9 e si proseguirà fino a mezzanotte.

Tra gli appuntamenti clou, sabato alle 19.30 c’è il dj set Roberto Ferrari di Radio Deejay, alle 21 la serata “Troppo bella” con Davide de Marinis che canta Lucio Battisti e alle 22 il concerto dei Vipers-Queen cover band. Per domenica è in programma invece alle 21 lo spettacolo di cabaret dei Panpers (Colorado Cafè) e alle 22 il concerto dei Moseek (X-Factor 2015).

treviva 2015 - 5Ci saranno anche tanti laboratori per bambini (la ricerca dell’oro, l’attività dell’orafo, attività sul riciclo, lettura di libri, l’incontro con i pony e giochi all’aperto) accanto a diversi concerti di band giovanili, esibizione di cori gospel, gruppi rock e dj set, spettacoli di magia e illusionismo. E ancora proposte sportive e culturali, oltre che i percorsi gastronomici e un’ampia offerta di street food e di stand commerciali.treviva 2016 - il programma

 




Edicole e librerie si fanno belle, tre progetti “premiati” dalla Regione

Lo stimolo a farsi più belle e una iniezione di fiducia. È l’effetto del bando Voltapagina, con il quale la Regione Lombardia ha messo a disposizione un milione di euro per il sostegno all’innovazione e alla valorizzazione di edicole e librerie, con l’obiettivo di contrastare con ammodernamento, diversificazione e nuovi servizi le difficoltà che stanno incontrando le attività legate alla stampa e all’editoria. Su 226 domande di contributo, ne sono stata ammesse e finanziate 130, di cui 77 nella sezione edicole e 53 in quella delle librerie. Le prime dieci classificate, in base ai punteggi ricevuti dai progetti, sono state invitate dall’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini all’incontro che ha illustrato gli esiti del bando.

edicola Consoli Tavernola

Nella top ten delle edicole, un solo indirizzo bergamasco, l’edicola Consoli di Tavernola, classificata al quarto posto e ammessa ad un contributo di 10mila euro, il massimo previsto, su un investimento totale di quasi 16mila. Gli interventi riguardano il rifacimento dell’impianto elettrico, l’adozione di un’illuminazione a basso consumo energetico, un nuovo sistema di riscaldamento («della stufa catalitica non ne potevo più», confessa la titolare Maria Angela Consoli), un software per la gestione dell’attività, ore di formazione e consulenza sull’utilizzo anche in chiave di marketing.

Più di quello che ha fatto e che farà, per l’edicolante conta però ciò che non ha fatto. «Ho smesso 15 anni fa di vendere i “gratta e vinci” – ricorda Maria Angela Consoli – e mi piace pensare a questi contributi come a una sorta di “risarcimento” per gli incassi ai quali ho rinunciato per questa scelta. La commercialista mi ha detto che ero pazza, ma è stata una questione di coscienza, stavo male nel vedere gente che aspettava l’apertura al mattino non per comprare i giornali, ma per i gratta e vinci».

Coraggiosa e determinata, del resto, lo è sempre stata. Sin da quando, a 19 anni, ha scelto di portare avanti la storica attività di famiglia, in via Roma 31, nel centro del paese, confutando i poco incoraggianti presagi di chi la riteneva inesperta con una carriera dietro al bancone che dura da 24 anni. «L’attività si è diversificata tantissimo – evidenzia -, in paese hanno chiuso molti negozi ed io mi sono ampliata e ritrovata a vendere, approfittando delle licenze con più tabelle merceologiche di un tempo, articoli che mai avrei pensato di tenere».

Giornali, cartoleria, profumeria e articoli regalo sono i principali settori di cui si occupa. «La stampa ha perso tantissimo e nemmeno gli altri prodotti fanno grossi numeri, ma tutti insieme mi permettono di pagare il mutuo il primo del mese – spiega -. Mi piacerebbe inserire anche altri servizi, visto che ad alcuni, come le ricariche, ho dovuto rinunciare insieme ai giochi. Tra gli obiettivi c’è attivare il wifi gratuito per i clienti e un totem per le informazioni turistiche, che sono comunque sempre ben felice dare anche personalmente, come è successo nel periodo della passerella di Christo, quando siamo stati presi d’assalto». «Andare avanti non è semplice – ribadisce – ma ci tengo e qualche idea arriva sempre».

libreria umpalunpa ClusoneUn piccolo intervento – 2.500 euro in tutto, finanziato per 1.750 -, ma di valore, tanto che nella classifica delle 53 librerie ammesse al bando Voltapagina si è piazzato al secondo posto. È quello della libreria Umpalumpa di Clusone, in via Querena 42, appena trasferita «di una cinquantina di passi» dal vecchio negozio in piazza della Rocca, dove Sara Savoldelli, 30 anni, educatrice, nel novembre 2012 ha avviato il suo progetto di uno spazio specializzato in libri, giochi e attività per bambini e ragazzi dagli zero ai 12 anni.

«Sono contentissima del risultato del bando – afferma -, credo che sia stata apprezzata la concretezza delle idee, piccole ma realizzabili». Innanzitutto ha voluto abbellire il negozio, dalle vetrine agli interni, ispirati allo stile vintage. «Un ambiente accattivante e ospitale credo che sia importantissimo, io per prima scelgo dove entrare a fate acquisti in base all’estetica», annota. Ha inoltre attrezzato una piccola area con tende, cuscini, tavoli e qualche sedia, dove bambini e genitori si possono fermare e che può diventare anche uno spazio per l’allattamento. Prevede inoltre qualche evento, come pomeriggi di lettura e incontri con autori, che si affiancano ai laboratori di arte terapia che già organizza e poi il materiale pubblicitario con shopper, matite e gadget che se sono carini e originali diventato ricercatissimi.

«La libreria è nata perché nel mio lavoro di educatrice con i bambini – ricorda Sara – avevo colto l’esigenza delle mamme di uno spazio, un punto di incontro e di riferimento e così ho cercato di rendere il negozio ancora più family friendly. Le mamme di Clusone ne avevano bisogno anche se non è come lavorare in città ed alcune iniziative faticano un po’ a decollare». Se d’estate i flussi sono buoni, con la stagione più fredda l’attività rallenta ed è per questo che sta pensando di dedicarsi anche all’e-commerce. «Per il momento però non mi sono ancora lanciata – ammette -. Per attività piccole come questa è sempre difficile fare investimenti, il bando è stato utile perché ha dato lo stimolo giusto per fare interventi che invece si tende sempre a rimandare. I cambiamenti non sono stati ancora tutti realizzati, ma le novità sino ad ora proposte sono già state apprezzate».

libreria modadori lovere

Grazie al bando Voltapagina, la libreria Mondadori di Lovere, aperta dal ’93 in piazza Tredici Martiri, rinnoverà i locali e darà una veste più moderna all’esposizione. I lavori sono previsti nel febbraio del 2017 e porteranno nuove scaffalature e luci per una migliore disposizione e valorizzazione dei titoli. Nel progetto presentato in Regione ci sono anche il wifi gratuito e un totem da cui scaricare gli e-book sul proprio reader, che sembrerebbe un’operazione in antitesi con chi vende libri di carta. «In realtà – spiega il titolare Riccardo Oprandi – la lettura sui dispositivi elettronici non ha tolto grossi margini ai libri e dare in libreria la possibilità di acquistare le versioni digitali è un servizio in più».

Il negozio si doterà anche di un software per migliorare la gestione dei clienti, individuando gusti e interessi così da fare proposte sempre più mirate. E poi c’è uno degli aspetti che caratterizzano l’attività della libreria, gli incontri con gli scrittori, su tutti quelli organizzati in collaborazione con le scuole del territorio, dalle elementari alle superiori. «Dobbiamo ringraziare insegnanti particolarmente lungimiranti – sottolinea Oprandi – che scelgono alcuni titoli da leggere con la classe e ci chiedono di organizzare l’incontro con l’autore al termine della lettura. Sapere che potranno conoscere e confrontarsi con chi ha scritto il libro è un grande stimolo per i ragazzi, leggono con più interesse, cercano altre opere e negli incontri fanno un sacco di domande. È un continuo seminare per cercare di fare in modo che i giovani si appassionino».

L’evento organizzato con Giuseppe Catozzella, autore di “Non dirmi che hai paura”, ad esempio, ha portato al teatro Crystal di Lovere ben 560 studenti delle scuole medie e dei primi anni delle superiori. La libreria è stata chiamata in causa anche per organizzare appuntamenti tra cinema e libri per il festival di cortometraggi Corto Lovere, propone inoltre una consolidata rassegna estiva con una ventina di date. «È questo tipo di attività che ci permette di andare avanti, con sacrifici ma anche con soddisfazione – dice il libraio -. Competere sui prezzi sarebbe impossibile, dobbiamo offrire qualcosa di diverso, il consiglio, l’incontro. Anche rinnovare il locale darà un segnale importante, dimostra che abbiamo voglia di crescere».




Regolamento anti-ludopatia, «calano i clienti, ma i giocatori accaniti si organizzano»

Si scatena in città la protesta dei bar e delle tabaccherie contro il nuovo regolamento antiludopatia di Palafrizzoni. A due settimane dall’entrata in vigore dell’ordinanza che vieta di giocare a Vlt e slot machine e di vendere e acquistare Gratta e vinci e biglietti della lotteria in alcune fasce orarie della giornata, il contraccolpo sui cassetti delle attività è pesante. Per alcuni commercianti, la “perdita” arriva anche al 30-50% e c’è chi ha ridotto gli orari di apertura e non sa se riuscirà a mantenere al lavoro i dipendenti. Non solo. Il provvedimento non sembra avere ottenuto neppure l’effetto sperato. A detta degli operatori, i giocatori abituali non hanno smesso di farlo, ma si sono spostati fuori città, a Gorle, Seriate, Stezzano o “si sono spostati” a giocare negli orari non vietati.

Le lamentele di baristi e tabaccai riguardano gli orari, ma anche i contenuti del provvedimento.

bar foresti - gratta e vinci
Stefano Foresti

«Abbiamo perso molti clienti, soprattutto nell’orario della colazione – dice Stefano Foresti del bar omonimo nella galleria di Borgo Palazzo, sotto l’Ascom -. Molti  non vengono più a prendere il caffè, preferiscono andare nei bar a 500 metri a Seriate dove possono fare quello che vogliono».

«Ricevo ogni giorno lamentele da parte dei colleghi. I più penalizzati sono i bar del centro che lavorano in pausa pranzo – afferma Luca Mangili presidente provinciale della Fit, la federazione dei tabaccai, e titolare della tabaccheria-ricevitoria lotto alla stazione delle autolinee -. Io stesso sono due settimane che non compro gratta e vinci. Diversi clienti che venivano a prendere le sigarette e giocavano un gratta e vinci ora si fermano a Stezzano e non vengono più da me».

Saverio Ventura al Bar Ventura di via Corridoni conferma che «la flessione nei guadagni si sente» ed evidenzia una conseguenza non prevista:«La maggior parte dei clienti si è spostata a giocare negli orari in cui è concesso. Quelli che perdiamo sono i clienti che sono lì in quel momento».

Gianbattista Gamba dell’edicola e tabaccheria di via Carnovali è perentorio: «È una rovina. Prima compravo 20 pacchi di gratta e vinci, questa è la terza settimana che non li acquisto. I clienti che si fermavano nell’andare al lavoro per comprare le sigarette e giocare, ora comprano tutto a Stezzano. Spero che a livello di Governo ci pensino».

«Non è tanto la vendita singola del gratta e vinci ma quello che gli va intorno – spiega Alberto Venturini della tabaccheria di via San Bernardino -. A parte qualche cliente che abita in zona, gli altri, che si fermavano per andare al lavoro, li ho persi. Ipotizzavo una perdita del 30% ma sono già oltre il 50%. «Se fosse un provvedimento nazionale va bene – aggiunge – ma così si danneggia qualcuno e si favoriscono gli altri».

Sempre nella galleria della Clementina, in Borgo Palazzo, Roberto Foresti della tabaccheria accanto al bar rileva che «spegnere le slot ogni tanto va bene, è anche giusto, ma non ha senso limitare la vendita di gratta e vinci. Chi è ludopatico compra un pacchetto di gratta e vinci e se lo porta via. Quelli che vengono a prendere le sigarette e comprano un gratta e vinci non sono giocatori patologici. Noi abbiamo la concessione per venderli non si può fermare il nostro lavoro. Così si fanno chiudere le attività. Anche per le scommesse? Che cosa c’entra bloccarle?».

Luca Mangili rit
Luca Mangili

Anche i clienti sono scontenti: «Alcuni si mostrano perplessi, altri si lasciano andare a commenti anche coloriti» dice Mangili. E i giocatori mostrano resistenze: «Sono seccati, si chiedono perché a Gorle potevano giocare fino a cinque minuti prima e qui non lo possono fare. Inoltre può immaginare cos’è dire a un giocatore che ha giocato 150 euro che devo spegnere la slot? C’è da litigare con alcuni», evidenzia Roberto Foresti.

L’ordinanza ha già avuto come conseguenza anche tagli sugli orari di apertura delle attività e questo minaccia di ripercuotersi sui posti di lavoro. «Noi siamo in un piccolo centro commerciale, un po’ di gente gira, ma prima dell’ordinanza la mattina era un continuo viavai, ora dalle 7.30 alle 9.30 se entrano cinque clienti è tanto. E la domenica con le scommesse sportive dalle 11 alle 14 eravamo pieni. Ora tengo chiuso» dice ancora Roberto Foresti. «Al bar  siamo in due. La ragazza che mi aiuta cominciava alle 8.30, ora la faccio venire alle 9.30, cosa facciamo in due a quell’ora che non c’è nessuno?», racconta sulla stessa lunghezza d’onda Venturini.

«Il problema della ludopatia c’è, ma questa ordinanza non va bene – riconosce Roberto Foresti -. Dovrebbe essere fatto un tavolo con gli altri sindaci e con noi operatori per trovare una soluzione concordata per gestire la situazione».

Intanto Lottomatica sta analizzando le vendite nelle tre principali tabaccherie della città e medita di fare ricorso.




Edicole, «apro perché credo ancora nella lettura su carta»

edicola via borgo palazzo 137 (8)

Zeno Locatelli ha raccolto la sfida, ha rilevato l’edicola di via Borgo Palazzo 137 (sotto la sede dell’Ascom) chiusa da un anno e la riaprirà a settembre.

Locatelli, 44 anni, un diploma in elettronica e un titolo da personal trainer, ha lavorato per anni nel negozio di elettrodomestici di famiglia, poi è stato direttore in un negozio di articoli sportivi. «Avrei voluto fare l’insegnante di educazione fisica – confida – ma poi bisogna anche mantenersi». L’incontro con il mondo dei giornali è capitato quasi per caso.

Zeno Locatelli
Zeno Locatelli

A settembre dell’anno scorso c’è stata l’opportunità di prendere in gestione l’edicola di via Gaffuri, «tra l’altro leggere mi piace – dice – e poi credo ancora che la lettura tramite la carta sia una buona cosa. Io non riesco a leggere sul tablet». L’esperienza gli è piaciuta così, ora, ha deciso di investire in un’attività sua. «Mi sono detto: “Perché pagare l’affitto? Una spesa in meno non è male”. Ho guardato in giro e ho trovato l’edicola di via Borgo Palazzo. Vista, piaciuta. Misura 30 metri quadrati, è quattro volte più grande di quella in cui sono ora, ha il riscaldamento e un bagno, ho contattato il proprietario e l’ho acquistata».

Locatelli ha una marcia in più. «Tanti mi hanno detto che dopo un anno sarà difficile risollevare l’edicola, ma ho buone aspettative. Del resto, si fatica per qualunque cosa, non ho mai visto nessuno ottenere un risultato senza impegno – riflette -. Qui ho una clientela fatta all’80% da pensionati. Sono molto fortunato perché le persone anziane sono ancora legate alla carta stampata e non hanno dimestichezza con Internet. Il gossip poi vogliono leggerlo sui giornali. Sarà piacevole vedere come andrà nella nuova edicola».

La formula non cambierà: rivendita di giornali e riviste, uno spazio dedicato ai libri e ai fumetti e qualche articolo di cancelleria. «Quello che non voglio più fare è lo psicologo per i clienti – spiega -. Ho sempre lavorato in un ambiente tecnico in cui dovevo dare informazioni e consigli sugli oggetti, i giornali sono un ottimo prodotto, non devo spiegare nulla. Buongiorno, buonasera, due chiacchiere e via. Se sei bravo e crei empatia il cliente ritorna».