La presidente dell’Associazione commercianti: «Stiamo dando un segnale forte a Zanica»

Emanuela Tolotti, presidente associazione commercianti ZanicaÈ stata tra i fondatori dell’Associazione Artigiani & Commercianti di Zanica, nel 1993. Ne è stata la segretaria e dal febbraio scorso è la presidente.

Emanuela Tolotti, da oltre trent’anni (ha cominciato giovanissima!) al timone della salumeria all’angolo tra via Libertà e via Roma, è convinta oggi più di allora che i negozianti debbano mettersi in gioco in prima persona per rivitalizzare il paese. «Vuoi per la crisi, per i centri commerciali, i discount, le abitudini delle nuove generazioni, si vive sempre meno la dimensione locale – rileva – ma tocca anche a noi fare in modo che si torni a frequentare i negozi e le piazze, che si ritrovi il piacere di incontrarsi».

«Credo che in questi anni, con l’associazione, siamo riusciti a dare un segnale importante a Zanica – afferma -, a dimostrare che i commercianti non sono solo coloro che vogliono “guadagnare”, ma si danno anche da fare per organizzare iniziative per la collettività». A questo proposito cita la grande riuscita della festa in occasione del Baraca Festival, nel giugno scorso, durante la quale sono stati proposti il palo della cuccagna, giochi in legno, ristorazione. E poi la notte bianca, i mercatini di Natale, il concerto per la rassegna Terra Musica.

«Stiamo lavorando per una nuova manifestazione – annuncia –, un’esposizione delle attività, anche di quelle artigianali che sino ad ora non hanno partecipato alle iniziative. L’obiettivo è organizzare qualcosa un po’ diverso dal solito e “svegliare” il paese in un modo o nell’altro».

Quanto a ciò che può fare ognuno nel proprio negozio, «oggi i consumatori sono sempre più esigenti, dobbiamo essere bravi a dare loro ciò che non trovano nei centri commerciali, il dialogo e i rapporti umani sono uno dei nostri punti di forza».




L’assessore: «Per essere incisivi serve un salto di qualità dei distretti»

A Zanica la volontà del Comune di dialogare con i commercianti ha trovato una strada semplice e schietta. Fin dall’insediamento della nuova Amministrazione, guidata dalla lista civica Il Tasso, l’assessore alle Attività produttive, Luca D’Angelo, ha promosso un tavolo di confronto mensile con l’Associazione Commercianti & Artigiani, che riunisce una sessantina di attività. Ha ritenuto infatti che si dovesse partire dalle istanze di chi tutti i giorni solleva la saracinesca, conoscere il punto di vista degli operatori, prima di impostare iniziative e interventi.

Luca D'Angelo - assessore attività produttive Zanica - ritChe obiettivi hanno gli incontri?

«Il contesto generale è difficile per tutti i commercianti. La pressione fiscale, che incide in maniera pesante sulle attività, i cambiamenti nello stile dei consumi e nella vita sociale, il problema del ricambio generazionale mettono a rischio la sopravvivenza delle piccole realtà, è noto. Zanica in più soffre l’accerchiamento da parte dei centri commerciali e poi c’è la crisi. Ciò che cerchiamo di fare è mettere in atto delle strategie per reagire, puntando sul fare rete. I negozi svolgono una funzione importante per il territorio, il paese vive se ci sono i negozi e molti ce la stanno mettendo tutta per unire la tradizione all’innovazione, cercano nuove nicchie di mercato, con un occhio attento anche al rapporto qualità/prezzo. Il compito che mi sono dato è di stimolare l’aggregazione degli operatori economici, fare in modo che cresca e si consolidi, che si realizzino iniziative di autopromozione. Il punto di partenza devono però essere le imprese stesse».

Quali risultati sta dando questo approccio?

«C’è partecipazione e nascono sempre spunti interessanti. Un’iniziativa che ha avuto un grandissimo successo è stata quella organizzata lo scorso 21 giugno nell’ambito del Baraca Festival, che ha segnato l’avvio dell’utilizzo del parco della Villa Comunale. Il 29 novembre è stata la volta dei mercatini di Natale, senza dimenticare la Notte Bianca, a settembre, che ormai è un appuntamento irrinunciabile».

State lavorando a qualche altra iniziativa?

«Sino ad ora gli eventi hanno coinvolto prevalentemente l’area del food. Ora stiamo pensando ad un modo per far conoscere le attività commerciali, artigianali e imprenditoriali anche del settore non alimentare. L’idea è di organizzare un’Expo all’interno del Palazanica, ad ottobre. Un’occasione per far conoscere ciò che è presente sul territorio».

Interventi del Comune a sostegno delle attività, invece?

«Diciamocelo chiaramente, grandi cose oggi i Comuni da soli non riescono a farle. Siamo riusciti a mantenere inalterata la tassazione locale e, anzi, a ridurre leggermente la tariffa dei rifiuti, ma servono azioni più incisive, per le quali occorre ragionare per forza di cose in termini più ampi. I distretti potrebbero giocare un ruolo importante in questo senso».

In che modo?

«Credo che serva uno scatto in avanti della loro azione. Sino ad ora l’attività dei distretti ha riguardato più che altro eventi ed iniziative promozionali, ma non basta. Le aziende ci dicono che hanno bisogno di un aiuto più diretto e i temi sono tanti, dalla formazione al sostegno finanziario, sia per chi vuole avviare un’attività sia per chi c’è già».

Quindi le politiche del commercio affidate ai distretti più che ai singoli Comuni?

«All’interno del distretto Morus Alba, di cui Zanica fa parte, ad esempio, è stata avviata una riflessione su come rilanciare i negozi sfitti. Abbiamo avviato una rilevazione degli spazi inutilizzati con l’intenzione di sviluppare un progetto per lo start up d’impresa. È qualcosa che si può portare avanti come aggregazione, anche la Regione, del resto, sviluppa sempre più spesso attraverso i distretti bandi e iniziative di sostegno».

Non ci dica che a Zanica neanche su viabilità e parcheggi ci sono attriti tra Comune e commercianti…

«La carenza di parcheggi è un punto dolente che prima o poi andrà affrontato. Di certo, però, sarà fatto con un approccio multidisciplinare al tema della mobilità e con l’attenzione a non recare danni o disagi alle attività. Sappiamo bene che anche piccoli cambiamenti possono causare grandi sofferenze».

E del fatto che il paese sia in pratica tagliato a metà dalla strada provinciale?

«Può essere visto come un vantaggio o uno svantaggio. Zanica è sempre stato storicamente un paese di passaggio e se ci sono le condizioni, la promozione e le proposte giuste per far fermare chi attraversa il paese, la strada può essere un’opportunità. Intanto l’apertura del tratto di tangenziale sud ha alleggerito il traffico, deviando i mezzi pesanti, ma non ha inciso negativamente sul transito».




Zanica, commercianti uniti per il rilancio

Ci sono le attività storiche e chi si è da poco lanciato con un’impresa in proprio, le nuove generazioni che apportano idee ed energia all’azienda di famiglia e chi invece eredi commerciali al momento non ne ha. Tutti però raccontano una storia, un percorso professionale costruito giorno dopo giorno con passione e convinzione. Ed è ciò che può fare la differenza per un cliente, ma anche arricchire il confronto con i colleghi e fornire spunti di crescita reciproci.

Su questi punti ruota l’attività dell‘associazione Commercianti & Artigiani di Zanica, che con iniziative e manifestazioni vuole continuare tenere accesi i riflettori sull’offerta del paese, nonostante stili di vita e di consumo portino la gente altrove.

Un giro tra le attività di Zanica conferma la volontà di negozianti ed esercenti di mettersi in gioco, non solo per lo sviluppo del proprio business.

Gabriele Albani e la moglie Simona - WE&Pets ZanicaHa sempre cercato di anticipare il cambiamento  We&Pets, negozio specializzato in prodotti per animali in via Padergnone, nato come emporio di alimentari e articoli per l’agricoltura nel 1965, nel centro del paese. «Nei primi anni Novanta – racconta Gabriele Albani, che ha raccolto il testimone dal papà Mario – ci siamo resi conto che eravamo diventati un punto vendita solo per le necessità dell’ultimo minuto ed è arrivata la svolta. Sulla scorta dei discount che stavano sorgendo a quei tempi, abbiamo creato il primo discount per animali, ossia grande assortimento, libero servizio e prezzi competitivi. Ora che questa formula si è diffusa abbiamo nuovamente cambiato impostazione». La nuova insegna, We&Pets, inaugurata all’inizio di quest’anno, dice di un servizio che si fa consulenza, selezione dei mangimi, ricerca di articoli unici («il meglio di ciò di cui parla il web»), assistenza e soprattutto condivisione della passione per gli amici a quattro zampe. «È cambiata la mentalità di acquisto – evidenzia la moglie Simona, che lo affianca – e la nostra scelta di puntare su qualcosa di diverso, che non si trova nei canali abituali ci sta premiando». Certo non bisogna mai fermarsi e la vulcanica coppia ha già in mente di sviluppare l’e-commerce, «in una forma però più social e coinvolgente».

Pietro Castelli - confezioni pellicceria castelli - Zanica
Pietro Castelli

Anche le Confezioni Pellicceria Castelli, nella stessa via, hanno affrontato il cambiamento, passando dal classico negozio di abbigliamento-merceria (dove trovare dallo spillo alla coperta) all’atelier di pellicceria e pelletteria. Aperta nel 1955, l’insegna ha ricevuto il riconoscimento di Negozio Storico da parte della Regione, ma «oggi negozi come il nostro – dice Pietro Castelli – avrebbero bisogno di un nuovo stravolgimento, è un settore destinato a rinnovarsi completamente, un po’ perché i giovani non amano certi capi, ma soprattutto per la crisi. Sono convinto che se ci fosse più disponibilità economica si tornerebbe a farsi conquistare da qualche pezzo pregiato in pelle o pelliccia». «Per quanto ci riguarda abbiamo rivisto l’assortimento e andrò avanti finché i numeri me lo consentono, facendo valere l’esperienza e la serietà, che sono da sempre i nostri valori. In fondo siamo tra i pochi negozi specializzati e i nostri clienti arrivano da tutta la Bergamasca e dal Milanese».

Marco Zampoleri - parrucchiere donna in - Zanica
Marco Zampoleri

Chi ha deciso di investire in paese è Marco Zampoleri, parrucchiere di Donna In. «Avevo il salone all’interno di un condominio – ricorda – conquistare una vetrina è stato un bel salto di qualità, ma non era così scontato, a 50 anni, rifare tutto l’ambiente. Oggi, a distanza di un anno e mezzo, posso dirmi soddisfatto della scelta». Nato e cresciuto a Zanica, del paese evidenzia il problema della sicurezza dato dalla strada provinciale che attraversa l’abitato, la mancanza di parcheggi («anche se è vero che la gente vorrebbe sempre parcheggiare fuori dal negozio») e la vicinanza dei centri commerciali. «Sono però convinto che con la professionalità si lavora anche nei posti più sperduti e che la concorrenza sia uno stimolo per crescere».

Elisabetta Maffei e Marina Citerio - asilo nido i Batuffoli - Zanica
Elisabetta Maffei e Marina Citerio

Se la spesa in paese si fa sempre con meno frequenza, i servizi per l’infanzia invece sono richiesti. È su questo settore che si sono lanciate Marina Citerio ed Elisabetta Maffei, lasciando rispettivamente il lavoro in una ditta di abbigliamento e di igienista dentale. «Nel 2009 abbiamo aperto un nido famiglia, che permette di accogliere al massimo cinque bambini – ricordano -, ma le richieste sono state subito così numerose che abbiamo deciso di ingrandirci». Nel settembre del 2012 hanno aperto nella zona nord di Zanica l’asilo nido I Batuffoli. «Non è stata cosa da poco e continua ad essere un’impresa impegnativa – evidenziano –, ci lavoriamo in quattro, ci sono l’affitto e le spese e dobbiamo ancora farci conoscere rispetto ad altre realtà già affermate nella zona. Le soddisfazioni sono però tante, date soprattutto dal bel rapporto che abbiamo con le famiglie». Hanno anche aderito con entusiasmo alle manifestazioni dell’Associazione dei commercianti, curando un gettonatissimo spazio giochi. «Siamo una realtà piccola e queste sono opportunità per farci conoscere».

Francesco Lorandi e Rossana Lucato - agenzia viaggi Ventiatravel - Zanica
Francesco Lorandi e Rossana Lucato

Nello stesso complesso è aperta l’agenzia di viaggi Ventiatravel di Francesco Lorandi e della moglie Rossana Lucato, quarant’anni di professione, a Zanica dal ’94 per seguire più da vicino un cliente come la Banca della Bergamasca, per la quale organizzano ogni anno la gita dei soci. «La crisi c’è, ma grazie all’esperienza possiamo distinguerci – raccontano -, in settori come i viaggi di nozze, oppure richieste elaborate, con il plus dell’assistenza e della sicurezza di avere sempre qualcuno a cui fare riferimento». Nel dibattito su come vivacizzare il commercio a Zanica portano la voce di chi è in una zona distante dal centro, che non riceve l’effetto delle aperture domenicali o delle notti bianche, e di un’attività che avrebbe bisogno di iniziative mirate per promuoversi. «Si potrebbe pensare a delle serate dedicate ai viaggi, invitando degli esperti in collaborazione con i tour operator», buttano lì.

La famiglia Rossi - La voglia Matta - pizzeria e gelateria - Zanica
La famiglia Rossi

In piazza Repubblica, “La Voglia Matta” è un esempio di «fast food all’italiana», come lo definisce il titolare Sergio Rossi, che ha cominciato con la pizzeria e la gastronomia, per poi aggiungere, trasferendo e rimodulando gli spazi e contando sulla collaborazione dei figli, dei posti a sedere e una gelateria. Ultimo nato, il bed and breakfast “La Ca’ del Giopì”, tre camere e un appartamento con tanto di docce idromassaggio. «Il segreto? È dare qualcosa in più – sostiene Rossi -. Noi ad esempio offriamo pizze senza glutine certificate Aic, prodotti per chi ha intolleranze o chi segue la dieta vegana, senza mai derogare dalla qualità e dalla cura nella preparazione. Sacrificarle in nome del prezzo non conviene affatto, del resto basta provare i prodotti per rendersene conto». Con questa attività familiare all’insegna di campioni del made in Italy come pizza e gelato si è anche colorata e animata la piazza.

Giulia Spallino - Suoni 1981 - Zanica
Giulia Spallino

A Zanica resiste anche un negozio di musica – Suono 1981, in piazza Papa Giovanni XXIII – ormai una vera e propria rarità nel panorama commerciale. È stato aggiornato ai tempi da un team di trentenni: Giulia Spallino, erede dell’attività avviata dal papà e dallo zio, Dimitri Sonzogni e Giorgio Gagliano. «Accanto alla vendita di strumenti musicali – dice Giulia, che è anche un’apprezzata cantante – abbiamo ampliato i servizi, a cominciare dalla scuola di musica, per proseguire con workshop, incontri musical culturali gratuiti e aperti a tutti, incontri con musicisti stranieri, laboratori fino ai service audio e luci. Abbiamo puntato anche sul vinile che sta tornado ad essere amato ed è richiesto dai giovani». L’attività è storica e non dimentica il paese. «Ci piace l’idea di poter fare qualcosa a Zanica – prosegue -, la piazza sulla quale ci affacciamo è bella, noi ci abbiamo organizzato un mercatino del vinile».

Mario Pelis - Bar Pelis - Zanica - rit
Mario Pelis

Il 10 maggio Mario Pelis festeggerà 35 anni di attività nel bar, in via Libertà, che ha aperto all’età di 20. «Vado avanti – spiega – perché sono abituato a fare sacrifici da sempre, è certo però che le cose sono cambiate e molto in fretta. Un tempo era il bar il “cellulare” dei giovani, se ci si doveva dire qualcosa era il punto di riferimento. Oggi i ragazzi del paese non si vedono, i miei clienti hanno 60 anni, ci conosciamo da una vita». Pelis è un componente attivo dell’Associazione dei commercianti. «È bello e importante partecipare – afferma –. Sono convinto che l’attenzione si possa smuovere, ma deve partire da noi».

Cinzia Previtali con le figlie Melissa e Jessica - Il Giardinaggio - Zanica
Cinzia Previtali con le figlie Melissa e Jessica

Aperto nel ’62, ha i requisiti per diventare Negozio Storico “Il Giardinaggio di Previtali Giulio” e pure la linfa per allungare la propria carriera, nonostante una discendenza tutta femminile. Melissa, 27 anni, ragioniera, e Jessica, 23, diploma di scuola alberghiera, hanno infatti scelto di affiancare mamma Cinzia e papà Angelo nel negozio che vende macchine per il giardinaggio ed effettua riparazioni. «Pensavo di chiudere – confessa Cinzia Previtali – e invece eccole lì, che consegnano trattori, riparano motori, frequentano i corsi». «Ho lavorato come dipendente – interviene Melissa -, poi ho pensato che se dovevo impegnarmi era meglio farlo per l’attività di famiglia». Con il contributo delle ragazze sono state portate avanti alcune novità nella promozione e sono stati inseriti prodotti innovativi come i robottini, che vengono debitamente programmati. «Oggi ciò che è importante è saper portare in negozio il cliente – sintetizza mamma Cinzia –, la differenza del servizio rispetto alla grande distribuzione poi la si capisce subito».

Moira Lenzi e Dario Soldo - pasticceria Morlacchi - Zanica
Moira Lenzi e Dario Soldo

Non solo si può resistere, ma si può diventare un’eccellenza. A dimostrarlo è la Pasticceria Morlacchi, che poco meno di otto anni fa ha rinnovato la propria struttura dotandosi di un laboratorio a vista e di un’elegante caffetteria che effettua anche il servizio per la pausa pranzo. «Occorre sempre investire, la clientela è sempre più esigente», è il pensiero di Moira Lenzi, socia nell’attività con patron Giambattista Morlacchi, la moglie Miriam Soldo e i fratelli di lei Sergio e Dario. «Quando si crede e si ha passione in ciò che si fa, gli obiettivi sono chiari e si è sicuri di raggiungerli – è la sua formula -. Noi siamo nel settore da anni e la ristorazione faceva già parte del nostro bagaglio, è un passo che ci siamo sentiti di fare». Morlacchi è famoso per il torrone, che spedisce in tutta Italia ed è arrivato anche a Tokio e Hong Kong, la biscotteria è andata a Parigi e in Belgio e le confezioni natalizie negli Stati Uniti. «La nostra non è un’attività legata esclusivamente alle esigenze di Zanica, abbiamo un bacino più ampio, ma poter lavorare in un’area bella, accogliente e con dei servizi è qualcosa che ci fa piacere – riflette Moira -. Capisco le difficoltà dei piccoli negozi, c’è chi chiude, chi apre solo mezza giornata, il fatto è che la gente dovrebbe tornare a fare la spesa in paese. Io spero proprio che si torni indietro».

Miriam Locatelli - Cereda Casa - Zanica
Miriam Locatelli

È una famiglia di mobilieri e arredatori quella dei Cereda di Zanica. L’azienda nasce nel ’67 e mentre gli altri fratelli hanno aperto altri punti vendita, Giusi e Mario sono rimasti nella sede storica di via Orio, Cereda Casa, specializzandosi nell’arredo bagno e nel tessile per la casa, supportati dalla terza generazione, Miriam Locatelli e Francesca Cereda. «Noi figlie siamo un’esplosione di idee – dice con entusiasmo Miriam -, ci stiamo dedicando all’e-commerce per quanto riguarda la biancheria e l’oggettistica, abbiamo puntato su marchi prestigiosi e ristrutturato il piano superiore proponendo delle vere e proprie ambientazioni. In generale cerchiamo di essere sempre più pronti e preparati, spostando maggiormente l’attenzione sugli aspetti progettuali. Richiede molto più tempo e impegno, ma non ci tiriamo indietro». E sono in prima linea anche quando si tratta di fare qualcosa per il Zanica. «Noi resistiamo e crediamo nel paese – sottolinea Giusi –, sono forse gli abitanti che non ci credono, che sottovalutano le nostre attività. Eppure rappresentano un punto di forza, la possibilità di comprare da chi ti conosce, non da un anonimo».

 




Addio a Mario Moriggi. Rilanciò l’Ascom nella Bassa

Mario Moriggi premiato da Paolo Malvestiti nel 2006
Mario Moriggi premiato da Paolo Malvestiti nel 2006

La Bassa Bergamasca e l’Ascom di Bergamo dicono addio a Mario Moriggi, scomparso improvvisamente all’età di 75 anni, per quasi quarant’anni figura di riferimento dell’associazione commercianti nelle delegazioni di Treviglio e Romano.

Entrato giovanissimo come ragioniere nello staff dell’associazione commercianti, Moriggi è stato una figura importante per l’organizzazione e il mondo del commercio della Bassa. Nel ‘70 riprese in mano le sorti dell’ufficio di Treviglio, rimasto chiuso per qualche anno, e rilanciò la delegazione facendola diventare un punto di riferimento peri commercianti della cittadina e delle vicinanze. Qualche anno dopo fece lo stesso a Romano di Lombardia aprendo uno sportello settimanale dell’Ascom, poi diventato un ufficio permanente. Un impegno lungo 36 anni per il quale, nel 2006, l’Ascom lo ha premiato con la medaglia d’oro.

Oltre a far crescere le delegazioni della Bassa, Moriggi ha ricoperto diversi incarichi. È stato membro delle commissioni comunali del commercio e dei pubblici esercizi di Treviglio, Caravaggio e Romano, collaboratore con l’Enasco per le pratiche pensionistiche e camerali, rappresentante dell’Ascom presso gli uffici di zona Inps, Inail, Imposte registro e Iva.

Ha seguito l’evoluzione del commercio e vissuto insieme con gli operatori momenti che possono essere considerati storici nel passaggio dai negozi tradizionali al moltiplicarsi odierno delle formule distributive. Tra le “sue” battaglie quella all’inizio degli anni Settanta contro l’apertura del magazzino Upim nel centro di Treviglio, visto allora come una minaccia alle attività tradizionali. Negli ultimi anni di lavoro si era impegnato per collaborare con le amministrazioni per rivitalizzare i centri storici. Lascia la moglie Loredana e il figlio Giovanni ai quali l’Ascom testimonia il proprio cordoglio.

I funerali si svolgono giovedì 21 aprile, a Pagazzano, con partenza alle 14.30 dall’abitazione in via Don Casali, 5.




Shopping e animazione, le notti bianche di Bergamo tornano al giovedì. Si comincia il 16 giugno

Bergamo BallaLe “notti bianche” dell’estate di Bergamo tornano al giovedì e saranno quattro a partire dal 16 giugno. Il calendario è stato confermato dal Comune in accordo con il Distretto urbano del commercio e prevede l’ormai tradizionale pedonalizzazione del centro e l’organizzazione di eventi e iniziative per vivacizzare la città e promuovere negozi ed esercizi.

Gli appuntamenti sono il 16 giugno, il 7 e 21 luglio e l’8 settembre. Il tema, come nella passata edizione, sarà “Bergamo Balla”, declinando su diversi palcoscenici e postazioni le varie forme della danza e del ballo, tra spettacoli, prove e piste aperte, per tutti i gusti e tutte le età.

Rispetto allo scorso anno, quando le serate sono state organizzate di venerdì, si ritorna alla cadenza originaria del giovedì, che i commercianti hanno preferito come giorno da animare. Sempre per rispondere alle esigenze delle attività commerciali, la chiusura al traffico delle auto scatterà alle 19.30 anziché alle 20, permettendo di intrattenere i visitatori della fascia aperitivo. Le vie cittadine saranno riaperte alle 24. È confermata la possibilità per negozi e locali di occupare il suolo pubblico antistante senza chiedere il permesso al Comune.

Anche quest’anno una notte bianca “si allargherà” fino a via Borgo Palazzo, dove l’evento ho debuttato lo scorso anno. Sarà il 7 luglio. Un calendario diverso sarà invece quello delle notti in Borgo Santa Caterina, non ancora definitivo.

I negozianti sono chiamati a fare la propria parte nell’organizzare attività, promozioni, allestimenti per far conoscere la propria offerta e arricchire il programma delle serate proposto dal Comune. Per segnalare info@ducbergamo.com

 




L’ex hostess che difende il commercio di montagna

barbara pesenti bolò (1)Dietro al banco dell’unico negozio di alimentari di Gerosa – circa 380 abitanti confluiti dopo la fusione con Brembilla nel Comune unico di Val Brembilla – c’è un’ex hostess con la voglia di mettersi in gioco per la propria terra. Si chiama Barbara Pesenti Bolò e dopo aver volato per sette anni da un continente all’altro, ora macina chilometri in auto tra le consegne della spesa agli anziani delle frazioni e l’impiego pomeridiano e festivo alla reception di un hotel in città.

Ha respirato da sempre l’aria della bottega che papà Alfredo aveva scelto di affiancare all’attività di stagionatura di formaggi e al piccolo macello con produzione di salumi avviati negli anni Cinquanta. Ma presto ha allargato gli orizzonti. La scuola alberghiera, l’Università di Lingue e il sogno di diventare assistente di volo coltivato sin dalle medie che si realizza superando, nell’aprile del ’95, le selezioni per Eurofly, allora compagnia di Alitalia che si occupava dei charter. «Erano tempi in cui fare la hostess era un traguardo di prestigio – ricorda Barbara -, ancor più se si lavorava per Alitalia. L’addestramento è stato lungo e impegnativo, con tanto di esame al ministero dei Trasporti, ma avevamo anche dei privilegi, begli alberghi, rimborsi spese, una vita agiata, non lo si può negare».

barbara pesenti bolò (2)Prima di stanza a Orio al Serio e poi a Malpensa, ha volato in tutta Europa, nel Nord Africa, in Kenia, Tanzania, Maldive, Sri Lanka, Canada, Caraibi, Kazakistan, Russia, accompagnando all’inizio soprattutto pellegrini, poi turisti, ma anche i soldati italiani in missione nell’ex Jugoslavia e squadre di calcio come Juventus, Inter e Milan. Negli ultimi tre anni della sua carriera è stata capocabina, con il compito cioè di coordinare i passeggeri e l’equipaggio, oltre che di occuparsi degli aspetti burocratici del volo. Di racconti della sua vita ad alta quota ne ha una valigia piena, dai brividi per la mancata discesa del carrello o per l’atterraggio fuori pista o per il falco finito nel motore alla responsabilità di prendersi cura di oltre 150 passeggeri rimasti a terra a Cuba per un problema tecnico e di convincerli a risalire a bordo quando è stato risolto, fino alle sorprendenti ingenuità di chi saliva su un aereo per la prima volta.

Nel febbraio del 2002 ha però detto basta. «Con l’attacco alle torri gemelle del 2001 c’è stata una drastica riduzione dei voli charter – spiega -, restavamo a terra in attesa di essere chiamati e per me era una noia assoluta. In più si stavano facendo avanti i voli low cost, il settore stava cambiando e così ho deciso di chiudere questa pagina professionale». La conoscenza delle lingue e l’esperienza nel settore turistico le sono valse un incarico al ricevimento dell’Hotel Trezzo, appena aperto, oggi Villa Appiani, dove è rimasta per altri sette anni, tornando nel frattempo ad avvicinarsi all’attività di famiglia.

Nel 2005, due anni dopo la scomparsa del padre, è diventata titolare del negozio, La Bottega di Gerosa, che gestisce insieme alla mamma Gabriella e poco dopo ha aperto anche il suo bed and breakfast, Bellavista. «All’epoca era l’unico – evidenzia – e si lavorava bene, soprattutto con gli stranieri: scandinavi, spagnoli, americani, anche francesi e svizzeri discendenti dei nostri emigranti, in visita ai parenti. Dopo tanto viaggiare, mi piaceva l’idea di sviluppare il turismo nella mia zona. Con il mio compagno, Pier Beretta, abbiamo anche organizzato per cinque anni un servizio di escursioni con i quad. Si chiamava Berghem Trekking Quad ed era un modo un po’ diverso per conoscere la vita sulle nostre montagne. Sempre accompagnati e su tracciati autorizzati, i piccoli gruppi raggiungevano gli allevatori negli alpeggi ai Piani di Artavaggio, potevano dormire in rifugio e assistere la mattina seguente alla produzione dei formaggi. Abbiamo smesso perché i costi erano troppo alti per un’attività strettamente stagionale, anche al bed and breakfast i flussi sono calati, probabilmente perché intanto l’offerta è cresciuta, ma non ho rinunciato all’idea di realizzare qualcosa legato al turismo e non mi sono lasciata sfuggire l’opportunità di ottenere il patentino di accompagnatrice turistica».

Barbara Pesenti Bolò e la mamma Gabriella - rit
Barbara Pesenti Bolò e la mamma Gabriella

Oggi la sua vita si divide tra la gestione del negozio, la mattina, e la reception dell’Hotel Petronilla a Bergamo, alcuni pomeriggi e la domenica. «Un modo per integrare le entrate – evidenzia -, ma anche per restare in contatto con la clientela internazionale». «Se mi si chiede che mestiere faccio, direi commerciante con spirito turistico – precisa -, ma mi rendo conto che la bottega potrà andare avanti solo fino a quando mia madre riuscirà a darmi una mano. È triste, ma è così. Abbiamo il pane fresco, frutta, verdura e, sulla scorta del lavoro di mio padre, mi piace scegliere i formaggi della Val Taleggio e della Val Brembana (è pure assaggiatrice Onaf ndr.), i salumi, le confetture, il miele di produttori locali. Ci sono poi gli alimentari confezionati, i surgelati e un po’ tutto ciò che può servire in casa. Ogni mattina con la Panda faccio il giro delle frazioni per consegnare la spesa agli anziani e portare loro le ultime notizie dal paese, su tutte, ahimè, quelle dei funerali. Siamo un servizio essenziale per loro e una comodità per chi ha bisogno di qualcosa all’ultimo momento o per le informazioni ai turisti, che naturalmente sono ben lieta di dare, ma non è sufficiente per assicurare un futuro al negozio. Il fatto è che le spese e gli oneri sono troppi e non sono sostenibili lavorando, di fatto, nei soli quattro mesi estivi quando c’è un po’ di movimento turistico. L’inverno da noi dura otto mesi e sono lunghi a passare. Qualcuno dovrebbe riflettere su questa situazione e fare qualcosa. A Gerosa ha chiuso anche la farmacia e non riesco a immaginarmi il paese senza più neanche il negozio, che per chi abita qui rappresenta soprattutto l’occasione per uscire di casa ogni mattina e scambiare qualche parola».

barbara pesenti bolò (3)La passione, l’intraprendenza, le competenze e l’apertura mentale acquisita entrando in contatto con le culture del mondo, si scontrano, dunque, con le difficoltà del commercio in montagna. «Per ora andiamo avanti – rassicura Barbara -, so che la scelta sarà solo mia e un po’ di responsabilità per la comunità dove vivo e sono cresciuta la sento». Ma sta già pensando ad un modo diverso per dare il proprio contributo alla Valle. «Mi piacerebbe organizzare dei tour estremamente personalizzati per piccoli gruppi. Accompagnarli alla scoperta delle nostre bellezze, paesaggistiche, naturali, storiche o artistiche a seconda delle preferenze, portarli nei locali più caratteristici, far assaggiare le tipicità gastronomiche incontrando i produttori, con una speciale attenzione alla natura e all’ecosostenibilità. Di persone nelle mie diverse esperienze lavorative ne ho conosciute parecchie e questi incontri mi hanno dato molto. Una delle cose che ho capito è che chi viaggia apprezza soprattutto la possibilità di entrare in contatto diretto con i luoghi e la gente del posto, di vivere la realtà locale». Insomma una “hostess sul territorio”.




Distretti del commercio, in arrivo la “Cabina di regia”

Roberto Ghidotti
Roberto Ghidotti

I Distretti del commercio e dell’attrattività bergamaschi avranno presto una cabina di regia. Da tempo i rappresentanti delle 38 aggregazioni sono al lavoro per creare un organismo che faccia da collettore e valorizzi e sviluppi le realtà territoriali, sfruttando le diverse esperienze che hanno da offrire.

Il progetto punta a creare un modello provinciale per coinvolgere al meglio anche le realtà meno strutturate per dimensioni e numeri, così da condividere le modalità di lavoro, in vista di uno scambio di esperienze nelle dinamiche commerciali e della costituzione di partenariati per il reperimento di fondi.

«I distretti del commercio e dell’attrattività sono ormai una realtà definita e diffusa sul territorio provinciale, ora però occorre un balzo in avanti con un coordinamento efficace della loro attività. È un progetto ambizioso ma è diventata una scelta obbligatoria – dice Roberto Ghidotti, coordinatore dei distretti per Ascom Confcommercio Bergamo -. Il primo passo è stato far nascere i distretti in modo da creare delle sinergie forti su ogni territorio tra operatori pubblici e privati. Ora ci stiamo organizzando per metterli tutti a sistema, così da evitare dispersioni e frammentazioni».

«La Cabina di regia – spiega – ci darà una visione d’insieme di tutti i problemi che si sono sul territorio, permetterà di condividere con tutti gli attori coinvolti le scelte turistiche, ma soprattutto consentirà di mettere in rete tutte le opportunità messe in campo nella provincia di Bergamo. Inoltre si potranno anche trovare economie di scala e replicare in altri distretti le iniziative già testate e di successo». Non solo. L’organismo, secondo le intenzioni, sarà anche l’interlocutore che permetterà e faciliterà il dialogo tra i distretti e Turismo Bergamo e la Provincia, con l’obiettivo di creare maggiore condivisione possibile in tema di scelte turistiche per il territorio.

Il progetto interessa 28 distretti del commercio e 10 dell’attrattività per un totale di quasi 200 comuni e oltre 10mila imprenditori (intorno al 60% della totalità dei punti vendita).

Un primo passo, importante, verso la realizzazione della Cabina dirRegia è stata la recente creazione da parte di Ascom della rete d’impresa GoinBergamo, network che riunisce, tramite l’ecosistema digitale E015, i 10 distretti dell’attrattività della Bergamasca, le loro attività commerciali, i punti di interesse e le manifestazioni promosse. Altri sono  in campo e vedranno la luce a breve. «Tutte le informazioni raccolte durante l’anno e mezzo di lavoro – dice Ghidotti – confluiranno a breve in una App, che consentirà ai turisti e ai visitatori, ma anche ai cittadini del territorio, di scoprire i lati più interessanti e nascosti dei luoghi bergamaschi e tra qualche mese in un portale dal nome www.goinbergamo.it sul quale confluiranno tutte le informazioni inerenti alle realtà e alle iniziative dei distretti».

Di tutto questo si parlerà mercoledì 25 maggio nel corso di un convegno all’Ascom di Bergamo.




Dalmine, tutto pronto per l’Expo delle attività commerciali

Le attività commerciali di Dalmine sono pronte a mettersi in mostra per la settima edizione di EXPOniAMO DALMINE, la fortunata manifestazione che riunisce in un percorso lungo un chilometro gli stand di negozi, artigiani, professionisti, bar e ristoranti, associazioni, ma anche grosse realtà industriali e commerciali, per far conoscere l’offerta del territorio.

L’appuntamento è domenica 24 aprile e interesserà viale Mazzini, viale Betelli e largo Europa. Saranno presenti quasi 80 espositori tra cui, grazie al sodalizio col “Distretto del Commercio 525”, anche attività provenienti dagli altri comuni del Distretto.

L’evento è promosso dall’Opec, l’associazione nata nel maggio 2008 per promuovere e sostenere gli operatori economici dalminesi, ed è patrocinato dal Comune di Dalmine, con l’obiettivo di scoprire una città che spesso non si vede ma che ha comunque voglia di mettersi in gioco e di continuare a lavorare, nonostante il periodo di crisi che il Paese sta attraversando. «Uno sforzo economico e organizzativo – rilevano i promotori – reso possibile anche dalla sinergia tra gli associati Opec, le istituzioni del territorio e il supporto di diversi sponsor (tra cui i colossi della distribuzione presenti nell’area ndr.): un primo passo per una condivisione del territorio non solo geografica, una partecipazione diretta che consente a tutti visibilità, promozione e volontà di “fare sistema”».

Uno dei punti forti dell’iniziativa, che ogni anno richiama migliaia di visitatori, anche da fuori provincia è il ricco programma di iniziative collaterali. La giornata prenderà il via alle 9.30 con il taglio del nastro e si chiuderà alle 19 dopo il concertospettacolo della “Millennium Drum & Bugle Corps”, il gruppo di Verdello campione d’Italia. In mezzo tantissime iniziative: il libero accesso all’ingresso della storica Direzione della Dalmine con visita in “trenino” all’interno dello stabilimento, la mostra delle auto e delle moto d’epoca, il laboratorio di cucina dell’associazione “Sadibuono” riservato ai piccoli cuochi, il torneo vi videogame “Fifa16” su PlayStation4, le dimostrazioni di ballo della “Blue Dance” di Borgo di Terzo e gli spettacoli di animazione per grandi e bambini, per quella che vuole essere una domenica di festa per tutto il territorio.

  • GLI ESPOSITORI

• Acconciature Lidia
•Alberto Acconciature
• Arlino – Associazione di ricerca a livello infantile di natura oculare
• Autoscuola Santori
• Blockbuster Village
• Bricoman
• Building Progress Srl
• Caffè Dei Giardini
• Campertime Noleggio Auto
• Capitan Pizza
• Caraffa’s Pub
• Cartoleria Zeus
• Casa Gherardi Dalmine
• CEA Snc di Vito Pavone & C.
• Centro Cinofilo Interdisciplinare Dalmine
• Centro Estetico Catia
• Centro Ottico Optometrico di Marco Benedetti
• Cicli Mora
• Cividini Macchine Agricole
• Dalmine Computer
• Decio Cipriano – Realizzazione e Manutenzione Giardini
• Desideri di Manuela
• Dimocar Dalmine
• Emporio Agricolo Treviolo
• Fabio Betelli Fotografo
• Facchinetti Abbigliamento
• Fire Holding Srl
• Gioielleria Cornali
• Gruppo Frigeni Srl
• HIN – Estetica e Benessere
• Hydra Autoscuola Drago
• Idea Regalo Facchinetti
• Il Mondo dei Giocattoli
• L Tecnoimpianti Srl
• La Bancarella dei Bergamaschi
• La Bottega di Mastro Giambella
• La Bottega di Wilma
• La Boutique del Fiore
• Lady & Baby
• Lavasecco Daniella
• Lions Club Città di Dalmine
• Litograf di Rossi Stefano e Monica
• Mc Donald’s
• Melithea Cartoleria – Merceria Articoli Regalo e Bomboniere
• Minipack-Torre Spa
• Monte dei Paschi di Siena
• Nava Luca Abbigliamento
• Ovid Spa
• Paola Abbigliamento
• Pasticceria Gamba
• Peroni – L’Artigiano del Raviolo
• Pertot Daniela – No + Vello
• Pesenti Ernesto “Dolciumi”
• Prima Primizia di Tomasoni Simona
• Publiberg Srl
• Qualità Immobiliare
• RCS Car Service
• Ristorante Pizzeria Al Faro
• Roadhouse Grill
• Ronny Parrucchieri
• S&W Srl Serramenti
• Salemme Immobiliare
• Sant’Ambroeus
• Scotti Roberto per Vorwerk Folletto
• Solo Case Servizi Immobiliari
• Sorveglianza Italiana Spa
• SOS Verde di Pizzaballa Gabriele
• Studio Bergamini Amministrazione Immobili
• Studio Ing. Silvano Onori
• Tecnocopia Srl
• Tenaris Dalmine
• Tinteri Servizi Assicurativi
• Trony Rigamonti Dalmine
• UBI Banca Popolare di Bergamo
• Unipolsai Assicurazioni Div. Nuova MAA – Agenzia di Dalmine
• Vulcano ‘Belle Calzature’
• W. Max
• Zanga Angelo Srl La Casa del Barbecue



Treviglio, «che emozione la storia del commercio!»

“Sumtum faciat, oportet, qui quaerit lucrum”.  Ovvero “per guadagnare bisogna spendere”. Cita Erasmo da Rotterdam la mostra sul “commercio a Treviglio dai celti fino a domani”, ideata e curata dal trevigliese Lino Ronchi, salumiere in pensione, appassionato di storia locale, che ha aperto i battenti venerdì al Centro civico e rimarrà allestita fino a domenica primo maggio.

Un’iniziativa che ha conquistato commercianti anziani e giovani, ma anche decine di cittadini, accorsi in forze all’inaugurazione.

L’emozionante taglio del nastro è stato affidato a quattro commercianti storici le cui attività insieme compiono ben 500 anni: Silvio Gelmi, del negozio di casalinghi e giocattoli, Alessio Stefanoni del negozio di casalinghi, Roberto e Ilaria Carsana per Carsana Confezioni e Gian Enrico Bresciani, ex macellaio, che ha aiutato Ronchi ad allestire la mostra.

All’evento ha collaborato, oltre all’amministrazione, l’Associazione commercianti, professionisti e  artigiani trevigliesi che ha curato l’addobbo floreale e l’allestimento del buffet. «Abbiamo voluto dare un segno di continuità tra l’associazione di una volta e quella che è oggi. Tante cose sono cambiate ma c’è piena sintonia – ha detto il presidente Gabriele Anghinoni -. È una mostra bellissima che ha riscosso tantissima attenzione. In esposizione ci sono fotografie inedite, mai viste neppure sui social network. Carlo Ronchi ha fatto un lavoro certosino e prezioso nel ricostruire la storia del nostro commercio. È un patrimonio che dobbiamo valorizzare e diffondere. Abbiamo usato tutti i canali social per farla conoscere. Ci aspettiamo attenzione anche nei giorni a venire».

La mostra ha avuto anche il plauso dell’Ascom: «L’esposizione contribuisce a rievocare il mondo delle attività commerciali che hanno operato e ancora operano a Treviglio ricreando le atmosfere delle vecchie botteghe e delle grandi famiglie di commercianti. È un’iniziativa lodevole – ha affermato il direttore Oscar Fusini – perché permette di salvare dall’oblio i negozi del passato e le loro storie ma anche perché permette di comprendere come il commercio sia cambiato e continui a farlo negli anni, il tramonto di alcune professioni e la nascita di nuovi bisogni e nuovi modi di fare commercio. In questo senso può essere anche un’occasione per stimolare la riflessione e l’incubazione di idee e progetti nuovi. Il titolo in latino dice che per guadagnare bisogna spendere. Con la crisi dei consumi questo va inteso come un invito non tanto ad aumentare i consumi interni quanto a tornare a investire. La storia del commercio è storia di un sistema di relazioni e di persone quindi di un tessuto sociale ancora prima che economico che rappresenta la ricchezza dei nostri centri storici».

L’esposizione è visitabile da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e festivi dalle 15,30 alle 18,30 ed è a ingresso libero. Per informazioni: trevigliomusei@comune.treviglio.bg.it.




Cinquecento anni in quattro: i negozi storici inaugurano la mostra sul commercio trevigliese

foto Treviglio old - verticaleOltre 1.000 documenti tra visure camerali, schede di negozi, foto storiche, cartoline e persino vecchie pubblicità. Dopo un lavoro di ricerca e catalogazione lungo 20 anni, l’8 aprile vede la luce la mostra “Sumtum faciat, oportet, qui quaerit lucrum – Il commercio a Treviglio dai celti fino a domani”.  L’esposizione è allestita alla sala Crociera del Centro civico culturale di Treviglio (vicolo Bicetti, 119 e potrà essere visitata fino al primo maggio. Si potranno vedere documenti, manifesti, reperti ma anche testimonianze, ricordi del passato e oggetti che un tempo venivano usati nelle botteghe, come i vecchi bidoni e pentolini del latte, le prime affettatrici, i coltelli dei macellai prestati dal Museo del Viale di Verdello. Il percorso si svolge in 50 pannelli e allestimenti e ripercorre la storia del commercio di Treviglio e più in generale lo sviluppo del commercio bergamasco.

Lino Ronchi
Lino Ronchi

L’iniziativa è di Carlo Ronchi, conosciuto come Lino, 70 anni, salumiere in pensione di Treviglio. Ronchi ha ricostruito, insegna dopo insegna, l’evoluzione del commercio locale, con l’intento di salvare dall’oblio famiglie, prodotti e mestieri ormai quasi scomparsi, che hanno accompagnato la società dall’Ottocento a oggi. Un immenso lavoro per salvare materiale degli archivi privati e delle scatole dei ricordi. I documenti, scansionati ed archiviati, si intrecciano con i racconti raccolti passando da un negozio all’altro, a suon di pedalate con la sua inseparabile bicicletta. «Il progetto originale era di realizzare un libro – spiega Ronchi, che della mostra è autore e curatore -. Poi l’idea non si è concretizzata. Qualche tempo fa il direttore della Biblioteca di Treviglio mi ha proposto di realizzare una mostra e così eccoci qua. In esposizione ci sarà meno della metà del materiale che ho raccolto in questi anni e che ha riempito 30 faldoni. Solo le copie delle licenze commerciali sono 2.400, alcune risalgono al 1927».

Ronchi ha iniziato la sua ricerca negli anni Novanta, è andato in bicicletta via per via, ha ricostruito, vetrina dopo vetrina, l’antica mappa dei negozi, alcuni dei quali ci sono ancora oggi. Poi è andato avanti. «Sono un filatelico – racconta – girando per i mercatini ho trovato moltissimo materiale: quando vedevo qualcosa sul commercio lo compravo è così che ho scoperto che in passato i commercianti di Treviglio usavano i fasci trevigliesi come unità di misura. Il commercio è cambiato molto. Basta pensare che un tempo vino, olio, biscotti, in pratica tutti i prodotti erano venduti sfusi». «Purtroppo dalla mostra sono rimasti esclusi alcuni commercianti famosi  di Treviglio – dice -. Chissà, magari in futuro ne faremo un’altra».

Negozio Gelmi foto storica - Treviglio

Il taglio del nastro, in programma domani, sarà affidato a quattro commercianti storici le cui attività insieme compiono ben 500 anni: Silvio Gelmi, del negozio di casalinghi e giocattoli, Alessio Stefanoni del negozio di casalinghi, Roberto e Ilaria Carsana per Carsana Confezioni e Gian Enrico Bresciani, ex macellaio, che ha aiutato Ronchi ad allestire la mostra. Il rinfresco sarà affidato alle Botteghe del Centro, l’addobbo floreale del chiastro è stato offerto dal fiorista Gabriele Anghinoni, presidente dell’associazione dei Commercianti trevigliesi.

L’esposizione è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e festivi dalle 15,30 alle 18,30 ed è a ingresso libero. Per informazioni: trevigliomusei@comune.treviglio.bg.it