Saldi anticipati al 2 gennaio, l’Ascom dice no

Martedì 27 ottobre  si terrà un’audizione presso la Conferenza delle Regioni richiesta da Federdistribuzione per anticipare a livello nazionale i saldi dal 5 gennaio (data già da qualche anno condivisa dalla maggioranza delle Regioni per l’avvio allo shopping scontato) a sabato 2 gennaio 2016.

La ragione è nel calendario poco favorevole. Il 5 gennaio è infatti un martedì, giorno lavorativo, per quanto prefestivo, che farebbe partire in modo fiacco la stagione dei ribassi, sottraendo per di più flussi e spesa nel fine settimana precedente.

Federazione Moda Italia è contraria alla proposta di anticipare le vendite di fine stagione al sabato 2 gennaio. Il direttore di Ascom Bergamo, Oscar Fusini, di concerto con il presidente dell’Associazione Paolo Malvestiti e con il presidente di categoria Diego Pedrali, intende sostenere la linea di FedermodaItalia.

Secondo Fusini «l’anticipazione estrema dei saldi al 2 gennaio, in pieno periodo feriale, colpirebbe l’effetto Natale che auspichiamo possa essere positivo, consolidando così i primi tiepidi effetti positivi delle vendite di fine stagione estive in un settore che, lo ricordiamo, resta comunque stremato». Tanto più che «per ragioni climatiche il rischio che oggi registriamo è che la stagione invernale possa partire molto tardi. Inoltre, in aree a vocazione turistica come quella bergamasca, l’anticipazione dei saldi produrrebbe un calo delle presenze dannoso per le Orobie e il lago d’Iseo, che perderebbero turisti anziché guadagnarne, a tutto vantaggio della permanenza in città o comunque a casa per la visita di outlet e centro commerciali». «Nulla vieta di raccogliere l’effetto positivo dei saldi anche posticipandoli», è la considerazione finale.




Dal web marketing all’inglese, la Val Brembana fa studiare i suoi commercianti

In un mercato sempre più competitivo ed in continuo mutamento, dominato dalle nuove tecnologie, a volte ci si promuove poco e male. Ed è per questo motivo che le imprese oggi hanno la necessità di investire in formazione, un passaggio che consente di sviluppare il business nell’ottica di una soddisfacente risposta alle esigenze dei clienti e di continuare a generare crescita e sviluppo.

Nasce in questo scenario la proposta del Distretto delle Attrattività Territoriali “Valli in F@amiglia”, che organizzerà a breve percorsi di formazione riservati alle attività produttive locali che operano nei settori del commercio e del turismo, oltre che ai residenti dei comuni del Dat (Zogno, Valbrembilla, Sedrina, Valtaleggio, Ubiale Clanezzo, Vedeseta, Blello, Moggio, Cassina, Cremeno, Pasturo).

Si tratta di ben 80 ore di formazione completamente gratuita ed improntata su più temi: dal web marketing per la promozione del turismo all’accoglienza e alla comunicazione orientata al cliente, passando per le opportunità finanziarie e di accesso al credito fino all’inglese per il turismo.

«Ampliare la propria conoscenza del web per chi opera nel settore del turismo è oggi più che una necessità – spiegano i promotori -. Avere una maggiore consapevolezza delle potenzialità messe a disposizione dalla rete significa anche e soprattutto agire sul mercato: adattarsi alle caratteristiche delle nuove piattaforme e fare innovazione coltivando la propria unicità, innescando una relazione autentica con il pubblico con il quale si interagisce per vendere il proprio prodotto». «Dati alla mano – evidenziano – possiamo constatare come oggi solo nel Bel Paese contiamo la bellezza di 36,6 milioni di utenti attivi sulla rete (circa il 60% della popolazione italiana) e oltre 3 miliardi di persone nel mondo (circa il 43% della popolazione mondiale), con margini di crescita dell’8%, ossia, 225 milioni di nuovi utenti l’anno. Nessun settore economico ha conosciuto l’impatto di internet quanto quello del turismo: numero uno del web marketing in Italia e nel mondo. All’interno di questo circuito fatto di dati e statistiche convivono circoli virtuosi e potenziali margini di crescita per le nostre piccole e medie imprese, tutt’alto che irrilevanti. Si tratta di una realtà con il quale occorre scontrarsi e convivere per fare impresa. Solo restando al passo coi tempi, coniugando tradizione e innovazione si otterrà un giusto strumento per avere successo».

Questi i corsi in programma

  • Web Marketing per la promozione del turismo – 20 ore.
  • Accoglienza e Comunicazione orientata al cliente – 20 ore

Destinatari: esercenti e commercianti di qualunque settore; personale a contatto col pubblico
Obiettivi: conoscenza dei principi basilari dell’accoglienza e delle tecniche di vendita

  • Inglese per il turismo – 36 ore

Destinatari: esercenti e commercianti di qualunque settore; personale a contatto col pubblico con conoscenza basilare della lingua inglese
Obiettivi: padronanza ed autonomia nell’utilizzo della lingua inglese con linguaggio tecnico appropriato e fluidità linguistica adeguata

  • Incontro informativo sulle opportunità finanziarie e di accesso al credito – 2 ore

Destinatari: titolari di alberghi, ristoranti, bar ed esercizi commerciali di qualunque genere
Obiettivi: informazione circa i bandi aperti dedicati al settore turistico e del commercio, a sostegno degli investimenti

  • Incontro informativo sugli obblighi in materia di sicurezza – 2 ore

Destinatari: titolari di alberghi, ristoranti, bar ed esercizi commerciali di qualunque genere.
Obiettivi: conoscenza della normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro, documenti (DVR, Documento di valutazione dello Stress Lavoro Correlato, HACCP e Manuale di Autocontrollo…), e corsi formativi obbligatori (datore di lavoro e personale).

L’azienda incaricata della formazione è “Adecco Training, Business Line” del Gruppo Adecco, che al termine del corso rilascerà ai partecipanti un attestato di frequenza con le materie trattate. La sede dei corsi e la calendarizzazione saranno rese note attraverso il sito del Comune di Zogno e degli altri comuni partner del distretto. Le iscrizioni ai corsi sono già possibili e la scadenza è fissata per il prossimo 31 ottobre.

Per informazioni e adesioni: florinda.trombetta@adecco.it; tel. 02 83105413 (orario 9-13).




Commercio e servizi, a Bergamo imprese ancora in crescita

È senza sostanziali variazioni, su base annua, il saldo delle imprese registrate in provincia di Bergamo al terzo trimestre 2015. Secondo i dati forniti dal servizio studi della Camera di Commercio, lo stock delle imprese attive (85.769) è in lieve flessione (-144 posizioni pari al -0,2% su base annua), come già nel precedente trimestre e con un’attenuazione della dinamica negativa che era stata molto intensa tra il 2012 e il 2014.

Nel terzo trimestre dell’anno si sono avute 1.112 nuove iscrizioni (+1,5% su base annua) e 940 cessazioni (+6,3%) con un saldo positivo di 172 unità (212 nel corrispondente periodo del 2014).

Le imprese registrate aumentano su base tendenziale tra le società di capitale (+1,3%) e le altre forme giuridiche (+0,5%), in prevalenza cooperative. Calano le società di persona (-1,5%) e le imprese individuali (-0,3%) Il settore artigiano, con 31.751 imprese a fine settembre 2015, registra una riduzione del -1,4% delle unità registrate su base annua. Lo stock delle posizioni  attive si riduce di 435 unità. Il numero delle iscrizioni (374) è inferiore a quello delle cessazioni (426). Nel confronto con il terzo trimestre di un anno fa diminuiscono le iscrizioni (-2,1%) e crescono le cessazioni (+3,9%).

Tra i settori produttivi, la contrazione delle imprese attive, rispetto ad un anno, fa colpisce in particolare l’edilizia (-457, in larghissima parte artigiane, pari al -2,4%), le attività immobiliari (-48 pari al -0,8%), il trasporto e magazzinaggio (-33 pari al – 1,4%, con saldo negativo ancor più marcato nell’artigianato), le imprese agricole (-52 pari al -1%), le imprese di fornitura di energia elettrica e gas (-18, pari al -9,1%) e la manifattura (-60 pari al -0,5%, con riduzione concentrata nell’artigianato).

Nell’intero comparto del commercio, all’ingrosso e al dettaglio, il saldo è positivo (+137 imprese pari al +0,7%).

Aumentano le imprese attive nei comparti dei servizi: +173 (+7,6%) nei servizi di supporto alle imprese, +60 (+2,8%) nelle attività finanziarie e assicurative, +24 (+1,3%) nei servizi di informazione e comunicazione, +37 (+1,1%) nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, +36 (+0,6%) nei servizi di alloggio e ristorazione, +22 (+2,3%) nei servizi di intrattenimento e +26 (+0,6%) nelle altre attività dei servizi alle persone.

Lo spaccato per genere, età e nazionalità delle posizioni attive, mette in evidenza la forte crescita su base annua delle imprese straniere (+5,8%), l’aumento delle imprese femminili (+1,1%) e la flessione (-3,3%) delle imprese giovanili.

In diminuzione le procedure concorsuali di fallimento, scioglimento e messa in liquidazione: 301 nel terzo trimestre del 2015, in confronto alle 396 del corrispondente trimestre del 2014.




Fusini (Ascom): «Ma resta una duplice preoccupazione»

commessa abbigliamento

Il commercio bergamasco è in crescita sia, e soprattutto in città, dove le imprese del terziario sono aumentate del 4,53% rispetto al terzo trimestre del 2014, sia in provincia con +3,64% e 810 imprese in più. In città le attività registrate sono 4mila, in provincia più di 23mila, numeri che non si registravano da prima del 2008. A trainare il comparto sono le imprese di servizi, aumentate del 5,8% : mediatori immobiliari, agenti e procacciatori di affari, assicuratori, broker, e le attività di servizi alle imprese in genere, un ‘mondo’ che oggi conta 1.903 attività in città e 8.434 in provincia, per un totale di 10.337 imprese, di cui 569 nate tra il 2014 e il 2015. Ma crescono anche ristoranti, bar, locali serali (+5,6% rispetto al 2014) anche se in misura minore rispetto agli ultimi 5 anni con lo sprint portato dalla liberalizzazione delle licenze. Riprende anche il commercio alimentare spinto, soprattutto in città, dai consumi sul posto che hanno favorito la nascita di negozi che lavorano soprattutto nella pausa pranzo.

In aumento, di poco, il commercio non alimentare, vivacizzato dall’apertura di negozi etnici. Segno positivo, infine, anche per i servizi, intermediari e agenti di commercio e per il settore degli ambulanti (+7,3%), che riprendono dopo anni di forte contrazione.

Secondo il direttore dell’Ascom Oscar Fusini la crescita del terziario è dovuta ad un’aumentata fiducia nella ripresa del mercato ma anche a quello che definisce effetto occupazionale: “La crisi che ha colpito le aziende ha portato a una emorragia di professionalità che si sono disperse sul territorio: per molti l’apertura di un’attività commerciale ha rappresentato la possibilità di un nuovo sbocco occupazionale”. “Rimane una comune e duplice preoccupazione – dice Fusini – quella di sopravvivere in un mercato sempre di più globale e competitivo e di capire se le aspettative positive nell’ aumento dei consumi sono ben riposte. Il mercato è ancora in affanno, i consumi rimangono deboli perché il reddito disponibile e quindi la capacità di spesa per molte famiglie sono ancora limitati. I dati rappresentano una conferma che qualcosa di positivo sta per riprendersi anche nella nostra provincia ma certo si tratta di numeri ancora lontani e che forse non raggiungeranno più quelli precedenti alla crisi: se si pensa che nel 2003, 12 anni fa, gli esercizi in provincia erano 25.763 circa 2.500 in più del numero attuale e in città 5.054, mille in più di oggi, ben si capisce il pesante contraccolpo subito dalle imprese”.

 




Rogno, da Comune e Dat contributi per commercio e turismo

Rogno_municipioLe imprese del commercio e del turismo con sede operativa a Rogno hanno tempo fino al 31 ottobre per richiedere i contributi messi a disposizione dal Bando del Distretto dell’Attrattività “Nel solco della Preistori@ dalle incisioni rupestri alla Smart Life”.

Il bando intende sostenere e incentivare gli interventi di miglioramento dell’attrattività degli esercizi commerciali in genere e dell’innovazione dei sistemi di offerta commerciale e turistica, con particolare attenzione all’utilizzo di tecnologie digitali.

La dotazione finanziaria è di 7.500 euro per gli interventi attuati nel Comune di Rogno. I contributi verranno assegnati in ordine cronologico di ricezione delle domande, sino a esaurimento delle risorse disponibili. Il finanziamento è possibile grazie ai fondi messi a disposizione dal Comune di Rogno.

Sono ammesse al bando spese per riqualificazione aree esterne (facciate e fronti strada); formazione; potenziamento area Wi-Fi; sistemi e tecnologie digitali per la promozione e vendita online dei prodotti; vetrine interattive, totem e smart poster; sistemi per la sicurezza.

Per i beneficiari il contributo a fondo perduto è pari al 50% della spesa ammessa e finanziata fino ad un massimo di 500 euro. Le domande di contributo devono essere compilate utilizzando l’apposito modello disponibile sul sito internet del Comune di Rogno e trasmesse al Comune di Darfo Boario Terme (ente capofila del Dat) a mezzo posta elettronica certificata (PEC)  all’indirizzo mail: comune.darfoboarioterme@pec.regione.lombardia.it (farà fede la ricevuta di accettazione). Per informazioni: info@comune.rogno.bg.it, tel. 035-967013.

 




Via Angelo Maj, la festa di commercianti e residenti compie vent’anni

festa via angelo majÈ un’antesignana delle feste in strada. Da vent’anni, infatti, via Angelo Maj mostra come per un giorno un’area della città solitamente trafficata può cambiare aspetto, con la chiusura al traffico e dando spazio ai commercianti e alle associazioni solidali, sportive e agli appassionati di ogni età.

L’appuntamento, organizzato dall’associazione via Angelo Mai, è domenica 18 ottobre dalle 8 alle 19 con negozi aperti, bancarelle, musica, libri, artisti, giochi per i bambini, cibo, animali, rassegne ed esposizioni.

Ciò che non manca mai è la castagnata benefica. Quest’anno il ricavato sarà devoluto al potenziamento del Centro diurno per disabili di Botta di Sedrina.




Pagamenti in contanti fino a 3mila euro. L’Ascom: «Farà bene al commercio»

banconote bancomat euro contantiCon la legge di Stabilità verrà proposto al Parlamento di innalzare il limite ai pagamenti in contanti da 1.000 a 3.000 euro.

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, per il quale «è un modo per aiutare i consumi» e dire «basta al terrore», sapendo che quei soldi «sono comunque tracciati». «In passato con il governo Monti si è fatta una grande battaglia contro l’evasione e sono assolutamente d’accordo – ha spiegato -. Ma non sono d’accordo sul metodo, non si fa mettendo fuori dai grandi negozi le Gazzelle della Finanza. Attraverso gli strumenti informatici recuperi molta più evasione di quanta ne recuperi giocando a cane e gatto sulle strade». «Alzare il limite del contante è un piccolo gesto per incentivare i consumi – ha sottolineato Renzi -. L’evasione la stiamo combattendo sul serio ed è uno dei motivi per cui in Legge di Stabilità abbiamo soldi per abbassare le tasse. Ma non attuiamo la politica del terrore: se si ha la possibilità di spendere fino a 3.000 euro in contanti, lo si faccia, naturalmente è tutto tracciato. Chi fa il furbo lo stronco per bene ma i cittadini per bene non devono essere assediati da un esercito…».

La notizia è stata accolta con favore dal mondo del commercio. «Dall’introduzione del limite restrittivo c’è stato un pesante contraccolpo negativo sugli acquisti – commenta il direttore dell’Ascom di Bergamo Oscar Fusini -. Le gioiellerie e le botteghe sono state fortemente penalizzate. Il fatto che le carte di credito e i bancomat siano soggetti a plafond giornalieri e mensili predeterminati ha spesso scoraggiato i consumatori dall’affrontare spese di importo elevato».

Secondo l’Associazione cittadina cambiando la regola si mette il sistema imprenditoriale in grado di competere alla pari con i soggetti che operano in altri Paesi dell’Unione Europa, che ha posto a 10mila euro la soglia limite per l’uso del contante da parte dei turisti extra Ue.

«L’innalzamento dell’uso del contante farà bene a tutte le nostre attività imprenditoriali – continua Fusini –. I nostri settori chiedono da tempo che la soglia sia in linea con i principali competitor europei. Per gli imprenditori del terziario la notizia contribuisce a dare qualche segnale di fiducia e di attenzione al commercio».




«Colorata, moderna, mitteleuropea». Così i negozianti vedono via Quarenghi e dintorni

Chi l’avrebbe detto? Via Quarenghi e dintorni, da sempre considerate aree degradate e a rischio sicurezza, non sono poi così male per chi ci vive e ci lavora.

Gran parte del merito va a quelle associazioni, imprenditori e singoli cittadini che non si sono limitati al lamento – dalla difficile convivenza con gli stranieri alle situazioni di vera e propria illegalità – ed hanno cercato di vedere positivo. E così, dopo gli anni più bui, oggi il sentimento più diffuso è che «le cose stanno migliorando».

È quanto emerge dalle interviste contenute nel video “Un quartiere in evoluzione”, proiettato ieri sera nell’ambito delle iniziative per presentare il progetto sociale “Q6 – Immagini di un quartiere in evoluzione”, che ha messo in rete diversi soggetti con l’obiettivo di aumentare la coesione sociale, creare occasioni di incontro, socializzazione e condivisione di spazi.

Il video, realizzato da Damiano Cao con la partecipazione dei ragazzi del centro “La Fabbrica dei Sogni”, tocca via Quarenghi, Zambonate, Baschenis, Palma il Vecchio, ma anche via San Bernardino e Moroni fino a piazza Pontida, e mette a confronto le nuove generazioni di ogni nazionalità, nel ruolo di intervistatori, con negozianti storici e nuovi commercianti stranieri e con i residenti.

Tra loro il calzolaio presente da 60 anni che di trasformazioni ne ha viste tante e dice «io mi sono sempre integrato bene con le persone», il barbiere che parla di una situazione in miglioramento, la mamma che apprezza l’apertura di nuovi locali, anche etnici, perché danno vivacità alla sera, chi descrive la zona come «più colorata», chi ritine la città «più moderna» e affida ai giovani che ha davanti il compito di cambiare le cose in meglio.

Il progetto Q6, finanziato dal Bando del volontariato 2014, ha visto impegnate le associazioni Auser Città di Bergamo Onlus, Arcisolidarietà Bergamo, Auser Volontariato Provinciale di Bergamo, Fabbrica dei Sogni, con l’Istituto Comprensivo statale Mazzi, la Parrocchia Sant’Alessandro in Colonna e il Teatro Prova.

Q sta per quartiere, 6 è la linea dell’autobus Atb che attraversa l’area della città interessata dal progetto, che nel corso dell’anno ha creato opportunità di conoscenza del territorio, di scambi intergenerazionali, di integrazione sociale e, non ultimo, ha costruito occasioni per sviluppare il senso di cittadinanza attiva e responsabile. Ha realizzato diverse attività rivolte per lo più ai ragazzi delle scuole del quartiere, l’Istituto Comprensivo “Mazzi”, grazie ad una trentina di volontari delle associazioni e delle realtà coinvolte. Sono state raccontate storie delle tradizioni popolari, si è parlato ai ragazzi di risparmio energetico e stili di vita responsabili, è stato realizzato un piccolo orto sulla terrazza dell’associazione La Fabbrica dei Sogni, si sono tenuti laboratori di ricamo, cucito e costruzione di semplici strumenti musicali.

È stata realizzata anche una Mappa dei Servizi, in cinque lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo). Ideata da Paolo Scanzi, responsabile Politiche Sociali di Arci Bergamo con la collaborazione con gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Mazzi”, vuole dare ai cittadini dell’area e dell’intera città uno strumento che possa aiutarli a conoscere e a orientarsi tra i numerosi servizi offerti dal quartiere. Sono stati individuati, tra i tanti, i servizi per la salute, il divertimento, i trasporti, l’assistenza sociale.

La mappa è stata distribuita ai cittadini in occasione della serata di presentazione, ai ragazzi dell’Istituto comprensivo “Mazzi” e si potrà trovare gratuitamente in alcuni esercizi commerciali dell’area e presso le associazioni.

Un’ulteriore occasione per far conoscere il progetto sarà sabato 17 ottobre. Dalle 10 alle 20 alla Fabbrica dei Sogni in via San Giorgio 1 si terrà il Mercatino dell’usato solidale e dal tardo pomeriggio l’Apericena “Prodotti del mondo e della tradizione”, organizzati dalla rete Q6 per invitare i cittadini a sostenere le attività del progetto. Al mercatino dell’usato solidale si potranno trovare abiti, accessori, giocattoli, oggetti per la casa e molto altro. Un’occasione per portare a casa qualcosa a cui donare una seconda vita. Un piccolo gesto di solidarietà nell’ottica della sostenibilità e del riciclo. Nella serata, dalle 18.30 alle 20, si terrà poi l’apericena “Prodotti dal mondo e della tradizione”. Con un offerta minima di 10 euro si potranno gustare specialità di vari paesi del mondo preparati dalle famiglie del quartiere. Prelibatezze multietniche per condividere, attraverso il linguaggio universale del cibo, sapori e saperi.

Per info mercatino e prenotazione apericena: tel. 3491386543, mail: info@fabbricasogni.it

 




Pagamenti in contanti, verso l’addio al tetto dei mille euro

Il tetto di 1.000 euro ai pagamenti in contanti potrebbe avere i mesi contati. Nei giorni scorsi è stata presentata dal senatore di Forza Italia Paolo Galimberti una proposta di disegno legge ad hoc che prevede l’innalzamento del limite all’uso di contante a 3.500 euro.

Oggi il limite è fissato a 1.000 euro, una delle soglie più basse d’Europa. Da questa cifra in su scatta l’obbligo di pagare utilizzando carte di credito, bonifici bancari, assegni non trasferibili o qualsiasi altro strumento che consenta di tracciare la spesa effettuata.

La misura è stata adottata nel 2011 allo scopo di combattere il riciclaggio e l’evasione, permettendo al Fisco di controllare meglio le uscite e le entrate dei contribuenti. Secondo il senatore Galimberti «è stata una scelta inutile, ma soprattutto dannosa per l’economia, ha creato non pochi problemi nella vita quotidiana degli italiani, tenuto conto che in Italia ci sono 15 milioni di persone che preferiscono non affidare i propri soldi a un istituto bancario. Inoltre, ha fatto mancare il giusto sostegno ai consumi, componente principale dell’economia, influenzando, così, negativamente anche la crescita del Paese». «Un limite così basso – dice – ha influito negativamente anche sulla nostra capacità di concorrenza in Europa, in quanto, a differenza dell’Italia, ben 11 Paesi, tra cui Germania e Olanda, non hanno alcuna limitazione all’uso del contante e in altri, invece, come Francia e Spagna, vige un limite ben più alto del nostro», sottolinea l’esponente azzurro. 

Il disegno di legge raccoglie la battaglia di Federpreziosi Confcommercio, la federazione nazionale di orafi e gioiellieri, che da tempo chiede il superamento di questa soglia, e segna un nuovo step nella questione: in estate i giornali avevano pubblicato la notizia di un accordo in via di conclusione tra Governo e Parlamento per riportare, in tempi stretti, sopra i 1.000 euro la soglia sull’uso del contante. La mozione aveva trovato l’accordo del gruppo Area popolare con il Pd. Oggi anche Forza Italia si stringe al cerchio.

La proposta ha il pieno sostegno dei commercianti. Secondo Confcommercio, «il tetto vigente non ha portato risultati e ha prodotto difficoltà operativa e perdita di opportunità economiche per tutte le aziende». «Dall’introduzione del limite restrittivo c’è stato un pesante contraccolpo negativo sugli acquisti. Le gioiellerie e le botteghe sono state fortemente penalizzate – spiega il direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini –. Il fatto che le carte di credito e i bancomat siano soggetti a plafond giornalieri e mensili predeterminati ha spesso scoraggiato i consumatori dall’affrontare spese di importo elevato».




Albano, al mercato arrivano i consigli antiscippo. Gli ambulanti: «Ma così si rischia di penalizzare le attività»

Al mercato di Albano Sant’Alessandro è scattata l’operazione “Occhio al portafogli”, una campagna di sensibilizzazione per prevenire furti e borseggi tra le bancarelle.

Dallo scorso venerdì, tutte le settimane accanto ai banchi degli ambulanti ci sarà uno stand dove alcuni volontari distribuiranno ai clienti del mercato un decalogo con i consigli per non cadere nella rete dei delinquenti, come ad esempio tenere la borsa nella parte anteriore e conservare i soldi lontano dai documenti.

Il servizio è nato su iniziativa dell’Assessorato alla sicurezza ed è curato dall’Associazione Poliziotti italiani, un gruppo formato da ex appartenenti alle Forze dell’Ordine.

L’obiettivo è far riflettere le persone che si recano in posti affollati sul tema della sicurezza e scoraggiare i malintenzionati. «Volevamo dare maggiore sicurezza ai cittadini nell’area mercatale e fare prevenzione senza impiegare le forze dell’ordine che sono impegnate in cose più importanti  – spiega l’assessore alla sicurezza Enzo Fiocchi -. Conoscendo l’associazione abbiamo pensato di integrare la loro attività sul territorio con questo progetto. Il mercato è una zona molto frequentata e come tutte le situazioni di affollamento, come anche i mezzi pubblici, è a rischio».

Allo stand ci sono dai 3 ai 5 volontari. Avvisano chi ha la borsa messa male, controllano grazie alla loro esperienza la presenza di eventuali persone malintenzionate o ambigue e, in caso dovesse verificarsi un borseggio, accompagnano i derubati alla stazione di polizia. «L’iniziativa – dice Fiocchi – proseguirà per un anno in convenzione, poi vedremo se proseguirla. Intanto le persone hanno già dimostrato di apprezzarla».

Qualche perplessità sull’iniziativa la sollevano però gli ambulanti.  «Un’emergenza borseggi ai mercati non c’è, né ad Albano né negli altri comuni, anzi, rispetto agli anni passati il fenomeno si è attenuato», dice Mauro Dolci, presidente della Fiva Ascom di Bergamo. «Furti e borseggi – spiega – sono un problema comune in tutti i luoghi affollati. Va bene dare informazioni alle persone ma l’iniziativa rischia di trasmettere un’immagine negativa del commercio ambulante e di danneggiare il mercato facendolo passare come un luogo pericoloso. Anziché sensibilizzare coloro che visitano il mercato, infatti, li può portare ad andare da un’altra parte». «Il mercato – sottolinea Dolci – non è un luogo pericoloso, bisogna solo stare attenti quando ci si accalca».