I re della pizza sfornano a Milano

Oggi la pizza è un piatto che può essere paragonato alle delizie dei ristoranti più famosi, non poteva quindi mancare una kermesse tutta dedicata al mondo della pizza d’autore.

denis-lovatel-pizzaioloSi chiama ChePizza!, è organizzata da Italian Gourmet ed è in programma dal 28 al 30 ottobre al Superstudio Più di via Tortona 27 a Milano, nel district design. Su oltre 3.000 mq di superficie la manifestazione chiama a raccolta, per la prima volta, i migliori pizzaioli da Nord e Sud della Penisola, che prepareranno le loro specialità in diretta e le venderanno al pubblico. Dalla pizza fritta di Gino Sorbillo (dell’omonimo storico locale napoletano) alla pizza nel padellino di Gianni Dodaj (del Fantasy di San Donà di Piave) passando attraverso le creazioni del Campione del Mondo Pasquale Moro sino al doppio crunch vegano di Renato Bosco (Saporé di Verona) e poi ancora le proposte di Simone Padoan, Roberto Ghisolfi, Massimo Giovannini, Denis Lovatel, Simone Lombardi, Eduardo Ore, Teodoro Chiancone, Romualdo Rizzuti, Valerio Torre, Massimo Gatti, Antonino Esposito, Ciro Oliva e Antonio Pappalardo.

È un’occasione per degustare le più creative e golose pizze d’Italia, ma anche per imparare a farle, conoscere i segreti degli impasti, i dettagli delle cotture, saperne di più sulle proprietà nutrizionali. La manifestazione è infatti articolata in cinque aree tematiche, che permettono di approfondire diversi aspetti del mitico piatto: “Acqua e farina”, dedicato agli impasti e alle qualità nutrizionali delle diverse miscele; “Bianco & rosso”, gli ingredenti di qualità del made in Italy; “Il Lievito madre”, con le dritte per produre, conservare e alimentare la pasta madre viva; “Rossocult”, l’area culturale dedicata gli incontri sulla storia del piatto, sul ruolo che ha nella cucina contemporanea, sugli sviluppi futuri, ma anche ai dibattiti dedicati alla pizza nel cinema con frame e spezzoni di alcune delle apparizioni più famose sul grande schermo; “Chef”, con le dimostrazioni e gli incontri con i maestri pizzaoli. L’ingresso per un giorno costa 6 euro. Le pizze possono essere acquistate tramite i “pomodorini”, talloncini che vengono distribuiti al costo di 5 euro l’uno.

chepizza.italiangourmet.it




Alla Campionaria arriva il festival della birra artigianale

La Fiera Campionaria di Bergamo apre le porte a uno dei fenomeni del beverage più vivaci degli ultimi tempi, quello delle birre artigianali. In Lombardia le aziende si sono triplicate negli ultimi cinque anni e Bergamo è tra le province più attive, tanto che anche l’happening più popolare del polo espositivo cittadino – in programma dal 28 ottobre al primo novembre per la 38esima edizione – ha scelto di dare spazio al settore.

FIERAmente BIRRA è una nuova area nel padiglione C dedicata a 14 microbirrifici artigianali, bergamaschi e non solo, che oltre a presentare i propri prodotti (per un totale di circa 70 etichette) allestiranno corsi e degustazioni. L’evento è promosso in collaborazione con La Compagnia del Luppolo, associazione con sede a San Giovanni Bianco che promuove il consumo intelligente di birre speciali e birre artigianali di alta qualità.

Il padiglione C, del resto, è da sempre il regno del gusto, con gli stand delle specialità regionali e il grande spazio di “Bergamo, Città dei Mille… Sapori”, il marchio della Camera di Commercio per la promozione e la valorizzazione dei prodotti agro-alimentari del territorio. Altra protagonista è l’area-laboratorio dell’Aspan, l’associazione dei panificatori bergamaschi, pronti a sfornare in diretta quintali di panini fragranti, pizzette e focaccine per il piacere del pubblico e per informare sulle iniziative della categoria. L’ingresso alla Campionaria è gratuito (3 euro il parcheggio).

www.campionaria-bergamo.it

I birrifici presenti 

  • Birrificio Adda (Brembate – Bg)
  • Birra Collesi (Pesaro)
  • Birra Muttnik (Milano)
  • Birrificio indipendente Elav (Comun Nuovo – Bg)
  • Birrificio Porta Bruciata (Rodengo Saiano – Bs)
  • Birrificio Valcavallina (Endine Gaiano – Bg)
  • Birrificio Via Priula (San Pellegrino Terme – Bg)
  • Brew Farmer (Collebeato – Bs)
  • Double Bear (Stezzano – Bg)
  • Birrificio Lemine (Almenno San Salvatore – Bg)
  • Tri Bagai (Assago – Mi)
  • La Curtense (Passirano – Bs)
  • Monangi brew pub (Dalmine – Bg)
  • Terre d’Acquaviva (Fontanelle di Atri – Te)

>>Le degustazioni, gli esperti e le iniziative




Incentivi per le imprese che partecipano alla fiera Il Bontà

il-bonta-immagini-slide-8Le imprese bergamasche che vogliono partecipare alla fiera Il Bontà – Salone delle eccellenze enogastronomiche artigianali e delle attrezzature professionali di Cremona possono avere un contributo fino a 700 euro da parte della Camera di Commercio di Bergamo. La fiera si terrà dall’11 al 14 novembre prossimi. Il contributo è a fondo perduto ed è previsto per il noleggio dell’area espositiva. Possono chiederlo le micro, piccole e medie imprese della città e della provincia.

Le domande di contributo firmate dal legale rappresentante devono essere presentate a mezzo Pec all’indirizzo cciaa.bergamo@bg.legalmail.camcom.it entro il 4 novembre.

L’iniziativa si colloca nell’ambito del progetto Lombardia Orientale Regione Europea della Gastronomia 2017, che vede coinvolti i territori di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. È inoltre inserita nei programmi promozionali dell’ente camerale volti a favorire lo sviluppo del sistema economico locale.

Maggiori informazioni: www.bg.camcom.gov.it.




Cusio, due giorni dedicati all’antico mulino e al mais della Val Brembana

antico-mulino-di-cusioUn fine settimana per scoprire l’antico mulino di Cusio, che risale al XVII secolo e ancora oggi è funzionante, e conoscere il Mais della Val Brembana. Sabato 22 e domenica 23 ottobre è in programma “Festa d’autunno al Borgo del Mulino” un appuntamento con la tradizione e la gastronomia fatto di attività, laboratori, dimostrazioni e degustazioni

IL PROGRAMMA

SABATO 22 OTTOBRE
  • dalle 15 – dimostrazione del funzionamento dell’Antico Mulino di Cusio
  • dalle 15,30 – attività e laboratori per bambini presso il Mulino (a cura di Kairòs)
  • ore 16 – La Merenda del Mugnaio, con dolci a base di farina macinata al Mulino
  • ore 16,30 – passeggiata nel borgo e visita a un piccolo campo di Mais locale
  • ore 17,30 – L’Aperitivo del Mugnaio con degustazione di polenta preparata con la farina del Mulino
DOMENICA 23 OTTOBRE

La giornata sarà rallegrata dai Canti Popolari dei “Coscritti di Premana”

  • dalle 10,30 – mercatini di artigianato e prodotti locali
  • dalle 10,30 – dimostrazione del funzionamento dell’Antico Mulino di Cusio
  • ore 11,30 – aperitivo all’Antico Mulino
  • ore 12,30 – Il Pranzo del Mugnaio. Menù: polenta con la farina integrale di mais del Mulino, nosècc e osèi scapà
  • ore 14,30 – danze popolari al Mulino con il gruppo Folkinvalle
  • dalle 15 – Laboratori, caldarroste e pomeriggio in compagnia con canti e divertimento

Info: 348 1842781 – info@altobrembo.it




Mostra del Bitto, a Morbegno pronta l’edizione 109

bitto-dopIl 15 e il 16 ottobre, a Morbegno, si terrà la 109esima edizione della Mostra del Bitto, evento che valorizza la tradizione ma riesce a stare al passo coi tempi, rinnovandosi anno dopo anno da oltre un secolo.

La Mostra coinvolgerà tutta Morbegno, da Piazza Sant’Antonio fino alle attività collaterali in stile “country” presso il Polo Fieristico sulle rive del fiume Adda. In centro città in evidenza i classici “calecc” – le antiche costruzioni in pietra dislocate sui pascoli che garantivano un riparo alla “culdera” di rame dentro cui si lavorava il Bitto -, le casette dello street food valtellinese (sciatt e pizzoccheri da passeggio), i mercatini dei produttori, l’area eventi per spettacoli e attività d’intrattenimento, in spazi semi-open che si affacciano su Piazza Sant’Antonio.

Cuore della Mostra quest’anno sarà “Casa Mainardi”, dove lo chef “atomico” si esibirà in showcooking a sua immagine e somiglianza per valorizzare il formaggio di fondovalle per eccellenza, il Valtellina Casera Dop. Nel Chiostro di Sant’Antonio si terrà invece la tradizionale Casèra che ospiterà l’esposizione delle forme di Bitto Dop, Valtellina Casera Dop e Scimudin partecipanti allo storico concorso. Nelle salette adiacenti troveranno posto le aule didattiche e i corsi per degustatori di formaggio.

Per tutti gli amanti del vino è stato pensato anche un suggestivo enotour nelle cantine del centro storico con “Morbegno in Cantina” che quest’anno abbinerà i vini Doc e Docg di Valtellina con i formaggi Dop, per un “cheese&wine” da non perdere. Tra gusto e cultura, nella cornice dello splendido Palazzo Malacrida sarà la volta di “taste&sound”, degustazioni in musica alla scoperta delle note aromatiche dei formaggi valtellinesi nelle diverse forme e stagionature.

La regina dei salumi, la Bresaola della Valtellina Igp, sposerà sua maestà il Bitto Dop in abbinamenti insoliti quali, ad esempio, il “sandwich Valtellina”da portarsi in un giro in bici lungo l’Adda o sul sentiero Valtellina, alla scoperta dei tanti angoli e panorami nei dintorni di Morbegno.

Tra le novità di quest’anno anche gli assaggi inediti a bordo di un vero “London bus” a due piani e un’area “country” presso il Polo Fieristico sulle rive del fiume Adda, riservata alle fattorie didattiche, alla mostra dei trattori, alle dimostrazioni di mungitura, agli spettacoli equestri.




Selvino, un weekend a tutto gusto in piazza e nei locali

gustando-sel-vinoSull’altopiano di Selvino-Aviatico sarà un weekend a tutto gusto. Sabato 8 e domenica 9 ottobre è infatti in programma la terza edizione di “Gustando Sel… vino”, un invito a godere della località anche fuori stagione e a scoprire le proposte dei suoi locali. Per l’occasione, infatti, ben 18 insegne, dal rifugio all’hotel, propongono menù speciali a prezzo fisso, ispirati ai sapori d’autunno e ai prodotti tipici.

Intanto la piazza del comune si animerà di iniziative e sapori. In entrambe le giornata saranno presenti stand enogastronomici con vino, formaggi, birra, castagne, miele, marmellate, frittelle, frutta candita e tante altre golosità. Nel pomeriggio di sabato, dalle 16, spazio ai laboratori per bambini “mani in pasta” e al trucca bimbi, mentre domenica, alla stessa ora, sarà la volta di “Mille metri di Dolcezza”, show cooking del selvinese Giancarlo Cortinovis, argento ai Mondiali di pasticceria, che mostrerà dal vivo la realizzazione di alcune preparazioni da poter usare in combinazione tra di loro o singolarmente. Con questi elementi si comporrà, al termine delle show, un magico e buonissimo dolce dedicato al Natale. Chi segue l’incontro potrà prendere appunti e segnare il procedimento sul piccolo blocchetto in dotazione che riporta già annotati gli ingredienti e i dosaggi delle singole preparazioni.

Non mancheranno, per i più piccoli, i gonfiabili, mentre i grandi potranno provare nuovi modelli di biciclette elettriche in anteprima nazionale.

In caso di maltempo le attività si svolgeranno al Palafaip al Parco Vulcano. Per chi sceglie di soggiornare, gli hotel offrono pacchetti speciali.

Questi i locali che propongono i menù a tema

  • Hotel La Dolce Vita (tel. 035 763999)
  • Hotel Marcellino (tel. 035 763013)
  • Harmony Suite Hotel (tel. 035 761487)
  • Hotel Elvezia (tel. 035 763058)
  • Hotel Aquila (tel. 035 763900)
  • Hotel Relax (tel. 035 764176)
  • Rifugio Monte Poieto (tel. 339 6248825)
  • Ristorante pizzeria La Ruota (tel. 035 765192)
  • Ristorante pizzeria Il Giardino (tel. 035 763967)
  • Ristorante pizzeria K2 (tel. 035 763313)
  • Ristorante Pizzeria Ca’ di Bore (tel. 035 779167)
  • Locanda Felicità (tel. 035 764844)
  • Pizzeria Moderno (tel. 035 763193)
  • Tre Corone Bistrot (tel. 340 9880550)
  • Pub Mc Keown (tel. 035 763721)
  • Al Cantuccio (tel. 035 764188)
  • Pizzeria hamburgheria Serena (tel. 342 6795907)
  • Rifugio La Baita (tel. 349 4904360)

Tra le iniziative, da segnalare “La giornata del tartufo” dell’hotel Harmony Suite, un seminario informativo e un’escursione alla ricerca del tartufo in collaborazione con Ivo e il cane Dea nella mattinata di domenica 9 ottobre, seguiti dal pranzo con piatti dedicati al prezioso tubero.

>>Qui i menù 




Zogno, un fermento di sapori

casa-martina-lamponi-ritZogno è considerato più che altro un luogo di passaggio per chi sale nelle zone più alte della Val Brembana. Eppure, a poche decine di minuti dalla città, permette di godere delle Prealpi senza troppa fatica. Dal centro storico, vivo e caratteristico, partono le vie che portano alle contrade, di cui il territorio comunale collinare è disseminato: da Poscante a Endenna, Somendenna, Ambria che sono solo le principali. Ma anche Stabello, famosa per l’annuale sagra della polenta taragna. Sul Monte di Zogno ve ne sono diverse, anche molto piccole.

Proprio questa zona è culla di alcune delle aziende agricole in cui fare tappa per godere dei prodotti tipici locali, ma regala anche la possibilità di passeggiare sul sentiero Cai n. 505, che porta fino alla vetta del Monte Zucco (a 1.232 metri). Se si decide di unire alla scoperta gastronomica un’escursione, lo si può percorrere tutto oppure partire da Sant’Antonio Abbandonato e proseguire tra boschi e splendide vallette fino al Rifugio Gesp (Gruppo Escursionisti San Pellegrino) e poi iniziare la facile salita verso la cima per osservare uno stupendo panorama sulle Prealpi Orobie.

Quanto alle soste golose, sono davvero molte, legate anche a tradizioni antiche come quella dei “Biligòcc”: la diffusa coltivazione della castagna e la vendita sono state, infatti, per questa zona un’importante fonte di sostentamento.

Non ci resta che partire, dunque, per incontrare, nell’ordine, l’allevamento di capre Saanen di Valentino Ruggeri, dove anche l’equitazione è tra le attività proposte, l’esperto macellaio e allevatore Walter Carminati, l’azienda agricola Gioan di Pice, in cui Silvano e la sorella Romina producono prelibati salumi artigianali, e per dormire o mangiare, ma solo previa prenotazione e disponibilità, l’agriturismo Casa Martina.

I formaggi di capra di Valentino Ruggeri valgono una sosta

Valentino Ruggeri
Valentino Ruggeri

Risalendo la strada dal centro di Zogno, superato l’abitato, dopo alcune tortuose curve che regalano un panorama sulla valle sempre più suggestivo, si arriva all’azienda agricola Valentino Ruggeri (via Carrubbo – tel. 349 378 0883) che ha tra le sue attività principali l’allevamento di capre, con la relativa produzione casearia, e l’equitazione, con una pensione per cavalli.

«Sono nato qua – racconta Valentino, classe 1969 –, i miei genitori avevano i bovini, ma pian piano abbiamo smesso di allevare e io sono andato a lavorare altrove perché l’agricoltura al momento non era un’attività economicamente sostenibile». Ma poi, ecco che Valentino fa ritorno alle origini e la passione per gli animali si rifà viva. «Ho ricominciato ad allevare, inizialmente con soli 15 capi di razza Saneen – prosegue – poi il numero è gradualmente aumentato e ho avuto la necessità di fare una nuova stalla, che potesse accogliere al meglio i miei animali e sapesse far fronte alle nuove necessità aziendali».

capre-saanen-valentino-ruggeriOra la produzione di formaggi di capra è orientata a tre tipologie, le più classiche: lo stracchino, la formaggella e il caprino fresco, l’unica cagliata acida prodotta. «All’inizio avevo buone aspettative, ero molto stimolato ed ero arrivato a produrre fino a 15 tipologie di formaggio diverse tra loro – ricorda -. Poi, il mercato mi ha costretto a fare altre scelte e iniziare a produrre ciò che riuscivo a vendere meglio. Ciò non toglie che sono pronto a produrre anche le altre tipologie qualora ve ne fosse richiesta». L’amore per gli animali di Valentino non si ferma qua. Alleva alcuni capi di bovino da carne e si occupa dell’equitazione, gestendo una pensione per cavalli e offrendo lezioni e passeggiate a chi lascia il proprio cavallo nelle sue mani. Lo spaccio aziendale è aperto, non è un luogo di passaggio, ma durante una gita sul monte potrebbe essere una tappa interessante.

La carne secondo Walter Carminati, il macellaio agricolo

Walter Carminati
Walter Carminati

Walter è un simpatico allevatore e macellaio, la sua azienda agricola si trova poco dopo quella di Valentino Ruggeri. Nato nel 1965, non ha sempre fatto l’allevatore, ma fin da giovanissimo ha lavorato tra macelli e macellerie, arrivando così ad avere una grande esperienza sia nel lavorare e tagliare la carne sia nello scegliere e valutare l’animale da allevare per poi avere la carne “che piace a lui”. Principalmente acquista animali giovani e poi li alleva. Le razze sono tra le più diverse: dalle Piemontesi italiane alle Garronesi e alle Limousine. Dipende quali animali sono disponibili e se hanno le caratteristiche fisiche adeguate. Walter possiede anche animali nati in loco e un allevamento di cavalli, sempre allo scopo della produzione di carne. Effettua vendita anche ai privati anche se «ormai pochi acquistano gran parte dell’animale e tutti i tagli, questo è una difficoltà per chi come me macella pochi capi all’anno».

Come sceglie i suoi animali? «Come piacciono me – risponde sicuro -, li osservo e voglio la prima scelta. Valuto la finezza, le forme, l’ossatura. Io voglio scegliere, non prendo ciò che capita». La carne di qualità secondo lui è data da un mix tra le caratteristiche del singolo capo, dalla sua razza e dall’alimentazione. Nei limiti del possibile gli animali sono alimentati con erba e fieno cresciuti nei terreni limitrofi all’azienda e vengono macellati solo quando hanno raggiunto la maturità delle carni adeguata. La cura nel lavorare le carni e nel trattarne la frollatura rappresentano un valore aggiunto di artigianalità e qualità. Lo si trova in via San Cipriano (tel. 339 3221043).

Gioan di Pice, tra le ultime novità la crema di lardo

Silvano Sonzogni
Silvano Sonzogni

Salendo sempre più, ci si inoltra tra boschi e prati, percorrendo questa strada sempre più tortuosa e suggestiva. Si raggiunge la località Camissinone ad un’altitudine che permette un punto di vista nuovo, sicuramente tra i meno conosciuti. L’azienda Gioan di Pice (www.gioandipice.it) si riconosce grazie a un cartello in legno ben in vista posizionato al margine della strada. Si scende quindi una stretta stradina. L’attività è condotta dal giovanissimo Silvano Sonzogni, 24 anni, aiutato dalla mamma e dalla sorella Romina. I maiali vengono acquistati e macellati ad un peso minimo di 200 kg. «Abbiamo scelto di provare questa strada solo tre anni fa – racconta Silvano –, io non trovavo lavoro; avevamo a disposizione questo spazio e abbiamo deciso di convertirlo in un piccolo laboratorio di lavorazione delle carni suine».

gioan-di-pice-crema-di-lardoLa produzione si concentra verso il classico salame bergamasco, ma spazia anche a tutti gli insaccati, fino ad arrivare a prodotti gustosi e diversi come la crema di lardo e il nuovissimo prodotto in sperimentazione: la “sonsa” alla lavanda. È un grasso emolliente, lubrificante e impermeabilizzante che si presta per diversi usi, da crema mani a isolante per scarpette da calcio o scarponi in pelle. Molto utilizzata nel passato, nella sua forma tradizionale intera, arrotolata su se stessa e stagionata, per ungere e lubrificare cavi di acciaio per il trasporto legna. Era anche un rimedio curativo popolare. Altre produzioni dell’azienda acquistabili direttamente sono le pancette, le salsicce piccanti o al formaggio e il musetto.

Casa Martina, l’agriturismo “vero”

Giovanni Ruggeri
Giovanni Ruggeri

Dalla parte opposta rispetto al monte, raggiungibile dopo aver attraversato il fiume Brembo, si trova l’agriturismo Casa Martina (www.casamartina.eu), con le sue accoglienti stanze e la cucina. La casa, costruita nel 1988, si trova a Piazza Martina ed è gestita da Giovanni Ruggeri con l’aiuto della sua famiglia. «Nel 1997 – racconta – mi sono sposato e avevamo una casa grande, proprio questa. Venivano spesso amici, ci aiutavano a gestire i prati e ci facevano compagnia per momenti conviviali. Poi, nel 2008, ci è venuta l’idea di preparare due stanze e nel mese di giugno abbiamo avuto i primi due ospiti inglesi. Nel marzo del 2009 abbiamo aperto l’azienda agricola e l’agriturismo». Attorno alla casa, Giovanni coltiva 2.000 mq di piccoli frutti e 8.000 mq di castagne. Le stesse erano un solido elemento dell’economia rurale di queste zone, lo dimostra l’ancora viva tradizione dei biligòch della frazione di Castegnone, dove ci sono ancora gli antichi secadùr.

agritiurismo casa-martina ZognoLa produzione aziendale si completa con l’orto, il miele, l’allevamento di sette capre per la produzione di latte e gli animali da cortile. Tutti i giorni Giovanni caseifica il latte producendo dei freschissimi e golosi formaggi da servire ai propri ospiti per la colazione, in abbinamento al suo miele e alle sue confetture, ma anche alle torte preparate con cura dalla moglie Lea. Un vero must è la cheese cake fatta con lo stesso formaggio e le confetture: una prelibatezza data anche dal fatto che le materie prime sono prodotte a pochi metri dal luogo in cui viene servita. L’agriturismo e la cucina sono invece aperti dal 15 di settembre al 15 di giugno nelle sole serate di venerdì, sabato e domenica. Solo su prenotazione e meglio se per gruppi. Dagli antipasti a base di salumi, formaggi e castagne (in azienda preparano anche la crema di castagne) ai primi piatti come risotti con frutti di bosco e Formai de Mut Dop oppure i casoncelli fatti a mano. Tra i secondi, spicca il maiale con i ribes oppure il capretto al forno. Il menù varia in base alle disponibilità di materia prima dell’azienda.

 




Lovere, ritorna “Sapori d’ottobre”

Sarà un weekend lungo tutto dedicato ai sapori autunnali quello che andrà in scena a Lovere da giovedì 6 a domenica 9 ottobre. Ai Giardini Fante d’Italia, zona Piscine, ritorna “Sapori d’ottobre”, la rassegna di enogastronomia ideata e promossa dalla Pro loco che celebra i piatti dell’autunno.

Per quattro giorni sarà proposto un servizio di cucina tipica locale dove si potranno gustare piatti a base di funghi, di salmì di cinghiale, sarde con la polenta, castagne, spiedo. Il servizio ristoro sarà attivo dalle ore 19 e sabato e domenica anche alle 12. Il programma prevede: venerdì 7 notte giovane con musica e dj; sabato 8 serata con menù dello chef Mauro Spelgatti e piano bar; domenica 9 a pranzo spiedo su prenotazione. Sabato e domenica caldarroste tutto il giorno.

Per avere ulteriori informazioni è possibile contattare la ProLoco inviando una mail a nuovaprolocolovere@gmail.com.

La locandina
La locandina

 




Regione europea della gastronomia, un’occasione che Bergamo non può perdere

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Il 2017 sarà un anno davvero importante per Bergamo: la città diventerà capitale del progetto regionale ERG (European Region of Gastronomy) che, a partire da Expo 2015, coinvolge quattro territori lombardi: Bergamo, Mantova, Cremona e Brescia.

ERG promette di funzionare come un vero motore per il turismo enogastronomico interterritoriale e questa è un’opportunità che Bergamo non può lasciarsi scappare. Il turismo enogastronomico è una risorsa che il nostro territorio deve valorizzare ulteriormente e in grado di coinvolgere un panorama davvero ampio: dall’area produttiva a quella della lavorazione, dalla ricettività alla ristorazione fino al turismo e al terziario.

Il progetto ERG ha già dimostrato di poter portare sui territori persone e fondi. Quello che lascia un po’ perplessi, tuttavia, è l’incertezza riguardo a come e in che comparti, tali risorse possano essere indirizzate e utilizzate.  Senza voler puntualizzare eccessivamente, quest’estate ho visitato Toledo (è una delle ERG del 2016): accattivante l’enorme telo posto sulle mura all’ingresso della città per evidenziare il titolo acquisito di Regione Gastronomica Europea per il 2016. Peccato però scoprire che i contenuti non erano poi così evidenti, anzi. È stato quasi impossibile accedere a un itinerario o proposta gastronomica realizzata per tale circostanza e mi sono chiesto dove fossero i contenuti di questo splendido contenitore. Impensabile quindi immaginare che fondi provenienti da un tipo specifico di turismo, come quello enogastronomico, possano essere investiti ed utilizzati a supporto di ambiti che nulla hanno a che vedere con la fonte originaria.

È il momento di essere chiari: il turismo enogastronomico è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, è giusto quindi che gli introiti che arrivano da questo tipo di ambito trovino sbocchi in investimenti destinati a supportare e incrementare l’offerta rivolta all’eno-gastro-turista stesso. Quello che è davvero importante tenere a mente è che mai come in questi casi è importante agire in filiera: non mi piace parlare di kilometro zero come filosofia di sviluppo. Qui si tratta di fare i conti e di parlare di economia: è importante che i fondi destinati a questo tipo di attività e i ricavi che arriveranno dal circuito del turismo enogastronomico vengano re-investiti sul territorio stesso a partire dall’area produttiva, fino ad arrivare all’offerta turistica e culturale del territorio, senza poi parlare di come tutti gli operatori, nessuno escluso, debbano contribuire in modo concreto a questa incredibile opportunità.

Non è pensabile che il turista che nel pomeriggio ha visitato dei vigneti in Valcalepio arrivi a cena in un ristorante locale e non trovi in carta il vino del territorio. Allo stesso modo è impensabile per un visitatore arrivato sul nostro territorio, per approfondire la conoscenza dell’ampio panorama dei formaggi orobici (non dimentichiamoci che deteniamo il primato europeo di formaggi Dop) non poterli apprezzare nei piatti che degusta durante la giornata.

Non si tratta di mera facciata o di filosofia della cooperazione spiccia; si tratta di economia: è giusto che il territorio aiuti il territorio e che le risorse a disposizione, nonché quelle create da questa opportunità, vengano reinvestite in quello stesso settore per poter alzare ancora di più il livello dell’offerta.




Salone del Gusto, i prodotti bergamaschi in vetrina a Torino

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Lo Stracchino all’antica delle Valli orobiche, Presìdio Slow Food

Dal 22 al 26 settembre la ricchezza gastronomica del mondo intero è di scena a Torino per il Salone del Gusto, che da questa edizione – in cui si celebrano i 20 anni dalla nascita e i 30 anni di attività di Slow Food – si chiama Terra Madre Salone del Gusto, per sottolineare la centralità delle Comunità del cibo, ed esce dal polo fieristico per coinvolgere tutta la città. Il maxi evento, che ha per tema “Voler bene alla terra”, ospita chef, mastri birrai, vignaioli, produttori e bartender italiani e internazionali e riserva spazi anche a scuole e famiglie. Accanto al grande mercato internazionale, un calendario fitto di Laboratori del Gusto, appuntamenti a tavola, scuola di cucina, conferenze, forum.

Anche Bergamo è presente con i propri prodotti. L’Agrì di Valtorta e lo Stracchino all’antica delle Valli Orobiche, Presìdi Slow Food, i caffè della torrefazione Art Caffè di Fornovo San Giovanni, le birre artigianali di Elav di Comun Nuovo, ma anche le sementi Franchi Seeds di Grassobbio e la rete dei mais locali ad impollinazione libera con sede a Gandino.