Moscato di Scanzo, tutto pronto per la Festa. Che pensa anche ai terremotati

moscato scanzoÈ ormai tutto pronto per la Festa del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi, la manifestazione che celebra il famoso passito (è la Docg più piccola d’Italia) e le altre eccellenze del territorio.

L’11esima edizione è in programma da giovedì 8 a domenica 11 settembre ed avrà come fulcro il percorso nel borgo storico di Rosciate tra le casette dei produttori associati alla Strada del Moscato di Scanzo, che proporranno in degustazione il proprio “nettare” e gli altri vini, ma anche miele, olio, formaggi, prodotti da forno, tutti provenienti dalle colline scanzesi, e pure il gelato al Moscato di Scanzo. Il ticket di solidarietà previsto per le degustazioni non poteva dimenticare la tragedia che ha colpito il centro Italia e sarà perciò destinato alla ricostruzione dei Comuni colpiti dal terremoto del 24 agosto, oltre che al progetto locale del Parco Inclusivo di via Galimberti a Scanzo.

Per quanto riguarda gli eventi, il carattere distintivo della manifestazione è quello di affiancare al piccolo campione dell’enologia bergamasca personaggi dal mondo dello spettacolo e dello sport, della cultura e dell’enogastronomia. E così quest’anno la Festa si aprirà (giovedì 8) con la comicità del cabarettista e attore Andrea Pucci e il suo spettacolo “I tabù del proprio io”. Venerdì 9 sarà la volta degli ospiti sportivi, tra i quali Mario Poletti, emblema dello Skyrunnig moderno, alcuni giocatori dell’Atalanta e della Foppapedretti Volley, mentre sabato 10 l’appuntamento sarà con la tradizionale sfilata e con il Palio del Moscato di Scanzo, una gara di pigiatura dell’uva tra contrade, disputata dai bambini delle scuole materne di Scanzorosciate.

La mattina di domenica 11 la novità della Moscato di Scanzo Trail, una gara di corsa su 20 km tra colline, vigne e cantine di Scanzorosciate alla scoperta di paesaggi incantati (verrà proposta anche una versione non agonistica della corsa con un percorso più “soft”) e la conferma delle camminate guidate lungo gli itinerari della Strada del Moscato (su prenotazione). Esperte guide del territorio accompagneranno i visitatori tra borghi, chiese, vigne e cascine del territorio di Scanzorosciate e dei luoghi del Moscato. Nel pomeriggio sarà la volta dello spettacolo di teatro dialettale della compagnia del Sottoscala di Rosciate, mentre nelle vie del borgo ci si potrà imbattere negli interventi teatrali a cura di Erbamil.

Un ruolo di primo piano lo hanno come sempre anche gli show-cooking, di scena sabato e domenica nel teatro dell’oratorio di Rosciate e condotti da due chef della Nazionale Italiana Cuochi, il bergamasco Francesco Gotti e il forlivese Gaetano Ragunì, entrambi responsabili del Team Junior. Proporranno ricette dedicate alla Lombardia Orientale, che per il 2017 si è aggiudicata il titolo di Regione Europea della Gastronomia. Trarranno perciò ispirazione dai prodotti delle quattro province coinvolte nel progetto, Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova. Lo show-cooking di sabato, su invito, con Francesco Gotti, sarà anche l’occasione istituzionale per parlare della nascente area turistica le Terre del Vescovado e dello stesso programma Erg (Regione Europea della Gastronomia) a cui Scanzorosciate ha aderito.

Anche la musica di qualità è un ingrediente immancabile. Per tutta la durata della Festa, le vie del borgo saranno animate dai ritmi di 17 gruppi, dal rock al pop internazionale fino alla musica leggera italiana e alla classica. Sul palco principale di piazza Alberico si esibiranno giovedì sera gli “Shine on Project” con il loro tributo ai Pink Floyd, venerdì sarà il turno della musica pop/rock internazionale con i “3ndy”, sabato della musica italiana con gli “Adrenalina”, domenica si ascolteranno i successi dei Beatles con i “Revolver” e tante altre proposte si potranno trovare negli altri angoli musicali allestiti nelle vie del borgo.

La Festa del Moscato di Scanzo arriva fino a via degli Orti e coinvolge sia la struttura scolastica F. Nullo sia il piazzale. Nel parco della scuola media si trova l’Orto didattico più grande d’Italia, mentre nella struttura scolastica verranno proposti concerti e i Laboratori del Gusto con Slow Food Bergamo, alcuni produttori associati alla Strada del Moscato e altri professionisti. Sarà inoltre allestita un’area bimbi dove in tutta sicurezza potranno giocare ed incontrare gli animali della fattoria. Un’altra importante novità è il servizio navetta gratuito messo a disposizione dal Comune di Scanzorosciate in collaborazione con Atb, che permetterà ai visitatori di lasciare la macchina nei parcheggi convenzionati e di raggiungere comodamente la Festa

Per una sosta gastronomica sono a disposizione un ristoro principale con piatti tradizionali e grigliate e altri tre punti food dove sarà possibile fare spuntini e pasti veloci a base di prodotti locali. Non mancano arte, la mostra di modellismo ed i concorsi, quello per gli addobbi di case e vetrine, della MoscaT-shirt e per la creazione della torta del Mosgatto, le cui premiazioni chiuderanno la manifestazione.

L’organizzazione è dell’Associazione Strada del Moscato di Scanzo e dei sapori scanzesi, che ha raccolto il programma dettagliato e le informazioni utili nel sito www.festadelmoscato.it




Ad Ardesio un fine settimana DiVino

Taglia il traguardo della 12esima edizione Ardesio DiVino, la rassegna enogastronomica che per un fine settimana trasforma il paese dell’Alta Valle Seriana in una cantina a cielo aperto.

L’appuntamento è sabato 6 e domenica 7 agosto, quando, passeggiando per le vie, le piazze e i cortili del centro storico si potrà compiere un viaggio tra i profumi e i sapori della nostra Penisola, assaggiando, degustando e anche acquistando vini e prodotti tipici direttamente da selezionati viticoltori e artigiani del gusto.

La manifestazione è organizzata e promossa dalla Pro Loco di Ardesio con il sostegno dell’amministrazione comunale e di Regione Lombardia, Comunità Montana Valle Seriana e Promo Serio e quest’anno offre come novità la possibilità di scoprire angoli nascosti del piccolo borgo. Si aprono infatti le corti, per accogliere i viticoltori e le migliaia di visitatori, appassionati ed addetti al settore.

Per l’edizione 2016 sono attese oltre 5mila presenze. In degustazione e in vendita tante specialità di produttori italiani e stranieri: vino, naturalmente, e inoltre olio extra vergine di oliva, aceto balsamico, formaggi vaccini e di capra, parmigiano, salumi, miele, marmellate, farine, biscotti, cacao, caffè al farro, sidro, zafferano, infusi, sali, erbe spontanee di montagna.

Anticipa la kermesse venerdì sera, alle 21, la cena gourmet “Cena DiVina” all’Albergo Bigoni: con Davide Bigoni, chef patron del locale, e Paolo Tegoni, sommelier. Al centro del menù i legumi, ai quali la Fao ha dedicato il 2016 in quanto espressione di un futuro alimentare sostenibile, e curati abbinamenti enologici (40 i posti disponibili, su prenotazione tel. 0346 33289).

Oltre alle degustazioni presso gli stand enogastronomici il programma offre moltissimi eventi, spettacoli, concerti, degustazioni guidate e seminari. Sabato e domenica, dalle 19.30, cene eco-sostenibili nelle vie e piazze del centro storico a base di prodotti tipici selezionati.

www.ardesiodivino.it




Grigliate, ecco che pesci pigliare

Dici grigliata ed è subito festa, estate, famiglia e amici. In riva al lago o nel relax di una giornata in montagna, sotto l’ombra di un albero e la sensazione del prato fresco sotto i piedi, la grigliata è la ricetta ideale per “colorare” le vacanze o il tempo libero.

I pregi di questo piatto sono tanti. È il metodo forse più tradizionale di cottura e – a patto di seguire le regole basilari – mantiene intatti il sapore e le proprietà nutritive del cibo. E poi è un modo semplice e veloce di preparare le pietanze. Si cucina e si mangia in compagnia e si mettono d’accordo gusti diversi perché si possono usare più varietà per un’unica preparazione.

In genere si tende a usare la carne. Cuocere una costina è più semplice che cucinare alla griglia una sardina e il rischio bruciatura meno probabile. Ma la cottura alla griglia, in realtà, non è molto difficile ed è perfetta per molti tipi di pesce. L’effetto chic, poi, è assicurato. Secondo gli esperti, per realizzare una grigliata di pesce a prova di cuoco ed evitare di ritrovarsi con pesci secchi, bruciacchiati e inermi sotto una fetta di limone, basta seguire alcuni accorgimenti: scegliere bene il pesce, cuocerlo poco, e cercare abbinamenti nuovi.

QUALI PESCI SCEGLIERE

Non c’è una regola precisa. La scelta varia a seconda dei gusti. In linea di massima vanno preferiti pesci dalla carne compatta e grassa, come salmone, sarde, trota, sgombro e simili, ma vanno benissimo anche rombo, triglie, seppioline, orate e molti crostacei, come gamberoni o scampi. Tutto il pesce azzurro dà ottimi risultati: sarde, acciughe, aringhe, sgombri e tonnetti. Anche i crostacei non possono mancare: gamberi, gamberoni, scampi, astici, aragoste, granseole, granchi, cicale.

Non hanno bisogno di niente, cottura rapida e via. Per i tranci, vanno benissimo il pesce spada, il tonno (scegliere bistecche spesse), salmone e ricciola. Anche i molluschi sono adatti ma solo se si è un po’ esperti perché tendono a diventare gommosi. Meglio inoltre sceglierli di piccole dimensioni, così pure se si tratta di seppie, polpi e totani. Basta spennellarli con poco olio e fare cuocere per tempi brevissimi.

Pescheria Il Corallo
La pescheria Il Corallo di Seriate

«Per le grigliate il rombo è buonissimo, si mette direttamente sulla brace con la pelle – dice Stefania Lodetti della pescheria “Il Corallo”, aperta un paio di mesi fa in via Nazionale a Seriate -. Le orate sono un must, ma anche i calamari sono molto buoni sulla brace. Lo sgombro ha un sapore particolare e deciso, dipende dai gusti, ma è buonissimo. Sono molto indicati anche il gambero rosso e le seppie, che vanno pulite bene. Io consiglio spesso il salmone. Molti pensano sia buono solo affumicato invece fresco e cotto alla griglia è ottimo. Meglio evitare, invece, i filetti fini, astici, aragoste, merluzzi, baccalà, cefali, gallinelle e in genere tutti i pesci molto delicati perché la carne tende a diventare troppo friabile e a rompersi se sottoposta a questo tipo di cottura».

Tiziana Casali, responsabile qualità di Orobica Pesca consiglia i pagri e i dentici con un distinguo; il pagro è buono anche d’allevamento, il dentice invece solo pescato. Inoltre suggerisce le capesante: «Sono molto costose, ma anziché usare il mezzoguscio si prende solo la polpa e la si scotta sulla griglia sui due lati con olio e pepe: è buonissima».

Se si è un neofita del barbecue, meglio optare per pesci di grosse dimensioni e grassi come tonno, salmone, sgombri o sarde e rinunciare a quelli molto piccoli, senza avere rimpianti. Il grasso garantirà infatti che la polpa del pesce non si secchi in fase di cottura e che il risultato finale sia quindi una polpa morbida e succosa.

Sarde e sardine alla griglia sono deliziose, ma bisogna stare attenti a non farle bruciare e una grande orata può dare soddisfazioni in tavola senza creare troppi problemi. La regola è: più è grande il pesce, più la cottura è facile.

Per chi proprio non vuole rinunciare a gustarsi i pesciolini più delicati, Adriano Rossi, di Meditpesca a Sarnico suggerisce una soluzione salva-cena. «L’unico pesce non indicato sulla piastra è il granchio. Tutti gli altri vanno bene per il barbecue basta avere qualche accorgimento in più in fase di cottura». Per tutti il consiglio nella scelta del pesce da grigliare è lo stesso: «Per prima cosa fare attenzione che il pesce sia freschissimo e poi farsi consigliare al banco, perché a seconda della disponibilità del momento si possono trovare buone occasioni e così risparmiare sul conto».

LA PREPARAZIONE

Anche mani poco esperte possono eseguire benissimo una grigliata, perché non c’è bisogno di sfilettare il pesce e spezzettarlo e non serve neanche privarlo di lische e pelle. Basta rimuovere le interiora e lavarlo bene sotto l’acqua corrente, asciugarlo e ungerlo con dell’olio extravergine d’oliva. «Nel pulire il pesce – consiglia Adriano Rossi – va tolto delicatamente con un dito il filettino nero nella pancia (che è il sangue del pesce) perché sennò rende il pesce amaro». Un’altra accortezza raccomandata è di scolare bene l’olio in eccesso prima di mettere il pesce sulla griglia per non creare fiammate troppo alte e rischiare di bruciarlo». Se il pesce è surgelato, la cosa importante è di non metterlo sotto l’acqua tiepida ma di lasciarlo scongelare naturalmente.

LA MARINATURA

Con la marinatura corretta il pesce alla griglia può diventare molto più buono. Le erbe aromatiche qui la giocano da padrone e sono molto utili per dare al pesce un sapore deciso e aromatico dopo la cottura. La marinatura classica con olio extra vergine d’oliva, limone, aglio, pepe, sale, prezzemolo o timo funziona sempre. Per chi desidera qualcosa di più ricercato e di ispirazione orientale si può preparare con salsa di soia, saké, succo di zenzero, olio di sesamo, olio di semi di arachidi, cipolla, pepe. Adriano Rossi, per il branzino in particolare, consiglia una marinatura a base di olio extravergine d’oliva, pepe grosso e una foglia di alloro o di basilico (si mette nel frigorifero per un giorno quindi si toglie e si mette sulla piastra), oppure una preparazione più saporita fatta con un cucchiaio di succo di limone, tre cucchiai d’olio extravergine di oliva, sale marino, pepe nero macinato fresco e un trito finissimo di prezzemolo, rosmarino, salvia e aglio essiccato. Si spennella il pesce con la marinata più volte un’ora prima di grigliarlo e anche dopo la cottura. Al posto del succo di limone si può utilizzare anche il lime che dà un sapore più intenso.

La regola è che la marinatura deve essere composta sempre da un grasso, un acido, un elemento sapido e uno aromatico. Per eseguire una buona marinatura meglio utilizzare piccoli pezzi e riporre sempre in frigorifero gli alimenti mentre agisce, mai in contenitori metallici e prima di cuocere riportare l’alimento sempre a temperatura ambiente.

Un consiglio: le qualità di pesce più pregiate vanno grigliate preferibilmente nature, cioè con l’aggiunta di solo sale.

Spada alla griglia

COME GRIGLIARE IL PESCE

Il pesce va salato prima della cottura e sistemato su una griglia ben calda. Il tempo di cottura è un elemento molto importante e dipende dalla dimensione del pesce. Di solito, non si va oltre i dieci minuti per lato. Il rischio di cuocerlo a temperatura sbagliata, quando si è alle prese con un pesce non grasso, è altissimo. In generale, le regole di cottura sono: braci non troppo roventi, griglia alta e se possibile cottura indiretta (ad almeno 30 cm dalla brace). Inoltre, quando si cuoce il pesce sul barbecue girarlo al momento e nel modo più opportuno può fare la differenza tra una cena gustosa e un mucchietto di costosa carbonella animale: il pesce sarà cotto dal lato inferiore quando questo si staccherà facilmente dalla griglia. Se avrete oliato a dovere sia il pesce sia la griglia stessa questo metodo “empirico” di misurazione del tempo dovrebbe essere affidabile. «Solitamente, per un pesce intero bastano 6/7 minuti, 3 minuti da un lato e 3 dall’altro. Per i filetti, invece, sono sufficienti 4 minuti – dice Adriano Rossi -. Per i molluschi – capesante, cozze e simili – le cotture devono essere basse e brevi sennò diventano gommosi. Le seppie e i calamari si spellano bene e si cuociono poco, così rimangono teneri». I pesci senza squame e quelli particolarmente delicati come il filetto di merluzzo si possono cucinare mettendo un foglio di alluminio con sale grosso sulla piastra, che al termine della operazione si sfila. Il foglio garantirà la giusta cottura al pesce e manterrà compatta la polpa. Da considerare il barbecue con il coperchio, se si vuole limitare gli effluvi. In questo caso, però, meglio scegliere solo grandi pezzature, crostacei, cartocci.

GLI STRUMENTI ESSENZIALI

Oltre alla griglia occorrono una pinza per alimenti, due pinze molto grandi, per girare il pesce, e un pennello per aromatizzare il pesce in fase di cottura. Tutti questi attrezzi devono essere in metallo, lunghi almeno 30 centimetri e con il manico in legno. Possono essere utili anche dei fogli d’alluminio, delle foglie di vite o dei rametti di rosmarino.

Tiziana Casali, responsabile Qualità di Orobica Pesca
Tiziana Casali, responsabile Qualità di Orobica Pesca

GIGLIATE PER TUTTE LE TASCHE

A differenza di quanto molti pensano, per fare una buona e apprezzata grigliata di pesce non serve prosciugare il portafoglio. Anche puntando alla qualità, si possono spendere cifre contenute. «Si tende ad andare sui classici pesce spada, scampi, gamberoni, tonno, ma questi pesci hanno prezzi elevati – dice Tiziana Casali di Orobica Pesca -. Invece è bello potersi concedere più volte una grigliata di pesce variando i prodotti». In pescheria si possono trovare pesci di tutti i prezzi: dai prodotti pescati che sono più cari, a quelli allevati e surgelati, più economici. Basta scegliere cosa comprare. Se si è disposti a destinare alla grigliata un budget importante ci si può orientare su crostacei come gamberi di prima qualità, mazzancolle o gamberi di Sicilia che sono il top di gamma tra il fresco. Diversamente, sono di ottima qualità ed economiche le orate allevate in Toscana e quelle allevate in Grecia e, tra i crostacei, gli scampi congelati, il gambero argentino congelato a bordo e gli scampi danesi. Un altro pesce low cost consigliato per il barbecue, spesso ignorato, è lo sgombro, un prodotto ottimo anche dal punto di vista nutrizionale perché contiene tantissimo Omega 3 e grassi buoni. Per una grigliata economica, Rossi di Meditpesca consiglia sgombro, sugarello, sarde di mare e tonno già abbattuto, che costa meno di quello fresco.

LE RICETTE

Per una preparazione veloce salva-cena, Tiziana Casali consiglia: spiedini con code di gambero argentino già sgusciato negli aromi con un po’ di pan grattato e un filo di olio e servito con purea di ceci o di porri fredda. In dieci minuti, garantisce, sono in tavola. Un’altra ricetta veloce sono gli spiedini di calamari: si puliscono tutti, si salta la parte di scarto (i ciuffi) con aromi in padella, si mixa con parmigiano e uovo quindi si fa il ripieno lo si mette nel calamaro crudo, si chiude con stuzzicadenti e si cuoce alla griglia con un filo d’olio, quindi si condisce con un finocchio crudo tagliato fine e decorato con fette di arancia fredda e qualche mandorla tostata e olive taggiasche (attenzione: i calamari non devono essere grandi).

La ricetta - Spiedino di gamberi calamari ripieni grigliati

Per una grigliata di alta qualità una soluzione molto raffinata è quella di abbinare un pesce pescato, tartare e crudità, ad esempio gambero rosso e gambero viola, tartare di spada e tonno, capesante grigliate. Per i bambini, infine, la ricetta più apprezzata sono gli hamburger di trota o di tonno con le patatine fritte. Sono facili da cuocere e piacciono sempre. L’importante è che siano cotti poco, soprattutto se di tonno.

IL SERVIZIO

Il pesce grigliato deve essere servito immediatamente, appena tolto dalla griglia insieme a olio, sale e qualche erba aromatica. Per chi lo gradisce, si possono mettere in tavola anche delle fettine di limone (ma i cultori inorridirebbero) e delle salse: si può scegliere tra un semplice intingolo a base di olio, timo e aglio oppure servire delle vere e proprie salse per la grigliata di pesce.




L’estate golosa della Val di Scalve

Non solo escursioni, passeggiate, aria buona e paesaggio. La Valle di Scalve offre questa estate anche alcuni appuntamenti di carattere enogastronomico che possono rendere più gustosa la gita fuoriporta o la vacanza.

Sabato 16 luglio a Schilpario è in programma la quarta edizione di Arte & Sapori che per tutta la giornata propone stand gastronomici e di prodotti di artigianato locale lungo le vie del paese, mentre nei ristorati si può pranzare con un menù tipico a prezzo fisso. Giovedì 21 luglio è la volta della “Merenda un baita”, escursione pomeridiana lungo la strada che da Nona porta alla malga Saline con merenda a base di prodotti tipici scalvini. Sabato 30 luglio ci si sposta a Colere per Vivin Colere, degustazione enologica tra vie e cantoni, con animazione in serata. Lunedì 8 agosto, con partenza alle 9 da piazza Cardinal Maj a Schilpario, c’è “Colazione del malghese”, escursione alla baita Creisa accompagnati dall’illustrazione delle specie botaniche che si incontrano lungo il percorso e dimostrazione della lavorazione del latte. Si assaggiano anche i prodotti tipici, in collaborazione con l’azienda agricola Ciupì Giovanni e la Riserva naturale Boschi del Giovetto. Venerdì 19 agosto a Vilminore, in località Piazzola c’è la Festa dei capù, gli involtini di verza, accompagnati dall’immancabile polenta. Domenica 11 settembre si celebra invece la patata di Pradella, varietà locale molto apprezzata. L’appuntamento è organizzato all’albergo San Marco dove la brava chef Mea Tagliaferri è capace di valorizzare il meglio i prodotti e le erbe locali. Infine il 17 settembre è di scena “Tre Valli al Passo”, giornata all’insegna della cucina tipica della Valle di Scalve, della Valle Seriana e della Valle Camonica che si incontrano al Passo della Presolana.

 




Albino, la sagra degli gnocchi ripieni firmata dalla trattoria

Morbidi gnocchi di patate ripieni di prosciutto e formaggio, conditi con burro versato. Sono uno dei piatti più apprezzati della Trattoria Moro da Gigi di Albino, in località Perola, e sei anni fa, in occasione del 50esimo di attività, il titolare Gianluigi Moro ci ha costruito attorno una vera e propria sagra, diventata ormai appuntamento fisso dell’estate.

Gianluigi Moro - Trattoria moro da Gigi Albino
Gianluigi “Gigi” Moro

Quest’anno si tiene da giovedì 14 a domenica 17 luglio, sempre nell’area di fronte al locale. Gli gnocchi fumanti rappresentano il 90% dei primi serviti durante la festa (l’anno scorso ne sono stati preparati 8 quintali), ma chi vuole variare potrà trovare anche la pasta con il ragù di selvaggina e i casoncelli, anche questi fatti a mano in casa. Il locale ha sempre fatto della tradizione e della vicinanza al territorio il proprio marchio distintivo (anche prima dell’affermarsi del concetto del chilometro zero!) e la proposta della sagra segue la stessa linea. Per secondo, quindi, la polenta è preparata sul fuoco da due addetti e si accompagna con i funghi, il cinghiale in salmì o il baccalà. Sulla griglia costata, costine e cosce di pollo. Anche i dolci sono fatti in casa e quest’anno debutterà il “Moroncello“, la ricetta che ha vinto il concorso “Un dolce per il Moroni”, per dare ad Albino il suo emblema goloso. Un dolce che la trattoria prepara anche in una originale versione da portare a casa, in barattolo per conservare al meglio freschezza e fragranza, come fa con altri biscotti e alcuni piatti “take away”, su tutti casoncelli e trippa. Tra le bevande, assolutamente a tema è la birra alla patata.

Non mancano le iniziative collaterali, come l’animazione per i bambini, la presenza di artigiani che eseguono lavorazioni dal vivo del ferro e del legno, i gonfiabili e le prove di softair. Tra le novità la Beer Run (domenica a partire dalle 10.30), una goliardica corsa a cronometro sulla distanza di un chilometro, nella quale i concorrenti devono bersi una birretta alla partenza e dopo il primo giro.

Il programma si apre alle 18.30 giovedì e venerdì, alle 16 il sabato e alle 10.30 la domenica.

http://www.trattoriamoro.it/sagra.html




Cascate del Serio, apertura notturna con soste golose

L’apertura in notturna delle cascate del Serio, in programma sabato 16 luglio dalle 22 alle 22,30, si accompagna alla scoperta dei sapori locali.

“Cascata sotto le stelle – tra gusto e tradizione” è la formula inaugurata lo scorso anno dell’iniziativa, che unisce allo spettacolo del triplice salto d’acqua illuminato da potenti fari alcune soste golose. Si comincia alle ore 17 all’antico borgo di Maslana con l’aperitivo e l’antipasto di “Sapori Seriani” accompagnati da mostre fotografiche sulla storia e la natura del territorio, intrattenimenti musicali, folcloristici e la rievocazione di antichi mestieri e tradizioni.

La cena prosegue in località “Pià del’arda”, a pochi metri dal famoso ponte romano, dove verrà servito il piatto unico chiamato “la pietansa”. All’Osservatorio di Maslana, ottimo punto per godersi la cascata, sarà invece possibile gustare il dolce, mentre per il caffè ci si potrà recare in una delle attività convenzionate in paese.

La quota partecipazione è di 20 euro per gli adulti, 12 per i bambini fino a 12 anni. Comprende gadget e buono pasto per ogni tappa. Poiché il percorso si sviluppa prevalentemente su sentiero montano, è obbligatorio utilizzare un’adeguata attrezzatura (scarponcini, torcia elettrica, maglione, giacca impermeabile) ed è sconsigliato ai bambini sotto i 5 anni.

Alte 315 metri, le cascate del Serio le maggiori d’Italia e le seconde in Europa. Anche in alcune delle successive date di apertura – diurne – sono previsti eventi all’insegna del gusto. L’appuntamento di settembre (domenica 18) sarà in concomitanza con la festa di Maslana, mentre quello di ottobre (il 9) si sposerà al Sagra del formaggio e dei sapori seriani. In agosto l’evento sarà domenica 21.

www.turismovalbondione.it




A Lovere ritorna la Mangi ‘n piazza

ok

Venerdì 15 e sabato 16 luglio a Lovere ritorna “Mangi ’n piazza”, la manifestazione enogastronomica che trasforma la piazza del paese in un grande ristorante a cielo aperto. L’iniziativa, giunta alla terza edizione, è promossa da Nuova Pro Loco Lovere, con il patrocinio del Comune di Lovere e in collaborazione con le attività commerciali di piazza 13 Martiri e piazza V. Emanuele II. Il programma delle serate si apre alle 19 con due proposte: i ristoranti e i bar metteranno in campo una superbrigata di cucina e i negozianti aderenti proporranno l’apertura serale. Il tutto con un intrattenimento musicale.

In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata al 29 e 30 luglio.

Per maggiori informazioni: www.nuovaprolocolovere.it 




Tavernola, la sardina (di lago) torna protagonista

sardina-e-polenta
Prati verdi, aria pura, il lago sullo sfondo, serate di musica, ma soprattutto tante proposte dedicate all’agone, o meglio, alla sardina, come viene chiamata sul Sebino, per la sua forma affusolata e le squame argentate che ricordano la sarda di mare.

Con più di un quarto di secolo di storia, la “Sagra della sardina” di Tavernola, promossa dalla Pro Loco del paese, è un appuntamento fisso delle estati sul Lago d’Iseo. Quest’anno si apre venerdì 8 luglio e prosegue nelle giornate di sabato 9 e domenica 10, per riprendere di nuovo venerdì, sabato e domenica della settimana successiva, nell’area verde della frazione Gallinarga.

Il piatto forte saranno le sardine con la polenta, sardine sott’olio, leggermente abbrustolite sul fuoco e servite con fette di polenta fredda tostata. Ma si potranno gustare anche alborelle fritte (richiestissime), filetti di persico saltati con burro e salvia, pasta con pesce di lago e altri manicaretti, tra cui le sfongade, pagnottelle dolci preparate secondo la ricetta del paese, e la torta di amarene, dolce tavernolese per eccellenza la cui ricetta si tramanda da generazioni.

La cucina è aperta la sera a partire dalle 19 circa e domenica 12 luglio anche a pranzo (su prenotazione). um ininterrotto di auto. «Abbiamo pensato anche di spostarla nel centro storico del paese e di ingrandirla ma perderebbe il suo fascino, così abbiamo rinunciato» confida Foresti che per il futuro ha un desiderio: «Passare il timone della sagra ai giovani del paese in modo che non vada persa questa bella e importante tradizione».

sagra sardina tavernola - programma 2016




Il Questore: «A Bergamo ho trovato una ristorazione di qualità»

il questore di Bergamo Girolamo Fabiano assaggia i vini di Antonio Lecchi
Il questore di Bergamo Girolamo Fabiano assaggia i vini di Antonio Lecchi

«A Bergamo ho trovato grandissima professionalità, una ristorazione di alto livello, e non solo nei tanti locali stellati. Passione e amore nella ricerca, nella qualità e nella cura del locale sono senz’altro i valori che mi hanno colpito di più».

Così Girolamo Fabiano, Questore di Bergamo, analizza le proposte enogastronomiche della nostra provincia, e lo fa da raffinato gourmet qual è, amante del piacere della buona tavola in convivialità. Le sue origini pugliesi – per la precisione di Corato, in provincia di Bari, che definisce capitale dell’olio d’oliva (tant’è che una delle tipologie di olive diffuse è appunto la coratina) – sono alla base di una conoscenza e competenza affinate nel tempo e nel percorso professionale che lo ha portato ad operare in diverse realtà geografiche.

Prima del trasferimento nella nostra città, ha lasciato un pochino del suo cuore nell’umanità della popolazione valtellinese. Ma non solo. Anche in questa zona ha coltivato la passione per il gusto, apprezzando il duro lavoro dei vignaioli locali sui terrazzamenti dove producono vini da uve Chiavennasca e ottenendo anche l’ammissione all’Accademia del Pizzocchero.

Spontaneo, a questo punto, un raffronto tra le due tipologie di cucina. Ci sono alcune sostanziali differenze che forse partono dal contesto ambientale. «Trovo che le principali differenziazioni si trovino nell’approccio personale, decisamente più caldi i valtellinesi, molto più concentrati nella loro professione i bergamaschi. Anche il contesto economico, con i conseguenti ritmi sono diversi».

È nella storia la valutazione del “maestro” Veronelli che ha eletto Bergamo a capitale della ristorazione italiano. Dopo le sue esperienze, in pratica sull’intero territorio nazionale, condivide questa affermazione?

«In Italia si mangia ovunque bene, non so se Bergamo possa meritare questa definizione, ma indubbiamente noto una grande evoluzione. Non molti, purtroppo, fanno la tipica cucina bergamasca, anzi, è nata quella che potrei definire la “nouvelle bergamasca”. Sono comunque soprattutto i giovani quelli che fanno attenzione alla tradizione, ma non è facile cucinare come una volta. Bisogna proprio trovare i giovani a cui piace questo tipo di ricerca e di riscoperta. I piatti classici sono i casoncelli e la polenta taragna ma un particolare riguardo meritano senza dubbio i nove formaggi dop, un record per la provincia orobica».

Ha colto qualche eccellenza, in particolare?

«Non posso fare una graduatoria di merito, ma sicuramente per l’amore verso la professione, datoche ci mette veramente il cuore e l’entusiasmo, cito Antonio Lecchi per i suoi vini di Casa Virginia, visto in modo particolare l’attaccamento alla terra e alla produzione agricola in generale».

E per concludere prendiamo per la gola i nostri lettori chiedendole di proporre due menù, uno bergamasco e l’altro pugliese.

«Pochi dubbi al riguardo – ammette Fabiano –. Nel menù bergamasco sono obbligatori i casoncelli e se ci si trova in un agriturismo lo stracotto d’asino. In montagna la polenta taragna. Per il menù pugliese scelgo quello della tradizione e cioè: antipasto di verdure, orecchiette al ragù, involtino di carne, mozzarella e insalata. Come dolce, perché no?, potrebbe andar bene la vostra polenta e osei. Ma per il vino è d’obbligo il mio amato nero di Troia. Buon appetito!».




Riva di Solto, ecco la sagra che esalta il pesce di lago

riva di solto menù del pescatore

La Sagra del pesce di Riva di Solto torna nell’area feste Giardino della Doana dal primo al 3 luglio. La manifestazione è arrivata alle 21esima edizione e si caratterizza da sempre per una precisa scelta di qualità e tipicità dei piatti.

riva di solto - area sagra pesceIn tavola arriva infatti solo il prodotto fresco dello storico pescatore della sponda bergamasca del Sebino, in un menù che negli anni si è arricchito di gusto e creatività. Accanto ai più tradizionali pesci al forno ripieni o al gettonatissimo menù del pescatore (che comprende bruschetta con olio locale, un piatto misto di pesce di lago con trota marinata, tinca fritta, pesce sottolio alla griglia, sardina fresca alla griglia, polenta, oltre a patatine fritte e formaggio) si sono aggiunti, ad esempio, le bavette al coregone, i fusilli alle sarde e i filetti di persico dorati, per accontentare anche i palati più curiosi.

A dare un tocco in più è la posizione suggestiva, affacciata sul lago, che ne ha fatto un evento di richiamo non solo sulle province di Bergamo e Brescia, ma anche di Milano. Quest’anno purtroppo non sarà così facile raggiungerla, a causa della frana sulla litoranea da Sarnico che continua a rendere inagibile il tratto alle auto. La zona può quindi essere raggiunta da Solto Collina o da Lovere.

La sagra si caratterizza anche per il grande coinvolgimento. Nata con l’obiettivo di raccogliere fondi per le squadre di calcio del paese, ha continuato a destinare i proventi in beneficenza e mobilita ad ogni edizione più di cento volontari, in gran parte giovani, che, cosa davvero insolita, «non occorre sollecitare, ci chiamano loro per lavorare – dice Daniela Negrinelli, componente del direttivo del comitato organizzatore – perché è in fondo un grande divertimento per tutti».

gruppo riva di solto