Turismo, «così prepariamo i nuovi professionisti. Ma a Bergamo manca un interlocutore unico»

vittorio emanuele RIT

Se il turismo è una chance per Bergamo e la sua provincia, la scuola è pronta a fare la sua parte per offrire profili in linea con i bisogni delle aziende e del territorio. Succede al Vittorio Emanuele II, l’Istituto tecnico commerciale e turistico cittadino che, dietro la possente facciata piacentiniana di piazzale Alpini e oltre lo stereotipo che vuole il mondo dell’istruzione lontano ciò che lo circonda, ha intrapreso, secondo i dettami delle ultime riforme, l’ardua strada di riscrivere il paradigma della formazione e lo ha fatto chiamando a raccolta imprese, Università, istituzioni e associazioni.

Lorena Peccolo è la preside – sì, la chiamano ancora così – dell’Istituto, che nell’anno scolastico 2015/16 conta 1.274 studenti e 54 classi, 29 dell’indirizzo turistico, che ne fanno la sede più consistente della nostra provincia, e 25 in quello di Amministrazione, Finanza e Marketing.

Il turismo è una risorsa “giovane” per la Bergamasca e la scuola ha un ruolo fondamentale nel preparare una nuova generazione di addetti che permettano al settore di crescere e svilupparsi. Come si sta muovendo il Vittorio Emanuele?

Lorena Peccolo, dirigente scolastico da 25 anni, è alla guida del "Vittorio Emanuele" da quattro. Ha lavorato prevalentemente nella scuola di base ed è specializzata sui sistemi di valutazione della scuola
Lorena Peccolo, dirigente scolastico da 25 anni, è alla guida del “Vittorio Emanuele” da quattro. Ha lavorato prevalentemente nella scuola di base ed è specializzata sui sistemi di valutazione della scuola

«Nel 2013 la nostra scuola è stata capofila della creazione del Polo tecnico professionale del turismo, un’aggregazione promossa dalla Regione Lombardia tra scuole, enti di formazione, Università e realtà del territorio per costruire profili che siano funzionali ai reali fabbisogni».

Chi fa parte del Polo e quali iniziative sono state realizzate?

«Il nostro Polo, che si chiama “Vaprotur” – Valorizzazione, Promozione Turistica, conta 18 componenti, tra istituti superiori, centri di formazione professionale, aziende, enti di promozione del territorio, associazioni di categoria e Università, con il Cst – Centro studi sul territorio e il Cestit – Centro studi per il turismo e l’interpretazione del territorio. Nel 2014 è stato uno degli 11 Poli, su 52 presenti in Lombardia, finanziati dal bando premialità della Regione con 30mila euro. La presenza di un coordinamento tra tutti i soggetti ha inoltre permesso di realizzare nell’anno scolastico 2013-14 un corso Ifts, post diploma di un anno, costruendo il prototipo del profilo di competenze per questo tipo di corso».

Quali esigenze di formazione ha portato in evidenza il Polo?

«Un confronto illuminante è stato quello con l’Ascom. Il responsabile dei Distretti per l’Associazione, Roberto Ghidotti, ci ha segnalato come criticità la scarsa conoscenza del territorio da parte dei ragazzi, ne è nato un percorso sui Distretti dell’Attrattività e le loro risorse. Un altro versante sul quale abbiamo ritenuto strategico soffermarci è stata la formazione di studenti e insegnanti sull’analisi del sistema economico del turismo, dei suoi indicatori, sviluppato dal Cestit dell’Università».

Insomma, la collaborazione lungo la “filiera” del turismo sta permettendo di fare programmi scolastici più mirati…

«E l’azione che si intensifica con l’obbligo dell’alternanza scuola-lavoro, entrata in vigore quest’anno per le terze. Essersi interfacciati già con i partner del Polo si è rivelato preziosissimo per costruire il programma dell’Istituto. Siamo riusciti ad organizzare un percorso organico, non interventi spot, per comporre, dalla terza alla quinta, un profilo di competenze adeguato alle esigenze e consegnare al territorio studenti preparati».

Cosa prevede il vostro programma di alternanza scuola-lavoro?

«Quest’anno le cinque terze coinvolte si sono soffermate sulla conoscenza del territorio. Hanno incontrato tutti i soggetti che compongono il sistema del turismo della provincia ed ognuno ha illustrato loro cosa fa e come lavora. In quarta il focus sarà sugli itinerari e i Distretti dell’Attrattività, vedranno cioè tutti gli aspetti che hanno imparato a conoscere quest’anno integrati all’interno di ogni area. Studieranno inoltre la legge regionale sul turismo e svilupperanno le competenze di comunicazione. In quinta, invece, è previsto lo studio degli indicatori economici del turismo, del sistema museale, del turista dal punto di vista antropologico e l’analisi di altri sistemi turistici».

La novità è che i ragazzi affrontano questi argomenti non solo sui libri e in aula, ma cimentandosi in prima persona su alcuni progetti.

«Ogni classe declina i temi su progetti specifici. Quest’anno, ad esempio, due classi hanno fatto formazione sugli eventi e lavorato con Skay Class con cui già collaboravamo per la manifestazione “I Maestri del Paesaggio”, altre due hanno approfondito la gestione dell’accoglienza in un bed and breakfast, mentre una è stata coinvolta nel progetto della candidatura delle mura di Bergamo nel patrimonio Unesco per realizzare un sito e un sistema di comunicazione rivolto ai propri coetanei. È un lavoro che coinvolge anche una nostra quinta che sulle mura patrimonio Unesco ha realizzato una narrazione multimediale. Al di là dell’alternanza, inoltre, alcuni studenti sono coinvolti in esperienze e progetti, anche internazionali, come quello sul turismo sostenibile portato avanti da due classi nell’ambito del programma Erasmus».

vittorio emanuele (9)Quante ore sono dedicate all’alternanza?

«La legge ne prevede 400 nei tre anni, noi quest’anno ne abbiamo già totalizzate circa 200, tra interventi di esperti a scuola e tirocini in aziende. La priorità è stata infatti quella di costruire le conoscenze e di fare esperienze significative».

Che effetti hanno sull’apprendimento questi nuovi approcci?

«La sfida è proprio legata al fatto che, mobilitandoli con logiche progettuali, i ragazzi siano più capaci di operare, siano più motivati, più preparati, abbiano più senso di responsabilità ed arrivino alla fine della quinta più competenti. Con l’alternanza si passa dal modello “so-ripeto” al misurarsi su quello che si crede di sapere e di saper fare con costante riflessione e autovalutazione».

Del resto, oggi il lavoro occorre inventarselo, meglio quindi cominciare per tempo…

«In effetti sì e non vale solo per il lavoro indipendente, anche quello dipendente ha bisogno di una buona dose di autoimprenditorialità. Il lavoro non è più solo esecutivo e individuale, ma richiede capacità di interpretazione, elaborazione e collaborazione. È un atteggiamento che va incoraggiato anche nell’apprendimento».

Un bello scarto rispetto alle “vecchie” lezioni…

«Il Polo e l’alternanza sono a pieno titolo dentro al processo che vede la scuola passare dalla formazione del capitale umano a quella del capitale sociale, cioè delle competenze per lo sviluppo del territorio. La grande questione è definire quali sono le conoscenze ed i saperi indispensabili e come insegnarli e valutarli, il dato certo è che si tratta di un percorso dal quale non si torna indietro».

Come hanno risposto le imprese alla richiesta di collaborare con la scuola?

«Con grandissima disponibilità, interesse, capacità e, non ultima, generosità, dato che gli interventi sono stati tutti effettuati a titolo gratuito. Tutti si sono messi in gioco, hanno voluto coinvolgere e trasmettere le proprie esperienze ai ragazzi».

E docenti e studenti come stanno vivendo questa trasformazione?

«È chiaro che si tratta di un grande sforzo, che richiede di rivedere orari, programmi, valutazione (naturalmente anche per l’indirizzo in Amministrazione, Finanza e Marketing). È faticoso, ci sono criticità e resistenze, ma abbiamo insegnati motivati e capaci, in grado di trainare questo processo. Credo che la chiave sia la fiducia. L’auspicio è che quella fiducia che ci ha attribuito così apertamente il mondo esterno possa svilupparsi anche nel rapporto tra i docenti e tra docenti e studenti».

Ma a che punto è il turismo a Bergamo?

«Il grosso problema è che non c’è un interlocutore unico. La nostra scuola ha dovuto costruire le collaborazioni una per una e i nostri ragazzi dovrebbero, alla fine della quinta, avere una visione di sistema ma il sistema non è ancora consolidato, non c’è ancora stato un preciso investimento del territorio su questa dimensione dell’economia. La nuova legge regionale sul turismo comprende modelli di governance, visione strategica e definizione della regolamentazione e del controllo, ma non c’è ancora un organismo a Bergamo che su questo si interfacci direttamente con la scuola. Per la verità la legge regionale non fa nemmeno un cenno alle scuole come soggetti coinvolti nello sviluppo turistico e questo la dice lunga su quanto c’è ancora da fare, ma siamo veramente tutti consapevoli che serve incontrarsi e collaborare».




Giovani Ascom, serata benefica “Per un sorriso in più”

Giovani ImprenditoriÈ in programma venerdì 17 giugno il tradizionale evento benefico organizzato dai Giovani imprenditori di Ascom Confcommercio Bergamo, che riunisce ogni anno commercianti, operatori del turismo e benefattori. La serata – a partire dalle ore 20.15, al Chiostro alle Grazie in viale Papa Giovanni a Bergamo – ha per titolo “Per un sorriso in più”. L’intero ricavato sarà devoluto a favore dell’associazione “Un naso rosso per… “, onlus di Bergamo che sostiene progetti per i bambini ricoverati in ospedale e in particolare per supportare le situazioni in cui vi siano disagi economici. Durante la manifestazione si terranno uno spettacolo di cabaret con il comico Roberto Valentino e una lotteria benefica.

Per prenotazioni contattare entro giovedì 9 giugno: Segreteria Organizzativa Ascom Confcommercio Bergamo tel. 035 4120304,  fax 035.4120186, email: info@ascombg.it.

 

Il programma

 

 

 




Anche l’analcolico fa festa. Ecco le proposte dei “Giovani Spiriti”

Gara cocktail Giovani Spiriti - gruppo

Per combattere l’abuso di alcol tra i giovani cosa c’è di meglio che chiedere a loro di mettersi in gioco per creare drink analcolici? È quanto accaduto – tra le varie iniziative – alla festa finale di Giovani Spiriti, progetto di prevenzione globale all’uso di sostanze legali e illegali e di altri comportamenti a rischio (quali la guida sotto l’effetto di sostanze psicoattive, il gioco d’azzardo, l’utilizzo smodato di smartphone e tablet, l’utilizzo offensivo dei social network), promosso dall’Ats Bergamo e dall’Ufficio Scolastico Territoriale in stretta collaborazione con il Dipartimento Dipendenze dell’Asst Papa Giovanni XXIII e con il Sert dell’Asst Bergamo Est.

Si tratta di un percorso biennale, partito nel 2010, rivolto agli adoloscenti del primo e del secondo anno delle superiori (fase ricca di potenzialità ma anche di rischi, viene evidenziato dai promotori), coinvolgendo diversi attori della vita scolastica. Nella sua ultima edizione (2015-16) ha interessato 11 tra istituti superiori e centri di formazione professionale, 2.507 studenti, 70 insegnanti e 100 genitori, mentre nei suoi sei anni di vita ha raggiunto un totale di 40 scuole, 450 insegnanti, 13.300 studenti e 800 genitori.

Giovani Spiriti - trucco azzardatoL’evento finale, organizzato il 20 maggio allo spazio giovanile Polaresco, a Bergamo, ha rappresentato un’occasione di confronto e condivisione con il territorio, ma, soprattutto, ha valorizzato il protagonismo dei ragazzi. Alle testimonianze degli educatori, delle istituzioni e degli operatori, si sono infatti affiancati la visione e la premiazione di quattro video vincitori del concorso Giovani Spiriti 2016, l’allestimento di un percorso a ostacoli, a cura di Safe Driver, da provare prima senza maschera (sobri) e poi con una maschera che simula una capacità visiva simile a quella con alcolemia pari a 0,8 g (il limite legale per poter guidare è 0,5 g), un laboratorio di trucco tematizzato al gioco d’azzardo e musica legata ai temi del progetto, curati entrambi dalla scuola Sistema.

Tra i momenti più vivaci e appassionati, come anticipato, la gara di cocktail analcolici, che ha avuto anche il sostegno dell’Ascom, rappresentata nella giuria tecnica da Vincenza Carissimi, vicepresidente del Gruppo Caffè bar. In sfida la Fondazione Isb di Torre Boldone e l’Ipssar Sonzogni di Nembro con quattro allievi ciascuno.

concorso cocktail giovani spiriti - un momento della garaIl primo premio, ex aequo, è andato a Francesco Marchini dell’Ipssar di Nembro che ha realizzato il drink Bitter Sweet (preparato con bitter analcolico, succo di cranberry e soda water) e a Nicola Brevi dell’Isb di Torre Boldone con Yellow Drink (a base di sciroppo di fiori di sambuco, succo di limone, pompelmo e ananas con buccia di limone e mirtilli per decorazione).

targa Ascom concorso giovani spiritiLa targa simpatia, messa in palio dall’Ascom e assegnata da una giuria di studenti, è andata invece Dimetro Pankenko (Nembro) con Sunset Lemonade. In gara anche Rassida Djebre con Melagrana, Sofia El Housni con Apple Dream e Diego Manzoni con Red Angel per l’Isb di Torre Boldone e Sofia Marchesi con Orange Berry e Maurizio Giovanetti con Tropical Summer per l’alberghiero di Nembro. I lavori sono stati coordinati da Fiorenzo Colombo (docente Isb) e da un rappresentante dell’Associazione barman professionale Abi. In giuria anche Luca Rebuzzi del Reef Cafè, Marco Bonomi di Edonè e Luca Biffi dell’Ats Bergamo. «Una bellissima iniziativa – commenta entusiasta Vincenza Carissimi -, i cocktail sono stati preparati con cura ed i ragazzi erano molto motivati. È importante partire da loro per sensibilizzare su un tema importante come la prevenzione all’alcol, perché sono giovani ma anche perché saranno i baristi di domani». I partecipanti sono stati premiati con magliette Giovani Spiriti (Atena), buoni consumazione analcolica (Edonè) e premi offerti da Abi Professional. Le due scuole alberghiere hanno anche curato il grande rinfresco analcolico conclusivo.

Per quanto riguarda il concorso video, il primo premio è andatto alla I B dell’Isb di Torre Bordone che ha realizzato il video clip musicale “Il burattino: diamo un taglio alla dipendenza”; al secondo posto si è classificata la II S dell’Istituto Romero di Albino con la parodia della canzone Maria Salvador di J-Ax, sul tema del gioco d’azzardo; terzo posto per la I D, sempre dell’Isb di Torre Boldone, con “Non c’è niente di figo pensa con la tua testa”. Menzione speciale della giuria per il video della II A dell’Ipssar Nembro con il Telegiornale del Gioco d’azzardo, per la complessità e varietà del progetto.




I Giovani Ascom e i mille modi di fare innovazione

platea seminario giovani - innovazioneL’innovazione non è facile, ma può essere affrontata in modo semplice. È quanto hanno voluto dimostrare i Giovani imprenditori dell’Ascom in un seminario dedicato, in particolare, agli approcci e ai metodi per mettere in moto il cambiamento nel mondo del commercio. La direzione, del resto, è chiara: per resistere in un mercato sempre più dinamico, competitivo e mutevole occorre operare uno scarto rispetto al passato.

Luca Bonicelli
Luca Bonicelli

E il presidente Luca Bonicelli ne è convinto, puntando con decisione, insieme al proprio Gruppo, sui temi della formazione e dell’innovazione, con percorsi e incontri gratuiti per tutti gli associati. «Abbiamo avviato un ciclo di incontri sul web marketing e i social network – ricorda –, ora ci soffermiamo sulle metodologie per far nascere e sviluppare l’innovazione. Si tratta di un aspetto centrale, soprattutto per le nuove generazioni del commercio e del terziario, che noi rappresentiamo, ma ovviamente anche per tutte le imprese. Chi oggi si trova a portare avanti un’attività già avviata, che magari è anche consolidata e funziona bene, non può permettersi di fermarsi, deve per forza guardare oltre. L’idea è di partire da ciò che c’è e costruire un modello giusto per sé ed efficace in prospettiva».

Non vuol dire, quindi, stravolgere il modo di lavorare, o trovare l’idea rivoluzionaria, ma mettere in atto nuove strategie, questo sì, seguire il mondo che cambia. «Già posizionarsi su Facebook può essere un passo – evidenzia Bonicelli -, così come lo sviluppo dell’e-commerce. Ma l’innovazione non deve per forza concentrarsi sulle nuove tecnologie, ci sono alcuni esempi interessanti di integrazione dell’offerta, ad esempio locali che nelle aree turistiche effettuano anche il noleggio di bici elettriche, e poi le reti tra imprese, che possono essere formali oppure no. La collaborazione tra attività che possono essere connesse e complementari è interessantissima».

Non a caso, l’evento annuale dei Giovani Ascom, in programma il prossimo 17 giugno, in questa edizione unirà alla tradizionale serata benefica, al Chiostro alle Grazie di Bergamo, un convegno sulle reti d’impresa.

L’atteggiamento e la visione degli Under 40 sono improntati all’ottimismo. «Certo, bisogna essere sempre in movimento, non si va avanti continuando a fare ciò che si è sempre fatto – precisa Bonicelli -. Ma le soluzioni ci sono e spesso le abbiamo proprio all’interno delle nostre attività, che per quanto piccole non sono inferiori per valore dell’offerta rispetto alle grandi realtà, anzi. Pensiamo ad esempio ai prodotti tipici – dice partendo dal settore alimentare, in cui opera -. Sono sempre stati i piccoli negozi a proprorli e valorizzarli, oggi non c’è insegna della grande distribuzione che non li abbia e ne faccia un punto punto qualificante dell’assortimento. In pratica, i grandi ci copiano. È da questa consapevolezza che dobbiamo partire, la nostra storia, testimioniata anche dai 70 anni di associazione, è la base sulla quale costruire il futuro».

PILLOLE DI CAMBIAMENTO

Dal farmacista su Youtube al bar che si paga a tempo

Giovanni Caruso
Giovanni Caruso

Un metodo (il business model canvas) e una serie di casi di successo per dire che l’innovazione si può fare in ogni settore e in ogni dimensione aziendale. Li ha illustrati la bergamasca Quo.d, società di consulenza specializzata nelle gestione dei processi di innovazione che fa parte della rete d’imprese Net@work, agli imprenditori del terziario in occasione dell’incontro promosso dai Giovani Ascom nella sala corsi dell’Associazione cittadina.

«Innovazione è sinonimo di cambiamento – spiega Giovanni Caruso, amministratore della società, relatore al seminario con Rodolfo Pinto -, per realizzala non serve un centro di ricerche della Nasa, ci sono approcci, metodi e strumenti che permettono di progettarla e implementarla». E porta i casi di alcune attività tradizionali «che hanno cambiato il modo di fare ciò che hanno sempre fatto», come la Farmacia Serra di Genova, a gestione familiare, che accanto al sito per l’e-commerce ha creato un blog e un canale Youtube attraverso i quali illustra i prodotti e il loro utilizzo, valorizzando anche on line l’esperienza e la consulenza del farmacista di fiducia. O il Caffè Carbonelli, in provincia di Napoli, torrefazione artigianale che ha scongiurato la chiusura sviluppando il commercio elettronico e la presenza sul web.

In altri casi sono le modalità del prezzo a venire modificate, persino stravolte. L’Anticafè è un format, presente anche in Italia, dove non si pagano le consumazioni ma il tempo che vi si trascorre, potendo contare su spazi multifunzionali attrezzati. C’è anche il sistema di prenotazione alberghiera dove è l’ospite a fare il prezzo e tocca all’albergo accettare o meno la proposta, mentre in Uruguay, in linea con un’azione governativa contro l’alcolismo, in alcune discoteche l’ingresso è gratuito per chi ha tasso alcolemico pari a zero. «Innovazione non significa per forza digitale – conclude Caruso -, deve essere inteso come leva operativa, non come obiettivo».

 

 




“Giovane dell’anno”, il premio dei cuochi va a una bergamasca

francesca plebaniAi tempi in cui i giovani scelgono di fare il cuoco per salire su un palcoscenico, Francesca Plebani, ventenne di Caravaggio, si è conquistata un premio per il lavoro dietro le quinte. Alla recente assemblea della Federazione italiana cuochi, a Quinto di Treviso, le è stato assegnato il riconoscimento di “Giovane dell’anno” per l’impegno messo a disposizione dell’associazione. Già, perché mentre i riflettori sono accesi sugli show cooking o le grandi cene, c’è anche chi deve scaricare e sistemare le merci, preparare le attrezzature, stare in cucina, aspetti che spesso si dimenticano ma sono fondamentali per la buona riuscita di un evento gastronomico. Ed è questo che Francesca ha fatto, meritandosi l’applauso dei colleghi e del presidente nazionale Rocco Pozzulo.

Al lavoro come commis da Sassella Ricevimenti di Casirate d’Adda, ha conosciuto la Fic attraverso il suo titolare, Fabrizio Camer, segretario dell’Associazione cuochi bergamaschi, vicepresidente regione e consigliere nazionale. «Mi ha proposto di iscrivermi due anni fa – ricorda – ed ho cominciato a partecipare alle iniziative. In particolare ho lavorato per il congresso di Firenze lo scorso novembre sul Cuoco 3.0 e ai campionati italiani della cucina di Montichiari. Ho fatto un po’ di tutto, come capita in queste occasioni, dal preparare pranzi e cene all’assistenza agli showcooking, al magazzino». «Sono belle esperienze – sottolinea -, perché permettono di lavorare con cuochi di tutta Italia, vedere come si svolgono i concorsi, scoprire piatti nuovi e sono tutti stimoli a fare di più. Ho avuto modo anche di conoscere maestri come Claudio Sadler e Davide Scabin».

Francesca ha scelto la carriera in cucina sulle orme del fratello, Andrea, morto prematuramente in un incidente stradale. «È a lui che voglio dedicare il premio, se faccio questo lavoro è anche nel suo ricordo – dice -. La soddisfazione è stata grande e mi spinge a dare sempre di più nella professione e nell’associazione».

I piatti che ama maggiormente cucinare sono i secondi di pesce e il suo obiettivo, in futuro, è affiancare la sorella Daniela, che invece ha studiato sala e che gestisce da otto anni il ristorante C’est la vie nella zona industriale di Caravaggio. Sa però che la gavetta è necessaria ed è intenzionata a collezionare ancora esperienze che le permettano di crescere.

francesca plebani 2




Business e social network senza più segreti grazie ai Giovani Ascom

“Web 2.0: tutto quello che avresti voluto sapere e non hai mai osato chiedere”. È il titolo dell’incontro formativo gratuito che il Gruppo Giovani Imprenditori dell’Ascom di Bergamo organizza per gli associati under 40 in forma “itinerante” in alcune delle delegazioni in provincia, partendo da Treviglio il 4 aprile.

In effetti, navigare in rete e interagire sui Social network appare piuttosto semplice ed intuitivo, ma da qui a riuscire ad utilizzare le nuove tecnologie a favore del proprio business spesso ne corre. L’incontro, della durata di tre ore, dalle 14 alle 17, cercherà quindi di dare indicazioni su come migliorare o avviare in modo efficace la propria presenza on-line e ottenere risultati concreti.

È realizzato in collaborazione con ShareNow!, network di consulenza per le strategie digitali delle imprese, e farà una panoramica dei seguenti argomenti:

  • Marketing: la premessa fondamentale per andare correttamente on-line e investire in modo mirato sul web
  • Tecnologie: le soluzioni migliori per allestire siti attraenti, ricchi ed efficaci e gestirli in modo diretto
  • Seo, Search engine optimization: come rendersi effettivamente visibili in Rete posizionandosi al meglio nei risultati dei motori di ricerca
  • Social network: i metodi per utilizzare in modo avanzato e professionale Facebook, YouTube, Linkedin, Pinterest, Instagram e co.
  • Advertising on-line: come e quando farlo e risparmiare
  • Come organizzare tempo e risorse per gestire al meglio web e social

Saranno inoltre illustrate case history di successo e, tenendo fede a quanto promette il titolo, dopo l’incontro sarà possibile usufruire gratuitamente di una consulenza individuale per trattare le problematiche delle singole aziende.

Dopo l’appuntamento di Treviglio (via Madreperla 14/c), il roadshow farà tappa alla delegazione Ascom di Zogno l’11 aprile, in quella di Trescore il 13 giugno, di Clusone il 20 giugno e di Osio Sotto il 30 giugno.

Per partecipare è sufficiente inviare una e-mail all’indirizzo soci@ascombg.it entro una settimana dalla data dell’evento, indicando il numero dei partecipanti della propria azienda (max 2). L’incontro sarà effettuato al raggiungimento del numero minimo di iscritti.

Per informazioni, segreteria organizzativa: tel. 035 4120304

 




Mi diplomo e poi? Un ciclo di incontri aiuta nelle scelte

Che fare dopo il diploma, come cercare lavoro, come avviare un’attività professionale in proprio? A tutte queste domande cercherà di rispondere, a partire dal 23 marzo, il ciclo di appuntamenti “Infowed – I mercoledì dell’Informagiovani”.

Si tratta di una serie di incontri pomeridiani di gruppo, pensati per approfondire alcune richieste dell’utenza relativamente alle scelte post diploma e ai primi passi nel mondo del lavoro: come orientarsi nella vasta offerta formativa, come cercare lavoro e di quali strategie e accortezze tener conto, in quali modi analizzare ed individuare le proprie competenze per arrivare ad una scelta professionale mirata, quali le opportunità ed i primi passi per trasformare buone idee in attività imprenditoriali, con un focus sulle opportunità nell’area delle arti.

Spazio Informagiovani è un servizio del Comune di Bergamo che offre una consulenza info-orientativa in diversi ambiti rivolta ai giovani e alle loro famiglie: studio e formazione, lavoro, tempo libero, mobilità, volontariato.

  • Il ciclo si apre mercoledì 23 marzo (ore 14.30-16.30) con l’incontro “Mi diplomo…e poi?”, organizzato per i diplomandi delle scuole secondarie di 2° grado. Diplomarsi è il primo passo, poi si aprono molte strade: il lavoro, la formazione, l’università. Quali sono gli strumenti utili per orientarsi e conoscere i diversi itinerari per esplorare l’offerta formativa e lavorativa del territorio?

Infowed proseguirà nelle prossime settimane toccando le altre tematiche in programma, pensate principalmente per i giovani sino ai 25 anni. Filo conduttore degli incontri sarà il lavoro: l’idea è di fornire un orientamento ampio, che parta da un supporto per rileggere e capitalizzare all’interno del proprio curriculum vitae le molteplici esperienze che i giovani vivono parallelamente ai percorsi formativi, ma di cui spesso faticano a riconoscere il valore in termini di conoscenze e competenze acquisite, per finire con uno sguardo sulle possibilità di crearsi un lavoro autonomo, passando anche attraverso gli addetti ai lavori: suggerimenti su come presentarsi al meglio alle aziende, forniti direttamente da chi si occupa della selezione del personale, e una data interamente dedicata al lavoro nel mondo artistico.

Ecco il calendario dei prossimi incontri
  • Mercoledì 6/04 (h. 14.30-16.30) “Una scelta professionale ben fatta”. Una buona scelta professionale va fatta con “stile”: un workshop dedicato a conoscere meglio il proprio stile personale per orientarsi in maniera efficace nella scelta della professione secondo le proprie caratteristiche e competenze.
  • Mercoledì 27/04 (h. 17-19) “Offerte di lavoro e ricerca del personale: chi, cosa e come?”. Le aziende che assumono giovani, quali canali e strumenti utilizzano per la loro ricerca? Cosa si aspettano dalle persone che incontrano? Chi sono i loro candidati ideali? Parliamone con gli addetti ai lavori.
  • Mercoledì 18/05 (h. 17-19) “Lavorare nell’Arte”. L’arte non è solo una passione, un sogno, un hobby: può essere anche una risorsa per trovare e creare lavoro. Incontriamo chi ha esperienza in questo settore per esplorare le opportunità in campo artistico e culturale offerte dal territorio.
  • Mercoledì tra maggio e giugno (da definire) “Non cerco lavoro: lo voglio creare!” – Infowed incontra il progetto Job in 3.0: Ciclo incontri sull’autoimprenditorialità. Come muovere i primi passi per trasformare una buona idea in un’impresa giovane e innovativa o in un’attività autonoma.

Il calendario degli incontri ancora in fase di definizione verrà pubblicato sul sito www.giovani.bg.it; la partecipazione è prevista previa iscrizione via mail – informagiovani@comune.bg.it, o telefono – 035 399675; l’iscrizione si intende per ogni singolo incontro e non vincola dunque a partecipare all’intera rassegna.

Per informazioni: Spazio Informagiovani del Comune di Bergamo, via del Polaresco 15 (quartire di Longuelo) tel. 035 399675-676 informagiovani@comune.bg.it; orari di apertura: lun-mer-ven dalle 15 alle 17 (è preferibile fissare un appuntamento).




Da Alzano a Copenhagen, «così ho conquistato i palati danesi»

Francesca ParazziTra una ripresa economica che stenta a decollare e i proclami che, più o meno a giorni alterni e da più parti politiche, raccontano di un’economia ora in crescita, ora ferma al palo, la tentazione di uscire dai confini nazionali per farsi una nuova vita e trovare un lavoro è sempre molto forte, soprattutto tra i giovani.

I quali non a caso lamentano in Italia una percentuale di disoccupazione piuttosto alta, che non lascia intravedere almeno nel breve periodo grandi opportunità, se non quelle, nella migliore delle ipotesi, del precariato o del lavoro a tempo determinato. Così vale, ovviamente, anche per il complesso mercato della ristorazione, dove però l’italiano ai fornelli o in sala, può giocare su più fronti, essendo ancora oggi queste due tra le professioni più facilmente esportabili, non a caso presenti in forze in molti Paesi europei e non solo.

ristorante Marchal CopenhagenOltretutto con risultati che spesso sfiorano l’eccellenza, perché quando c’è un riconosciuto talento, spesso, all’estero, finisce per essere premiato, mentre all’interno dei confini italiani non sempre questo accade. Un bell’esempio ci viene fornito dall’avventura un po’ speciale capitata in sorte a Francesca Parazzi, ventottenne bergamasca originaria di Alzano Lombardo che fino a qualche anno fa serviva piattoni di stinco in una birreria bergamasca ed ora si trova a svolgere l’impegnativo ruolo di sous chef nella brigata del ristorante Marchal di Copenhagen, uno degli indirizzi emergenti della cucina nordica, ospitato all’interno dello storico e magnifico Hotel D’Angleterre.

Un percorso a dire il vero non nato dal caso, ma che sembra essere un po’ la bella favola capace di far sgranare gli occhi, un po’ figlia della caparbietà e un po’ del pizzico di fantasia messo in campo da parte della protagonista.

Francesca Parazzi vanta trascorsi professionali piuttosto classici come lei stessa racconta: «Ho frequentato l’istituto alberghiero professionale di Clusone, e all’ultimo anno di specializzazione seguivo gli insegnamenti di Mauro Elli (lo stellato de Il Cantuccio ad Albavilla, in Brianza), che mi ha introdotto al mondo del lavoro. La prima vera esperienza l’ho fatta in un piccolo albergo ad Onore, in provincia, durante le vacanze estive del penultimo anno scolastico. Poi, una volta finiti gli studi, ha lavorato come capo partita in pasticceria presso un ristorante italiano di un golf club a Glasgow in Scozia. In seguito, sempre in pasticceria come commis, sono finita durante l’estate al Castello di Velona, in Toscana e poi all’Hotel Milano di Bratto come commis di cucina, terminando dopo quattro anni come capo partita agli antipasti. La gestione di una cucina in prima persona però è stata quella della birreria Ein Mass a Montello».

E proprio qui scatta la “sliding door” che la convince, per crescere professionalmente, a cercare tramite il web un’opportunità a Copenhagen, dove il compagno Matteo sta effettuando un dottorato in fisiologia dell’esercizio fisico presso l’Università. «Devo dire – ricorda oggi Francesca – che trovare un lavoro in Danimarca è stato piuttosto semplice. E tra i tanti ristoranti che cercavano personale mi sono proposta al Kanalen, un bistrò situato non troppo distante dal famoso Noma che per anni è stato il miglior ristorante al mondo. Ho mandato un curriculum e dopo un breve periodo di prova ho subito iniziato a lavorare come capopartita e successivamente come secondo chef. Il tutto in un periodo che va dal settembre del 2013 al giugno 2014».

Questi dieci mesi trascorsi a stretto contatto con la realtà emergente della cucina nordica si sono subito rivelati fondamentali, per conoscere una nuova materia prima, assimilare nuove metodologie di lavoro e mettersi in mostra grazie a una versatilità e a un rigore che è stato notato immediatamente anche da altri cuochi. Così due anni fa, nel momento di riapertura dello storico Hotel D’Angleterre, completamente rinnovato, si presenta l’opportunità di lavorare con Ronny Emborg, talentuoso cuoco danese che si prende in carico la cucina del Marchal, il nuovo ristorante dell’albergo. Per Francesca è l’approdo verso una cucina e un ambiente più professionali e di maggior spessore, che, tra l’altro, prevedono il confronto con la difficile e più complessa ristorazione d’albergo. Il Marchal è un urban restaurant elegante e raffinato con una cucina che sfiora la classicità francese e la mescola alla geometria e all’essenzialità che è facile trovare a queste latitudini.

ristorante Marchal Copenhagen - piatto 1Così il Baccalà viene cotto in tempura con midollo affumicato, spinaci e ribes nero, la Tartare di carne si presenta con rafano, pomodori, cipolle e nasturzio, e le Animelle sono fritte per poi incontrare una salsa al rabarbaro fermentato e un brodo di vitello. Ma allo stesso tempo qui si può vivere l’esperienza di un piatto grandioso e storico come la Chateaubriand, rigorosamente per due, così come la Rana pescatrice cotta all’osso con lardo, pepe nero, patate reidratate e salsa alle cozze. Il Marchal al suo primo anno di apertura riceve una meritata stella Michelin (guida 2015) con Ronny Emborg in cucina. Poi il danese si trasferisce negli Stati Uniti per aprire il ristorante Atera a New Yorke il suo secondo, l’austriaco Christian Gadient, diventa l’executive chef.

A scalare, i due junior sous chef, Francesca Parazzi e Alex Schonning Petersen vengono promossi a sous chef proprio dall’inizio di quest’anno. «I miei compiti sono ben precisi – racconta Francesca -. Gestisco il servizio sia a pranzo che a cena, ma anche gli ordini e la mise en place di ogni partita. Il lavoro mi sta dando grandi soddisfazioni perché ogni giorno scopro nuove tecniche di lavorazione o materie prime con cui progettare ricette o anche solo piccoli elementi che possono fare la differenza in un piatto. E poi vedo le grandi differenze sotto l’aspetto gerarchico tra quello che succede in Italia e quello che invece succede in Danimarca. In Italia la cucina è sempre più inquadrata, mentre quella danese è più elastica e si basa molto sul lavoro di squadra».

ristorante Marchal Copenhagen - piatto 2

Ma non ti manca un po’ Bergamo, viene da chiedere? «Certo, mi manca ammirare le montagne e quando torno cerco sempre di trovare una serata libera per trascorrere qualche ora a Città Alta, ma qui a Copenhagen devo dire che mi trovo benissimo. La città è vivibile e organizzata, poi tra la primavera e l’estate è ricca di eventi e la scelta dei locali è quasi infinita. Puoi trovare un kebab, vicino a un bistrò o a un ristorante stellato. Insomma, un po’ per tutti i gusti». Un bell’esempio di volontà, intraprendenza e talento.




Giovani, un pacchetto di aiuti per mettersi in proprio

Four all-sufficient business people work in team

Dopo i servizi per l’inserimento lavorativo, arrivano dalla Regione Lombardia, nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”, servizi gratuiti per gli under 30 che vogliono mettersi in proprio. Colloqui specialistici, corsi di formazione, assistenza personalizzata, mentoring e affiancamento post costituzione attività, verranno erogati dalle Camere di commercio lombarde. Basta accedere al portale dedicato www.garanziagiovani.regione.lombardia.it a partire da martedì 26 gennaio. L’avviso rientra tra gli impegni assunti nell’Accordo di programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo sottoscritto da Regione Lombardia e dal Sistema camerale lombardo.

«È una iniziativa interamente indirizzata a favorire l’autoimprenditorialità e lo sviluppo dell’occupazione – dichiara Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo Economico -. In un contesto contraddistinto da una graduale uscita dalle secche della crisi, i numeri del 2015 confermano la forte vocazione imprenditoriale della Lombardia. Con questa misura Regione Lombardia si impegna a consolidare questo trend e ad accompagnare in maniera sussidiaria, attraverso i servizi di Unioncamere Lombardia, gli aspiranti imprenditori con un percorso personalizzato di affiancamento e formazione. L’obiettivo è quello di incanalare e valorizzare il grande dinamismo dei più giovani, anche nell’ottica di creare un solido collegamento scuola-lavoro, soprattutto per i soggetti più qualificati, in modo da ridurre al minimo i rischi delle start up e dare loro gli strumenti più appropriati per fare crescere con successo le loro idee di impresa».

«Questa iniziativa completa e integra un complesso di iniziative – spiega il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio – con cui il Sistema camerale lombardo di intesa con Regione Lombardia è intervenuto per sostenere la creazione di imprese, favorire la nascita di start up e in generale il lavoro autonomo dei giovani. Con Garanzia Giovani, le Camere di commercio attraverso la loro rete dei Punti Nuova Impresa, mettono a disposizione dei giovani un intervento completo di formazione e affiancamento, con un occhio di riguardo a quei ragazzi che non hanno alle spalle un percorso educativo o formativo strutturato, essenziale per fornire le competenze necessarie a dare l’avvio, a consolidare e a gestire un progetto d’impresa o comunque di lavoro autonomo».

«Anche in questa occasione la nostra Camera di commercio – afferma Paolo Malvestiti, presidente della Cciaa di Bergamo – dimostra una forte attenzione al territorio sostenendo progetti strategici che contribuiranno a supportare la capacità imprenditiva che da sempre ci caratterizza». «Pertanto, il Punto Nuova Impresa e Bergamo Sviluppo – sostiene Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo – opereranno nei prossimi mesi integrando nuovi servizi di affiancamento a quelli già esistenti, completando sempre più il quadro delle attività da tempo erogate a sostegno dell’imprenditorialità».

  • Chi può presentare domanda

Giovani che vogliono aprire una partita Iva o un’impresa, di età compresa tra i 18 e i 29 anni compiuti, inoccupati o disoccupati. Non devono essere inoltre iscritti a percorsi di istruzione o formazione professionale o avere in corso di svolgimento il servizio civile o un tirocinio extra-curriculare; non devono svolgere interventi di politiche attive attuate con Dote Unica Lavoro o attraverso gli avvisi “flusso” o “stock”.

  • A chi si devono rivolgere i giovani aspiranti imprenditori/lavoratori autonomi

Alle Camere di commercio lombarde, unici operatori incaricati da Regione Lombardia, che direttamente o in collaborazione con le proprie aziende speciali accreditate ai servi al lavoro, aiuteranno i giovani nei loro percorsi di creazione d’impresa o di lavoro autonomo.

  • Come si accede al programma Garanzia Giovani Autoimpiego e Autoimprenditorialità

I giovani con i requisiti potranno accedere al portale regionale dedicato www.garanziagiovani.regione.lombardia.it e individuare la Camera di commercio con cui intendono avviare il programma. L’operatore della Camera di commercio indicata convocherà il giovane entro 30 giorni dall’adesione, fisserà un appuntamento durante il quale si procederà alla definizione di un Piano di Intervento Personalizzato (Pip).

  • I servizi gratuiti

I giovani, dopo aver usufruito di primi servizi di accoglienza, definizione del percorso, bilancio competenze, colloquio specialistico, potranno accedere a servizi gratuiti:

  • corsi di formazione per il business plan (24 ore)
  • assistenza personalizzata per la stesura del progetto imprenditoriale/di lavoro autonomo (minimo 36 ore – max 40 ore)
  • mentoring e affiancamento nel post costituzione attività imprenditoriale e/o di lavoro autonomo (max 16 ore)

Il giovane potrà beneficiare di ciascun servizio una sola volta.

  • Tempi e scadenze

A partire da martedì 26 gennaio 2016 i giovani possono accedere al programma Garanzia Giovani Autoimpiego e Autoimprenditorialità. La presa in carico da parte degli operatori delle Camere di commercio lombarde proseguirà fino ad esaurimento delle risorse stanziate e comunque entro e non oltre il 30 marzo 2018.

  • Possibilità di finanziamenti a tasso zero

I giovani che usufruiranno dei servizi previsti da Garanzia Giovani e che avvieranno iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità potranno presentare domanda di finanziamento al fondo rotativo per l’accesso al credito agevolato “SELFIEmployment”, promosso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la cui gestione è affidata ad Invitalia, che valuterà l’ammissibilità delle richieste. Il finanziamento, di importo variabile, da un minimo di 5mila ad un massimo di 50mila euro, verrà erogato a tasso di interesse zero senza garanzie personali e con un piano di ammortamento della durata massima di 7 anni.

Per informazioni rivolgersi agli sportelli Punto Nuova Impresa delle Camere di commercio lombarde:

BERGAMO – via Zilioli, 2

tel. 035/3888011 – pni@bg.camcom.it

BRESCIA – via Einaudi, 23

tel. 030/3725264-298 – pni@bs.camcom.it

COMO – Via Parini, 16

tel. 031/256379 – 384 – pni@co.camcom.it

CREMONA – p.zza Stradivari, 5

tel. 0372/490276 – 290 – pni@cr.camcom.it

LECCO – via Tonale, 28/30

tel. 0341/292212 – 284 – 280 – pni@lc.camcom.it

LODI – via Haussmann, 15

tel. 0371/4505247 – 234 – promozione@lo.camcom.it

MANTOVA – l.go Pradella, 1

tel. 0376/234317 – pni@mn.camcom.it

MILANO – Formaper – via Santa Marta, 18

tel. 02/8515.5344 – garanzia.giovani@formaper.it

MONZA – p.zza Cambiaghi, 9

tel. 039/2807446 – formaper@mb.camcom.it

PAVIA – via Mentana, 27

tel. 0382/393235-271 – paviasviluppo@pv.camcom.it

SONDRIO – via Piazzi, 23

tel. 0342/527226 – pni@so.camcom.it

VARESE – p.zza Monte Grappa, 5

tel. 0332/295476 – pni@va.camcom.it




Under 35 e donne, finanziamenti a tasso zero per chi fa impresa

Per i giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliono creare nuove imprese arrivano incentivi a tasso zero. Si tratta di nuove agevolazioni (un aggiornamento della misura Autoimprenditorialità, decreto legislativo 185/2000, Titolo I), che puntano a sostenere, in tutta Italia, la nascita e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.

I finanziamenti sono senza interessi e sono rivolti a iniziative che prevedono programmi di investimento fino a 1,5 milioni di euro. I progetti possono riguardare la produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli o la fornitura di servizi, in tutti i settori, compresi il commercio e il turismo. Particolare rilevanza è riservata alle attività di innovazione sociale e a quelle legate alla filiera turistico-culturale. Possono beneficiare delle agevolazioni le micro e piccole imprese: costituite in forma societaria, ivi incluse le società cooperative;  composte,  per  oltre  la  metà  numerica  dei  soci  e  di  quote  di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne; costituite da non più di dodici mesi alla data  di presentazione della domanda di agevolazione.

Per accedere agli incentivi le imprese devono essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel Registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali; non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione.

Al finanziamento sono ammesse spese che riguardano l’acquisto di beni (materiali e immateriali) e servizi che rientrano nelle categorie: suolo aziendale, fabbricati, opere edili/murarie (comprese le ristrutturazioni), macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, brevetti, licenze e marchi, formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali alla realizzazione del progetto, consulenze specialistiche.

L’agevolazione è concessa ai sensi e nei limiti del regolamento de minimis e assume la forma di un finanziamento agevolato per gli investimenti, a un tasso pari  a zero, della durata massima di otto anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande, corredate dei piani di impresa dovranno potranno essere presentate al soggetto gestore Invitalia mediante apposita procedura informatica a partire dal 3 gennaio 2016.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo 37 a Bergamo, tel. 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi).