Cereda (Ascom): «Il bonus mobili per le giovani coppie fa tornare la fiducia tra gli operatori»

Foto Convegno Federmobili

Il bonus mobili ha centrato le aspettative dei rivenditori, che ora sono pronti a sfruttare la novità dell’estensione alle giovani coppie, entrata in vigore quest’anno ma dettagliata solo a fine marzo, nella circolare operativa dell’Agenzia delle Entrate.

Laura Molla e Mauro Mamoli
Laura Molla e Mauro Mamoli

Sul provvedimento e su come orientarsi tra le sfide e le opportunità del mercato si sono confrontati i negozianti di mobili bergamaschi nel corso di un incontro in Ascom con il presidente nazionale di Federmobili Mauro Mamoli e il direttore Laura Molla, insieme al presidente provinciale Lorenzo Cereda. «Con 1,9 miliardi di transato alla fine dello scorso anno – ricorda Mamoli – il bonus mobili ha centrato l’obiettivo sperato dal settore, avviando una leggera ripresa del mercato interno. Quest’anno ci attendiamo un proseguimento del trend grazie alla conferma del bonus legato alle ristrutturazioni e all’ampliamento della platea degli interessati con l’introduzione dell’incentivo per le giovani coppie». «L’intervento di Federombili – precisa – ha fatto sì che il bonus giovani fosse il più esteso possibile. È rivolto infatti alle coppie nelle quali anche un solo componente non abbia superato i 35 anni, che abbiano comprato casa nel 2015 o entro il 2016». Il beneficio consiste in una detrazione Irpef del 50% su un importo massimo di 16mila euro per l’acquisto di mobili nuovi destinati all’abitazione principale effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016. Diversamente da quanto previsto per le ristrutturazioni, sono esclusi dalla cifra gli elettrodomestici, favorendo la spesa per l’arredamento. Un’altra novità portata dalla circolare, e richiesta dalla categoria, è che il pagamento può essere effettuato mediante bonifico o carta di debito o credito. Non è più necessario utilizzare il bonifico appositamente predisposto da banche e Poste per le spese di ristrutturazione edilizia, soggetto a ritenuta d’acconto dell’8%, che quindi non grava più sul rivenditore.

Che il bonus faccia bene al comparto lo testimonia il presidente Cereda. «Ha aiutato almeno dal punto di vista psicologico – evidenzia – e unito a qualche timido segnale di ripresa del mercato immobiliare e alla novità di quest’anno rivolta alle giovani coppie sta facendo tornare un po’ di fiducia agli operatori. Il tetto di 16mila euro è adeguato alla possibilità che anche chi arreda la prima casa possa decidere di optare per mobili italiani anziché per soluzioni supereconomiche».

Nonostante gli incentivi, le aziende non possono comunque restare sulla soglia ad aspettare. Conoscere il mercato e pianificare le strategie sono tra le parole d’ordine della Federmobili che ha anche realizzato, per la collana Le Bussole di Confcommercio, la guida “Il negozio di arredamento”, vero e proprio manuale operativo che, anche attraverso analisi economiche e con molti casi pratici, rappresenta uno strumento per una più efficace gestione del business. La pubblicazione è stata presentata durante l’incontro e può essere richiesta all’Ascom.

Lorenzo Cereda (2)
Lorenzo Cereda

«Le nostre imprese – precisa Cereda – si stanno già dando da fare per affrontare il cambiamento ed essere competitive, grazie anche al ricambio generazionale. Dal canto suo la federazione è pronta a supportarle con la rete Innova.com nello sviluppo delle conoscenze e delle competenze, dal web marketing a come gestire il negozio, dalla valutazione degli aspetti economici ai corsi per il personale su come rapportarsi con i clienti». «Una delle frontiere più interessanti – aggiunge Mamoli – riguarda l’internazionalizzazione. Ci sono possibilità per l’apertura dei punti vendita al mercato estero, in particolare quello del Sud-est asiatico, che stiamo imparando a conoscere anche attraverso la partecipazione a fiere».

A supporto degli associati c’è poi tutto il pacchetto delle convenzioni, con società di credito al consumo o logistica, ad esempio, i servizi legali sulla contrattualistica, il monitoraggio dei rapporti con le banche. «Il cuore resta in ogni caso la rappresentanza e i bonus mobili sono la testimonianza di questo lavoro a favore del settore che, con 18mila punti vendita, un fatturato di 14 miliardi di euro e un’occupazione che supera i 50mila addetti, ha un peso importante nell’economia del paese».

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Filago, contributo di 5mila euro per chi apre una nuova attività in centro

filagoUn contributo di 5mila euro per la creazione di una nuova impresa o l’apertura di una nuova unità locale nel centro storico di Filago. Lo mette a disposizione il Comune per favorire e migliorare l’accoglienza e l’offerta commerciale del centro cittadino.

Possono partecipare al bando le seguenti attività:

  • attività commerciale di vendita al dettaglio in sede fissa;
  • attività di pubblico esercizio riconducibile alla tradizione culinaria (agroalimentare) del made in Italy con riferimento alle cucine locali e regionali;
  • attività di impresa artigiana nei seguenti settori: produzioni alimentari tipiche artigianali riconducibili alla tradizione gastronomica e dolciaria italiana (es. gelateria, yogurteria, gastronomia, pasticceria,…); lavorazioni artistiche e tradizionali.

Sono escluse le attività che includono anche parzialmente la vendita di:

  • armi, munizioni e materiale esplosivo, inclusi i fuochi d’artificio;
  • articoli per soli adulti;
  • articoli monoprezzo;
  • sigarette elettroniche.

Come pure le attività di:

  • vendita attraverso distribuzione automatica;
  • vendita e servizi di telefonia mobile;
  • tabaccherie;
  • attività di scommesse e gioco che comprendono anche parzialmente apparecchi automatici;
  • attività di “compro oro”;
  • monomarca;
  • money transfer;
  • banche;
  • studio professionali;
  • call center.

L’impresa beneficiaria dovrà impegnarsi a non cessare l’attività per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo, mantenere in centro storico la sede operativa dell’attività per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo e a non installare per i tre anni successivi alla concessione del contributo, nei locali sede dell’attività, apparecchi con video giochi e slot machine

Il contributo di 5mila euro sarà assegnato al primo progetto classificato secondo la graduatoria, a condizione che il costo complessivo dell’iniziativa sia almeno il doppio di tale importo.

La domanda dovrà essere inviata entro le ore 12 del 31 marzo 2016.




I marchi del franchising nei negozi sfitti, il Comune pensa a dei contributi

A guardare l’elenco, ce n’è di insegne che potrebbero vivacizzare il commercio cittadino. Dalla ristorazione tematica (sushi, etnico, persino Mr Cotoletta) ai locali che puntano su prodotti selezionati, come tè e caffè, passando per il biologico, i giocattoli e i servizi per i bambini, l’estetica e la cosmesi, le riparazioni informatiche, senza dimenticare l’abbigliamento. Tutti in franchising perché è su questa formula commerciale – forte di know how, politiche promozionali e innovazione – che si sviluppa il progetto della Regione Lombardia per favorire l’apertura di nuove attività nelle vetrine sfitte dei centri storici, in particolare le aree dei Distretti urbani del commercio.

Un’iniziativa alla quale partecipa anche il Comune di Bergamo, nella veste di “facilitatore” nella ricerca degli spazi e prevedendo anche dei contributi.

Il percorso “Fare impresa in franchising in Lombardia” procederà per tappe. La Regione ha incaricato una società esterna per individuare i franchisor interessati ad aprire punti vendita o distribuzione nel territorio regionale. Alla chiamata hanno risposto oltre cento soggetti, che hanno corredato le proprie manifestazioni di interesse con le caratteristiche richieste per l’apertura di un negozio a marchio: numero di vetrine, piani, metri quadrati, insegne e altro ancora, fornendo un quadro preciso per eventuali investitori.

A fine mese il bando sarà online sul sito della Regione Lombardia. Le Camere di Commercio hanno messo a disposizione una piattaforma telematica per raccogliere le manifestazioni di interesse di eventuali franchisee (i soggetti che intendono aprire una nuova attività commerciale utilizzando un determinato marchio o che si assicurano i diritti di utilizzo di un marchio per la propria attività commerciale).

Il Comune di Bergamo, in collaborazione con il Distretto Urbano del Commercio, Ascom e Confesercenti, ha invece coinvolto le associazioni dei proprietari di immobili perché intende raccogliere l’interesse dei proprietari di negozi sfitti a partecipare al progetto. Una volta raccolti i dati relativi ai negozi disponibili, gli uffici potranno incrociarli con le manifestazioni di interesse di franchisor e franchisee e favorire l’apertura di nuove attività commerciali nel perimetro del Duc.

«Si tratta di un’iniziativa molto importante – spiega il sindaco con delega al Commercio Giorgio Gori – che punta a rivitalizzare le vetrine sfitte nelle aree del Distretto. Il Comune di Bergamo punta a rammendare il tessuto commerciale cittadino e contemporaneamente a favorire l’impresa privata: stiamo anche pensando a dei contributi una tantum per favorire gli insediamenti di nuove attività, rinforzando ulteriormente l’attrattività di questa iniziativa».




Ecco gli incentivi per far tornare le imprese in città

Il progetto per una Bergamo città semplice e low tax prosegue: dopo lo snellimento burocratico in tema di occupazione di suolo pubblico e dehors, dopo il potenziamento e la semplificazione delle procedure online dello Sportello Unico Edilizia e Attività Produttive, arrivano le novità in tema di oneri urbanistici.

taglio oneri Comune di Bergamo«Con la delibera che approviamo oggi – spiega l’assessore all’Edilizia Francesco Valesini – si attua una scelta netta di politica urbanistica. Si premiano le trasformazione nelle aree dismesse, in tutte le parti della città, eliminando, con un’opera di semplificazione, distinzioni ed eccezioni oggi presenti nei regolamenti, applicando parametri ridotti del 50% rispetto a quelli attuali ed incrementando ulteriormente la riduzione per le bonifiche e, dall’altra, si incrementano gli stessi di una volta e mezzo, nelle aree libere, cioè aree la cui superficie drenante è pari e maggiore all’80%. In parole povere, si incentiva la riqualificazione delle aree urbane esistenti e si disincentiva il consumo di suolo. Questo è un primo importante possa che dovrà trovare poi una sua più compiuta attuazione nella revisione del Documento di Piano».

La delibera prevede inoltre una notevole incentivazione per le attività produttive di tipo innovativo, così come fissato nel progetto di Bergamo città semplice e low tax lanciato all’inizio di quest’anno. Un taglio del 75% destinato a tutti gli interventi all’interno di aree dismesse cittadine con la finalità di insediare attività produttive di tipo innovativo. Per esempio, start-up o imprese high tech dovranno corrispondere solo un quarto degli oneri attuali qualora decidessero di recuperare un’area attualmente dismessa.

Taglio delle aliquote anche per gli insediamenti di attività innovative nelle aree libere, ma in questo caso l’incentivo è del 25%.

«Si tratta di un provvedimento di grande spessore – sottolinea il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – che speriamo dia un impulso alla riqualificazione delle aree dismesse attraverso nuove soluzioni imprenditoriali. Il Comune di Bergamo detta così una politica molto precisa, scegliendo di investire nel proprio futuro attraverso un consistente pacchetto di incentivi rivolto a promuovere l’innovazione hi-tech nei settori manifatturiero e terziario, ma anche puntando sulla riqualificazione e il rammendo delle aree urbane post industriali. Non intendiamo comunque concludere qui il percorso di snellimento e di incentivazione: andremo avanti potenziando ulteriormente lo sportello online e rivedendo i regolamenti e le aliquote per le attività produttive».

Novità anche in tema di misure per la qualità e sostenibilità dell’edilizia, con una riduzione degli oneri al 10% (rispetto al 3% stabilito nel 2013 dall’ultima revisione in tal senso dell’Amministrazione Tentorio) per quanto concerne il recupero di aree dismesse, per le quali sia necessaria la realizzazione delle opere di bonifica.

Agevolazioni e tagli anche per la realizzazione di servizi. Si prevede infatti una riduzione del 25% delle aliquote, accompagnate da una riduzione anche della percentuale del costo di costruzione, che passa dall’attuale 5% al 2%.

«L’Amministrazione – spiega l’assessore all’Urbanistica Stefano Zenoni – ha deciso anche per l’incentivazione alla realizzazione di servizi da parte dei privati, cercando di rendere ancor più attuabile il Piano dei servizi redatto dal Comune di Bergamo, riducendo ulteriormente gli oneri dovuti e abbassando la percentuale del costo di costruzione che deve essere corrisposta. Insomma, stiamo davvero mettendo in pratica tanto di quello che il Comune può fare per rendere più facile intervenire sulle aree dismesse della nostra città».




Under 35 e donne, finanziamenti a tasso zero per chi fa impresa

Per i giovani tra i 18 e i 35 anni che vogliono creare nuove imprese arrivano incentivi a tasso zero. Si tratta di nuove agevolazioni (un aggiornamento della misura Autoimprenditorialità, decreto legislativo 185/2000, Titolo I), che puntano a sostenere, in tutta Italia, la nascita e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.

I finanziamenti sono senza interessi e sono rivolti a iniziative che prevedono programmi di investimento fino a 1,5 milioni di euro. I progetti possono riguardare la produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli o la fornitura di servizi, in tutti i settori, compresi il commercio e il turismo. Particolare rilevanza è riservata alle attività di innovazione sociale e a quelle legate alla filiera turistico-culturale. Possono beneficiare delle agevolazioni le micro e piccole imprese: costituite in forma societaria, ivi incluse le società cooperative;  composte,  per  oltre  la  metà  numerica  dei  soci  e  di  quote  di partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne; costituite da non più di dodici mesi alla data  di presentazione della domanda di agevolazione.

Per accedere agli incentivi le imprese devono essere regolarmente costituite ed essere iscritte nel Registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali; non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione.

Al finanziamento sono ammesse spese che riguardano l’acquisto di beni (materiali e immateriali) e servizi che rientrano nelle categorie: suolo aziendale, fabbricati, opere edili/murarie (comprese le ristrutturazioni), macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica, programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, brevetti, licenze e marchi, formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali alla realizzazione del progetto, consulenze specialistiche.

L’agevolazione è concessa ai sensi e nei limiti del regolamento de minimis e assume la forma di un finanziamento agevolato per gli investimenti, a un tasso pari  a zero, della durata massima di otto anni e di importo non superiore al 75% della spesa ammissibile. Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande, corredate dei piani di impresa dovranno potranno essere presentate al soggetto gestore Invitalia mediante apposita procedura informatica a partire dal 3 gennaio 2016.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere allo Sportello del credito della Cooperativa Fogalco in via Borgo Palazzo 37 a Bergamo, tel. 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi).




Merci in città, Bergamo finanzia l’elettrico

Puntano l’attenzione sul trasporto merci il Comune di Bergamo e l’Atb per ridurre traffico e inquinamento, migliorando la qualità della vita in città e pure la sicurezza stradale.

Lo fanno con un progetto che ha come principale novità un contributo per il noleggio di veicoli commerciali a trazione elettrica, rivolto a commercianti, imprenditori e trasportatori con sede legale dell’attività in Bergamo.

«Il Comune intende promuovere politiche che aiutino gli operatori del settore a compiere scelte migliorative – spiega l’assessore alla Pianificazione territoriale e mobilità Stefano Zenoni -. Serve lavorare su diversi fattori, quali la modulazione degli orari di carico/scarico, il controllo degli accessi, la creazione di aree dedicate e ovviamente la qualità dei mezzi impiegati. In questa prospettiva, i contributi per il noleggio di veicoli commerciali a trazione elettrica possono convincere gli operatori a sperimentare questa opzione con una formula leggera, quella del noleggio. Auspichiamo ovviamente che possa essere solo il primo passo verso una progressiva modernizzazione del parco circolante esistente».

L’iniziativa segna uno scarto rispetto al progetto dell’Amministrazione precedente di realizzare una piattaforma logistica in Città bassa, agendo, oltre che su regole e organizzazione del traffico e della sosta, sulla sensibilizzazione dei singoli operatori. Una svolta condivisa dall’Ascom. «Il tessuto commerciale della città – evidenzia il direttore Oscar Fusini – è fatto di piccole realtà che sarebbe stato difficile far convergere. Il coinvolgimento degli imprenditori sui temi della sostenibilità è però fondamentale, anche per gli effetti positivi sull’attrattività turistica».

“Trasporto merci città vivibile” – così si chiama il progetto, che è finanziato anche dal ministero dell’Ambiente – prevede una prima fase “esplorativa”, fino al 20 novembre, in cui si raccolgono le manifestazioni d’interesse per i contributi. Sulla base delle richieste, sarà valutata l’emanazione del bando di finanziamento.

Lo stanziamento è di poco meno di 58mila euro. Il contributo mensile per singolo veicolo commerciale elettrico, di portata inferiore a 3,5 ton, è pari al 70% del valore della rata di noleggio per un massimo che non può comunque superare i 480 euro mensili. Il finanziamento dura al massimo 24 mesi.

L’azione viene supportata da una campagna di comunicazione per la quale è stato realizzato anche un marchio ad hoc, che apparirà sui veicoli elettrici e sui varchi della Ztl.

«Anche a Bergamo, come in tutte le città di medie e grandi dimensioni, il trasporto e la consegna delle merci influiscono significativamente sulla congestione del traffico, con conseguente aumento dell’inquinamento – dichiara Alessandro Redondi, presidente dell’Atb -. Il progetto e la campagna di sensibilizzazione nascono dall’idea di integrare il sistema di controllo della circolazione delle merci alla politica di riduzione del traffico e dell’inquinamento nelle aree centrali di Bergamo. Razionalizzare il transito dei veicoli nelle Ztl e istituire piazzole di sosta dedicate significa perseguire l’obiettivo di una mobilità sostenibile per tutti».

  • Gli operatori interessati al contributo possono trovare tutti i dettagli qui




Valle Brembana, apre il bando per le imprese del commercio e del turismo

valli-in-famiglia_54_900Dal primo settembre le imprese del commercio e del turismo con sede operativa in uno degli 11 comuni del distretto dell’Attrattività “Valli in F@miglia” – che raggruppa in un unico progetto Bassa Val Brembana, Val Taleggio, Val Brembilla e Valsassina – possono presentare domanda di contributo nell’ambito del bando per l’incentivazione di interventi di innovazione dei sistemi di offerta commerciale e turistica, approvato lo scorso 23 luglio dal Comune di Zogno, ente capofila del distretto.

Beneficiarie sono le imprese presenti dei comuni di Zogno, Valbrembilla, Sedrina, Taleggio, Ubiale Clanezzo, Vedeseta, Blello, Moggio, Cassina, Cremeno e Pasturo. Le risorse economiche destinate ai soggetti privati ammontano a 160.000 euro, la spesa minima rendicontabile è di 1.000 euro, mentre il contributo massimo non potrà essere superiore ai 5.000 euro e comunque non potrà superare il 50% dell’investimento.

Sono ammissibili le spese sostenute e documentate da regolare fattura sostenute nell’arco temporale compreso fra il 4 aprile 2014 e il 30 novembre 2015:

  • a) lavori e opere edili per la sistemazione di facciate e fronti strada pertinenti ad attività commerciali e turistiche;
  • b) costi per l’organizzazione di iniziative e di campagne di promozione organizzate o patrocinate dal Dat (non saranno ammissibili iniziative promozionali individuali di qualsiasi tipo);
  • c) costi per la realizzazione di brochure, materiali editoriali e strumenti web promossi o patrocinati dal Dat;
  • d) spese per l’erogazione di servizi di interesse collettivo funzionali alla fruizione degli spazi dell’attrattività turistica e commerciale e all’accoglienza dei visitatori nell’ambito del Dat;
  • e) spese per la formazione delle imprese turistiche e commerciali per il miglioramento delle competenze manageriali, linguistiche, organizzazione del punto vendita, tecniche del Visual merchandising, strategie di promocommercializzazione, customer satisfaction, CRM e tecniche di fidelizzazione;
  • f) sistemi di data analytics per conoscere il comportamento dei clienti; sistemi dinamici gestiti da software di fidelizzazione della clientela e di VIP treatment, sistemi real-time marketplace last minute e di marketing di prossimità; sistemi di web marketing, vetrine interattive, espositori innovativi, interfacce, vetrofanie, totem e smart poster con tag NFC, sistemi innovativi per la sicurezza;
  • g) spese delle imprese turistiche e commerciali per l’acquisto di sistemi e tecnologie digitali per la promozione e la vendita online di prodotti e servizi, per la gestione delle prenotazioni e della promozione dell’offerta turistica e commerciale. Inserimento e posizionamento di nuovi strumenti digitali promossi o patrocinati dal Dat.

Sono escluse tutte le operazioni commerciali svolte da commercianti per la promozione della propria attività commerciale non legate alla promozione del distretto dell’attrattività.

Non sono ammissibili le spese relative a:

  • acquisto di terreni e/o immobili;
  • materiali di consumo;
  • contratti di manutenzione;
  • acquisto di materiali e di attrezzature usati;
  • atti notarili, registrazioni, imposte e tasse;
  • lavori in economia;
  • leasing.

Non sono ammesse spese in auto fatturazione.

Le domande di contributo vanno presentate unicamente a mezzo PEC (posta elettronica certificata) al comune di Zogno. La scadenza è il 30 novembre 2015.

È previsto un incontro informativo nel mese di settembre, durante il quale verranno illustrate le finalità e le metodologie di partecipazione al bando. Chi volesse, già da ora, iscriversi all’incontro è pregato di inviare una mail a: segreteriasindaco@comune.zogno.bg.it.

Il bando e la modulistica si possono scaricare dal sito del Comune di Zogno




Bonus ristrutturazioni, il 12 ottobre click day per gli alberghi

mouse_click. computerPartirà il 12 ottobre alle ore 10 il click day per l’invio delle domande di accesso al bonus per la riqualificazione delle strutture alberghiere. Nel sito del Ministero dei beni e delle attività culturali è stata resa nota la data entro la quale potrà essere presentata l’istanza per la richiesta di attribuzione del credito d’imposta riferito alla cosiddetta riqualificazione delle strutture ricettive, di cui all’articolo 10 del Dl 83/2014.

Il click day avrà inizio, con riferimento alle spese sostenute nel 2014, dalle ore 10 del 12 ottobre e terminerà alle ore 16 del successivo 15 ottobre. In tale lasso temporale le strutture ricettive ammesse al bonus dovranno inviare l’istanza di richiesta del credito d’imposta che consiste nel 30% del totale delle spese eleggibili sostenute dall1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, fino ad un massimo di spesa di euro 666.667: il click in questione day riguarda, ovviamente, le spese sostenute nel corso del 2014.

Tali spese devono essere certificate attraverso attestazione rilasciata da uno dei soggetti a ciò autorizzati che diverrà «giuridicamente responsabile della veridicità dei dati oggettivi dichiarati». La documentazione di natura contabile non dovrà, invece, essere allegata all’istanza ma resa disponibile in caso di controlli. Il Mibact provvederà a verificare sia i requisiti soggettivi nonché quelli formali dichiarati nell’istanza, così come indicato nel decreto attuativo del 7 maggio 2015.

Per procedere con l’invio dell’istanza, gli interessati dovranno registrarsi al Portale dei procedimenti, tenendo conto che la procedura di registrazione è resa disponibile dalle ore 10 del 15 settembre alle ore 16 del 9 ottobre

(di Michele Brusaterra , da Il Sole 24 ore del 7 agosto 2015).




Alberghi, il nuovo credito d’imposta non è cumulabile

Il nuovo credito d’imposta del 30% sulle spese sostenute nel triennio 2014-2016 per interventi edilizi, risparmio energetico e arredamento degli alberghi non è cumulabile con la detrazione Irpef e Ires del 55-65% sul risparmio energetico, con quella Irpef del 36-50% sulle ristrutturazioni edilizie o con quella del 50% su acquisti di mobili e grandi elettrodomestici.

È, infatti, un credito d’imposta alternativo e non cumulabile con ogni altra agevolazione fiscale.

L’incumulabilità vale solo per le medesime voci di spesa. Quindi si può scegliere di beneficiare del credito d’imposta per alcuni interventi e di una delle altre detrazioni per altre spese, se sono rispettati i relativi requisiti.

Sono agevolate con il nuovo credito d’imposta manutenzioni straordinarie, restauri e risanamenti conservativi, ristrutturazioni edilizie, eliminazioni di barriere architettoniche e incrementi di efficienza energetica di strutture ricettive turistico-alberghiere.

Sono incentivate anche le spese per acquisti di mobili e componenti d’arredo destinati esclusivamente agli immobili oggetto di interventi (articolo 10, commi da 1 a 4 e 7, Dl83/2014).

Sono interessate al bonus solo le imprese alberghiere esistenti al primo gennaio 2012. L’effettività del sostenimento delle spese deve risultare da un’apposita attestazione rilasciata dal presidente del collegio sindacale, da un revisore legale, da un dottore commercialista, da un esperto contabile, da un consulente del lavoro o da un responsabile del centro di assistenza fiscale.

Per struttura alberghiera si intende una struttura aperta al pubblico, a gestione unitaria, con servizi centralizzati che fornisce alloggio, eventualmente vitto ed altri servizi accessori, in camere situate in uno o più edifici. Questa struttura non può avere meno di sette camere per il pernottamento degli ospiti. Tra le strutture alberghiere, vi rientrano gli alberghi, i villaggi albergo, le residenze turistico-alberghiere, gli alberghi diffusi, nonché quelle individuate come tali dalle specifiche normative regionali.

Nel triennio 2014-2016, le spese massime agevolabili sono pari a 666.667 euro per ciascuna impresa alberghiera (credito d’imposta massimo complessivo non superiore a 200.000 euro). Il credito è riconosciuto fino a esaurimento dei fondi disponibili (20 milioni di euro per il 2015 e 50 per gli anni dal 2016 al 2019).

La modalità telematica per l’invio della domanda del nuovo bonus dovrà essere definita dal ministero del Beni Culturali entro il 15 agosto 2015. A regime, dovrà essere presentata dal primo gennaio al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di effettuazione delle spese ed entro il 29 aprile si riceverà la comunicazione del credito effettivamente spettante. Solo per le spese sostenute nel 2014, la domanda dovrà essere inviata entro 60 giorni dalla definizione della predetta modalità telematica.

Il bonus dovrà essere riportato in Unico, verrà ripartito in tre quote annuali di pari importo e potrà essere solo utilizzato in compensazione in F24, dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese.

Il bonus è riconosciuto nel rispetto dei limiti degli aiuti cosiddetti de minimis (regolamento Ue n. 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).

La fruizione del credito d’imposta non comporta la sua tassazione né ai fini Ires o Irpef né ai fini Irap.

(Da Il sole 24 ore del 6 agosto 2015 – La guida pratica per la famiglia – Pagina a cura di Luca de Stefani)




Meno tasse alle imprese. Zogno ha preceduto Bergamo e raccoglie risultati

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L’area industriale di Zogno
 foto Galizzi G. – www.valbrembanaweb.com

 

Meno tasse e più agevolazioni per incentivare le attività produttive, industriali, artigianali e i negozi di vicinato. L’idea arriva dal Comune di Zogno che, in controtendenza con le restrizioni economiche e i tagli dettati dalla crisi, ha deliberato per il quinto anno di fila un pacchetto di sgravi fiscali per risollevare l’economia e dare slancio all’occupazione. A beneficiarne saranno soprattutto le piccole botteghe di prossimità, quelle più colpite dalla concorrenza delle grandi catene di distribuzione, ma ancora tanto preziose per le fasce deboli della popolazione, spesso impossibilitate a compiere lunghi spostamenti.

Ma pure le imprese industriali e artigianali, dove Zogno si segnala come precursore, con un piano di rilancio che, fatte le dovute proporzioni, somiglia a quello adottato di recente dal sindaco di Bergamo. «Che dire? Gori ha copiato da noi», scherza il vicesindaco e assessore al Commercio di Zogno Giampaolo Pesenti. Già, perché il progetto “Bergamo città semplice e low tax per attrarre imprese innovative”, promosso da Giorgio Gori per snellire la burocrazia e riportare in città aziende e start up, ha molti punti in comune con quello che a Zogno è diventato ormai un piano consolidato.

E i frutti si possono già raccogliere: «La nostra amministrazione è da sempre impegnata nell’individuazione di strumenti che incrementino il livello occupazionale nel nostro Comune – spiega Pesenti –. Con il presente provvedimento vogliamo confermare lo sgravio degli oneri di urbanizzazione a favore di tutte le imprese industriali e artigianali che intendono realizzare nuovi edifici produttivi, ristrutturare o ampliare quelli esistenti. Il bilancio di questi cinque anni è positivo: abbiamo avuto un potenziamento di insediamento produttivo nuovo con a regime 500 dipendenti ed è in corso un altro recupero di un’area industriale».

In particolare, il provvedimento prevede l’esenzione, almeno parziale, dal pagamento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria relativi ai permessi di costruire rilasciati nel corso del 2015, a condizione che le opere di urbanizzazione primaria per rendere agibili gli edifici e le aree interessate dall’intervento siano esistenti o realizzate direttamente e contestualmente dalle imprese beneficiarie.

E da quest’anno c’è una novità in più che riguarda la tariffa sui rifiuti: «Dal 2015 il nostro pacchetto di interventi si arricchisce di un’altra agevolazione – prosegue il vicesindaco di Zogno – l’esenzione totale per due anni dal pagamento della Tari per chi inizia nuove attività produttive e industriali in capannoni realizzati su aree dismesse o in immobili inutilizzati. L’agevolazione Tari, potrà riguardare anche nuove attività produttive svolte in immobili già utilizzati».

È inoltre prevista una riduzione del 30% sulla Tari per i bar senza slot-machine: «Questo è un intervento significativo – precisa Pesenti – per combattere uno dei fenomeni di dipendenza più gravi all’interno della nostra comunità: la ludopatia».

Il piano di interventi del Comune di Zogno si completa con il mantenimento, anche per il 2015, di una aliquota Imu contenuta (pari allo 0,86%) sui capannoni industriali: «Le agevolazioni relative all’esonero della tariffa rifiuti nei due anni successivi all’apertura di una nuova attività nel corso del 2015, e l’aliquota Imu dello 0,86% – conclude il vicesindaco – sono applicate anche a favore delle attività commerciali di vicinato. Queste ultime, nel corso del 2015, saranno interessate anche da un bando comunale all’interno del distretto delle attrattività per ottenere contributi a favore della propria attività commerciale. Le agevolazioni sono cumulabili e non sono in contrasto con altre agevolazioni finanziarie previste da leggi comunitarie e nazionali, ma non verranno concesse a chi non è in regola con i versamenti contributivi assistenziali, previdenziali e con i tributi comunali».