Alternanza scuola-lavoro, una giornata mostra tutte le opportunità per imprese e studenti

apprendistato

Anche a Bergamo sarà Alternanza Day, l’iniziativa del Sistema camerale per promuovere l’alternanza scuola-lavoro favorendo la costituzione di un network territoriale con gli istituti scolastici, le imprese, gli enti pubblici e quelli del no profit.

La giornata è promossa a livello nazionale e la data di Bergamo è quella del 15 novembre. È l’occasione con la quale la Camera di commercio fa incontrare il mondo della scuola con quello delle imprese e presenta le principali iniziative in tema di alternanza scuola-lavoro e orientamento che la vedono impegnata insieme all’azienda speciale Bergamo Sviluppo. In particolare sarà illustrato il nuovo bando “Alternanza scuola-lavoro” che prevede contributi a imprese e professionisti che ospitano studenti in percorsi di alternanza.

Con la riforma del sistema camerale questi ambiti sono stati infatti attribuiti alle Camere di Commercio, che hanno predisposto servizi e strumenti per agevolare gli stage in azienda degli studenti che frequentano gli ultimi tre anni delle superiori, per i quali sono diventati obbligatori i percorsi di alternanza scuola-lavoro, della durata complessiva di almeno 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e di 200 per i licei.

Una novità introdotta per anticipare il momento del contatto con il lavoro da parte degli studenti, guidarli nella scoperta delle vocazioni e degli interessi personali e individuare possibili sbocchi occupazionali al termine del percorso di studi, anche in ottica di autoimprenditorialità. Per le imprese si tratta invece di mostrare cosa effettivamente è richiesto in termini di preparazione, competenze, impegno e attitudini alle proprie risorse e avvicinare la formazione alle reali esigenze del lavoro.

«La recente legge di riforma del sistema camerale – spiega il segretario generale Maria Paola Esposito – ha assegnato alle Camere di Commercio importanti funzioni in tema di orientamento, alternanza e collocamento degli studenti.  La Camera di Commercio è per compiti istituzionali un interlocutore delle imprese e delle loro associazioni e questo ci agevola nel favorire il loro incontro con le scuole. L’Alternanza Day è la nostra prima occasione di presentarci come soggetti referenti in questo campo».

Nel corso dell’evento saranno premiati i video realizzati dagli studenti e dai tutor delle scuole provinciali che hanno aderito alla prima edizione del premio “Storie d’alternanza”.

L’Alternanza Day si tiene nella sala mosaico del palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni (l’ex Borsa merci di via Petrarca 10 a Bergamo) a partire dalle 15.

Dopo i saluti istituzionali di Maria Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo, e di Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico di Bergamo, interverrà Domenica Giuliana Sandrone, direttrice CQIA, Centro per la Qualità dell’Insegnamento e dell’Apprendimento dell’Università degli Studi di Bergamo sul tema “Alternanza scuola lavoro, una prospettiva formativa”.

Un corso per tutor organizzato da Bergamo Sviluppo
Il primo corso per tutor organizzato da Bergamo Sviluppo

I servizi e gli strumenti messi a punto dal sistema camerale nazionale e lombardo saranno illustrati da Enzo Rodeschini, direttore operativo di Unioncamere Lombardia, che si soffermerà, in particolare, sul Registro per l’Alternanza scuola – lavoro, sul Premio “Storie di Alternanza” e sulla nuova indagine Excelsior. A livello locale le iniziative sono integrate dal Progetto Orientamento, dai bandi che assegnano contributi alle imprese e ai professionisti iscritti agli ordini e ai collegi professionali che ospitano studenti in percorsi di alternanza e dai corsi per tutor aziendali, dei quali parlerà Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo. Al termine degli interventi, spazio al confronto e alle testimonianze del mondo imprenditoriale e scolastico del territorio.

La partecipazione è gratuita, previa registrazione.




Le imprese: «Un grave danno l’abolizione dei voucher»

L’esigenza delle imprese di gestire con efficienza i picchi di lavoro è forte e il nuovo contratto di prestazione occasionale, PrestO, introdotto dopo l’abolizione dei voucher, presenta troppi limiti (su tutti la dimensione aziendale e il compenso minimo di 36 euro per ogni prestazione), costi più alti e complicazioni nell’applicazione. Lo rilevano i rappresentanti delle categorie del commercio e dei servizi con maggiori esigenze di flessibilità a margine del seminario che l’Ascom ha organizzato in collaborazione con Inps e Ispettorato del Lavoro per presentare nel dettaglio il nuovo strumento.

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

La nuova normativa di fatto esclude gli albergatori: «Le nostre strutture superano i cinque dipendenti e l’impossibilità di impiegare i nuovi voucher sta penalizzando fortemente la categoria – rileva Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom -. Non ci resta che ricorrere ai contratti a chiamata, più onerosi, per inquadrare il lavoro occasionale nei momenti di massima affluenza e per attività residuali».

Giorgio Beltrami
Giorgio Beltrami

Anche i pubblici esercizi hanno mal digerito i “PrestO” e tutti i paletti e gli ostacoli che la loro applicazione richiede: «La nuova normativa danneggia gravemente un settore già in difficoltà – spiega Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar, Caffetterie e Pasticcerie Ascom -. Speriamo che si possa tornare ai vecchi voucher: i “PrestO” non solo sono più onerosi, ma impongono diversi limiti, a partire dal minimo di quattro ore per ogni prestazione occasionale. Per gestire il picco di lavoro delle colazioni quattro ore sono troppe, come per la fascia dell’aperitivo. Lo Stato si è piegato ai diktat sindacali senza considerare che il presupposto per le assunzioni vere e proprie, quelle che tutti vorremmo per la serenità delle famiglie e dei lavoratori, è quello di portare le imprese a fare utili. Invece si fa di tutto per affossare il settore».

Delle distorsioni e degli abusi nell’applicazione dei voucher non devono fare le spese le categorie per cui i vecchi tagliandi di lavoro erano nati: «Il ricorso ai voucher di fatto ha sopperito all’assenza di regolamentazioni contrattuali adeguate a gestire picchi di lavoro o a tamponare esigenze organizzative», ricorda Beltrami.

Petronilla Frosio
Petronilla Frosio

L’obiettivo di scongiurare gli abusi ha inoltre complicato enormemente l’applicazione del lavoro occasionale, come sottolineano i ristoratori, attraverso il commento della presidente Petronilla Frosio: «La gestione dei nuovi voucher comporta diversi passaggi che poco si conciliano con l’esigenza immediata di assumere per qualche ora un lavoratore per tamponare un picco di lavoro difficile da prevedere. L’applicazione dei PrestO è davvero difficile. La gestione del lavoro occasionale dovrebbe poter essere fatta in autonomia da qualsiasi imprenditore, invece si cambiano di continuo regole e modalità che sottraggono moltissimo tempo al nostro lavoro».

Il presidente della Fiva di Bergamo, Mauro Dolci
Mauro Dolci

Gli ambulanti hanno impiegato i “buoni lavoro” per la gestione dei banchi dei mercati e per le fiere itineranti: «Per la nostra tipologia di lavoro è impensabile assumere esclusivamente a tempo indeterminato o a chiamata, specialmente per chi si sposta di continuo per fiere e manifestazioni – commenta Mauro Dolci, presidente provinciale Fiva Federazione Italiana Venditori su Area pubblica -. Con i vecchi voucher si era trovato un giusto equilibrio tra tranquillità delle aziende e possibilità di integrazione al reddito per i prestatori coinvolti. La loro applicazione era inoltre semplice e immediata, dall’attivazione all’acquisto. Speriamo che i nuovi voucher non siano, come purtroppo sembra sulla carta, di davvero difficile applicazione».




Lavoro, nuovi voucher al palo. L’Ascom: «Servono correttivi»

Da sinistra: Vittorio Feliciani, Carlo Colopi, Enrico Betti, Orazio Pedalino
Da sinistra: Vittorio Feliciani, Carlo Colopi, Enrico Betti, Orazio Pedalino

Il paragone con i voucher non regge. I contratti introdotti per sostituire i buoni lavoro per le prestazioni occasionali, aboliti nel marzo scorso e spendibili sino a fine anno, hanno (almeno per quanto riguarda l’utilizzo in ambito aziendale, mentre per le collaborazioni saltuarie con i privati è nato il Libretto di famiglia) limiti, costi e per giunta una procedura di attivazione non sempre agevole che, nel tentativo di frenare gli abusi cui avevano dato luogo i predecessori, li ha resi davvero poco interessanti.

Lo hanno denunciato le imprese e le loro associazioni non appena sono stati presentati ed ora lo confermano i numeri. Nei primi tre mesi di vita, secondo i dati Inps pubblicati dal Sole 24 Ore, i nuovi contratti (si chiamano PrestO, da Prestazione Occasionale) hanno coinvolto 17mila lavoratori per un valore di circa 12 milioni di euro, nulla a che vedere con i circa 400mila lavoratori e i 360 milioni di euro di compensi fatti segnare dai voucher negli stessi tre mesi (luglio, agosto e settembre) del 2016. In pratica due strumenti nemmeno confrontabili tra loro.

tavolo con Malvestiti«Il colpo di spugna con cui sono stati eliminati i voucher ha rappresentato un grave danno per le nostre imprese che si sono trovate senza uno strumento per gestire con flessibilità picchi di lavoro e attività residuali», ha detto senza mezzi termini il presidente dell’Ascom e della Camera di Commercio di Bergamo, Paolo Malvestiti, aprendo il seminario che l’Ascom ha organizzato alla Fiera per fare chiarezza sui nuovi strumenti, in collaborazione con l’Ispettorato territoriale del Lavoro e l’Inps.

Carlo Colopi
Carlo Colopi

«La stretta si può capire solo considerando la crescita esponenziale che i voucher hanno avuto negli ultimi anni e l’ampio utilizzo improprio», ha ribattuto Carlo Colopi, capo dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Bergamo. «Casi tipici erano il pagamento a voucher di un’ora che metteva al riparo in caso di controlli e il pagamento del resto in nero. Oppure l’attivazione “lampo” con computer connesso al sito Inps in caso di accesso ispettivo – ha specificato -. I voucher inoltre venivano impiegati spesso senza garantire riposi settimanali e pause dei lavoratori, in settori non ammessi come l’edilizia, per scongiurare la maxi sanzione, e in maniera massiccia da grandi aziende».

I PrestO vogliono agire proprio su queste “derive”, fissano infatti un limite ai compensi che ciascuna azienda può erogare (5mila euro, non più di 2.500 per ciascun lavoratore), il numero massimo di ore (280 l’anno) per le quali i nuovi contratti possono essere utilizzati e anche la cifra massima che il lavoratore occasionale può percepire annualmente (5mila euro).

platea 3Il minimo retributivo – lo si ricorda – è di 9 euro, ai quali vanno aggiunti i contributi Inps, l’assicurazione Inail e il costo per la gestione del processo informatizzato da parte dell’Inps pari all’1%, per un totale di 12,41 euro (il costo totale dei voucher era 10 euro, la retribuzione netta 7,5). Il compenso, che viene stabilito tra le parti, non può inoltre essere inferiore a 36 euro giornalieri. Il lavoratore ha poi diritto ai riposi giornalieri e alle pause settimanali.

Non possono essere trasformati in PrestO rapporti di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa (è necessario che il rapporto sia cessato almeno sei mesi prima dell’attivazione) e sono vietati in settori come l’edilizia, l’escavazione, le miniere oltre che negli appalti, mentre ci sono vincoli più stringenti per l’agricoltura.

Vittorio Feliciani
Vittorio Feliciani

A finire sotto accusa è il divieto di ricorrere ai PrestO da parte delle aziende con più di cinque dipendenti a tempo indeterminato. Un limite che, solo in Bergamasca e nei settori del commercio e del turismo, ha escluso 2.300 imprese su un totale di 20mila e che anche il direttore provinciale dell’Inps Vittorio Feliciani ha indicato come principale freno ad un ricorso massiccio al nuovo strumento, insieme alla retribuzione minima giornaliera di 36 euro.

Orazio Pedalino
Orazio Pedalino

Come se non bastasse, anche la procedura informatica ci mette del suo. Chiariti ai 200 tra professionisti e imprenditori presenti in sala passaggi e gli accorgimenti per effettuare la registrazione, Orazio Pedalino, funzionario della Direzione provinciale dell’Inps, ha dovuto evidenziare i tempi lunghi per l’accredito nel portafoglio elettronico dell’azienda delle somme necessarie al pagamento della prestazione e degli oneri. «Se si utilizza il modello F24 – ha raccomandato – conviene tener presente che servono dagli 11 ai 15 giorni, più rapido, circa 3 giorni, il sistema PagoPA che vede ancora pochi istituti di credito presenti, ma funziona con l’addebito su carta di credito». Insomma, non certo l’ideale se un ristoratore o un barista deve rimpiazzare all’ultimo momento un dipendente malato o se in quel fine settimana ha un boom di prenotazioni.

Enrico Betti
Enrico Betti

Che non siano una risposta alle necessità di flessibilità delle aziende lo dice anche l’incremento del 60% dei contratti di lavoro a chiamata registrato dall’Ascom nei sei mesi successivi all’abolizione dei voucher, da aprile a ottobre 2017. «Ad optare per il contratto a chiamata non sono solo le imprese con più di cinque dipendenti ma anche quelle che potrebbero ricorrere ai PrestO, ma vi rinunciano vuoi perché la loro attivazione è più complessa, vuoi per i maggiori costi rispetto ai vecchi buoni», l’osservazione di Enrico Betti, responsabile dell’area Lavoro e Relazioni sindacali dell’Ascom. «Si è partiti PrestO e male – è il suo netto giudizio -. I nuovi contratti non sono uno strumento adeguato a rispondere alle esigenze delle aziende in merito a quelle attività residuali, di poche ore settimanali, per cui i vecchi voucher erano senza dubbio più efficaci. Ci auguriamo quindi che venga messa nuovamente mano alla normativa con risultati speriamo positivi e in grado di raccogliere le istanze delle imprese».

platea 2Inoltre l’attività se è da considerarsi occasionale lo deve essere sempre, senza limiti dimensionali, ha ribadito Betti: «La nuova normativa crea una discriminazione tra aziende con più di cinque dipendenti a cui i Prest0 restano preclusi e le aziende più piccole. Ciò determina un dumping organizzativo ed economico che per noi resta immotivato».

 

 




Creattiva chiude con un nuovo record e premia giovani stiliste e appassionate di quilt

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Il modello vincente della Fashion Half Marathon, realizzato da Sara Lanz0ni di Roma

Bergamo Creattiva ottiene il nuovo record di presenze. La 19esima edizione della kermesse di Promoberg ha chiuso ieri le quattro giornate alla Fiera di Bergamo registrando oltre 68mila ingressi (+10% rispetto al 2016), con un incremento delle presenze straniere, giunte in particolare dalla Svizzera e dalla Francia, ma anche da altri diversi paesi europei grazie ai voli dell’aeroporto di Orio al Serio.

Quest’anno i riflettori erano puntati, in particolare, sullo show contest internazionale “365 Challenge Quilt Blocks… una Sfida lunga un Anno! “, organizzato da Promoberg, in collaborazione con Fantasy Quilt, che ha visto la partecipazione straordinaria di Kathryn Kerr, guest star arrivata appositamente dall’Australia, e sul concorso per giovani stilisti Fashion Half Marathon, che già al secondo appuntamento è diventato un concorso a livello nazionale. La giornata del giornata del 5 ottobre, inoltre, è stata dedicata agli insegnanti, con sconti e corsi gratuiti offerti loro dalle imprese espositrici.

I lavori di quilting premiati dalla giuria sono stati quelli di Laura Amiraglio (Italia), Gail H. Smith (Usa) e Rosa Angela Savio (Italia). Il premio Kathryn Kerr è andato a Irene Gimes (Usa) per “Quilt 365 completo” e a Maria Van Grisven – Van Osh (Olanda), per “Quilt 365 small quilt”.

Anche il pubblico si è espresso in linea con la scelta della Kerr. Il nome più gettonato è stato ancora quello dell’americana Irene Grimes, giunta dalla cittadina di Hope Mills, nello stato del North Carolina (Usa) a cui è andato il “The best of Show”, forse il premio più ambito dalle concorrenti, quello decretato dal pubblico di Creattiva.

Successo anche per la Fashion Half Marathon, concorso che voleva dare l’opportunità ai giovani stilisti, ancora studenti o in cerca di impiego, di farsi notare dalle aziende della moda. Gli young fashion designer hanno dovuto ideare e realizzare nei primi tre giorni della manifestazione un abito in presa diretta confrontandosi con il “Romantic dark”, ovvero il tema scelto quest’anno dalla giuria. I concorrenti hanno potuto utilizzare unicamente i materiali e le attrezzature messe a disposizione dallo sponsor tecnico e main sponsor. Il clou nella giornata finale di Creattiva, domenica 8 ottobre, con la sfilata dei capi e la proclamazione dei vincitori. Vista l’alta qualità dei capi, la giuria ha deciso di estendere il numero dei vincitori, rispetto ai classici tre. In premio attrezzature e un corso di specializzazione per un controvalore complessivo di svariate migliaia di euro. Il primo posto è andato a Sara Lanzoni (Roma), seconde a pari merito Roberta Siani (Brescia) e Sheila Condello (Bergamo), terza Gloria Terzi (Bergamo). Premiate anche le quarte classificate Teresa Grisolia (Cosenza) e Veronica Pedrali (Brescia). Il premio della critica è andato a Stella Scarinci (Chieti) e la menzione speciale dell’Istituto di moda Luisa Scivales a Hilda Nilda Zanchi (Bergamo).

Pochi giorni e alla Fiera di Bergamo sarà la volta di Alta Quota, la kermesse di Promoberg a ingresso gratuito che porta in città i tanti volti di una montagna da vivere tutto l’anno. Appuntamento da venerdì 13 a domenica 15 ottobre. Info: www.promoberg.it




Lavoro occasionale, l’Ascom spiega come funzionano i nuovi voucher

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Dopo l’abolizione dei voucher, il lavoro occasionale è stato normato con un nuovo contratto di prestazione occasionale, reso operativo dalla legge di conversione del DL 50/2017, recentemente approvata.

Si chiama PrestO (acronimo di Prestazione Occasionale), è riservato ad alcune specifiche tipologie di imprese ed è soggetto a limiti relativi sia agli importi che alla durata.

Martedì 17 ottobre, con inizio alle 14.30, l’Ascom di Bergamo organizza, nella sala Caravaggio della Fiera, un seminario sui “nuovi voucher” per aiutare le imprese a districarsi nella nuova normativa sulle prestazioni occasionali. Il seminario offrirà una guida all’utilizzo dei nuovi contratti. Esperti in materia di lavoro spiegheranno chi può usufruirne e come, quali principi li regolano, quale regime fiscale devono rispettare. Sarà un incontro tecnico durante il quale, con l’aiuto della Direzione Inps e del Capo dell’Ispettorato del lavoro, si spiegherà soprattutto come si attivano i nuovi voucher e quali sono gli errori da non fare per evitare sanzioni.

Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo Confcommercio, Carlo Colopi, capo Ispettorato Territoriale del Lavoro di Bergamo e Vittorio Feliciani, direttore provinciale Inps apriranno i lavori. La nuova normativa sui voucher sarà illustrata da Andrea Rapacciuolo, responsabile del coordinamento delle attività di vigilanza dell’Ispettorato Interregionale del Lavoro di Milano.

Il funzionamento della piattaforma telematica Inps per la registrazione delle prestazioni occasionali verrà spiegato nel dettaglio da Orazio Pedalino, funzionario della Direzione Provinciale Inps di Bergamo. Carlo Colopi, capo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Bergamo, farà il punto sui controlli degli ispettori del lavoro in caso di prestazioni di lavoro occasionale. L’incontro sarà moderato da Enrico Betti, responsabile Area Lavoro Confcommercio Bergamo.

Per iscriversi al convegno basta compilare questo modulo 

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Lavoro, Bergamo chiede specialisti e laureati. Nei servizi il maggior numero di nuovi posti

Lavoro Jobs ActLe imprese con dipendenti della provincia di Bergamo prevedono tra settembre e novembre 20.910 entrate, il 79% riguardanti lavoratori dipendenti. Lo dice l’indagine continuativa Excelsior, resa nota oggi e realizzata mensilmente in collaborazione tra sistema camerale e ANPAL-Agenzia nazionale delle politiche attive sul lavoro.

Un’entrata su quattro (il 24,9%) riguarda il gruppo professionale high-skill degli specialisti e dei tecnici, con un’incidenza di quasi 4 punti superiore alla media nazionale. Resta alta a Bergamo, rispetto ai valori medi dell’Italia, anche la domanda di operai specializzati e conduttori di impianti.

La ricerca di figure professionali più qualificate incontra, nel 29% dei casi, difficoltà di reperimento e si associa a un più alto livello di istruzione richiesto. Le professioni più difficili da reperire in provincia nel periodo sono: specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche; tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione; progettisti e ingegneri.

Il 16,3% delle entrate a Bergamo riguarda laureati contro il 14% medio nazionale. «La crescente domanda di titoli di studio di livello universitario – spiega l’analisi – è imposta sia dal salto tecnologico che le imprese stanno affrontando, sia dalla necessità di recuperare il divario ancora presente nei livelli di istruzione formale dei dipendenti delle imprese di Bergamo. Oltre che all’innalzamento di competenze e skill elevate, bisogna prestare attenzione alla necessaria riqualificazione professionale degli organici attuali caratterizzati, soprattutto tra gli operai, da titoli di studio molto bassi».

Le entrate previste si concentreranno nel settore dei servizi (63%) e nelle imprese con meno di 50 dipendenti (61%). Il maggior numero di nuovi posti di lavoro nel trimestre sarà nei servizi alle persone (2.960), nel commercio (2.720), nell’area alloggio, ristorazione e servizi turistici (2.320) e nelle costruzioni (2.020). Il principale contratto previsto è quello a tempo determinato (45%), seguito dal contratto a tempo indeterminato (24%), dal contratto di somministrazione (16%) e dall’apprendistato (8%).

«Questi dati saranno sempre più comunicati durante gli incontri di orientamento proposti alle scuole secondarie di secondo grado che Bergamo Sviluppo realizza da ormai un ventennio – commenta il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti -. Rappresentano infatti uno spaccato aggiornato dei fabbisogni delle nostre imprese e possono quindi aiutare da un lato le scelte di studio dei ragazzi, dall’altro i programmi di lavoro dei docenti».

 




Contratto del Terziario, accordo raggiunto. A marzo l’ultima tranche e novità anti-dumping

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Confcommercio Imprese per l’Italia e i sindacati nazionali di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno raggiunto un’intesa che chiude definitivamente il Contratto Terziario, distribuzione e servizi.

L’accordo ha collocato a marzo 2018 la tranche di 16 euro di aumento economico sospesa nel novembre 2016 (parte dell’aumento retributivo complessivo di 85 euro al IV Livello previsto dal contratto firmato nel 2015) e prorogato la scadenza del contratto al 31 luglio 2018. Ha anche ratificato la volontà di arginare fenomeni di dumping e garantire così la concorrenza tra le imprese.

Enrico Betti 2«Con questo accordo si sono definite regole tecniche e politiche importanti – commenta Enrico Betti, responsabile delle politiche del Lavoro e Relazioni sindacali dell’Associazione -. Tecnicamente la tranche sospesa del novembre 2016 ha trovato una sua collocazione a marzo 2018 contestualmente allo slittamento della validità del Contratto al prossimo 31 luglio. Di fatto si sono ridotti i costi complessivi del Ccnl senza intaccare gli 85 euro di aumento siglati nel 2015».

«Un passo importante e centrale dell’intesa – sottolinea – è rappresentato dalla volontà delle parti di arginare fenomeni di dumping, soprattutto retributivo, impegnandosi a garantire che gli aumenti contrattuali definiti dal Ccnl Terziario costituiscano il minimo inderogabile anche per tutti gli altri contratti che insistono nella sua stessa sfera di applicazione. In questo modo si consente, a tutela delle nostre associate, e con un atto di responsabilità di tutte le parti coinvolte che la vera concorrenza non vada a scapito anche dei lavoratori».




Alternanza scuola-lavoro, la Camera di commercio premia i videoracconti

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La Camera di Commercio di Bergamo aderisce al premio “Storie di alternanza”, iniziativa promossa dalle Camere di Commercio italiane per valorizzare i videoracconti di alternanza scuola-lavoro ideati, elaborati e realizzati da studenti e tutor degli istituti scolastici italiani di secondo grado.

L’iniziativa vuole accrescere qualità ed efficacia dei percorsi, attivare una proficua collaborazione tra scuole, imprese ed enti coinvolti, rendere significativa l’esperienza attraverso il racconto delle attività svolte e delle competenze maturate nei percorsi attuati.

«Per il triennio 2017-2019 – dichiara il presidente camerale Paolo Malvestiti – il ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato il finanziamento dei progetti strategici presentati dalle Camere di commercio, tramite l’incremento del 20% del diritto annuale. Accanto al programma Industria 4.0, alla promozione della cultura e del turismo e all’internazionalizzazione delle imprese, troviamo il progetto di alternanza scuola-lavoro. Con l’istituzione del registro nazionale per l’alternanza abbiamo creato il luogo d’incontro virtuale tra domanda e offerta di opportunità per l’apprendimento sul campo. Stiamo dando concreta applicazione al nuovo ruolo delle Camere di Commercio, in questo caso per avvicinare la scuola al mondo del lavoro».

Il premio è suddiviso in due categorie distinte per tipologia di istituto scolastico partecipante: licei e istituti tecnici e professionali.  Prevede due livelli di partecipazione: il primo, locale, promosso e gestito dalla Camera di Commercio di Bergamo attraverso Bergamo Sviluppo; il secondo, nazionale, gestito da Unioncamere, cui accedono un massimo di tre progetti scelti per particolare merito tra quelli premiati a livello locale.

Due le sessioni nelle quali è possibile presentare la domanda per aderire al premio a livello locale. Per quella relativa al secondo semestre 2017 le domande sono accolte dal primo settembre al 27 ottobre 2017; per il primo semestre 2018 le domande vengono accolte dal 1° febbraio al 20 aprile 2018.

Per ciascuna sessione il montepremi è di 5.000 euro suddiviso tra i vincitori, secondo la classificazione nella graduatoria.

Le modalità per accedere al premio sono pubblicate sul sito di Bergamo Sviluppo. Lo sportello Scuola-Lavoro è a disposizione per ulteriori informazioni e assistenza sulle modalità di partecipazione al premio e alle iniziative in corso relative all’alternanza scuola-lavoro.




Zanica, il lavoro delle donne tra passato e nuove frontiere del welfare aziendale

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Da sinistra: Angelo Carrara, Oscar Fusini, Ferdinando Piccinini, Battista Villa e Luca D’Angelo

“Dal baco a Bacco: storie di vita vissuta nelle terre del Giopì e della Margì” è un bel progetto che a Zanica unisce la riscoperta del territorio con le tradizioni, i sapori tipici, le attività commerciali e le associazioni.

Promossa dall’associazione culturale “Ol Giopì de Sanga” da sabato 9 settembre a domenica 17, la manifestazione ha ospitato, giovedì 14 settembre all’antico borgo del Padergnone, anche la tavola rotonda dal titolo “La condizione femminile nel lavoro dalle filande a oggi”, un excursus sul lavoro delle donne tra criticità e azioni positive.

All’incontro, moderato dall’assessore alle Attività produttive del Comune di Zanica, Luca D’Angelo, sono intervenuti Battista Villa, per l’Ufficio della Pastorale sociale e del Lavoro della Diocesi di Bergamo, Ferdinando Piccinini, segretario provinciale della Cisl, Angelo Carrara, componente del Comitato di presidenza di Confartigianato Imprese Bergamo e presidente Confiab, e Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio.

La serata ha messo in luce la trasformazione del lavoro femminile negli ultimi anni, evidenziando l’aumento dell’occupazione ma ancora forti ritardi sia nei numeri sia nella qualità del lavoro. È stato ampiamente riconosciuto che per le donne è più difficile raggiungere posizioni e responsabilità e conciliare le esigenze della famiglia con il lavoro. Un utile strumento per favorire la crescita del lavoro femminile e valorizzare l’apporto delle donne nell’economia e nella società è rappresentato dal welfare aziendale, che offre anche alcune interessanti novità e opportunità per le aziende.

A ricordare il tempo che fu la voce di Giusi Bonacina con le poesie di Giuseppe Mazza (Felipo) sulla condizione della donna ai primi del ‘900.




Buoni pasto, ecco le novità in vigore dal 9 settembre

buoni_pastorthg.jpgIl 9 settembre entra in vigore il decreto del Ministero dello Sviluppo economico (7 giugno 2017 ai sensi dell’articolo 144 del Nuovo codice degli appalti) che disciplina alcuni aspetti e caratteristiche dei buoni pasto.

La normativa non incide sui contratti in essere, ma porta con sé alcune novità:

  • l’ampliamento dei soggetti che possono ricevere buoni pasto (agriturismo, ittiturismo, spacci aziendali, imprese alimentari artigiane, agricoltori per la vendita al dettaglio e il consumo sul posto)
  • la cumulabilità fino a otto buoni pasto
  • la possibilità di acquistare prodotti alimentari anche per il consumo non immediato.

Per quanto riguarda il rapporto tra società emettitrici ed esercizi convenzionati, è introdotto il divieto di ritardare o negare il pagamento di fatture oggetto di contestazioni parziali e l’obbligo di pagare almeno la parte non contestata. La nuova normativa prevede anche misure che depotenziano i servizi aggiuntivi, voci che, secondo quanto denunciato a più riprese dagli esercenti, fanno lievitare, spesso immotivatamente, i costi.

L’aver chiarito e regolato alcuni aspetti del rapporto tra le società emettitrici e le attività convenzionate non ha tuttavia risolto il problema della sostenibilità degli strumenti. «La modifica del Codice degli Appalti avvenuta a maggio scorso – spiega la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi – ha introdotto una dirompente novità relativamente allo sconto che la società emettitrice dovrà proporre alla Pubblica Amministrazione in sede di gara, che non dovrà essere superiore alla commissione proposta all’esercente». Una norma che potrebbe calmierare le commissioni o, al contrario, innalzarle fino allo sconto offerto nella gara d’appalto. Per questo l’associaizone guarda con preoccupazione al prossimo bando Consip, atteso per gennaio 2018, che potrebbe rafforzare il criterio del massimo ribasso degli appalti.