Bergamo Balla, ecco le date 2017. Si comincia il 29 giugno

Bergamo BallaDal 29 giugno tornano i giovedì della movida, ovvero Bergamo Balla, le serate promosse dal Comune nelle quali il centro città si chiude al traffico e si apre alle danze, ospitando esibizioni di ogni tipo e piste dove lasciarsi coinvolgere e partecipare. Gli altri appuntamenti sono in programma il 13 e 27 luglio e il 21 settembre, quando la serata sarà invece dedicata alla moda. A fare da contorno l’offerta dei locali e dei negozi, esposizioni, musica e laboratori.

La manifestazione prevede la chiusura al traffico dalle ore 19.30, iniziative a partire dalle ore 20 fino a mezzanotte e mezza. Il perimetro di chiusura al traffico è leggermente ridotto rispetto ai precedenti anni (da via Sant’Alessandro a largo Belotti da un lato, da via Borfuro e via Verdi a via Zambonate/via Tiraboschi dall’altro).

Quest’anno il palco principale che proporrà gli allievi e insegnanti di moltissime scuole di danza bergamasche sarà in piazza Vittorio Veneto e saranno presenti nelle piazze e vie del centro animazioni, parate, performance di danza acrobatica e spettacoli di strada. Inoltre verrà dato spazio allo street food con proposte caratteristiche legate alle tradizioni regionali della cucina popolare. Come nelle precedenti edizioni, saranno presenti diversi stand per la raccolta di fondi per attività benefiche a cura dell’Associazione Paolo Belli e del gruppo alpini Ossanesga.




I locali di Borgo Santa Caterina: «Spostare la movida al parco Goisis? Anche no»

Non solo animare la città durante la bella stagione. Il bando del Comune di Bergamo per l’assegnazione degli spazi estivi, aperto da oggi, vuole anche promuovere il trasferimento di quelle attività di somministrazione e svago, soprattutto giovanile, che più creano problemi per il rispetto del diritto alla quiete e al riposo dei residenti. Il riferimento più immediato è alla cosiddetta movida di Borgo Santa Caterina, dove si riaccende ciclicamente lo scontro tra locali serali e abitanti e tra questi e le regole varate dall’amministrazione.

Mentre il quartiere è in attesa del nuovo regolamento che andrà ad agire sugli orari di apertura dei locali, il bando sugli “estivi” offre un’alternativa ai gestori, prevedendo condizioni più vantaggiose proprio per reti o raggruppamenti di esercenti e commercianti che lavorano «in aree contigue» a quelle messe disposizione dal Comune. Mappa alla mano, le location più vicine a Borgo Santa Caterina sono l’area verde esterna al Parco Goisis, al Monterosso, e gli Spalti di Sant’Agostino.

Proposte che potrebbero interessare ai locali? Luca Rebuzzi, titolare del Reef Cafè, sintetizza i ragionamenti che si stanno facendo avanti tra i colleghi. «Siamo sempre stati disponibili al dialogo e a prendere in considerazione nuove strade – dice -, che devono però essere percorribili e sostenibili dal punto di vista imprenditoriale. Ciò che proprio non vogliamo è che si creino motivi di contrasto con i residenti di altre zone della città… sinceramente ci bastano quelli che abbiamo qui». Su questo aspetto, il parco Goisis non sembra dare troppe garanzie. «È vero – rileva Rebuzzi – che il bando prevede la chiusura alle 2.30 (il venerdì, sabato e i prefestivi e alle 2 da domenica a giovedì ndr.), la sola autorizzazione comunale non ci mette però al riparo da lamentele e richiesta di intervento delle forze dell’ordine da parte dei residenti. Lo scorso anno l’area non è andata a bando, il che forse qualcosa dovrebbe significare, e dalle gestioni negli anni precedenti abbiamo saputo che, in realtà, l’attività di intrattenimento e somministrazione non era così gradita dopo certi orari. Del resto lo spazio è in un centro abitato». I gestori di Borgo Santa Caterina non sono contrari all’idea di “trasferirsi” e sono pronti a presentarsi con un progetto di gruppo, «ma la proposta deve essere allettante sul piano imprenditoriale – rimarca Rebuzzi -. Nonostante gli apprezzabili incentivi messi in campo dal Comune riducendo le tariffe per l’occupazione del suolo pubblico, dovremo sostenere le spese per le strutture, il personale, le utenze, le forniture e gli investimenti si fanno se ci sono le premesse giuste per affrontare il rischio d’impresa. Le incognite sul parco Goisis sono un po’ troppe. Il rischio è che chiudiamo prima i locali in Borgo Santa Caterina per via del regolamento comunale e che poi siamo costretti a chiudere anche l’estivo per le nuove lamentale dei residenti, sarebbe un danno doppio per le nostre attività. In più è una location da lanciare da zero».

Più appetibili appaiono gli Spalti di Sant’Agostino, «anche questi vicini alle nostre attività». «Su ques’area credo saranno interessati anche quest’anno i locali di Città alta – riflette -, ma si può pensare magari a una condivisione degli spazi. Si possono comunque valutare anche altre aree a patto che non siano a rischio disturbo per i residenti e siano facilmente raggiungibili».

Oltre che nell’area esterna del parco Goisis e sugli spalti di Sant’Agostino, il bando prevede spazi estivi sugli spalti di San Giacomo e di San Michele, in piazzale degli Alpini, che torna dopo alcuni anni nella mappa dell’intrattenimento en plein air con un taglio prettamente legato agli eventi sportivi, e, novità, in piazza Dante, uno dei luoghi che l’amministrazione punta con decisione a rivitalizzare. Si è già avviata, invece, la stagione al parco della Trucca, la cui gestione è stata assegnata a 30 e Lode Café. Le attività partiranno tutte il primo giugno e si concluderanno il 6 settembre sui tre spalti, il 13 in piazzale degli Alpini e piazza Dante e il 27 al parco Goisis.

La presentazione delle domande è aperta fino alle 12.30 del 30 aprile – Per partecipare




Movida nel Borgo. Gli esercenti: «Con la repressione non si risolvono i problemi»

Movida Borgo S caterinaLa multa ricevuta nei giorni scorsi da sei locali di Borgo Santa Caterina per non aver adottato idonee misure affinché all’uscita del locale i frequentatori turbassero la quiete pubblica, sta mandando su tutte le furie i gestori. Le sanzioni-fotocopia emesse tra l’altro allo stesso orario, allo scoccare della mezzanotte, del 27 febbraio, tolgono il sonno agli esercenti, che si sentono vittime di un vero e proprio incubo. «La polizia municipale ci sanziona senza indicare cosa dovremmo fare in più di quello che facciamo per limitare i disagi, dalla pulizia al controllo delle strade, dai cartelli per promuovere comportamenti corretti alle azioni per sensibilizzare la clientela- questo, in estrema sintesi, il comune pensiero degli esercenti, tutti ragazzi di poco più di vent’anni-. Spiace sentire i soliti slogan per favorire l’imprenditorialità giovanile, quando in realtà sembra che ci si mettano solo i bastoni tra le ruote». Luca Rebuzzi, dal 2009 gestore del Reef Cafè di Borgo Santa Caterina, a soli 29 anni è il più “vecchio” dei gestori dei locali serali nella via. «In quattro anni ho sempre cercato un dialogo con l’amministrazione. Per sei mesi l’ anno scorso abbiamo limitato gli orari, chiudendo in settimana all’1.30 anche se la legge ci consentirebbe di tenere aperto anche tutta la notte.  Abbiamo investito nei servizi per la sicurezza della via, pagando buttafuori, utilizzando bicchieri di plastica e mettendo in campo azioni di sensibilizzazione rivolte alla clientela. E questa è la risposta dell’attuale amministrazione, che cerchiamo di incontrare senza esito da diversi mesi«  Limiti e sanzioni pesano sulle tasche degli esercenti: «Tra mancati incassi legati a coprifuoco ed altre limitazioni, costo del buttafuori (che da solo incide 10 mila euro l’anno) e sanzioni ho perso, conti alla mano freschi di controllo contabile, 50 mila euro.

luca rebuzziNessuno mi rida’ indietro questi soldi nonostante io rispetti la legge e le normative vigenti. È’ stato trovato in questi anni il compromesso dell’orario di apertura fino alle due di notte e, oltre all’auto limitazione dell’orario, da parte nostra c’è sempre stato il massimo impegno per evitare che certe situazioni degenerassero. E ora, su invito del vicesindaco Sergio Gandi, dobbiamo anche considerare le spese per gli avvocati, dato che ci ha invitato a fare ricorso tramite legali». La risposta dell’amministrazione è andata di traverso ai gestori: «Speravamo di instaurare un dialogo come fatto con la precedente amministrazione, ma se questa è la risposta e non ci sono alternative a repressione e sanzioni, sembra che non ci siano altre scelte se non il ricorso, ultimo baluardo di difesa delle nostre istanze. Il punto è che noi siamo i primi a non volere che il Borgo degeneri e abbiamo fatto di tutto per cercare di evitare situazioni spiacevoli, anche perché capiamo le esigenze dei residenti nella via». Una soluzione deve essere comunque trovata a breve: il 14 gennaio il Tar di Brescia fissò una scadenza di cento giorni per arrivare ad una soluzione: «Il tempo stringe. Sono già passati quasi 70 giorni e il Comune non solo non ha cercato un dialogo, ma non ha ancora risposto alle nostre richieste di incontro. Nessuno vuole uno scontro, ma è evidente che la questione vada affrontata e non rinviata».