Sognate nozze da favola? La boutique diventa per voi il castello di Cenerentola
Nozze da favola? La boutique Pigal di Almé ha preso alla lettera l’espressione e nel proprio stand a Bergamo Sposi – la fiera che si apre oggi alle 17 al polo espositivo di via Lunga a Bergamo e che rimarrà allestita fino a domenica 5 febbraio -, ha ricreato niente meno che il castello di Cenerentola, un’opera realizzata a mano con grande creatività da Emanuele Tarchini che ha riprodotto fedelmente le guglie e le torri del più famoso dei palazzi incantati, circondandole con la colonna sonora originale del film Disney.
In un tale scenario non poteva che essere da sogno anche l’abito da sposa, con un corpino coperto da più di mille gocce lucenti e un’ampia gonna che volteggia ad ogni movimento. Senza dimenticare l’abito per lui, raffinato e di alta sartoria, perché l’uomo amato è il principe per ogni donna.
«Vogliamo far vivere ai futuri sposi la favola di Cenerentola perché Pigal – spiega la titolare Marisa Gamba – con passione aiuta e consiglia ogni donna e uomo a trovare e realizzare l’abito dei propri sogni. E così in fiera abbiamo voluto ricreare un’atmosfera magica e regalare a tutti coloro che visiteranno il nostro stand l’emozione di un momento speciale».
L’allestimento è una sorpresa per chi sarà in fiera, ecco però qualche indizio…
Peggiora la qualità dell’aria, da oggi scattano i divieti. Anche per i negozi
Dopo sette giorni consecutivi di sforamento della soglia di 50 microgrammi di PM10 per metro cubo, scattano le limitazioni di primo livello previste dal Protocollo Aria di Regione Lombardia, sottoscritto da oltre 25 comuni della Provincia di Bergamo, tra i quali il capoluogo.
Da domani stop alla circolazione dei veicoli euro 3 diesel dalle ore 9 alle 17 (dalle ore 7.30 alle 9.30 per i veicoli commerciali diesel euro 3), divieto di circolazione dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel anche nelle giornate di sabato, domenica e ai giorni festivi dalle ore 7.30 alle 19.30, stop alle stufe con rendimento inferiore alla classe 3 stelle, divieto assoluto di combustioni all’aperto e di spandimento liquami zootecnici in agricoltura e introduzione del limite a 19 gradi (con tolleranza di 2 gradi) delle temperature medie degli edifici, con divieto di lasciare le porte aperte degli esercizi commerciali.
Le misure di 1° livello (al superamento per 7 giorni consecutivi del valore di 50 microg/mc di PM10)
Per i Comuni aderenti appartenenti agli Agglomerati e alla zona A estensione delle limitazioni all’utilizzo dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel (come da limitazioni vigenti) alle giornate di sabato, domenica e ai giorni festivi nell’articolazione oraria 7.30 – 19.30, per tutte le tipologie di veicoli già limitate in modo strutturale dalle dd.G.R. n. 7635/08 e n. 2578/14. Per i Comuni aderenti appartenenti alla zona B, per i quali non sono vigenti le misure strutturali di limitazione del traffico, si applicano le limitazioni all’utilizzo dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel di cui alle dd.G.R. n. 7635/08 e n. 2578/14, con l’ulteriore estensione alle limitazioni previste al punto A). In entrambi i casi vengono mantenute le stesse deroghe ed esclusioni previste dalle limitazioni strutturali invernali di cui alla d.G.R. 2578/14, fatte comunque salve le vigenti disposizioni comunali relative alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e alle modalità di carico-scarico;
limitazione all’utilizzo delle autovetture private di classe emissiva Euro 3 diesel in ambito urbano dalle 9 alle 17 e dei veicoli commerciali di classe emissiva Euro 3 diesel dalle 7.30 alle 9.30. Si mantengono le stesse deroghe ed esclusioni previste dalle limitazioni strutturali invernali di cui alla d.G.R. 2578/14 con l’aggiunta dei veicoli speciali definiti dall’art. 54 lett. f), g) e n) del Codice della Strada e fatte salve le vigenti disposizioni comunali relative alle Zone a Traffico Limitato (ZTL) e alle modalità di carico-scarico;
divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle in base alla classificazione ambientale riportata in Allegato 2 alla d.G.R. n. 5656 del 3/10/16;
divieto assoluto, per qualsiasi tipologia (falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio, scopo intrattenimento, etc…), di combustioni all’aperto anche relativamente alle deroghe consentite rappresentate dai piccoli cumuli di residui agricoli e forestali bruciati in loco;
introduzione del limite a 19°C (con tolleranza di 2°C) per le temperature medie nelle abitazioni e spazi ed esercizi commerciali;
divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso;
divieto di spandimento dei liquami zootecnici e, in presenza di divieto regionale, divieto di rilasciare le relative deroghe;
invito ai soggetti preposti a introdurre agevolazioni tariffarie sui servizi locali di TPL;
divieto di lasciare le porte aperte per gli esercizi commerciali;
potenziamento dei controlli con particolare riguardo a rispetto divieti di limitazione della circolazione veicolare, di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa, di combustioni all’aperto e di divieto di spandimento dei liquami.
Al superamento per 7 giorni consecutivi del valore di 70 microg/mc di PM10, scattano invece le misure di 2° livello
estensione delle limitazioni per le autovetture private Euro 3 diesel nella fascia oraria 7.30-19.30 e per i veicoli commerciali nella fascia oraria 7.30 – 9,30 e 18.00 – 19.30;
divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle (in base alla classificazione ambientale riportata nell’allegato la protocollo).
Le ordinanze sindacali di revoca di 1° e/o di 2° livello si attivano dopo due giorni consecutivi sotto i rispettivi limiti di 50 microgrammi/m3 e/o di 70 microgrammi/m3 con conferma da parte di Regione Lombardia, e cioè il 3° giorno dal rientro con conseguente sblocco dal 4° giorno.
Clusone, via libera a nuovi negozi nell’ex Mirage
Via libera a nuovi spazi commerciali nell’area dell’ex cinema Mirage a Clusone. Il Consiglio comunale di ieri ha approvato le modifiche al programma di intervento, in particolare, la conversione della destinazione d’uso di 750 mq da terziario a commerciale.
Nella zona alle porte della città, dove ha già trovato posto il supermercato Conad, ci sarà così spazio anche per tre o quattro nuovi esercizi di vicinato. Una scelta che non piace ai commercianti e alle minoranze, già da tempo mobilitati per contrastarla. Dare il “la” ad un nuovo insediamento commerciale fuori dal centro storico (con la previsione che anche l’ex hotel Europa faccia spazio a negozi) significa infatti creare un polo d’attrazione concorrente per le botteghe e gli esercizi, già alle prese con crisi e chiusure.
L’associazione Cluosonecentro ha comunicato chiaramente il proprio dissenso non partecipando alla seduta del Consiglio e annunciando un’azione di protesta come l’abbassamento delle serrande dei negozi.
Il sindaco Paolo Olini ha parlato invece di una decisione ragionata, dettata dalla necessità di ultimare la riqualificazione dell’area dell’ex cinema, senza che questo escluda iniziative dedicate al rilancio del centro storico. L’invito agli operatori è di essere propositivi e di mettersi in gioco, con la disponibilità da parte dell’Amministrazione a confrontarsi e mettere a disposizione risorse.
Negozi, tutto quello che c’è da sapere per stare sul web. E avere successo
L’e-commerce continua a crescere senza sosta – oltre 26 volte nell’abbigliamento dal 2005 al 2015 secondo i recenti dati Confcommercio – mettendo in allarme il commercio tradizionale, nessuna categoria esclusa. Applicazioni come Amazon Price check o RedLaser con una foto dell’articolo o del codice a barre restituiscono proposte di prezzo o cercano addirittura il prodotto nei negozi vicino. Manichini-robot virtuali cercano di compensare l’impossibilità di indossare i capi attraverso l’etere e le immagini del prodotto sempre più dettagliate, tra zoom e diverse prove di colori e fogge, provano a far bucare lo schermo di pc e smartphone a merce di ogni sorta.
Di fronte alla crescente concorrenza del web, i negozi tradizionali tremano, eppure la vendita on-line può rappresentare un’opportunità per le piccole imprese. Ne è convinto Fabio Fulvio, responsabile del settore Politiche per lo Sviluppo della Confcommercio che da anni monitora l’impatto dell’e-commerce sul commercio tradizionale. Non mancano dati incoraggianti: chi ha imparato a vendere on-line e a coinvolgere e promuovere attraverso i social la propria attività ha visto crescere il proprio business e ha allargato lo sguardo dalla propria vetrina, magari di un piccolo paese in provincia, al mondo.
I saldi sono superati dall’e-commerce che propone shopping d’occasione tutto l’anno?
«Il prezzo non è la sola molla per gli acquisti sul web. Da analisi e interviste emerge che le motivazioni per comprare on-line sono solo in parte economiche. Il maggiore assortimento, la sensazione di fare un acquisto più consapevole, forte di recensioni positive e analisi comparative, e, non ultima, la comodità di acquistare a qualsiasi ora anche dal cellulare sono alcuni tra i principali plus evidenziati da chi opta per l’e-commerce. Di contro, esistono altrettante resistenze nell’acquisto via web: la mancanza di relazione, la scarsa fiducia nei mezzi di pagamento e l’incertezza sul bene acquistato, oltre che su eventuali procedure di reso».
Quali consigli per le imprese che vogliono sbarcare sul web?
«Anche se una presenza internet è irrinunciabile per qualsiasi attività, non è detto che si debba fare e-commerce per forza, ma per resistere alla concorrenza del web bisogna mettere in campo professionalità e capacità di analisi. Ci sono due strade per stare sul mercato: continuare ad essere venditori tradizionali e migliorare il punto vendita e l’esperienza d’acquisto oppure integrare web e negozio tradizionale. La maggior parte dei negozianti – diciamo 9 su 10 – non sa quante persone entrano nel loro negozio. E non è proprio ammessa l’approssimazione se si vuol giocare la partita con concorrenti che sul web hanno a disposizione analisi sofisticate che profilano la clientela in tempo reale. Non basta vedere crescere i “like” sulla propria pagina Facebook, ma bisogna valutare in modo preciso l’impatto del social sulle performance del negozio. Solo un negozio su 5 sa valutare i margini per prodotto, l’abc per chi vuole fare promozioni e rivedere l’assortimento della propria attività, perché molti hanno prodotti che non si pagano il posto sullo scaffale e vanno “sfrattati”».
Per avere tutte queste informazioni le piccole attività, in un momento di crisi, devono fare investimenti importanti?
«No. Bastano davvero piccoli accorgimenti per analizzare con precisione il proprio business, migliorare le vendite ed essere davvero competitivi sul mercato. Investire un centinaio di euro in una cellula fotoelettrica per analizzare il passaggio in negozio è una piccola spesa che può portare a grandi risultati e dare molte più informazioni utili per incrementare le proprie entrate. Perché guardare solo quanto resta nel cassetto la sera non stimola certo il proprio business né rende più competitivi».
I social salvano i piccoli negozi, visto che la concorrenza in questo campo si gioca tutta sulla relazione?
«I social aiutano a fare bene e meglio cose che alcuni negozianti già fanno, ma non risolvono certo i problemi di attività gestite in modo più approssimativo. Sono ad esempio uno strumento molto agile per creare ed intercettare community, per fidelizzare la clientela e allargare il business a chi condivide gli stessi interessi e passioni. Io, ad esempio, sono un sub e non mi limito ad acquistare attrezzatura varia nel mio negozio di fiducia, dato che organizza immersioni ed eventi, mi ci posso rivolgere per nuovi brevetti e per una serie di consigli tecnici. Basta organizzare un gruppo chat via whatsapp, un post sulla gita organizzata all’Argentario, per supportare lo sforzo profuso per trasformarsi da venditore di beni a qualcosa in più, a un punto di riferimento per gli appassionati, oltre che a recuperare redditività. I social estendono la conoscenza della clientela, che ogni negoziante ha il vantaggio, a differenza di una big company del web, di coltivare da vicino e magari da anni. E questo patrimonio di conoscenze non sarà mai sostituibile da un software».
L’integrazione tra negozio tradizionale e web è alla portata anche delle imprese più piccole?
«Anche i piccoli negozi – a patto che abbiano lavorato già per migliorare il punto vendita e conoscano in modo approfondito e analitico il proprio business – possono integrare con successo on-line e off-line. Confcommercio ha siglato un accordo nazionale con eBay che offre alle imprese associate una vetrina on-line Premium gratis per sei mesi (con un risparmio di 3o euro mensili) e, sul fronte dei social, con Facebook ha formato in dodici tappe nazionali 10mila imprese. A L’Aquila – dove eBay ha fatto anche un ulteriore sforzo per solidarietà ai negozianti che han perso tutto con il terremoto – molte attività hanno recuperato clienti e fatturato e sono riuscite a vendere anche all’estero. I social – a patto di usarli in modo mirato – offrono modi innovativi di coinvolgere la clientela e portarla nel proprio negozio; i costi per iniziative pubblicitarie e per altre forme di marketing sono davvero ancora bassi e i risultati di campagne molto mirate non tardano ad arrivare».
L’e-commerce può quindi essere un’opportunità per le insegne indipendenti?
«È sia una minaccia che un’opportunità. È una modalità di acquisto nuova ed in costante crescita che erode senza dubbio lo shopping tradizionale, ma può essere una risorsa importante a patto che la si sappia sfruttare al meglio. Sono molti i negozi tradizionali che vendono più di prima e che inviano pacchi dall’altra parte del mondo, raggiungendo destinazioni impensabili per una piccola attività del territorio, magari di un piccolo paese in provincia. I negozi tradizionali, se ci si crea una nicchia di mercato, difficilmente saranno attaccabili dalla concorrenza on-line. Molti si chiedono se tra 10 anni i negozi resisteranno alle nuove tendenze nei consumi e noi ne siamo convinti, ma anche gli stessi colossi del web lo sono. Credo che l’on-line resterà un canale alternativo e complementare, certo in costante crescita, ma che non potrà mai sostituire il piacere dell’acquisto in negozio».
Molti commercianti lamentano di dedicare attenzioni e tempo a clienti che poi si copiano il codice dell’articolo e lo acquistano on-line, facilitati da comparazioni prezzi, con tanto di geolocalizzazione. I negozi non rischiano di fare da show-room agli e-shopper?
«Il “Topo” (try off-line, purchase on-line, ovvero prova in negozio, compra su internet) è un fenomeno negativo ed è il motivo che mi ha spinto a dedicare una pubblicazione della Collana Le Bussole Confcommercio all’e-commerce (“Il negozio nell’era di internet”). La titolare di un negozio di ottica mi aveva chiesto come fare a risolvere il problema del cliente che entra in negozio, prova i vari modelli di occhiali da sole, si prende nota del codice e del prezzo e poi con una scusa rimanda l’acquisto perché molto probabilmente andrà a comprarli on-line. Per questo ho scelto di interpretare la delusione, l’amarezza e la sana indignazione di chi gestisce un negozio con passione, nonostante le sempre maggiori difficoltà, di fronte a questo comportamento».
Come possono difendersi i negozianti?
«Con la personalizzazione, il consiglio giusto e il servizio. Avere di fronte un cliente che pensa di acquistare on line può essere anche una chance e una sfida da giocarsi al meglio. Di fronte alla personalizzazione, all’idea che quel paio di occhiali sono stati adattati perfettamente a me, con la distanza focale giusta, che quella bicicletta è proprio perfetta per il passo della mia gamba, che la camicia avrà le mie cifre ricamate, che le scarpe da ginnastica sono state scelte in base a come appoggio il piede e via dicendo, credo che alla fine opterà per l’acquisto in negozio, tanto più se il punto vendita mi garantisce assistenza e consulenza in garanzia, riparazioni e quant’altro. La personalizzazione vince sempre, come mostrano alcune nuove aperture eccellenti nel mondo: è il caso di Bite Beauty Lip Lab che a New York crea un rossetto ideale e su misura in base all’incarnato del viso in migliaia di tonalità e con diverse caratteristiche.
C’è poi anche il fenomeno inverso ed altrettanto diffuso del “Ropo” (research on-line, purchase off-line, ovvero cerca sul web, acquista in negozio). Si ha di fronte una clientela sempre più preparata, che sa tutto di quel prodotto perché ne ha ponderato l’acquisto e ne ha letto decine di recensioni, ma decide di comprare nel negozio tradizionale. In questo caso il personale deve essere più che preparato: non è ammissibile che il cliente ne sappia quasi più di chi sta dietro il bancone».
Il web si sta attrezzando con strumenti ultra sofisticati, dai manichini virtuali con diverse tipologie di corporatura a formule che consentono la prova e restituzione gratuita dei prodotti. Come rendere l’esperienza fisica di acquisto irrinunciabile?
«Chi vende on-line sta cercando in tutti i modi di ridurre la distanza fisica attraverso chat ed altri strumenti che mostrano il prodotto al meglio. Però non siamo robot e le motivazioni che stanno dietro ad un acquisto non sono certo tutte dettate dalla razionalità. Mettendo in campo creatività e lavorando su allestimenti, posizionamento della merce e visual merchandising si possono incrementare di molto le vendite. Tra i punti di forza del negozio c’è la capacità di suscitare emozioni e di coinvolgere attraverso stimoli sensoriali. Il visual merchandising può invitare i clienti a frequentare i negozi per un’esperienza sensoriale. Il paradosso è che in molti casi il visual merchandising è più curato sul web che nei negozi. E non basta fare delle belle vetrine, ma curare l’esposizione interna, orientare le scelte in uno spazio circoscritto e rendere più chiaro l’allestimento. Non servono grandi investimenti ma tanta creatività: basta un sapiente mix di dimensioni, colori e dettagli, giocando con spazi, volumi, altezze. Gli interventi di miglioramento visivo nei negozi hanno un impatto immediato oltre che sulla piacevolezza dell’esperienza del cliente anche sulle vendite, con incrementi che spesso superano il 30%».
Il web invoglia ad acquistare di più di quanto si vorrebbe suggerendo proposte di total look e rendendo evidenti altri prodotti che potrebbero interessare o che chi ha acquistato prima di noi ha selezionato oltre ai nostri nel carrello virtuale. Uno stimolo in più per il commercio per cercare di incrementare lo scontrino medio?
«Stimolare gli acquisti è l’abc del commercio e rappresenta la forza dei negozi che hanno successo oggi e che lo avranno sempre anche domani. Non significa cercare di rifilare tutto e subito ad un cliente, ma è un lavoro che si porta avanti con passione e calma, ma soprattutto con la conoscenza e annotandosi gli acquisti fatti. Non servono necessariamente software, basta un foglio Excel, ma anche un semplice pezzo di carta. Solo così si possono proporre alla clientela acquisti aggiuntivi, abbinamenti e spese complementari, incrementando lo scontrino medio. Il bravo venditore anticipa gli acquisti futuri dei clienti, magari ricordandosi, per esempio, di un’imminente cerimonia, vacanza o evento e così riesce a vendere assieme ad un paio di pantaloni anche il completo perfetto per la laurea del figlio e via dicendo. Gli heavy spender si rivolgono ad un personal shopper per gli acquisti, i negozianti possono essere i migliori consulenti d’immagine per i loro clienti».
I distretti del commercio possono rappresentare un’occasione per creare piattaforme di vendita indipendenti?
«I distretti del commercio, così come la concentrazione in alcune vie di medesime attività in apparente concorrenza tra loro, possono incentivare lo shopping. C’è ancora chi teme la concorrenza del dirimpettaio in una via ricca di ristoranti ed invece accade il contrario: succede che si lavora di più tutti perché la via diventa una meta per chi vuole uscire a cena. Basta guardare al successo delle vie della moda, in grado di attrarre sempre per lo shopping. I distretti hanno organizzato con successo forme di fidelizzazione della clientela per gli acquisti, ma quanto alla creazione di piattaforme indipendenti per l’e-commerce sono un po’ scettico. Meglio optare per piattaforme note, se non arcinote, nonostante chiedano contratti e commissioni più o meno elevate. Raggiungere la diffusione dei colossi del web e la tecnologia delle big company è troppo difficile per chi inizia una rincorsa quasi impossibile da zero».
Lovere, buoni spesa per aiutare le famiglie in difficoltà
Un nuovo “welfare municipale”, per aiutare i cittadini più bisognosi. È l’obiettivo del Comune di Lovere che ha varato un bando del valore di 14mila euro per assegnare buoni sociali a sostegno delle famiglie loveresi in difficoltà economica.
Il bando prevede la consegna di “voucher” del valore di 10 euro cadauno, fino a un massimo di 500 euro per famiglia, ai nuclei residenti a Lovere da almeno un anno, proporzionalmente al numero di persone che li compongono.
I buoni potranno essere spesi per acquistare alimenti e farmaci negli esercizi commerciali e nelle farmacie di Lovere accreditati con il Comune e per pagare il servizio mensa alle scuole dell’infanzia e primaria del paese. I negozianti interessati a convenzionarsi possono farne richiesta al Comune.
L’iniziativa viene proposta per il secondo anno consecutivo per far fronte al perdurare della crisi economica che interessa anche il paese, con la conseguente forte riduzione delle opportunità di lavoro, e in considerazione delle difficoltà manifestate da numerosi nuclei familiari loveresi, che si sono rivolti al servizio sociale per la richiesta di un aiuto economico o di altra natura.
L’anno scorso sono state aiutate circa 40 famiglie, per un totale di 200 persone.
Sono ammesse le richieste presentate da famiglie con Isee in corso di validità, con valore uguale o inferiore al minimo vitale che per l’anno 2016 è di 6.524,57 euro.
Le domande potranno essere presentate fino a martedì 31 gennaio alle ore 12 presso l’ufficio protocollo del Comune, in via Marconi o spedite alla pec dei Servizi Sociali. Il modulo è scaricabile all’indirizzo internet www.comune.lovere.bg.it.
La graduatoria delle famiglie che hanno i requisiti per ricevere il buono sarà resa nota a metà febbraio.
Per informazioni si può contattare l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Lovere telefonando al numero 035 983623 (interni 5 oppure 2).
Negozi più sicuri, a Bergamo finanziamenti per 64
Le attività di vicinato a maggiore rischio criminalità – dalle tabaccherie alle farmacie, passando per orologerie, gioiellerie, distributori di benzina, bar, ristoranti, negozi di telefonia fino ad abbigliamento, calzature e pelletteria – diventano più sicure.
In Bergamasca sono 64 le piccole e medie imprese del commercio, dei pubblici esercizi e dell’artigianato di servizio che riceveranno i contributi del bando “Impresa sicura” co-finanziato da Regione Lombardia e Camere di Commercio lombarde per promuovere investimenti innovativi per la sicurezza e la prevenzione di furti, rapine ed atti vandalici, a maggiore tutela sia delle attività sia dei consumatori.
L’agevolazione prevede un sostegno a fondo perduto fino a 5.000 euro, a copertura del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di sistemi di video allarme, casseforti, sistemi antitaccheggio, vetrine antisfondamento, sistemi di pagamento elettronici (Pos e carte di credito) e di rilevazione delle banconote false, dispositivi aggiuntivi di illuminazione notturna esterna.
Il bando, con assegnazione a sportello, ha complessivamente ricevuto 816 domande di finanziamento. Di queste, 300 sono quelle ammesse e finanziate su tutto il territorio regionale con la dotazione di Regione Lombardia (pari ad un milione di euro), 326 sono ammesse e finanziate attraverso i plafond provinciali cofinanziati da Regione e Camere di Commercio, 84 sono ammesse ma non finanziate per esaurimento dei plafond provinciali, 97 non sono ammesse e 19 domande sono ancora da istruire.
In provincia di Bergamo, in particolare, sono 29 le domande finanziate con la dotazione della Regione e 35 con i plafond provinciali, tre quelle ammissibili ma non finanziabili per l’esaurimento delle risorse, 13 le richieste non ammissibili e 13 quelle ancora da istruire.
Per le imprese finanziate, le prossime scadenze previste dal bando sono ora quella del 15 settembre, data entro la quale dovranno essere realizzati gli interventi ed emesse le fatture, e del 15 novembre, termine ultimo per la rendicontazione delle spese sostenute. Entro 13 febbraio 2018 è prevista l’istruttoria della rendicontazione e la liquidazione dei contributi.
Quila graduatoria completa, pubblicata sul Burl del 9 gennaio 2017.
Lovere, compri nei negozi e puoi vincere subito 500 euro
Lo shopping natalizio a Lovere fa vincere buoni spesa. Dal primo dicembre fino all’8 gennaio chi farà acquisti e comprerà i suoi regali nei negozi del paese parteciperà a un concorso che mette in premio buoni spesa fino a un valore di 500 euro.
Anche quest’anno i negozi di Lovere, coordinati dall’Asarco, per le feste di Natale, hanno quindi pensato di premiare i loro clienti. Le insegne aderenti all’iniziativa sono oltre 50 e spaziano dall’abbigliamento alla profumeria, dalle calzature all’oggettistica regalo e tanto altro ancora. Si possono riconoscere dalla locandina del concorso affissa in vetrina. I cliente al termine del suo acquisto riceverà una busta che potrà contenere o un messaggio di augurio di buone feste o i buoni spesa da spendere subito, compreso il superpremio di 500 euro. Il montepremi messo in palio è di 10mila euro.
Il distretto dei Colli e del Brembo premia lo shopping di Natale
Nel distretto dei Colli e del Brembo (che riunisce i Comuni di Curno, Mozzo, Valbrembo, Paladina, Almè, Villa d’Almè, Sorisole e Ponteranica) torna il “Grande Concorso di Natale – Vinci il tuo Distretto”, che coinvolge 71 esercizi commerciali e mette in palio 50 premi del valore complessivo di 3.200 euro.
Chi farà shopping nelle attività aderenti dal 26 novembre al 6 gennaio riceverà un coupon (uno ogni 10 euro spesi, per un massimo di cinque per ogni spesa) con cui partecipare all’estrazione di 50 buoni acquisto di valore diverso, spendibili entro il 31 marzo 2017. Basta quindi compilare e firmare i coupon e imbucarli nell’apposita cassetta presente nei punti vendita e attendere l’estrazione finale, che si terrà alla presenza di un funzionario della Camera di Commercio entro la fine di gennaio 2017.
Le categorie merceologiche coinvolte sono tante, dall’abbigliamento all’oggettistica, dalla ristorazione all’accoglienza, dal fitness al benessere, dagli alimentari all’utensileria, non sarà perciò difficile trovare il regalo giusto per il prossimo Natale e contemporaneamente tentare la fortuna. Il primo premio consiste in buoni spesa del valore di 500 euro, per il secondo estratto a disposizione ci saranno 250 euro e 100 per il terzo. Dal quarto al 50esimo coupon il premio è di 50 euro. I vincitori saranno contattati personalmente e invitati a ritirare i buoni spesa.
L’iniziativa rientra negli obiettivi del Distretto dei Colli e del Brembo, le cui risorse e attività si rivolgono agli operatori del commercio, della somministrazione, del turismo e dei servizi con l’intento di produrre azioni per sostenere e rafforzare il tessuto commerciale e creare una rete di relazioni e collaborazioni che non si esaurisce in un singolo progetto, ma lavora ad ampio raggio e in prospettiva.
Il coinvolgimento degli otto comuni evidenzia la volontà di costruire sinergie e progettualità condivise per valorizzare il territorio e i suoi protagonisti, mentre i 71 esercizi commerciali aderenti testimoniano la vivacità del tessuto imprenditoriale locale e il desiderio di mettersi in collegamento e creare una vetrina comune.
I coupon, stampati in 270 blocchetti, sono disponibili sino ad esaurimento. L’invito dei promotori è quindi quello di lasciarsi trasportare dalla varietà delle proposte creative dei commercianti per sperimentare un Natale diverso dal solito, dove i regali per amici e parenti saranno contraddistinti da alta qualità, originalità e dal piacevole incontro con le attività economiche del Distretto dei Colli e del Brembo.
Campagna di Natale Ascom, la solidarietà è anche sulle bustine di zucchero
A Bergamo il mondo del commercio è ancora una volta in prima fila per la campagna solidale natalizia. L’Ascom è infatti al fianco del Centro Missionario diocesano per il 13esimo anno consecutivo (vale a dire dalla prima edizione) nella raccolta fondi a favore di progetti missionari e di sostegno al territorio durante le festività. Un percorso che ha consentito di raccogliere sino ad ora oltre un milione di euro (1.092.000, per la precisione), di cui 75mila l’anno scorso.
Il tema delle iniziative di ques’anno è “Colora le stelle… per un Natale da fratelli” e il ricavato andrà a sostegno di tre progetti. A Bergamo e provincia promuoverà percorsi lavorativi per persone rimaste senza impiego. In Terra Santa fornirà aiuto alle famiglie e comunità cristiane, in un progetto che verrà affidato all’Amministratore del Patriarcato di Gerusalemme, l’Arcivescovo bergamasco Pierbattista Pizzaballa. Una terza parte dei fondi sarà destinata ai soccorsi per la zona di Esmeraldas, in Ecuador, colpita da un disastroso terremoto nello scorso mese di aprile.
Il testimonial è un alberello in legno bianco decorato con nastri rossi. Ai commercianti è stato chiesto di acquistarlo (all’interno di un kit contenente anche la presentazione dell’iniziativa e dei tre progetti e mini calendari da offrire ai clienti) e di esporlo per trasmettere ai clienti il messaggio di solidarietà. Da quest’anno c’è anche un nuovo “strumento” di raccolta fondi e sensibilizzazione, semplice ma presente, in pratica, in ogni gesto quotidiano: le bustine di zucchero. I bambini delle scuole aderenti alla campagna hanno realizzato disegni che sono stati stampati su 300mila confezioni di zucchero, messe in vendita nelle scuole stesse e proposte ai bar e ristoranti Ascom, che servendo il caffè potranno perciò ricordare l’impegno per chi è in difficoltà. È stata inoltre confermata la partecipazione dei centri commerciali, Orio Center e Iper di Seriate, dove saranno presenti rispettivamente spazi per la vendita di presepi e per il confezionamento dei pacchi.
«La campagna di Natale – ha affermato il direttore dell’Ascom Oscar Fusini, nel corso della presentazione – è in linea con lo spirito della nostra associazione, fatta di persone che hanno il fine comune non solo di promuovere e tutelate l’impresa ma anche valori sociali». «È importante perché invita ad una solidarietà diffusa e promuove la partecipazione, ma anche perché nei progetti finanziati il filo conduttore non è l’assistenzialismo ma cercare di creare opportunità per il soggetto beneficiario. In questi 13 anni abbiamo contribuito al benessere e allo sviluppo della dignità delle persone – ha sintetizzato efficacemente – e per il futuro ci impegneremo a diffondere e condividere con il maggior numero di associati gli obiettivi dell’operazione».
La campagna, che vede la collaborazione anche dell’associazione Il Telaio della Missione-onlus, coinvolge oltre ai commercianti tante e diverse realtà, ecclesiali e non, presenti nella sede dell’Ascom nella conferenza stampa di presentazione, alla quale sono intervenuti don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano e Susanna Scarpellini, presidente de Il Telaio della Missione.
Queste le principali iniziative
Cartoline solidali
WebSolidale-onlus donerà un euro per ogni cartolina virtuale natalizia inviata tramite il proprio sito (www.websolidale.org), senza alcun costo per chi invia e chi riceve. Le immagini di Natale sono realizzate dai bambini delle scuole dell’infanzia e primarie di Bergamo e di alcune missioni nel mondo.
Concerto di Natale
Nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna sabato 10 dicembre alle ore 21 alla presenza del vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi e di diverse personalità del territorio. Durante la serata sarà assegnato il premio “Papa Giovanni XXIII” (nona edizione) a tre missionari bergamaschi.
“Note di notte stellata”
Elevazione musicale dell’Orchestra Sinfonica del Centro di Musicoterapia dell’Associazione Spazio Autismo – onlus, sabato 17 dicembre alle ore 21 nella Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina a Bergamo.
Kit dedicato a commercianti
L’alberello in legno bianco decorato con nastri rossi, testimonial della campagna, e calendarietti da offrire ai clienti per promuovere il messaggio di solidarietà. È presente anche in uffici, condomini, oratori e famiglie.
Capanna natalizia nel centro di Bergamo
Allestita in collaborazione con l’Eco di Bergamo dal 6 dicembre al 6 gennaio, con alcuni momenti di animazione promossi da Sesaab.
“Panettone della solidarietà”
È il frutto dell’impegno di numerosi volontari che hanno realizzato una simpatica confezione con un panettone classico della ditta La Torinese. Il panettone sarà consegnato il 16 dicembre alle ore 18 presso l’Ottagono della parrocchia di San Paolo in città, piazzale San Paolo, ai rappresentati di alcune realtà di impegno sociale del territorio.
“Zucchero di stelle”
I bambini delle scuole aderenti alla campagna hanno realizzato disegni che stampati su bustine di zucchero e messe in vendita presso le scuole stesse o presso bar e ristoranti.
Stand per la vendita di presepi e “presenti natalizi”
Dal 25 novembre al 22 dicembre, grazie a Oriocenter, che gratuitamente mette a disposizione uno spazio, e a Ascom Bergamo per l’allestimento dello stand.
Stand di presepi e materiale etnico
Dal 7 al 10 dicembre presso San Moises a Venezia.
Stand confezionamento pacchi regalo
All’Iper Seriate fino al 24 dicembre ad opera di alcuni volontari
“La melodia delle Stelle Alpine”
Elevazione Musicale del Coro Idica di Clusone presso la chiesa parrocchiale di San Paolo, venerdì 30 dicembre alle h 21.
Esposizione di presepi tradizionali e vendita di presepi da tutto il mondo
Dal 6 al 18 dicembre nella saletta della parrocchia di Sant’Alessandro in Colonna in via s. Alessandro (salendo prima della Basilica sulla desta)
Black Friday, a Lovere gli sconti arrivano in anticipo
Sabato 19 e domenica 20 novembre nei negozi di Lovere arriva “Black week end down”, due giorni di acquisti scontati. Dalle 9 alle 20 i negozi di piazza Tredici Martiri sul lungo lago e del centro storico propongono un anticipo degli acquisti per Natale. All’iniziativa aderiscono dieci insegne. Si potranno trovare capi di abbigliamento donna, uomo e bambini, calzature e pelletteria, oggettistica regalo e occhiali, tutti scontati del 20%.
L’iniziativa si inserisce nel clima di febbre da sconti del “Black Friday”, la giornata che apre la stagione dello shopping natalizio negli Stati Uniti, il venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento, ossia il prossimo 25 novembre.
La tradizione statunitense da qualche anno si è affermata anche in Italia, soprattutto per la possibilità di acquistare prodotti tecnologici a prezzi convenienti, e vede in prima linea i siti del commercio on line, le catene ed i centri commerciali. In Lombardia il rito nascente si scontra però con la legge regionale sulle vendite straordinarie che vieta le vendite promozionali degli articoli soggetti a saldo sia nei 30 giorni antecedenti le vendite di fine stagione (al via dal 5 gennaio), sia dal 25 novembre al 31 dicembre. Scegliendo di concentrare gli sconti nel prossimo fine settimana, la manifestazione loverese è invece in piena regola.
Ecco chi partecipa
Spatti calzature – piazza XIII Martiri, 23
La Primavera – via Gregorini, 23
M. Capitanio – via Gregorini, 11
Piruetas – via Tadini, 20
Volpi – via Gregorini, 5
Kocò – via Gramsci 14
Passo Dopo Passo – via G. Marconi 4
Zanetta – piazza XIII Martiri, 30
Visionottica Alberti – piazza XIII Martiri, 12
Silini & Co. – via Gregorini, 13